CeSPI - NEWSLETTER ASCOD
Club di
Analisi Strategica sulla Cooperazione Decentrata
n.3 / 2002
IL TEMA DELLA NEWSLETTER
LO SVILUPPO UMANO NEL MEDITERRANEO
Secondo Amartya Sen, premio nobel
per líeconomia e uno dei principali artefici del concetto dello sviluppo umano,
questo puÚ essere visto come un processo di espansione delle libertý reali che
non puÚ essere ridotto alla semplice misura della crescita del reddito reale
pro capite. Le libertý rappresentano un fine in sÈ, sono parti costitutive dello
sviluppo, e contemporaneamente sono mezzi per lo sviluppo. Le libertý
politiche, sociali ed economiche, le libertý delle donne sono elementi
essenziali dello sviluppo e strumentali alla lotta alla povertý. Inoltre, i
fondamenti filosofici di questo approccio sono rintracciabili nelle diverse
culture. E a questo proposito Sen ci ricorda che líesperienza delle
battaglie politiche contemporanee, soprattutto nel Medio Oriente, ci porta
spesso a dipingere líIslam come una civiltý fondamentalmente intollerante e
ostile alla libertý individuale; ma la presenza della varietý e della diversitý
allíinterno di una stessa tradizione vale, e in misura eminente, anche per la
cultura islamica Ö Non Ë in una sola cultura che si dý valore alla libertý, e
le tradizioni occidentali non sono le uniche a prepararci a un approccio alla
comprensione della societý fondato sulla libertý.
La sviluppo umano arabo dovrebbe
allora essere considerato come una espressione della stessa cultura islamica
nel momento in cui questa partecipa allíassunzione universalistica sul valore
supremo della libertý.
INDICE
Il
rapporto dellíUNDP sullo sviluppo umanoÖÖÖÖÖÖÖÖÖÖÖÖ...ÖÖÖÖ.1
Eventi
e Bandi Commissione Europea Ö..Ö.3
Seminario
ASCOD e Siti utili ÖÖÖÖÖ.Ö.4
IL RAPPORTO UNDP SULLO
SVILUPPO UMANO ARABO
Eí stato recentemente pubblicato dal United Nations Development
Programme (UNDP) líîArab Human Development Report 2002î. Nader Fergany, sociologo egiziano, in qualitý
di chief author di questo
rapporto, sottolinea i paradossi dello sviluppo del mondo arabo emersi
dallíanalisi dei fattori attraverso i quali UNDP calcola líindice HDI (Human
Development Index). Negli
ultimi dieci anni, infatti, UNDP ha valutato lo sviluppo umano di un paese
analizzando diversi elementi, tra cui: líaspettativa di vita, il livello di
istruzione, il tasso di alfabetizzazione e il reddito pro capite. In seguito
allo studio effettuato sulla particolare situazione dei paesi arabi, UNDP ha
calcolato un indice di sviluppo umano alternativo (AHDI), escludendo il reddito
pro capite e includendo fattori quali la libertý, líuso di Internet e le
emissioni di monossido di carbonio.
La regione presa in considerazione da
UNDP comprende i 22 paesi membri della Lega Araba, che contano 280 milioni di
abitanti e la pi˜ alta percentuale di popolazione al di sotto dei 14 anni
(38%). Tra gli aspetti positivi emersi nel rapporto sullo sviluppo umano nei
paesi arabi, vanno annoverati líaumento dellíaspettativa di vita (che Ë
cresciuta di 15 anni negli ultimi tre decenni) e la riduzione di 2/3 del tasso
di mortalitý infantile. Inoltre, il rapporto sottolinea come il reddito pro
capite di questa regione sia pi˜ alto rispetto a quello di altri paesi in via
di sviluppo (nonostante il totale del PIL, 531 miliardi di $, sia inferiore a
quello della Spagna). Ma la ricchezza economica dei paesi arabi non Ë
proporzionale allo sviluppo umano.
Un arabo su cinque
vive con meno di 2 dollari al giorno. E negli ultimi 20 anni, la crescita del
reddito pro capite (0,5% annuo) Ë stata la pi˜ bassa del mondo, con la sola
eccezione dei paesi dellíAfrica Sub-sahariana. La crescita stagnante, unita al
rapido incremento della popolazione comporta líaumento del tasso di
disoccupazione (attualmente si contano circa 12 milioni di disoccupati
ufficiali, ossia il 15% della forza lavoro).
Secondo il rapporto
UNDP, il principale ostacolo allo sviluppo dei paesi arabi, consiste nella
scarsa attenzione prestata a tre fattori fondamentali: libertý, istruzione ed
emancipazione femminile.
Libertý. Questo deficit deriva principalmente dalla
permanenza delle autocrazie, caratterizzate da un esecutivo che esercita un
controllo significativo su tutti gli altri poteri dello stato, e che, molto
spesso, non Ë sottoposto ad alcun tipo di controllo istituzionale; dalla
repressione della libertý di espressione e di associazione e dalla carenza o
dalla totale assenza di democrazia rappresentativa. Il processo di
democratizzazione, che ha caratterizzato líarea negli ultimi 15 anni, pare non
aver intaccato la societý araba. La democrazia viene occasionalmente concessa,
ma non Ë considerata un diritto. Anche la societý civile Ë sottoposta a
notevoli limitazioni. Líattivitý delle ONG Ë frenata da ostacoli legali e
amministrativi dovuti ai sospetti che le autoritý governative nutrono sul ruolo
di tali organizzazioni. Inoltre, i fondi destinati alle ONG provengono per la
maggior parte dallíestero, il che accresce i dubbi dei governi arabi, o, nel
caso in cui siano gli stessi governi a finanziarle, esse perdono líautonomia
che le dovrebbe caratterizzare.
Istruzione. ìSe Dio volesse umiliare líessere umano, gli
negherebbe líistruzioneî, scrive Imam Ali bin abi Taleb nel XVI secolo.
Nonostante i paesi arabi spendano per líistruzione una percentuale maggiore del
proprio PIL rispetto a quella degli altri paesi in via di sviluppo, la qualitý
del sistema scolastico non Ë tra le migliori. Il tasso di analfabetismo Ë
ancora molto alto: 65 milioni di adulti sono analfabeti e, di questi, due terzi
sono donne; circa 10 milioni di bambini non ricevono istruzione. CiÚ implica
una forte arretratezza della regione nel campo della ricerca scientifica e
dellíinformation technology.
Un altro risultato, non meno grave, Ë la scarsa crescita culturale e artistica:
mancanza di nuovi scrittori, declino dellíindustria cinematografica.
Emancipazione
femminile. Nel mondo arabo le
donne non vengono considerate cittadini a tutti gli effetti. Il rapporto UNDP
considera ciÚ una grave perdita: come puÚ prosperare un paese che soffoca metý
del suo potenziale produttivo? Nonostante negli ultimi 30 anni il tasso di
alfabetizzazione femminile sia cresciuto, ancora oggi una donna su due non sa
leggere nÈ scrivere. Nei paesi arabi il grado di partecipazione delle donne
alla vita politica ed economica Ë il pi˜ basso del mondo. Nella classifica
stilata da UNDP in base al grado di emancipazione femminile i paesi arabi si
collocano tra gli ultimi posti, e va sottolineato che Ë stato possibile
effettuare i calcoli utilizzando i dati forniti solo da 14 dei 22 paesi della
Lega. CiÚ evidenzia ancora meglio la scarsa considerazione di cui godono le
donne in questi paesi.
Clovis Maksoud, uno
degli autori del rapporto UNDP, sostiene che se un paese presenta uno o due di
questi deficit, puÚ ancora emergere, ma con líassenza di tutti e tre i fattori
fondamentali per lo sviluppo umano, la soluzione diventa improbabile.
Non ci sono precise
ragioni storiche che giustifichino líevoluzione negativa dei paesi arabi. Negli
anni successivi alla seconda guerra mondiale, la prioritý di questi governi Ë
stata quella di liberarsi dal condizionamento delle potenze occidentali che
continuavano ad esercitare la loro influenza sulla regione sia direttamente che
indirettamente. » perÚ stata privilegiata la liberazione nazionale a discapito
della protezione delle libertý individuali. Líimperialismo occidentale ha
lasciato il posto al centralismo e i nuovi governi indipendenti non hanno fatto
altro che imitare le vecchie amministrazioni coloniali, applicando politiche
paternalistiche, caratterizzate da una scarsa separazione dei poteri.
Secondo il rapporto
UNDP, líoccupazione illegale esercitata da Israele sui territori palestinesi
rappresenta uno dei principali ostacoli al progresso e alla sicurezza della
regione. In primo luogo, líoccupazione e le politiche ad essa connesse
impediscono lo sviluppo sia economico che umano della Palestina. La confisca
dei territori palestinesi e la conseguente impossibilitý di accedere alle
principali risorse idriche, líimposizione di barriere alla libera circolazione
dei beni e delle persone, e gli impedimenti strutturali allíimpiego delle
risorse umane, costituiscono degli innegabili ostacoli per la creazione di uno
stato sicuro, indipendente ed economicamente efficiente. Inoltre, líoccupazione
dei territori palestinesi influenza le politiche dei paesi confinanti,
spostando líattenzione e le risorse dallíagenda dello sviluppo politico,
economico e umano verso questioni militari.
Sconvolgimenti
politici, conflitti militari, embarghi e sanzioni internazionali hanno colpito
le economie di molti paesi della regione araba, causando un calo significativo
della capacitý produttiva e líinstabilitý dei mercati. Tuttavia, nel corso del
XX secolo la povertý di questi paesi Ë stata notevolmente ridotta e questo
trend positivo puÚ continuare nel XXI secolo.
Secondo líArab
Human Development Report 2002,
la strategia dei governi arabi dovrebbe convergere verso un impegno politico
concreto, basato su imperativi etici, sociali e morali nonchÈ sulle tradizioni
culturali e religiose, volto a sostenere lo sviluppo umano quale veicolo
indispensabile per raggiungere gli obiettivi della lotta alla povertý.
Sintesi a cura
di Stefania Romano CeSPI
EVENTI
18 settembre 2002
In
occasione della XXX ƒ Assemblea Generale della Conferenza delle Regioni Periferiche
del Mediterraneo (CRPM), si terrý l'Assemblea Plenaria della Commissione
Intermediterranea -
Ioannina (Epiro - Grecia) ore
15..30 - 17.00
19
settembre 2002
Israele-Palestina,
Coalition for Peace, il Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente e il
Comune di Roma organizzano un incontro con Yasser Abed Rabbo Ministro della
Cultura dellíANP e Yossi Belin giý Min. della giustizia israeliano. Ore 17.00.
20 settembre 2002
A Gafsa in Tunisia si terrý líinaugurazione
ufficiale dei progetti realizzati nellíambito del programma per lo sviluppo
umano a livello locale. Saranno presenti, oltre alle autoritý tunisine e
italiane, le Autonomie locali italiane dei Comitati per lo sviluppo umano (il
Comune di Fiumicino e la Regione Lazio, la Provincia di Reggio Calabria assieme
allíUniversitý per stranieri e alla Camera di Commercio, líIstituto
Zoo-profilattico di Palermo, il Comune di Napoli). I progetti che saranno
inaugurati sono la creazione di un caseificio, di una impresa sociale per la
produzione di imballaggi ed erbe aromatiche, un laboratorio di lingue e un
laboratorio veterinario, e la
consegna di 6 Bus urbani nel quadro del gemellaggio tra il Comune di Napoli e
quello di Gafsa. Líinaugurazione Ë organizzata dalle Autoritý Tunisine,
Cooperazione Italiana e UNOPS.
26-27 settembre
2002
Seminario su
"Programmi e finanziamenti comunitari" organizzato dalla Regione
Lazio - Area Relazioni con l'Unione Europea - ore 9,30/18,00 (la prima
giornata), ore 9,30/17,00 (la seconda giornata)
16-19 ottobre 2002
Seminario dal titolo "Alimentare le cittý del
Mediterraneo" che si terrý a Montpellier dal 16 al 19 Ottobre 2002,
organizzato da: Comune di Montpellier, CIHEAM/Istituto Agronomico Mediterraneo
e dalla FAO; ha inizio alle ore 15,00 del 16 Ottobre
Fourth Mediterranean Social and Political
Research Meeting, Firenze, 19 - 23 Marzo 2003. Il quarto meeting organizzato dallíIstituto
Universitario Europeo di Fiesole raccoglie numerosi esperti dellíarea
mediterranea per discutere in workshops tematici le diverse questioni relative
allo sviluppo regionale. (si veda il link relativo tra i siti utili)
BANDI
COMMISSIONE EUROPEA
Nei siti di www.europafacile.net; http://agora.regione.piemonte.it e www.trentinocooperazione.it (e naturalmente nel sito di Europeaid http://europa.eu.int/comm/europeaid/index_en.htm ) si trovano informazioni su recenti inviti a presentare proposte della Commissione relative a progetti di sicurezza alimentare in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, che saranno finanziati attraverso la linea di bilancio B7-201; e a progetti di sostegno alla democratizzazione, al buon governo e allo stato di diritto dei paesi di intervento.
IL SECONDO WORKSHOP ASCOD 2002
LO SVILUPPO UMANO NEL MEDITERRANEO
Presso
líIstituto Italo Latino Americano
P.zza
Cairoli 3, Roma
Ore 10.30
ñ 1700 del 4 Ottobre 2002
Il
seminario intende discutere i diversi temi affrontati nel recente rapporto
dellíUNDP sullo sviluppo umano arabo. Per questo sono stati invitati esperti
dellíarea a dibattere con Nader Fergany, il curatore del rapporto, le
principali questioni relative alle libertý e alla lotta alla povertý nel
Mediterraneo.
Nel
pomeriggio rappresentanti istituzionali, in particolare delle Autonomie locali,
di Organismi Internazionali e di organizzazioni della societý civile, presenteranno
e discuteranno pratiche per favorire lo sviluppo umano nel Mediterraneo.
Lo scopo Ë
quello di favorire una rinnovata azione della cooperazione decentrata per lo
sviluppo umano nellíarea.
SITI UTILI
www.surf-as.org : sito del UNDP che contiene
il testo completo dellíArab Human Development Report 2002, cosÏ come altri
lavori sullíarea mediterranea.
www.exclusion.net, rete di aderenti ai
programmi per lo sviluppo umano con notizie e documenti su esperienze concrete
contro líesclusione sociale.
http://europa.eu.int/comm/external_relations/euromed/rsp/rsp02_06.pdf
: Regional Strategy Paper 2002-2006 & Regional Indicative Progamme
2002-2004 della Commissione Europea per il Mediterraneo
www.erf.org.eg : Economic Research Forum, organizzazione
indipendente che si propone di creare una rete di ricerca allíinterno dellíarea
del Mediterraneo. Il sito contiene documenti e newsletter scaricabili.
www.femise.org : rete di istituti di ricerca
economici sostenuta dalla
Commissione Europea. Sono scaricabili diversi documenti di analisi economica
sul processo di creazione dellíarea di libero scambio euro-mediterranea.
www.worldbank.org/mdf/index.html
: MDF, Mediterranean Development Forum, partnership formata nel 1997 tra la
Banca Mondiale e líUNDP sulla
Middle East and North African Region (MENA). Il sito contiene diversi
documenti presentati nei Forum.
www.iue.it/RSC/MED : European
University Institute, Robert Schuman Centre of Advanced Studies. Mediterranean
Programme: Europe, the Middle East and North Africa. Il sito contiene
informazioni aggiornate relative al Mediterranean Programme, eventi e documenti
scaricabili.
www.2.h-net.msu.ed/gend-mid/
rete internazionale di esperti e studiosi sui temi di genere nellíarea
mediterranea .
www.naumann-meda.org/meda_naumann/meda_data/data_background_mena.htm
Forum per la democrazia nel Mediterraneo sostenuto dalla Commissione Europea.
www.idea.int/institute/inst-intro.html International IDEA Ë una organizzazione
sostenuta da 14 paesi per promuovere una democrazia sostenibile e appoggiare
liberi processi elettorali nei diversi paesi in via di democratizzazione.
www.transparency.org/ Transparency
International Ë una organizzazione internazionale che intende combattere la
corruzione e favorire una gestione trasparente, responsabile ed effettivamente
democratica dello sviluppo.
www.hrw.org/ Human Rights Watch Ë un organismo
internazionale indipendente che difende i diritti umani nel mondo. Nel sito si
possono trovare rapporti paese che analizzano il rispetto o meno dei diritti
umani.
A cura di:
Stefania Romano e Andrea Stocchiero
CeSPI