La Nazione Cornaca TOscana pag. 2 —  17/4/2003

Più che novità sono


FIRENZE — Più che novità sono sorprese: ammettere anche gli stranieri al voto per il Consiglio Regionale e restringere il listino regionale a un solo candidato per partito. Che avrà la matematica certezza di ottenere il seggio. Un seggio, sembra scontato, da destinare all'esponente più in vista o al capogruppo uscente. Insomma un passaporto sicuro per approdare, o tornare, a Palazzo Panciatichi e restarci cinque anni con un robusto appannaggio mensile.
Tutti gli altri candidati, secondo la bozza di legge elettorale in discussione alla sottocomissione per lo Statuto, dovranno invece vedersela nei listini proporzionali provinciali. Quasi certamente col vantaggio di non doversi scannare partito per partito perché il voto di preferenza, nonostante le polemiche e le indignazioni, rischia di essere definitivamente cancellato.
Tuttavia, i primi pareri a caldo sul «listino privilegiato», non sono favorevoli. Gianluca Parrini (Margherita) afferma: «La nuova legge elettorale regionale sta prendendo forma con proposte degne della più alta creatività istituzionale. Non bastavano i listini regionali praticamente sicuri. Ora si scopre che saranno destinati a un solo esponente per partito. Avanzo una proposta anch'io: portiamo direttamente a Palazzo Panciatichi i consiglieri indicati senza scomodare gli elettori».
Gli fa eco Lorenzo Zirri, capogruppo di Forza Italia: «Vorrei che si cominciasse a ragionare seriamente. Niente listini regionali, apertura al premio di maggioranza nei listini provinciali, dove ci si deve guadagnare il seggio, come sempre, attraverso le preferenze».
Pieraldo Ciucchi, capogruppo dello Sdi, se la prende invece con la proposta di ammettere gli stranieri al voto per la Regione, avanzata dal diessino Agostino Fragai, ex segretario toscano della Quercia. Ciucchi attacca: «La proposta è stata dichiarata ammissibile, ma io ritengo che un'assemblea legislativa come la nostra debba essere lo specchio della cittadinanza residente. Non vedo insomma la possibilità di allargare il voto elettivo agli immigrati di paesi fuori dall'Ue».

di Sandro Bennucci