Molte domande presentate negli ultimi giorni, dopo la circolare che consentiva all’immigrato di denunciare i datori di lavoro
Immigrati, solo due già regolarizzati
La ”maxi-sanatoria” parte a rilento: le prefetture aspettano i kit da Roma

di CORRADO GIUSTINIANI

ROMA - Un permesso di soggiorno a una colf ecuadoriana a Milano, un altro a un cittadino romeno a Brescia. Per il momento, la «madre di tutte le sanatorie» dispensa i suoi benefici con il contagocce. Il programma delle prefetture di tutta Italia ha previsto in questi giorni altre 200 convocazioni mentre le Poste hanno digitato, ispezionato dal punto di vista formale (presenza di tutti i documenti richiesti), protocollato e rispedito alle prefetture altre 7.630 domande sulle quali esse potranno convocare datore di lavoro e lavoratore, dopo aver compiuto l’esame per così dire di merito (ammissibilità della domanda).
«E’ naturale che questa fase sia iniziata lentamente - afferma il prefetto Anna Maria D’Ascenzo, responsabile del Dipartimento Immigrazione del ministero dell’Interno e regista dell’intera operazione - Ci muoviamo ancora a livello sperimentale e dobbiamo ad esempio testare quanto materialmente si impiega a concludere un contratto per colf e badanti e quanto per le altre categorie, in modo da dosare meglio gli appuntamenti. Ma, dopo questo primo impatto, la sanatoria ingranerà un’altra marcia».
La gran parte delle prefetture, per ora, attende da Roma i kit su cui lavorare. A Treviso, per esempio, dove le domande sono 11 mila, sono arrivate fino ad oggi un centinaio di buste, a Napoli 150. «Giovedì abbiamo iniziato a spedire le prime convocazioni - informa il prefetto di Roma Emilio Del Mese - poiché, come previsto, gli appuntamenti sono a 20 giorni, i primi contratti verranno stipulati poco prima dell’8 dicembre». Il prefetto di Roma dà una brutta notizia, per chi ha presentato per primo la domanda: l’ordine di priorità non ci sarà, perché le Poste hanno rimescolato un po’ tutto.
Intanto, l’esame dei dati sui kit spediti alle Poste rivela che essi hanno subito un’autentica impennata negli ultimi giorni, che il prefetto D’Ascenzo attribuisce all’"effetto circolare". Il ministero dell’Interno ha offerto la possibilità (peraltro scaduta l’11 novembre) di un permesso di sei mesi all’immigrato ingiustamente cacciato via o non regolarizzato, per aprire una vertenza o iscriversi alle liste di collocamento. La circolare è stata varata il 31 ottobre, resa nota il 4 novembre e ha funzionato, festivi esclusi, per appena sei giorni. Solo per colf e badanti le domande in tutta Italia sono schizzate, da una media precedente di 4.200, a 10-15 mila, per arrivare a circa 25 mila l’11. Sommando quelle per gli altri mestieri, nell’ultimo giorno si sono avute ben 45 mila domande.
La via crucis degli adempimenti, però, non è ancora finita. L’Inps ricorda infatti che entro il 16 dicembre i datori di lavoro responsabili di imprese, che hanno legalizzato i loro dipendenti clandestini, debbono iscriverli all’Inps. Per le famiglie che debbono iscrivere colf e badanti, invece, il termine è fissato al 10 gennaio. Per le imprese, la copertura del periodo successivo alla sanatoria, 10 settembre 31 ottobre, è gratuita. Quanto alle famiglie, si vedranno spediti a casa i bollettini per il versamento dei contributi dal 10 settembre in poi, sulla base delle loro denunce.

http://ilmessaggero.caltanet.it/hermes/20021116/01_NAZIONALE/INTERNI/A.htm