EMIGRAZIONE NOTIZIE N. 35 - 9 OTTOBRE 2002

 

PENSIONI MINIME EMIGRATI ñ LETTERA DELLíINCA CGIL A TREMAGLIA

SEGGI VACANTI ñ PITTELLA E DANIELI: ìDAL CENTRODESTRA UNA BABELE SCONCERTANTEî

AUSTRALIA: VISITA DEL PRESIDENTE FILEF GIOVANNI SGROí NEL WESTERN AUSTRALIA

ìLíISOLA DEGLI SCHIAVIî PRESENTATA A FORMELLO NELLíAMBITO DEL PROGETTO ìPERSONAî

IL ìSISTEMA ITALIAî IN GERMANIA

NUOVI INCARICHI NELLA FONDAZIONE MIGRANTES

IMMIGRAZIOINE: CALVISI (DS), ìLE DICHIARAZIONI DI PISANU UN MIX DI SUPERFICIALITAí E PROVINCIALISMOî

IMMIGRAZIONE: TREMAGLIA  ESPRIME CORDOGLIO AL GOVERNO TUNISINO PER LE VITTIME DEGLI SBARCHI SULLE COSTE ITALIANE

IL RIFORMISMO EUROPEO Eí VIVO

CONGRESSO DS A MONACO DI BAVIERA

SPI CGIL: SEMINARIO SU ìLA SANITAí SOTTO IL SEGNO DELLA CONTRORIFORMAî

MANIFESTAZIONI  IN ITALIA CONTRO LA GUERRA  

GERMANIA E STRANIERI. UN PUERILE E MALDESTRO TENTATIVO DI ADDEBITARE A SINISTRA LE PECCHE DELLA DESTRA

POLITICA TEDESCA. QUANDO SI PARLA A VANVERA

DOCUMENTAZIONE

 

CGIE: COMMISSIONE CONTINENTALE PER LíAMERICA LATINA

Bambini sfruttati

 

PENSIONI MINIME EMIGRATI ñ LETTERA DELLíINCA CGIL A TREMAGLIA

Sulla non corresponsione della maggiorazione sociale delle pensioni agli italiani allíEstero, il Segretariato Estero dellíInca Nazionale ha inviato al Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, la seguente lettera in data 1 ottobre 2002:

ìSignor Ministro, si legge in alcuni comunicati stampa che Lei esprime soddisfazione per il beneficio finalmente accordato ai pensionati emigrati, con la liquidazione della maggiorazione sociale prevista dallíart. 38 della Legge Finanziaria per il 2002 (il famoso ìmilioneî al mese).

Purtroppo Lei non Ë stato informato correttamente. I pensionati, anche i pi˜ poveri, non ìgodonoî affatto della maggiorazione e continuano a ricevere dallíINPS pensioni di fame.

Al danno si aggiunge la beffa!

LíInps sta violando apertamente la Legge ai danni di pensionati emigrati anziani, spesso poveri, specialmente in America Latina, dove per tanti anni un pezzo di pane o una medicina sono diventati un miraggio!

Probabilmente i Suoi collaboratori non Le hanno riferito la situazione reale.

Nel mese di febbraio 2002 líINPS scriveva al Ministero del lavoro per chiedere un ìparereî. In realtý era evidente líintenzione di non liquidare ai pensionati emigrati la maggiorazione, che la Legge attribuiva loro, come a tutti i pensionati.

Il 24 luglio u.s., dopo sei mesi di riflessione, arrivava il parere del Ministero: ai pensionati emigrati non spetterebbe il famoso ìmilione al meseî, ma solo líimporto ìmassimoî mensile (recitava letteralmente il ìparereî) di Euro 123,77: una miseria!

Evidentemente si trattava di una pura invenzione, palesemente in contrasto con líart. 38 della legge finanziaria. LíINPS ed il Ministero del Lavoro si sostituivano al Parlamento, discriminando arbitrariamente i pensionati emigrati, colpevoli Ö di non avere tutta la carriera lavorativa in Italia (in altri termini di essere Ö emigrati!).

In realtý neppure la maggiorazione decurtata arbitrariamente Ë stata pagata. LíINPS starebbe organizzando líinvio dei formulari ai pensionati emigrati.

Il Patronato INCA ha giý presentato migliaia e migliaia di domande, con tutti i dati necessari per il pagamento. A distanza di 10 mesi dallíentrata in vigore della Legge finanziaria, solo qualche decina di fortunati ha ricevuto la maggiorazione (evidentemente Ö decurtata!).

Eppure líINPS ha calcolato che circa duecentomila pensionati avrebbero il diritto di percepire la maggiorazione.

In questi giorni il Governo sta decidendo come utilizzare i fondi non spesi, che erano stati stanziati per il ìmilioneî ai pensionati.

Non manca dunque la legge; non mancano i fondi. Mancano solo sensibilitý, giustizia, legalitý.

Si parla molto in America Latina, di nuova sensibilitý verso gli Italiani allíEstero. In realtý ancora una volta vengono calpestati i diritti dei pi˜ poveri, di coloro che hanno lavorato una vita e che ora si dibattono negli stenti e nella miseria, negli ultimi anni della loro vita. Al danno si unisce la beffa di chi vanta interventi sociali per líemigrazione, che invece sono rimasti lettera morta.

Si informi Signor Ministro, chieda la lista dei pagamenti effettuati dallíINPS, si faccia dire la data alla quale effettivamente verranno corrisposte le maggiorazioni dovute per Legge.

In Italia per ottenere il ìmilioneî Ë bastata una semplice autocertificazione presentata agli sportelli degli uffici postali. Per gli emigrati si sono mobilitati tutti i cervelli dellíINPS e del Ministero del lavoro. Ma nulla Ë stato realmente fatto. Ci vorranno ancora mesi e mesi, per attuare una legge varata dal Parlamento per soccorrere chi versa nel bisogno. Eppure le informazioni quotidiane sullíArgentina, sullíUruguay, sul Venezuela, sul Brasile meriterebbero uníaltra attenzione!

Le chiedo di intervenire per ottenere risultati veri.

Abbiamo rivendicato tutti insieme il voto allíEstero. Sarebbe grottesco affamare i nostri lavoratori emigrati dopo essersi battuti per anni per i loro diritti politici. Aspettiamo una risposta. Aspettiamo fatti. Di promesse vane gli italiani allíestero sono stanchi.

 

SEGGI VACANTI ñ PITTELLA E DANIELI: ìDAL CENTRODESTRA UNA BABELE SCONCERTANTEî

ìMentre il Ministro Tremaglia insiste nella proposta di coprire i seggi vacanti alla Camera dando attuazione alla Legge che ha introdotto il Collegio riservato agli italiani allíestero, alcuni parlamentari di Forza Italia si accingono a presentare un disegno di legge che consentirebbe di utilizzare i candidati di Forza Italia meglio piazzati nei Collegi maggioritariî.

Lo affermano Gianni Pittella e Franco Danieli, responsabili dei DS e della Margherita per gli italiani allíestero.

ìAnche su questa materia le lingue della maggioranza di Centrodestra non si contano pi˜. Noi avevamo dichiarato la nostra disponibilitý a verificare le condizioni minime di completezza dellíanagrafe, di pluralismo informativo, e di compatibilitý costituzionale per dare alla comunitý italiana nel mondo, una rappresentanza in Parlamento giý in questa legislatura. Di fronte alla babele, restiamo sconcertati. O cíË il tentativo di illudere i nostri connazionali ñ proseguono Pittella e Danieli ñ o cíË un tale disordine nel campo della cosiddetta Casa delle Libertý, ormai divenuta casa della confusione, da rendere ogni proposta poco credibile.î

 

AUSTRALIA: VISITA DEL PRESIDENTE FILEF GIOVANNI SGROí NEL WESTERN AUSTRALIA

Accompagnato dal rappresentante della F.I.L.E.F. (W.A.) al COM.IT.ES. (W.A.), Saverio Fragapane, l'on. Giovanni SgrÚ ha incontrato il dott. Maurizio Canfora, Console d'Italia per il Western Australia. L'incontro Ë stato caratterizzato da cordialitý, disponibilitý ed attenzione verso i vari problemi che chiedono soluzioni, spesso urgenti, ed il riconoscimento da parte del Console dei meriti che la F.I.L.E.F., in generale, e la sede del W.A., in particolare, si sono guadagnati con la loro lunga presenza accanto agli immigrati, sostenendoli nei loro momenti pi˜ difficili e partecipando alle gioie dei loro successi. Ma oggi, nella mutata realtý del nuovo millennio, sfide nuove si presentano all'anziano, non pi˜ lavoratore, ed ai suoi discendenti, non pi˜ italiani (di passaporto).Sfide che non soltanto coinvolgono le organizzazioni promosse a sostegno e cura degli immigrati, ma anche le strutture amministrative delegate a veicolare i servizi dello stato all'utente residente o domiciliato all'estero. In particolare - e questi temi sono stati sviluppati nelle loro diverse sfaccettature durante i vari incontri che l'on. SgrÚ ha avuto coi vari esponenti della comunitý italiana del Western Australia - sono stati messi in evidenza il rapporto problematico che gli anziani hanno nel comunicare coi loro pi˜ giovani discendenti; i problemi legati alle barriere culturali che ancora persistono, come ogni connazionale, che fruisce dei servizi erogati dalle organizzazioni preposte alla cura degli anziani, puÚ testimoniare. Barriere culturali che inevitabilmente rendono la loro esistenza meno che confortevole. Non ultimo, la necessitý di esortare i pi˜ giovani a coinvolgersi pi˜ attivamente nella comunitý italo-australiana ed a non disdegnare di ricoprire ruoli pi˜ specificatamente politici. L'on. SgrÚ ha voluto sottolineare che questa Ë la sfida che anche la F.I.L.E.F. - nell'ambito del processo di rinnovamento attualmente in corso - dovrý raccogliere accettando di svolgere il ruolo di ponte, facendo da tramite dialettico tra gli anziani e la cultura, che essi hanno portato dall'Italia ed i giovani a cui spetterebbe il compito di perpetuare il retaggio dei loro padri per passarlo poi ai loro discendenti. Ma, l'on. SgrÚ non si nasconde, come non se lo nascondono i dirigenti della F.I.L.E.F., le difficoltý da superare. Impresa certamente difficile, ma gestibile - sollecita, con sereno ottimismo, l'on. SgrÚ. Ma sarý necessaria la partecipazione costruttiva di tutti coloro che sentono viva questa problematica, a cominciare dai giovani e dalla disponibilitý a concedere loro spazi sempre pi˜ ampi in un atteggiamento di autonomia progressiva. Dall'altro lato, ricade sui meno giovani il compito di continuare ad inculcare nelle generazioni pi˜ giovani il valore della cultura e le tradizioni dei paesi di origine come ricchezza non dissimile dalle proprietý immobiliari che riceveranno in ereditý.

Questo ed altri argomenti concernenti gli italiani, che diventano sempre pi˜ anziani, Ë stato affrontato dallíillustre ospite al pranzo del giovedÏ (29 agosto), presso i locali del Loftus Recreation Centre, dove settimanalmente si riuniscono membri ed amici della Senior Citizens Association (I.S.C.A.) del Western Australia. Il Presidente, Vittorio Petriconi, ha fatto gli onori di casa ed ha presentato al Comitato direttivo ed ai numerosi membri l' on. Giovanni SgrÚ non soltanto come Presidente nazionale della F.I.L.E.F., ma anche come uno dei primi italiani a vincere una candidatura ad un Parlamento australiano e perfino a ricoprire la carica di Vice-Presidente di un parlamento statale, il Parlamento dello stato del Vittoria.

Qui l'on. SgrÚ ha esortato gli anziani a non sentirsi come un peso che gravi sulle spalle dei pi˜ giovani, come certe affermazioni demagogiche di una parte della maggioranza di governo vorrebbero suggerire. L'on. SgrÚ ha evidenziato che il contributo, che gli immigrati hanno dato allo sviluppo economico e culturale dell'Australia, non puÚ essere sminuito dal presunto costo aggiuntivo, che ogni anziano, sopravvivendo la propria media statistica, apporterebbe, gravando sulla produzione di ricchezza generata dal lavoro dei pi˜ giovani. Paravento troppo labile per nascondere evidenti carenze di programmazione economica.

Il presidente SgrÚ, quindi, ha esortato i presenti a non lasciarsi sfuggire le opportunitý che l'approvazione finale della legge sul voto all'estero offre agli italiani - ed ai loro discendenti - disposti a riacquistare la cittadinanza italiana, eventualmente perduta. Anzi, egli ha ricordato, che questo Ë senz'altro uno dei modi significativi per valorizzarla pienamente. In questo contesto, ha continuato l'on SgrÚ, il coinvolgimento dei giovani nella politica italiana Ë cosa di grande importanza, indipendentemente dalle preferenze partitiche individuali.

Questo tema Ë stato, poi, ripreso ed elaborato pi˜ dettagliatamente, in un successivo incontro con un ristretto, ma rappresentativo, gruppo di compagni della F.I.L.E.F. del W.A., che sono stati ben felici di rincontrarsi con il loro presidente nazionale, dopo tanto tempo e che hanno, alla fine dei colloqui, espresso il desiderio di rivederlo presto in questo stato, per guidarli nel lavoro di rilancio della loro Associazione. (Giacinto Finocchiaro)

 

ìLíISOLA DEGLI SCHIAVIî PRESENTATA A FORMELLO NELLíAMBITO DEL PROGETTO ìPERSONAî

ìLíIsola degli Schiaviî affronta líemblematico conflitto tra schiavi e padroni e si presenta come un affresco del ìSecolo della Ragioneî, rigoroso nel suo impianto teorico, ma abilmente trasfigurato in una sorta di sogno, divertimento fantastico in cui si progetta una realtý umana pi˜ ricca e pi˜ giusta.

La rappresentazione si inserisce nellíambito delle attivitý del progetto PERSONA cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel quadro del programma EQUAL, realizzato dalla F&M di Roma in collaborazione con líAccademia Nazionale delle Arti, líAssociazione Parsec, la F.I.L.E.F. (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie), la Future & Memory, líArchivio dellíImmigrazione e con il patrocinio del Comune di Formello e del Goethe Institut Rom.

Prevenire (e lottare contro) forme di razzismo e xenofobia significa, in estrema sintesi, operare affinchÈ venga riconosciuto da tutti a tutti lo status di ìpersonaî. La fine di ogni forma ñ conscia od inconscia ñ di razzismo sarebbe, infatti, sapere e potere esprimere in tutta obiettivitý anche il pi˜ negativo dei giudizi su una ëpersonaí, prescindendo totalmente dal colore della sua pelle, dal suo sesso, dalla sua religione, dalla sua provenienza sociale, vedendola solo come persona. Da queste considerazioni nasce, nellíambito del programma EQUAL, il progetto PERSONA che utilizza la rappresentazione scenica come strumento in grado di arrivare alle coscienze a loro insaputa agendo sul medesimo piano emotivo e irrazionale dal quale nascono paure immotivate e rimozioni spaventate in Italia per promuovere la cultura della tolleranza e dellíintegrazione.

 

IL ìSISTEMA ITALIAî IN GERMANIA

Su iniziativa dellíAmbasciata italiana di Berlino, si Ë svolta a Stoccarda una riunione di coordinamento tra i Consolati italiani e gli Enti preposti al sostegno delle imprese italiane allíestero.

Nella riunione si Ë cercato di analizzare, per la prima volta, un futuro ed adeguato ruolo delle strutture consolari per la propagazione del ìSistema Italiaî.

ìSi Ë trattato di un Forum dal puro carattere tecnico fra gli addetti ai lavoriî, chiariscono dallíAmbasciata di Berlino, ìe sono stati discussi temi per il miglioramento dellíassistenza alle imprese italiane in Germania, e per gli investimenti diretti alle impreseî.

Anche se la Germania Ë il maggiore partner commerciale del nostro Paese e nel suo territorio Ë presente la pi˜ fitta rete consolare italiana del mondo, pochi, finora, sono stati gli interventi delle istituzioni per favorire ed operare un ruolo di sostegno e  promozione delle imprese italiane.  Un emblematico esempio dellíarretratezza delle nostre strutture, Ë quello che ancora manca una mappatura completa delle imprese italiane che operano nel territorio tedesco.

Finalmente, con questa riunione, che rappresenta la rinnovata attenzione del Ministero degli Esteri allíinternazionalizzazione dellíimpresa ed alla promozione del ìSistema Paeseî il primo fondamentale passo Ë stato fatto.

 

NUOVI INCARICHI NELLA FONDAZIONE MIGRANTES

Mons. Alfredo M. Garsia, vescovo di Caltanissetta e Presidente della Commissione Episcopale Migrazioni (CEMi) e della Migrantes, ha nominato il 20 settembre u.s. don Domenico Locatelli ñ sacerdote di Bergamo e da dieci anni rettore della MCI di Yverdon (CH) ñ direttore dellíUfficio Nazionale per la pastorale degli emigrati italiani della Migrantes, affidandogli il compito di sensibilizzare le Chiese in Italia su questa pastorale specifica  da attuarsi soprattutto con líinvio di sacerdoti italiani che facciano da ponte nel cammino di comunione tra le Chiese di accoglienza. Don Locatelli succede a don Elia Ferro che ha concluso il suo mandato quinquennale di Direttore del predetto ufficio ed Ë rientrato nella sua diocesi di Padova. A don Ferro la Migrantes rivolge un vivo grazie per líimpegno profuso per il riconoscimento della presenza e del ruolo delle comunitý italiane allíestero. Nella stessa data (20.09.02) il Presidente della Migrantes, ha confermato per un altro quinquennio P. Bruno Mioli come direttore dellíUfficio per la pastorale degli immigrati in Italia e profughi. A don Locatelli ed a P. Mioli vanno gli auguri di buon lavoro.

(Migranti-press/Emigrazione Notizie)

 

IMMIGRAZIOINE: CALVISI (DS), ìLE DICHIARAZIONI DI PISANU UN MIX DI SUPERFICIALITAí E PROVINCIALISMOî

ìLe dichiarazioni del Ministro dellíinterno Beppe Pisanu sui temi dellíimmigrazione ed asilo ñ rese a seguito del colloquio avuto con il Commissario Victorino ñ costituiscono un mix di superficialitý e provincialismo politicoî. Lo ha dichiarato Giulio Calvisi, responsabile Immigrazione dei Ds.

ìSenza ombra di dubbio si puÚ dire che abbiamo fatto uníaltra figuraccia in campo internazionale. Ma quello che Ë peggio Ë che, con le sue dichiarazioni, il Ministro conferma una cosa che come opposizione temevamo giý fosse avvenuta: il Governo Berlusconi ha di fatto abolito il diritto díasilo in Italiaî.

îSecondo il nostro ineffabile ministro della Repubblica il problema dellíasilo Ë un problema marginale. Ricordiamo al nostro disinformato Ministro che in Europa vi sono 5,3 milioni di rifugiati, che la sola Germania ne ha 900.000, per non parlare dei 150 mila dellíInghilterra e di altrettanti dei paesi bassi. Ricordiamo anche che nel solo 2001 líAustria ha avuto 18.000 richieste díasilo; la Svizzera 17 mila; la Germania 117.000; líInghilterra 75.000; il Belgio 42.000; la Francia 38.000î. ìCome fa lui a definire tutto ciÚ ìproblema marginale?î

ìSe líItalia avesse una legislazione adeguata in materia di asilo; se rispettasse quella Convenzione di Dublino che stabilisce la compet5enza del paese dove deve essere avanzata la richiesta di asilo (Convenzione che il Ministro evidentemente non conosce per parlarne in modo cosÏ pressappochista) oggi, líItalia sarebbe pi˜ forte nel chiedere ñ come ha fatto anche oggi (2 ottobre, ndr) il Ministro Pisanu ñ solidarietý e compartecipazione degli altri paesi europei alle politiche di controllo alle frontiere. Al contrario, la sostanziale abolizione del diritto díasilo operata dal Governo Berlusconi con líapprovazione della Bossi-Fini, fa sÏ che oggi siamo pi˜ deboli nel chiedere aiuto agli altri paesi della UE nel controllo delle frontiere terrestri e marittime. Sempre secondo líilluminato pensiero del nostro Ministro il richiedente asilo, la persona cioË che chiede protezione perchÈ fugge in genere dalla guerra, dalla repressione militare e poliziesca, Ë niente altro che un volgarissimo immigrato clandestino che cerca di aggirare la legge sullíimmigrazione. Tutto ciÚ in barba allíart. 10 della nostra Costituzione, alla Convenzione di Ginevra sui Rifugiati e ad altri trattati internazionali ratificati dallíItalia che sanciscono líobbligo per il nostro paese di dare protezione ed accogliere chi fugge dalla privazione delle libertý democratiche. Come Ë possibile arrivare ad un tale livello di insensibilitý verso chi cerca una speranza in Italia ed in altri paesi europei perchÈ non gode delle libertý nel proprio paese non lo capiamo proprio. Ma, del resto, non ci potevamo aspettare granchË da un Ministro che abbozza e ride per le battute di un Premier sui cadaveri che non si lamentano quando sono raccolti in pedalÚ lungo le nostre spiaggeî.

 

IMMIGRAZIONE: TREMAGLIA  ESPRIME CORDOGLIO AL GOVERNO TUNISINO PER LE VITTIME DEGLI SBARCHI SULLE COSTE ITALIANE

Il Ministro per gli Italiani nel Mondo ha espresso profondo cordoglio al Governo tunisino per il lutto che ha colpito il Paese in seguito alla perdita di 12 cittadini per il naufragio dellíimbarcazione che li portava in Italia. Giý in occasione del suo intervento in Aula, lo scorso 24 settembre, il Ministro per gli Italiano nel Mondo aveva rivolto un particolare pensiero alle decine di morti che negli ultimi giorni hanno caratterizzato il drammatico esodo di cittadini che approdano sulle nostre coste alla ricerca di un futuro migliore. ìLíaccoglienza ñ aveva detto il Ministro ñ Ë un fatto di umanitý e di civiltý. Lo dico perchÈ gli italiani hanno sofferto tanto in un secolo di storia. PerciÚ la parola solidarietý certamente si accompagna a quella della legalitý ma non possiamo dimenticare i disperati che arrivano oppure quelli che scappano per ragioni politiche, come i curdi. Ho voluto esprimere questo pensiero ñ ha concluso il Ministro Tremaglia ñ perchÈ lo sento profondamente dentro di me, al di lý delle ragioni politiche. Penso che la politica debba essere fatta anche con i sentimenti, con il cuore e per un senso di giustiziaî.

 

IL RIFORMISMO EUROPEO Eí VIVO

Prima Goram Persson, poi Gerard Schr–der in Germania. Nel mezzo il partito Socialdemocratico in Macedonia. Tre vittorie in un fazzoletto di giorni, per quanto Ë giusto non trarre conclusioni affrettate, ci dicono molte cose sul piano politico.

Ci dicono innanzitutto che i Socialisti e i Riformisti europei non sono una specie superata.

Il vento populista e líimpasto di nazionalismo, egoismo corporativo liberismo sfrenato, xenofobia, razzismo, che ha sospinto le vele della destra, non Ë inarrestabile.

E per fermarlo non serve radicalizzare le posizioni e disperdere il profilo riformista. Eí vero che il Cancelliere Tedesco ha dato grande risalto alla sua posizione sulla guerra contro Saddam. Ma il suo Ë un pacifismo ragionato, che non ha escluso in passato, la compartecipazione della Germania ad azioni militari, non di carattere ìpreventivoî e di concerto con líONU e le altre Nazioni Europee.

Eí vero che in Germania ha vinto la coalizione rosso-verde e i verdi di Fisher hanno ottenuto un significativo risultato. Ma líecologismo di Fisher tutto Ë salvo che il komeinismo che si aggira in altri luoghi.

Ma soprattutto, alle spalle dellíSPD e di Schr–der, vi Ë uníesperienza di governo che si Ë caratterizzata per il suo profilo riformista, per la sua difesa non cieca dello stato sociale, per la capacitý di tenere insieme coesione e competitivitý, per líapporto alla costruzione di un modello di societý multiculturale, multirazziale a cui noi siamo particolarmente affezionati. Attenzione, dunque, ad utilizzare Schroder come si tentÚ di fare alcuni anni fa con Jospin, per sostenere che la radicalizzazione delle posizioni aiuta a vincere.

Radicalitý dei valori e riformismo della costruzione delle soluzioni attuative dei valori, cioË nellíesercizio della politica: questo continua ad essere il mio convincimento.

Ringrazio Piero Fassino. Eí la prima volta, penso, che a conclusione di una festa nazionale dellíUnitý, il Segretario del Partito citi Filippo Turati, e ne ricordi, quale insegnamento di fondo per la nostra azione, una frase riassuntiva del suo pensiero: ìogni scorciatoia non fa che allungare la strada, la via lunga Ë la sola breve!î

Le vittorie in Europa, i cinquantamila che affollavano líanfiteatro naturale del Festival di Modena, in un tripudio di bandiere, di canti, di applausi, i tre milioni di compagne e compagni (tantissimi della Sinistra Giovanile) che hanno visitato la Festa, la voglia di reagire in positivo che ha espresso la bella manifestazione di San Giovanni, la tenace azione di contrasto e di proposta che stiamo costruendo in Parlamento, tutto ciÚ ci dice che anche in Italia possiamo tornare a vincere.

Non smarriamo la bussola europea, diamo pi˜ forza al nostro impegno per líEuropa politica, e diamo pi˜ nettezza al nostro profilo di socialisti e riformisti europei.

Finiamola di contrapporre passione e ragione, protesta e proposta.

Se si vuole essere davvero coerenti attuatori dei propri valori e dei propri programmi, ìla via pi˜ breve ñ come diceva Turati ñ Ë sempre quella pi˜ lungaî.

(Gianni Pittella, Eurodeputato DS/PSE)

 

CONGRESSO DS A MONACO DI BAVIERA

Domenica 20 ottobre, nella sua sede in Daiserstr. 27, la Sezione ìAlexander Langerî dei Democratici di Sinistra di Monaco di Baviera terrý il suo Congresso programmatico. In discussione saranno i programmi e le iniziative future della Sezione: le idee riguardanti il rapporto con la SPD e gli altri partiti socialisti europei di Monaco, le proposte per le prossime elezioni del Comites e del CGIE, le prossime iniziative culturali e politiche.

Il programma della giornata Ë il seguente:

09,30-10.00  Introduzione

10.00-12.00  Discussione su ìLe proposte dei Ds di Monaco per il lavoro comune con la SPD e gli altri partiti socialisti europei di Monacoî

Spaghettata

13.30-15.00  Discussione su ìLe prossime iniziative culturali e politiche dei DS di Monacoî

16.30-17.00  Conclusioni

La giornata sarý aperta a chiunque voglia partecipare, iscritti e non, ed un invito particolare Ë rivolto ai rappresentanti delle associazioni e dei circoli italiani locali.

 

SPI CGIL: SEMINARIO SU ìLA SANITAí SOTTO IL SEGNO DELLA CONTRORIFORMAî

Si Ë svolto mercoledÏ 2 ottobre, presso la Sala Congressi di Via dei Frentani in Roma, il seminario del Sindacato Pensionati Italiani della Cgil sul tema: ìLa sanitý sotto il segno della controriforma ñ Quando il Federalismo cancella il diritto universale alla saluteî. Il programma:

Introduzione di Michele Mangano, segretario nazionale Spi Cgil;

Relazioni:

del Prof. Ferdinando Terranova, docente presso líuniversitý di Roma ìLa Sapienzaî su: ìStrategie governative della destra in Sanitý. Proposte per una iniziativa politico-sindacale per la promozione di un sistema sanitario nazionale rinnovatoî;

Dott. Norberto Cau, dirigente del settore affari generali della presidenza e collegamento con gli assessori della Regione Campania. ìI criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Regionale nel nuovo quadro federalista della sanitýî.

Comunicazioni:

Dott. Giuseppe Traversa, ricercatore dellíIstituto Superiore della Sanitý;

Bruno Benigni, del dipartimento politiche sociali Spi Cgil.

Conferenza stampa

Dibattito

Interventi:

Achille Passoni, segretario confederale della Cgil;

Carlo Podda, segretario nazionale della Fp Cgil;

Roberto Polillo, responsabile della Fp medici Cgil;

Ha concluso i lavori del seminario Betty Leone, segretaria generale dello Spi Cgil.

 

MANIFESTAZIONI  IN ITALIA CONTRO LA GUERRA 

Cittadini e cittadine, migranti e non migranti, movimenti, associazioni e partiti, seriamente preoccupati per le prospettive di un nuovo grave conflitto nel continente asiatico, si sono riuniti in assemblea in molte cittý italiane per organizzare una iniziativa contro la guerra. Iniziativa che si inserisce allíinterno della mobilitazione internazionale ìCento piazze contro la guerraî, promossa a Roma dalle reti pacifiste italiane ed europee.

Líappello degli organizzatori invita a manifestare ìInsieme come uomini e donne che rifiutano la logica della guerra,

- per ricordare al nostro Governo che ëlíItalia ripudia la guerraí (art. 11 della Costituzione),

per chiedere che líItalia rifiuti líintervento militare,

per ribadire il nostro NO alla guerra in Iraq! Senza SE e senza MA! Troppi se e troppi ma hanno giustificato e giustificano eccidi e tragedie globali,

per dire SI ad una soluzione pacifica della questione palestinese.

Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, nÈ vogliamo alimentare la spirale del terrore. Basta guerre, basta morti, basta vittime.

 

GERMANIA E STRANIERI. UN PUERILE E MALDESTRO TENTATIVO DI ADDEBITARE A SINISTRA LE PECCHE DELLA DESTRA

Alcuni giorni fa, scrissi su webgiornale che nemmeno Zoratto si sarebbe permesso di considerare Stoiber quale ìconvenienteî per gli Italiani in Germania, in quanto egli ben sa che  le espulsioni dei nostri connazionali, avvengono soprattutto dai L”nder governati da CDU-CSU. Con la sua dichiarazione stampa del 23.9, il consigliere del CGIE smentisce  in maniera eclatante la mia teoria.

Zoratto sostiene:îCon la vittoria del Cancelliere tedesco Schr–der, la comunitý italiana residente in Germania , continuerý a perdere la sua dignitý politica e culturaleî.

La dignitý, sia essa politica o di qualsiasi altro genere, si puÚ perdere solo per iniziativa propria. Essa puÚ, per iniziativa díaltri, essere offesa. In questo campo si sono dimostrati maestri sia la CDU che la CSU. Nellíambito della campagna contro la doppia cittadinanza, lanciata dallíattuale Ministro dellíAssia Koch (CDU) e portata avanti vigliaccamente  a spese degli stranieri degradati a livello di oggetti, il candidato Stoiber (CSU) definÏ i possessori del doppio passaporto pericolosi quanto la RAF (Rote Arme Fraktion), in altre parole terroristi. Lo stesso Ministro Koch (CDU), dichiarava pubblicamente alcuni mesi fa: îGli stranieri possono parlare a casa loro la lingua che vogliono (cristiana tolleranza), ma in pubblico da noi si parla solo tedesco!î Nessuna offesa della dignitý politica e culturale?

Zoratto sostiene:îGli Italiani espulsi dalla Germania in questi anni sono stai numerosissimi e con la conquista elettorale di Schr–der continueranno ad aumentare in modo eccessivo.î

Dimentichiamo líespressione: ìaumentare in modo eccessivoî, la quale sottintenderebbe anche líesistenza di un perverso ìaumentare tollerabileî, ma qui Zoratto ignora sapendo di ignorare. Lui sa, DEVE sapere, che le espulsioni non sono líeffetto della legge stessa, bensÏ delle interpretazioni restrittive (e contrarie alle norme comunitarie) da parte dei L”nder governati dalla CDU e dalla CSU. Questi casi vanno denunciati e combattuti, ma non con volgari strombazzate, bensÏ con un efficace lavoro politico, a volte anche silenzioso. E sia ben chiaro, qualsiasi tentativo di usare le persone colpite da questi provvedimenti, per mettersi in luce nellíambito della comunitý italiana,  Ë uníoffesa alla loro dignitý.

Zoratto sostiene: îIl Cancelliere Ë un convinto assertore di quel concetto, che tutti i cittadini stranieri residenti in Germania, italiani compresi, devono imparare obbligatoriamente il tedesco per dar vita ad uníassimilazione forzata che nessuno riesce ad accettare, anche perchÈ Ë scientificamente provato che, chi conosce bene la lingua madre ha maggiori probabilitý di potersi integrare anche nelle societý anglosassoni.î

Un bellissimo esempio di metodo berlusco-tremontiano: attaccare  gli avversari, accusandoli dei propri errori. Non mi sembra che sia stato Schr–der, con atteggiamenti da potere coloniale, a lanciare líarrogante campagna per la Leitkultur, che considera di serie B tutto ciÚ che non Ë tedesco.  Questo governo Ë il primo, dopo 50 anni, che ha ufficializzato líesistenza del fenomeno migratorio verso la Germania ed ha agito di conseguenza, varando iniziative atte a favorire líintegrazione dei migranti, non la loro assimilazione.  La nuova legge sullíimmigrazione Ë una legge giusta e lo sarebbe ancora di pi˜, se non ci avessero messo lo zampino la CDU e la CSU, obbligando il governo a delle modifiche, non certo dettate dallo spirito cristiano dei due partiti con la ìCî. I corsi obbligatori di tedesco, riguardano solo i nuovi arrivati extracomunitari e non i cittadini dellíUE, la cui libera circolazione non puÚ essere condizionata. In caso di vittoria delle elezioni, secondo uníidea truffaldina del ministro dellíinterno bavarese Beckstein, líimmigrato avrebbe dovuto pagare i costi dei corsi di tasca propria, secondo líintenzione del governo rosso-verde invece,  questi vengono sostenuti dallo Stato o dai L”nder . Questa legge ha portato notevoli vantaggi anche agli italiani, che non devono pi˜ fare la fila presso gli uffici per gli stranieri per ottenere il permesso di soggiorno, ma lo ottengono díufficio allíatto dellíiscrizione allíanagrafe.

Infine Zoratto sostiene: îLa politica di Schr–der peggiorerý le condizioni di vita sociale ed economica del paese, mettendo a rischio la risoluzione della disoccupazione che oggi conta circa quattro milioni di tedeschi.î

Nel fragor della battaglia sono spariti gli italiani. In fondo non Ë cosÏ importante, basta dire qualcosa di destra. Povero Zoratto, sotto il vestito: niente.

(Gianni Basaldella  gianbas@web.de)

 

POLITICA TEDESCA. QUANDO SI PARLA A VANVERA

Certo Ë penoso leggere certi articoli di chi si definisce rappresentante degli italiani.

Zoratto -  membro del CGIE - sottolinea che lui rappresenta lí80 % degli italiani di prima generazione.

Mi chiedo chi lo ha votato. La signora Colonnella, eletta al consiglio comunale di Monaco, ha preso migliaia di voti. Alle provinciali a Gross Gerau ho preso 40.000 voti di preferenza.

Il signor Zoratto, che parla a vanvera sulla politica tedesca, evidentemente non conosce la differenza organizzativa tra uno stato federale come quello tedesco e quello italiano.

Certamente il signor Zoratto non sa che la politica dellíordine pubblico viene fatta dalle regioni (L”nder) e che nel Land Bayern del candidato cancelliere e Presidente Stoiber le espulsioni dei cittadini italiani sono state negli ultimi tempi nellíordine di 200 allíanno.

IL Land Bayern, amministrato dalla CSU, chiude la trasmissione in lingua italiana.

Tipico della CDU smantellare la lingua madre, vedi anche il Land Hessen: quando ha vinto  le elezioni dichiarava che non serviva pi˜, che non cíerano pi˜ soldi, quindi e non ci sono pi˜ soldi risparmio e ancora risparmio.

Tipico della CDU tirare in ballo gli stranieri quando ci sono le elezioni. Durante il governo Kohl durato 16 anni dal 1982 al 1998 gli stranieri in Germania sono pi˜ che raddoppiati, sono passati da circa 3 ai 7 milioni. La CDU e la CSU si definiscono partiti cristiani, ma solo sulla carta, nei fatti sono rimasti ai vecchi schemi  che gli stranieri sono persone di seconda categoria.

Heiner Geissler, ex segretario della CDU, disse: "Ich bin nach wie vor der Meinung, dass die Idee, Ausl”nder zum Thema des Wahlkampfs zu machen, in die Psychiatrie geh–rt" (SZ 6.11.2001).

Da un lato la CDU Hessen ha smantellato la Mutterspracheunterricht per mancanza di soldi, ma nello stesso tempo costruisce una scuola a Rheingau-Eliteschule dal costo di 20,5 milioni di Euro.

La scuola deve ospitare 220 scolari con uno staff di 27 insegnanti  pi˜ uno psicologo e un "Sozialpedagoge". Eí una Eliteschule, con una media di 8 scolari per insegnante.

Certo Zoratto Ë abituato con i parlamentari italiani, alla Dell`Utri, che Ë stato eletto al parlamento europeo e non si Ë mai presentato ad una riunione (informazione della Bild am Sonntag del 28.07.2002). In caso di vittoria elettorale Stoiber avrebbe azzerato tutte le normative sulla doppia cittadinanza, inclusa quindi anche quella introdotta dal governo Berlusconi che dal 22 dicembre permetterý agli italiani in Germania di essere contemporaneamente cittadini italiani e cittadini tedeschi.

(Giovanni Baranelli, Giovanni@baranelli.de)

 

DOCUMENTAZIONE

 

CGIE: COMMISSIONE CONTINENTALE PER LíAMERICA LATINA

 

(Buenos Aires, 23-25 settembre 2002)

La  Commissione  Continentale per líAmerica Latina del CGIE si Ë riunita a Buenos Aires (Argentina) dal 23 al 25 settembre 2002, presso líIstituto Italiano di Cultura, presieduta dal Segretario Generale Franco Narducci). 

In apertura di riunione, dopo il benvenuto del Consigliere del CGIE di Buenos Aires, Mario Frizzera, il Consigliere Giuseppe Negro ha ricordato, con parole commosse, la figura e líopera del Vice-Segretario Generale díarea Antonio Macri, recentemente scomparso. In sua memoria Ë stato osservato un momento di silenzio e raccoglimento e, in una cerimonia di commemorazione, presso líOspedale Italiano di Buenos Aires, nella giornata del 24 settembre, Ë stata poi scoperta una lapide a ricordo.

Sono seguiti gli indirizzi di saluto dellíAmbasciatore Roberto Nigido, il quale ha dato lettura di un messaggio del Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri ad interim, On. Silvio Berlusconi.

Il Segretario Generale Franco Narducci ha rivolto un sentito ringraziamento al Cons. Frizzera per il supporto dato allíorganizzazione della Commissione continentale ed ha espresso vivo apprezzamento agli Esperti tutti, di cui alcuni hanno partecipato su base volontaria e gratuita. Ha quindi letto un messaggio di saluto del nuovo Direttore Generale del Personale del MAE, Min. Plen. Carlo Marsili (che ha da poco lasciato líincarico di Direttore Generale della DGIEPM) e ñ nel fare stato dei contatti intercorsi con le Presidenze di Senato e Camera e dellíimpossibilitý di poter assicurare una presenza ai lavori di Parlamentari dallíItalia ñ ha annunciato che líOn. Giovanni Bianchi, Presidente del Comitato Permanente per gli Italiani allíEstero della Camera dei Deputati, anche su mandato del Presidente delle Commissione Affari Esteri, On. Gustavo Selva, ha invitato il CGIE a considerare líopportunitý di uníaudizione a Roma per riferire sulle conclusioni della presente Riunione della Commissione Continentale. Il Segretario Generale del CGIE ha poi ricordato la recente lettera da lui indirizzata al Presidente del Consiglio, dove ñ con riferimento anche al DPEF 2203-2005 ñ ha indicato le prioritý a cui dovrebbe attenersi líazione del Governo a favore delle nostre collettivitý allíestero: dal potenziamento della rete consolare alla tutela in campo previdenziale, dallíesigenza di accrescere líassistenza diretta alla diffusione della lingua e cultura italiana. Ha quindi illustrato ampiamente e nei dettagli líordine del giorno dei lavori, che Ë stato approvato allíunanimitý con i seguenti temi principali díillustrazione e dibattito:

Diritti previdenziali dei cittadini italiani residenti nei Paesi dellíAmerica Latina.

Prospettive per una reale valorizzazione della stampa italiana allíestero e per líinformazione di ritorno ed esame dei relativi provvedimenti legislativi e dello stato dei finanziamenti.

Stato di crisi nei Paesi dellíAmerica Latina, con esame dei provvedimenti del Governo e delle Regioni italiane ed illustrazione della situazione nei singoli Paesi.

Aggiornamento sullo stato della rete consolare in Sud America.

Le tre giornate di lavori hanno consentito lo svolgimento di un ampio ed approfondito dibattito sulle tematiche succitate, con numerosissimi interventi da parte di tutti i partecipanti e con vari contributi scritti. Un ulteriore approfondimento ha avuto luogo a livello di Gruppi di Lavoro, incaricati di approntare appositi Ordini del Giorno, successivamente discussi ed approvati in plenaria. Nel rinviare allíinsieme della documentazione per un esame dettagliato delle questioni, si ritiene tuttavia utile qui richiamare qui alcuni spunti di particolare interesse.   

Diritti previdenziali dei cittadini italiani residenti nei Paesi dellíAmerica Latina.

Al fine dellíapplicazione nei confronti dei pensionati residenti allíestero di quanto previsto dallíart. 38 della Legge 448/2001 in materia di aumento della maggiorazione sociale, líINPS ha predisposto una procedura che consentirý di corrispondere un acconto pari allíimporto massimo di 123,77 euro mensili, per líintero anno 2002 (gennaio-dicembre), cosÏ come operato per le pensioni corrisposte in Italia.

Il pagamento Ë condizionato alla sottoscrizione di una dichiarazione il cui esemplare, parzialmente precompilato ed accompagnato da una lettera esplicativa, Ë in corso di trasmissione da parte degli Istituti di credito incaricati dei pagamenti nei singoli Paesi esteri.

Qualora le condizioni reddituali indicate nella dichiarazione siano soddisfatte, la dichiarazione sottoscritta dovrý essere resa allíistituto di credito che provvederý a corrispondere líimporto liquidato con le medesime modalitý utilizzate per il pagamento delle rate di pensione.

La lettera e la dichiarazione in questione viene trasmessa ai pensionati che, secondo le informazioni presenti negli archivi dellíIstituto, risultano tra i potenziali aventi diritto. CiÚ non esclude che tra coloro ai quali la comunicazione non Ë stata trasmessa potrebbero trovarsi pensionati in condizione di ottenere gli aumenti in questione. In tal caso i pensionati stessi potranno presentare la relativa domanda secondo la normale prassi.

La Commissione Continentale ha approvato un apposito Ordine del Giorno riguardante sia le molteplici problematiche connesse alla previdenza (disparitý di criteri, giacenze e ritardi, ricalcolo dei pro rata esteri in base ai nuovi rapporti di cambio, ecc.) che quelle relative allíassistenza (richiesta di un aumento di 5 miloni di euro sul capitolo dellíassistenza diretta, questione dellíassegno di solidarietý,  attivazione del Fondo Nazionale proposto dalla Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE).

Prospettive per una reale valorizzazione della stampa italiana allíestero e per líinformazione di ritorno ed esame dei relativi provvedimenti legislativi e dello stato dei finanziamenti.

Dopo uníampia disamina sulla situazione generale e sulle condizioni in cui si svolge líattivitý giornalistica allíestero, Ë stata anzitutto rilevata e condivisa la grande preoccupazione per le sorti dellíinformazione italiana locale, stretta nelle difficoltý economiche nelle quali versa líintero continente. Eí stata denunciata ancora una volta la assoluta inconsistenza ed incongruitý dei contributi erogati dalla Stato, rispetto al ruolo unanimemente attribuito allíinformazione italiana allíestero in tutti i consessi, anche in quello recente e qualificato della 1^ Conferenza degli Italiani nel Mondo. Eí stato richiesto un intervento urgente e straordinario per il sostegno delle testate in difficoltý con particolare enfasi per quelle dellíArgentina. Ma oltre allíemergenza Ë stato affrontato anche il tema della informazione di ritorno e informazione circolare nella prospettiva del prossimo appuntamento del voto allíestero che andrý a coinvolgere gli organi di informazione locali per la diffusione delle modalitý di voto e della pubblicitý elettorale. Il tema del futuro dei media italiani in America Latina Ë stato affrontato anche sotto il profilo dellíuso delle nuove tecnologie e delle nuove forme di comunicazione informativa come il caso delle testate telematiche, ma anche attraverso il rilancio delle radio e delle televisioni.  Un punto centrale per il rilancio dellíinformazione italiana allíestero Ë quello della formazione e dellíaggiornamento professionale da realizzarsi con la FUSIE, mediante accordi con le organizzazioni professionali italiane, utilizzando strutture locali idonee e adeguatamente attrezzate. Il censimento della stampa italiana allíestero, avviato dalla FUSIE, con il patrocinio del CNEL, deve essere una vera e propria radiografia dei media italiani allíestero, delle radio, delle televisioni e delle testate telematiche, tutte realtý rilevanti del panorama informativo latino-americano, che deve essere compiuto non solo con il ricorso alle informazioni in possesso dei Consolati, ma coinvolgendo anche le comunitý e le Associazioni.

A conclusione dellíapprofondito scambio di opinioni  la Commissione ha approvato allíunanimitý un apposito Ordine del Giorno ove le istanze sopra richiamate sono state opportunamente riaffermate.

Stato di crisi nei Paesi dellíAmerica Latina, con esame dei provvedimenti del Governo e delle Regioni italiane ed illustrazione della situazione nei singoli Paesi.

II Consiglieri del CGIE e gli Esperti dellíarea hanno riferito sulla situazione di crisi socio-economica esistente nei rispettivi Paesi, mentre un quadro dei provvedimenti attuati dal Governo e dalle varie Amministrazioni Ë stato fornito dal Cons. Amb. Di Ges˜. In particolare, per quanto attiene allíArgentina, il Segretario Generale Narducci ha sottolineato líazione di concertazione in corso con le Regioni per il sostegno ai nostri connazionali - su impulso del Ministro Tremaglia e díintesa con il MAE - attraverso la costituzione a Buenos Aires di una Unitý Tecnica di coordinamento, presieduta dallíAmbasciatore Nigido e con il coinvolgimento di rappresentanti regionali, del CGIE, del COMITES, di Enti ed Associazioni. Dal dibattito Ë emersa, con preoccupazione, la constatazione che le gravissime problematiche con cui si confronta líArgentina stanno investendo anche altri Paesi dellíarea.

Il Consigliere Barindelli (membro del CdP) ha pertanto presentato una bozza preliminare di ìPiano Generale per líAmerica Latinaî che individua tre settori (attivitý produttive e scambi commerciali; scuola e formazione professionale; sociale) sui quali dovrebbero essere definite linee díintervento per tutta la regione in generale e pi˜ specificamente per i Paesi in cui la situazione richiede azioni pi˜ urgenti.

Eí stato concordato che i membri della Commissione Continentale forniranno entro due settimane al Consigliere Barindelli ulteriori contributi per la messa a punto di un testo definitivo e concordato, da far poi pervenire ñ per il tramite della Segreteria Esecutiva - allíintero CGIE ed allíattenzione delle istanze istituzionali competenti.

Aggiornamento sullo stato della rete consolare in Sud America.

La dettagliata relazione del Cons. Amb. Di Ges˜ ñ sulla base degli elementi forniti dalla Direzione Generale del Personale del MAE - unitamente alle indicazioni del Console Generale Vigo hanno offerto lo spunto per una panoramica sullíattuale situazione della rete consolare, dopo gli articolati interventi varati dalla DGPE díintesa  con la Direzione Generale per gli Italiani allíEstero. Diversi oratori hanno sottolineato il ruolo positivo svolto dai Consoli onorari, accogliendo con favore la notizia della proposta di emendamento al DDL di assestamento del Bilancio dello Stato 2002 - avanzata dal MAE, su istanza del CGIE - che prevede, dopo le decurtazioni del passato, un sostanziale aumento del contributo a loro favore per líanno in corso (proposta approvata dalla Camera e che dovrý ora passare al vaglio definitivo del Senato). Nellíauspicare un ampliamento delle funzioni attribuite ai Consoli Onorari, vari relatori hanno altresÏ evidenziato il valido apporto che i Patronati (attraverso la conclusione delle previste Convenzioni con il MAE), oltre che gli Enti e le  Associazioni, potrebbero fornire nella predisposizione delle pratiche (di pensione, cittadinanza, assistenza, ecc.), con evidente beneficio per le sovraccariche strutture della rete consolare.  

 

Varie ed eventuali.

In tema di Piani Paese per la diffusione della lingua e cultura italiana, nel richiamare líOrdine del Giorno approvato lo scorso aprile dalla Commissione Continentale a Curitiba (Brasile), recante le note ìproposte conseguenti allíanalisi del Piano America Latinaî, Ë stata incaricata la Segreteria Esecutiva di interpellare le competenti istanze del MAE per chiedere di riferire sugli eventuali seguiti dati al documento e di fornire i testi dei Piani Paesi di Ecuador, Per˜ e Venezuela.

La Commissione Continentale ha altresÏ approvato allíunanimitý un Comunicato di solidarietý a Estela Carlotto, Presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo, e di ripudio per líattentato di cui nei giorni scorsi Ë stata vittima colei che rappresenta in Argentina la difesa dei diritti umani e delle garanzie democratiche.

Infine, la Commissione Continentale ha concordato di tenere la prossima Riunione a Caracas (Venezuela), nella primavera 2003, o in alternativa ñ ove la prima opzione non risultasse attuabile ñ a Montevideo (Uruguay).

 

ORDINE DEL GIORNO: PREVIDENZA E ASSISTENZA

La Commissione Continentale per líAmerica Latina, allargata agli Esperti competenti  in materia, rileva líaggravamento delle crisi che hanno colpito il continente, identifica specifiche problematiche relative a PREVIDENZA e ASSISTENZA e chiede líattuazione delle proposte ripetutamente formulate.

 

PREVIDENZA

La Commissione Continentale:

chiede che agli Italiani residenti allíestero venga garantita líattribuzione della maggiorazione sociale ex articolo 38 Legge 448/2001 in modo che, in base agli stessi requisiti richiesti ai residenti in Italia, sia garantito a tutti un reddito minimo di 516 euro.

chiede che per le pensioni dei residenti in America Latina non vengano costituiti indebiti pregressi (dal 1996 al 2001) , in base alle verifiche reddituali che líINPS non ha opportunamente realizzato.

chiede di risolvere la disparit· di criterio delle sedi INPS nellíapplicazione delle normative.

chiede di affrontare efficacemente le giacenze e i ritardi nella liquidazione delle pensioni, ponendo particolare attenzione nelle sedi ìassentiî.

chiede di provvedere alla liquidazione degli arretrati dovuti, entro sei mesi dalla liquidazione della prestazione.

chiede di risolvere le giacenze per quanto rigurda le rate maturate e non riscosse.

chiede che si provveda con periodicitý annuale, al ricalcolo di tutti i pro rata esteri memorizzati dallíINPS in base ai nuovi rapporti di cambio e che dove si verifichino in corso díanno variazioni che superino il 10% la periodicitý sia portata a semestrale.

chiede per i Paesi in convenzione che vengano memorizzati i dati forniti dagli Istituti esteri in modo da evitare i danni morali e materiali provocati dalle sospensioni delle prestazioni e impedire che i cittadini rimangano in balia di situazioni díabuso, che promuovono inoltre líaumento spropositato dei contenziosi, e che in merito a questi dati líINPS faccia degli accordi con gli Istituti esteri per líaggiornamento annuo dei dati.

 

ASSISTENZA

La Commissione Continentale:

chiede che venga affrontata con la massima urgenza la questione assistenziale, in quanto si verifica uníaumento esponenziale della mortalit· degli anziani a causa dellíimpossibilit· di accedere a cure mediche.

chiede líaumento di poco pi˜ di 5 milioni di Euro sul capitolo dellíassistenza diretta e líaumento su quello dellí assistenza indiretta.

chiede che si accelleri líiter per líapprovazione del progetto di legge sullíASSEGNO DI SOLIDARIET¡, attualmente allo studio della Commissione Previdenza del Senato.

chiede di attivare quanto prima il Fondo Nazionale proposto dalla Conferenza StatoñRegioniñProvincie AutonomeñCGIE, come strumento principale per sviluppare le potenzialit· produttive e la ricchezza di risorse umane qualificate e da riqualificare. Occorre infatti trasferire sistemi e metologie per favorire lo sviluppo sostenibile delle comunit· italiane nella realt· socioeconomica dei Paesi díaccoglienza.

 

ORDINE DEL GIORNO: STATO E PROSPETTIVE DELLíINFORMAZIONE ITALIANA ALLíESTERO

Premessa

Con grande soddisfazione Ë stata salutata la decisione del CGIE di inserire tra i temi cardine della Riunione continentale tenutasi a Buenos Aires, tra il 23 ed il 25 di settembre, il tema dellíinformazione italiana in America Latina, pure  in un momento nel quale la regione attraversa gravissimi problemi di natura economica e sociale che rendono assai precaria la vita stessa di molti  nostri connazionali residenti.  Con ciÚ, e grazie anche al lavoro svolto dalla FUSIE, riteniamo si sia voluta sottolineare la centralitý dellíinformazione di ritorno come veicolo di una effettiva visibilitý e comprensione delle realtý degli italiani in America Latina in questo periodo di particolare difficoltý, nella quale il rapporto con líItalia si fa pi˜ stretto, ma anche pi˜ convulso e contraddittorio.

1. Le risorse finanziarie e líemergenza economica

Eí stata denunciata ancora una volta la assoluta inconsistenza ed incongruitý dei contributi erogati dalla Stato, rispetto al ruolo unanimemente attribuito allíinformazione italiana allíestero in tutti i consessi, anche in quello recente e qualificato della Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo. Rispetto poi alle reali necessitý di funzionamento delle numerose testate italiane díAmerica Latina, il contributo erogato non arriva in molti casi a  coprire pi˜ di 15 ñ 30 giorni di gestione, mentre il ricorso al credito interno Ë precluso dalla crisi economica o in ogni caso reso estremamente oneroso. A fronte di ciÚ appare del tutto inadeguato líaumento accordato del monte contributi per il 2002, da 2 a 4 miliardi di lire ed inoltre non corrispondente alle promesse, in passato autorevolmente sostenute, di un apporto di 8-10 mld di lire, per il quale comunque si attende conferma di accoglimento da parte delle istituzioni competenti.

Líemergenza sociale ed economica che vive drammaticamente líAmerica Latina e líArgentina in particolare, Ë stata oggetto di attenzioni e aiuti da parte del nostro Paese. Non cosÏ per la stampa italiana locale la quale rischia seriamente di estinguersi a breve termine, schiacciata sotto il peso della crisi: si richiede dunque con urgenza un apporto finanziario aggiuntivo e straordinario per questo settore eventualmente attraverso il ricorso ai fondi disponibili presso líUnitý tecnica di Coordinamento.

Eí stato sottolineato come líinformazione radio televisiva e quella basata sullíuso dellíinternet e sugli strumenti telematici siano state finora escluse da qualsiasi possibilitý di accesso ai fondi predisposti dallo Stato a favore della informazione a stampa. Tale preclusione Ë in aperto contrasto con gli sviluppi e le conclusioni della Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo, nella quale al contrario sembrava essere stato recepita la necessitý di un cambio di indirizzo, mentre il persistere di questa limitazione puÚ arrivare ad ostacolare lo sviluppo di progetti di ammodernamento e rinnovamento ormai non pi˜ rinviabili.

Sul piano delle fonti alternative di risorse finanziarie Ë stata rimarcata la necessitý, avallata dallíattivitý di interesse pubblico svolta dallíinformazione italiana allíestero, di un impegno sistematico, non pi˜ casuale ne sporadico, da parte delle Istituzioni italiane, Ministeri, Enti strumentali, Missioni diplomatico-consolari, nellíaffidare le loro comunicazioni pubbliche ai mezzi di informazione italiani locali. Uguale richiesta Ë stata rivolta allíassociazionismo regionale ed ai centri sociali delle diverse comunitý italiane, mentre produrrebbe proficui vantaggi reciproci anche líavvio di un rapporto di scambio di servizi professionali con le Regioni italiane, spesso patrocinatrici di fogli periodici di informazione dedicati ai corregionali allíestero ed alle loro iniziative. Infine non puÚ essere tralasciato il rapporto con le imprese italiane sia quelle residenti in America Latina che quelle operanti in Italia: qui si aprono possibilitý notevoli di sviluppo e di sinergie, ad esempio attraverso la creazione di pagine di informazione economica mirata o aziendale, in accordo con le Camere di Commercio e líIstituto Commercio Estero, senza trascurare la tradizionale raccolta pubblicitaria.

2. Le sfide dellíinformazione italiana allíestero e le nuove tecnologie

2.1 Ad ogni nuovo incontro sul tema dellíinformazione italiana allíestero, dellíAmerica Latina nel caso particolare,  cresce e si rafforza la consapevolezza della importanza cruciale  che questo sistema fatto di imprenditorialitý, professioni, volontariato, riveste come fornitore di servizi di interesse collettivo, come fonte di notizie e conoscenze, ma anche come strumento di preservazione e trasmissione dei valori dellíidentitý nazionale e delle culture regionali,  infine come mezzo per la salvaguardia del diritto dei connazionali allíestero ad essere cittadini informati su tutti i temi che li riguardano ed in particolare su quelli di carattere amministrativo, normativo o istituzionale. Cresce anche ed in conseguenza il rifiuto e la protesta per  il perenne stato di precarietý nel quale si trovano ad operare le testate italiane in America Latina, destinatarie di contributi sempre insufficienti da parte dello Stato, sia in termini assoluti che in relazione alla crescita esponenziale dei costi dovuta alla svalutazione monetaria.

2.2 Cresce tuttavia anche la coscienza di una maggiore complessitý del sistema dellíinformazione italiana allíestero - costituito da testate tradizionali a stampa, radio e televisioni locali, siti e portali telematici,  risorse umane diverse e qualificate - e quindi della necessitý di adeguare e trasformare il rapporto che intercorre tra questo sistema,  líItalia ed i suoi cittadini sparsi per il mondo. Una necessitý che Ë insita nel nuovo ruolo che i mass-media e le nuove tecnologie svolgono nelle societý moderne, in uníepoca di globalizzazione crescente caratterizzata dal moltiplicarsi di  uníofferta informativa sempre pi˜ spesso liberamente accessibile e gratuita, ma anche dallíaprirsi di nuovi scenari di interscambio tra cittadini, istituzioni e imprese italiane, in Italia e allíestero. Su questi scenari in aperto divenire, occorre intervenire per cercare di tracciare nuovi progetti che consentano di superare la crisi nella quale si dibatte il settore, da un lato certamente  incrementando gli apporti finanziari da parte dello stato, dallíaltra preparandosi per le sfide che pone il futuro prossimo.

3. Un Piano-Paese per líinformazione

3.1 Questo documento vuole dunque essere di stimolo ed incentivo alle sedi istituzionali competenti per la formulazione di un disegno progettuale nuovo e organico per líinformazione italiana allíestero sul quel basare interventi finanziari certamente pi˜ consistenti, ma anche pi˜ qualificati da parte dello Stato, cui si accompagnino, ad esempio, una chiara politica della formazione professionale, dellíaggiornamento tecnologico e dellíaccesso al know-how, un rapporto rinnovato di interscambio di servizi e collaborazioni con le Associazioni professionali e le diverse testate  italiane, líaccesso agevolato a forme alternative di finanziamento, quali i crediti alla piccola e media impresa oppure, ove efficace, il credito onore, infine líapertura di canali privilegiati di scambio con le imprese italiane, dentro e fuori Italia

4. Informazione di ritorno e informazione circolare. Líappuntamento del voto

4.1 Eí stata ribadita la necessitý di stabilire principi e criteri intorno al concetto di informazione di ritorno, propria delle testate italiane allíestero. Protagonista di questo modo di fare informazione sono la testata locale ed il professionista dellíinformazione  che vi fa riferimento, come testimone privilegiato sia delle iniziative e delle istanze delle comunitý italiane residenti, sia degli avvenimenti di interesse internazionale che riguardano il Paese in cui vive e pi˜ in generale la regione latinoamericana. Canale del flusso di informazione di ritorno sono i giornali e notiziari locali, coadiuvati dai media italiani, la RAI, le testate giornalistiche televisive regionali.

4.2 Ma Ë informazione di ritorno anche quella che commenta la notizia politica, economica o di costume proveniente dallíItalia. e ne da un  punto di vista particolare: quello appunto dellíitaliano allíestero, portatore di culture e prioritý a volte diversi ed originali. Si stabilisce cosÏ un flusso di informazione biunivoco che comunque riprende, con tagli ed angolazioni differenti, argomenti e notizie anche a carattere prettamente nazionale.

4.3 Di questo movimento deve essere artefice il professionista locale il quale diviene elemento essenziale per uscire dallíisolamento asfittico nel quale spesso cade la stampa díemigrazione, ma anche líeditore il quale deve approntare i mezzi necessari per ampliare la diffusione delle notizie. In questo senso il ricorso a internet, alle nuove tecnologie, non costituisce solo líinvolucro esterno o il mezzo su cui viaggia líinformazione, ma concretamente consente oggi di raggiungere un notevole numero di destinatari e dunque di rendere efficace líinformazione di ritorno, oltre a garantire maggiore visibilitý alla testata e dunque maggiori possibilitý di entrate.

4.4 Si tratta di osservazioni  che riteniamo importanti soprattutto in vista della prossima sfida del voto allíestero, necessarie a dare adeguata informazione agli italiani residenti non solo sulle modalitý di voto, ma anche sulle posizioni politiche in campo e comporterý líadempimento delle esigenze di diffusione appunto e di visibilitý richieste a questo scopo. Ma le Istituzioni e le Missioni diplomatico-consolari in particolare saranno chiamate a utilizzare in forma prevalente e privilegiata i media italiani allíestero per la adeguata pubblicitý delle norme e regole elettorali.

Diversamente la voce degli italiani allíestero rischia di risultare troppo fievole allíinterno delle testate nazionali e nelle grandi reti radiotelevisive.

5. Aggiornamento e riconoscimento professionale

5.1 Un punto centrale per il rilancio dellíinformazione italiana allíestero Ë quello della formazione e dellíaggiornamento professionale da realizzarsi con la FUSIE, mediante accordi con le organizzazioni professionali italiane, utilizzando strutture locali idonee e adeguatamente attrezzate. Líaggiornamento come accennato dovrebbe coinvolgere tutti gli operatori dellíinformazione, dal giornalista al grafico, includendo gli editori e dovrebbe fornire gli strumenti teorici e pratici necessari a qualificare e riqualificare líattivitý giornalistica scritta, parlata o grafica e ad intraprendere o migliorare la gestione editoriale di una testata. Eí indispensabile che agli stages di formazione partecipino in appositi seminari anche le associazioni imprenditoriali locali e italiane, i centri studi dellíimmagine díimpresa, le agenzie pubblicitarie.

5.2 Il rapporto di collaborazione con le Associazioni giornalistiche italiane e la FUSIE potrebbe infine giovare al definitivo riconoscimento professionale di quegli operatori che per ragioni legate alle normative per líesercizio della professione nei Paesi di residenza, vedono precluso o limitato uno sbocco professionale e in alcuni casi anche previdenziale.

6. Radiografia dei media italiani allíestero

Il censimento della stampa italiana allíestero, avviato dalla FUSIE con il patrocinio del CNEL, deve essere una vera e propria radiografia dei media italiani allíestero, delle radio, delle televisioni e delle testate telematiche, tutte realtý rilevanti del panorama informativo latino americano. Si raccomanda di compierlo non solo con il ricorso alle informazioni in possesso dei Consolati, ma coinvolgendo anche le comunitý e le Associazioni.

7. Media radiofonici, televisivi e telematici

La Commissione Continentale del CGIE per líAmerica Latina auspica infine il coinvolgimento e líimpegno diretto della FUSIE anche per quanto concerne il settore dei media radiofonici, televisivi e telematici.

 

Bambini sfruttati

Nel mondo, pi˜ di 211 milioni di bambini di etý compresa tra i 5 e i 14 anni sono costretti a lavorare. Per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo fenomeno planetario, che colpisce soprattutto i paesi in via di sviluppo ma non risparmia neppure gli stati ricchi, il 12 giugno scorso a Ginevra, l'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) ha preso l'iniziativa di una ´prima giornata mondiale contro il lavoro minorileª.

Spesso, si dý dell'infanzia un'immagine che occulta la realtý vissuta dai bambini. Una realtý che in molti paesi somiglia tuttora agli incubi descritti nel XIX secolo, nei loro allucinanti romanzi, da autori quali Charles Dickens, Edmondo De Amicis, Victor Hugo.           
La globalizzazione liberista non ha davvero risolto nulla. Di fatto, ´in un mondo in cui la libera circolazione dei capitali e delle merci Ë ormai assicurata, le industrie dei paesi del Sud possono mantenere il loro posto sul mercato solo puntando al massimo sull'unico fattore che consente loro di rimanere largamente competitive: il basso costo della forza lavoroª. Senza il lavoro dei minori, sensibilmente meno remunerati degli adulti, molti paesi perderebbero la loro competitivitý, con il conseguente tracollo delle esportazioni e un calo drammatico delle loro entrate in valuta. 
Le multinazionali non sono le ultime a trarre benefici da questo sfruttamento minorile. Se ne avvantaggiano ad esempio quelle del tabacco (Philip Morris, Altadis), delle banane (Chiquita, Del Monte), o del cacao (Cargill). Nel Malawi, ad esempio, ove l'industria del tabacco Ë il primo datore di lavoro, decine di migliaia di bambini sono sfruttati nella raccolta e nell'essiccazione delle foglie di tabacco. In Ecuador, bambini di 7-8 anni lavorano nei campi di banane dodici ore al giorno. In Costa d'Avorio, primo produttore mondiale di cacao, migliaia di bambini schiavi sarebbero costretti a lavorare nelle piantagioni.
Il fenomeno dei bambini schiavi e il traffico di cui sono oggetto Ë finito sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo nell'aprile 2001, in seguito alla scoperta di una nave partita dal Benin, che batteva bandiera nigeriana - l'Etireno - con a bordo varie decine di bambini destinati a essere venduti come schiavi nel Gabon. Secondo il Fondo delle Nazioni unite per l'infanzia (Unicef), pi˜ di 200.000 bambini e adolescenti, vittime di questi traffici, sarebbero venduti e comprati nell'Africa centrale e occidentale.       
Persino nei paesi ricchi, quasi 2 milioni e mezzo di bambini di etý inferiore a 15 anni - ai quali si devono aggiungere 11,5 milioni di adolescenti tra i 15 e i 17 anni - lavorano, in condizioni spesso faticosissime e molto rischiose, nell'agricoltura, nell'edilizia, nelle fabbriche tessili e nei calzaturifici: 120.000 negli Stati uniti, 200.000 in Spagna, 400.000 in Italia e oltre due milioni in Gran Bretagna...
Per affrontare questa drammatica realtý, a 12 anni dal Vertice mondiale per l'infanzia organizzato dalle Nazioni unite nel settembre 1990 a New York, un nuovo Vertice per l'infanzia si Ë tenuto nel maggio scorso, presso la sede dell'Onu, con la partecipazione di circa 500 ragazzi venuti da oltre cento paesi. Kofi Annan ha aperto i lavori con una constatazione severa: ´In fatto di tutela dei diritti essenziali dell'infanzia abbiamo miseramente fallitoª.

Bisogna dire che le cifre sono agghiaccianti. Oltre mezzo miliardo di minori vivono con meno di un euro al giorno. I bambini sono i pi˜ duramente colpiti dalla miseria, di cui porteranno per tutta la vita le conseguenze psicologiche e fisiche. Pi˜ di 100 milioni di bambini non sono mai andati a scuola, a causa dell'indigenza o perchÈ vittime di discriminazioni. E sono 121 milioni i bambini di meno di cinque anni che muoiono ogni anno. Questo vuol dire che ogni giorno muoiono 30.000 bambini. Uno ogni tre secondi... Tra il 1990 e il 2000, in conseguenza dei conflitti armati, pi˜ di un milione di bambini hanno perso i genitori o sono stati separati dalle famiglie; e oltre 300.000 sono stati reclutati come soldati.   
Pi˜ di due milioni sono stati massacrati nelle guerre civili, pi˜ di 6 milioni hanno subito ferite o mutilazioni o sono handicappati a vita; 12 milioni sono stati privati di un tetto, e circa 20 milioni sono stati cacciati dalle loro case...

Come se non bastasse, ogni anno pi˜ di 700.000 bambini sono vittime del traffico di esseri umani, trattenuti contro la loro volontý in condizioni di schiavit˜, a causa, secondo l'Onu, ´della domanda di manodopera a buon mercato, e di quella, in crescita, di bambine e bambini per il commercio sessualeª.
Penosa Ë soprattutto la sorte delle bambine, che sono oggetto di tutte le discriminazioni. Su un centinaio di milioni di minori non scolarizzati nel mondo, le bambine sono 60 milioni. Si valuta che da 60 a 100 milioni di bambine vengono uccise allo stato fetale o dopo la nascita, o sono vittime di malnutrizione e mancanza di cure a motivo del loro sesso. Tra i minori addetti ai servizi domestici - in maggioranza rispetto ad altri tipi di lavoro - pi˜ del 90% sono bambine tra i 12 e i 17 anni. In talune regioni dell'Africa e dell'Asia, il tasso di sieropositivitý delle bambine al virus dell'Aids Ë cinque volte maggiore di quello dei maschi.  
Davanti a un tale scandalo, riascoltiamo il grido lanciato con voce ferma, a nome di tutti i bambini sfruttati del mondo, da una tredicenne boliviana, Gabriela Azurdy. Nel maggio scorso all'Onu, davanti a 70 capi di stato e centinaia di ministri di 189 paesi, Gabriela ha detto: ´Noi siamo le vittime di sfruttamento e di abusi di ogni genere.          
Siamo i bambini di strada, i bambini in guerra, gli orfani dell'Aids, siamo le vittime, e le nostre voci non trovano ascolto. Tutto questo deve finire! Vogliamo un mondo degno di noi ...ª

Ignacio Ramonet, Le Monde diplomatique ñ Luglio 2002