IX° Workshop Internazionale “Cultura,
Salute, Migrazioni”
2-3-4 Dicembre 2002
“Il Consultorio Materno–Infantile e
l’ambulatorio pediatrico:
due servizi per la Tutela della Salute di bambini e donne nel Campo nomadi Comunale di Cagliari “
di
M. Bacchis - P. Contu
Università degli Studi di Cagliari - Dipartimento di
Sanità Pubblica
Con la collaborazione
di
A. Melis, G. Mereu
Azienda Usl 8 Cagliari - Servizio Materno
Infantile
M. Olla
Comune di Cagliari –
Assessorato Servizi Sociali
“Il Consultorio Materno–infantile e
l’ambulatorio pediatrico:
due
servizi per la tutela della Salute di bambini e donne nel Campo nomadi Comunale di Cagliari “
M. Bacchis* P.
Contu*
* Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Sanità Pubblica
Con la collaborazione di
A. Melis ** G. Mereu**
** Azienda Usl n.8 Cagliari, Servizio Materno Infantile
e
M. Olla ***
Comune di Cagliari- Assessorato Servizi Sociali
“Non si conoscono che le cose che si addomesticano (…)”, disse la volpe, (…) “bisogna essere molto pazienti (…) in principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. (…) Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”
tratto da “Il piccolo principe”
di Antoine De Saint-Exupéry
La ricerca epidemiologica sulla salute del popolo
Zingaro residente nel Comune di Cagliari ha inizio nel 1997 nell’ambito
di uno studio europeo “Prevention and Health Promotion for the
Excluded and the destitute in Europe”(in: Biomedical and Health Research - Vol.56 European
Commission DG Health and Consumer Protection 2002 edito da Pierre Chauvin)
condotto dal Working group Europromed composto da otto Paesi Europei (Italia, Svizzera,
Francia, Portogallo, Grecia, Spagna, Belgio e Germania).
Partner Italiano l’Università di Cagliari, centro di
ricerca il Laboratorio di Epidemiologia e Statistica e Promozione della Salute
del Dipartimento di Sanità Pubblica.
Lo studio si prefiggeva di descrivere e di valutare
l’accesso e l’uso delle strutture socio-sanitarie territoriali da
parte delle categorie a rischio di esclusione sociale (Zingari, senza fissa
dimora, immigrati…). Da questa ricerca (anni 1992 - 1997) emerse la
singolare situazione in piena metamorfosi della condizione sanitaria e sociale
dei Rom presenti a Cagliari, e mise in evidenza i soggetti maggiormente a rischio sanitario, quali le donne e i bambini.
Il campo
comunale apre a Cagliari nel 1995 e contemporaneamente si assiste (tra
polemiche, critiche, e anche lodi)
alla demolizione delle baraccopoli abusive (prive di servizi igienici e
acqua corrente). Le famiglie Rom (circa 400 persone) presero possesso delle 43
piazzole (venticinque nel campo sosta e diciotto nel campo transito)
assegnatigli dal Comune, e attraverso una serie di progetti si iniziò a
dare vita al Campo sosta-transito “Su Stangioni Mannu”.
Risorse economiche e risorse umane impegnate per
farsì che quei bambini, i nostri bambini, nel rispetto della loro
cultura zingara, potessero avere un futuro e una aspettativa di vita alla pari
dei coetanei cagliaritani, e italiani in genere.
La presente
relazione ha lo scopo di valutare mediante alcuni indicatori sanitari
(tasso di morbilità distribuito nel tempo per fasce di età - incidenza e prevalenza - , e uso delle strutture sanitarie
dell’area materno-infantile) e indicatori sociali (integrazione
sociale, livello di scolarizzazione e condizioni di vita) la Salute zingara
allo stato dell’arte a distanza di quasi otto anni della costruzione del
campo nomadi e della attivazione di interventi socio-educativi e sanitari da parte dei Servizi competenti
per settore.
q
Obiettivi e
metodologia
L’obiettivo prioritario della ricerca è conoscere e descrivere
lo stato di salute delle famiglie zingare all’interno del campo nomadi
comunale SS 554 a Cagliari.
E, in particolare modo
valutare l’impatto e i risultati degli interventi di Promozione della
Salute a partire dall’attivazione del Progetto di Assistenza Sanitaria dell’Azienda Usl 8 di
Cagliari (Servizio Materno Infantile e Servizio di Igiene Pubblica), e degli
interventi socio-educativi e assistenziali del Comune di Cagliari (Assessorato
ai Servizi Sociali), ad oggi.
Le principali fonti utilizzate nella ricerca sono rappresentate dai dati
socio-demografici e di scolarizzazione,e dai dati sanitari materno-infantili .
§ Dati socio-demografici e scolastici
rappresentano l’elemento base per poter fare una adeguata diagnosi della
comunità zingara, consentendo di mostrare un quadro della loro salute
sociale (condizione abitativa, dimensione dei gruppi deboli quali i bambini e
le donne, livello di alfabetizzazione e tasso iscrizione scolastica).
§ La documentazione sanitaria relativa alle
visite ambulatoriali pediatriche nel campo sosta ci offre l’opportunità
di delineare, nella quotidianità, attraverso la comparazione con i dati
socio-demografici, oltre la situazione strettamente sanitaria
(morbilità) anche le strategie di approccio e la dimostrazione
scientifica dei risultati, ottenuti nel tempo, dai pediatri in termini
medico-assistenziali e di rapporto fiduciario tra il popolo Rom, soprattutto
tra le mamme.
§ Dati sanitari materno-infantili per valutare
la presa in carico delle donne zingare dai consultori familiari per
monitoraggio gravidanze, consulenze ginecologiche-ostetriche e assistenza alla
puerpera e al neonato.
§ Osservazione periodica e sistematica nel Campo
nomadi “SS 554” con l’ausilio di riprese fotografiche, al fine di registrare tutte le
informazioni necessarie per approfondire lo studio e validarlo dal punto di
vista statistico e scientifico.
§ Interviste non strutturate e raccolta di
testimonianze tra gli operatori sociali e sanitari, e con le famiglie zingare,
con umiltà ed enormi limiti, per approfondire la conoscenza della
vita zingara tra luci, colori,
libertà, salute e polemiche.
q
Introduzione
E’ rilevante rievocare come e perché la Sardegna abbia emanato la L.R. n.9/1988 (Legge
“Tiziana”) per la Tutela dell’etnia e della cultura zingara.
Il Consiglio Regionale approva la Legge Regionale Speciale n.9/88
“Tutela dell’Etnia e della Cultura dei Nomadi” dopo l’ennesima innocente morte di una bimba in
una baraccopoli sarda.Una zingarella, Tiziana, deceduta per broncopolmonite
nel suo lettino e poi martoriata dai ratti. Una esperienza triste da ricordare
e, da non dimenticare, per poter conoscere e quindi per poter intervenire in
termini di prevenzione affinchè questi avvenimenti non accadano
più.
L’analisi della comunità zingara, del
loro modo di vivere, dei loro bisogni (espressi e non espressi), delle loro
risorse, l’epidemiologia delle malattie, sono tutti elementi per
comprendere modalità e strategie per la promozione della
Salute zingara e della società.
Svolgere attività (sia sanitarie sia
socio-educative) con il popolo Rom è un incarico non semplice, come lo
è qualunque intervento di tipo sociale. Le complessità aumentano
ancora di più se, oltre a dover affrontare le implicazioni legate alla
“povertà” socio-economica e culturale, ci troviamo di fronte tradizioni e culture profondamente differenti
dalla nostra, come quella Zingara.
Oltre il numero e cartella clinica, c’è
una persona, adulta o bambina, di sesso maschile o femminile, con una storia,
un proprio vissuto, delle radici, delle difficoltà. La legge regionale
9/88 viene ricordata con un nome, Tiziana, e ogni zingaro ha un nome Sanela, Bisera, Brenda,
Samira, Andrea, Muniba, Esmeralda, Jasmina, Serif, Valentina … ancor
prima di avere un “codice”.
L’incontro con una zingara sui
marciapiedi cittadini assieme ai suoi piccoli, figli o fratellini, suscita
curiosità, critiche, a volte pietà e rabbia. Poi, qualcuno di
noi, “gagè”, si avvicina, con diffidenza, attratta dai
colori e dall’arte “magica. Porge la mano alla zingara per una lettura
del futuro… un futuro…!! La vita media per i Rom è di 45
anni: la stessa che si registrava in Italia nei primi decenni del 1900.
Quale futuro hanno i nostri bambini zingari se
dovessimo cercare di leggere tra le linee della loro manina?
q
Zingari, ieri
ed oggi a Cagliari: nomadi o sedentari?
In Sardegna gli zingari si sono insediati, intorno gli anni sessanta,
in maniera eterogenea in due delle quattro province Sarde (Sassari e Cagliari).
Fino a metà degli anni novanta erano presenti nell’area
metropolitana di Cagliari, hinterland e provincia vari insediamenti spontanei
privi di servizi igienici, acqua e energia elettrica. Vivevano prevalentemente
in baracche simili a palafitte, e alcuni in roulotte. Un unico campo abusivo
(quello di via san Paolo, vicino all’aeroporto di Cagliari-Elmas) aveva
una piccola costruzione, che fungeva da scuola, con arredi dati gratuitamente
in comodato d'uso dalla Regione e gestita da volontari.
Alla fine degli anni ottanta si ha una svolta decisiva
per gli Zingari della Sardegna e di Cagliari. Il Consiglio Regionale approva la
Legge Regionale Speciale n.9/88 “Tutela dell’Etnia e della
Cultura dei Nomadi”, emanata dopo l’ennesimo episodio di
morte di una neonata nelle baraccopoli
Il padre della bambina decise di rivolgersi alle
autorità competenti del territorio sardo per porre termine a questo
degrado, e per meglio tutelare la “sua gente”, al fine di evitare
nuove tragedie.
Il progetto
esecutivo, per la realizzazione di un Campo sosta e transito per i nomadi, fu
approvato nel maggio 1990. E il campo comunale, situato alla periferia di
Cagliari, venne inaugurato, tra critiche e polemiche, nel 1995.
Cagliari
tastò con mano una realtà difficile da affrontare.
Un’impresa non semplice: circa 400/500 persone Rom (di cui il 60% minori)
presero possesso delle piazzole assegnatigli dal Comune, e il Campo
sosta-transito “Su Stangioni Mannu” piano piano prese vita
lasciando alle spalle il ricordo delle baraccopoli.
Il nuovo stanziamento non è privo di difetti, è
piuttosto un punto di partenza per dare inizio ad una realtà più
dignitosa, o, se non altro, più sana sotto il profilo
igienico-sanitario.
Una prospettiva
futura di aprire le porte ad una effettiva tutela e garanzia dei diritti alla
salute e allo studio come previsto dalla stessa Costituzione italiana
(artt.3,32,34) e dalla L.R. 9/88:“(…) L’unità
sanitaria locale competente per territorio garantisce al campo di sosta la
vigilanza igienica e l’assistenza sanitaria (art.5)”(…)
“e nel rispetto dell’identità etnico-culturale, il Comune
attua ogni anno interventi per la
scolarizzazione dei bambini nomadi nell’ambito delle scuole del
pre-obbligo e dell’obbligo scolastico (art. 8)”.
Su nove campi nomadi presenti nel territorio regionale
oltre la metà è ubicata nella provincia di Cagliari. Tutti con
caratteristiche e realtà organizzative differenti sia per numero di
abitanti sia per tipologia degli interventi sociali e sanitari.
Unico obiettivo raggiunto equamente è stato
l’inserimento scolastico dei minori, anche se a livelli diversi.
La comunità maggiormente rappresentata a Cagliari e hinterland
è quella dei Rom Khorakané, zingari musulmani, la cui provenienza è
l’ex-Yugoslavia, tuttavia, oramai i bambini e gran parte degli
adolescenti sono nati (come risulta dai registri ospedalieri) in Sardegna o in
Italia.
I nati dal 1990 in poi hanno origini, tradizioni e cittadinanza Zingare
ma, la loro patria, pur restando, paradossalmente, a tutti gli effetti stranieri, è l’Italia.
Inizialmente il campo SS 554, esteso
per circa 10 mila metri quadri, era suddiviso in due parti una transito,
per permanenze non superiori ai quindici giorni, e una sosta, per
permanenze massime di un anno, concepito per famiglie zingare tendenti al
nomadismo. Divisione e progettazione che fin dalle origini è stata solo
fittizia: la rete divisoria e l’assegnazione delle piazzole alle famiglie
in base ai tempi di permanenza sono solo un ricordo delle carte. Il campo
è stato adattato col tempo in conformità ai bisogni delle
famiglie e alle esperienze, la riorganizzazione interna è continua.
A Cagliari dal 1997 le famiglie
zingare possono essere definire semi-stanziali. Infatti, pur essendoci un certo
fenomeno migratorio, questo avviene prevalentemente tra i campi della Sardegna.
Si riscontrano alcuni flussi tra i campi del Nord Sardegna (in particolare Olbia)
o tra quelli della provincia di Cagliari (Carbonia e Selargius).
La minore diffusione al Nomadismo tra gli zingari della Sardegna ha
permesso di circoscrivere e “fotografare” la situazione sanitaria e
sociale delle famiglie zingare a Cagliari, con un margine di errore minimo, e
questo anche grazie ad una alfabetizzazione dei Rom (si nota precisione e
accuratezza dei dati anamnestici riportarti nei registri ospedalieri e
ambulatoriali, per un sapere e saper
riferire i propri dati personali e sanitari).
Nel periodo in cui
gli insediamenti zingari erano abusivi e anche il primo periodo di vita del
campo comunale, era problematico e complesso presentare dei dati attendibili,
impresa difficile ma fattibile negli ultimi anni perché Cagliari ha
visto nascere e crescere i propri concittadini zingari dando loro un volto e
una storia.
q
Tra passato e
presente.
Era il 1995 quando l’Amministrazione Comunale di
Cagliari diede inizio alla demolizione delle baraccopoli…“(…) Le baracche rialzate, per difendersi meglio
dai topi, fatte di cartone, giornali e pezzi di eternit, ma tutte provviste di
tv e, in alcuni casi, antenna satellitare. La sporcizia, le bestie dalle
dimensioni sproporzionate, i cumuli di immondizia, la gente coperta di stracci. Non si poteva più tollerare che
un gruppo di persone vivesse in condizioni igieniche raccapriccianti, tra topi
grandi come gatti, blatte e immondizia. <<Erano un pericolo per sé
stessi e per gli altri(…)>> - Le loro baracche sono state abbattute dalle ruspe
del Comune <<E' l'unico modo per assicurare ai nomadi condizioni di vita
decenti>> - ha detto il Sindaco Mariano Delogu <<La baraccopoli
rappresentava un'offesa per la città>> - gli ha fatto eco, Carlo
Pintor, assessore ai servizi sociali. <<il campo è una scelta di
integrazione non di emarginazione>> trasloco <<Non forzato - dice
Maria Olla, assistente sociale del Comune -; li abbiamo convinti a spostarsi
offrendo loro migliori condizioni di vita, assistenza medica ed aiuti
concreti.>> (tratto
dall’articolo “Capo dammi cento lire” di Cristina Cossu, in
Almanacco di Cagliari 1996).
Il campo nomadi SS 554 ha dato l’opportunità alle famiglie
zingare di condurre una vita più dignitosa. Il campo dispone di servizi
igienici, luce e acqua, inoltre le attività di scolarizzazione e di
assistenza sanitaria sono garantite in maniera continuativa fin
dall’inizio.
La piena efficienza
del campo si è registrata solo il primissimo periodo.
Dopodicchè le carenze, i problemi di ordine pubblico, l’alto
indice di affollamento, le difficoltà di comunicazione sono emerse alla
luce e sia nel 1998 sia fino
a pochi mesi fa il campo mostrava un evidente stato di degrado ambientale e una
precarietà igienico-sanitaria.
Servizi igienici semi-distrutti, tombini fognari intasati, incuria, scarsa pulizia, la
precarietà igienica, ristagni di acqua e liquami in pozzanghere nello
spazio antistante le piazzole. Le riparazioni e rifacimenti di servizi e
strutture, da parte dell’ufficio comunale competente, erano continue,
purtuttavia episodi di vandalismo
e il deterioramento persistevano.
La situazione oggi è cambiata. Le riprese fotografiche effettuate nel corso del tempo permettono un’analisi e un confronto oggettivo. Le condizioni complessive del campo appaiono migliorate. I rifiuti si ritrovano dentro gli appositi contenitori, la pavimentazione in cemento attorno le piazzole facilita la pulizia di fronte a ciascuna abitazione e impedisce il formarsi delle pozzanghere, l’acqua viene erogata tutto il giorno grazie ad un deposito (a Cagliari c’è emergenza acqua. Pertanto viene garantita in città solo per circa sei ore al giorno), e, nei dirupi non si osservano più i cumuli di rottami, rifiuti e immondezza.
Inoltre, ogni famiglia ha ricevuto dei piccoli prefabbricati in legno
sistemati tra una roulotte e l’altra.
E’ un esito positivo. E’ un traguardo raggiunto, pur
essendo ancora numerosi gli obiettivi da raggiungere e le difficoltà da
superare.
Risultati,
visibili a lunga distanza (come tutti gli interventi di promozione della
Salute, che richiedono come elemento chiave la collaborazione e la
partecipazione attiva della comunità !) ma tangibili.
q Situazione socio-demografica.
Il numero delle famiglie è pressocchè stabile dal 1997 (tabella n. 1). Al 30 giugno 2002 in Questura 46 cittadini Rom avevano regolare permesso di soggiorno, e residenza anagrafica nel Comune di Cagliari. (fonte: Ufficio Servizi Sociali “Area Nomadi” Assessorato Servizi Sociali Comune di Cagliari)
Tabella n. 1Popolazione Zingara nel Campo SS 554
a Cagliari.Anni 1995-2002 |
||||||||
Anno |
1995 |
1996 |
1997 |
1998 |
1999 |
2000 |
2001 |
2002 |
N. Famiglie |
42 |
31 |
21 |
28 |
23 |
24 |
21 |
23 |
Tot. Adulti |
|
67 |
56 |
61 |
60 |
63 |
||
0-3 anni |
28 |
14 |
16 |
15 |
23 |
|||
3-6 anni |
15 |
16 |
17 |
14 |
15 |
|||
6-14 anni |
36 |
27 |
31 |
32 |
33 |
|||
14-18 anni |
16 |
18 |
19 |
12 |
15 |
|||
Totale 0-18 anni** |
|
134 |
75 |
95 |
75 |
83 |
73 |
86 |
Totale |
400* |
300* |
136 |
172 |
131 |
144 |
133 |
150*** |
* il n.
è indicativo in quanto la maggior parte di Rom non era registrato e
identificabile con documento di identità.
** la
percentuale dei minori è del
60%.
(***dati
aggiornati al 30 giugno 2002)
fonte: Ufficio Servizi Sociali “Area Nomadi” Assessorato
Servizi Sociali Comune di Cagliari anni 1995-2002)
Ø Integrazione scolastica.
Un obiettivo prioritario posto fin dall’inizio dal Comune di
Cagliari è stato quello dell’inserimento scolastico dei minori
Rom. Il progetto di scolarizzazione ha coinvolto genitori, corpo docente,
educatrici e assistenti, Assessorato alla Pubblica Istruzione e Assessorato ai
Servizi Sociali.
Gli ostacoli
permangono nel tempo sia da parte delle famiglie zingare sia cagliaritane: la
scarsa igiene personale dei piccoli rom ostacola l’integrazione, e gli
interventi di sensibilizzazione con i genitori zingari e cagliaritani sono una norma. Inoltre l’obbligo
scolastico è talvolta vissuto solo come tale, e periodicamente
l’assistente sociale per evitare evasioni in tal senso, instaura rapporti
di un dialogo, e nei casi necessari interviene come previsto da legge.
Il numero di iscritti è costante nel tempo per
quanto concerne la scuola elementare, mentre si registrano variazioni nella
scuola media inferiore.
Tabella n. 2 Bambini rom iscritti nelle scuole dell’obbligo a Cagliari |
|||||
|
a.s. |
97-98 |
99-00 |
00-01 |
01-02 |
Scuola elementare |
|
20 |
34 |
24 |
29 |
Scuola media |
|
1 |
0 |
5 |
7 |
Totale alunni |
|
21 |
34 |
29 |
36 |
fonte: Ufficio Servizi Sociali “Area
Nomadi” Assessorato Servizi Sociali Comune di Cagliari .
La percentuale di iscritti nelle scuole
dell’obbligo è pari al numero di minori in età scolare
residenti nel campo nomadi (vedi riquadro n.1) di Cagliari, tenendo presenti
anche i trasferimenti.
L’inserimento
e la regolare frequenza scolastica è uno degli obiettivi prioritari a
cui il Comune non cede, attivandosi con diversi interventi e progetti, attraverso
risorse proprie e della scuola. I progetti e gli interventi vengono adattati e
subiscono variazioni in base ai bisogni e ai risultati (positivi e negativi)
ottenuti nel tempo.
Attualmente i
minori frequentano regolarmente la scuola. Il trasporto è garantito dagli scuolabus
comunali. Un progetto pilota di integrazione culturale (per tutti gli stranieri
- Legge 285/97) prevede la presenza di una educatrice in classe,
attività integrative e recupero scolastico. Il tempo pieno è
assicurato agli alunni del primo ciclo (I e II elementare) e doposcuola per
quelli del secondo ciclo (III- IV e V elementare).
Si è in
attesa dell’attivazione dei centri polivalenti di aggregazione
circoscrizionali per l’inserimento degli alunni delle scuole medie. A
differenza degli anni scolastici passati non sono previste attività
extrascolastiche dentro la struttura polivalente annessa al campo nomadi.
Infatti, per agevolare l’integrazione sociale anche dopo il normale
orario scolastico gli adolescenti avranno l’opportunità di frequentare
le sedi ludiche-ricreative ed educative site in città.
Ø
Baby parking.
Il “Servizio ludico-educativo per minori
nomadi” attivato nel
2000 (Legge n.285/97) nei locali del Campo nomadi per i bambini in
età prescolare (18 mesi-5 anni) oltre a garantire un supporto socio-educativo per la
formazione e la crescita dei bambini, offre un servizio mensa (con appalto
esterno) agli iscritti.
L’assistente sociale responsabile
dell’area nomadi afferma che dopo un iniziale partecipazione di mamme e
figli oggi il servizio Baby parking registra dei momenti di crisi e il suo
futuro parrebbe incerto. I
minori in età prescolare sono circa 10 bambini, ma le frequenze
rilevabili in quest’ultimo periodo sono inferiori.
q
Epidemiologia
sanitaria
L’Azienda Usl n. 8 di Cagliari garantisce
l’assistenza sanitaria al popolo Zingaro residente nell’area di
propria competenza.
Inoltre, ha avviato un “Progetto di Educazione alla Salute
e Assistenza Sanitaria in favore della popolazione nomade presente nel
territorio della Azienda U.S.L. n.8 Cagliari” mediante attività integrate tra il
Servizio Materno Infantile e il Servizio Igiene e Sanità Pubblica in
collaborazione con il Comune di Cagliari- Assessorato ai Servizi Sociali. Il
progetto pilota, intrapreso nel 1996, aveva come target i bambini e le donne residenti nel Campo
sosta “SS 554”di Cagliari. Successivamente si estese a tutti e tre
i campi sosta presenti nel territorio dell’azienda Usl di Cagliari con
tempi e modalità differenti in base alla specifica realtà di
ciascun insediamento.
q
Campione e
target
Il target è costituito da donne e bambini zingari che hanno ricevuto
prestazione sanitaria in due Consultori Familiari di Cagliari (1993-giugno 2002) o presso
l’ambulatorio pediatrico (dicembre 1996-giugno 2002) sito nella struttura
del Campo nomadi della città.
Il campione è rappresentato da 286 pazienti domiciliati in Cagliari o di provenienza esterna dall’area del Comune di Cagliari (campi nomadi di altre province sarde o italiane) che hanno usufruito del Servizio Materno Infantile dell’Azienda Usl 8, di cui:
§ 224 pazienti (0-23 anni) dell’ambulatorio pediatrico del campo SS 554 per un numero complessivo di 1713 prestazioni tra visite, controlli, certificazioni e bilanci di salute (1482), determinazione anticorpi anti-HAV (63) screening tbc (168) nel periodo dicembre 1996 - giugno 2002;
§ 46 bambini in età pediatrica (0-14 anni) e 16 donne (età media 23 anni) che hanno adoperato i due Consultori Familiari facenti parte del Progetto di assistenza sanitaria per i Rom nella Usl di Cagliari per un totale di 181 assistenze (visite, certificazioni e consulenze specialistiche) dal 1993 ad oggi.
q
Analisi statistica
L’analisi
statistica prende in esame la documentazione sanitaria dell’ambulatorio
pediatrico annesso al Campo Sosta 554 di Cagliari e dei due Consultori
familiari (via Is Maglias e via Talete) parte attiva del progetto. Lo scopo
è studiare la distribuzione e la frequenza, delle richieste (visite,
consulenze, o altro) in rapporto alla fascia d’età sia in risposta
ad un servizio ambulatoriale in loco sia a livello territoriale nei consultori
familiari.
Ø
Diagnosi e prestazioni nell’ambulatorio pediatrico SS 554.
Il periodo preso in esame è dicembre 1996-giugno 2002 con una
comparazione tra i dati sanitari compresi in diversi periodi
dell’attività ambulatoriale:
1)
biennio
1997-1998 fase iniziale;
2)
biennio
1999-2000 fase intermedia;
3)
biennio
2001-2002 fase attuale (fino al mese di giugno c.a.)
Il “Progetto
di Educazione alla Salute e Assistenza Sanitaria in favore della popolazione nomade”
ha permesso un intervento diretto nel campo SS 554 con l’apertura
di un ambulatorio pediatrico (0-18 anni) in un locale della struttura
polivalente sita nell’insediamento. E’ un ambulatorio essenziale
per la rilevazione dei bisogni di salute e delle prestazioni base del Pediatra.
Gli operatori coinvolti in sede sono tre pediatri che garantiscono
l’apertura costante due volte la settimana (martedi e venerdi) per alcune
ore della mattina. Un’assistente sanitario ha compiti di educazione sanitaria,
prevalentemente sull’igiene personale, e svolge il proprio operato
nell’ambito delle visite ambulatoriali pediatriche per 2 ore settimanali.
Il rapporto fiduciario, la continuità , e il
“concedere” ascolto e consigli anche a chi non è più
bambino, come gli anziani o gli adulti in genere, ha favorito un migliore
accesso ed un utilizzo più razionale delle strutture sanitarie
ambulatoriali e ospedaliere (l’indagine, –1993/2002- condotta nel
reparto e nel pronto soccorso Pediatrico di due ospedali di Cagliari, è in
corso di elaborazione) in termini di prevenzione e di cura.Un aspetto che non
può non essere preso in considerazione e il più importante
risultato ottenuto in questi anni dagli operatori sanitari e sociali che di
riflesso ha favorito il benessere sanitario dei Rom, soprattutto dei bambini.
Non si registrano più casi di mortalità infantile dal
gennaio 1996 e, episodi come quello che videro tanti piccoli morire per freddo
e per complicazioni respiratorie sono un ricordo della lontana cronaca locale “(…)
La morte torna a bussare nelle baracche dei nomadi. E colpisce ancora una volta
i più piccoli: ieri mattina si è portata via in un attimo Sofia.
A trentacinque giorni appena (…). È ancora fresco il ricordo di
una bambina stroncata nella baraccopoli dalla polmonite e ora la notizia di
Sofia (Unione Sarda del 2-1-1996 di Carlo Cugusi).
Le cartelle pediatriche compilate nell’ambulatorio sono 224. Di queste
51 pazienti non risultano essere più residenti nel campo Comunale di
Cagliari. Dato importante è il fatto che bambini e adolescenti sono
seguiti praticamente tutti in rapporto all’indice demografico
calcolato per ciascun periodo.
L’anno mediano di nascita dei pazienti è
il 1991. L’età è compresa tra 0-23 anni: anno di nascita
dal 1975 al 2002.
Chi si rivolge al pediatra dalla prima visita (1997)
ad oggi, difficilmente abbandona l’ambulatorio se non per motivi di
trasferimento. Mentre se l’abbandono del pediatra avviene dopo i 15 anni
di età, è un dato fisiologico.
Le motivazioni principali per cui i genitori Rom
richiedono una consulenza pediatrica le riportiamo nella tabelle che seguono.
Tabella n.4 Prestazioni totali nell’ambulatorio
pediatrico SS 554 per bienni: 1997-1998 / 1999-2000/ 2001-2002 |
||||||||||||||||||||
Prestaz. |
Avr |
Bvr |
Cntr |
dig |
drm |
trt |
feb |
bslt |
altr |
Tot. Prestaz. |
||||||||||
|
n. % |
n. % |
n.
%
|
n. % |
n. % |
n. % |
n. % |
n. % |
n. % |
N |
% |
|||||||||
Bienni |
98 |
|
39 |
|
16 |
|
16 |
|
8 |
|
14 |
|
13 |
|
0 |
|
38 |
|
242 |
16 |
97-98 |
||||||||||||||||||||
99-00 |
233 |
|
80 |
|
55 |
|
46 |
|
32 |
|
29 |
|
22 |
|
20 |
|
129 |
|
646 |
46 |
01-02 |
184 |
|
68 |
|
74 |
|
64 |
|
23 |
|
19 |
|
23 |
|
29 |
|
132 |
|
594 |
40 |
Tot ‘97-‘02 |
515 |
34 |
187 |
13 |
145 |
10 |
126 |
9 |
63 |
4 |
58 |
4 |
58 |
4 |
49 |
3 |
462 |
31 |
1482 |
100 |
Dalla
tabella n.4 emerge l’incremento della frequenza ambulatoriale dal primo
biennio a quelli successivi. Il quale è giustificato dalla maggiore
fiducia e rapporto continuativo degli operatori sanitari che vi operano, e non
ad un aumento di patologie.
La percentuale di prestazioni passa dal 16% al 40% nell’ultimo
biennio.
Le patologie a carico delle vie aeree superiori
(AVR) delle basse vie respiratorie (BVR ) sono stabili negli anni e
rappresentano la ragione più frequente della richiesta del Pediatra.
Tabella n.5 Totale prestazioni per fasce di età più frequenti
nell’ambulatorio pediatrico SS 554 dal 1997 al 2002 (fino a giugno) |
|||||||||||
Prestazione |
0-4 anni n.
% |
5-9 anni n.
% |
10-14 anni n.
% |
15- 23anni n.
% |
n. tot |
tot.
% |
|||||
Avr |
215 |
38% |
133 |
34% |
112 |
46% |
55 |
16% |
515 |
34% |
|
Bvr |
109 |
19% |
50 |
13% |
20 |
8% |
8 |
2% |
187 |
13% |
|
Cntr |
34 |
6% |
53 |
13% |
48 |
20% |
7 |
2% |
145 |
10% |
|
Dig |
50 |
9% |
49 |
12% |
20 |
8% |
6 |
2% |
126 |
9% |
|
Drm |
23 |
4% |
12 |
3% |
21 |
9% |
7 |
2% |
63 |
4% |
|
Trt |
16 |
3% |
12 |
3% |
13 |
5% |
17 |
5% |
58 |
4% |
|
Feb |
26 |
5% |
19 |
5% |
7 |
3% |
6 |
2% |
58 |
4% |
|
Bslt |
49 |
9% |
0 |
0% |
0 |
0% |
0 |
0% |
49 |
3% |
|
Altro |
50 |
9% |
78 |
20% |
89 |
37% |
245 |
70% |
462 |
31% |
|
Tot. Prest. |
572 |
39% |
394 |
27% |
241 |
16% |
351 |
24% |
1482 |
100% |
|
La percentuale di prestazioni accresce nelle prime
fasce di età (0-10 anni) con una richiesta totale del 39% per i bambini tra i 0-4 anni, di cui il
15% per controlli generici (non
legati quindi a patologie in atto) e per bilanci di salute nel primo anno di
vita (tabella n.5).
Mentre nel primo biennio 1997-1998 (tabella n.4) non
veniva richiesto alcun controllo dell’accrescimento nel primo anno di
vita dei neonati.
Nella tabella n 6 osserviamo la distribuzione per ogni
singolo biennio:
tabella n. 6 “a” Prestazioni più frequenti per biennio
e per fascia di età. |
|||||||||||||||||||||
biennio 1997-1998 |
|||||||||||||||||||||
|
Prest |
avr |
|
bvr |
|
cntr |
|
dig |
|
Drm |
|
trt |
|
feb |
|
bslt |
|
altr |
|
Tot |
|
Età |
|
n. |
% |
n. |
% |
n. |
% |
n |
% |
n |
% |
n. |
% |
n |
% |
N |
% |
n. |
% |
n. |
% |
1 |
|
33 |
34 |
23 |
59 |
5 |
31 |
6 |
38 |
0 |
0 |
0 |
0 |
5 |
38 |
0 |
0 |
8 |
21 |
80 |
33 |
2 |
|
26 |
27 |
10 |
26 |
4 |
25 |
3 |
19 |
2 |
25 |
1 |
7 |
3 |
23 |
0 |
0 |
7 |
18 |
56 |
23 |
3 |
|
20 |
20 |
4 |
10 |
6 |
38 |
3 |
19 |
5 |
63 |
4 |
29 |
2 |
15 |
0 |
0 |
13 |
34 |
57 |
24 |
4 |
|
19 |
19 |
2 |
5 |
1 |
6 |
4 |
25 |
1 |
13 |
9 |
64 |
3 |
23 |
0 |
0 |
10 |
26 |
49 |
20 |
Tot |
|
98 |
40 |
39 |
16 |
16 |
7 |
16 |
7 |
8 |
3 |
14 |
6 |
13 |
5 |
0 |
0 |
38 |
16 |
242 |
16 |
“b”
biennio 1999-2000 |
||||||||||||||||||||||
|
Prest |
avr |
|
bvr |
|
Cntr |
|
dig |
|
Drm |
|
trt |
|
feb |
|
bslt |
|
Altr |
|
tot |
|
|
Età |
|
n. |
% |
n. |
% |
n. |
% |
n |
% |
N |
% |
n. |
% |
n |
% |
n |
% |
n. |
% |
n. |
% |
|
1 |
|
97 |
42 |
45 |
56 |
15 |
27 |
20 |
43 |
13 |
41 |
11 |
38 |
11 |
50 |
20 |
100 |
21 |
16 |
253 |
39 |
|
2 |
|
75 |
32 |
23 |
29 |
22 |
40 |
22 |
48 |
7 |
22 |
8 |
28 |
9 |
41 |
0 |
0 |
43 |
33 |
209 |
32 |
|
3 |
|
40 |
17 |
7 |
9 |
15 |
27 |
3 |
7 |
10 |
31 |
6 |
21 |
1 |
5 |
0 |
0 |
27 |
21 |
109 |
17 |
|
4 |
|
21 |
9 |
5 |
6 |
3 |
5 |
1 |
2 |
2 |
6 |
4 |
14 |
1 |
5 |
0 |
0 |
38 |
29 |
75 |
12 |
|
Tot |
|
233 |
36 |
80 |
12 |
55 |
9 |
46 |
7 |
32 |
5 |
29 |
4 |
22 |
3 |
20 |
3 |
129 |
20 |
646 |
46 |
|
“c”
biennio 2001-2002 |
|||||||||||||||||||||
|
Prest. |
avr |
|
bvr |
|
Cntr |
|
dig |
|
drm |
|
trt |
|
feb |
|
bslt |
|
Altr |
|
tot |
|
Età |
|
n. |
% |
n. |
% |
n. |
% |
n |
% |
n |
% |
n. |
% |
n |
% |
n |
% |
n. |
% |
n. |
% |
1 |
|
85 |
46 |
41 |
60 |
14 |
19 |
24 |
38 |
10 |
43 |
5 |
33 |
10 |
43 |
29 |
100 |
21 |
16 |
239 |
40 |
2 |
|
32 |
17 |
17 |
25 |
26 |
35 |
24 |
38 |
3 |
13 |
3 |
20 |
7 |
30 |
0 |
0 |
28 |
21 |
140 |
24 |
3 |
|
53 |
29 |
9 |
13 |
31 |
42 |
15 |
23 |
6 |
26 |
3 |
20 |
4 |
17 |
0 |
0 |
49 |
37 |
170 |
29 |
4 |
|
15 |
8 |
1 |
1 |
3 |
4 |
1 |
2 |
4 |
17 |
4 |
27 |
2 |
9 |
0 |
0 |
15 |
11 |
45 |
8 |
Tot . |
|
185 |
31 |
68 |
11 |
74 |
12 |
64 |
11 |
23 |
4 |
19 |
10 |
23 |
4 |
29 |
5 |
132 |
22 |
594 |
40 |
avr= Alte vie Respiratorie fbb=febbri di ndd o per infezioni AVR
drm= micosi, impetigini, piodermiti, dermatiti da panno
bls= bilancio salute
e visita pediatrica 0-12 mesi
bvr= Basse vie respiratorie
dig= gastroenteriti, enteriti, diarree, ossiuri…
ctr*= controlli generici, terapie , medicazioni, altro
trt=ustini, ferite, contusioni
altro= certificati scuola, sportivi, congiuntiviti, punture
insetti, dolori ndd, anemie e disturbi nutrizione, ascessi dentari, malattie
esantematiche, gastriti.
Prest.= Prestazioni visite,
consulenze, controlli, certificati, terapie altro
Età = 1 ( 0/4 anni) - 2= ( 5/9 anni) -
3= (10/14 anni) 4= (>15 anni)
Il gruppo di prestazioni indicate con
“altro” comprende diverse motivazioni per le quali i genitori conducono in ambulatorio i
propri figli. La percentuale
più alta si registra nella richiesta di certificati scolastici e di
consulenze specialistiche
(ricoveri o visite) in strutture
sanitarie.
Tali prestazioni comprendono anche patologie
(congiuntiviti, punture di insetto, ascessi dentari e carie, gastriti,
anemie…) che in percentuale non risultano essere significative se
rapportate al totale. Tra queste si segnalano:
§ I casi di Epatite A rilevati nel dicembre 1998
e gennaio 1999 (motivo che ha indotto a sottoporre gli zingari tra 0-18 anni
alla determinazione degli anticorpi antiepatite A), sono circoscritti a tale
periodo. Non si registrano ultimamente epidemie.
§ Controlli preventivi a tutti i bambini del
campo a seguito di segnalazione per Tinea corporis.
§ Problemi a carico di gengive e denti, con
un’incidenza più intensa ultimo biennio 2001-2002;
§ un caso di aplasia midollare nel 2001,
sottoposto a trapianto midollare consanguineo e in via di risoluzione. Per il caso, dopo il ricovero, avendo
rifiutato una sistemazione in struttura protetta (previa valutazione operatori
sanitari e psico-sociali dei benefici sulla salute psico-fisica del bambino)
è stata adattata e organizzata una roulotte sterile con zona filtro con
opportune norme igieniche sanitarie per i locali e gli stessi familiari.
(fonte: servizio materno infantile Usl 8).
§ una sindrome di down, nato da giovane madre di
23 anni alla terza gravidanza.
§ Gli Screening per la t.b.c. vengono eseguiti
periodicamente con scadenza annuale adottando la metodica de Tine-test e la
prova Mantoux coinvolgendo in prevalenza la popolazione minorile (0-18 anni). L’incidenza
aggiornata all’ultimo screening (novembre 2002) è pari al 2%.
Ø
Diagnosi e prestazioni nei Consultori Familiari di Cagliari.
I consultori familiari a Cagliari di competenza della Azienda usl 8, sono tre. Di questi due hanno aderito al progetto di assistenza e educazione sanitaria per il popolo Rom. La loro posizione nel territorio è tale che per motivi logistici e pragmatici hanno indotto i Rom a rivolgersi in prevalenza in uno di questi, sito nelle vicinanze del Campo Sosta cittadino. Tra il personale sanitario coinvolto vi sono gli stessi (pediatra e assistente sanitario) che operano nel Campo nomadi 554, garantendo in tal modo continuità e approfondimento della conoscenza della cultura zingara, e altre figure professionali (ginecologo e ostetrica) che offrono assistenza solo nella specifica sede consultoriale.
Per lo studio
epidemiologico sono stati presi in esame gli anni dal 1993 al giugno 2002,
verificando e confrontando la distribuzione delle visite in diversi periodi
differenti anche per caratteristiche socio-demografiche e condizioni
igienico-sanitarie ambientali, che vanno dall’epoca delle baraccopoli al
campo sosta comunale. E’ da tener presente che in questo caso il target
è eterogeneo per provenienza territoriale, pertanto il campo di
residenza varia sia per le donne sia per i bambini. Il periodo in osservazione:
§
Biennio
1993-1994 insediamenti spontanei;
§
biennio
1995-1996 fase embrionale del primo campo sosta comunale a Cagliari;
§
biennio
1997-1998 fase iniziale del progetto di assistenza sanitaria dell’azienda
usl 8 per i Rom;
§
biennio
1999-2000 fase intermedia del progetto;
§
biennio
2001-2002 fase attuale (fino al mese di giugno c.a.).
Ø
Visite pediatriche in consultorio.
Nei Consultori Familiari di Cagliari sono stati visitati 46 bambini negli anni 1993 e
giugno 2002. Da una testimonianza di una pediatra del consultorio, raccolta
nell’ambito della ricerca, le prime prestazioni (visite pediatriche,
controlli, somministrazione di farmaci, e altro) in Consultorio risalirebbero
ai primi anni novanta, in quanto un Professore della Clinica pediatrica
universitaria di Cagliari inviava i suoi piccoli pazienti .
Dai dati delle schede del consultorio, i bambini sono
stati visitati in media 3 volte ciascuno, per un totale di 160 diagnosi,
certificati, controlli e bilanci di salute.
La fascia di età maggiormente rappresentata
è quella 0-4 anni, e in particolare si registrano bimbi nei primi dodici
mesi di vita.
Dalla tabella n.7 che segue si osserva la
distribuzione nel tempo delle frequenze al consultorio, e si può
constatare la differenza tra il periodo delle “baraccopoli” e gli
anni successivi.
Si ha una ridotta frequenza nel biennio 1993-1994 (non
risulta alcun neonato!), un incremento nel 1995-1996 (nasce il nuovo campo
comunale 554) e una diminuzione successivamente (coincide con
l’attivazione del progetto di assistenza sanitaria e quindi con
l’apertura dell’ambulatorio nel campo sosta), le cifre sono stabili gli ultimi anni (1999-2002).
L’ambulatorio pediatrico all’interno del
campo nomadi cagliaritano ha offerto un servizio sanitario di assistenza, cura
e prevenzione basilare che ha portato a delle variazioni
nell’uso più razionale delle strutture sanitarie e, la
possibilità di usufruire di un pediatra di base a
“domicilio”. Di riflesso si ha una riduzione di appuntamenti in
consultorio, ma, in termini di prevenzione, ha favorito un maggiore controllo
della salute come dimostrano le tabelle n.4, n.5 e n. 6 dove i bimbi (0-4 anni)
sono stati visitati almeno due volte nell’ultimo biennio, contro
l’assenza totale di bilanci di salute nei neonati nel 1997-1998 che invece ritroviamo nello stesso
biennio in consultorio. (tabella n.7)
Tabella n. 7 Totale prestazioni per fascia di
età nei Consultori familiari di Cagliari* anni 1993-2002 |
|||||||
|
bienni |
1993-1994 |
1995-1996 |
1997-1998 |
1999-2000 |
2001-2002 |
|
Età |
Prest. totali |
n. |
n. |
n. |
n. |
n. |
Totale N. |
0-4 aa |
|
26 |
83 |
27 |
5 |
7 |
148 |
5-9 aa |
|
0 |
3 |
3 |
0 |
0 |
6 |
10-14 aa |
|
0 |
3 |
2 |
0 |
1 |
6 |
Totale |
|
26 |
89 |
32 |
5 |
8 |
160 |
Legenda:
§
Biennio
1993-1994 insediamenti spontanei;
§
biennio
1995-1996 fase embrionale del primo campo sosta comunale a Caglairi;
§
biennio
1997-1998 fase iniziale del progetto di assistenza sanitaria dell’azienda
usl 8 per i Rom;
§
biennio
1999-2000 fase intermedia del progetto;
§
biennio
2001-2002 fase attuale (fino al mese di giugno c.a.).
Ø
Visite ostetriche-ginecologiche in
consultorio.
Le frequenze al Consultorio da parte delle donne Rom
sono sporadiche, la tendenza a rivolgersi a questo tipo di servizio permane
episodico.
Infatti i controlli
ostetrici e ginecologici si registrano prevalentemente negli ambulatori degli
ospedali della città (i dati ospedalieri –ricoveri e
consulenze- a cui ci riferiamo sono in corso di elaborazione), dai quali emerge che le donne Rom
propendono a non accettare la visita ginecologica soprattutto i presenza di
personale sanitario di sesso maschile, e accettano l’esame ecografico.
Le donne che hanno
scelto il Consultorio negli anni 1993-2002 sono complessivamente 16. La media delle visite è
pari ad uno. Ciò significa che solo alcune donne dopo la prima
prestazione sono tornate in Consultorio. L’età media è di
23 anni. Le donne che avevano già partorito avevano un’età
tra i 16 e 37 anni, e tutte pluripare (tre-cinque gravidanze). La motivazione
principale della richiesta del Ginecologo è controllo di gravidanza o
consulenza ginecologica-ostetrica. Si segnalano solo due donne che richiedono
una per certificazione IVG (anni 23) e l’altra per contraccezione (non
è indicata l’età).
q
Conclusioni
Valutando le diverse dimensioni della salute della
popolazione infantile del campo nomadi SS 554, si possono trarre alcune
conclusioni.
I.
Integrazione
scolastica: risulta soddisfacente la partecipazione all’attività scolastica,
che, mentre nel 1997-1998 coinvolgeva poco meno della metà della
popolazione infantile (quasi esclusivamente la scuola elementare). Attualmente
si ha un tasso di scolarizzazione del 100% dei residenti in età scolare.
II.
Assistenza
sanitaria: pur in presenza di una leggera diminuzione delle famiglie, il numero
delle prestazioni sanitarie è pressocchè triplicato, con un
incremento prevalentemente di quelle di tipo preventivo o di assistenza per
patologie di lieve intensità. Il che denota maggiore riconoscimento del
ruolo assistenziale con un maggiore rapporto fiduciario da parte dei genitori.
Il dato è confermato da una maggiore tendenza ad utilizzare
l’ambulatorio pediatrico del campo nomadi come “ambulatorio di
medicina e pediatria generale”. Dimostrata da un contemporaneo ridotto
afflusso nei Consultori familiari di Cagliari. Il consultorio nei primi anni di vita del campo, aveva
esercitato una funzione di supplenza.
III.
Le condizioni
ambientali sono dimostrate dal repertorio fotografico.
IV.
Una maggiore
cura dell’igiene della persona e dell’abbigliamento, e a livello
collettivo è evidente dal maggiore ordine e pulizia sia dei fabbricati
sia del terreno circostante.
La popolazione residente nel campo comunale sta
utilizzando sia l’offerta formativa che quella sanitaria nel modo
più appropriato.
Sfide e obiettivi futuri: integrazione scolastica e
sanitaria per portare il popolo Zingaro ad acquisire gli strumenti base per una
responsabilità critica di scelta della propria salute. Quindi la sfida
è raggiungere un Secondo livello nella salute e nell’istruzione.
Orientando gli interventi sanitari verso le patologie croniche della fascia
pediatrica, come la prevenzione dentale, oculistica. In quanto sia le epidemie
(come l’epatite A) sia il rischio tubercolosi, non è diverso dal
resto della popolazione italiana.
v
Ringraziamenti.
Si ringrazia il Comune di Cagliari - Assessorato ai Servizi Sociali; la Regione Sardegna - Assessorato Igiene, Sanità e Assistenza Sociale; l'Azienda Usl n.8 di Cagliari –Servizio Materno Infantile e Ufficio SAU; l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari; e quanti hanno contribuito, con la loro collaborazione e disponibilità, alla realizzazione dello Studio.
Un particolare ringraziamento a:
Dr. E. Aste Direttore Generale; Dr.ssa Onano Responsabile Servizio Materno Infantile; Dr. Ardau, Dr. A. Melis, Dr. G. Mereu, Sig.ra E. Scano, Drssa C. Sotgiu Servizio Materno Infantile; Dr. Mulas Responsabile Ufficio SAU, Sig. Sanna Ufficio Scelta/Revoca Medico- ASL n.8 Cagliari;
Dr. E. Floris Sindaco di Cagliari; T. Rossi, Assessore ai Servizi Sociali, Drssa M.E. Sanna; M. Olla; I. Artizzu –Assessorato ai Servizi Sociali, e Dr. U. Storelli, Consigliere Comunale- Comune di Cagliari;
Dr. Antonino Demurtas, Dr.ssa Orani, Dr. Serra - Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale,
Regione Autonoma della Sardegna Cagliari.
I
veri protagonisti e autori della ricerca sono loro, gli zingari. E, a loro,
soprattutto ai bambini e alle mamme Rom del campo SS 554, viene rivolto un
grazie speciale, con la speranza che
quegli occhioni azzurri, pieni di speranza e ricchi di spensieratezza da
bambino, possano vedere un futuro sempre migliore e dignitoso.
-
BIBLIOGRAFIA
-
Almanacco di
CAGLIARI 1996;
-
Almanacco di
CAGLIARI 1998
-
Costituzione
Italiana 1947;
-
Alberto Melis.
-LA TERZA META’ DEI CIELI. Gli Zingari in Sardegna.- Gia Editrice;
-
Legge 23 dicembre
1978, n.833 –Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale-
-
Legge Regionale
25 gennaio 1988, n.4.-Riordino delle funzioni socio-assistenziali-;
-
Legge Regionale
26 gennaio 1995, n.5 –Norme di riforma del Servizio sanitario regionale-;
-
Legge Regionale
Speciale n.9/1988 –“Tutela dell’etnia e della cultura dei
Nomadi”-;
-
Piano
Socio-assistenziale 1999-2001, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi
Sociali;
-
Piano
Socio-Assistenziale 1998, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi Sociali;
-
Piano
Socio-assistenziale 1996, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi Sociali;
-
Piano
Socio-assistenziale 1997, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi Sociali,
Bozza del 16.06.1997;
-
Progetto di
Assistenza Sanitaria nel Campo Nomadi sulla SS 554, Cagliari, 10 settembre
1996, Servizio
Materno-Infantile ASL n.8, Cagliari;
-
Igiene e Medicina
Preventiva, S. Barbuti-E. Belleli-G.M.Fara-G. Giammanco, Monduzzi editore,
vol.II, anno 1999
-
Le stelle e la
rana. La salute dei migranti: diritti e ingiustizie a cura di Aldo Morrrone e
Michela Mazzali, Frano Angeli editore 2000;
-
La babele
ambulante, di Aldo Morrone, Michela Mazzali, Maria Cristina Tumiati. Sensibili
alle foglie editore 2000;
-
Oltre il colore
della pelle. di Aldo Morrone, Michela Mazzali, Amedeo Pistolese, Bagatto libri
1999
-
Progetto di
educazione alla salute e assistenza sanitaria in favore della popolazione
nomade presente nel territorio della u.s.l. n°8 Cagliari- Azienda U.S.L.
n° 8 Caglairi –Servizio Materno Infantile – Servizio Igiene e
Sanità pubblica
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D.M. 24 aprile
2000 Ministero della sanità su Adozione del progetto obiettivo
materno-infantile relativo al “Piano saniatrio nazionale per il triennio
1998-2000” in G.U. n.131 del 07.06.2001
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Piano
socio-assistenziale per il triennio 1998-2000 in supplemento straordinario n.
1 Buras n. 27 del 10 settembre
1998
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Unione sarda sito
internet www.unionesarda.it
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Legge 285/97
" Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per
l'nfanzia e l'adolescenza"
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"Gli Zingari
a Cagliari. Il Campo Nomadi "SS 554"Bacchis M. P Contu
Università di Cagliari 1998
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Caritas Diocesana
- Salute Zingara- Antarem 1998
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Bambini zingari a
Cagliari. Salute e integrazione sociale nel Campo nomadi SS 554. Di M. Bacchis,
A. Melis, G. Mereu, P. Contu- Università degli Studi di Cagliari. In
atti del VIII Workshop San Gallicano Novembre 2001 Roma (in stampa)