EMIGRAZIONE NOTIZIE N.32 ñ 18 SETTEMBRE 2002

 

LA SVEZIA CONTROCORRENTE

PARMA: I SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI RICORDANO FERNANDO SANTI

LA POLITICA UNITARIA DI FERNANDO SANTI NEL SINDACATO ITALIANO

SVEZIA: LA LINGUA ITALIANA AL TERZO POSTO NELLE UNIONI DIDATTICHE

SVEZIA: TABELLA DEI PARTECIPANTI AI CORSI DI LINGUA ITALIANA NELLE UNIONI DIDATTICHE

AUSTRALIA: LA FILEF DI ADELAIDE ORGANIZZA LA GIORNATA ANNUALE DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA

PITTELLA (DS): ìIL GOVERNO NON SIA STRABICOî

IL MINISTRO PER GLI ITALIANI NEL MONDO RICEVE IL COMITATO DI PRESIDENZA DEL CGIE - UN PENSIERO PER ANTONIO MACRÃ

Tumori, il rischio Ë maggiore per gli operai

SVIZZERA: FUSIONE DEI SINDACATI FLMO (METALLURGICI) E SEI (EDILIZIA)

LA BRUTALE E CODARDA INUMANITAí DELLA GUERRA

BETTY LEONE (SPI CGIL): PREOCCUPANTI LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO SIRCHIA SUL PRONTUARIO UNICO DEI FARMACI

UNA LEGGE TOSCANA PER TUTELARE LA SALUTE DEI CARCERATI

ALLA FESTA DELLíUNITAí DI MODENA  SALTA IL DIBATTITO SULLA RAI:  IL PRESIDENTE  BALDASSARRE  DAí FORFAIT

MODENA: ALLA FESTA DE LíUNITAí INCONTRO-DIBATTITO SULLíINFORMAZIONE E LE COMUNITAí ITALIANE ALLíESTERO

LUTTO TRA GLI EMIGRATI EMILIANO-ROMAGNOLI IN BELGIO

 

DOCUMENTAZIONE

ROMA 14 SETTEMBRE 2002: I GIROTONDI IRROMPONO NELLíULIVO

REGOLARIZZAZIONE IMMIGRATI: IL DECRETO LEGGE N. 195, 9/9/2002

 

LA SVEZIA CONTROCORRENTE
La socialdemocrazia mantiene e rafforza le sue posizioni, gli elettori, alle riduzioni fiscali, preferiscono la difesa del welfare.

Grande successo della socialdemocrazia nelle elezioni politiche, provinciali e comunali del 15 settembre in Svezia.

Dopo una campagna elettorale molto spenta i primi mesi, quando le indagini di opinioni indicavano una sicura vittoria della socialdemocrazia e mancava una figura di spicco tra i leaders del blocco "borghese", nelle ultime settimane Ë iniziato un vero e proprio thriller. La distanza tra i due blocchi si Ë notevolmente ridotta ed Ë emerso il leader del partito liberale, Lars Lejonborg, che ha arroventato il dibattito con una serie di dichiarazioni sulla necessit· di essere pi˜ esigenti con gli immigrati, tra l'altro esigendo un test di conoscenza della lingua prima di concedere la cittadinanza svedese.

Le indagini di opinione hanno indicato conseguentemente nelle ultime settimane una probabile vittoria del blocco "borghese". La loro campagna elettorale Ë stata imperniata sulla riduzione del taglio fiscale, l'aumento delle privatizzazioni, per aumentare la libertý di scelta, ed il mantenimento del welfare.

Il premier G–ran Persson ha avuto buon gioco, nei dibattiti elettorali, a dimostrare che quest'equazione non reggeva ed ha avuto il coraggio politico di affermare che era impossibile diminuire le tasse se si voleva mantenere e consolidare lo stato sociale. E¥stato premiato con il 39,9% dei suffragi, un aumento del 3,5%, probabilmente a spese del partito della Sinistra, che ha avuto l'8,3% (-3,6). Il partito dei Verdi ha mantenuto le sue posizioni (4,6%) rendendo cosÌ possibile continuare con un governo di minoranza socialdemocratico con sostegno esterno dei Verdi e dal partito della Sinistra. I Verdi che, nella campagna elettorale, avevano minacciato di togliere il loro sostegno al governo se non avevano alcuni dicasteri, hanno ora, nei primi commenti alle elezioni, ammorbidito il tono, anche se non sono stati del tutto espliciti: i loro voti, infatti, per mancanza di un solo mandato, che avrebbe permesso un governo Socialdemocratico/Partito della Sinistra, sono ora indispensabili per la maggioranza.

Nella coalizione borghese la grande sorpresa Ë stato il crollo del Partito Conservatore, i Moderati, che hanno perso il 7,7% e stanno ora al 15,1%. Il vincitore Ë stato il Partito Liberale che un anno fa era pericolosamente vicino allo sbarramento del 4% e rischiava di restare fuori dal Parlamento, e che ha avuto il 13, 3% dei voti, un aumento dell'8,6%, a spese soprattutto del Partito Conservatore. Un lieve aumento ha avuto anche il partito di Centro che ha ora il 6,2% dei suffragi mentre il partito dei Cristiani Democratici ha perso il 2,7% dei voti e sta ora al 9,1%. Ci sono stati quindi grossi spostamenti all'interno dei blocchi ma la distanza tra coalizione e coalizione Ë rimasta la stessa. La vittoria del partito Liberale, a spese del partito Conservatore, contiene perÚ elementi preoccupanti. Molti temono che abbia attratto i voti conservatori, grazie alle sue uscite sul "test linguistico" per gli immigrati anche se lo stesso Lejonborg ha poi cercato di sfumare le sue dichiarazioni per non avere voti non desiderati.

Il premier G–ran Svensson, commentando la vittoria, si Ë rallegrato di due fatti controcorrente di queste elezioni, rispetto alla situazione europea: un governo socialdemocratico al potere che, alle elezioni, rafforza le sue posizioni e la stessa vittoria della coalizione di sinistra che va contro la tendenza generale europea. Ha anche dichiarato che il governo si farý con il sostegno del partito della Sinistra e dei Verdi ma non ha escluso altre alleanze con i partiti di centro in futuro.
Anche nelle elezioni comunali e provinciali si Ë osservata la stessa tendenza che nelle elezioni politiche; fra l'altro, dopo quattro anni di amministrazione "borghese", Stoccolma avrý di nuovo un'amministrazione di sinistra.

Elementi positivi di queste elezioni: tutti i partiti hanno preso chiaramente distanza da ogni tipo di affermazione xenofoba e lo stesso Partito Conservatore ha immediatamente condannato dichiarazioni contenenti pregiudizi sugli immigrati e sull'Islam riprese da giornalisti con telecamera nascosta  tra diversi candidati di questo partito alle elezioni comunali (ma anche da un candidato socialdemocratico, che Ë stato immediatamente escluso). Inoltre, dalle analisi dei voti, un forte aumento delle simpatie Ë per i partiti della sinistra e per i Verdi tra i giovani elettori.

Elementi negativi: in 17 comuni della Scania, forse un effetto-Danimarca, sono stati eletti rappresentanti del partito xenofobo di estrema destra Nuova Democrazia.
Un altro elemento negativo: la partecipazione al voto Ë ulteriormente diminuita, dall'81 al 79%: una cifra cosÌ bassa non si era vista dal 1944. Grandi assenti nel dibattito elettorale sono stati anche i temi dell'ambiente e quelli dell'Unione Europea e dell'unione monetaria. E' comprensibile peraltro che si sia evitato questo tema dato che sia il partito della Sinistra che il partito dei Verdi chiedono addirittura l'uscita della Svezia dall'Unione.

Al Consiglio comunale di Stoccolma Ë stato eletto un italiano: Manlio Palocci, membro della Presidenza della Fais, in rappresentanza delle comunitý immigrate.                                                                                                                                   

                                                                                          Antonella Dolci

 

PARMA: I SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI RICORDANO FERNANDO SANTI

I Socialisti Democratici Italiani hanno commemorato a Parma, sabato 14 settembre 2002, a centíanni dalla nascita, Fernando Santi, una delle figure storiche del Socialismo italiano.

Alla commemorazione, che ha avuto per tema ìLíattualitý di Fernando Santiî e si Ë tenuta nella Sala Congressi dellíHotel Farnese in Via Reggio 51, hanno partecipato: líon. Gaetano ArfË, líon. Emanuele Macaluso, líon. Fabio Fabbri, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, líon. Enrico Boselli e líon. Ottaviano Del Turco. Ha presieduto il Segretario regionale dello SDI Paolo Zanca. Ricordare e riflettere sulle idee e sulla figura di Santi puÚ essere lo spunto per aprire un dibattito allíinterno di quellíarea riformista, composta da laici, cattolici, socialisti e anche post-comunisti che in Europa si riconoscono nei vari Partiti Socialisti nazionali che in Italia invece stenta ad unificarsi.

Santi fu líuomo dellíunitý sindacale e visse le prime esperienze del Centro Sinistra auspicando líunione delle varie anime del Riformismo italiano.

A distanza di anni i Socialisti Democratici Italiani credono che la formazione di questo polo riformista sotto la bandiera dellíUlivo, che veda la costruzione di una Federazione con delle regole precise, sia líunica soluzione per riportare líUlivo alla vittoria.

 

LA POLITICA UNITARIA DI FERNANDO SANTI NEL SINDACATO ITALIANO

Pubblichiamo, di seguito, una sintesi dellíintervento di Rino Giuliani, vicepresidente dellíIstituto F.Santi, svolto alla commemorazione svoltasi a  Parma.           
In un'epoca nella quale la cultura e l'azione politica poneva soprattutto l'accento sul ruolo delle masse, da parte di Santi, venne costantemente il richiamÚ al valore della persona in quanto tale.        
CiÚ Ë ben evidente nella conclusione del suo discorso del 1968 al convegno annuale delle Acli quando  disse: "Vogliamo costruire una societý nella quale l'uomo vive nella pienezza della sua dignitý e della sua libertý.  Come laico e socialista, sarÚ felice se questa nuova societý di uomini giusti e liberi, potrý essere illuminata dalla luce della vostra ispirazione cristiana fonte perenne di tensione reale".           
Fernando Santi, in una epoca fortemente segnata dall'influenza delle ideologie,   ricordava nel presente e indicava per il futuro, l'uomo, con le sue specificitý, i suoi bisogni ed aspirazioni al centro della azione del sindacato.    
Era anche questa la cultura del socialismo umanista e liberale giý affermata e praticata da Bruno Buozzi, quella cultura che  ha contribuito, insieme ad altri numerosi elementi, a fare la CGIL quale Ë oggi, grande protagonista sociale in Italia ed in Europa. 
Era il periodo, quello degli ultimi anni della sua vita, in cui il riformismo avanzava come metodo di governo dei processi economici e sociali  confrontandosi, tuttavia, con l'opposizione di estese aree sociali e politiche massimalistiche.
Il centro sinistra, oggi riletto con maggiore obiettivitý, fu invece vissuto allora anche in CGIL, come un'operazione posta in essere per marginalizzare la rappresentanza politica dei lavoratori comunisti.  Non fu compresa la finalitý di avanzamento democratico e di progresso conseguente alla partecipazione dei lavoratori italiani nelle istituzioni fino ad allora chiuse al punto tale da aver dato al Paese governi quali quello di Tambroni del 1960.     
Tenace assertore dell'autonomia dai partiti e dai governi, pur non dimenticando la sua cultura politica, si battÈ perchÈ i socialisti del mondo del lavoro si collocassero all'interno della prospettiva di quel sindacato, la CGIL, che proprio per merito dei socialisti era stato fondato nel nostro paese.      
Santi dice: "L'autonomia del sindacato trova concreta espressione nella sua politica, che deve partire dalla realtý obiettiva dei rapporti di lavoro, dalle esigenze dei lavoratori e della collettivitý nazionale. L'unitý del sindacato, ebbi giý occasione di dirlo, quando Ë perduta non si rimpiange, ma si conquista. L'unitý si conquista e si mantiene con una linea sindacale che porti avanti le giuste rivendicazioni dei lavoratori, a quel momento dato, in quelle obiettive condizioni, cosÏ come la realtý le promuove e le rende possibili come dimensione, e da conquistarsi con un intelligente uso delle nostre forze e con metodi di lotta che siano accettabili dai lavoratori".  
Ricorda Luciano Lama (riandando a passati rischi di rottura nella CGIL) nel Libro - Intervista di Pasquale Cascella: "Determinante risultÚ la volontý di tutti i compagni della Cgil di non mettere in discussione l'unitý dell'organizzazione.  E' vero, venne fuori un documento della direzione del PSI (di cui poi nessuno volle assumersi la paternitý) che perorava la costituzione di un sindacato di tutti i socialisti.  Ma quel tentativo dovette subito rientrare, contrastato come fu da Fernando Santi, il Segretario generale aggiunto della confederazione, socialista.  E Novella, che dal 1957, dopo l'improvvisa scomparsa di Di Vittorio, aveva preso la guida della Cgil, seppe impedire che tra i comunisti si determinasse, per reazione o per convinzione, una corrente di settarismo antisocialista: i socialisti - diceva - sono figli della Cgil come noi, se ne andranno solo se noi li spingiamo a farlo; noi perÚ non possiamo bruciare questa occasione di preservare il germe dell'alleanza tra due forze che hanno una comune matrice storica e comuni valori per il futuro.  Questa posizione di Novella, fermissima anche rispetto ad autorevoli compagni assai scettici, fu un grande merito di cui gli va dato atto.  Con i socialisti fuori, inevitabilmente i comunisti sarebbero stati isolati anche come forza sindacale.  L'unitý della Cgil, viceversa, si tradusse immediatamente, alla base dell'organizzazione, in reciproca fiducia e lealtý nell'azione animando, negli anni successivi, il pi˜ ambizioso processo della formazione dei consigli e quindi dell'unitý tra tutte e tre le confederazioni".      
Questa risposta di Lama ad una domanda di Cascella, sull'importanza dell'unitý all'interno dell'organizzazione della CGIL, va certamente vista nel contesto delle vicende cui Ë riferita anche se   in essa si potrebbe leggere  una sorta di preoccupata premonizione di avvenimenti, per responsabilitý di molti, successivamente accaduti. 
In questa ore, a pochi giorni dall'annunciato passaggio di consegne alla Segreteria Generale la" sinistra del sindacato CGIL"  avanza richieste di maggior potere interno. Sono certo che il naturale storico profilo riformista della CGIL , cosÏ necessario per le battaglie che sono di fronte ai lavoratori italiani, sarebbe molto pi˜ forte se la voce ed il protagonismo dei socialisti, della cultura politica socialista tornasse ad essere un problema politico ed organizzativo.
Quella unitý delle persone che pur da culture politiche distinte ma nate da "una comune matrice storica" ricercano "comuni valori per il futuro" appare, oggi, pur nelle contraddizioni di un quadro  generale difficile e complesso, un problema al quale non puÚ sfuggire anche la sinistra politica ed Ë , se vogliamo, un urgente obiettivo, auspicabile se si vuole davvero perseguire  una unitý pi˜ ampia con la sinistra  in Europa. 
Santi muore il 15 settembre 1969, mentre sta per sorgere una fase nuova della vita del sindacato. Ricorderemo quell'anno per le piattaforme di lotta, gli scioperi e per i provvedimenti del governo su riforma delle pensioni ed abbattimento delle gabbie salariali. Pochi mesi prima al congresso di Roma del PSU la sala in piedi non si stancava di applaudire F. Santi alla fine del suo intervento.   
In attesa, il successivo iscritto a parlare, giý annunciato, l'on Preti, dava inutili segni di nervosismo.           
L'esperienza di elaborazione e di lotta del leader socialista della CGIL Ë ancora attuale. 
Se si ripercorre la sua storia, il suo insegnamento, si colgono nelle sue battaglie, nelle sue intuizioni, nel suo modo di concepire la vicenda sindacale, occasioni di riflessione critica, di grande valore e di evidente attualitý. Ricordarlo oggi, a cento anni dalla sua nascita, crediamo sia occasione utile per risalire alle radici di quell'esperienza indimenticabile che ha contribuito al rinnovamento costante della CGIL e del movimento sindacale nella lunga, difficile, ma feconda vicenda che attraverso le lotte per gli interessi dei lavoratori ha fatto avanzare tutta la societý italiana.       
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SVEZIA: LA LINGUA ITALIANA AL TERZO POSTO NELLE UNIONI DIDATTICHE

La FAIS (Federazione Associazioni Italiane in Svezia) ha ricevuto da SCB (Statistiska CentralbyrÂn) i dati definitivi del 2001 relativi ai corsi di lingua nelle Unioni Didattiche (Studief–rbund). Da questi dati risulta che:

-       la lingua italiana presenta, fra le cinque lingue principali, il maggior incremento rispetto al 2000,

-       per la prima volta in assoluto la lingua italiana Ë al terzo posto per quanto riguarda il numero di iscritti ai corsi,

-       la tendenza positiva registrata in questi ultimi anni viene confermata e migliorata.

Con soddisfazione la FAIS si augura che le numerose iniziative svolte dalla Sezione Unioni Didattiche abbiano contribuito a questo risultato.

I viaggi di studio per i funzionari responsabili delle lingue nelle Unioni Didattiche e per gli insegnanti, i soggiorni culturali per gli allievi, le serate tematiche su vari argomenti relativi allíItalia, la diffusione di Italia & Italia (periodico per chi studia líitaliano allíestero), i seminari di aggiornamento per insegnanti díitaliano, gli esami del Certificato díitaliano ELC (European Language Certificate), il servizio di segreteria telefonica ìAttualitý italianeî con notizie in italiano, la festa italiana (queste due ultime iniziative svolte per líAnno Europeo delle Lingue) ecc. sono serviti nel corso degli anni a:

-       ottenere, da parte delle Unioni Didattiche, uníattenzione ancora maggiore verso la lingua italiana, attenzione espressa concretamente in risorse, interventi, diffusione di informazioni ecc.,

-       aiutare gli insegnanti díitaliano nel loro difficile lavoro, fondamentale per la buona riuscita dei corsi,

-       offrire agli allievi una serie di attivitý culturali, didattiche e informative che completano líinsegnamento dei corsi.

Vogliamo ricordare che queste attivitý verranno arricchite con due nuove iniziative che si svolgeranno in collaborazione con líIstituto Italiano di Cultura di cui desideriamo ringraziare il Direttore per la disponibilitý, líaiuto e líimpegno dati a queste iniziative che sono il corso sullíOpera italiana e la serata tematica dedicata alla cucina dellíEmilia Romagna.                (Stefano Meregalli)

                                                                         

SVEZIA: TABELLA DEI PARTECIPANTI AI CORSI DI LINGUA ITALIANA NELLE UNIONI DIDATTICHE

 

                                   2000                          2001                   Differenza                  %

 

Inglese                 68.234                          62.187                    - 6.037                -     8,8

Francese             11.963                          11.855                     -      78                -    0,7

Spagnolo             24.579                         25.579                     + 1.000                +   4,1

Tedesco                 7.917                           6.343                     -  1.574                 -  19,9

Italiano               10.577                          12.244                    + 1,.677                + 15,8

 

AUSTRALIA: LA FILEF DI ADELAIDE ORGANIZZA LA GIORNATA ANNUALE DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA

Anche questíanno la Filef del Sud Australia ha organizzato la Giornata annuale di preparazione per gli studenti di italiano della maturitý che si Ë svolta al San Giorgio Community Centre di Adelaide. La Giornata annuale Ë ormai divenuta un appuntamento fisso da molti anni e anche stavolta gli insegnanti di italiano e gli alunni che studiano la lingua italiana nelle scuole hanno partecipato numerosi e con entusiasmo.

Ad aprire la Giornata Frank Barbaro, segretario della Filef, che ha dato il benvenuto ai partecipanti ed ha parlato dellíimportanza dellíapprendimento della lingua italiana e della predisposizione genetica nel parlare le lingue. Eí intervenuta Maria Grazia Re che ha chiarito il suo ruolo di dirigente scolastica presso il Consolato Italiano nel Sud Australia che ha avuto il compito di presentare il quiz con cui i ragazzi sono stati messi alla prova circa le conoscenze della storia e della cultura italiana.

Eí seguito poi un momento canoro in cui Sabrina Surace e Declan Lorenzin hanno eseguito una canzone di Celine Dion. I due giovani, di origine italiana, studiano entrambi al Conservatorio per diventare rispettivamente soprano e baritono ed hanno anche un gruppo musicale, chiamato Trio for all occasions, specializzato in musica classica e folk.

Sono intervenuti il dott. Giancarlo Chiro, direttore del dipartimento di lingua e cultura italiana dellíUniversitý del Sud Australia e la dott.ssa Diana Glenn, lettrice di italiano alla Flinders University, i quali hanno parlato agli studenti, e anche agli insegnanti, della possibilitý che si ha allíuniversitý di conoscere il ricco patrimonio della cultura italiana e la bellezza e varietý della lingua di Dante.

I ragazzi sono poi stati informati da Teresa Cimmino, rappresentante del SSABSA, sul modo in cui si svolgerý líesame di maturitý previsto il 4 novembre e gli studenti hanno avuto modo di esercitarsi simulando la prova con i propri insegnanti.

Dopo il pranzo, con prodotti tipici della cucina italiana, Ë stata la volta di un breve intervento sulle tendenze musicali italiane nel nuovo millennio tenuto da Luana Ciavola, lettrice allíUniversitý del sud Australia, cui ha fatto seguito forse il momento pi˜ divertente della giornata, quando i ragazzi hanno ballato sulle note funk hip-hop seguendo i passi che mostrava loro il giovane ma bravissimo David Piacentino, insegnante di danza a Klemzig.

Alle prime ore del pomeriggio i ragazzi malvolentieri hanno lasciato líatmosfera ancora frizzante e vivace della giornata. Gli studenti hanno apprezzato molto líimpegno della Filef nellíorganizzazione, il cui merito va soprattutto alla dott.ssa Maria Antonietta Mazzacano, coordinatrice dei corsi di italiano della Filef, la presenza dei giovani che sono intervenuti, nonchÈ la possibilitý offerta loro di incontrarsi con coetanei provenienti dalle diverse scuole del sud Australia. Líappuntamento Ë rinnovato per il prossimo anno.

Una nota interessante per i nostri lettori: in Australia sono presenti oltre un milione e mezzo di oriundi e naturalizzati italiani e 122.843 cittadini con passaporto italiano.

 

PITTELLA (DS): ìIL GOVERNO NON SIA STRABICOî

Il voto per corrispondenza agli italiani allíestero Ë solo una faccia della medaglia dei diritti di rappresentanza e di partecipazione democratica che uno Stato deve assicurare al popolo dei migranti, lo ha dichiarato líOn. Gianni Pittella, responsabile nazionale dei Ds per gli italiani allíestero.

Líaltra faccia ñ prosegue Pittella ñ Ë il voto agli immigrati.

Svezia, Danimarca, Olanda, Irlanda, Norvegia e Spagna offrono esempi concreti di Paesi Europei che hanno scelto la strada maestra della integrazione e della partecipazione, attraverso il voto, almeno nelle elezioni amministrative.

Il Ministro Tremaglia insiste molto per anticipare il voto per il Collegio Estero, in modo da coprire i seggi ancora vacanti alla Camera. Se ci desse garanzie ñ sostiene líon. Pittella ñ sullíapprontamento delle anagrafi, sulla pi˜ ampia e paritaria informazione, se fossero frugati i dubbi sulla fondatezza giuridica di una tale scelta, potremmo anche convergere.

Ma il governo ñ conclude Pittella ñ non puÚ continuare ad essere strabico: il diritto di voto va garantito anche agli immigrati regolari.

 

IL MINISTRO PER GLI ITALIANI NEL MONDO RICEVE IL COMITATO DI PRESIDENZA DEL CGIE - UN PENSIERO PER ANTONIO MACRÃ

Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, ha ricevuto i membri del Comitato di Presidenza del CGIE riuniti in questi giorni a Roma. In questa occasione, il Ministro ha sottolineato la necessitý di questi incontri e l'importanza di frequenti contatti tra il Ministero ed il CGIE.

Il Ministro, ha poi dedicato un sentito ricordo ad Antonio MacrÏ, Vice Segretario generale del CGIE per l'America Latina.

Dopo aver ricordato la recente consegna dei Premi per gli Italiani nel Mondo a connazionali che onorano la Patria nei loro Paesi, il Ministro si Ë soffermato sulle proposte di interesse dei connazionali nel Mondo inserite nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria che attendono ora delle risposte concrete. Anche in riferimento a questo fondamentale argomento, il Ministro ha tenuto a ribadire il comune impegno tra CGIE e Ministero. A conferma dell'importanza dei capitoli dedicati agli italiani all'estero compresi nella Finanziaria, il Segretario generale del CGIE, Franco Narducci, ha precisato che una buona parte dei lavori del Comitato di Presidenza Ë stata dedicata proprio alla Finanziaria e all'analisi dei capitoli di spesa riguardanti le comunitý italiane all'estero. Da questa analisi, ha spiegato il Segretario generale, si evince che sostanzialmente sono state riconfermate gli importi decretati dalla precedente Legge finanziaria, soprattutto da parte della DGIEPM a cui -Ë doveroso ricordarlo -sono attribuiti la maggior parte dei capitoli di spesa destinati agli italiani all'estero, cioË assistenza diretta e indiretta, corsi di lingua e cultura italiana, finanziamento al CGIE, spese per il rinnovo dei COMITES, anagrafe consolare, ecc. Il segretario del CGIE ha richiamato anche l'importanza della Conferenza dei giovani italiani nel mondo e la riforma della Legge 153, due eventi di grande rilevanza seguiti con grande attenzione dalle rappresentanze delle comunitý italiane all'estero, e che hanno trovato collocazione nella "Tabella A" dei capitoli di spesa riferiti al Ministero degli Affari. A nome del Comitato di Presidenza Narducci ha anche ricordato che vi sono altre Direzioni Generali e Ministeri che nella Legge finanziaria stanziano finanziamenti per gli italiani all'estero. AI riguardo ha avuto un colloquio con il Sottosegretario Baccini per acquisire i dati previsionali relativi alla Direzione delle Culturali, ed ha inviato una lettera del CGIE al Ministro Maroni con la richiesta di indicazioni precise sui capitoli di interesse dei connazionali all'estero.

Il Comitato di Presidenza del CGIE ha espresso un vivo ringraziamento al Ministro Tremaglia per lo spazio dedicato agli Italiani emigrati nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, considerazione che deve ora confluire nella Legge finanziaria. Infatti, le valutazioni espresse dal CGIE sui giý menzionati capitoli di spesa riguardano lo stato previsionale, per cui nelle prossime settimane occorrerý il sostegno del Ministro per gli italiani nel Mondo, del Comitato parlamentare sugli italiani all'estero presieduto dall'Onorevole Giovanni Bianchi, e dei Gruppi parlamentari per evitare spiacevoli sorprese. AI riguardo si deve anzitutto ribadire che gli italiani all'estero contribuiscono in misura elevata alla formazione della ricchezza nazionale. Narducci ha poi richiamato l'attenzione del Ministro affinche sostenga la richiesta del CGIE di aumentare di 5 milioni di euro il capitolo di spesa riguardante

I l'assistenza diretta, uno strumento di rapido intervento per affrontare le situazioni di difficoltý dei nostri I connazionali residenti nei Paesi dell'America del Sud. La richiesta di aumento si giustifica con

l'allargamento del fronte di crisi, che investe oramai quasi tutti i paesi sudamericani. Nel corso della riunione Ë stata poi affrontata la questione della Legge di riforma dei Comites, che attualmente Ë alla concertazione degli uffici legislativi dei Ministeri interessati. Il Comitato di Presidenza ha ribadito al riguardo che i punti fermi approvati dall'Assemblea Plenaria non possono essere modificati e che il tempo disponibile si restringe sempre pi˜. L'iter, infatti, si deve concludere entro la prima decade di dicembre per consentire il rinnovo dei COMITES -le lezioni sono previste per maggio -sulla base della nuova Legge. Anche in occasione dell'incontro in Ambasciata a Berna, dove era presente il Vice presidente del Consiglio Fini (sabato 7 settembre), ha ricordato Narducci, gli esponenti della comunitý hanno riconfermato l'urgenza di dare carattere prioritario all'iter della legge. Per quanto riguarda la Legge di modifica del CGIE, si stanno acquisendo gli emendamenti proposti dai Consiglieri. Alcune osservazioni sono state poi avanzate sulla cifra previsionale da destinare all'Osservatorio delle Donne riportata nella tabella A.

Il Ministro e i Consiglieri si sono poi soffermati sulla grave crisi politica ed economica argentina. Sono stati ricordati gli interventi approntati dal Ministero e la costituzione dell'Unitý di coordinamento delle Regioni, nonchÈ l'Unitý tecnica che si sta concretizzando in questi giorni a Buenos Aires "indispensabile -ha sottolineato Tremaglia -per una trasparente gestione del Fondo Unico e un'ottimizzazione degli interventi". Il Segretario Generale del CGIE ha informato il Ministro Tremaglia in merito all'ampia discussione sostenuta dal Comitato di Presidenza al riguardo, ed ha sottolineato che per la prima volta si Ë avuto il quadro chiaro delle misure attivate dal Ministro per gli italiani nel Mondo, dal Ministero degli Affari Esteri e dalle Regioni. Ha anche rimarcato, al riguardo, che si deve elevare il grado d'informazione verso la comunitý italiana in Argentina, poichË le misure varate dal Governo italiano devono riguardare anche i nostri concittadini. CiÚ vale soprattutto per il finanziamento dei progetti presentati dalle PMI. Tremaglia ha condiviso la preoccupazione del CGIE, ma si Ë detto convinto che con la formalizzazione dell'Unitý Tecnica di coordinamento a Buenos Aires l'informazione migliorerý notevolmente.

Il Ministro ha poi messo al corrente i Consiglieri della volontý di creare un Osservatorio sulla questione delle sottrazioni dei minori che attualmente riguardano circa 500 casi, di questi 160 sono in Europa. AI riguardo, il Ministro ha invitato Narducci a designare un esponente del CGIE in seno all'Osservatorio. Una ulteriore iniziativa in cantiere concerne l'Osservatorio per il rispetto dei diritti e della normativa in sede di Unione Europea.

A conclusione dell'incontro, Ë stata ribadita la necessitý di un'azione comune tra Ministero per gli Italiani nel Mondo e CGIE per una pressione costante verso le forze politiche, con il coinvolgimento del Comitato permanente per gli Italiani nel Mondo, affinchÈ la "stagione dei diritti" ormai acquisita da parte dei connazionali all'estero dopo l'approvazione della legge sull'esercizio del diritto di voto, produca concreti risultati.

 

Tumori, il rischio Ë maggiore per gli operai

Negli ultimi decenni la lotta contro le malattie professionali ha conseguito grandi successi, grazie alla prevenzione e alle misure di protezione della salute sul posto di lavoro. Una parte rilevante di detti successi, ad ogni modo, Ë da attribuire alla ricerca per individuare le malattie che insorgono in ambiente di lavoro, scoprirne le cause e combatterne gli effetti.

Negli ultimi anni gli studi tendono ad accertare la relazione che intercorre tra il pi˜ terribile dei mali - il cancro - e le mansioni lavorative svolte. In questo contesto si situa lo studio condotto dagli epidemiologi dell'Associazione svizzera dei registri dei tumori, che hanno

valutato i dati relativi ad un campione di oltre 58'000 uomini ammalati di cancro, residenti in cinque diversi Cantoni, pervenendo a risultati importanti che nel breve e medio periodo dovrebbero consentite soprattutto una migliore prevenzione. L'indagine -presentata qualche settimana fa -conferma per un verso le conclusioni cui erano giunti gli studi precedenti, e per un altro verso offre uno spaccato pi˜ dettagliato delle connessioni indagate.

I contadini, per esempio, sono pi˜ esposti al rischio del cancro delle labbra e del cancro della pelle sul volto e sul collo. Il tumore all'intestino crasso, invece, Ë pi˜ frequente tra le persone che lavorano soprattutto sedute. Gli autisti si ammalano pi˜ sovente di cancro ai polmoni, mentre i conduttori di locomotive corrono un rischio pi˜ elevato di leucemia. Il cancro al naso e alla cavitý nasale Ë pi˜ diffuso tra le persone impiegate nella lavorazione del cuoio e del legno, soprattutto i falegnami del settore mobili, e i giardinieri sono pi˜ sottoposti al rischio di cancro alle ossa rispetto ad altri gruppi professionali.

Le cause che determinano il differente rischio di tumore sono solo parzialmente note ai ricercatori. Nel caso delle persone addette ai lavori agricoli, per esempio, si ritiene che il maggior rischio di cancro sia dovuto alla continua esposizione alla luce solare, mentre per gli autisti un ruolo determinante Ë identificato nei gas di scarico diesel.

Oltre ad accertare la connessione tra tipologia di tumore e gruppo professionale, l'indagine evidenzia la relazione tra fattore rischio e collocazione socioeconomica dell'ammalato. Il rischio, cioË, varia in dipendenza dell'attivitý professionale svolta e dunque dell'appartenenza ad un determinato gruppo sociale.

Tra gli operai, per esempio, il rischio di ammalarsi di cancro Ë doppio rispetto alle persone che appartengono ai quadri dirigenziali. Si dovrebbero dunque analizzare meglio le condizioni di lavoro degli operai per proteggerli da determinati tipi di cancro, intensificando la ricerca in tale direzione.

Il condizionale Ë purtroppo d'obbligo, poichË non s'intravedono segnali confortanti al riguardo. Eppure gli epidemiologi che studiano le relazioni tra tumori e attivitý lavorativa ritengono che in Svizzera si potrebbero salvare ogni anno almeno 500 persone dalla morte per cancro, annullando i rischi professionali cui sono esposti. Gli studiosi sostengono infatti che il sette percento circa dei casi complessivi di morte per cancro tra gli uomini sia da mettere in relazione con la professione svolta.

Occorrono miglioramenti anche a livello statistico, poichË la rilevazione dei casi di tumore non puÚ tollerare buchi pericolosi. La SUVA, in tal senso, deve fare di pi˜, poichË non si deve ripetere il caso delle persone ammalate di asbestosi nei Cantoni di Zurigo e Glarus, di cui la SUVA era informata soltanto a metý.

                                                                                                           Franco Narducci

 

SVIZZERA: FUSIONE DEI SINDACATI FLMO (METALLURGICI) E SEI (EDILIZIA)

Quella appena trascorsa Ë stata in Svizzera una settimana allíinsegna del mondo del lavoro e del sindacato. Infatti Ë iniziata, sabato 31 agosto, con la preannunciata manifestazione di protesta organizzata a Berna dallíUnione Sindacale Svizzera (USS) allíinsegna del motto ìFurto delle pensioni? Non lo permetteremo!î. Una protesta scaturita dalla contestata decisione del governo elvetico di ridurre dal 4% al 3,25% il tasso di interesse sui capitali di vecchiaia del Secondo Pilastro, che penalizzerebbe le future prestazioni di vecchiaia dei dipendenti, in particolare di quelle pi˜ giovani.

Una protesta che, poi, si Ë allargata in una difesa a tutto campo contro lo smantellamento delle protezioni sociali nella Confederazione: dallíinnalzamento dellíetý pensionabile dellíAVS, alla revisione del diritto alle rendite di vedovanza, al peggioramento dellíassicurazione contro la disoccupazione. Una manifestazione imponente che ha convogliato a Berna, davanti a Palazzo Federale, circa 15 mila persone provenienti da tutta la Svizzera, in un tripudio di striscioni (con vari slogan, in parte aggressivi ed altri umoristici, indirizzati per lo pi˜ al Consiglio Federale) e di bandiere delle varie organizzazioni sindacali elvetiche, ma anche di alcune organizzazioni italiane presenti in Svizzera, come quelle dellíItal-Uil, dei Ds e delle Acli, che hanno sostenuto la manifestazione. 

La settimana allíinsegna del mondo del lavoro e del sindacato, perturbata bruscamente dalla notizia che la Z¸rich Financial Services sopprimerý ben 4500 posti di lavoro di cui, probabilmente, 1800 nella sola Svizzera, Ë, poi, terminata con i congressi straordinari della Federazione dei lavoratori metallurgici ed orologiai (FLMO) e del Sindacato dellíedilizia e dellíindustria (SEI).

Due appuntamenti importantissimi per il mondo del lavoro elvetico poichÈ le due grandi organizzazioni sindacali della Confederazione hanno entrambe deciso, a stragrande maggioranza dei loro delegati, di fondersi, nellíarco dei prossimi due anni, in uníunica organizzazione sindacale interprofessionale.

Una decisione che farý nascere in Svizzera un sindacato che sarý presente nellíintero territorio nazionale con oltre un centinaio di sedi e con circa 200 mila membri in rappresentanza di quasi un milione di lavoratori e che, in futuro, potrý diventare un polo díattrazione anche per altre organizzazioni sindacali minori.

La creazione di un sindacato interprofessionale da parte della FLMO e del SEI, come sottolineano da tempo i due rispettivi presidenti, Renzo Ambrosetti e Vasco Pedrina, non Ë certamente una fuga in avanti bensÏ una risposta dovuta ad un mercato del lavoro che, ormai, vede i lavoratori cambiare, sempre pi˜ frequentemente, occupazione e settore produttivo con il rischio di trovarsi privi di protezione sociale. Cosa che non avverrý pi˜ grazie, appunto, ad un forte sindacato interprofessionale.            

                                                                 Dino Nardi, Presidente Ital-Uil in Svizzera

 

LA BRUTALE E CODARDA INUMANITAí DELLA GUERRA

Lí11 settembre, come tutti i giorni, sono morti in Iraq 250 bambini per cause direttamente derivanti dalle sanzioni economiche. A noi sembra di conoscerli, dopo dieci anni di presenza umanitaria, uno per uno. Sono bambini che avevano un nome, un volto, uno sguardo.

Eppure, nonostante ci sentiamo effettivamente cosÏ vicini a loro, non ci sono pi˜ cari di quelli periti o che hanno perso i genitori nello stesso giorno a New York, a causa di un atto terroristico che Ë stato definito di guerra; ed infatti della guerra ha la stessa brutale e codarda inumanitý.

Ora, accade che, anche in nome di questi, si vogliano bombardare quelli che sono sopravvissuti ad un altro anno di embargo a Baghdad. Non vogliamo nemmeno discutere qui il perchÈ. Appare chiaro che lo si voglia fare a tutti i costi.

Sarý nuova benzina ad una spirale di ingiustizia e di violenza che segna ormai la vita di miliardi di persone. Fermare la guerra Ë una responsabilitý di tutti. Anche nel nome di quei bambini di New York che questa spirale ha travolto. Prima che travolga anche noi.

Eí questo il tempo delle responsabilitý. Eí il tempo, per ognuno di parlare, forte e chiaro. La guerra non ammette silenzi se non come complicitý.

ìUn Ponte perÖî - Associazione di volontariato per la solidarietý internazionale

 

BETTY LEONE (SPI CGIL): PREOCCUPANTI LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO SIRCHIA SUL PRONTUARIO UNICO DEI FARMACI

Lo Spi Cgil Ë fortemente preoccupato per le anticipazioni diffuse dal ministro della Sanitý Sirchia relativamente allíelaborazione del nuovo prontuario farmaceutico.

Líabolizione della fascia B (quella in cui Ë prevista una compartecipazione  dei cittadini alla spesa) e líintroduzione del prezzo di riferimento al farmaco equivalente al pi˜ basso costo puÚ tradursi in un ulteriore aggravio della spesa farmaceutica per gli anziani che sono notoriamente tra i pi˜ importanti consumatori di farmaci.

Inoltre, lo Spi Cgil non puÚ non rilevare ancora una volta líatteggiamento del ministro Sirchia di totale chiusura a qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali che rappresentano significativamente questa fascia di popolazione.

 

UNA LEGGE TOSCANA PER TUTELARE LA SALUTE DEI CARCERATI

Sarý la Toscana ad approvare, prima regione in Italia, una legge che tutela il diritto alla salute dei detenuti nelle carceri. Lo ha annunciato líassessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi, nel corso del convegno nazionale organizzato dalla Regione Toscana su ìLa tutela della salute dei detenutiî che si Ë svolto il 13 settembre 2002 a Firenze.

ìIntendiamo garantire uguale assistenza e cura a tutti indistintamente ñ ha detto líassessore Rossi ñ detenuti o no, secondo il principio costituzionale che considera i cittadini uguali di fronte alla malattia. Il testo che abbiamo preparato risponde a questa esigenza e prevede la stipula di un protocollo díintesa con il provvedimento per líamministrazione penitenziaria, finalizzato a migliorare la salute dei detenutiî.

Tra i principali problemi sanitari che affliggono i detenuti cíË sicuramente quello ñ causato dal sovraffollamento ñ del diffondersi di malattie infettive e di patologie psichiatriche. Spesso anche chi entra in carcere sano, contrae una qualche malattia. Alta (in Toscana raggiunge il 25%) Ë líincidenza dei tossicodipendenti, che spesso non hanno uníassistenza adeguata. I tossicodipendenti sono il 2% del totale. Frequenti sono i tentativi di suicidio e gli episodi di autolesionismo.

ìOccorre intervenire ñ ha aggiunto il vicepresidente della Regione e assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva ñ per ridurre il sovraffollamento, che rappresenta il primo impedimento nei confronti di una adeguata tutela sanitaria dei detenuti e del loro reinserimento. Eí necessario invece garantire il rispetto dei diritti e della dignitý di ogni personaî.

La Toscana Ë stata una delle tre Regioni (insieme a Lazio e Puglia) scelte per sperimentare la legge 230/99 che ha deciso tra líaltro il passaggio alle Regioni delle competenze per la prevenzione della tossicodipendenza in carcere. Si tratta di un provvedimento che Ë stato progressivamente disatteso a causa del mancato trasferimento alle Regioni di personale e risorse. ìLíesperienza toscana ñ spiega líassessore Rossi ñ testimonia che un impegno comune tra sistema penitenziario, magistratura di sorveglianza, Regione, autonomie locali e associazioni del volontariato puÚ produrre risultati positivi per la tutela della salute dei detenuti, per la qualitý del trattamento in carcere, per líintegrazione tra carcere e societý e per il recupero sociale dei detenutiî.

La salute in carcere rappresenta un progetto obiettivo allíinterno del Piano Sanitario Regionale 2002-2004. Per garantire la certezza delle prestazioni sarý istituito un apposito capitolo nel bilancio regionale. I fondi saranno assegnati a ciascuna Azienda sanitaria per far fronte alle necessitý delle 18 strutture penitenziarie esistenti in Toscana. La proposta di legge prevede anche la redazione di una mappa di rischio sanitario per ogni istituto penitenziario. Verranno considerati prioritari gli interventi di prevenzione, di assistenza ai tossicodipendenti, ai minori e ai malati mentali. Gli operatori sanitari che operano nelle carceri seguiranno specifici corsi di formazione e aggiornamento. Alle Aziende Unitý sanitarie locali Ë affidato il compito di erogare le prestazioni, ma anche di effettuare verifiche periodiche sui risultati raggiunti.

A margine del convegno líassessore Rossi ha rilasciato una dichiarazione in risposta  a quanto detto dal ministro Castelli sui disordini nelle carceri:

îSono i tagli operati dal ministero della Giustizia e il blocco della riforma che possono aver contribuito a creare un clima di tensione nelle carceri. La Regione Toscana ñ ha proseguito líassessore ñ anche senza i trasferimenti statali previsti dalla legge 230/99 Ë intervenuta, e continua a farlo, con risorse economiche e personale per la tutela della salute dei detenutiî. 

 

ALLA FESTA DELLíUNITAí DI MODENA  SALTA IL DIBATTITO SULLA RAI:  IL PRESIDENTE  BALDASSARRE  DAí FORFAIT

ìEí un vero peccato che il Presidente della Rai Antonio Baldassarre, si sia sottratto ad un pubblico confronto, precedentemente concordato, alla Festa nazionale de LíUnitý di Modenaî. Lo afferma il responsabile informazione dei Ds, Fabrizio Morri, che avrebbe dovuto partecipare, insieme al Presidente della Rai Antonio Baldassarre, al Consigliere Rai Carmine Donzelli e al Presidente della Commissione parlamentare Vigilanza Rai Claudio Petruccioli ad un dibattito sullíinformazione, previsto per la sera del 16 settembre alla Festa nazionale de LíUnitý di Modena.

ìSarebbe stata uníoccasione utile ñ continua Morri ñ a spiegare per quale ragione Enzo Biagi e Michele Santoro non compaiono nei palinsesti Rai, nonostante le ripetute rassicurazioni dello stesso presidente; avremmo potuto capire meglio quale sarý il destino di decine di professionisti dellíazienda inopinatamente messi da parte; avrebbe potuto rispondere pubblicamente alle puntuali osservazioni critiche dei Consiglieri Zanda e Donzelli, che hanno espresso serissime preoccupazioni circa la capacitý di questo vertice di guidare la Rai con criteri minimi di pluralismo ed efficienza.î

ìSiamo certi ñ conclude il responsabile informazione della Segreteria nazionale dei Ds ñ che la sua mancata partecipazione sia da attribuire a motivi seri perchÈ altrimenti ci potrebbe essere il sospetto che il presidente Baldassarre voglia semplicemente rifuggire da confronti delicati.î

 

MODENA: ALLA FESTA DE LíUNITAí INCONTRO-DIBATTITO SULLíINFORMAZIONE E LE COMUNITAí ITALIANE ALLíESTERO

A Modena, domenica 22 settembre, nell'ambito della Festa nazionale de l'Unitý,
si terrý un incontro-dibattito sul tema: "Informazione e Comunitý italiane nel mondo tra realtý e futuro".

- Presiede líincontro, líOn. Marina Sereni, Responsabile del Dipartimento Internazionale della Direzione Nazionale DS   
- Introduzione:        
On. Gianni Pittella, Parlamentare europeo; Responsabile nazionale DS    
per gli Italiani all'Estero    
- Relazione: 
Elio Carozza, Segretario dell'Unione DS in Europa      
- Conclusioni:         
Fabrizio Morri, Responsabile Informazione Direzione nazionale DS
- Interventi di:         
Marisa Bafile (La Voce d'Italia - Caracas);         
Giulio Calvisi (Responsabile Immigrazione Direzione nazionale DS);        
Giangi Cretti (Vice Presidente FUSIE - Direttore La Rivista - Zurigo);         
Giuseppe Della Noce (Segretario FUSIE);           
Carmine Donzelli (Consigliere amministrazione RAI);         
Norberto Lombardi (Coordinatore Forum per gli Italiani nel Mondo);         
Massimo Magliaro (Direttore RAI International);        
Andrea Mantineo (Direttore America oggi);      
Eugenio D. Marino (Responsabile Comunicazione del Forum per gli Italiani
nel Mondo);  
Giuseppe Marra (Direttore ADN Kronos);          
Mauro Masi (Responsabile Dipartimento informazione Presidenza del
Consiglio);
Carlo Matriciani (Realtý Nuova); 
Roberto Morrione (Direttore RAI NEWS);          
Roberto Natale (USIGRAI);
Roberto Seghetti (Componente Giunta Esecutiva della Federazione 
Nazionale della Stampa Italiana);
Attilio Tassoni (Direttore de La Pagina - Zurigo);         
Vincenzo Vita (Ex Sottosegretario per le Telecomunicazioni);           
Parteciperanno inoltre giornalisti dell'ANSA, de Il Corriere della
Sera, de la Repubblica nonchË rappresentanti delle agenzie di
informazione per gli italiani all'estero (AISE, Emigrazione Notizie,
GRTV, Inform, Italian Network, News Italia Press, 9Colonne)

LUTTO TRA GLI EMIGRATI EMILIANO-ROMAGNOLI IN BELGIO

Adolfo Bortolani, Presidente dellíAssociazione Emiliano-Romagnoli in Liegi, aderente allíIstituto Fernando Santi Emiliano, Dirigente socialista ñ ci ha lasciato, aveva 73 anni.

Siamo nel 1946, quando Adolfo inizia la sua storia di emigrato e di minatore. Minatore in uno dei posti pi˜ brutti del Belgio, nella zona di Charleroi, dove non c'Ë colore, ma tutto Ë nero e grigio, dove nel 1956, avvenne una delle pi˜ grandi tragedie minerarie del mondo.

Sbattuto a vivere nelle baracche fatiscienti e insalubri, dove i tedeschi avevano rinchiuso i prigionieri russi, sapeva resistere perchÈ portava con sÈ una sua passione, un suo credo, quello di lottare per un mondo pi˜ giusto, pi˜ umano.

CercÚ di vivere, anche in quella terra che lui non aveva scelto come luogo di lavoro, le sue radici, la sua Emilia, le sue origini.

Come a ricomporre un mosaico, Adolfo creÚ un ìluogo díincontroî per tanti italiani della sua Romagna.

CosÏ, Presidente di una Associazione che rappresenta circa trecento famiglie romagnole, con pi˜ di mille adesioni singole, in quel di Liegi.

Le Autoritý belghe lo rispettavano, ne agevolavano la sua azione solidale e di presenza di italianitý sanguigna e verace. La sua casa era a Saint Nicolas, dove la moglie Anna e i figli lo aiutavano nella sua preziosa presenza organizzativa.

ìHo aspettato troppo per andarmene e Öadesso posso, ho qui una parte della mia gente, della mia terra, della mia RomagnaÖî CosÏ Adolfo Bortolani, ex minatore emiliano, indicava il suo dovere di stare in mezzo ai suoi.

Adolfo fa parte di una storia apparentemente minore dellíemigrazione italiana nel mondo, di una storia, quella pi˜ nobile, della gente semplice.

LíIstituto Nazionale Fernando Santi lo ricorda e con rispettoso silenzio lo indica come esempio ai giovani.                                                                         

                                                                     Piero Puddu, Presidente Istituto F.Santi                                       

 

DOCUMENTAZIONE

 

ROMA 14 SETTEMBRE 2002: I GIROTONDI IRROMPONO NELLíULIVO

Da ìLíAvvenire dei Lavoratoriî di Zurigo, riprendiamo due contributi, uno da Milano e líaltro da Monaco di Baviera, sulla manifestazione di Roma di sabato 14 settembre, in difesa della giustizia, della libertý di informazione, della democrazia.

 

I - L'IMMENSA PIAZZA DELL'UNITA' 

di Alfredo Gallone (Milano)

"La piazza immensa dei girotondi", "La piazza dell'Unitý", titolavano, ieri, La Repubblica e L'unitý, ad indicare, l'uno, la quantitý enorme di persone confluite in Piazza San Giovanni, e l'altro, lo spirito unitario, non di rivalsa, come in passato, verso i leader dell'Ulivo. Ecco mi sembra che questi siano gli elementi significativi emersi ieri, la quantitý e la qualitý. La quantitý, dimostra che c'Ë una fetta sensibilissima del nostro elettorato e non, che ha a cuore la difesa sacrosanta dei principi costituzionali, la legalitý, il conflitto di interessi, e le leggi antitrust sull'informazione, e ciÚ non era affatto scontato. Oltre al manipolo di "esagitati ed estremisti" di MicroMega si Ë scoperta un'Italia che ritiene questi un bene comune, e tutto ciÚ non puÚ essere per noi, per il nostro disegno politico, per le nostre azioni in Parlamento indifferente. La qualitý, la composizione sociale, economica, culturale, di questa piazza; ho visto di tutto dal ceto medio professionale, universitario, impiegatizio, ai giovani della sinistra giovanile e dei centri sociali, dall'operaio agli anziani partigiani, da ogni parte di Italia, con tutti i partiti, sindacati presenti con le loro bandiere, i loro vessilli (Di Pietro ha allestito 12 gazebo e distribuiva materiale informativo sulle iniziative del suo partito, perchË il nostro partito con la forza dei suoi numeri non ci ha pensato?), e le nostre erano davvero tante, un mondo composito (altro che Tod's e maglioni di cachemire!!!!), diverso ma unito negli obiettivi, anzi nell'obiettivo che Ë battere alle prossime elezioni politiche Berlusconi, bellissimo il discorso finale di Foa, "Da questa piazza oggi viene una grandissima lezione di unitý, e unitý non vuol dire pensare tutti allo stesso modo ma partire dalle differenze ed impegnarsi insieme"       
La sterile polemica sul radicalismo, sul settarismo di queste inizative, che la destra e commentatori "indipendenti" alla Panebianco rilanciano per screditarla, Ë un tranello a cui il nostro partito non deve assolutissimamente aderire. Non lasciamoci ingannare dalle sirene che strillano "i sostenitori delusi possono essere intercettati da un'opposizione moderata (io aggiungo "inciuciona")", "un'opposizione radicalizzata fa il gioco del governo in carica" etc, sono tutte "stronzate", perchË questi commentatori non entrano mai nel merito delle iniziative, delle leggi proposte o approvate, Ë questo che ci debbono spiegare.La politica, i partiti sono la sede in cui va elaborato il progetto riformista che accompagni alla sacrosanta difesa della legalitý, un'idea di governo, ma attenzione, in quel mentre non saremo soli, non lo scriveremo da soli, con gli altri dirigenti dei partiti in qualche stanza nebulosa, c'Ë un milione di persone che ci ha detto qualcosa, che ci ha dato un indirizzo, ci sono personalitý della cultura, del diritto, dell'associazionismo che anche solo come Ulivo debbono essere coinvolte, nella stesura di questo progetto.  
E' questo, a mio avviso, la grande novitý emersa ieri.

 

II - BELLISSIMO!!! E' tornata la BASE

di Gianfranco Tannino (Monaco)

 Caro ADL vai a vedere i diversi giornali (tramite Internet), troverai diversi video, sul Corriere ce níË uno di Moretti che viene ripreso in una parte del suo discorso, BELLISSIMO!!! Sono contentissimo della riuscita della manifestazione. Finalmente una grande manifestazione unitaria promossa dai cittadini ed appoggiata dalle forze politiche che fanno riferimento alla nostra costituzione repubblicana, democratica ed antifascista nata dalla Resistenza. Un esempio che deve continuare.      
Trovo, in questa bella atmosfera politica, un poí stonato líatteggiamento, e non Ë ormai la prima volta, di Massimo D¥Alema, un atteggiamento che invece di essere indirizzato subito e solamente (data la nostra difficile situazione politica) alla solidarietý, venga rivolto a mettere in risalto pi˜ i distinguo, che noi tutti sappiamo esistere, che non líentusiasmo per il risultato raggiunto, e che quindi venga percepita come una voce stonata nel coro.           
Trovo strano che mentre il nostro vituperato avversario (solo?) Berlusconi, il non esperto in politica, sia riuscito a tenere unite forze che tra loro hanno pochissimo in comune, il nostro miglior politico (per quanto ancora?) prenda delle posizioni che contraddicono proprio quelle giuste scelte che nel maggioritario sono le uniche in grado di permetterti di vincere le lezioni.    
La partecipazione delle masse alla vita politica, Ë sempre stata una prerogativa del PCI, e tutti sanno quale contributo queste abbiano dato al Paese. La BASE, la cosiddetta e benedetta BASE, da mesi grida UNIT¿  UNIT¿.
Diverso invece Ë líatteggiamento del segretario DS Fassino il  quale ha sempre riconosciuto líimportanza di avere degli alleati, Ë andato sempre incontro alle esigenze delle altre forze politiche, dai Moretti, ai Di Pietro a Rifondazione, alla CGIL di Cofferati.  Questa Ë la linea che io trovo giusta, poi sappiamo bene che abbiamo su molti temi posizioni diverse, ma realisticamente in un maggioritario queste problematiche le puoi andare a discutere e risolvere dopo che hai manifestato unitý díintenti coi tuoi alleati, coi quali hai svolto unitý díazione politica e coi quali, proprio grazie a questo lavoro in comune, (senza tanti distinguo) si potrý affrontare con uno spirito diverso e senzíaltro pi˜ unitario, le prossime elezioni politiche. Come vedete do molta importanza a questo diverso atteggiamento, di DíAlema e Fassino, nei riguardi delle altre forze politiche con le quali dovremmo, come ci richiede la base dopo la grave batosta elettorale, collaborare.
Giý col governo Prodi abbiamo constato che stando cosÏ le cose, nessun partito potrý mai pretendere che un governo possa fare leggi che vengano ad esaudire il programma di una sola forza politica, si dovrý sempre tener conto di queste diversitý e la capacitý di un politico verrý misurata proprio in base alle soluzioni positive che queste diversitý richiedono.
Wiva quindi la grande manifestazione unitaria di ieri e viva i politici umili che ascoltano la loro base con un orecchio particolare e non con quello foderato di prosciutto (nostra espressione romana per dire chi non sente).         
Un ringraziamento particolare e un evviva ancora pi˜ grande, a tutti i cittadini (non professionisti della politica) che hanno a cuore la democrazia partecipando in prima persona, quando la situazione lo richiede, alla crescita democratica   del nostro  Paese.          
Ciao a voi tutti, da Monaco di Baviera

 

REGOLARIZZAZIONE IMMIGRATI: IL DECRETO LEGGE N. 195, 9/9/2002 (da convertire in legge entro sessanta giorni)

 

ARTICOLO 1

Legalizzazione del lavoro irregolare

 

1.     Chiunque nellíesercizio di uníattivitý díimpresa sia in forma individuale che societaria, ha occupato nei tre mesi antecedenti la data di entrata in vigore del presente decreto, alle proprie dipendenze lavoratori extracomunitari in posizione irregolare, puÚ denunciare, entro trenta giorni dalla medesima data, la sussistenza del rapporto di lavoro alla Prefettura-Ufficio territoriale del Governo competente per territorio, mediante la presentazione, a proprie spese, di apposita dichiarazione attraverso gli uffici postali. Qualora si tratti di societý operanti in Italia, la denuncia Ë sottoscritta e presentata dal legale rappresentante. A tutti gli effetti, la data di presentazione Ë quella recata dal timbro dellíufficio postale accettante. La dichiarazione di emersione Ë presentata dal richiedente, a proprie spese, agli uffici postali.

2.     La dichiarazione contiene a pena di inammissibilitý:

a)    i dati identificativi dellíimprenditore o della societý o del suo legale rappresentante;

b)    líindicazione delle generalitý e della nazionalitý del lavoratore straniero occupato al quale si riferisce la dichiarazione;

c)     líindicazione della tipologia e delle modalitý díimpiego;

d)    líindicazione della retribuzione convenuta, in misura non inferiore a quella prevista dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento.

3.     Ai fini della ricevibilitý, alla dichiarazione sono allegati:

a)    copia sottoscritta della dichiarazione di impegno a stipulare, nei termini di cui al comma 5, il contratto di soggiorno per lavoro subordinato a tempo indeterminato nelle forme di cui allíarticolo 5-bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dellíimmigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di seguito denominato: ìTesto unicoî, approvato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, introdotto dallíarticolo 6 della legge 30 luglio 2002, n. 189, ovvero di un contratto di lavoro di durata non inferiore a un anno;

b)    attestato di pagamento di un contributo forfettario peri a 700 euro per ciascun lavoratore.

4.     Nei sessanta giorni successivi alla ricezione della dichiarazione di cui al comma 1, la Prefettura-Ufficio territoriale del Governo, che assicura la tenuta di un registro informatizzato di coloro che hanno presentato la predetta dichiarazione e dei lavoratori extracomunitari ai quali Ë riferita la medesima dichiarazione, verifica líammissibilitý e la ricevibilitý della dichiarazione e la comunica al centro regionale per líimpiego competente per territorio. La questura accerta se sussistono motivi ostativi allíeventuale rilascio del permesso di soggiorno di validitý pari a un anno.

5.     Nei dieci giorni successivi alla comunicazione della mancanza di motivi ostativi al rilascio del permesso di soggiorno di cui al comma 4, la Prefettura-Ufficio territoriale del Governo invita le parti a presentarsi per stipulare il contratto di soggiorno per lavoro subordinato e per il contestuale rilascio del permesso di soggiorno, permanendo le condizioni soggettive di cui al comma 4. La mancata presentazione delle parti comporta líimprocedibilitý e líarchiviazione del relativo procedimento. Il permesso di soggiorno puÚ essere rinnovato previo accertamento dellíesistenza di un rapporto di lavoro indeterminato ovvero a tempo determinato di durata non inferiore a un anno, nonchÈ della regolaritý della posizione contributiva della manodopera occupata.

6.     I soggetti di cui al comma 1. Che inoltrano la dichiarazione di emersione del lavoro irregolare ai sensi dei commi da 1 a 3, non sono punibili per le violazioni delle norme relative al soggiorno, al lavoro e di carattere finanziario, compiute antecedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto, in relazione allíoccupazione dei lavoratori extracomunitari indicati in dichiarazione di emersione presentata. Le predette cause di non punibilitý non si applicano a coloro che abbiano presentato una dichiarazione di emersione contenente dati non rispondenti al vero, al fine di procurare il permesso di soggiorno a stranieri.

7.     Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali determina, con proprio decreto, le modalitý per líimputazione del contributo forfettario di cui al comma 3, lettera b), sia per fare fronte allíorganizzazione e allo svolgimento dei compiti di cui al presente articolo, sia in relazione alla posizione contributiva del lavoratore interessato, al fine di garantire líequilibrio finanziario delle relative gestioni previdenziali, il Ministro, con proprio decreto, determina altresÏ le modalitý di corresponsione delle somme e degli interessi dovuti per i contributi previdenziali concernenti i periodi denunciati antecedenti ai tre mesi di cui al comma 1.

8.     Le disposizioni del presente articolo non si applicano ai rapporti di lavoro riguardanti lavoratori extracomunitari:

a)    nei confronti dei quali sia stato emesso un provvedimento di espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno ovvero un provvedimento restrittivo della libertý personale;

b)    che risultino segnalati, anche in base ad accordi o convenzioni internazionali in vigore in Italia, ai fini della non ammissione nel territorio dello Stato o dellíUnione europea;

c)     che risultino denunciati per uno dei reati indicati negli articoli 380 e 381 del Codice di procedura penale, salvo che   il precedente penale si sia concluso con un provvedimento che abbia dichiarato che il fatto non sussiste o non costituisce reato o che líinteressato non lo ha commesso, ovvero risultino destinatari dellíapplicazione di una misura di prevenzione o di sicurezza, salvi, in ogni caso, gli effetti della riabilitazione.

9)     Chiunque presenta una dichiarazione di emersione ai sensi del comma 1, al fine di eludere le disposizioni in materia di immigrazione del presente decreto, Ë punito con la reclusione da due a nove mesi, salvo che il fatto costituisca pi˜ grave reato.

 

ARTICOLO 2

Disposizioni transitorie e finali  

 

1.     Fino alla data di conclusione della procedura di cui allíarticolo 1, non possono essere adottati provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale nei confronti dei lavoratori compresi nella dichiarazione di cui allo stesso articolo, salvo che risultino pericolosi per la sicurezza dello Stato.

2.     Il rilascio del permesso di soggiorno ai sensi dellíarticolo 1, comma 5, comporta la contestuale revoca degli eventuali provvedimenti di espulsione giý adottati nei confronti dello straniero che ha stipulato il contratto di soggiorno.

3.     In deroga a quanto previsto dallíarticolo 5, comma 2-bis, del Testo unico approvato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, come modificato dallíarticolo 5, comma 1, lettera b) della legge 30 luglio 2002, n. 189, i lavoratori extracomunitari che stipulano il contratto di soggiorno per lavoro subordinato ai sensi dellíarticolo 1, comma 5, ovvero altro contratto di lavoro, sono sottoposti a rilievi fotodattiloscopici entro un anno dalla data di rilascio del permesso di soggiorno e, comunque, in sede di rinnovo dello stesso.

4.     Le disposizioni dei commi 1, 2 e 3, nonchÈ le modalitý di presentazione della dichiarazione di legalizzazione di cui allíarticolo 1, comma 1, ultimo periodo, si osservano anche per la presentazione delle dichiarazioni di emersione di lavoro irregolare previste dallíarticolo 33 della legge 30 luglio 2002, n. 189.

5.     Le disposizioni di cui ai commi 2-bis e 4-bis dellíarticolo 5 del Testo unico, approvato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, come modificato dallíarticolo 5, comma 1, lettere b) e g), della legge 30 luglio 2002, n. 189, non si applicano allo straniero che richiede il permesso di soggiorno di cui al comma 3, lettere a) ed e), del medesimo articolo, di durata non superiore a tre mesi, ovvero per cure mediche, o che ne richiede il rinnovo.

6.     Per il trattamento dei rilievi fotodattiloscopici di cui agli articoli 5, commi 2-bis e 4-bis, e 6, comma 4, del Testo unico, approvato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, come modificati, rispettivamente, dagli articoli 6 e 7 della legge 30 luglio 2002, n. 189, si applica la disciplina, in materia di tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, prevista per i dati di cui allíarticolo 4, comma 1, lettera a), della legge 31 dicembre 1996, n. 675, e successive modificazioni.

7.     Allíatto della consegna della carta díidentitý elettronica, di cui allíarticolo 36 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, i cittadini italiani sono sottoposti a rilievi dattiloscopici, ai sensi dellíarticolo 5, commi 2-bis e 4-bis, del Testo unico, approvato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, come modificato dallíarticolo 5, comma 1, lettere b) e g), della legge 30 luglio 2002, n. 189.

8.     Al comma 4, primo periodo, dellíarticolo 1-sexies del decreto legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, introdotto dallíarticolo 32 della legge 30 luglio 2002, n. 189, per soggetto destinatario dei servizi di accoglienza di cui al comma 1 del medesimo articolo si intende lo straniero con permesso umanitario di cui allíarticolo 5, comma 6, del Testo unico, approvato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni.

9.     I datori di lavoro che, in esecuzione della garanzia prevista nel contratto di soggiorno per lavoro subordinato di cui allíarticolo 6 della legge 30 luglio 2002, n. 189, abbiano sostenuto le spese per fornire un alloggio rispondente ai requisiti di legge, possono, a titolo di rivalsa, e per la durata della prestazione, trattenere mensilmente dalla retribuzione del dipendente una somma massima pari a un terzo dellíimporto complessivo mensile.

 

ARTICOLO 3

Copertura finanziaria

 

1.     Allíonere derivante dallíattuazione dellíarticolo 2, comma 3, valutato in euro 1.420.160,00 per líanno 2002 e in euro 5.955.640,00 a decorrere dallíanno 2003, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004, nellíambito dellíunitý previsionale di base di parte corrente ìFondo specialeî dello stato di previsione del ministero dellíEconomia e delle finanze per líanno 2002, allo scopo parzialmente utilizzando líaccantonamento relativo al medesimo Ministero.

2.     2. Allíonere derivante dallíattuazione dellíarticolo 1, commi 4 e 5, valutato in euro 1.635.170,10 per líanno 2002 e in euro 2.964.727,60 per líanno 2003, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004, nellíambito dellíunitý previsionale di base di parte corrente ìFondo specialeî dello stato di previsione del ministero dellíEconomia e delle finanze per líanno 2002, allo scopo parzialmente utilizzando líaccantonamento relativo al medesimo Ministero.

3.     Il ministero dellíEconomia e delle finanze Ë autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.