Resoconto incontro con il Ministero
degli Interni avuto il 4 dicembre
2003
Roma, 11 dicembre 2003
Il 4 dicembre, si tenuto un incontro tra CGIL, CISL, UIL e il
Sottosegretario On.le Alfredo
Mantovano e i Dirigenti Pansa e DAscenzo, richiesto dalle parti sociali sui
temi connessi alla regolarizzazione dei lavoratori immigrati. Per le tre
Confederazioni erano presenti: Giuseppe Casadio e Piero Soldini (CGIL), Oberdan
Ciucci con Saady Mohamed e Enrico Di Biasi (CISL), Giuseppe Casucci (UIL).
Dopo aver manifestato, da parte sindacale, un riconoscimento per il proficuo rapporto di collaborazione con i vari Dipartimenti del Ministero dellInterno, a differenza di quelli inesistenti col Ministero del Welfare su tematiche dellimmigrazione inerenti il mercato del lavoro, sempre nello spirito di un corretto rapporto di collaborazione vengono trattati i seguenti temi:
Viene posto allattenzione del Ministero il problema dei molti casi di
diniego di domande di regolarizzazione che sono riconducibili ai casi di quei
lavoratori immigrati che prima dell11 novembre 2002 furono licenziati senza
motivazione e avanzarono impugnative sia allufficio del lavoro, sia in
Tribunale, dimenticandosi di inviare la richiesta di permessi di soggiorno
prima del medesimo giorno di scadenza.
CGIL, CISL e UIL hanno espresso forti preoccupazioni per i ritardi che
si stanno accumulando per il rilascio del rinnovo dei permessi di soggiorno (6-8 mesi di attesa).Questa situazione espone
i lavoratori immigrati a
forti disagi perch limitati
nellesercizio della loro libert individuale di movimento e una
precarizzazione dei rapporti di lavoro che pu sfociare, a volte,
nellinterruzione degli stessi per manifesta paura dei datori di lavoro di
incorrere in sanzioni penali come previsto dalla Bossi-Fini.
Di seguito viene fatto notare che nelle varie Questure non cՏ una
uniformit nella richiesta dei documenti necessari per la Carta di soggiorno; pertanto viene richiesto al Ministero che si
pensi a strumenti efficaci di comunicazione interna perch venga ripristinata
una uniformit di trattamenti che altrimenti potrebbe ingenerare confusione e
disorientamento.
Analoga preoccupazione viene espressa per lesame delle domande di
cittadinanza per le quali, a
volte, si costretti a passare alcuni anni per sentirsi dire, soltanto, che
manca qualcosa a completamento della documentazione.
CGIL, CISL, UIL hanno richiesto, come gi pi volte fatto e non
ottenuto, i dati ufficiali relativi alle pratiche di regolarizzazione evase. Il Sottosegretario On.le Mantovano ha
risposto che il Ministro On.le Pisanu li render ufficiali quasi sicuramente
prima della fine dellanno.
E stato fatto rilevare che avere i dati delle regolarizzazioni
rappresenta un prezioso patrimonio statistico da studiare e approfondire. Al
tempo stesso, avere in tempo reale le circolari e le circolari-lettere del Ministero (escludendo
ovviamente quelle ritenute top-secret dallamministrazione), d ai Sindacati
lopportunit di renderle tempestivamente patrimonio comune con chi lavora
quotidianamente a stretto contatto con le lavoratrici e i lavoratori immigrati.
LOn.le Mantovano ha palesato lintenzione di studiare una soluzione che metta
in condizione le Confederazioni di essere informate tempestivamente e
direttamente dal Ministero stesso circa gli atti prodotti.
Proseguendo nellesposizione di elementi di criticit, abbiamo chiesto
un intervento del Ministero degli Interni per discernere con estrema cautela i
casi in cui gli immigrati sono coinvolti in truffe; infatti assistiamo sia a casi in cui gli
stranieri sono da considerarsi parte lesa, ma anche in altri in cui potrebbero esserci fattori di
complicit che in tal caso andrebbero puniti.
Da parte sindacale, si proposto che lAmministrazione possa concedere un permesso di 6 mesi per limmigrato truffato, anche ai fini di individuare le responsabilit e tutelare coloro che sono stati vessati e truffati in buona fede dato che il rischio di passare repentinamente dallavviso di garanzia allespulsione.
Un altro problema che coinvolge i lavoratori immigrati, riguarda il non
riconoscimento dellistanza di regolarizzazione per responsabilit oggettiva
del datore di lavoro perch indagato, perseguito, non iscritto alla CCAA o con
pendenze fiscali non risolte.
E stato richiesto al Ministero che si abbiano indicazioni precise in merito e si proposto un permesso di 6 mesi per coloro che, loro malgrado, sono coinvolti in tali vicende.
Abbiamo inoltre sollevato la questione del comma bis dellArt. 21 del DL n^ 269 dove si dice che per avere diritto alla deduzione per i figli a carico, i cittadini extracomunitari devono produrre una documentazione validamente formata nel Paese di originetradotta in italiano ed asseverata come conforme alloriginale dal consolato italiano nel paese di origine. Il provvedimento entrato in vigore il 26 novembre. Finora i lavoratori stranieri avevano auto certificato il numero dei figli a carico e per coloro i quali erano in possesso di documentazione originale venivano accettate le traduzioni fatte in Italia senza particolari formalit. Bisogna capire ora, sia cosa succede per il 2003 per le situazioni date (gi consolidate), sia come comportarsi per lavvenire conoscendo le difficolt per chi attualmente lavora in Italia a procurarsi la documentazione e conoscendo purtroppo la situazione dei consolati italiani nei paesi di origine. Si rischia che in fase di conguaglio i lavoratori coinvolti vedano decurtato il salario delle detrazioni godute nel 2003, e spendano per la certificazione debitamente validata pi di quanto gli viene riconosciuto come deduzione fiscale.
E stato poi trattato il tema dei cosiddetti asilanti: nel nostro Paese sono diverse centinaia, devono aspettare quasi due anni per avere una risposta alla loro richiesta di asilo, nel frattempo gli viene impedito di lavorare e per sopravvivere dovrebbero accontentarsi di 17,56 a persona per 45 giorni che gli vengono concesse dallo Stato come contributo di prima assistenza, se privo di mezzi di sussistenza o di ospitalit. In questa situazione il richiedente asilo costretto a vivere nei centri di accoglienza, a mendicare laiuto di persone sensibili, e inevitabilmente a lavorare in nero. E questa, a parere di Cgil,Cisl,Uil, una violazione dei diritti della persona, anche rispetto alle normative internazionali. E stato richiesto al Ministero degli Interni di attivarsi per trovare soluzioni, sia pur contingenti, a questa situazione, anche con un permesso di soggiorno provvisorio per lavoro.
Lintervento di CGIL, CISL, UIL si concluso con due grossi interrogativi:
Dato che il 31 dicembre scadono i contratti dei 1250 interinali e
considerato il loro bagaglio di conoscenze acquisito e delittuoso sperperare,
si ritiene possibile mantenere e consolidare questa presenza?
Come si sta organizzando il Ministero allingolfamento di domande di
rinnovi, di ricongiungimenti familiari che coinvolgeranno 2,5 milioni di
immigrati a breve?
Per quanto riguarda i tempi della regolarizzazione, il Sottosegretario On.le Mantovano annuncia
che si prossimi alla conclusione stimando a quasi il 95% le pratiche gi
chiuse. Anche nelle grandi citt (Roma, Napoli, Milano), fugando i nostri
timori, si sostiene che entro la fine dellanno le stesse saranno tutte
risolte. Inoltre cՏ stato, rispetto alle previsioni, un leggero calo delle
istanze archiviate dal 5.6% previsto al 3%.
Affrontando il problema delle truffe, il Ministero afferma che per quelle perpetrate in
presenza di rapporto di lavoro, sono state date disposizioni, se esso
vittima, di concedere un permesso di 6 mesi, anche se il reale problema che
il mercato del lavoro non offre molto spesso la possibilit di un contratto
annuale.
Per quanto riguarda gli asilanti, il Ministero ha mostrato la massima comprensione verso il problema, facendo per rilevare che la Legge non d agli interni alcun strumento per migliorare la situazione, e che anche il contributo di prima assistenza il risultato di uno sforzo degli Interni, malgrado la scarsit assoluta di risorse.
I problemi relativi allaffollamento delle pratiche (carte di soggiorno, permessi di soggiorno,
cittadinanza) sono riconducibili, affermano i responsabili di Dipartimento
Pansa e DAscenzo, al fatto che in realt lo Sportello Unico polifunzionale non
esiste e tutto grava sulle Questure.
Si calcola che nei prossimi anni avremo un carico, continuano i
dirigenti, di circa 2.400.000 nuove pratiche di permessi di soggiorno,
calcolando i ricongiungimenti familiari.
Viene evidenziato, da parte loro, un problema di risorse umane ed economiche per poter fare fronte a questa emergenza che esploder in tempi brevi Sono stati assunti 1000 nuovi agenti, ma tutti sono stati impegnati sul fronte della sicurezza interna. Si trattato di una scelta obbligata dettata dalla emergenza terrorismo.
Il Ministero ha chiesto al Tesoro una erogazione aggiuntiva di 800 milioni di Euro per finanziare un grande operazione di informatizzazione della procedura, coinvolgendo uffici italiani e rappresentanze diplomatiche, nello sforzo di ridurre i tempi relativi ai rinnovi dei permessi di soggiorni ed i visti dingresso per motivi di ricongiunzione familiare.
Alla nostra proposta di non disperdere le esperienze degli interinali, ci stato risposto che il Ministro On.le
Pisanu ha chiesto al Ministro
delle Finanze di inserire in finanziaria finanziamenti che possano essere
utilizzati anche per mantenere in vita la fruttuosa esperienza fatta con gli
interinali e realizzare un
progetto ambizioso di informatizzazione che attrezzerebbe il Ministero degli
Interni per i bisogni del prossimo futuro. Ma loggi e il domani, su ammissione
del Ministero stesso, non si presta ad ottimistiche previsioni.
CGIL CISL UIL
( Piero Soldini) ( Enrico Di Biasi) (
Giuseppe Casucci)