Migranti, progetti migratori, rapporto con il sistema Italia,
nella percezione di immigrati e operatori di servizi pubblici
il risultato di unattivit
di ricerca condotta dallOrganizzazione
Internazionale per le Migrazioni (OIM), attraverso la sua Unit Psicosociale e
di Integrazione Culturale, tra luglio e dicembre 2002. La ricerca - realizzata
nellambito del Progetto comunitario EQUAL Limmagine degli immigrati in
Italia tra media, societ civile e mondo del lavoro - ha avuto come obiettivo
lanalisi delle caratteristiche di accesso degli immigrati ai servizi pubblici
(salute, lavoro, educazione e pratiche amministrative) e il
confronto/linterazione tra operatori di servizi pubblici e utenza immigrata.
La ricerca stata condotta con la collaborazione di nove
organismi partner del progetto, in altrettante province italiane[1], attraverso interviste individuali, articolate in
due strumenti:
una
storia proiettiva (traccia di storia di immigrazione in Italia da far
completare allintervistato secondo uno schema comprensivo delle varie fasi del
percorso migratorio)
due
questionari semi-strutturati - uno per gli operatori e uno per gli immigrati
per raccogliere informazioni su tre aree tematiche: a) percorso migratorio dellimmigrato;
b) caratteristiche dellinserimento nel contesto socio/economico/culturale
italiano, con particolare riferimento allaccesso ai servizi pubblici; c)
percezione del fenomeno migratorio in Italia.
Lindagine ha interessato complessivamente 540 persone:
- 360 immigrati, 40 per ogni contesto territoriale
- e 180 operatori dei servizi pubblici (dirigenti e
operatori di base), 20 per ogni contesto territoriale.
Limmagine degli immigrati condizionata, dalla
percezione dellampiezza del fenomeno migratorio e da alcune sue
caratteristiche qualitative. Tra queste, abbiamo ritenuto centrale indagare il
rapporto tra il progetto migratorio, nella rappresentazione data da operatori
da un lato e immigrati dallaltro, e la ricaduta che tale rappresentazione ha su:
q
Le
condizioni di accesso e fruizione dei servizi pubblici;
q
Le
eventuali difficolt degli operatori dei servizi nella loro interazione con
l'utenza immigrata;
I contesti discriminatori o, viceversa, i percorsi positivi di interazione sperimentati da immigrati e operatori dei servizi.
I punti sopra esposti sono
stati interpretati in relazione ai progetti migratori degli immigrati, assunti
come chiave di lettura delle tematiche indagate. In questa logica abbiamo
costruito una tipologia degli immigrati intervistati utilizzando due categorie:
quella temporale (che indica il livello di stabilit nel tempo della scelta
migratoria effettuata) e quella spaziale (che indica gli sviluppi della scelta
in termini di permanenza in Italia, ritorno o ri-partenza verso un altro
paese). Dallincrocio delle variabili risultata una tipologia articolata in
cinque profili di immigrazione.
Un altro interessante risultato la parziale discrepanza
tra lesperienza descritta dagli immigrati e la percezione degli operatori. Se esiste
una discreta omogeneit tra i due gruppi di intervistati nel descrivere alcune
caratteristiche del fenomeno migratorio in Italia e progetti futuri di ritorno
al proprio paese e partenze verso paesi terzi, tale consapevolezza non sembra
intaccare alcune false certezze. In particolare, le motivazioni allorigine del
percorso migratorio,sono percepite dagli
operatori essenzialmente come legate a situazioni di bisogno e disagio e
comportano la costruzione di un corollario in cui la figura dellimmigrato
viene ingessata in una prospettiva assistenzialistica. Diversa
lauto-rappresentazione degli immigrati, che privilegiano la dimensione di
autonomia e soggettivit che ha caratterizzato la loro scelta. La lettura fatta dagli operatori dei
bisogni degli immigrati, comporta inoltre la focalizzazione della loro
attenzione sulla situazione presente degli immigrati, e mette in ombra la
condizione di transitoriet scelta e pensata da molti di loro. Questa fatto
contribuisce a spiegare perch gli immigrati, pi che chiedere una migliore
qualit dei servizi, rivendicano un maggiore riconoscimento delle loro
professionalit e dei loro diritti.
[1]
Partner sono: FOREMA di Padova, il Centro Interculturale della Provincia di
Mantova, la Provincia di Torino, il CEFAL di Bologna, il COSPE di Firenze,
lUCSEI di Roma, lENFAP di Pescara, lESCLA di Matera e lIRSEA di Bari.