Domanda 1
Il viaggio di
ritorno pagato dal datore di lavoro è un viaggio a conclusione del
rapporto di lavoro o anche il viaggio di espulsione nel caso di esito negativo
della domanda di sanatoria?
Risposta 1
Il pagamento
a carico del datore avviene solo in caso di rimpatrio definitivo a conclusione
del rapporto di lavoro.
Se a
conclusione del rapporto di lavoro il lavoratore straniero cambia datore di
lavoro, sarà quest’ultimo datore ad assumersi eventuali oneri
legati al rimpatrio.
Domanda 2
Il lavoratore
straniero che lavora a nero e che ha un datore che non lo vuole regolarizzare
può, denunciandolo, costringerlo alla sanatoria? E lui accede alla
sanatoria a prescindere dalla situazione con quel datore di lavoro?
Risposta 2
Il datore di
lavoro può essere denunciato, ma ciò non consente
l’emersione dal lavoro nero e l’accesso alla regolarizzazione,
poiché questa dipende da un lavoro in atto (anche se in nero) dal 10
giugno. Si potrebbe verificare il caso di un lavoratore che ha lavorato in nero
prima del 10 giugno con un altro datore e che dal 10 giugno ha trovato un
datore di lavoro che lo fa “emergere”. In tal caso è possibile
la denuncia del primo e contemporaneamente l’emersione.
Domanda 3
IL contratto
come badante permette un cambio di permesso di soggiorno a lavoratore
dipendente normale? Permette il cambio di datore di lavoro (ad esempio se muore
l’attuale datore di lavoro)?
Da quanto è dato sapere ad oggi (il condizionale è
d'obbligo con la "banda bassotti") alla conclusione prima del tempo
del rapporto di lavoro, la persona che "perde il lavoro" può
iscriversi alle liste di collocamento. Da quel momento, secondo la Bossi Fini,
ha sei mesi per trovare un nuovo lavoro.
Domanda 4
La richiesta
di aver lavorato nei 3 mesi precedenti impedisce di regolarizzare che per un
breve periodo si è allontanato dall’Italia (il caso di un badante
che è andato in estate a trovare la famiglia) ??
Risposta 4
La persona
può essere regolarizzata se l’entrata e l’uscita sono
documentabili (ad esempio da un timbro sul passaporto), che deve consentire di
provare la presenza di un rapporto di lavoro dal 10 giugno al 10 settembre.
Domanda 5
Per il
rinnovo del PDS si dovrà, secondo la Bossi Fini, presentare domanda 90
giorni prima della scadenza. L’attuale TU consente di presentarla 30
giorni prima. Con l’entrata in vigore della Bossi Fini tutti quelli che
dovevano andare in questura per il rinnovo in autunno si trovano a non poter
presentare domanda perché oramai stanno dentro il periodo di 90 giorni
(cioè non hanno più 90 giorni). Come si risolvono questi casi?
Risposta 5
Con la Bossi
Fini cambiano i tempi di presentazione della richiesta di rinnovo nel seguente
modo: per lavoro a tempo indeterminato 90 giorni, per lavoro a tempo
determinato 60 giorni, per gli altri casi 30 giorni. Risulta evidente che 90
giorni si intendono i giorni disponibili per il rinnovo e che quindi questo
allarga le possibilità. Cioè la domanda può essere
presentata anche negli ultimi 30 giorni.
Domanda 6
Nella
richiesta si specifica che l'importo minimo dello stipendio per colf e badanti
e di euro 439,00. Ma oltre a questo, c'è anche un numero di ore minimo
che una colf o una badante deve lavorare settimanalmente (indipendentemente
dallo stipendio che percepisce, fatto salvo che sia uguale o superiore a 439
euro) per avere diritto alla regolarizzazione?
Risposta 6
Per quanto ne so io non c'è un numero di ore minimo. Ciò
perché lo stipendio minimo corrisponde ad un numero di ore minime, in
relazione al contratto di categoria.
Domanda 7
Un cittadino
extracomunitario , già invitato a lasciare l'Italia, perchè il
suo permesso era scaduto, può ora legalizzare la sua posizione in
presenza di regolare contratto di lavoro e di abitazione, o può
incorrere in eventuali sanzioni ???
Risposta 7
La sanatoria (o regolarizzazione) prevede l'uscita dalla situazione di
irregolarità anche per chi ha avuto espulsioni in seguito a
irregolarità del permesso di soggiorno.
Ci sono però due problemi di cui bisogna tener conto.
Il primo è che la maggioranza ancora non sembra aver deciso cosa
fare in questi casi, almeno a parole, nel senso che c'è un dissenso tra
Bossi e i centristi del governo su questo tema. A tal proposito suggerisco
comunque di presentare la domanda perchè ritengo che lo "spirito
democristiano" dovrebbe prevalere, come sempre. Ma ogni giorno il governo
su questo terreno ci riserva una sorpresa e "del domani non c'è
certezza".
Seconda questione. Con l'entrata in vigore della bossi Fini la procedura
per le espulsioni (art.14 TU modificato) prevede che le persone alle quali sia
stato notificato un provvedimento di espulsione, se non vengono accompagnate
direttamente (per mancanza di "vettori" o di soldi per il volo aereo)
o inserite in un Centro di Permanenza Temporanea (per indisponibilità di
posti) devono "autonomamente" lasciare il paese entro 5 giorni. Dal
sesto giorno un fermo di polizia si trasforma immediatamente in arresto in
quanto la persona in oggetto, non avendo ottemperato al dovere di uscire
dall'Italia, commette un reato punibile da 6 mesi ad un anno. La norma non
dovrebbe essere retroattiva (il condizionale è d'obbligo con Bossi, Fini
e Berlusconi) e quindi dovrebbe valere solo per coloro che hanno ricevuto una
espulsione dal 10 settembre scorso.
Domanda 8
Salve volevo un chiarimento sulla nuova sanatoria per le colf e badanti,
nel testo si legge condizione per poter sanare la situazione, rapporto di
lavoro instaurato nei tre mesi antecedenti il 10 settembre, questo significa
che l'immigrato deve aver lavorato almeno tre mesi o che basta aver lavorato
nel periodo dal 10 giugno al 10 settembre e ad'esempio anche solo due mesi? vi
ringrazio e spero di ricevere presto vostre notizie
Risposta 8
La circolare
del Ministero dell’Interno n.14 del 9 settembre al punto n.2 dice:
“Il
termine dei "tre mesi antecedenti la data di entrata in vigore", dei
provvedimenti richiamati, nei quali è necessario avere svolto il lavoro
irregolare ai fini della dichiarazione di regolarizzazione, vanno interpretati
in combinato disposto con le successive disposizioni contenute nella legge
189/2002, e non nella semplice formulazione letterale, considerata a sé
stante
Poiché
il contributo forfetario che il datore di lavoro versa è "pari
all'importo trimestrale corrispondente al rapporto di lavoro dichiarato",
deve prevalere l 'interpretazione restrittiva della disposizione dì cui
trattasi" per cui può essere regolarizzato solo il lavoratore
occupato almeno per i tre mesi antecedenti la data del 10 settembre 2002, e
cioè dalla data del 10 giugno”
Ritengo
quindi che sia rilevante la dichiarazione e che questa valga anche in assenza
di un rapporto di lavoro di tre mesi (al governo interessa incassare i
contributi dei tre mesi). A meno che non ci siano prove del fatto che il
rapporto di lavoro è stato avviato dopo il 10 giugno.
Domanda 9
Ciao ,
vorrei delle informazioni sull'oggetto di questa e-mail .
In particolare se mi è possibile legalizzare un rapporto di
lavoro con una badante che assiste mia suocera di 95 anni .
La sigora ucraina da regolarizzare è stata assunta a giugno di
quest'anno ; era entrata in Italia regolarmente con visto Shengen per turismo
nel 2000 , ai primi di giugno 2002 è stata espulsa perchè non
aveva il permesso di soggiorno (ma è rimasta in Italia) .
Vorrei sapere se può rientrare ai sensi dell'articolo 33 della
nuova legge sull'immigrazione tra gli espulsi per mancato rinnovo del permesso
di soggiorno .
Inoltre se sai di iniziative politiche che potrebbero portare alla
legalizzazione degli extracomunitari a carico dei quali c'è soltanto
un'espulsione per mancanza di un efficace permesso di soggiorno .
E' bene che io presenti i moduli per la regolarizzazione o conviene
ancora aspettare ?
Risposta 9
La circolare del Ministero dell'Interno del 9 settembre scorso al punto
3 dice:
"Con il Decreto Legge è stato previsto che il
rilascio del permesso di soggiorno all'atto della stipula del contratto di
lavoro comporta la con testuale revoca degli eventuali provvedimenti di
espulsione adottati nei confronti dello straniero, per mancato rinnovo del
permesso di soggiorno. Tale revoca è operante ex lege e non richiede,
pertanto, apposito provvedimento del Prefetto."
Penso quindi che sia possibile regolarizzare la persona di cui mi parli.
Devo però contemporaneamente far presente due questioni.
La prima è che la maggioranza ancora non sembra aver deciso cosa
fare in questi casi, almeno a parole, nel senso che c'è un dissenso tra
Bossi e i centristi del governo su questo tema. A tal proposito suggerisco
comunque di presentare la domanda perchè ritengo che lo "spirito
democristiano" dovrebbe prevalere, come sempre. Ma ogni giorno il governo
su questo terreno ci riserva una sorpresa e "del domani non c'è
certezza".
La seconda questione. Con l'entrata in vigore della bossi Fini la
procedura per le espulsioni (art.14 TU modificato) prevede che le persone alle
quali sia stato notificato un provvedimento di espulsione, se non vengono
accompagnate direttamente (per mancanza di "vettori" o di soldi per
il volo aereo) o inserite in un Centro di Permanenza Temporanea (per indisponibilità
di posti) devono "autonomamente" lasciare il paese entro 5 giorni.
Dal sesto giorno un fermo di polizia si trasforma immediatamente in arresto in
quanto la persona in oggetto, non avendo ottemperato al dovere di uscire
dall'Italia, commette un reato punibile da 6 mesi ad un anno. La norma non
dovrebbe essere retroattiva (il condizionale è d'obbligo con Bossi, Fini
e Berlusconi) e quindi dovrebbe valere solo per coloro che hanno ricevuto una
espulsione dal 10 settembre scorso.
Suggerisco comunque di presentare la domanda.
Domanda 10
Se il
rapporto di lavoro finisce prima dell'anno per motivi tipo la morte
dell'assistito, che cosa succede alla badante e al datore di lavoro che
può essere un familiare del defunto?
Risposta 10
Da quanto è dato sapere ad oggi (il condizionale è
d'obbligo con la "banda
bassotti") alla conclusione prima del tempo del rapporto di lavoro, la
persona che "perde il lavoro" può iscriversi alle liste di
collocamento. Da
quel momento, secondo la Bossi Fini, ha sei mesi per trovare un nuovo
lavoro.
Domanda 11
dovrei regolarizzare una “badante” per mia
madre, fisicamente non autonoma, titolare di pensione sociale e NON fiscalmente
a mio carico. Preciso che mia madre NON abita con me ma con, appunto, la
badante in questione. Posso regolarizzare la posizione per conto di mia madre
(fungendo da “datore di lavoro”) o è necessario che la
regolarizzazione sia fatta direttamente da mia madre ?
Risposta 11
Il datore di lavoro può essere lei direttamente, oppure sua madre
s sua delega, nel qual caso bisogna farsi fare una delega da un notaio.
Più semplice la prima, credo.
Domanda 12
il contratto di lavoro ha una durata minima di un anno.
Quali sono le responsabilità del datore di lavoro nel caso in cui la
“badante” voglia rescindere anzitempo il contratto (ad esempio,
trova un altro lavoro)? Basta per il datore di lavoro darne comunicazione alla
Prefettura?
Risposta 12
Per quanto si capisce dai
documenti ufficiali è sufficiente che il datore di lavoro dia
comunicazione alla Prefettura dell'avvenuta rescissione del contratto.