LETTERA -APPELLO

 

In Europa negli ultimi anni è mancata una azione incisiva ed unitaria sul tema dei diritti dei migranti che partisse dal basso e si ponesse come obiettivo quello di indurre  i governi e le assemblee parlamentari a modificare i propri  orientamenti.

 

Nel 1999 le Conclusioni del Consiglio Straordinario di Tampere e il Trattato di Amsterdam sembravano indicare una sia pur debole inversione di tendenza nelle politiche migratorie dell'Unione Europea, sia sul piano istituzionale, prefigurando il passaggio delle politiche di immigrazione e asilo dall'area "intergovernativa"  a quella "comunitaria",  sia sul piano dei contenuti, con alcune parziali acquisizioni significative.

 

Questa incipiente inversione di tendenza ha subito un arresto a partire dal 2000 e oggi assistiamo a un processo regressivo  tendente ad affermare una concezione che intende il migrante solo come forza-lavoro

Le politiche di controllo dei 15 Paesi hanno rafforzato l’idea dell’Europa-fortezza, senza prevedere alcun sistema di ingressi per ricerca di lavoro, producendo in tal modo ingressi irregolari e un fiorente mercato basato sul  traffico di chi aspira a migrare.

Dopo l’11 settembre 2001, le esigenze di sicurezza e della cosiddetta lotta al terrorismo hanno reso “clandestine” le istanze legate ai diritti universali, in particolare nei confronti dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Le proposte più avanzate della Commissione europea sono tuttora bloccate dal veto in Consiglio di alcuni Paesi, legato ad esigenze prettamente di politica interna o comunque nazionale.

 

Riteniamo indispensabile e urgente avviare un percorso unitario a livello europeo che porti, sulla scorta delle conclusioni del FSE di Firenze e delle campagne lanciate in quella occasione, all’apertura di un confronto stabile con i parlamentari democratici che hanno a cuore la democrazia e i diritti di tutti e tutte in Europa.

 

Le priorità di questa iniziativa potrebbero essere rappresentate dai seguenti obiettivi:

q      cittadinanza europea di residenza

q      diritto d’asilo

q      ratifica da parte dei Paesi membri della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti

 

Per fare questo, i sottoscrittori di questa lettera si impegnano a promuovere l’iniziativa in tutte le sedi istituzionali, sociali e di movimento, chiedendo ai parlamentari interessati di costituire un intergruppo parlamentare su immigrazione e asilo.

 

L’intergruppo dovrebbe rappresentare uno strumento di battaglia comune per legare le istanze e le proposte del territorio a quelle parlamentari ed un luogo di consultazione stabile tra ong e parlamentari. In una fase in cui la Convenzione Europea sta scrivendo la Carta Costituente dell’UE ci sembra molto utile promuovere la partecipazione dei cittadini e delle cittadine europee e non alla formulazione del patto costitutivo dell’Unione Europea.

 

Siamo convinti che si possa e si debba trovare una strategia comune e mezzi efficaci per influenzare positivamente e concretamente le decisioni del Consiglio europeo e della Convenzione.

 

Pensiamo, ad esempio, che una iniziativa pubblica in concomitanza con la Conferenza europea sull’immigrazione, prevista per l’autunno nel nostro paese durante il semestre di presidenza italiana dell’UE, potrebbe rappresentare uno dei primi importanti impegni dell’intergruppo.

 

 

 

Firme

 

Annamaria Rivera, docente Università di Bari