Commenti sulle proposte Sergio / Saleh

 

1)    Diritto a vivere in famiglia (mi sembra preferibile questa definizione)

 

Nulla da aggiungere o da modificare, solo un commento.

Qui ci troviamo nella disgraziata condizione di dover tener conto dell'Europa (tanto più all'interno del FSE) per evitare danni anziché per ottenere guadagni. La nuova formulazione della Direttiva sul ricongiungimento prevede alcune cose buone ma anche molte pessime. Trovate tutti i dettagli nel documento, allegato, del Coordinamento Europeo per il diritto a vivere in famiglia; ma siccome è in inglese, riporto alcune frasi del comunicato che lo accompagnava:

"...a dispregio dei principi posti dalla Convenzione internazionale sui diritti del bambino, è concesso di rifiutare l'ammissione al ricongiungimento familiare dei minori che abbiano più di 12 anni di età; ... viene avallata la pratica delle quote per l'ammissione dei membri della famiglia; ... ancora, un residente straniero dovrà attendere due o tre anni prima di poter sollecitare il ricongiungimento familiare, e il ricongiungimento potrà essere rimesso in causa anche dopo l'arrivo della famiglia. (...) Invece di riconoscere il vero e proprio diritto al ricongiungimento familiare che gli Stati dovrebbero rispettare, la proposta di direttiva si accontenta di "tentare di progredire sulla via dell'armonizzazione" delle legislazioni nazionali, senza neppure prevedere di proibire una revisione al ribasso della direttiva stessa".

Quanto meno, dovremmo considerare le richieste proposte da Sergio e Saleh come richieste di livello europeo, invitando le organizzazioni degli altri Paesi a farle proprie; e direi anche di proporre al Coordinamento Europeo una campagna comune.

 

 

2)    "Partecipazione alla vita pubblica".

 

Aggiungere, dopo "elezioni amministrative": "e del Parlamento Europeo"

 

3)    "Accesso alla cittadinanza"

 

Come sapete, sono tuttora convinto della bontà della richiesta di attribuzione della cittadinanza europea a tutti residenti, cittadini o no di uno Stato Membro. Se proprio ci sono resistenze insuperabili, suggerisco che si inseriscano almeno questi due punti già contenuti nell'Appello per la regolarizzazione di tutti i sans-papiers in Europa promosso da GISTI (e già firmato in Italia, per quanto ne so, oltre che daASGI e ENAR, da Candelaria, Associazione delle Donne del Tigray, Avvocati contro la guerra, Casa Diritti Sociali, CESTIM, Coordinamento giuristi democratici, CRED, CRESM, Filef Lombardia, Liberimigranti, Lunaria, Naga, Todo Cambia):

 

-       Eliminazione della condizione di "stranieri senza diritti" attraverso l'istituzione di uno status di "residente europeo". (Per il contenuto di tale status concordo con quanto riferito da Grazia dalla riunione del Tavolo migranti del 12 ottobre: "garantire a tutti coloro che risiedono stabilmente in un determinato territorio pieni diritti politici, sociali, civili").

-       Riconoscimento nei Trattati europei del diritto alla libera circolazione per tutti, cittadini dell'Unione o di Stati Terzi.