Opera Nomadi

 

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COMUNICATO STAMPA

 

Dylan bruciato vivo

dalla legge inapplicata

 

Dylan ha nome e cognome tipici dei SINTI GIOSTRAI. Infatti i Cantarini sono una delle più antiche famiglie di SINTI MARCHIGIANI, immigrati in Italia via terra nel XV° secolo.

C’è un Senatore in Parlamento, LIVIO TOGNI, che è SINTO come Dylan, ma ugualmente al 34° anno dalla promulgazione la LEGGE 337/1968 (detta Legge Corona) in Italia non è applicata.

Era una Legge che obbligava i Comuni a pubblicare ogni sei mesi l’elenco delle aree per lo spettacolo viaggiante, ritenuto quest’ultimo di “utilità sociale”. Tali aree (dette <plateatici>) dovevano essere attrezzate sia per l’utenza che per i gestori.

E va detto subito che tutti i grandi e piccoli circhi, nonché il 70% delle giostre in Italia, sono gestiti da SINTI, che con i Rom fanno parte tutti della unica grande <etnìa romanì> proveniente dal nord dell’India, terra di cui conservano gelosamente l’idioma sanscrito ed hindi ( il <romanès>).

 

ROMA E’ DEL TUTTO INADEMPIENTE VERSO LA LEGGE 337/1968 !!

 

Adesso anche Valter Veltroni (già Ministro alla Cultura e Spettacolo) non ha nemmeno iniziato ad affrontare il nodo dell’applicazione di questa Legge; non ci riuscirono Argan, Petroselli, Vetere, Rutelli; se ne occupò l’Assessore Gabriele Mori nel1986 e Renato Nicolini nel 1993; Giovanna Melandri da Ministro garantì una visita ai Sinti Giostrai, ma pure lei non ne fece nulla.

E’ ora che qualcuno si prenda le proprie responsabilità, se anche i SINTI (dopo le centinaia di ROM DELL’EST, CHE PERO’ NON CONOSCONO ASSOLUTAMENTE LA VITA NOMADE) muoiono bruciati vivi nelle loro roulottes, loro che sono rimasti gli ultimi seminomadi nella grande <etnìa romanì>.

Ancora  una morte violenta frutto del disagio, dell'incuria, del destino... o forse frutto dell'indifferenza e della intolleranza?

No ! E’ soltanto colpa delle istituzioni locali che non hanno voluto e saputo applicare una Legge dello Stato.

A Roma, come nel resto d’Italia, dovranno pur farsi un’esame di coscienza tutti quei MORASSUT (cioè gli Assessori all’Urbanistica) che non hanno mai predisposto nei loro quartieri nelle loro Ville Storiche o Parchi, i plateatici per lo spettacolo viaggiante, dove i tanti Dylan avrebbero trovato accoglienza per loro e lavoro per i propri genitori.

Dylan non sarebbe morto e milioni di cittadini avrebbero usufruito di un divertimento sano e organizzato razionalmente.

E si pensi, caro Morassut cari suoi colleghi…, che centinaia di capifamiglia SINTI ogni anno restituiscono la propria licenza di spettacolo viaggiante perché la legge 337/1968 non è applicata…!

Quindi applicarla significherebbe salvare un MESTIERE tradizionale dall’estinzione e migliaia di adolescenti dalla devianza.

Ma intanto Dylan è morto e le responsabilità sono soltanto vostre…

Siamo arrabbiati, veramente tanto arrabbiati, perché Dylan poteva salvarsi.

 

Roma, 23 ottobre 2002-10-23

 

PRESIDENTE NAZIONALE dell’OPERA NOMADI

Dr MASSIMO CONVERSO