ROMA - Gli extracomunitari in attesa di
risposta alla domanda di regolarizzazione potrebbero a breve ottenere
dal governo il "salvacondotto" per rientrare in patria senza
vedersi chiudere definitivamente alle spalle le porte delle frontiere
italiane. Dovrebbe infatti arrivare a breve l'emanazione di un
provvedimento ad hoc che, in via straordinaria, consentirà il
rientro nel Paese di origine a chi è in attesa del regolare permesso
di soggiorno.
Un'ipotesi che era stata in un
primo momento esclusa da diversi esponenti della Lega ma che l'Esecutivo
sembra ora intenzionato a fare propria per tendere una mano a chi, spesso,
si trova nella condizione di aver sborsato di tasca propria minimo 700 euro
per il versamento dei contributi previdenziali "minimi"(dovuti in
realtà dal datore di lavoro) per uscire dalla clandestinità e
che ora rischia di non poter rientrare per parecchi mesi in patria, anche
solo per assistere un familiare malato. Condizione nella quale si
troverebbero decine di migliaia di immigrati, visto che le domande hanno
raggiunto e superato quota 700mila e che per essere evase richiederanno un
anno di tempo nella migliore delle ipotesi.
Da qui la necessità, sollecitata
a più riprese da tribunali e prefetture, di ampliare anche ala
possiblità di espatrio la sfera dei diritti di chi si trova in una
oggettiva condizione di precarietà giuridica, in attesa di un
regolare permesso di soggiorno.
Il Ministro della salute ha
comunque chiarito che tra i diritti degli extracomunitari rientra quello
dell'assistenza sanitaria gratuita in Asl e ospedali. "I cittadini
extracomunitari con attività di lavoro subordinato presenti in in
data antecedente all'entrata in vigore della legge 6 marzo 1998 Italia -
spiega una nota del dicasetro- hanno diritto all'iscrizione obbligatoria
all'Ssn, previa presentazione del cedolino comprovante l'avvenuta domanda
di regolarizzazione ai sensi del Dpcm 16 ottobre 1998".
I datori di lavoro che non
abbiano ancora provveduto a versare i contributi Inps per i lavoratori
subordnati in attesa di permesso di soggiorno e che vogliani regolarizzare
i propri dipendenti, senza pagamenti di somme aggiuntive, faranno nel
frattempo bene a sbrigarsi. Scade infatti oggi il termine per versare i
contributi dei lavoratori parasubordinati per il periodo lavorativo che va
dal 10 settembre al 31 ottobre 2001.
Per colf e badanti l'Inps ha
invece fatto sapere che non è prevista alcuna scadenza per
l'iscrizione di lavoratori immigrati in attesa di regolarizzazione e per i
quali non è stato ancora firmato il regolare contratto di soggiorno.
(16 GENNAIO 2003; ORE 17:18)
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