SENZACONFINE

 

Associazione di volontariato antirazzista e luogo d’incontro fra le culture

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

ROMA: GLI IMMIGRATI DI RICATTO IN RICATTO

 

I COMMISSARIATI NON ACCETTANO DENUNCE, DOMANI SCADE…

 

Dal ricatto del datore di lavoro a quello del padrone di casa, è un percorso ad ostacoli quello delle migliaia di immigrati che entro l’11 novembre scorso erano riusciti ad aprire vertenze contro i datori di lavoro che non volevano metterli in regola.

 

Un telex del Viminale fissa a martedì 19 il termine per consegnare in questura copia della denuncia e chiedere il permesso di soggiorno semestrale promesso dalla “circolare Mantovano”. Ma a Roma molti commissariati di Ps, nei quali è decentrata l’operazione, oppongono un duro ostruzionismo chiedendo agli immigrati copia del contratto d’affitto o addirittura la presenza fisica del padrone di casa, e rifiutando in caso contrario di accettare l’istanza. Decine di immigrati in attesa sono stati allontanati stamane, per questi motivi, dai commissariati di Esquilino, Tor Bella Monaca, Viminale, Tuscolano, San Lorenzo e di Torre Maura, dove venerdì scorso la documentazione di un lavoratore licenziato era stata addirittura stracciata in faccia all’interessato.

 

Va ricordato che la documentazione sul domicilio non è elencata fra quelle richieste per depositare copia della vertenza di lavoro: può semmai essere richiesta successivamente, all’atto dell’emissione del permesso di soggiorno, e comunque può essere sostituita da una semplice dichiarazione di ospitalità. Ma anche in questo caso alcuni commissariati della capitale, fra cui Esquilino e Torre Maura, pretendono di vedere la busta paga del titolare dell’affitto e decidere se questi ospita troppi connazionali.

 

“Se, come ci viene segnalato, questo ostruzionismo non si verifica solo a Roma, rischia di chiudersi anche lo spiraglio tardivamente aperto dal governo per la denuncia dei datori di lavoro disonesti”, dichiara Dino Frisullo, segretario di Senzaconfine. “Come si può pretendere da stranieri costretti al lavoro nero, ricattati e spesso licenziati, quella perfetta regolarità di affitto che tanti italiani non possiedono? Denunceremo i responsabili degli uffici di polizia che rifiutano di adempiere ai loro obblighi, così come chiederemo alla magistratura di riaprire i termini per le denunce, assurdamente fissati per lo stesso giorno in cui gli immigrati hanno saputo del rifiuto del loro datore di lavoro di metterli in regola”.

 

Roma, 18.11.02