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Comunicato

 

         Le notizie fornite dalla Prefettura di Rimini sull’andamento delle procedure di regolarizzazione degli immigrati in attesa di “emersione” sono fortemente preoccupanti: finora sono stati stipulati 50/60 contratti di soggiorno al mese: l’annunciata accelerazione condurrebbe al raddoppio del numero dei rilasci; stante il volume delle pratiche giacenti (4.884), in queste condizioni saranno necessari QUATTRO ANNI per il completamento delle procedure.

         Le condizioni di disagio e precarietà in cui sono abbandonati i lavoratori immigrati sono evidenti ed a volte drammatici: ad essi è impedito il rientro temporaneo in patria, mentre molti rapporti di lavoro si vanno concludendo (anche senza il rilascio di una formale lettera di licenziamento).

         E’ facile prevedere gravi ripercussioni sul mercato del lavoro estivo, dove molte centinaia di immigrati “in via di emersione” si presenteranno per svolgere attività stagionali, senza poter essere regolarmente assunti.

         A fronte di questa situazione, la cui responsabilità va imputata esclusivamente alla inefficienza della burocrazia statale, alcune Prefetture italiane hanno adottato procedure di snellimento e facilitazione dell’emersione, quali il riconoscimento della possibilità di stipula del contratto di soggiorno con un nuovo datore di lavoro od il riconoscimento delle dimissioni volontarie quale titolo per l’ottenimento di un permesso semestrale “in attesa di occupazione”.

         Le condizioni del mercato del lavoro riminese impongono alla locale Prefettura una analogo atteggiamento.

 

                                                              Il Presidente

 

                                                         Massimo Spaggiari