Rassegna stampa

Martedì 8 aprile 2003

 

1. DONNE TRA EMANCIPAZIONE ECONOMICA E TRADIZIONI: le più numerose sono le filippine ma solo le peruviane portano con sé i figli Immigrazione, problema singolare femminile Colf o mogli: sempre più le straniere nella Capitale. Per loro integrazione e contraddizioni (Stranieri in Italia)

2. LA RIVOLTA degli immigrati nel centro d’accoglienza “Malgrado Tutto” di Lamezia contro una espulsione. Un arresto (Stranieri in Italia)

3. CLANDESTINI: 21.243 gli stranieri rintracciati in posizione irregolare nei primi tre mesi dell'anno (Stranieri in Italia)

4. NOMADI - Si celebra la Giornata della nazione Rom. Tra gli eventi: proiezioni, dibattiti, mostre (Redattore Sociale)

5. AIUTI UMANITARI - L'Ics cerca fondi per inviare generi di prima necessità in Iraq. ''Aiutateci ora'' (Redattore Sociale)

6. COMUNI: Napoli; immigrato parteciperà a sedute consiglio (ANSA)

7. AIUTI UMANITARI - Cresce il numero di sfollati all'interno del paese e lungo le zone di confine. Sono 30mila per l'Onu (Redattore Sociale)

8. SCUOLA - Anche il Comune di Roma aderisce alla proposta di legge per introdurre l'educazione ai diritti umani a scuola (Redattore Sociale)

9. CULTURA - Ha come tema il cibo il concorso letterario di Terre di Mezzo di quest'anno. In giuria Alessandro Baricco (Redattore Sociale)

10. FIRENZE: seminario permanente sull'intercultura (AGI)

11. TG ALBANESE: a Telebari in collaborazione con Adriatik TV(AGI)

12. MANTOVANO: non sarà espulso che restadisoccupato. Intervista a Il Giornale (ANSA)

13. RAZZISMO: Prestagiacomo, un ufficio per tutela diritti (AGI)

14. IMMIGRAZIONE - Sanatoria, il Ministero sblocca le pratiche per gli stranieri che hanno cambiato datore di lavoro (Redattore Sociale)

15. IMMIGRAZIONE - Il lavoro sommerso, ''conseguenza di politiche attive insufficienti''. Le proposte del sindacato (Redattore Sociale)

16. PROSTITUZIONE – Il Ddl approda alla Camera. La Prestigiacomo: ''Non c'è alcuna legalizzazione''. Critici i Verdi (Redattore Sociale)

 

 

 

1. DONNE TRA EMANCIPAZIONE ECONOMICA E TRADIZIONI: le più numerose sono le filippine ma solo le peruviane portano con sé i figli Immigrazione, problema singolare femminile Colf o mogli: sempre più le straniere nella Capitale. Per loro integrazione e contraddizioni (Stranieri in Italia) 08/04/03 Roma Capitale dell’immigrazione guarda al futuro e alle prospettive da affrontare. Secondo il dossier presentato dalla Caritas, solo a Roma sono state inoltrate 107.476 domande di regolarizzazione di cittadini stranieri. Di cui 66.949 nel settore domestico e 40.527 in quello del lavoro subordinato. Roma si accinge quindi a raccogliere la sfida d’integrazione, facendo appello a quel senso di cosmopolitismo che storicamente l’ha caratterizzata nei secoli. Relativamente all’appartenenza religiosa, nel Lazio ogni 10 immigrati, 4 sono cattolici mentre diminuiscono i musulmani. Sempre secondo la Caritas l’impiego degli immigrati, registra una situazione occupazionale simile a quella dei romani. Nella Capitale ci sono poi più di 5000 studenti stranieri che frequentano le università. I primi della lista degli arrivi, continuano ad essere i filippini, seguono i polacchi, i romeni, gli albanesi, i peruviani. In genere a partire è il singolo e solo il ricongiungimento familiare riunisce una famiglia "spezzata" per molti anni. Sono le donne immigrate quelle che pagano il prezzo più alto nel cambio di vita e di cultura. Anche se Roma, la Capitale del cattolicesimo mondiale, le accoglie come domestiche, badanti, mogli, infermiere, l’emancipazione economica stravolge la maschilista cultura d’origine. Le polacche, le romene, le croate, le cubane pagano il prezzo lasciando a casa figli (costerebbe troppo) che vengono cresciuti dalle nonne. Solo le peruviane portano con sé i più piccoli. Inoltre, se l’immigrata arriva da una famiglia povera o religiosamente oppressiva, la condizione di "mandare a casa i soldi" penalizza pesantemente i rapporti con il marito rimasto a casa con i figli. Vivendo poi nelle famiglie italiane, dove la donna è emancipata, vive lei stessa una vita moderna dove è soggetto sociale ed economico, il contrario di ciò che le hanno insegnato in un villaggio del Costa Rica, del Perù o del Marocco. Mettendola in crisi. Senza considerare il problema religioso delle donne musulmane. Ma non stanno meglio neanche quelle che a Roma vivono con tutta la famiglia. Intanto spesso il figlio nato in Italia è l’unico che parla bene l’italiano e traduce per i genitori, poi la vita moderna toglie loro quell’autorità delle tradizioni. Ed è molto difficile per loro mantenere intatti i valori del passato. «La mia consulta delle religioni - spiega Franca Coen, delegata del sindaco per l’immigrazione a cui fanno riferimento moltissime organizzazioni confessionali soprattutto di stranieri - ha proprio lo scopo di risolvere i problemi di coscienza che toccano le appartenenti alle diverse dottrine. Abbiamo fatto l’incontro "Donne in cammino" perché sono le donne l’anello di congiunzione tra passato e futuro». Una donna algerina a Roma si deve preoccupare di chi sposerà la figlia (le femmine non possono sposare un cattolico), delle classi miste a scuola, del velo, dell’eventuale moglie italiana del figlio. Najwa Zerik, siriana, partecipa al gruppo di lavoro coordinato da Claudio Rossi che si occupa di questi problemi per il Campidoglio, è consulente tecnico e interprete dall’arabo per il tribunale di Roma, cura la rubrica giuridica nei due giornali arabi e aiuta i suoi connazionali al centro accoglienza di Ponte Galeria. «Le contraddizioni per le nuove generazioni musulmane sono terribili - spiega la Zerik - Una ragazza musulmana non può sposare un cristiano, ma non può neanche uscire liberamente con un connazionale, perché agli occhi di questi non sarebbe una "buona moglie". Il musulmano maschio poi, che vive in Italia, finisce per vivere due contraddizioni: da una parte vorrebbe una donna chiusa in casa e dall’altra che fosse moderna e colta come un’italiana». Anche se ammette che il Nord Africa musulmano lascia più libere le donne, mentre l’asiatico meno. «La presenza del "femminile" - aggiunge Claudio Rossi - si è dimostrata una delle peculiarità dell’ultima immigrazione: l’imprenditoria immigrata femminile è in genere quella che ha più successo; le persone generalmente più attive nel campo dei diritti umani e civili sono donne; sta crescendo velocemente la rappresentanza femminile anche nel mondo dell’associazionismo stranieri». Oggi nei processi migratori la variante sessuale è cambiata molto, quello che non è cambiata è l’età dell’immigrato: intorno ai 20 anni, cioè in piena età lavorativa. Secondo uno studio “I colori del Cielo" dell’assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma, dalla metà degli anni 70 ad arrivare erano soprattutto giovani donne, impiegate come domestiche. Oggi il campione è equilibrato: il 53,3% sono maschi e le femmine sono il 46,7%. La percentuale di differenza è al massimo di 10 unità nei cinesi, colombiani, nigeriani, macedoni e ghanesi. La predominanza femminile è tra i polacchi, gli srilankesi, messicani e venezuelani.

 

2. LA RIVOLTA degli immigrati nel centro d’accoglienza “Malgrado Tutto” di Lamezia contro una espulsione. Un arresto (Stranieri in Italia) 08/04/03 LAMEZIA TERME. Un gruppo di immigrati ospitati nel centro di accoglienza «Malgrado tutto» di Lamezia Terme, ha dato vita ad una rivolta contro gli agenti della Questura di Catanzaro che si erano recati nella struttura per accompagnare a Roma un giovane tunisino, A.T., espulso dal territorio italiano. Gli immigrati, alla vista dei due agenti, li hanno spinti fuori dalla stanza ed uno di loro, Alì Mospah, di 41 anni, libico, ha colpito un poliziotto. Quindi hanno spaccato i vetri di alcune finestre, hanno rovesciato i contenitori di rifiuti ovunque ed hanno anche appiccato un incendio subito spento. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Lamezia impegnati nella vigilanza esterna della struttura, carabinieri e finanzieri che hanno fronteggiato la protesta, riuscendo a fare tornare la situazione alla normalità. I poliziotti hanno poi arrestato Mospah per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ed hanno preso in consegna A.T. per accompagnarlo a Roma e dare corso al provvedimento di espulsione emesso dal prefetto. Nei primi mesi dell’anno, secondo quanto riferito dalla Questura, sono stati 31 gli extracomunitari espulsi e 64 quelli accompagnati coattivamente alla frontiera; 413 sono stati i permessi di soggiorno rilasciati e 442 quelli rinnovati.

 

3. CLANDESTINI: 21.243 gli stranieri rintracciati in posizione irregolare nei primi tre mesi dell'anno (Stranieri in Italia) 08/04/03 ROMA Sono stati resi noti da Alessandro Pansa, direttore della Polizia stradale, ferroviaria, postale, di frontiera e dell'immigrazione i dati sull' attivita' di contrasto all'immigrazione clandestina nei primi mesi di quest'anno. Nei primi due mesi e mezzo del 2003, gli stranieri rintracciati in posizione irregolare sono stati 21.243, quelli effettivamente allontanati dal territorio nazionale 11.971; 5 i voli charter usati per i rimpatri (2 per la Nigeria, 3 per la Romania) e 345 gli extracomunitari riportati nel Paese di origine. Nello stesso periodo i clandestini sbarcati sulle nostre coste sono stati 1.057 (11 in Puglia e 1.046 in Sicilia); 11 i trasportatori arrestati e 12 i mezzi sequestrati. Nel 2002, gli stranieri rintracciati in posizione irregolare erano stati 150.746 (contro i 134.332 del 2001), quelli effettivamente allontanati dal territorio nazionale 88.501 (77.699 nel 2001). Sempre l'anno scorso, i clandestini sbarcati sulle coste italiane erano stati 23.719 (3.372 in Puglia, 18.225 in Sicilia e 2.122 in Calabria); 277 i trasportatori arrestati e 305 i mezzi sequestrati.

 

4. NOMADI - Si celebra la Giornata della nazione Rom. Tra gli eventi: proiezioni, dibattiti, mostre (Redattore Sociale) 8/04/2003 ROMA - Si celebra l'8 aprile la Giornata della Nazione Rom, promossa dall’Opera Nomadi in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Sutka, la cooperativa sociale Phralipè - Fraternità e l’Unione Nazionale Internazionale Rom e Sinti in Italia. Appuntamento alle ore 19.30 presso la biblioteca comunale Villa Mercede (in via Tiburtina 113, quartiere San Lorenzo): i Rom entreranno intonando l’inno del loro popolo (“Gelen Gelen”) e portando le candele, simbolo della luce della vita. Dopo i saluti di Alija Mehmed, segretario dell’associazione Sutka, Guerrino Casamonica, della cooperativa Phralipè, e Kasim Cizmic, presidente dell’Unione Nazionale Internazionale Rom e Sinti in Italia, seguirà la testimonianza di Marian Serban, artista rumeno Rom.  Alle ore 20 è in programma la proiezione della pellicola “Romani-Rat. La notte dei Rom”, di Maurizio Orlandi. Dopo il film Massimo Converso, presidente nazionale dell’Opera Nomadi, introdurrà e guiderà il dibattito, al quale parteciperanno Salvatore Geraci, responsabile dell’Area Sanitaria Caritas; Dino Gasparri, vicepresidente Commissione Cultura del Comune di Roma; Marco Daniele Clarke, assessore provinciale all’edilizia e pianificazione scolastica, patrimonio e demanio, sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro; Luigi Nieri, assessore alle Politiche per le Periferie, per lo sviluppo locale per il lavoro Comune di Roma; Luciano Ciocchetti, Capogruppo Udc Regione Lazio. Le conclusioni della serata saranno affidate, alle 22 circa, a Raffaela Milano, assessore capitolino alle Politiche Sociali e della Salute. L’evento sarà impreziosito dall’allestimento di una mostra storico - fotografica sul popolo dei Rom, Sinti e Camminanti e da una bibliografia storica sul Popolo Rom. I rom estendono agli “amici gagé” l’invito a partecipare al “Nation Day”, giorno “in cui dimostriamo al mondo la nostra fratellanza, la nostra unità, il nostro comune destino”, spiegano gli organizzatori. Accanto ai numerosi raduni tradizionali che avverranno principalmente nell’Europa centrale e orientale, quest’anno la giornata sarà caratterizzata soprattutto da “thar momeli”, “onda di luce”: “Ci raduneremo - spiega l’Opera Nomadi - per accendere le candele nella Villa Mercede. Chi desidera accenda le candele con noi e che la nostra onda di luce possa attraversare tutto il mondo”. Iniziando dall’India, “dove la nostra nazione ha le sue origini”, precisano gli organizzatori, che pensano - oltre a tutto il loro popolo in Europa e nelle Americhe - “a quelli che recentemente ci hanno mandato messaggi dall’Iran, dalla Turchia, dalla Giordania, dalla Georgia. Principalmente questa è una chiamata per tutte le comunità Rom della Comunità degli Stati Indipendenti e dei Paesi Baltici, che hanno appena concluso con successo il loro Grande Congresso in Smolensk”.(lab)

 

5. AIUTI UMANITARI - L'Ics cerca fondi per inviare generi di prima necessità in Iraq. ''Aiutateci ora'' (Redattore Sociale) 07/04/03 ROMA - L’Ics sta organizzando l'invio urgente, previsto per questa settimana di un convoglio umanitario a Baghdad con due kit di medicinali di base, sufficienti a coprire le esigenze di 2.000 persone per tre mesi, disinfettanti per sale operatorie e altri farmaci essenziali. L’organizzazione sta cercando fondi per questo primo convoglio e per altri 5 convogli urgenti da realizzare nelle prossime due settimane. Per ogni convoglio servono circa 5.000 euro per i camion e 30.000 euro per il materiale di prima emergenza.”Di ora in ora la situazione in Iraq si fa piu drammatica. Le ultime notizie che abbiamo ricevuto dagli operatori di ICS ad Amman e dai volontari di Un ponte per... e di Terre des Hommes a Baghdad, dalla Croce Rossa Internazionale e dalla Mezza Luna Rossa Irachena ci parlano di una situazione oramai insostenibile negli ospedali. Manca quasi tutto. Per rispondere a questa emergenza ICS, Terre des Hommes, e Un Ponte Per..., nell'ambito delle iniziative del Tavolo di Solidarietà con le Popolazioni Irachene. Aiutaci ora!” scrive l’organizzazione. Per sostenere l’Ics è possibile telefonare allo 06.85355081 oppure 0685355082 email info@icsitalia.org

6. COMUNI: Napoli; immigrato parteciperà a sedute consiglio (ANSA) 07/04/03 NAPOLI Entro 60 giorni verrà presentato al Consiglio comunale di Napoli aula un regolamento per la partecipazione alle sedute di un cittadino extracomunitario, con il solo diritto di parola". E' quanto ha stabilito il Piano Sociale di Zona - approvato oggi da una Commissione consiliare del Comune di Napoli - previsto dalla legge di riforma dell'assistenza. La proposta è stata annunciata dal presidente della Commissione consiliare Politiche sociali, Raffaele Carotenuto di Rifondazione comunista. "La presenza di un immigrato che partecipi in Consiglio Comunale alle sedute - ha spiegato Carotenuto - assume un rilievo importante e si inserisce in un momento assolutamente critico in virtù della cosiddetta legge Bossi-Fini, che si ritiene essere xenofoba e razzista in tema di integrazione e di socializzazione delle minoranze presenti nel nostro paese".

 

7. AIUTI UMANITARI - Cresce il numero di sfollati all'interno del paese e lungo le zone di confine. Sono 30mila per l'Onu (Redattore Sociale) 07/04/2003 ROMA - Cresce in modo consistente il numero di sfollati all'interno del paese e lungo le zone di confine ma, al momento, non si registrano flussi di rifugiati nei paesi limitrofi. Secondo l’Onu, ci sono circa 30mila sfollati interni provenienti dalla zona di Amarah a nord di Bassora, a circa 5 km dal confine iraniano, attualmente ospitati presso parenti; 10.000 invece persone che hanno lasciato Baghdad e sono dirette verso Badra (a 10 km dal confine iraniano). Lo riferisce la Caritas italiana in una nota di aggiornamento.  L’organizzazione ha disposto un ulteriore invio di tavolette di clorochina, dopo quello arrivato tre giorni fa da Amman e sta organizzando ora l'invio a Baghdad di due carichi di antidolorifici, antibiotici, ecc. Ci sono molti sfollati nelle chiese di Baghdad e i centri Caritas forniscono a queste persone tutto ciò di cui hanno bisogno, soprattutto cibo e medicine. Gli alimenti vengono acquistati in loco dai mercati locali. Molte persone preferiscono rifugiarsi nelle chiese durante la notte ritornando poi a casa di giorno. I contributi Caritas finora raccolti a seguito dell'appello lanciato da Caritas Iraq hanno permesso l'acquisto e lo stoccaggio in Amman e gli invii in Iraq - che si stanno svolgendo con grosse difficoltà data la situazione - di medicine e generi di prima necessità. Ad Amman, sono stati finora acquistati e immagazzinati kit alimentari per 22.740 famiglie (113.700 persone) che verranno trasportati in Iraq non appena le frontiere saranno aperte. In ogni caso l'Ufficio di Collegamento Caritas Iraq in Amman, sta organizzando un grosso convoglio di aiuti umanitari per la prossima settimana. L'Ufficio di Collegamento Caritas Iraq di Amman fa sapere inoltre che gli aiuti di beni (alimentari, medicine, altro) non sono accettati poiché, alla frontiere, tutto viene rimandato indietro; ha firmato un accordo con il Governo iracheno (che le ha permesso, tra l'altro, di distribuire aiuti umanitari in tutto il paese sin dall'inizio dell'embargo) secondo il quale Caritas Iraq - ed è la sola ong autorizzata - distribuisce attraverso i suoi centri dislocati su tutto il paese, aiuti umanitari secondo una lista prestabilita e ben definita. La lista è stata elaborata secondo quella approvata dalle Nazioni Unite per il Programma Oil-for-food. Nel Nord Iraq da sabato 5 aprile è iniziata, da parte di Dutch Consortium (di cui fa parte anche la Caritas) la distribuzione di articoli non alimentari a 50 famiglie sfollate sistemate nel campo di Bazyan. Nel frattempo sono arrivate altre 17 nuove famiglie, sempre nello stesso campo. Il lavoro a Bazyan è in stretto coordinamento con le autorità locali, l'agenzia dell'ONU (UNOPS-IDP) e l'ong locale Reach. Il team medico mobile di Dutch Consortium ha iniziato le visite presso il campo di Bazyan e, su richiesta del Ministro della Sanità, a partire da oggi garantisce servizi sanitari giornalieri. Due rappresentanti della rete Caritas sono presenti in Kuwait. Nei giorni scorsi si sono recati a Umm Qasr. Hanno visitato l'ospedale, i punti di distribuzione dell'acqua, i pozzi aperti nella città. Hanno visitato alcune famiglie dalle quali sono stati ben accolti. La situazione a Umm Qasr è relativamente calma e tranquilla. L'ospedale ha 35 letti e due medici. Il direttore sanitario ha dichiarato ai nostri rappresentanti che hanno urgente bisogno di medicine.

 

8. SCUOLA - Anche il Comune di Roma aderisce alla proposta di legge per introdurre l'educazione ai diritti umani a scuola (Redattore Sociale) 07/04/2003 ROMA - Dopo i Comuni di Roma, Napoli e Firenze anche il Comune di Roma ha scelto di aderire alla "Proposta di Legge d'iniziativa popolare per l'introduzione nelle scuole secondarie di I e II grado della disciplina: Educazione ai Diritti umani". La Proposta prevede l'insegnamento per due ore settimanali d’insegnamento ed hanno già aderito oltre 300 Comuni e le Regioni Piemonte, Toscana e Campania. Il programma della nuova materia dovrà riguardare l'uguaglianza dei diritti di tutti i popoli e il diritto dei popoli all’autodeterminazione, il mantenimento della pace, le cause e gli effetti delle guerre, la natura e gli effetti dei rapporti economici, culturali e politici tra paesi, l'eliminazione del razzismo e la lotta alla discriminazione, la lotta contro l'analfabetismo, la malattia e la fame, l'utilizzazione della scienza e della tecnica al servizio della pace, l'importanza del diritto internazionale umanitario, la salvaguardia del patrimonio culturale dell'Umanità.  Se il Parlamento approvasse la Legge, l'Italia sarebbe il primo paese europeo ad inserire l'insegnamento dei diritti umani nei curricula scolastici. Il quorum di firme da raggiungere e di 50mila entro la fine di giugno; ne sono già state raccolte oltre 10mila. A Roma le firme verranno raccolte presso i Municipi ed altri punti saranno organizzati da Associazioni di settore nelle scuole e in città. La proposta di Legge è partita dal Comitato Promotore per i Diritti Umani nato con la partecipazione del Comune di Como, Istituti Scolastici, Ong, Associazioni e Fondazioni. L'iniziativa ha poi ricevuto il patrocinio del Consiglio d'Europa, del Parlamento Europeo - Ufficio per l'Italia, della commissione Europea, del Centro Informazioni delle Nazioni Unite - Roma, del Segretario Generale del Consiglio d'Europa, Walter Schwimmer, del Miur, dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), della Provincia di Como.

 

9. CULTURA - Ha come tema il cibo il concorso letterario di Terre di Mezzo di quest'anno. In giuria Alessandro Baricco (Redattore Sociale) 07/04/2003 MILANO - Alessandro Baricco, romanziere, autore di testi ormai classici della letteratura contemporanea italiana come “Oceano mare” e “Novecento”, è una delle firme prestigiose che ha deciso di partecipare alla giuria del terzo concorso letterario indetto da “Terre di mezzo”, il giornale di strada, venduto da persone in difficoltà a Milano, Roma, Genova e diverse altre città italiane. Il concorso di quest’anno avrà come tema il cibo e si intitolerà: “A fuoco lento: il gusto di raccontare”.“Il nostro scopo è di andare a scovare talenti di persone sconosciute che non hanno coraggio o notorietà di accedere al mondo dell’editoria spiega Silvia Melloni, editor di Terre di mezzo-. E ci piace ricordare che alcuni passati vincitori, a seguito del nostro concorso, hanno pubblicato con altri editori o partecipato ad altri concorsi”. Le due precedenti edizioni del concorso hanno contato oltre 500 giovani autori partecipanti; e le antologie dei racconti vincitori, in entrambi i casi, sono state vendute in circa 3 mila copie. Il concorso di “Terre di mezzo” scade il 31 maggio 2003, data entro cui i partecipanti dovranno far pervenire un racconto della lunghezza massima di 12 mila battute (spazi inclusi) alla redazione del giornale. Il concorso è gratuito (nessuna tassa di lettura) e prevede la pubblicazione dei 20 migliori racconti su un'antologia impreziosita da un racconto inedito di uno scrittore famoso (nella prima edizione il racconto venne donato da Erri De Luca, nel 2002 da Aldo Nove). Quest’anno nella giuria, oltre ad Alessandro Baricco, saranno presenti anche lo scrittore Aldo Nove, Giulio Mozzi e la editor della casa editrice Feltrinelli, Gabriella D'Ina. Premio del tutto informale: oltre alla pubblicazione del racconto, una cena con la redazione di “Terre di mezzo”. Il concorso viene bandito in collaborazione con la rivista letteraria e casa editrice "Addicitions", fucina di giovani autori e di esordienti e la cooperativa di commercio equo e solidale "Chico Mendes", che promuove da anni i prodotti del Sud del mondo. Il testo completo del bando è sul sito di "Terre di mezzo": www.terre.it. Per informazioni: Silvia Melloni, e-mail: silviamelloni@terre.it, tel. 02-48.95.30.31/32 (cpg)

 

10. FIRENZE: seminario permanente sull'intercultura (AGI) 05/04/03 Firenze Un seminario permanente per riflettere sull'intercultura e per aprire un dialogo tra la citta', gli studiosi, le associazioni, i volontari e' nato il 28 marzo a Firenze. L'interculturalita' come momento di confronto fra citta', universita', territorio e associazionismo e' stata l'argomento del convegno che si e' tenuto nei giorni scorsi nel salone de' Dugento di Palazzo Vecchio. L'incontro ha rappresentato il momento iniziale di un percorso, organizzato dalla facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' degli studi di Firenze, che si e' articolato tra dibattiti e confronti volti a dare contenuti alla parola interculturalita'. A questo proposito il sito della facolta' di Lettere ospitera' una sezione interamente dedicata a questo tema con un vocabolario specifico con le parole "chiave" della societa' che cambia. Al convegno hanno partecipato gli assessori Marzia Monciatti e Simone Siliani e due docenti fiorentini, Pietro Clemente e Siro Ferrone con interventi che sono stati intercalati dall'esecuzione di brani di musica e dalla lettura di poesie ai autori stranieri e italiani.

 

11. TG ALBANESE: a Telebari in collaborazione con Adriatik TV(AGI) 05/04/03 Bari L'emittente Telebari, alla vigilia del suo trentesimo compleanno, promuove un tg in albanese in collaborazione con l'emittente di Durazzo Adriatik tv, diretta da Artjan Tepelena. Si tratta di un quotidiano d'informazione dedicato alla comunita' albanese in provincia di Bari con servizi, interviste e approfondimenti girati direttamente in Albania con la supervisione del redattore capo Rezart Kthupi, testi in lingua albanese ed introduzioni in italiano.

 

12. MANTOVANO: non sarà espulso che resta disoccupato. Intervista al Il Giornale (ANSA) ROMA, 5 apr - "Gli unici immigrati a rischio di espulsione sono stati e saranno quelli che hanno presentato domande di regolarizzazione prive dei requisiti necessari, in sostanza fittizie". E' uno dei passaggi iniziali dell'intervista del sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano a IL GIORNALE in tema di immigrazione. "Invece - spiega - gli extracomunitari che avevano presentato domanda di regolarizzazione conforme alla legge, anche quelli che non avevano più un datore di lavoro perché nell'attesa era deceduto o magari perché aveva deciso di non aver più bisogno di quel lavoratore o lo aveva licenziato, non hanno mai rischiato di essere espulsi.

 

13. RAZZISMO: Prestagiacomo, un ufficio per tutela diritti (AGI) 05/04/03 Roma Un ufficio contro il razzismo sara' costituito presso il ministero per le Pari opportunita'. Lo ha deciso nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri su proposta dei titolare del Welfare e delle Pari opportunita'. "La sua creazione assume un particolare rilievo anche in considerazione della trasformazione in corso nella societa' italiana che sta diventando multirazziale e che si trova, e ancora piu' in futuro si trovera', ad affrontare problemi di integrazione sociale. Problemi che altri paesi europei, con un piu' antico fenomeno migratorio, hanno vissuto in passato e che oggi si pongono con rilievo anche nel panorama sociale italiano", nota il ministro Stefania Prestigiacomo. L'istituzione di questo ufficio, spiega ancora il ministro, si inquadra "in un programma di rafforzamento della protezione contro le discriminazioni definito in sede europea e che ogni Stato attua attraverso la creazione di apposite strutture nei singoli ordinamenti. Sara' promossa la parita' di trattamento anche nei confronti di forme di discriminazione indiretta, quali le molestie. Riguardera' l'accesso al lavoro, la formazione, la protezione sociale, l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'accesso a beni e servizi". All'ufficio potranno giungere denunce e segnalazioni.

 

14. IMMIGRAZIONE - Sanatoria, il Ministero sblocca le pratiche per gli stranieri che hanno cambiato datore di lavoro (Redattore Sociale) 04/04/2003 MILANO - A Roma il ministero dell'Interno scrive una nuova puntata della "telenovela" sulle procedure di sanatoria. Dopo aver bloccato d'autorità l'accordo tra il referente regionale del ministero e la prefettura (che consentiva il subentro di un nuovo datore di lavoro nelle procedure di sanatoria), il dicastero di Roberto Maroni ha sbloccato la situazione con una circolare. Questo provvedimento, inviato dal ministero alle prefetture e alle direzioni regionali e provinciali del lavoro, regolarizza di fatto la situazione di tutti i lavoratori e le badanti che avevano avviato le procedure di regolarizzazione con un datore di lavoro con cui in seguito si sono interrotti i rapporti a causa di un licenziamento, di un nuovo lavoro o della morte della persona accudita per quanto riguarda le badanti. Secondo la circolare i lavoratori immigrati in attesa di regolarizzazione "hanno l'opportunità di instaurare nuovi rapporti lavorativi con un diverso datore di lavoro, disponibile ad assumere i suddetti stranieri", ma queste pratiche verranno trattate con "una apposita postazione dedicata". Il nuovo datore di lavoro dovrà segnalare alla Prefettura competente la propria intenzione di assumere lo straniero in corso di regolarizzazione, "indicando il numero della cedola dell'assicurata postale relativa alla istanza presentata a suo tempo a favore dello stesso straniero". Dopo aver stabilito la sussistenza dei requisiti per l'accoglimento di questa richiesta il nuovo datore di lavor verrà convocato in prefettura assieme al lavoratore straniero per stipulare il "contratto di soggiorno per lavoro", con il rilascio del relativo permesso di soggiorno della durata di un anno. Nella circolare si ammette che questa procedura "comporterà un maggiore carico di lavoro degli sportelli polifunzionali", ma per risolvere questo problema il ministero ha dichiarato di "confidare nella collaborazione" delle autorità competenti

 

15. IMMIGRAZIONE - Il lavoro sommerso, ''conseguenza di politiche attive insufficienti''. Le proposte del sindacato (Redattore Sociale) 03/04/2003 ROMA - Gli immigrati della capitale e dell’hinterland? Rappresentano "il principale serbatoio al quale attinge il sommerso del sistema produttivo romano": lo ha dichiarato Giuseppe Moretti, segretario generale Uil di Roma e del Lazio, commentando la ricerca “Immigrazione, quale politica per l'integrazione, la sicurezza in città e l'occupazione?”, condotta dalla Uil stessa su un campione di 3.000 stranieri con regolare permesso di soggiorno, presentata oggi a Roma. Si tratta quindi di persone non più collocabili “nello stadio di prima immigrazione, che aveva oggettive difficoltà ad affermare i propri diritti di cittadinanza anche nel mondo del lavoro”, rileva Moretti, convinto che l’attuale tipologia di lavoro sommerso fra gli immigrati è “conseguenza di insufficienti politiche attive di lavoro: orientamento, formazione professionale e incontro domanda e offerta”. Quindi le proposte del sindacato si incentrano su 3 obiettivi: decentrare le competenze, rivedere la gestione delle risorse, puntare sulla formazione. Per la Uil di Roma e Lazio occorrerebbe approfondire la possibilità di “utilizzare risorse finanziarie comunitarie, regionali, provinciali e comunali, finalizzandole a percorsi occupazionali alternativi al sommerso”. Per intraprendere tale percorso si dovrebbe attuare “una concreta politica di decentramento”, sperimentando l’apertura di “Centri di orientamento per stranieri” in ogni municipio e provincia: un’autentica “holding del mercato del lavoro straniero, segnale forte dell’imminente celebrazione della società multirazziale e multietnica in cui viviamo”. Un passo che invita a riaprire il dibattito “sulle scelte di gestione delle risorse, modificandone l’attuale preponderante utilizzo ai fini della sola prima accoglienza degli immigrati”. Per quanto concerne il dialogo e il confronto tra gli immigrati e le forze dell’ordine, secondo Moretti occorre “puntare maggiormente sulla formazione del personale addetto all’immigrazione” e, allo stesso tempo, “migliorare - ottimizzandole - le strutture e i servizi preposti alla loro accoglienza”. Senza dimenticare che “sedi fatiscenti e scarsa formazione marcano le distanze e incrementano l’insoddisfazione e la mancanza di fiducia degli immigrati verso le forze dell’ordine”. Gli stranieri - ha concluso segretario generale Uil di Roma e del Lazio - sono “una risorsa e non un peso per la nostra città, la nostra regione, il nostro paese. Non possiamo più far finta di non accorgercene”.(lab)

 

16. PROSTITUZIONE – Il Ddl approda alla Camera. La Prestigiacomo: ''Non c'è alcuna legalizzazione''. Critici i Verdi (Redattore Sociale) 04/04/2003 ROMA – "L'arrivo alla Camera del Ddl del Governo sulla prostituzione ha ridato fiato alla polemica su questo tema e, purtroppo, alle trite mistificazioni sul testo varato dal Consiglio dei Ministri". Ad affermarlo è il Ministro per le Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo, che in un comunicato stampa esorta tutti alla calma. “Su questo tema – afferma -, basta guardare le proposte di legge presentate negli ultimi anni da parlamentari di tutti gli schieramenti, esistono idee e sensibilità molto diverse, anche all’interno degli stessi partiti. A voler fare polemiche a buon mercato gli argomenti non mancano per nessuno”. Ciò sottolineato, il Ministro Prestigiacomo ribadisce che il disegno di legge: “Non prevede in alcun modo la riapertura delle case chiuse, anzi potenzia gli strumenti contro lo sfruttamento e contro la terribile piaga della prostituzione coatta di migliaia di persone extracomunitarie costrette sulla strada dal racket internazionale della prostituzione; non prevede alcuna legalizzazione della prostituzione o equiparazione di questa attività agli altri lavori ed è quindi impensabile tassarne i redditi; non prevede alcuna schedatura di chi esercita la prostituzione né controlli sanitari obbligatori, nel pieno rispetto della Convenzione Onu di New York del 21 marzo 1950; rafforza le misure a salvaguardia dei condomini che già oggi, come rileva Confedilizia, hanno strumenti per evitare che nei palazzi si eserciti la prostituzione”. Conclude la Prestigiacomo: “Abbiamo detto e ribadisco che il disegno di legge non è ‘blindato’, anzi aperto a tutti i contributi parlamentari. Ciò non significa che saranno accettati stravolgimenti delle linee generali che hanno ispirato il provvedimento”. Da parte sua, la deputata Verde della Commissione Affari Sociali, Luana Zanella, ha definito il ddl "un testo repressivo, che favorisce la clandestinità delle prostitute". "Quello della Casa delle Libertà è un progetto che non sostiene interventi di recupero e assistenza: si tratta di proposte – spiega Zanella - che condannano definitivamente le prostitute alla clandestinità e allo sfruttamento, abbandonando di fatto la fascia più debole della prostituzione e impedendo ai servizi sociali un lavoro diretto sul territorio. Il centro destra, in definitiva, ha solo proposte proibizioniste e di facciata ma non per interventi seri a sostegno delle donne sfruttate e di lotta alla tratta".