Il 13 novembre 2002, tredici paesi dell'area del mediterraneo si incontrano

a Lecce per mettere a punto "IL PIANO DI ALLERTA E REAZIONE RAPIDA CONTRO L'IMMIGRAZIONE ILLEGALE".

Perché ora? Perché a Lecce?

Si insiste nell'affrontare la questione esclusivamente dal punto di vista repressivo. L'irregolarità è in realtà una costante di tutte le migrazioni e dipende dal carattere più o meno aperto della normativa in tema di ingresso e di soggiorno nei paesi di destinazione.

Occorrerebbe, al contrario, assicurare l'imprescindibile tutela dei diritti fondamentali dei migranti. Le logiche del proibizionismo, dove vietare equivale ad impedire, non sono altro che ingenue illusioni. Ma è proprio questa, purtroppo, la logica che ispira la politica segregazionista e

xenofoba della legge Bossi-Fini.

Le misure di allontanamento che, con ogni probabilità, i ministri convenuti intendono adottare comporteranno rilevanti compressioni dei diritti fondamentali dei migranti.

L'approccio in atto rivela, su scala non solo nazionale, la tendenza alla criminalizzazione, dietro cui nascondere una realtà che vede migliaia di esseri umani costretti a fuggire da situazioni intollerabili di guerra e miseria determinate dalle politiche neoliberiste. Non saranno certo

politiche più repressive a fermarli. Ciò che è accaduto e continua ad accadere nel Canale d'Otranto e nel Canale di Sicilia sta a dimostrare che l'uso della forza militare è destinato soltanto ad aumentare il numero delle vittime.

Un' altro approccio è possibile! Emancipandosi dalla filosofia dell'ordine

pubblico e dal rifiuto razzista dell'immigrazione.

Prevedere l'espulsione o il respingimento coatto come sanzione per qualsiasi forma di irregolarità significa consegnare i migranti  alla gestione arbitraria delle autorità di polizia.

Misure che si collocano persino al di fuori dalla prospettiva di gradualità della disciplina degli allontanamenti entro cui si muove il recente Libro Verde della Commissione europea.

Ma ora, per i ministri, il problema è come fronteggiare il certo riversarsi sulle nostre coste dei profughi che fuggiranno dai paesi coinvolti nell'annunciato conflitto bellico.

 

Il LECCE SOCIAL FORUM, IL COORDINAMENTO LECCESE DELLE ASSOCIAZIONI

ANTIRAZZISTE INVITANO TUTTE LE REALTA' DEMOCRATICHE ITALIANE (SOCIAL FORUM,

ASSOCIAZIONI E CHIUNQUE SENTA DI DOVER MANIFESTARE IL PROPRIO DISSENSO) A

MOBILITARSI E PARTECIPARE IN OCCASIONE DEL SUDDETTO SUMMIT ALLA MANIFESTAZIONE

 

EUROPA PORTE APERTE

CONTRO VERTICE SULL'IMMIGRAZIONE

 

LECCE - 13 NOVEMBRE 2002

 

· ORE 9.00 concentramento, FONTANA DELL'ARMONIA, Castello Carlo V.

 

· Ore 16.00 - Ex istituto sperimentale Tabacchi

 

    Dibattito: DA CLANDESTINI A CITTADINI