Bossi-Fini, prima sentenza pro-imputato
Espulso, resta in Italia
per andare dal medico
Il giudice lo assolve

s.t.

Prima assoluzione per una violazione della legge sull'immigrazione Bossi-Fini. La sentenza è stata pronunciata ieri mattina in tribunale a Treviso dal giudice Angelo Mascolo che, accogliendo le tesi della difesa, ha rimesso in libertà un marocchino trentenne accusato di aver violato le norme sulla permanenza nel territorio italiano.
Mohamed Salah, clandestino, aveva ricevuto lo scorso 24 dicembre la notifica di un ordine del questore di lasciare l'Italia entro cinque giorni. Il 29, insomma, Salah avrebbe dovuto rientrare in Marocco: il 30, invece, gli agenti lo trovano a Castelfranco. La legge parla chiaro: lo straniero che non ha rispettato nei termini il provvedimento della Questura, è sottoposto all'arresto e al processo per direttissima. Svariate, a questo proposito, le sentenze di condanna già pronunciate dal tribunale di Treviso. Quella di ieri mattina, invece, è la prima assoluzione.
Il giudice ha accolto le istanze dei difensori dell'imputato, gli avvocati Fabio Crea e Aldo Pardo del Foro di Treviso, che hanno fatto riferimento al «giustificato motivo» per il quale Salah si è trattenuto in Italia: una visita medica fissata da tempo. Dal febbraio scorso, infatti, il marocchino è stato vittima di due incidenti stradali e, in conseguenza a ciò, è stato sottoposto a tre interventi chirurgici; ancora oggi l'uomo è in cura presso l'ospedale Ca' Foncello di Treviso.
Il 30 dicembre, giorno in cui è stato arrestato dalla polizia, l'uomo doveva sottoporsi a una visita medica programmata da tempo ed è proprio per motivi sanitari, hanno spiegato i difensori, che si è trattenuto in territorio italiano malgrado l'ordine del questore.
Una giustificazione ritenuta fondata dal giudice che ha assolto il marocchino «perché il fatto non costituisce reato». La sentenza rappresenta un importante precedente, anche perché sono previsti per il futuro numerosissimi processi in applicazione della legge Bossi-Fini.
Il prinicipio affermato ieri in aula potrebbe pertanto fare scuola.

http://www.tribunatreviso.quotidianiespresso.it/tribunatreviso/arch_09/treviso/cronaca/tc402.htm