EMIGRAZIONE NOTIZIE N.31 ñ 11 SETTEMBRE 2002

 

LA REGOLARIZZAZIONE DEGLI IMMIGRATI

REGOLARIZZAZIONE IMMIGRATI: LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLíINTERNO

SUMMIT DI JOHANNESBURG UN CONTROVERSO PIANO DíAZIONE

GLI OPERAI MAROCCHINI DI FRONTE AL GIARDINO DI BIANCANEVE E DEI SETTE NANI

RAI-TV -  VITA (DS): ìLA LEGGE CHE IL GOVERNO STA VARANDO Eí UNO SCANDALO AL DI LAí DI OGNI PESSIMISTICA PREVISIONE.î

IMMIGRAZIONE -  CALVISI (DS): îGOVERNO SI APPRESTA A VARARE LA PIUí GRANDE SANATORIA DEGLI ULTIMI DIECI ANNI.î

TREMAGLIA: NON ABBASSARE LA GUARDIA CONTRO IL TERRORISMO

11 SETTEMBRE: UNA LITURGIA PER LA MEMORIA

FESTA EMIGRATI A BOBBIO: PREMIATI TRE CONTERRANEI EMIGRATI

LíON. PITTELLA A STOCCARDA PER LA CAMPAGNA ELETTORALE DI SCHR÷DER

RADIO MONACO: PROSPETTATA LA CHIUSURA DEI PROGRAMMI IN LINGUA ITALIANA

LA DIREZIONE DELLO SDI NOMINA I RESPONSABILI PER I PROBLEMI DEI MIGRANTI

FRANCOFORTE: I PARTITI SOCIALISTI EUROPEI PER SCHR÷DER

CGIE: CONVOCATA LA COMMISSIONE CONTINENTALE AMERICA LATINA

CGIE: CONVOCATA LA COMMISSIONE CONTINENTALE EUROPA E NORD-AFRICA 

DOCUMENTAZIONE

 

CONFERENZA DI JOHANNESBURG: LE RICHIESTE DEL SINDACATO EUROPEO

BRASILE: NETTO VANTAGGIO DI LULA NEI SONDAGGI ELETTORALI

 

LA REGOLARIZZAZIONE DEGLI IMMIGRATI

Inizia il 10 settembre e dura fino al 10 ottobre il periodo nel quale si possono regolarizzare, oltre alle collaboratrici domestiche e alle badanti immigrate, anche i lavoratori non comunitari occupati in nero. Dalla data del 10/9 entra, infatti in vigore, la nuova legge sulle immigrazioni n. 189 del 30/7/2002 (in Gazzetta Ufficiale, supplemento ordinario n. 199 del 26 agosto 2002, 173/L), e il successivo decreto legge n. 195 del 9 settembre 2002, recanti ìModifica alla normativa in materia di immigrazione e di asiloî e ìdisposizioni urgenti in materia di legalizzazione del lavoro irregolare di extracomunitariî, che pubblicheremo nel prossimo numero del Notiziario.

Sullíintera materia il Ministero dellíInterno ha anche diramato una circolare esplicativa, n. 14 del 9/9/2002, che riportiamo integralmente, a illustrazione delle due disposizioni di legge sopra citate, ricordando, inoltre, che, avendo il nostro Notiziario giý commentato, a fine luglio, la nuova legge, Ë ora necessario fornire i documenti che agevolino líattuazione dei provvedimenti che sono in vigore. Il decreto legge 195/2002 (in Gazzetta Ufficiale n. 211 del 9 settembre 2002), essendo breve, si presta alla pubblicazione su questo numero, mentre ci riserviamo di riportare la legge, con relativi commenti giuridici, dettagliati, in altro numero. La legge consta, infatti, di 38 articoli, di parziale o integrale modifica della legge Napolitano-Turco del 1998, e prevede la cooperazione con gli Stati di origine (art. 1), le politiche migratorie e gli ingressi (artt. 3-10), la lotta alle immigrazioni clandestine (di cui ha anche deciso il Vertice europeo di Siviglia), i diritti di difesa (art. 16), líasilo (capo II, art. 31, 32), líemersione del lavoro irregolare (art. 33, cui si riferisce il successivo decreto legge che pubblichiamo), la norma finanziaria (art. 38).

Scattano dal 10 settembre, quindi, i 30 giorno di tempo utili per legalizzare i dipendenti extracomunitari occupati in nero nelle imprese dal 10 giugno scorso (non quelli che hanno subito arresto in flagranza, condanne per droga o uníespulsione amministrativa per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno). Scatteranno anche i 60 giorni per regolarizzare colf e badanti (con le stesse eccezioni dei lavoratori in nero). Líoperazione utilizzerý i 14 mila uffici postali dove sono disponibili da sabato i kit celesti per i lavoratori delle imprese (ne sono stati distribuiti 370mila) e quelli bianchi per colf e badanti (distribuiti 900mila). I datori di lavoro potranno consegnare da oggi la documentazione certificando in un modulo di avere impiegato negli ultimi tre mesi líimmigrato irregolare e di volerlo assumere almeno per un anno. Sempre alle Poste potrý essere pagato il bollettino per la cifra forfettaria di tre mesi di contributi non versati pi˜ le spese (800 euro nel caso dei lavoratori, 330 per colf e badanti).La pratica sarý sottoposta a un primo controllo per cancellare chi non ha i requisiti. Dal centro nazionale delle Poste di Roma le documentazioni saranno inviate agli uffici territoriali del Governo dove, dopo un ulteriore esame, in uno Sportello unico sarý possibile firmare il contratto di soggiorno, ottenere il permesso di soggiorno e il codice fiscale e regolarizzare la posizione contributiva.Tutti gli immigrati regolarizzati dovranno registrare le impronte digitali entro un anno dal rilascio del permesso di soggiorno. Líobbligo varrý anche agli italiani dal 2004 con la carta díidentitý elettronica.

 

REGOLARIZZAZIONE IMMIGRATI: LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLíINTERNO

Di seguito alla deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 6 settembre 2002, Ë stato emanato il decreto legge n. 195 in data 9 settembre 2002, con il quale sono state introdotte disposizioni urgenti in materia di legalizzazione del lavoro irregolare subordinato di extracomunitari. Con tale atto si Ë data attuazione allíimpegno, a suo tempo assunto dal Governo dinanzi al Parlamento, di provvedere ñ contestualmente allíentrata in vigore della nuova normativa sullíimmigrazione ñ alla legalizzazione di lavoratori dipendenti extracomunitari in posizione irregolare, alle medesime condizioni stabilite dalla legge 189/2002 per lavoratori extracomunitari addetti a lavoro domestico o di assistenza.

In riferimento ad entrambi i provvedimenti normativi ñ legge 189/2002 (Bossi-Fini) e decreto legge 195/2002 ñ si richiama la particolare attenzione su quanto segue:

1.     il decreto legge n. 195 del 9 settembre 2002 ammette alla legalizzazione il lavoratore dipendente irregolare con ìcontratto di soggiorno per lavoro subordinato a tempo indeterminatoî ovvero con ìcontratto di lavoro di durata non inferiore ad un annoî.

2.     Il termine dei ìtre mesi antecedenti la data di entrata in vigoreî, dei provvedimenti richiamati, nei quali Ë necessario avere svolto il lavoro irregolare ai fini della dichiarazione di regolarizzazione, vanno interpretati in combinato disposto con le successive disposizioni contenute nella legge 189/2002, e non nella semplice formulazione letterale, considerata a sÈ stante. PoichÈ il contributo forfettario che il datore di lavoro versa Ë ìpari allíimporto trimestrale corrispondente al rapporto di lavoro dichiaratoî, deve prevalere líinterpretazione restrittiva della disposizione di cui trattasi, per cui puÚ essere regolarizzato solo il lavoratore occupato almeno per i tre mesi antecedenti la data del 10 settembre 2002, e cioË dalla data del 10 giugno 2002.

3.     Con il decreto legge Ë stato previsto che il rilascio del permesso di soggiorno allíatto della stipula del contratto di lavoro comporta la contestuale revoca degli eventuali provvedimenti di espulsione adottati nei confronti dello straniero, per mancato rinnovo del permesso di soggiorno. Tale revoca Ë operata ex lege e non richiede, pertanto, apposito provvedimento del Prefetto.

4.     Sia la legge 189/2002 che il decreto legge 195/2002 prevedono che la dichiarazione di emersione ìË presentata dal richiedente, a proprie spese, agli uffici postaliî. PoichÈ il richiedente Ë il datore di lavoro, Ë questo che dovrý recarsi agli uffici postali per la presentazione della dichiarazione, ovvero conferire apposita delega da presentare, da parte del delegato, unitamente ad un documento di riconoscimento del delegante.

 

SUMMIT DI JOHANNESBURG UN CONTROVERSO PIANO DíAZIONE.

  possibile riassumere i risultati del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile, che si Ë svolto a Johannesburg tra il 26 agosto e il 4 settembre, con le parole del segretario generale dellíONU il quale ha dichiarato come molte persone abbiano partecipato al vertice con la speranza di risolvere tutti i problemi mondiali, ma questo deve rappresentare per Kofi Annan solo un inizio, in quanto líimportante non Ë quello che Ë successo in Johannesburg, ma quello che succederý da qui in poi, manifestando con queste parole la sua soddisfazione per il Piano díAzione (10 capitoli in 65 pagine)  contro la povertý e per la difesa dellíambiente.

Il Piano riafferma due principi contenuti nella Dichiarazione di Rio: quello dell'ìApproccio di precauzioneî - che invita i paesi ad agire per la protezione dell'ambiente anche quando le conseguenze di una assenza di iniziative non siano provate scientificamente - e quello delle ìresponsabilitý comuni ma differenziate fra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppoî.

In sintesi si possono riassumere gli obiett

ivi e le scadenze di tale Piano nei seguenti punti:

ß       Diritti umani - promuovere l'accesso delle donne ai processi decisionali; eliminazione del lavoro minorile;

ß       Lotta alla povertý - dimezzare entro il 2015 il numero delle persone con reddito giornaliero inferiore ad un dollaro Usa;

Ma, il Piano díazione firmato dai 190 Paesi presenti a Johannesburg, non ha perÚ soddisfatto le grandi organizzazioni non governative che ne hanno criticato la mancanza di obiettivi ben definiti e sarý inoltre complicato sostenerlo, in quanto non contiene norme di carattere obbligatorio  e meccanismi di sanzione similari a quelle che reggono il commercio internazionale.

Le uniche scadenze stabilite dal Piano sono la riduzione entro il 2015 alla metý della popolazione senza accesso allíacqua e che non dispongono di installazioni sanitarie per purificarla, la riduzione significativa del ritmo di estinzione delle specie di flora e fauna entro il 2010. PerÚ il Summit non ha stabilito date e cifre per líaumento della produzione di energia generata da fonti rinnovabili, come la eolica e la solare. Tra i 104 capi di Stato e di governo presenti a Johannesburg non figurava Gorge W. Bush. Alla riunione hanno assistito 9000 rappresentanti di 190 Paesi e 8000 di numerose organizzazioni non governative, e proprio gli Stati Uniti hanno ricevuto le critiche pi˜ severe in quanto ritenuti il maggiore responsabile mondiale di inquinamento, producendo la quarta parte dei gas serra ai quali la maggior parte degli scienziati attribuisce líaumento di temperatura della terra nellíultimo secolo. », inoltre, da evidenziare la posizione negativa del Governo USA nello stabilire accordi significativi per la protezione dellíambiente, con obiettivi ben definiti, soprattutto a causa del fatto che gli Stati Uniti consumano una immensa parte delle risorse mondiali producendo un danno ambientale altrettanto grave. La delegazione di Washington, infatti, ha bloccato diverse risoluzioni su problemi cruciali come la regolamentazione internazionale delle attivitý delle multinazionali. Da aggiungere, che gli USA con l'appoggio dei paesi produttori di petrolio associati all'Opec, hanno impedito di fissare date e target per l'incremento mondiale della produzione di energia verde: pi˜ 14-15% entro il 2010, come aveva chiesto invano l'Unione europea. La Ue dovrý accontentarsi di una ìcoalizione di buona volontýî, una sorta di federazione politica tra gli Stati che fanno dell'energia verde una prioritý. L'alleanza, che includerý grandi paesi come il Brasile, molti paesi caraibici e dell'Africa, oltre a Norvegia e Svizzera, punterý a raggiungere target nazionali di energia pulita.

Infine, a Johannesburg, la Russia, attraverso il primo ministro Mikhail Kasyanov, ha annunciato ìnel prossimo futuroî la ratifica del protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico. Confermata da Mosca, dal presidente russo Vladimir Putin, questa notizia significa che, malgrado l'opposizione degli Usa, il patto sulla riduzione dell'effetto serra che provoca il surriscaldamento del pianeta, causa maggiore della siccitý e dell'innalzamento del livello dei mari, potrý entrare presto in vigore e garantire sostenibilitý allo sviluppo. Infatti, dopo che il Canada ha promesso di ratificarlo entro la fine dell'anno e la Cina ha rivelato di aver giý depositato gli strumenti di ratifica lo scorso 30 agosto, Ë l'adesione della Russia che permetterý al protocollo di entrare in vigore. CiÚ perchË, sebbene per la ratifica sia stato giý superato il numero minimo necessario di paesi (55 e oggi sono giý 87),quest'ultimi devono contare per almeno il 55% delle emissioni di diossido di carbonio nel 1990. E con la Russia, anche senza gli Usa che contano per circa un quarto delle emissioni globali, questa soglia viene superata.

Cristiano MARCELLINO

 

GLI OPERAI MAROCCHINI DI FRONTE AL GIARDINO DI BIANCANEVE E DEI SETTE NANI

Se la memoria del passato fosse maestra del presente la richiesta di una casa in affitto non avrebbe avuto la risposta che il sindaco di Treviso ha dato ad alcuni lavoratori marocchini.        
Treviso, una cittý ed un territorio, abbandonati per fame da emigranti laboriosi quanto lo sono i lavoratori marocchini oggi nel trevigiano, una cittý ed un territorio che a lungo sono vissuti delle rimesse dall'estero come oggi migliaia di famiglie povere nel Rif e nell'Atlante dove non c'Ë acqua per i campi e dove gli arbusti fanno sopravvivere a malapena capre poco produttive e l'alternativa delle famiglie Ë la coltivazione del Kif a redditi di pura sopravvivenza.
CiÚ Ë in Marocco, primo paese al modo oggi per rimesse dall'estero, primo paese per numero di immigrati in Italia.          
Alcuni dei nostri che sono andati in Europa e nelle Americhe lo hanno anche scritto in semplici memoriali di quando era fatica poter ottenere dal campo qualche chilo di patate e di quando la notizia dei paesi ricchi dove andare "a cercare fortuna" correva di corte in corte.          
Una cittý ed un territorio, quelli di cui si parla oggi, dove, nel frattempo, altre generazioni sono cresciute intorno al Piave.     
Il fiume cardine del completamento dell'unitý nazionale "o il Piave o tutti accoppati" usato a sproposito, l'espressione "razza Piave" usata calcando l'accento sul termine -razza-, da chi appartiene ad uno schieramento il cui disprezzo per i simboli dell'Italia sono ben noti, da chi professa una difesa della societý come recinto sociale dal quale tener fuori altri che pure vi concorrono con il loro lavoro, e che lo fa con toni che sono all'opposto della predicazione solidaristica della Chiesa e dei valori sociali che alla stessa si sono pragmaticamente intrecciati venendo su verso il Veneto dal Polesine di Matteotti, delle leghe e dell'associazionismo di Masserenti.        
Una cittý ed un territorio dove l'azienda manifatturiera familiare rincorre la villetta con Biancaneve ed i sette nani di gesso nel giardino costantemente avvelenato dai fumi di scarico dei camions che non risparmiano il costante alternarsi di capannoni, case e campi di granturco.      
Di fronte al giardino non vi Ë previsione di alloggi per alieni.

Nella nuova topografia le tracce del Veneto ricco ma solidale che abbiamo conosciuto non sono visibili e pietý l'Ë morta.   
Per tutti o quasi.     
Un vescovo con funzioni di supplenza della societý civile ormai da anni Ë la presenza costante che nei momenti di crisi e di frattura nella societý fa la differenza.

Insieme al sindacato lo trovi sempre, quando Ë necessario, a Cosenza come a Treviso o a Lecce, per ricordare il valore dell'uomo e la responsabilitý delle istituzioni.

E' possibile, forse, che, alla fine, una casa in affitto si trovi per i lavoratori marocchini che la richiedono ma restano aperte molte questioni irrisolte.

In primo luogo il silenzio e l'indifferenza di larga parte delle istituzioni nazionali e locali di fronte ai toni ed al contenuto delle dichiarazioni inammissibili del sindaco di una grande cittý quale Ë Treviso.

Ci sono momenti in cui il paese ha bisogno di segnali esemplari la cui mancanza rafforza la xenofobia ed il razzismo.       
I segnali non sono giunti, anzi, l'idea che l'immigrato sia in primo luogo forza-lavoro da usare flessibilmente prevale nelle leggi dello stato sull'altra che vede nell'immigrato una persona che ha diritti e doveri ed al quale si deve consentire di riunire la propria famiglia, di avere una casa di mandare i figli a scuola, di integrarsi armonizzando il suo presente ed il suo futuro con i valori e la cultura che sono nelle sue radici.  
E' accaduto che dal Municipio di Treviso, nei fatti, si Ë ostacolata una soluzione concordata e che, anzi, si sono espressi giudizi di valore sulle persone in relazione all'area geografica di provenienza, alla religione ed alla cultura.

"Se ne tornino in Africa al loro paese" sembrerebbe una affermazione priva di ogni senso logico ad un ragazzo di quinta elementare che abbia studiato bene una carta geografica geopolitica con la perimetrazione degli stati che, peraltro, quasi sempre coincidono con i confini posti da paesi europei all'epoca del colonialismo.

Il sindaco di Treviso dý ad intendere d'ignorare che esistono stati nazionali nel maghreb arabo ed in tutta l'Africa.          
Il sindaco di Treviso nella rappresentazione della patria dei marocchini laboriosi che sono nella sua cittý ne dý una versione scientemente fantasiosa fra la giungla salgariana popolata di animali feroci e le tavole della Domenica del Corriere all'epoca di "Tripoli bel suol d'amore".   
Un mondo distante e distinto esotico e contrapposto, un mondo inferiore visto e descritto da chi dice di rappresentare una civiltý superiore.   
Hic sunt leones! potrebbe aggiungere alla fine di ogni sua intervista televisiva.
Il Marocco o Maghreb El Aqsa - paese dell'estremo occidente - come lo chiamano gli arabi, in realtý Ë tutt'altra cosa.         
Stato sovrano sin dal IX secolo, a partire dallíXI secolo con la dinastia degli Almoravidi, che venivano dal sud, non ha mai fatto parte dell'impero ottomano, ed Ë, ancora oggi, a grande maggioranza abitato da berberi e con consistenti minoranze di ebrei ed africani che convivono riconoscendosi come appartenenti alla stessa nazione marocchina.   
Un Islam di tolleranza, moderazione ed equilibrio proprio del rito islamico adottato in tutto il Marocco, da secoli esclude l'estremismo ed il fanatismo nelle sue diverse espressioni.     
In un libro molto noto del precedente re del Marocco, sovente citato: Un Defi, emerge un Marocco che si sente profondamente legato ai destini dell'Europa: "Il Marocco assomiglia ad un albero le cui radici feconde affondano profondamente nella terra d'Africa e che respira grazie al suo fogliame frusciante ai venti dell'Europa".

Il nuovo re Mohamed VI ha avviato una nuova fase del suo paese mirata a far crescere l'attuazione dei diritti umani, le libertý individuali e collettive, il ruolo delle donne, a far contare di pi˜ la societý civile nelle sue diverse forme d'organizzazione ed in specie in quella molto estesa del no-profit. L'adeguamento del sistema economico ai parametri della Unione Europea Ë l'obiettivo impegnativo, assunto dal Marocco, che potrý pi˜ saldamente, organicamente e stabilmente far agganciare, tra qualche anno, il paese all'Europa.

Dal Marocco pluralista dove forze di progresso sono impegnate a governare in una fase nuova e delicata, dove la dialettica delle forze politiche Ë libera e talora aspra, in un paese povero ma ricco di giovani che scommette, come il loro re, sul futuro del proprio paese sono usciti ed escono emigranti alcuni dei quali torneranno al loro paese con una ulteriore esperienza professionale e con qualche risparmio da utilizzare.    
Altri vorranno restare nella terra d'accoglienza come Ë accaduto a tanti italiani aggiungendo al loro essere marocchini una italianitý che li renderý culturalmente pi˜ ricchi e peculiari.         
Come Ë avvenuto agli italiani ed ai figli di italiani oggi nel mondo.
L'auspicio Ë che ciÚ avvenga all'interno di una area di libera circolazione di beni e persone di cui anche il Marocco faccia al pi˜ presto parte.

Il governo italiano non puÚ sottovalutare l'importanza strategica per l'Italia e per l'Europa di una pi˜ convinta attenzione e di un intensificato rapporto con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e, tra questi, con il Marocco.

Sviluppare una attiva azione a tutti i livelli perchÈ energie, risorse umane e finanziarie dell'Europa non siano finalizzate in modo prevalente per l'allargamento della Unione Europea ad Est ma pensare al Mediterraneo come un contesto prioritario delle strategie europee nell'oggi Ë un dovere che un paese come l'Italia deve volere e, al contempo, essere in grado di imporre nell'agenda dei lavori della Unione.                                                                        (Rino Giuliani)

 

RAI-TV -  VITA (DS): ìLA LEGGE CHE IL GOVERNO STA VARANDO Eí UNO SCANDALO AL DI LAí DI OGNI PESSIMISTICA PREVISIONE.î

ìEí uno scandalo. Al di lý di ogni pessimistica previsione, il governo del conflitto di interessi sta varando  un disegno di legge sullíemittenza vergognoso, che fa il paio con quello di Cirami alla giustizia.î

Lo ha dichiarato Vincenzo Vita, della Direzione dei DS.

ìMediaset rimane senza concorrenti, la RAI viene messa sotto il controllo del governo, persino Telecom fa paura.î

ìLíintenzione sfacciata della controriforma ñ continua Vita - Ë chiara: ìcondonareî Retequattro, rete ìeccedenteî rispetto alla normativa antitrust in vigore, con la ricerca dellíîeffetto-annuncioî in vista della prossima sentenza della Corte Costituzionale sulla materia. Si eliminano, infatti, i limiti sul numero delle reti, per introdurre un fumoso e incerto (nonchÈ facilmente aggirabile) tetto sulle risorse, peraltro calcolato si di un paniere larghissimo e contraddittorio.î

ìNon solo. Il superamento del divieto di incrocio tra stampa e televisione avviene a tutto favore della concentrazione televisiva, con il rischio che questíultima possa inghiottire pure líeditoria scritta (Ë il caso del Corriere della Sera). E poi, la contraddittoria apertura della RAI al capitale privato, con líincostituzionale affidamento al governo delle nomine di parte del consiglio di amministrazione. Fino allíaltro incredibile colpo di mano: vale a dire la delega richiesta per il governo sulla radiotelevisione, dimenticando persino la norma costituzionale sul ruolo delle Regioni.î

ìEí líîepifaniaî del conflitto di interessi.î

ìEí tutto il contrario, gravissimamente, delle indicazioni del Presidente della Repubblica contenute nel messaggio alle Camere.î

ìNon basta, a questo punto di gravitý, una critica generica.î

ìEí necessaria una mobilitazione straordinaria, che ponga al centro ñ in vista della doverosa opposizione parlamentare ñ il tema dellíinformazione.î

ìLa difesa del pluralismo ñ conclude Vita - dovrý essere uno dei capitoli cruciali dellíimpegno di tutti i democratici nei prossimi mesi, a partire dalla manifestazione del 14 settembre.î

ìContro il regime.î

 

IMMIGRAZIONE -  CALVISI (DS): îGOVERNO SI APPRESTA A VARARE LA PIUí GRANDE SANATORIA DEGLI ULTIMI DIECI ANNI.î

ìA giudicare dallíesito della  riunione del CDM, ci pare proprio che Maroni  si sia preso una bella torta in faccia. Adesso sicuramente si soffermeranno sui tecnicismi giuridici per nascondere un chiara veritý: a dispetto dei roboanti annunci di Bossi sulla Padania va messo in evidenza  e detto con chiarezza ai cittadini che il governo di centro destra si appresta a varare la pi˜ grande sanatoria degli ultimi 10 anni.î

Lo ha dichiarato Giulio Calvisi, responsabile Immigrazione dei DS.

ìVa detto perÚ che  ad una regolarizzazione cosÏ ampia si Ë arrivati  perchÈ da un anno e mezzo sono stati bloccati i flussi di ingresso regolari; per líeffetto richiamo di immigrati clandestini che tale regolarizzazione ha comportato per il solo fatto che Ë stata annunciata; per líassoluta incapacitý di questo governo a far rispettare quegli accordi per il controllo dellíimmigrazione clandestina stipulati dai governi di centrosinistra con paesi extracomunitari a forte pressione migratoria.î

ìPalesemente assurda e anacronistica , oltre che dannosa per imprese e famiglie, ci era sembrata la proposta di Maroni di regolarizzare solo i lavoratori che potevano essere assunti con contratto a tempo indeterminato.î

ìIl Governo si era cacciato in un vicolo cieco e líunico modo per uscire dal pasticcio  era smentire la proposta del ministro del Welfare.  La marcia indietro che sembra sia avvenuta nel CDM  ci sembra pertanto una scelta obbligata.î

ìIndice perÚ significativo della confusione e della superficialitý con la quale ministri e Presidente del consiglio del nostro paese affrontano temi delicati come quello dellíimmigrazione.î

 

TREMAGLIA: NON ABBASSARE LA GUARDIA CONTRO IL TERRORISMO

Cade líanniversario dellí11 settembre. Ricordiamo a noi stessi i terribili momenti di quanto Ë accaduto, e il nostro viaggio a New York. Allora noi ci recammo nella cattedrale di San Patrizio per ricordare tutti i caduti italiani e di tutti gli altri Stati che erano stati ammazzati dalla barbarie terroristica.

Portammo il messaggio del Capo dello Stato e chiedemmo al mondo il pi˜ grande riconoscimento per líeroismo dei Vigili del Fuoco di New York: il Premio Nobel per la Pace.

Il giorno 12 settembre trasmettiamo sulla RAI il Premio per gli Italiani nel Mondo, un Premio di altissimo significato morale voluto dalla nostra coscienza, conferito proprio al Capo dei Vigili del Fuoco, Daniel Nigro. A premiarlo, sullíaltare della Patria, sarý il Presidente del Consiglio. Un altro premio Ë stato assegnato allíex Sindaco di New York, Rudolph Giuliani, che si sente ancora oggi orgoglioso del suo nome italiano.

Due esempi che ancora una volta ci fanno sentire orgogliosi degli italiani nel mondo che hanno onorato líItalia al servizio dellíumanitý e della civiltý. Questo significa continuare la lotta e una implacabile guerra contro la barbarie del terrorismo. Rinnovo la mia profonda solidarietý allíAmbasciatore americano a Roma, Sembler. ñ Mirko Tremaglia

 

11 SETTEMBRE: UNA LITURGIA PER LA MEMORIA

In occasione della prima ricorrenza del tragico attacco alle Twin Towers di New York, Aetenaeum N.A.E., con il patrocinio del Comune di Roma, in collaborazione con la Fondation Ostad Elahi con sede a Parigi, e con líAssociazione Internazionale Amici della Musica Sacra di Roma, ha organizzato un Concerto intitolato ì11 Settembre, una liturgia per la memoriaî  che si Ë tenuto il 10 settembre, presso la Chiesa di S.Ignazio a Roma.

Al Concerto hanno preso parte alcuni grandi interpreti, che hanno presentato musiche sacre e canti devozionali legati alle tre grandi religioni monoteiste nate in Medio Oriente, in quella stessa regione che attualmente Ë devastata dalla guerra e dallíodio. Miriam Meghnagi ha rievocato la tradizione dellíarea ebraica, Giovanna Marini quella dellíarea cristiana, Parissý e Shahab la tradizione islamica.

La proposta di un Incontro Musicale Interreligioso da parte di Athenaeum N.A.E., per ricordare lí11 settembre, Ë nata dalla speranza che questa data, simbolo oggi dellíodio e del terrore, possa, nel tempo, diventare simbolo di un ritrovato senso di ìumanitýî e di universale solidarietý, con la convinzione che, attraverso il linguaggio trasversale di una musica che parla direttamente allíanima, si possa vincere la paura e la diffidenza e lanciare un messaggio di pace.

In occasione del Concerto, sono state raccolte offerte a favore dei bambini orfani dei vigili del fuoco di New York, deceduti nel compimento del loro dovere, e dei bambini afgani colpiti dalla guerra, in cura presso gli ospedali di alcune organizzazioni umanitarie internazionali.

 

FESTA EMIGRATI A BOBBIO: PREMIATI TRE CONTERRANEI EMIGRATI

Si Ë svolta, come ogni anno, in agosto, quando numerosi gli emigrati ritornano nei loro paesi di origine, la tradizionale festa degli emigrati a Bobbio, in provincia di Piacenza. La festa si Ë svolta nellíauditorium Santa Chiara, dove sono stati esposti i gonfaloni della Provincia e del Comune. Presenti un centinaio di persone, tra cui il sindaco della Valtrebbia, assessori della Valnure, diversi emigrati dalla Francia e dallíInghilterra e gli italo-americani Robert e Gloria Gazzola, con il padre Orlando: i due giovani sono nati a New York e si sono laureati in America. Il sindaco Roberto Pasquali, salutando gli ospiti, ha sottolineato líopera di solidarietý che hanno svolto i nostri emigrati. ìLíemigrante Ë di per sÈ un cittadino del mondo destinato quasi sempre ad aprirsi verso gli altri; a cercare, nella diversitý etnica, culturale, storica e sociale, ciÚ che lo realizzerý. E in questo modo ñ ha detto il Sindaco ñ diverrý pi˜ ricco di esperienze. Un poí pi˜ povere, in tal senso, rimarranno invece le terre che questi emigrati lasceranno alle spalle con tanta nostalgiaî.

LíOn. Luigi Tagliaferri, presidente dellíAssociazione ìPiacentini nel Mondoî, ha affermato che molto  del successo dellíemigrazione italiana allíestero Ë dovuto  alla Chiesa e alle missioni scalabriniane. ìI nostri emigrati ñ ha aggiunto Tagliaferri -, anche coloro che sono andati nelle terre pi˜ lontane, nel Sudamerica, sono rimasti fedeli alle radici, conservando costanti rapporti con i Paesi di origine e unendosi all'estero con i compaesani, aiutandosi a vicenda, e aiutando anche i parenti che sono rimasti a coltivare i campi sulle nostre montagne". Il presidente della Provincia Squeri, congratulandosi coi premiati padre Amerio Ferrari e Giamprimo Losi, ha parlato della globalitý dellíeconomia e del positivo influsso sulle esportazioni italiane, favorite prima di tutto dai nostri connazionali allíestero. I presenti hanno a lungo applaudito padre Ferrari, Losi ed Erminio Tacchini, tornato con la famiglia  dallíArgentina. Padre Amerio Ferrari, nel ringraziare per líiniziativa, ha rimarcato lo spirito di fratellanza degli emigrati. Anche Losi ha espresso la sua soddisfazione per avere lavorato a lungo in Inghilterra ìrimanendo sempre italianoî, aiutando i compaesani di Morfasso rimasti nella Valdarda e quelli che continuano il lavoro a Londra.

 

LíON. PITTELLA A STOCCARDA PER LA CAMPAGNA ELETTORALE DI SCHR÷DER

Nella sua veste di responsabile nazionale dei DS per gli italiani allíEstero, líOn. Gianni Pittella ha preso parte ad una manifestazione a Stoccarda per la campagna elettorale dellíSPD e del Cancelliere Gerard Schr–der.

Allíincontro sono intervenuti i rappresentanti di alcune importanti comunitý di migranti, quella turca, quella portoghese, quella greca e quella italiana, guidata dal consigliere comunale Giacomino Da Re.

Pittella Ë intervenuto insieme allíeurodeputato socialdemocratico tedesco Raf Linkor e alla deputata nazionale della Germania, Ute Kumpf, ed ha lanciato un forte messaggio a sostegno delle liste dellíSPD per vincere una sfida difficile ma determinante per il ruolo della Germania, ma anche per le prospettive del Socialismo europeo.

Secondo líesponente diessino, che ha portato il saluto del Segretario Nazionale dei DS, líOn. Piero Fassino, il successo dellíSPD Ë la miglior garanzia perchÈ proseguano le politiche di integrazione e di riconoscimento dei diritti dei migranti che costituiscono una quota naturale della popolazione in Germania ed in Europa.

Dove governa la destra, come in Italia, líeffetto immediato Ë una dura restrizione dei diritti degli immigrati.

Con i socialdemocratici e i socialisti europei, ha concluso Pittella, Ë stato costituito un modello sociale e un sistema di convivenza fondato sulla coesione e i diritti di cittadinanza.

Tornare indietro significa affidarsi al dominio del pi˜ forte.

 

RADIO MONACO: PROSPETTATA LA CHIUSURA DEI PROGRAMMI IN LINGUA ITALIANA

La prospettata chiusura dei programmi in lingua italiana di Radio Monaco (insieme a quelli in spagnolo e greco), colpisce ancora una volta i gruppi pi˜ deboli e meno tutelati della societý tedesca, limitando ancora di pi˜ le scarse possibilitý di informazione su temi e problemi locali che riguardano cittadini non tedeschi; ci si vuol privare altresÏ di uno strumento molto utile per gestire líintegrazione e per stimolare una partecipazione pi˜ attiva e costruttiva di questi cittadini alla vita del loro paese di residenza. Eí una decisione antistorica anche in chiave europea, dove le competenze linguistiche andrebbero incrementate e non limitate. Vanni inoltre salvaguardati i diritti di chi paga il canone come tutti i che in uníazienda pubblica ha diritto ai propri spazi come avviene per altri gruppi di utenti. Come consigliere comunale di Monaco, mi sono pertanto rivolta allíIntendant del Bayerischer Rundfunk Dr. Thomas Gruber e altrettanto farÚ con i consiglieri del Rundfunksrat per ribadire queste posizioni ed esprimere il disappunto degli italiani di Monaco.

                          Fiorenza Colonnella, Consigliere comunale di Monaco di Baviera                            

 

LA DIREZIONE DELLO SDI NOMINA I RESPONSABILI PER I PROBLEMI DEI MIGRANTI

La Direzione dello Sdi, su proposta del Segretario Boselli, ha provveduto, fra gli altri incarichi, ad affidare a Mario DidÚ il Dipartimento che si occuperý anche degli Italiani nel Mondo,  con  Luca Cefisi Viceresponsabile. A Giovanni Crema il settore dellíImmigrazione e dei Diritti Civili. 

DidÚ Ë stato per un lungo e importante periodo alla testa della CGIL nazionale; successivamente Ë stato deputato al Parlamento europeo ed ha una grande consuetudine di rapporti con i partiti del socialismo, di quello europeo in specie.

Luca Cefisi, studioso di problemi internazionali, dirigente della Federazione Giovanile Socialista si Ë occupato in particolare della politica estera giovanile e della YUSY, ha collaborato nel Ministero degli Esteri con il sottosegretario Ugo Intini.

Giovanni Crema Ë stato sindaco di Belluno, molto attento ai diritti civili, senatore ed oggi deputato al Parlamento italiano.

ìLa notizia dellíaffidamento degli incarichi a DidÚ, Cefisi e Crema ñ hanno dichiarato a ìEmigrazione Notizieî Piero Puddu e Rino Giuliani della Presidenza dellíIstituto F.Santi ñ Ë il segnale evidente di una rinnovata attenzione dello SDI ai problemi degli italiani emigrati e degli immigrati presenti nel nostro paese. Se ne sentiva la mancanza nel momento in cui dal voto allíestero alla riforma del CGIE alla gestione della contestata legge sullíimmigrazione stanno venendo al pettine molti nodi. CíË infatti bisogno di un confronto a tutto campo nella sinistra e nel centro sinistra per soluzioni riformatrici a tutela dei diritti. Nei prossimi giorni chiederemo, come FIEI, la Federazione costituita dallíIstituto F.Santi e dalla Filef, alle forze politiche del centro sinistra confronti per far conoscere gli orientamenti delle tre associazioni sui temi pi˜ urgenti sul tappeto riguardanti i migranti.î

 

FRANCOFORTE: I PARTITI SOCIALISTI EUROPEI PER SCHR÷DER

Su iniziativa dei Ds in Germania, domenica 15 settembre, con inizio alle ore 11, presso la centrale della SPD di Francoforte (SPD ñ Parteihaus, Fischerfeldstr. 7-11), i Partiti Socialisti e Socialdemocratici Europei, tra i quali il PS francese, il Pasok greco, il Ps portoghese, il Psoe spagnolo insieme alla Spd tedesca, sezione di Francoforte organizzano una Festa Europea sotto il motto ìEu ñ B¸rger f¸r Gerhard Schr–derî (I cittadini europei per Gerhard Schr–der).

Questa kermesse politica Ë stata pensata come incontro clou a sostegno della campagna elettorale della Spd per le imminenti elezioni politiche nazionali tedesche del 22 settembre e per dare un segnale politico forte a favore della politica del cancelliere Schr–der e del governo da lui guidato.

Interverranno alla manifestazione la sottosegretaria presso il Ministero Federale della Sanitý, nonchÈ candidata della Spd al Bundestag, sig.ra Gudrun Schaich Walch, líeuroparlamentare e responsabile dei Ds per gli italiani allíestero, Gianni Pittella, nonchÈ i rappresentanti in Germania del Partito Socialista Portoghese e del Pasok greco. Faranno da moderatori dellíincontro il responsabile della Spd per il sud dellíAssia, Gernot Grumbach, ed il portavoce dei Ds in Germania, Michele Santoriello.

La Festa, oltre ad avere momenti squisitamente politici, sarý animata da intermezzi musicali e folcloristici con un gruppo di ballo popolare italiano e canzoni dal vivo in portoghese e in tedesco eseguite da Manuel Campos.

 

CGIE: CONVOCATA LA COMMISSIONE CONTINENTALE AMERICA LATINA

Eí convocata per i giorni 23, 24, 25 settembre 2002 a Buenos Aires, presso líIstituto italiano di cultura, la Commissione Continentale America Latina del Cgie.

I lavori della Commissione verteranno sulle seguenti aree tematiche:

 

23 settembre 2002, ore 09.30

 

  1. Apertura dei lavori, saluto delle autoritý e del Presidente del COMITES di Buenos Aires.

2.     Diritti previdenziali dei cittadini italiani residenti nei Paesi dellíAmerica Latina. Intervento del Dottor Mauro Nori Dirigente centrale presso líUfficio di Presidenza dellíINPS.

Intervento degli esperti invitati.

Discussione del catalogo di questioni aperte, preparato dalle delegazioni del CGIE.

 

 24 settembre 2002, ore 09.30

 

  1. Prospettive per una reale valorizzazione della stampa italiana allíestero e per líinformazione di ritorno. Provvedimenti legislativi e stato dei finanziamenti.

Intervento del Dott. Domenico De Sossi, Presidente della FUSIE.

Interventi degli esperti.

Dibattito generale.

  1. Aggiornamento sullo stato della rete consolare in Sud America. Comunicazioni del Ministero degli Affari Esteri.

Dibattito.

Alle ore 16.00, trasferimento presso líospedale italiano di Buenos Aires per la cerimonia di commemorazione in memoria di Antonio MacrÏ.

 

25 settembre 2002, ore 09.30

 

  1. Stato di crisi nei Paesi dellíAmerica Latina: presentazione di una scheda sulla situazione nei singoli Paesi a cura delle delegazioni del CGIE.

Provvedimenti del Governo e delle Regioni italiane.

Dibattito.

  1. Piani Paese: stato di realizzazione e attuazione.
  2. Conclusioni, ordini del giorno e mozioni.
  3. Varie ed eventuali.

 

 

CGIE: CONVOCATA LA COMMISSIONE CONTINENTALE EUROPA E NORD-AFRICA 

La Commissione Continentale Europa e Nord-Africa del Cgie Ë stata convocata per i giorni 3-4-5 ottobre 2002 a La Chaux-de-Fonds in Svizzera, con il seguente ordine del giorno e programma dei lavori:

-  ìEmigrazione italiana in Europa e Nord-Africa: evoluzione di una risorsa   economica, culturale, scientifica e imprenditoriale".

-       ìComunitý italiane in Europa e Nord-Africa: diritti politici e partecipazione, strumenti díintegrazione".

-       Incontro con i Rappresentanti della comunitý italiana.

Giovedi 3 0ttobre -  ore  9.OO ñ 16.3O

Emigrazione italiana in Europa e Nord-Africa : ÑEvoluzione di una risorsa economica, culturale, scientifica e imprenditorialeì.

1.     Apertura lavori : Vice-Segretario Generale del CGIE

2.     Relazione introduttiva della delegazione svizzera (componente CGIE - CH )

3.     Dibattito

4.     Comunicazioni delegazioni continentali

5.     Conclusioni

 Venerdi 4 Ottobre -  ore  9.OO ñ 17.3O

´ Comunitý italiane in Europa e Nord-Africa: diritti politici e partecipazione, strumenti díintegrazione ª.

1.     Apertura lavori : Vice-Segretario Generale del CGIE

2.     Saluto del Sindaco di La Chaux-de-Fonds e delle Autoritý italiane e locali presenti (Ambasciata , Consiglieri di Stato del Cantone di Neuchatel)

3.     Voto in loco a livello amministrativo (la parziale esperienza in alcune realtý cantonali svizzere, la ormai consolidata esperienza nellíUnione europea )

4.     Interventi degli Esperti continentali

5.     Conclusioni

 

 Sabato 5 Ottobre -  ore  1O.OO  -  13.OO

ì Incontro con i Rappresentanti della comunitý italiana in Svizzeraî.     

1.     Le proposte di modifica delle leggi istitutive dei Consigli della comunitý italiana (Comites, Cgie) nellíimminenza ( 2003 ) del rinnovo degli organismi di rappresentanza.

2.     Informazioni sullíaggiornamento dellíanagrafe consolare in previsione delle scadenze elettorali continentali  ( 2004 , elezioni europee ) e legislative ( voto allíestero normalmente previsto nel 2006 ).

 

DOCUMENTAZIONE

 

CONFERENZA DI JOHANNESBURG: LE RICHIESTE DEL SINDACATO EUROPEO

Si Ë aperta a Johannesburg la conferenza dellíOnu per lo sviluppo sostenibile (26 agosto - 4 settembre 2002). A dieci anni dal Vertice di Rio, líincontro sudafricano costituisce contemporaneamente uníìopportunitý e una responsabilitý per i decisori mondialiî, sottolinea líUnione europea nel suo programma per un vertice che dovrebbe ìonorare le promesse fatte e insieme realizzare gli obiettivi per uno sviluppo che sradichi la povertý, migliori i livelli di vita grazie a modelli di produzione e consumo durevoli e garantisca uníequa ripartizione dei vantaggi della mondializzazioneî.

La situazione si presenta perÚ ben lontana da tale prospettiva. Il bilancio complessivo del dopo Rio Ë non solo limitato, ma addirittura messo in discussione da posizioni contrapposte in seno allíOmc (Organizzazione mondiale per il commercio) e, soprattutto, dallíostilitý dichiarata degli Usa. Le convenzioni finora adottate, ossia il Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici e la Convenzione sulla diversitý biologica, sono infatti compromesse dal rifiuto americano a sottoscriverle, mentre le grandi ìsorelleî che dominano líagricoltura mondiale contribuiscono allíimpoverimento crescente di interi continenti e alla distruzione degli eco-sistemi.

Che propone allora líUe a Johannesburg? Facendo proprie le richieste dellíOnu, perchÈ il Vertice affronti i problemi chiave (acqua, energia, salute, agricoltura e bio-diversitý) líEuropa pone una serie di obiettivi di indubbia ambizione, corredati da un pacchetto di impegni finanziari in parte giý operativo. Tra questi vi Ë il dimezzamento, da qui al 2015, del numero di persone prive di acqua potabile (oggi pi˜ di un miliardo) e di impianti sanitari. Entro il 2010, dovrý salire ad almeno il 15% la quota di energie rinnovabili, mentre nel corso dei prossimi cinque anni andranno rafforzati gli interventi per la salute e, particolarmente, la lotta ad Aids, malaria e tubercolosi. In dieci anni si dovrebbe anche passare a consumi e produzioni durevoli, il cui esempio non potrý che partire dai paesi pi˜ industrializzati. Si tratta infine di invertire, da qui al 2015, lo sperpero di risorse naturali e bio-diversitý, incoraggiando soprattutto le comunitý dei paesi in via di sviluppo a valorizzare un uso durevole delle loro risorse. Senza voler mettere in discussione i risultati dei vertici di Doha (Omc) e Monterey (Finanziamento allo dello sviluppo), líUnione europea chiede a Johannesburg si discuta anche del come coniugare gli obiettivi della mondializzazione e del commercio con quelli dello sviluppo sostenibile. Ma sono gli stessi vertici citati a sollevare non pochi dubbi sulle possibilitý di successo del summit e sulle volontý dei grandi decisori politici ed economici. La delegazione europea vi si presenta agguerrita, governo italiano a parte. Ne fanno parte anche, come osservatori, le parti sociali europee e molte Ong per lo sviluppo e líambiente.

Marc Sapir, direttore dellíUfficio tecnico sindacale europeo, Ë il rappresentante della Ces nella delegazione Ue. A lui ci siamo rivolti per approfondire le posizioni sindacali sul Vertice. ìI sindacati europei vanno a Johannesburg ñ ha risposto ñ con il messaggio che líattuale divario dei redditi e delle risorse naturali tra Nord e Sud non Ë sostenibile, ma che Ë anzi causa di grande preoccupazioneî. I sindacati chiedono perciÚ ai governi della terra di adottare un piano globale per uno sviluppo sostenibile che combatta la povertý, protegga líambiente e assicuri il rispetto dei diritti umani e sociali. ìLa Ces ñ aggiunge Sapir ñ chiede che il piano díazione del Vertice permetta díagire díurgenza sulla dimensione sociale dello sviluppo sostenibile, riconoscendo come fattori fondamentali nella lotta alla povertý i diritti sociali fondamentali, un lavoro ìdecenteî e la formazione, nonchÈ líaccesso ai beni collettivi e alle infrastrutture di comunicazione, ossia i servizi pubbliciî.

Tra le richieste concrete del sindacato europeo cíË, oltre allíaumento allo 0,7% della quota del Pil destinata allo sviluppo (al Vertice di Siviglia ci si Ë fermati allo 0,39% entro il 2006), il riconoscimento soprattutto del ruolo di lavoratori e sindacati nellíattuazione dellíagenda di Rio sulle norme sociali fondamentali dellíOil, andata delusa a Doha.

ìLa Ces chiede allíUe ñ conclude Sapir ñ di giocar4e un ruolo motore per lo sviluppo sostenibile, dando concretezza a una strategia volta, da un lato, alla riduzione dello spreco di risorse, a politiche per il lavoro e a valorizzare il dialogo sociale; impegnata, dallíaltro, ad aumentare le risorse per lo sviluppo, a ridurre/cancellare il debito dei paesi pi˜ poveri, a vincolare le multinazionali al rispetto delle norme sociali e ambientali e a impegnare gli Stati membri alla ratifica delle principali convenzioni Oilî.

                        (Antonio GiacchË ñ Rassegna sindacale n. 31 del 3 settembre 2002)

 

BRASILE: NETTO VANTAGGIO DI LULA NEI SONDAGGI ELETTORALI

Tutti i sondaggi confermano lo stacco di Lula sugli inseguitori e il consistente recupero del candidato governativo, JosÈ Serra. Secondo i dati Vox Populi Lula cresce dal 34% al 36%, mentre Ciro Gomes scivola dal 25% al 20% nei sondaggi, raggiunto tecnicamente da JosÈ Serra che dal 15% balza al 19%, lasciando solo in coda Anthony Garotinho con il 9%.

Il candidato del governo JosÈ Serra fino a due settimane fa sembrava spacciato e aveva giý perso appoggi di grande peso nel suo stesso partito a partire da quello dellíex Governatore del Cearý, Tasso Jereissati, alleatosi a Ciro Gomes. Con líinizio della propaganda elettorale gratuita Serra ha iniziato a recuperare terreno nei sondaggi puntando a una propaganda molto aggressiva nei confronti di Ciro Gomes, accusato di mentire, di allearsi con personaggi chiaramente di destra o dal passato oscuro, di essere una persona squilibrata e inattendibile. Contro Ciro Gomes ha anche giocato il fatto che, dopo aver occupato la seconda posizione nei sondaggi per oltre un mese, non ha potuto pi˜ sfruttare il fatto di essere la ìnovitýî del panorama politico. Altro fattore che non ha giovato a Ciro Gomes Ë stata la scelta di personalizzare al massimo la campagna elettorale, smentendo le dichiarazioni di personaggi importanti del proprio comitato elettorale compreso il senatore Roberto Freire, Presidente del PPS, líex Partito Comunista Brasiliano, che lo ha raccolto nelle proprie fila e lo ha lanciato candidato a Presidente della Repubblica. Lula, adesso saldamente in testa ai sondaggi con 16 punti di vantaggio sul secondo posizionato, continua una intensa campagna rivolta a illustrare il programma di governo in particolare ai settori tradizionalmente ostili al Partido dos Trabalhadores come gli imprenditori. Si deve registrare una disattenzione generalizzata, a partire dai mezzi di informazione, per líelezione dei Governatori di tutti gli Stati della Federazione, per il rinnovo delle assemblee legislative degli Stati, per la scelta della nuova Camera Federale e di parte del Senato. Comunque queste altre elezioni, decisive per la futura gestione del paese, sembrano avvenire da uníaltra parte, non si intrecciano, almeno nei sondaggi, con líelezione presidenziale. Nei tre maggiori collegi elettorali ñ San Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais ñ i migliori collocati nei sondaggi per la carica di governatore sono rispettivamente Paulo Maluf, Rosinha Garotinho e Aecio Neves. Maluf, a capo di un partito, il PPB, che non ha nemmeno un candidato proprio alla Presidenza, Ë espressione verace di quanto di pi˜ retrogrado esiste nella vita politica brasiliana; famose alcune delle sue dichiarazioni, quali: ìrubo, ma faccioî e ìstupra, ma non uccidereî. Rosinha Garotinho, che come qualitý politica ha essenzialmente quella di essere la moglie del candidato alla Presidenza Garotinho, Ë saldamente in testa ai sondaggi per governatore anche se non trasferisce tutti i suoi voti al marito. Aecio Neves del partito del Presidente Cardoso Ë quasi una unanimitý nel proprio Stato e offre il suo palco a ben due candidati a presidente, Serra e Gomes, non disdegnando líappoggio dellíex Presidente Itamar Franco, che pure appoggia Lula. Comunque, in questa complicatissima campagna elettorale, líunica previsione che ci sentiamo di fare senza tema di sbagliare Ë che Lula va al secondo turno di Ballottaggio. Per il resto Ë bene aspettare líevolversi degli avvenimenti.

                                               (Andrea Lanzi, Forum Democratico, Rio de Janeiro)