dall’11
al 14 agosto 2003
1. SICILIA, 68 clandestini salvati
dal naufragio (La Repubblica.it)
2. IMMIGRATI, calano gli sbarchi
Secondo Pisanu meno 40%. (La Repubblica)
5. IMMIGRAZIONE: Turco, Pisanu
fornisca monitoraggio trasparente (ANSA)
1. SICILIA, 68 clandestini salvati dal naufragio (La Repubblica.it) – 13 agosto 2003 – AGRIGENTO, Nemmeno l'afa
di ferragosto ferma gli sbarchi di extracomunitari, sulle coste della Sicilia.
E così anche oggi c'è stata una nuova ondata: complessivamente
sono 68 i clandestini soccorsi dagli uomini della Guardia costiera, della
Capitaneria e della Guardia di finanza, nel corso di tre diverse operazioni.
Azioni che hanno impegnato per tutta la notte gli agenti di pattuglia sulle
motovedette. L'ultimo intervento si è concluso all'alba di stamani:
protagonisti venti uomini di nazionalità tunisina, 20 tunisini a bordo
di un gommone, la cui presenza era stata segnalata da un peschereccio circa 25
miglia a sud-est da Lampedusa. I clandestini sono stati tratti in salvo da una
unità della capitaneria di porto, poco prima che il natante sul quale
viaggiavano affondasse. Ora sono tutti ospiti del centro di prima accoglienza
di Lampedusa, gestito dai volontari della "Misericordia" di Palermo.
Un intervento analogo si era registrato qualche ora prima con altri 37
extracomunitari, tra cui sette donne. In questo caso, il gruppo è stato
localizzato da un aereo Atlantic e dalla nave Vega della Marina Militare, a
oltre 50 miglia da Lampedusa: i clandestini erano in grave difficoltà,
stipati tutti su un vecchio gommone lungo solo sette metri. Gli uomini della
capitaneria hanno raggiunto gli immigrati e li hanno fatti salire a bordo,
trainando fino al porto di Lampedusa l'imbarcazione di fortuna. Le persone
coinvolte sono state già trasferite nel centro di prima accoglienza
dell'isola, la più esposta sul fronte degli sbarchi. Ultimo episodio
regostrato nelle ultime ore: una piccola imbarcazione alla deriva di appena 3
metri e mezzo, con undici tunisini a bordo, è stata intercettata a 40
miglia da Porto Empedocle, da una motovedetta della guardia di finanza.
E gli arrivi di extracomunitari, nei prossimi
giorni, potrebbero aumentare. Rotta dunque la "tregua" di luglio, che
aveva fatto tirare un sospiro di sollievo: soltanto una decina di immigrati sbarcati
sull'isola di Lampedusa. Ma adesso tutto è tornato come prima: basta
pensare che in una setttimana, dal 5 al 12 agosto, sono arrivati - solo
nell'isola - 259 clandestini.
2. IMMIGRATI, calano gli sbarchi Secondo Pisanu meno 40%. (La Repubblica) - 12 agosto 2003 - Bilancio del Viminale sui flussi di clandestini verso
l'Italia"Con accordi tra Stati consolideremo questa tendenza" Quasi azzerati gli arrivi sulle coste
di Calabria e Puglia. Ma l'Ulivo commenta: " Sono dati
propagandistici" di CLAUDIA FUSANI
ROMA - Gli sbarchi dei clandestini non sono più
un'emergenza. E il numero dei cittadini extracomunitari espulsi perché
non in regola con il permesso è in crescita. Il Viminale fa il bilancio
dei primi sette mesi dell'anno sul fronte immigrazione alla vigilia
dell'approvazione del piano europeo. Sono tutti numeri col segno meno,
percentuali a senso unico (- 40 per cento gli sbarchi; 35.329 gli espulsi) che
fanno dire al ministro dell'Interno Beppe Pisanu: "Sono dati destinati a
consolidarsi nel tempo, grazie alla crescente collaborazione con i maggiori
paesi del Nord Africa e dell'intera area mediterranea".
Cifre che fanno guadagnare al Viminale una quasi
sufficienza da parte della Lega che a giugno aveva addirittura chiesto le
dimissioni del ministro proprio per una sua presunta mancata solerzia sul
fronte immigrazione. Ma che fanno storcere il naso ai Ds. "Dati
ferragostani e parziali" dice l'onorevole Livia Turco che con Napolitano
aveva firmato la prima legge sull'immigrazione, che "servono solo per
tenere a bada il malumore leghista" aggiunge. "Pura propaganda"
aggiunge la Margherita. Dati che fanno fare qualche piccolo scongiuro ai
tecnici in questi giorni alle prese con nuovi improvvisi sbarchi. Cento e
ottantaquattro persone sono giunte sulle coste siciliane e dell'isola di
Lampedusa. Gommoni e imbarcazioni di fortuna con a bordo gruppi di dieci,
trenta persone a volta. Il fronte libico, quello che aveva provocato l'ultima
emergenza a giugno con quasi duemila sbarchi in due settimane, è stato
"sanato" grazie alla firma dell'accordo tra i capi delle polizie
italiana e libica che ha previsto l'invio a Tripoli di uomini e mezzi per
pattugliare le coste e la linea di confine interna lungo il deserto. La nuova
emergenza si chiama Tunisia, dove si è aperta una nuova falla
perché nel 2001 è scaduto il piano triennale di aiuti. Tecnici
del neonato Dipartimento dell'Immigrazione sono già stati due volte a
Tunisi per definire le linee del nuovo accordo. Ma è chiaro a tutti che
questi sbarchi sono "un segnale d'allarme". Pisanu è convinto
che il piano Nettuno sia l'unica ricetta possibile. L'insieme delle norme che a
livello europeo dovranno far fronte al fenomeno dell'immigrazione ruotano
intorno a quattro punti fondamentali: ingresso di quote di flussi regolari;
aiuti economici ai Paesi di origine e di transito dei clandestini in cambio
della collaborazione nel fermarli; pugno di ferro contro il racket dei passeur
e degli scafisti; voli congiunti e utilizzo di mezzi comuni - treni e bus - tra
i vari paesi Ue per l'espulsione dei clandestini che non saranno più
portati solo fuori dal confine nazionale ma al limite dei confini europei. Il
ministro spiega che "il consenso intorno alla proposta della presidenza
italiana per la gestione integrata delle frontiere terrestri, marittime ed
aeree dell'Unione europea allargata si sta rafforzando". Il pattugliamento
congiunto del Mediterraneo centro-orientale vedrà direttamente impegnati,
e con la totale condivisione delle spese, Gran Bretagna, Germania, Francia,
Olanda, Grecia, Malta e Cipro. "E' dunque ragionevole prevedere - aggiunge
il ministro - che con l'attuazione di questi progetti e l'entrata a regime
della legge Bossi-Fini, l'immigrazione clandestina subisca ulteriori battute di
arresto".
3.
REGOLARIZZAZIONE finita solo per metà immigrati Ancora ritardi nell'iter
delle pratiche. Il ministro degli Interni Pisanu assicura comunque la chiusura
di tutti i procedimenti entro la fine dell’anno (Il Nuovo.it) 12 agosto
2003 MILANO
– Meno di sei domande di regolarizzazione su dieci hanno concluso
l’iter burocratico. I dati del ministero degli Interni indicano che,
delle 703.879 istanze di regolarizzazione presentate lo scorso mese di
novembre, l’avvenuta conclusione del percorso ammonta
a oltre 402 mila, pari a circa il 58% delle istanze complessive. Le
convocazioni effettuate sono oltre 476 mila, che corrispondono al 68% del
totale delle domande.
I dati hanno evidenziato un quadro più ottimistico delle procedure di regolarizzazione negli ultimi mesi. Difatti, si sono avuti dei ritardi e diversi problemi organizzativi e logistici, che fin dai primi giorni hanno rallentato non poco la macchina organizzativa. “Prendiamo atto volentieri dei dati diffusi dal Viminale – è la risposta di Anolf Cisl, che ha seguito fin dall’inizio l’andamento delle procedure di regolarizzazione –, visto che i nostri dati, riferiti all’inizio di giugno, parlavano di un 35-40% di pratiche evase”.
Le
difficoltà non sono mancate comunque, in particolar modo nelle grandi
città. Problematiche di carattere
tecnico-logistiche hanno reso farraginoso il lavoro nei grandi centri e, di
conseguenza, i tempi per l’evasione di tutte le istanze, a livello
nazionale, si sono dilatati. L’accelerazione delle procedure
dell’ultimo mese rende più probabile la fine delle operazioni
entro dicembre 2003. “L’iter rimane troppo lungo – commentano
all’Anolf –, anche se sono comprensibili i ritardi legati ai
problemi tecnici”.
A maggio i sindacati avevano criticato aspramente la Bossi-Fini e i tanti ritardi nelle regolarizzazioni, con proteste al ministero del Welfare. Le confederazioni sindacali hanno denunciato, tra l’altro, il 15% di pratiche evase, a livello locale a fine aprile. Inoltre hanno segnalato la mancanza del regolamento attuativo e del decreto che regolasse il flusso di lavoratori stranieri nel nostro paese per il 2003. E’ di poche settimane fa anche l’interrogazione parlamentare rivolta al sottosegretario per l’Interno, Alfredo Mantovano, dall’onorevole Aldo Preda (Ds), in cui è arrivata l’ammissione dal Viminale degli effettivi ritardi nelle grandi città. I ritardi più forti sono stati imputati ai lettori ottici, incapaci di leggere, per esempio, domande compilate in cirillico. “Ciò ha reso necessario – ha spiegato in Aula Mantovano – affiancare al lettore ottico un lettore umano.”
Lo spostamento di personale verso gli sportelli
unici, a supporto degli impiegati oberati dalle tante pratiche, ha creato
però un altro problema, segnalato sempre da Anolf Cisl, legato ai
permessi di soggiorno. Infatti, come ci spiega l‘associazione sindacale,
“la mobilità dei dipendenti da un ufficio all’altro, ha
rallentato le pratiche per la consegna dei permessi”. Mantovano ha
affermato, nel corso dell’interrogazione parlamentare, che “dato lo
stato di emergenza prorogato a tutto il 2003, il Ministero degli Interni ha
provveduto all’assunzione di 1.050 interinali”.
La prospettiva è sicuramente positiva, visti
i dati diffusi dal Viminale, rispetto alla previsione di una conclusione
dell’intera operazione entro la fine dell’anno. Resta comunque alta
la tensione, fino a quando non si avrà un quadro preciso delle grandi
città. Da registrare la presa di posizione dei sindacati, lo scorso mese
di maggio, a proposito dello scarso sostegno a politiche di
integrazione sociale e culturale dei cittadini immigrati soprattutto a
livello locale, che le confederazioni giudicano potenzialmente negative, in
particolar modo nell'azione degli Enti Locali.
4. Secondo il ministro dell'Interno Pisanu
nella lotta all'immigrazione clandestina "assume particolare rilevanza il
pattugliamento congiunto del Mediterraneo centro-orientaleo". Per questo
è aumentato il numero dei clandestini effettivamente allontanati dal
territorio nazionale, 35.329 (Panorama)
11 agosto 2003 - Diminuiscono gli sbarchi del 40% rispetto allo
scorso anno e aumenta il numero dei clandestini effettivamente allontanati dal
territorio nazionale, 35.329. E' questa la fotografia del fenomeno immigrazione
in Italia secondo il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu che rileva come questi
dati ''sono destinati a consolidarsi nel tempo, grazie alla crescente
collaborazione con i maggiori paesi del nord Africa e dell'intera area
mediterranea''. ''Intanto - aggiunge il ministro - si sta rafforzando il
consenso intorno alla proposta della Presidenza italiana per la gestione
integrata delle frontiere terrestri, marittime ed aree dell'Unione europea
allargata''. Secondo il ministro Pisanu nella lotta all'immigrazione
clandestina ''assume particolare rilevanza il progetto Nettuno''. Il progetto,
come spiega il ministro, prevede il pattugliamento congiunto del Mediterraneo
centro-orientale, e vedra' ''direttamente impegnati in questa area: Italia,
Gran Bretagna, Repubblica Ellenica, Malta, Cipro, Germania, Francia e Olanda''.
Con la proposta della presidenza italiana Ue per la gestione integrata delle
frontiere, il progetto Nettuno e la legge Bossi-Fini, gli arrivi di clandestini
in Italia sono destinati a diminuire ulteriormente. ''E' ragionevole prevedere
- chosa ilministro Pisanu - che con l'attuazione di questi progetti e l'entrata
a regime della Legge Bossi-Fini l'immigrazione clandestina subisca ulteriori
battute di arresto, lasciando il passo alla corretta gestione dei flussi legali
in sintonia con le esigenze del nostro sistema economico-sociale''.
5.
IMMIGRAZIONE: Turco, Pisanu fornisca monitoraggio trasparente (ANSA) - ROMA, 11 AGO
-"Colpisce la solerzia del Viminale, solitamente silente e molto parco di
informazioni, nel fornire i dati sulle espulsioni il giorno dopo la
pubblicazione su un grande quotidiano di un attendibile sondaggio che dimostra
l'insoddisfazione dell'elettorato del centrodestra nei confronti della politica
dell'immigrazione del governo". Così Livia Turco, responsabile
Welfare della segreteria nazionale Ds, commenta i dati forniti dal ministro
dell'Interno, Pisanu. "Anzitutto - continua l'ex ministro per la
Solidarietà sociale - ci permettiamo di contestare questo modo
discrezionale e strumentale di fornire dati così
rilevanti"."Ribadiamo la richiesta, già avanzata nel corso di
interpellanze parlamentari, che il Viminale fornisca un monitoraggio
trasparente e costante relativamente a: tutti i dati concernenti gli sbarchi
dei clandestini, i respingimenti, le espulsioni intimate, le espulsioni
effettivamente attuate, e colpi inferti alle organizzazioni criminali, gli
ingressi regolari". "Purtroppo - continua la parlamentare - i dati
relativi agli sbarchi dei clandestini sono contraddetti in questi giorni
dall'arrivo di carrette a Ragusa, Lampedusa ed altre parti della Sicilia.
Inoltre i dati del Viminale dicono solo una parziale verità sul
contrasto dell'immigrazione clandestina. Perché, come ebbe ad affermare
lo stesso ministro Pisanu, il modo più efficace per contrastare la
clandestinità è promuovere l'immigrazione regolare, che invece
questo governo ha bloccato consentendo solo una manciata di lavoro stagionale e
20.000 ingressi per il resto del lavoro regolare".Secondo Livia Turco
"questa avarizia di ingressi regolari a fronte della richiesta dei datori
di lavoro ancora recentemente avanzata fomenta la clandestinità. E'
evidente infatti che datori di lavoro e lavoratori a fronte della chiusura
delle frontiere ricorrono a l'unica opportunità che hanno a
disposizione, vale a dire l'ingresso clandestino". "Per questo - dice
ancora - chiediamo al ministro Pisano coerenza rispetto alle sue stesse
affermazioni e ci aspettiamo un impegno del governo italiano tanto più
durante il semestre europeo affinché si faccia promotore in sede europea
di una coraggiosa aperta politica di ingressi regolari per lavoro e di
integrazione dei cittadini stranieri"."Sul tema dell'immigrazione
conclude Livia Turco - bisogna voltare pagina. Non si può continuare a parlare
solo di sbarchi di clandestini e di ignorare colore che entrano in modo
regolare nel nostro paese, aiutano la nostra economia, aiutano le nostre
famiglie consentendoci di vivere meglio". (ANSA).
6.
IMMIGRAZIONE: in sicilia non si arresta ondata sbarchi/ansa gli ultimi arrivi a
lampedusa,marsala e sulle coste del ragusano (ANSA) - PALERMO, 11 AGO - Gli
ultimi trenta, tutti nordafricani, sono arrivati questa sera a Lampedusa dopo
il solito copione: l' avvistamento di un barcone in avaria al largo dell'
isola, fuori dalle acque territoriali, l' intervento di una nave della Marina
Militare e l' arrivo di una motovedetta della Guardia Costiera. La notte scorsa
altri 24 clandestini provenienti dal Bangladesh e dalla Somalia, tra cui tre
donne, erano stati soccorsi da un' unità della Guardia di Finanza. E
nelle 24 ore precedenti erano stati in 129 a sbarcare sull' isola, in quattro
ondate successive. I primi immigrati a raggiungere la meta, fuggiti dall'
orrore della guerra civile in Liberia, avevano lanciato l' allarme. All'
appello mancavano un centinaio di loro compagni di viaggio, che da una
"nave madre" erano stati trasbordati su alcuni gommoni. Ma uno dopo
l' altro tutti i boat people erano stati avvistati e trainati in porto. Il
centro di prima accoglienza di Lampedusa si è così riempito
nuovamente dopo alcune settimane di relativa stasi. Ma gli 'assalti' sono
ripresi su tutto il fronte nord occidentale delle coste siciliane: dalle isole
Egadi a Porto Palo di Capo Passero. Una decina di extracomunitari stamani sono
stati bloccati sulla spiaggia di Marsala, subito dopo che la loro barca si era
arenata, ma molti di loro sarebbero riusciti a dileguarsi nell' entroterra prima
dell' arrivo delle forze dell' ordine. Secondo gli investigatori avrebbero
trovato rifugio e ospitalità nella folta comunità di immigrati
nordafricani che lavora nella zona.Un altro sbarco con modalità analoghe
si era registrato ieri a pochi chilometri di distanza. Molto più a Sud,
sul litorale ragusano, era stato invece intercettato un altro barcone con 46
extracomunitari a bordo, tra cui otto donne. Una di loro, in procinto di
partorire, è stata accompagnata con il marito nell' ospedale di Modica.
La loro volontà di fare nascere il figlio lontano dalla miseria è
stata più forte della paura di una traversata densa di rischi e di
pericoli. (ANSA).
La rassegna stampa è curata
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comunitario "Immagine degli immigrati in Italia tra
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