U.S.M.I.

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Relazione – Informazione sulle attività USMI

settore “Tratta” 20 marzo 2003

1.    Convegno internazionale USA

Dal 22 al 26 febbraio si è svolto a Washington, D.C. un Convegno Internazionale organizzato dal Dipartimento di Stato, USA, in collaborazione con enti non governative su: “Strategie innovative nella lotta globale contro il traffico sessuale”.

Scopo della Conferenza era di mettere in rilievo strategie implementate in varie parti del mondo, specie nel lavoro di prevenzione del traffico, di protezione delle vittime e di contrasto dei trafficanti.

La conferenza è stata condotta in forma di laboratorio (workshop) interattiva. I gruppi di discussione, tutti su tematiche diverse, furono 20 il primo giorno e 10 il giorno successivo dove ogni partecipante doveva presentare la propria esperienza positiva in un campo specifico, precedentemente scelto. Il lavoro iniziava ogni giorno con temi sullo sfruttamento, presentati da esponenti di governo e da membri di ONG. Si è parlato di 4.000.000 di donne e bambini nel mondo, con un guadagno che, in certe circostanze, supera anche quello della droga.

I tre gruppi di discussione cui ho partecipato furono:

·      Il ruolo attivo delle organizzazioni di carattere religioso

·      Strategie per l’assistenza e la reintegrazione delle vittime

·      Flussi di donne trafficate dall’Africa all’Europa Occidentale

Non mi è stato difficile presentare il ruolo che le nostre organizzazioni Cristiane hanno svolto e svolgono in questo settore, come pure ho condiviso il come funzionano le nostre piccole comunità di accoglienza, sparse in tutta Italia, per le vittime della tratta, dove sono impegnate a tempo pieno anche 200 religiose. Inoltre ho avuto modo di presentare il grande vantaggio offerto dalla nostra legislazione con l’Art. 18 del Decreto Legge 286/98, riguardante il contrasto della prostituzione e il sostegno e recupero delle vittime,  offrendo a quest’ultime la possibilità di un riconoscimento legale con permesso di soggiorno  e di una reintegrazione sociale. Legislazione la nostra, assai apprezzata ed invidiata da tutti i partecipanti perchè, se ben applicata, può ridare un futuro a tante persone sfruttate.

Nel terzo incontro ho potuto condividere l’esperienza della nostra collaborazione USMI con i paesi di origine, specie della Nigeria dove le religiose sono impegnate nel lavoro di prevenzione, di ricerca delle famiglie delle vittime e del delicato lavoro di accoglienza e reintegrazione nella famiglia e nella società per coloro che ritornano in patria. Anche questo aspetto è stato di grande interesse e visto come un importante successo, specie da chi coglie l’importanza di lavorare in rete creando legami tra paesi di origine, di transito e di destinazione.

Sr. Florence Nwaonuma, Nigeriana, pure presente all’incontro in qualità di responsabile del “Comitato per il Sostegno della Dignità della Donna”, con sede a Benin City, voluto dalla stessa Conferenza delle Religiose Nigeriane e adottato come priorità di ministero alla donna, ha presentato il lavoro che viene svolto dal Comitato, mostrando, tra l’altro, il prezioso materiale didattico preparato per una forte campagna preventiva nelle scuole, nelle parrocchie, con gruppi di giovani, di donne e famiglie. I loro cartelloni, molto ben fatti, sono stati ammirati ed apprezzati da tutti (si possono richiedere  delle copie).

I 400 partecipanti provenivano da 130 Paesi diversi nominati e selezionati accuratamente tra 1500 nominativi di persone o di organizzazioni che, con il loro impegno e la loro esperienza potevano comprovare un efficace sostegno alle vittime e una lotta al traffico ottenuti nei vari paesi fuori degli Stati Uniti. Queste alcune delle categorie prescelte:

·      Funzionari governativi e Ufficiali dell’immigrazione

·      Rappresentanti di organizzazioni non governative

·      Organizzazioni internazionali - Giornalisti e media

·      Docenti universitari - Giudici ed esperti legali

L’Italia era presente con tre partecipanti: Esohe Aghatise di Torino (Ass. Iroko), Sr. Barbara Pavan, delle suore Serve di Maria, Riparatrici, che aveva lavorato con un progetto di prevenzione in Albania e la sottoscritta per il gruppo di lavoro JPIC, (UISG/USG) che ha sottoposto la mia nomina. Per la mia stessa Congregazione Missionaria e in rappresentanza delle religiose Italiane coinvolte in questo servizio.

L’esperienza è stata molto positiva ma soprattutto arricchente per i molteplici incontri di persone con gli stessi obiettivi, le stesse difficoltà e le stesse motivazioni.

In questo delicato settore si sente sempre più la necessità di operare in rete su tutti i fronti e con tutte le categorie di persone e di istituzioni: governative e volontariato, pubblico e privato, tra paesi di origine, transito e destinazione. Il conoscere persone e creare relazioni interpersonali è di vitale importanza per la lotta contro la “tratta” e trafficanti.

Di ritorno da Washington mi è stato concesso una sosta di tre giorni a Londra dove ho incontrato e dato relazione del lavoro svolto in Italia ad alcuni responsabili di Pax Christi, nonché a diversi professori del MIL (Missionary Institute of London) che mi avevano seguita nella mia recente ricerca sulla prostituzione coatta nigeriana.

Assistenza Religiosa Ponte Galeria: Sabato, 15 marzo 2003, dopo tante attese e lunghe trattative, cinque religiose, due Italiane e tre Irlandesi, hanno ottenuto il permesso dal Prefetto di Roma di poter visitare tutti i sabati pomeriggio, dalle 15,00 alle 17,00, le ragazze di lingua inglese, ospiti del “Centro di Permanenza Temporanea” di Ponte Galeria, in attesa di espulsione, perché trovate senza documenti. Scopo di questa nostra richiesta ed interessamento è poter offrire a queste nostre sorelle, confuse e deluse, assistenza religiosa e sostegno morale. Con loro e per loro si prega, si canta si riflette sulla Parola di Dio che in questo particolare momento, dove tante aspettative vengono distrutte, è per ciascuna di loro forza e coraggio. Le nigeriane sono il numero più consistente: nelle nostre prime due visite, il si aggirava sulla cinquantina su un totale di 180 donne. La permanenza in questo Centro può variare da pochissimi giorni o da un massimo di 2 mesi, dopo di che, se non hanno avuto motivi sufficienti per uscire ( minore età, gravidanze, malattie, regolarizzazione per denuncie fatte dei loro sfruttatori), vengono espulse a mani vuote.

Per noi religiose questo è un grande ministero di misericordia e di consolazione che ci permette di essere presenti per condividere con queste donne disperate e umiliate la loro sofferenza, offrire il conforto della nostra comprensione, incoraggiamento e speranza. Possiamo pure offrire a loro punti di riferimento nei loro paesi di origine, quando lo vediamo possibile. Per noi questo avvenimento è di grande importanza perché ci serve pure come osservatorio per monitorare ciò che avviene nell’applicazione della nuova legge Bossi-Fini per la “pulizia delle nostre strade”.

Ambasciata di Nigeria: dalle inchieste fatte presso l’ambasciata di Nigera mi è stato riferito che in questi ultimi 3 anni sono circa 2000 i passaporti dati alle nostre organizzazioni per ottemperare ai progetti di reintegrazione dell’Art. 18. Questo ci rivela che non sono poche le donne sottratte alla prostituzione e ai trafficanti di esseri umani e questo va a favore, incoraggiamento e lode di tante religiose impegnate su questo fronte.

Collaborazione con le Suore in Nigeria – continua la nostra collaborazione con le suore Nigeriane anche se non mancano le difficoltà a causa della comunicazione. Un grazie alla Caritas Italiana per l’aiuto finanziario offerto a loro, finalizzato al rimpatrio delle vittime e loro reintegrazione, alla ricerca delle famiglie e per le spese d’ufficio.

Dono di Pasqua per una “vittima della strada” - Dulsis in fundum una bellissima notizia: una delle nostre ragazze ospite in una comunità di accoglienza di Roma, la notte di Pasqua sarà battezzata dal S. Padre. Questo è un dono bellissimo non solo per la fortunata catecumena che è fuori di se dalla gioia, bensì è un gesto che dice attenzione ed accoglienza da parte della Chiesa per tutte le altre giovani che come lei hanno vissuto l’esperienza dello sfruttamento, ma anche dell’amore gratuito e misericordioso di Cristo che hanno potuto incontrare nelle nostre comunità.

La sua storia è come quella di tante altre: ragazza intelligente, famiglia numerosa, viene in Italia a 19 anni, vive l’esperienza della “strada”, dove quasi subito rimane incinta; a sei mesi di gravidanza è ancora sulla strada, senza che la sua “madam” se ne accorga; aiutata ed incoraggiata da una unità di strada scappa e viene accolta in una comunità gestita da religiose dove nei primi due mesi vive momenti di angoscia, paura, sofferenza ed a volte anche di disperazione; finalmente la ricerca ed il contatto con la famiglia la tranquillizzano perché non si sente rifiutata, ma ugualmente accolta; anche lei accetta il dono della sua creatura ed incomincia il lento cammino di ricostruzione della sua vita; il Cristo che ha riscoperto presente nella sua vita attraverso la preghiera e la sua Parola le chiede di approfondire la sua fede; accompagnata da una suora di lingua inglese si prepara con impegno ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana nella chiesa cattolica ed ora attende il grande giorno del suo Battesimo per entrare ufficialmente a far parte della famiglia di Dio.

Affido alle vostre preghiere lei e le altre ragazze che in questo periodo stanno facendo lo stesso cammino di fede, affinché sperimentino la gioia di incontrare il Cristo Risorto, si sentano da lui amate, perdonare, guarite e chiamate per nome come lo fu per la Maddalena il mattino di Pasqua.

Sr. Eugenia Bonetti

Usmi Nazionale

Settore “Tratta