Alcuni
appunti sulle “Proposte
per l’aggiornamento delle disposizioni regolamentari”
!. Accesso al
permesso di soggiorno per lavoro subordinato
Proposta tecnica: Consentire che il lavoratore straniero che
viene raggiunto al proprio Paese da un contratto di soggiorno, concordato col
proprio futuro datore di lavoro durante una permanenza breve in Italia, sia
preferito, in analogia a quanto disposto all’art. 23. c. 3, nel settore
d’impiego al quale il contatto di soggiorno si riferisce, nella periodica
programmazione dei flussi. (N.B.
– Se si vuole usare la medesima formula del punto seguente sugli
studenti, si può adattarla così: Censentire che per il lavoratore
straniero… la domanda venga esaminata con carattere di priorità
rispetto alle domande regli altri
nuovi ingressi).
Dato (e sarebbe auspicabile aggiungere: e non scontato) che la formulazione “Briguglio” urti contro la legge e pertanto non possa essere accolta, si retrocede a un compromesso: i lavoratori stranieri ora un grande maggioranza arrivano dall’Est europeo o del bacino del Mediterraneo, non dunque da distanze spropositate, per cui il viaggio di ritorno non sarebbe eccessivamente costoso; perciò se questi lavoratori, venendo in Italia come turisti o altro, riuscissero a prendere accordo diretto col futuro-prossimo datore di lavoro, potrebbero in santa pace far ritorno al loro Paese in attesa di una certa o probabile chiamata regolare e di un altrettanto certo o probabile visto d’ingresso.
2. Conversione dei permessi di soggiorno per studio.
Proposta tecnica: La seconda parte (le ultime quattro righe)
possono avere come formula alternativa o sostitutiva: “Nei casi in cui
la quota fissata dal decreto di programmazione dei flussi risulti esaurita, il
Governo “ravvisi l’opportunità” e si avvalga della
facoltà di emanare durante l’anno un ulteriore decreto (anche con
quote relativamente basse, a mente dell’art. 3, c. 4, (anche) in vista di
esaurire l’esubero di domande.
Con questa formula non c’è pericolo di urtare contro la legge.
5Carta di soggiorno
Mi sembra importante aggiungere la seconda nota suggerita da Bonetti con la seguente
Proposte tecnica: Specificare nel Regolamento (e non per circolare) quali sono i permessi di soggiorno che consentono un numero indeterminato di rinnovi (lavoro subordinato a tempo indeterminato, lavoro autonomo, motivi familiari, asilo, culto, ecc.).
7. Diritto all’unità familiare
Proposta tecnica: (sostituire le ultime quattro righe, dopo “per ricongiungimento
familiare”: e che, trascorsi i novanta giorni dalla data di
presentazione della domanda, si può immediatamente segnalare il ritardo
all’UTG e, tramite il medesimo, al Ministero degli Esteri perché
provveda a sollecitare dalle autorità consolari il rilascio o il diniego motivato del visto entro i successivi 30
giorni”.
Questa formula non va contro il dettato della legge, che fissa il “silenzio-assenso” soltanto in riferimento alla prefettura e non al consolato.
Inoltre sembra importante recepire la proposta di Bonetti (n. 2, I-VII)
intesa a “semplificare e accelerare il rilascio dei documenti e dei
visti”, si veda però se la procedura stessa proposta da Bonetti
può essere semplificata e accelerata. Però là dove
ipotizza i 90 giorni (n. IV e VI) è il caso di porre 60 giorni, per non
protrarre tutto l’iter eccessivamente. Allo scopo dovrebbe essere
modificato anche l’art. 5, c. 8 del Regolamento attuale in questi
termini: “… il visto è rilasciato entro 60 giorni per il
ricongiungimento familiare, entro 90 giorni negli altri casi”. (Tale
modifica potrebbe avere anche un effetto psicologico sui funzionari del
consolato?)
9. Familiari dei rifugiati
Aggiungere alla fine della proposta tecnica dopo
“rifugiato”): “Eventualmente ricorrendo
all’Acnur”.
14. Trattenimento nei CPT e nei CDI
Credo sia da tenere in assoluta considerazione il richiamo di Bonetti di distinguere chiaramente i CPT e i CDI, che hanno una configurazione giuridica del tutto diversa. e quindi proporre una “Carta dei diritti e dei doveri” distinta per le due categorie di stranieri ospitati..