Centro
Studi Politica Internazionale - CeSPI
SEMINARIO ASCOD
LO
SVILUPPO UMANO NEL MEDITERRANEO
4 Ottobre 2002
presso l’Istituto Italo Latino Americano,
p.za Cairoli 3., Roma
E’ stato recentemente pubblicato dal United Nations Development Programme (UNDP) l’”Arab Human Development Report 2002”, che sottolinea i principali paradossi dello sviluppo umano del mondo arabo. La regione presa in considerazione dall’UNDP comprende i 22 paesi membri della Lega Araba, che contano 280 milioni di abitanti e la più alta percentuale di popolazione al di sotto dei 14 anni (38%). Tra gli aspetti positivi emersi nel rapporto, vanno annoverati l’aumento dell’aspettativa di vita (che è cresciuta di 15 anni negli ultimi tre decenni) e la riduzione di 2/3 del tasso di mortalità infantile. Inoltre, si evidenzia come il reddito pro capite di questa regione sia più alto rispetto a quello di altri paesi in via di sviluppo (nonostante il totale del PIL, 531 miliardi di $, sia inferiore a quello della Spagna). Ma la ricchezza economica dei paesi arabi non è proporzionale allo sviluppo umano.
Secondo il rapporto UNDP, il principale ostacolo consiste nella scarsa attenzione prestata a tre fattori fondamentali: libertà, istruzione ed emancipazione femminile.
Libertà. Esiste un deficit di democrazia che deriva principalmente dalla permanenza delle autocrazie, caratterizzate da un esecutivo che esercita un controllo significativo su tutti gli altri poteri dello stato, e che, molto spesso, non è sottoposto ad alcun tipo di controllo istituzionale; dalla repressione della libertà di espressione e di associazione e dalla carenza o dalla totale assenza di democrazia rappresentativa.
Istruzione. Nonostante i paesi arabi spendano per l’istruzione una percentuale maggiore del proprio PIL rispetto a quella degli altri paesi in via di sviluppo, la qualità del sistema scolastico non è tra le migliori. Il tasso di analfabetismo è ancora molto alto: 65 milioni di adulti sono analfabeti e, di questi, due terzi sono donne; circa 10 milioni di bambini non ricevono istruzione. Ciò implica una forte arretratezza della regione nel campo della ricerca scientifica e dell’information technology. Un altro risultato, non meno grave, è la scarsa crescita culturale e artistica.
Emancipazione femminile. Nel mondo arabo le donne non vengono considerate cittadini a tutti gli effetti. Nonostante negli ultimi 30 anni il tasso di alfabetizzazione femminile sia cresciuto, ancora oggi una donna su due non sa leggere né scrivere. Il grado di partecipazione delle donne alla vita politica ed economica è il più basso del mondo. Nella classifica stilata da UNDP in base al grado di emancipazione femminile i paesi arabi si collocano tra gli ultimi posti.
Ma un altro fattore vincola pesantemente la sicurezza e quindi lo sviluppo dell’area : l’occupazione esercitata da Israele sui territori palestinesi. L’occupazione impedisce lo sviluppo sia economico che umano della Palestina, così come influenza le politiche dei paesi confinanti, spostando l’attenzione e le risorse dall’agenda dello sviluppo politico, economico e umano verso le questioni militari.
Da tempo le organizzazioni della
società civile e le Autonomie locali europee stanno cercando di
partecipare alla costruzione di un più equo e libero sviluppo umano
dell’area. E tuttavia esistono numerose difficoltà politiche e
pratiche che ne limitano l’azione sia sul versante dei paesi arabi che
dell’Unione Europea. Ne deriva l’esigenza di fare il punto sugli
elementi di criticità della politica per lo sviluppo umano nel Mediterraneo
e sulle possibili iniziative per superare i conflitti esistenti attraverso una
crescente integrazione tra sforzi multilaterali, nazionali e locali.
E’ in quest’ambito che
il CeSPI, nel quadro del programma di Analisi Strategica sulla Cooperazione Decentrata
(ASCOD), sta curando la
realizzazione di un Dossier di analisi e l’organizzazione di un seminario
di lavoro sullo sviluppo umano nel Mediterraneo.
L’obiettivo del seminario
è quello di sostenere un confronto tra le regioni e gli enti locali italiani
più attivi nella cooperazione decentrata, esperti, associazioni della
società civile e Organizzazioni Non Governative, rappresentanti delle
istituzioni nazionali e multilaterali, al fine di promuovere uno scambio di
analisi ed esperienze e, se possibile, avviare congiuntamente azioni per il
superamento degli ostacoli esistenti, così come proporre nuovi programmi
e strumenti per lo sviluppo umano nel Mediterraneo.
Si tratta di un seminario di
lavoro rivolto a decisori, gestori e operatori di politiche e azioni di
cooperazione. Nella prima sessione verrà presentato dal suo principale
curatore, Nader Fergany, il rapporto dell’UNDP sullo sviluppo umano
arabo, che verrà discusso nelle sue diverse articolazioni da alcuni
esperti dell’area in modo da enucleare i principali elementi critici
dello sviluppo dell’area. Nella seconda sessione verranno presentati e
analizzati alcuni programmi e progetti di cooperazione con riferimento
particolare al ruolo delle Autonome locali e delle Associazioni della società
civile e ONG.
Membri del Programma ASCOD:
Regioni:
Emilia Romagna, Lazio, Piemonte,
Toscana, Veneto
Province
Autonome:
Bolzano, Trento
Province:
Torino
Comuni:
Milano, Torino
Organizzazioni:
Associazione Europea di Comuni, Province, Regioni e delle
altre Comunità Locali (AICCRE)
Comitato Italiano della Federazione
Mondiale delle Città Unite (FMCU)
Osservatorio Interregionale
sulla Coopreazione allo Sviluppo (OICS)
PROGRAMMA DEL
SEMINARIO ASCOD
“LO SVILUPPO UMANO NEL MEDITERRANEO”
4
ottobre 2002
presso
Istituto Italo Latino Americano, p.za Cairoli 3, Roma
Ore 10.30 Saluto di apertura Sen. Silvano Andriani (Monte dei Paschi di Siena)
Ambasciatore Ludovico Incisa di Camerana (Segretario Generale IILA)
Introduzione José Luis Rhi-Sausi (Direttore CeSPI)
Ore 11.00 Nader Fergany “Il Rapporto UNDP sullo Sviluppo Umano Arabo”
Ore 11.30 Discussants e interventi programmati:
Corrado Bonifazi (Istituto Ricerche sulla Popolazione)
Maurizio Borrmans (Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica)
Anna Bozzo (Università di Roma 3)
Giandonato Caggiano (Università di Roma 3)
Gianni Del Bufalo (Associazione Italiana ONG)*
Ferruccio Pastore (CeSPI)
Fabrizio Pizzanelli (Responsabile Servizio Internazionali della Regione Toscana)
Ottavia Schmidt (Università di Trieste)*
Don Matteo Zuppi (Comunità di Sant’Egidio)*
Ore 12.45 Osservazioni conclusive:
Ambasciata d’Egitto
Cons. Claudio Spinedi (Ministero Affari Esteri)
Ore 13.30 Pausa
pranzo
SECONDA SESSIONE: PRATICHE E PROPOSTE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO UMANO NEL MEDITERRANEO
Ore14.30
Luciano Gonella (Organizzazione delle Nazioni Unite per i Servizi ai Progetti - UNOPS)
Luca Dall’Oglio (Organizzazione Internazionale sulle Migrazioni - IOM)
Paolo Morello (Federazione Mondiale Città Unite)
Giulio Masoni, (Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo di Alessandria)
Regione Emilia Romagna*
Regione Lazio*
Regione Piemonte
Fabrizio Pizzanelli (Regione Toscana)
Umiliana Grifoni (ONG COSPE)
Marcello Goletti (ONG Movimondo)
Cinzia Merletti (ONG Prodocs)
Ore 16.30 Dibattito
Ore 17.30 Conclusioni: Stefano Mistretta (Ministero Affari Esteri)*
* In attesa di conferma