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LE NORME CAMBIANO

MA GLI IMMIGRATI RESTANO

 

….. e quindi resta l' impegno di tanti cittadini che ogni giorno - all'interno di innumerevoli e diversificate organizzazioni della società civile - si pongono con serietà, civismo, solidarietà, disponibilità piena in rapporto di servizio con gli amici immigrati, recuperando anche ruolo e responsabilità che lo Stato disattende, concentrandosi quasi esclusivamente su norme, funzioni ed azioni relative all' ordine pubblico, senza neppure mirare al giro limitato e conosciuto della criminalità organizzata presente tra gli immigrati.

            La nuova legge c'è, ma il FORUM resta convinto che proprio dalla sua applicazione troverà conferma il giudizio negativo già espresso sulla sua impostazione complessiva, che rischia di rendere ancora più complicata la gestione del fenomeno migratorio proprio per le evidenti contraddizioni tra gli obiettivi che il Governo ha dichiarato di voler perseguire e le concrete misure contenute nella nuova legge.

Così l' intento di favorire l'ingresso di immigrati finalizzato al lavoro risulta contraddetto da una politica dei flussi inesistente o molto riduttiva, dal venir meno delle possibilità di ingresso per ricerca lavoro proprio nel momento in cui si prevede un sistema generalizzato di chiamata normativa, da un percorso e requisiti  per il lavoro molto più onerosi per gli immigrati, per i quali si è venuto configurando una sorta di diritto del lavoro speciale, fino a consentire vincoli e ricatti con il contratto di soggiorno, che abbiamo da sempre combattuto per i nostri connazionali all' estero, a partire dalla vicina Svizzera.

            Così anche l' intento di favorire l' integrazione degli immigrati che lavorano non trova riscontro nella nuova legge dove non c'è una misura che si preoccupi di facilitare e rafforzare l' integrazione, mentre effetti opposti avranno la precarizzazione complessiva della condizione degli immigrati che lavorano (che potranno incrementare il numero degli irregolari), le norme riduttive sui ricongiungimenti familiari, l'allungamento dei tempi per ottenere la carta di soggiorno, l'assurda limitazione per gli immigrati, anche in assenza  di richieste da parte di cittadini italiani, di beneficiare delle opportunità di alloggio nell'edilizia pubblica, tutti passaggi essenziali per un'integrazione effettiva.

 

DA OGGI SIAMO IMPEGNATI:

 

-       a favorire un'applicazione delle nuove norme rispettosa dei principi della nostra Costituzione e dei contenuti degli accordi internazionali sottoscritti, nonché delle Direttive europee già emanate o in via di definizione. Ciò tanto più quando si chiede, come fa il Governo italiano, di arrivare a normative e gestioni operative omogenee;

-       ad aprire spazi di confronto, non improntato a scelte pregiudiziali, con l'opinione pubblica e con le forze parlamentari per un esame più sereno dei problemi aperti e per una revisione delle norme che avranno mostrato sul campo contraddizioni, inefficacia o chiusure ingiustificate!

 

OTTOBRE 2002