IX° Workshop Internazionale “Cultura, Salute, Migrazioni”

2-3-4 Dicembre 2002

                                                                      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Il Consultorio Materno–Infantile e l’ambulatorio pediatrico:

  due servizi per la Tutela della Salute di bambini e donne  nel Campo nomadi Comunale di Cagliari

 

 

 

di

M. Bacchis - P. Contu

Università degli Studi di Cagliari - Dipartimento di Sanità Pubblica

 

 

 

 

 

 

 

 

Con la collaborazione di

A. Melis,  G. Mereu           

Azienda Usl 8 Cagliari - Servizio Materno Infantile

 

M. Olla 

Comune di Cagliari –

Assessorato Servizi Sociali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Il Consultorio Materno–infantile e l’ambulatorio pediatrico:

  due servizi per la tutela della Salute di bambini e donne  nel Campo nomadi Comunale di Cagliari

 

 

M. Bacchis*   P. Contu*

* Università degli Studi di Cagliari,  Dipartimento di Sanità Pubblica

 

 

Con la collaborazione di

A. Melis ** G. Mereu**      

** Azienda Usl n.8 Cagliari, Servizio Materno Infantile

e

M. Olla ***

Comune di Cagliari- Assessorato Servizi Sociali

 

 

“Non si conoscono che le cose che si addomesticano (…)”, disse la volpe, (…) “bisogna essere molto pazienti (…) in principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. (…) Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”

tratto da “Il piccolo principe” di Antoine De Saint-Exupéry

 

 

q      Premessa

La ricerca epidemiologica sulla salute del popolo Zingaro residente nel Comune di Cagliari ha inizio nel 1997 nell’ambito di uno studio europeo “Prevention and Health Promotion for the Excluded and the destitute in Europe”(in: Biomedical and Health Research - Vol.56 European Commission DG Health and Consumer Protection 2002 edito da Pierre Chauvin) condotto dal Working group Europromed   composto da otto Paesi Europei (Italia, Svizzera, Francia, Portogallo, Grecia, Spagna, Belgio e Germania).

Partner Italiano l’Università di Cagliari, centro di ricerca il Laboratorio di Epidemiologia e Statistica e Promozione della Salute del Dipartimento di Sanità Pubblica.

Lo studio si prefiggeva di descrivere e di valutare l’accesso e l’uso delle strutture socio-sanitarie territoriali da parte delle categorie a rischio di esclusione sociale (Zingari, senza fissa dimora, immigrati…). Da questa ricerca (anni 1992 - 1997) emerse la singolare situazione in piena metamorfosi della condizione sanitaria e sociale dei Rom presenti a Cagliari, e mise in evidenza i soggetti maggiormente  a rischio  sanitario, quali le donne e i bambini.

Il campo comunale apre a Cagliari nel 1995 e contemporaneamente si assiste (tra polemiche, critiche, e anche lodi)  alla demolizione delle baraccopoli abusive (prive di servizi igienici e acqua corrente). Le famiglie Rom (circa 400 persone) presero possesso delle 43 piazzole (venticinque nel campo sosta e diciotto nel campo transito) assegnatigli dal Comune, e attraverso una serie di progetti si iniziò a dare vita al Campo sosta-transito “Su Stangioni Mannu”.

Risorse economiche e risorse umane impegnate per farsì che quei bambini, i nostri bambini, nel rispetto della loro cultura zingara, potessero avere un futuro e una aspettativa di vita alla pari dei coetanei cagliaritani, e italiani in genere.

La presente relazione ha lo scopo di valutare mediante alcuni indicatori sanitari (tasso di morbilità distribuito nel tempo per fasce di età  - incidenza e prevalenza - , e uso  delle strutture sanitarie dell’area materno-infantile) e indicatori sociali (integrazione sociale, livello di scolarizzazione e condizioni di vita) la Salute zingara allo stato dell’arte a distanza di quasi otto anni della costruzione del campo nomadi e della attivazione di interventi  socio-educativi e sanitari da parte dei Servizi competenti per settore.

 

 

 

q      Obiettivi e metodologia

L’obiettivo prioritario della ricerca è conoscere e descrivere lo stato di salute delle famiglie zingare all’interno del campo nomadi comunale SS 554 a Cagliari.

E,  in particolare modo valutare l’impatto e i risultati degli interventi di Promozione della Salute a partire dall’attivazione del  Progetto di Assistenza Sanitaria dell’Azienda Usl 8 di Cagliari (Servizio Materno Infantile e Servizio di Igiene Pubblica), e degli interventi socio-educativi e assistenziali del Comune di Cagliari (Assessorato ai Servizi Sociali), ad oggi.

Le principali fonti utilizzate nella ricerca sono rappresentate dai dati socio-demografici e di scolarizzazione,e dai dati sanitari materno-infantili .

§       Dati socio-demografici e scolastici rappresentano l’elemento base per poter fare una adeguata diagnosi della comunità zingara, consentendo di mostrare un quadro della loro salute sociale (condizione abitativa, dimensione dei gruppi deboli quali i bambini e le donne, livello di alfabetizzazione e tasso iscrizione scolastica).

§       La documentazione sanitaria relativa alle visite ambulatoriali pediatriche nel campo sosta ci offre l’opportunità di delineare, nella quotidianità, attraverso la comparazione con i dati socio-demografici, oltre la situazione strettamente sanitaria (morbilità) anche le strategie di approccio e la dimostrazione scientifica dei risultati, ottenuti nel tempo, dai pediatri in termini medico-assistenziali e di rapporto fiduciario tra il popolo Rom, soprattutto tra le mamme.

§       Dati sanitari materno-infantili per valutare la presa in carico delle donne zingare dai consultori familiari per monitoraggio gravidanze, consulenze ginecologiche-ostetriche e assistenza alla puerpera e al neonato.

§       Osservazione periodica e sistematica nel Campo nomadi “SS 554” con l’ausilio di riprese fotografiche,  al fine di registrare tutte le informazioni necessarie per approfondire lo studio e validarlo dal punto di vista statistico e scientifico.

§       Interviste non strutturate e raccolta di testimonianze tra gli operatori sociali e sanitari, e con le famiglie zingare, con umiltà ed enormi limiti, per approfondire la conoscenza della vita  zingara tra luci, colori, libertà, salute e polemiche.

 

 

q      Introduzione

E’ rilevante rievocare come e perché la Sardegna abbia emanato la L.R. n.9/1988 (Legge “Tiziana”) per la Tutela dell’etnia e della cultura zingara.

Il Consiglio Regionale approva la Legge Regionale Speciale n.9/88 “Tutela dell’Etnia e della Cultura dei Nomadi” dopo l’ennesima innocente morte di una bimba in una baraccopoli sarda.Una zingarella, Tiziana, deceduta per broncopolmonite nel suo lettino e poi martoriata dai ratti. Una esperienza triste da ricordare e, da non dimenticare, per poter conoscere e quindi per poter intervenire in termini di prevenzione affinchè questi avvenimenti non accadano più.

L’analisi della comunità zingara, del loro modo di vivere, dei loro bisogni (espressi e non espressi), delle loro risorse, l’epidemiologia delle malattie, sono tutti elementi per comprendere  modalità e  strategie per la promozione della Salute zingara e della società.

Svolgere attività (sia sanitarie sia socio-educative) con il popolo Rom è un incarico non semplice, come lo è qualunque intervento di tipo sociale. Le complessità aumentano ancora di più se, oltre a dover affrontare le implicazioni legate alla “povertà” socio-economica e culturale, ci troviamo di fronte  tradizioni e culture profondamente differenti dalla nostra,  come quella Zingara.

Oltre il numero e cartella clinica, c’è una persona, adulta o bambina, di sesso maschile o femminile, con una storia, un proprio vissuto, delle radici, delle difficoltà. La legge regionale 9/88 viene ricordata con un nome, Tiziana, e ogni zingaro ha un nome Sanela, Bisera, Brenda, Samira, Andrea, Muniba, Esmeralda, Jasmina, Serif, Valentina … ancor prima di avere un “codice”.

      L’incontro con una zingara sui marciapiedi cittadini assieme ai suoi piccoli, figli o fratellini, suscita curiosità, critiche, a volte pietà e rabbia. Poi, qualcuno di noi, “gagè”, si avvicina, con diffidenza, attratta dai colori e dall’arte “magica. Porge la mano alla zingara per una lettura del futuro… un futuro…!! La vita media per i Rom è di 45 anni: la stessa che si registrava in Italia nei primi decenni del 1900.

Quale futuro hanno i nostri bambini zingari se dovessimo cercare di leggere tra le linee della loro manina?

 

 

q      Zingari, ieri ed oggi a Cagliari: nomadi o sedentari?

In Sardegna gli zingari si sono insediati, intorno gli anni sessanta, in maniera eterogenea in due delle quattro province Sarde (Sassari e Cagliari).

Fino a metà degli anni novanta erano presenti nell’area metropolitana di Cagliari, hinterland e provincia vari insediamenti spontanei privi di servizi igienici, acqua e energia elettrica. Vivevano prevalentemente in baracche simili a palafitte, e alcuni in roulotte. Un unico campo abusivo (quello di via san Paolo, vicino all’aeroporto di Cagliari-Elmas) aveva una piccola costruzione, che fungeva da scuola, con arredi dati gratuitamente in comodato d'uso dalla Regione e gestita da volontari.

Alla fine degli anni ottanta si ha una svolta decisiva per gli Zingari della Sardegna e di Cagliari. Il Consiglio Regionale approva la Legge Regionale Speciale n.9/88 “Tutela dell’Etnia e della Cultura dei Nomadi”, emanata dopo l’ennesimo episodio di morte di una neonata nelle baraccopoli

Il padre della bambina decise di rivolgersi alle autorità competenti del territorio sardo per porre termine a questo degrado, e per meglio tutelare la “sua gente”, al fine di evitare nuove tragedie.

Il progetto esecutivo, per la realizzazione di un Campo sosta e transito per i nomadi, fu approvato nel maggio 1990. E il campo comunale, situato alla periferia di Cagliari, venne inaugurato, tra critiche e polemiche, nel 1995.

Cagliari tastò con mano una realtà difficile da affrontare. Un’impresa non semplice: circa 400/500 persone Rom (di cui il 60% minori) presero possesso delle piazzole assegnatigli dal Comune, e il Campo sosta-transito “Su Stangioni Mannu” piano piano prese vita lasciando alle spalle il ricordo delle baraccopoli.

Il nuovo  stanziamento non  è privo di difetti, è piuttosto un punto di partenza per dare inizio ad una realtà più dignitosa, o, se non altro, più sana sotto il profilo igienico-sanitario.

Una prospettiva futura di aprire le porte ad una effettiva tutela e garanzia dei diritti alla salute e allo studio come previsto dalla stessa Costituzione italiana (artt.3,32,34) e dalla L.R. 9/88:“(…) L’unità sanitaria locale competente per territorio garantisce al campo di sosta la vigilanza igienica e l’assistenza sanitaria (art.5)”(…) “e nel rispetto dell’identità etnico-culturale, il Comune attua ogni anno interventi per  la scolarizzazione dei bambini nomadi nell’ambito delle scuole del pre-obbligo e dell’obbligo scolastico (art. 8)”.

 

Su nove campi nomadi presenti nel territorio regionale oltre la metà è ubicata nella provincia di Cagliari. Tutti con caratteristiche e realtà organizzative differenti sia per numero di abitanti sia per tipologia degli interventi sociali e sanitari.

Unico obiettivo raggiunto equamente è stato l’inserimento scolastico dei minori, anche se a livelli diversi.

La comunità maggiormente rappresentata a Cagliari e hinterland è quella dei Rom Khorakané, zingari musulmani, la cui provenienza è l’ex-Yugoslavia, tuttavia, oramai i bambini e gran parte degli adolescenti sono nati (come risulta dai registri ospedalieri) in Sardegna o in Italia.

I nati dal 1990 in poi hanno origini, tradizioni e cittadinanza Zingare ma, la loro patria, pur restando, paradossalmente, a tutti gli effetti stranieri, è l’Italia.

      Inizialmente il campo SS 554, esteso per circa 10 mila metri quadri, era suddiviso in due parti una transito, per permanenze non superiori ai quindici giorni, e una sosta, per permanenze massime di un anno, concepito per famiglie zingare tendenti al nomadismo. Divisione e progettazione che fin dalle origini è stata solo fittizia: la rete divisoria e l’assegnazione delle piazzole alle famiglie in base ai tempi di permanenza sono solo un ricordo delle carte. Il campo è stato adattato col tempo in conformità ai bisogni delle famiglie e alle esperienze, la riorganizzazione interna è continua.

      A Cagliari dal 1997 le famiglie zingare possono essere definire semi-stanziali. Infatti, pur essendoci un certo fenomeno migratorio, questo avviene prevalentemente tra i campi della Sardegna. Si riscontrano alcuni flussi tra i campi del Nord Sardegna (in particolare Olbia) o tra quelli della provincia di Cagliari (Carbonia e Selargius).

La minore diffusione al Nomadismo tra gli zingari della Sardegna ha permesso di circoscrivere e “fotografare” la situazione sanitaria e sociale delle famiglie zingare a Cagliari, con un margine di errore minimo, e questo anche grazie ad una alfabetizzazione dei Rom (si nota precisione e accuratezza dei dati anamnestici riportarti nei registri ospedalieri e ambulatoriali, per un sapere e saper  riferire i propri dati personali e sanitari).

Nel periodo in cui gli insediamenti zingari erano abusivi e anche il primo periodo di vita del campo comunale, era problematico e complesso presentare dei dati attendibili, impresa difficile ma fattibile negli ultimi anni perché Cagliari ha visto nascere e crescere i propri concittadini zingari dando loro un volto e una storia. 

 

q      Tra passato e presente.

Era il 1995 quando l’Amministrazione Comunale di Cagliari diede inizio alla demolizione delle baraccopoli…“(…) Le baracche rialzate, per difendersi meglio dai topi, fatte di cartone, giornali e pezzi di eternit, ma tutte provviste di tv e, in alcuni casi, antenna satellitare. La sporcizia, le bestie dalle dimensioni sproporzionate, i cumuli di immondizia, la gente coperta di stracci.  Non si poteva più tollerare che un gruppo di persone vivesse in condizioni igieniche raccapriccianti, tra topi grandi come gatti, blatte e immondizia. <<Erano un pericolo per sé stessi e per gli altri(…)>> - Le loro baracche sono state abbattute dalle ruspe del Comune <<E' l'unico modo per assicurare ai nomadi condizioni di vita decenti>> - ha detto il Sindaco Mariano Delogu <<La baraccopoli rappresentava un'offesa per la città>> - gli ha fatto eco, Carlo Pintor, assessore ai servizi sociali. <<il campo è una scelta di integrazione non di emarginazione>> trasloco <<Non forzato - dice Maria Olla, assistente sociale del Comune -; li abbiamo convinti a spostarsi offrendo loro migliori condizioni di vita, assistenza medica ed aiuti concreti.>> (tratto dall’articolo “Capo dammi cento lire” di Cristina Cossu, in Almanacco di Cagliari 1996).

 Il campo nomadi SS 554 ha dato l’opportunità alle famiglie zingare di condurre una vita più dignitosa. Il campo dispone di servizi igienici, luce e acqua, inoltre le attività di scolarizzazione e di assistenza sanitaria sono garantite in maniera continuativa fin dall’inizio.

La piena efficienza  del campo si è registrata solo il primissimo periodo. Dopodicchè le carenze, i problemi di ordine pubblico, l’alto indice di affollamento, le difficoltà di comunicazione sono emerse alla luce e sia nel 1998 sia fino a pochi mesi fa il campo mostrava un evidente stato di degrado ambientale e una precarietà igienico-sanitaria.

Servizi igienici semi-distrutti, tombini fognari intasati, incuria, scarsa pulizia, la precarietà igienica, ristagni di acqua e liquami in pozzanghere nello spazio antistante le piazzole. Le riparazioni e rifacimenti di servizi e strutture, da parte dell’ufficio comunale competente, erano continue, purtuttavia  episodi di vandalismo e il deterioramento persistevano.

La situazione oggi è cambiata. Le riprese fotografiche effettuate nel corso del tempo permettono un’analisi e un confronto oggettivo. Le condizioni complessive del campo appaiono migliorate. I rifiuti si ritrovano dentro gli appositi contenitori, la pavimentazione in cemento attorno le piazzole facilita la pulizia di fronte a ciascuna  abitazione e impedisce il formarsi delle pozzanghere, l’acqua viene erogata tutto il giorno grazie ad un deposito (a Cagliari c’è emergenza acqua. Pertanto viene garantita in città solo per circa sei ore al giorno), e, nei dirupi non si osservano più i cumuli di rottami, rifiuti e immondezza.

Inoltre, ogni famiglia ha ricevuto dei piccoli prefabbricati in legno sistemati tra una roulotte e l’altra.

E’ un esito positivo. E’ un traguardo raggiunto, pur essendo ancora numerosi gli obiettivi da raggiungere e le difficoltà da superare.

Risultati, visibili a lunga distanza (come tutti gli interventi di promozione della Salute, che richiedono come elemento chiave la collaborazione e la partecipazione attiva della comunità !) ma tangibili.

 

 

q      Situazione socio-demografica.

Il numero delle famiglie è pressocchè stabile dal 1997 (tabella n. 1). Al 30 giugno 2002 in Questura 46 cittadini Rom avevano regolare permesso di soggiorno, e residenza anagrafica nel Comune di Cagliari. (fonte: Ufficio Servizi Sociali “Area Nomadi” Assessorato Servizi Sociali Comune di Cagliari)

 

Tabella n. 1Popolazione Zingara nel Campo SS 554 a Cagliari.Anni 1995-2002

Anno

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

N. Famiglie

  42

  31

  21

28

  23

  24

  21

23

Tot. Adulti

 

67

  56

  61

  60

63

0-3 anni

28

  14

  16

  15

23

3-6 anni

15

  16

  17

  14

15

6-14 anni

36

  27

  31

  32

33

14-18 anni

16

  18

  19

  12

15

Totale

0-18 anni**

 

134

75

95

  75

  83

  73

86

Totale

400*

300*

136

172

131

144

133

150***

* il n. è indicativo in quanto la maggior parte di Rom non era registrato e identificabile con documento di identità.

** la percentuale dei minori è del  60%.                                                        (***dati aggiornati al 30 giugno 2002)

                  fonte: Ufficio Servizi Sociali “Area Nomadi” Assessorato Servizi Sociali Comune di Cagliari anni 1995-2002)

 

Ø    Integrazione scolastica.

Un obiettivo prioritario posto fin dall’inizio dal Comune di Cagliari è stato quello dell’inserimento scolastico dei minori Rom. Il progetto di scolarizzazione ha coinvolto genitori, corpo docente, educatrici e assistenti, Assessorato alla Pubblica Istruzione e Assessorato ai Servizi Sociali.

Gli ostacoli permangono nel tempo sia da parte delle famiglie zingare sia cagliaritane: la scarsa igiene personale dei piccoli rom ostacola l’integrazione, e gli interventi di sensibilizzazione con i genitori zingari e cagliaritani  sono una norma. Inoltre l’obbligo scolastico è talvolta vissuto solo come tale, e periodicamente l’assistente sociale per evitare evasioni in tal senso, instaura rapporti di un dialogo, e nei casi necessari interviene come previsto da legge.

Il numero di iscritti è costante nel tempo per quanto concerne la scuola elementare, mentre si registrano variazioni nella scuola media inferiore.

 

Tabella n. 2

Bambini rom iscritti nelle scuole dellobbligo a Cagliari

 

a.s.

97-98

99-00

00-01

01-02

Scuola elementare

 

20

34

24

29

Scuola media

 

1

0

5

7

Totale alunni

 

21

34

29

36

 

fonte: Ufficio Servizi Sociali “Area Nomadi” Assessorato Servizi Sociali Comune di Cagliari .

 

La percentuale di iscritti nelle scuole dell’obbligo è pari al numero di minori in età scolare residenti nel campo nomadi (vedi riquadro n.1) di Cagliari, tenendo presenti anche i trasferimenti.

L’inserimento e la regolare frequenza scolastica è uno degli obiettivi prioritari a cui il Comune non cede, attivandosi con diversi interventi e progetti, attraverso risorse proprie e della scuola. I progetti e gli interventi vengono adattati e subiscono variazioni in base ai bisogni e ai risultati (positivi e negativi) ottenuti nel tempo.

Attualmente i minori frequentano regolarmente la scuola. Il trasporto è garantito dagli scuolabus comunali. Un progetto pilota di integrazione culturale (per tutti gli stranieri - Legge 285/97) prevede la presenza di una educatrice in classe, attività integrative e recupero scolastico. Il tempo pieno è assicurato agli alunni del primo ciclo (I e II elementare) e doposcuola per quelli del secondo ciclo (III- IV e V elementare).

Si è in attesa dell’attivazione dei centri polivalenti di aggregazione circoscrizionali per l’inserimento degli alunni delle scuole medie. A differenza degli anni scolastici passati non sono previste attività extrascolastiche dentro la struttura polivalente annessa al campo nomadi. Infatti, per agevolare l’integrazione sociale anche dopo il normale orario scolastico gli adolescenti avranno l’opportunità di frequentare le sedi ludiche-ricreative ed educative site in città.

 

Ø    Baby parking.

Il “Servizio ludico-educativo per minori nomadi” attivato nel 2000 (Legge n.285/97) nei locali del Campo nomadi per i bambini in età prescolare (18 mesi-5 anni) oltre a garantire un supporto socio-educativo per la formazione e la crescita dei bambini, offre un servizio mensa (con appalto esterno) agli iscritti.

L’assistente sociale responsabile dell’area nomadi afferma che dopo un iniziale partecipazione di mamme e figli oggi il servizio Baby parking registra dei momenti di crisi e il suo futuro parrebbe incerto. I minori in età prescolare sono circa 10 bambini, ma le frequenze rilevabili in quest’ultimo periodo sono inferiori.

 

 

q      Epidemiologia sanitaria

L’Azienda Usl n. 8 di Cagliari garantisce l’assistenza sanitaria al popolo Zingaro residente nell’area di propria competenza.

Inoltre, ha avviato un Progetto di Educazione alla Salute e Assistenza Sanitaria in favore della popolazione nomade presente nel territorio della Azienda U.S.L. n.8 Cagliari” mediante attività integrate tra il Servizio Materno Infantile e il Servizio Igiene e Sanità Pubblica in collaborazione con il Comune di Cagliari- Assessorato ai Servizi Sociali. Il progetto pilota, intrapreso nel 1996, aveva come target i  bambini e le donne residenti nel Campo sosta “SS 554”di Cagliari. Successivamente si estese a tutti e tre i campi sosta presenti nel territorio dell’azienda Usl di Cagliari con tempi e modalità differenti in base alla specifica realtà di ciascun insediamento.

 

 

q      Campione e target

Il target è costituito da donne e  bambini zingari che hanno ricevuto prestazione sanitaria in due Consultori Familiari di Cagliari  (1993-giugno 2002) o presso l’ambulatorio pediatrico (dicembre 1996-giugno 2002) sito nella struttura del Campo nomadi della città.

Il campione è rappresentato da 286 pazienti domiciliati in Cagliari o di provenienza esterna dall’area del Comune di Cagliari (campi nomadi di altre province sarde o italiane) che hanno usufruito del Servizio Materno Infantile dell’Azienda Usl 8, di cui:

§       224 pazienti (0-23 anni) dell’ambulatorio pediatrico del campo SS 554 per  un numero complessivo di 1713 prestazioni tra visite, controlli, certificazioni e bilanci di salute (1482), determinazione anticorpi anti-HAV (63) screening tbc (168) nel periodo dicembre 1996 - giugno 2002;

§       46 bambini in età pediatrica (0-14 anni) e 16 donne (età media 23 anni) che hanno adoperato i due Consultori Familiari facenti parte del Progetto di assistenza sanitaria per i Rom nella Usl di Cagliari per un totale di 181 assistenze (visite, certificazioni e consulenze specialistiche) dal 1993 ad oggi.

 

 

q      Analisi statistica

L’analisi statistica prende in esame la documentazione sanitaria dell’ambulatorio pediatrico annesso al Campo Sosta 554 di Cagliari e dei due Consultori familiari (via Is Maglias e via Talete) parte attiva del progetto. Lo scopo è studiare la distribuzione e la frequenza, delle richieste (visite, consulenze, o altro) in rapporto alla fascia d’età sia in risposta ad un servizio ambulatoriale in loco sia a livello territoriale nei consultori familiari.

 

Ø    Diagnosi  e prestazioni nell’ambulatorio pediatrico SS 554.

Il periodo preso in esame è dicembre 1996-giugno 2002 con una comparazione tra i dati sanitari compresi in diversi periodi dell’attività ambulatoriale:

1)    biennio 1997-1998 fase iniziale;

2)    biennio 1999-2000 fase intermedia;

3)    biennio 2001-2002 fase attuale (fino al mese di giugno c.a.)

Il Progetto di Educazione alla Salute e Assistenza Sanitaria in favore della popolazione nomade”  ha permesso un intervento diretto nel campo SS 554 con l’apertura di un ambulatorio pediatrico (0-18 anni) in un locale della struttura polivalente sita nell’insediamento. E’ un ambulatorio essenziale per la rilevazione dei bisogni di salute e delle prestazioni base del Pediatra. Gli operatori coinvolti in sede sono tre pediatri che garantiscono l’apertura costante due volte la settimana (martedi e venerdi) per alcune ore della mattina. Un’assistente sanitario ha compiti di educazione sanitaria, prevalentemente sull’igiene personale, e svolge il proprio operato nell’ambito delle visite ambulatoriali pediatriche per  2 ore settimanali.

Il rapporto fiduciario, la continuità , e il “concedere” ascolto e consigli anche a chi non è più bambino, come gli anziani o gli adulti in genere, ha favorito un migliore accesso ed un utilizzo più razionale delle strutture sanitarie ambulatoriali e ospedaliere (l’indagine, –1993/2002- condotta nel reparto e nel pronto soccorso Pediatrico di due ospedali di Cagliari, è in corso di elaborazione) in termini di prevenzione e di cura.Un aspetto che non può non essere preso in considerazione e il più importante risultato ottenuto in questi anni dagli operatori sanitari e sociali che di riflesso ha favorito il benessere sanitario dei Rom, soprattutto dei bambini.

Non si registrano più casi di mortalità infantile dal gennaio 1996 e, episodi come quello che videro tanti piccoli morire per freddo e per complicazioni respiratorie sono un ricordo della lontana cronaca locale “(…) La morte torna a bussare nelle baracche dei nomadi. E colpisce ancora una volta i più piccoli: ieri mattina si è portata via in un attimo Sofia. A trentacinque giorni appena (…). È ancora fresco il ricordo di una bambina stroncata nella baraccopoli dalla polmonite e ora la notizia di Sofia (Unione Sarda del 2-1-1996 di Carlo Cugusi).

 

Le cartelle pediatriche compilate nell’ambulatorio sono 224. Di queste 51 pazienti non risultano essere più residenti nel campo Comunale di Cagliari. Dato importante è il fatto che bambini e adolescenti sono seguiti praticamente tutti in rapporto all’indice demografico calcolato per ciascun periodo.

L’anno mediano di nascita dei pazienti è il 1991. L’età è compresa tra 0-23 anni: anno di nascita dal 1975 al 2002.

Chi si rivolge al pediatra dalla prima visita (1997) ad oggi, difficilmente abbandona l’ambulatorio se non per motivi di trasferimento. Mentre se l’abbandono del pediatra avviene dopo i 15 anni di età, è un dato fisiologico.

Le motivazioni principali per cui i genitori Rom richiedono una consulenza pediatrica le riportiamo nella tabelle  che seguono.

 

Tabella n.4   

Prestazioni totali nell’ambulatorio pediatrico SS 554 per bienni: 1997-1998 / 1999-2000/ 2001-2002 

Prestaz.

 

Avr

 

Bvr

Cntr

dig

drm

trt

feb

bslt

altr

  Tot. Prestaz.

 

n.        %

n.        %

 

 n.     %      

n.        %

n.        %

          n.    %

n.        %

n.        %

n.      %     

N

%

Bienni

98

 

39

 

16

 

16

 

8

 

14

 

13

 

0

 

38

 

242

16

97-98

99-00

233

 

80

 

55

 

46

 

32

 

29

 

22

 

20

 

129

 

646

46

01-02

184

 

   68

 

74

 

    64

 

    23

 

19

 

   23

 

     29

 

132

 

  594

   40

Tot

‘97-‘02

515

    34

  187

   13

145

10

126

        9

    63

     4

58

4

    58

         4

    49

    3

462

    31

1482

100

 

 

Dalla tabella n.4 emerge l’incremento della frequenza ambulatoriale dal primo biennio a quelli successivi. Il quale è giustificato dalla maggiore fiducia e rapporto continuativo degli operatori sanitari che vi operano, e non ad un aumento di patologie.

La percentuale di prestazioni passa  dal 16% al 40% nell’ultimo biennio.

Le patologie a carico delle vie aeree superiori (AVR) delle basse vie respiratorie (BVR ) sono stabili negli anni e rappresentano la ragione più frequente della richiesta del Pediatra.

 

 

Tabella n.5

Totale prestazioni  per fasce di età più frequenti nell’ambulatorio pediatrico SS 554 dal 1997 al 2002 (fino a giugno)

Prestazione

0-4 anni

n.                %

5-9 anni

n.                 %

10-14 anni

n.                  %   

15- 23anni   

n.                   %

n. tot

tot.   %

Avr

215

38%

133

34%

112

46%

  55

16%

515

34%

Bvr

109

19%

  50

13%

20

  8%

    8

2%

187

13%

Cntr

34

6%

  53

13%

48

20%

    7

2%

145

10%

Dig

     50

9%

  49

12%

20

  8%

    6

2%

126

  9%

Drm

     23

4%

  12

3%

21

  9%

    7

2%

  63

  4%

Trt

     16

3%

  12

3%

13

  5%

  17

5%

  58

  4%

Feb

     26

5%

  19

5%

  7

  3%

    6

2%

  58

  4%

Bslt

     49

9%

   0

0%

  0

  0%

    0

0%

  49

  3%

Altro

     50

9%

 78

20%

89

 37%

245

70%

462

 31%

Tot. Prest.

   572

39%

394

27%

241

16%

351

24%

1482

100%

 

La percentuale di prestazioni accresce nelle prime fasce di età (0-10 anni) con una richiesta  totale del 39% per i bambini tra i 0-4 anni, di cui il 15%  per controlli generici (non legati quindi a patologie in atto) e per bilanci di salute nel primo anno di vita (tabella n.5).

Mentre nel primo biennio 1997-1998 (tabella n.4) non veniva richiesto alcun controllo dell’accrescimento nel primo anno di vita dei neonati.

 

 

 

 

Nella tabella n 6 osserviamo la distribuzione per ogni singolo biennio:

 

tabella n. 6 “a”

Prestazioni più frequenti per biennio e per fascia di età.

                                                                       biennio 1997-1998

 

Prest

avr

 

bvr

 

cntr

 

dig

 

Drm

 

trt

 

feb

 

bslt

 

altr

 

Tot

 

Età

 

n.

%

n.

%

n.

%

n

%

n

%

n.

%

n

%

N

%

n.

%

n.

%

1

 

33

34

23

59

5

31

6

38

0

0

0

0

5

38

0

0

8

21

80

33

2

 

26

27

10

26

4

25

3

19

2

25

1

7

3

23

0

0

7

18

56

23

3

 

20

20

4

10

6

38

3

19

5

63

4

29

2

15

0

0

13

34

57

24

4

 

19

19

2

5

1

6

4

25

1

13

9

64

3

23

0

0

10

26

49

20

Tot

 

98

40

39

16

16

7

16

7

8

3

14

6

13

5

0

0

38

16

242

16

 

  “b”                                                                     biennio 1999-2000

 

Prest

avr

 

bvr

 

Cntr

 

dig

 

Drm

 

trt

 

feb

 

bslt

 

Altr

 

tot

 

 

Età

 

n.

%

n.

%

n.

%

n

%

N

%

n.

%

n

%

n

%

n.

%

n.

%

 

1

 

97

42

45

56

15

27

20

43

13

41

11

38

11

50

20

100

21

16

253

39

 

2

 

75

32

23

29

22

40

22

48

7

22

8

28

9

41

0

0

43

33

209

32

 

3

 

40

17

7

9

15

27

3

7

10

31

6

21

1

5

0

0

27

21

109

17

 

4

 

21

9

5

6

3

5

1

2

2

6

4

14

1

5

0

0

38

     29

75

12

 

Tot

 

233

36

80

12

55

9

46

7

32

5

29

4

22

3

20

3

129

20

646

46

 

 

  “c”                                                                     biennio 2001-2002

 

Prest.

avr

 

bvr

 

Cntr

 

dig

 

drm

 

trt

 

feb

 

bslt

 

Altr

 

tot

 

Età

 

n.

%

n.

%

n.

%

n

%

n

%

n.

%

n

%

n

%

n.

%

n.

%

1

 

85

46

41

60

14

19

24

38

10

43

5

33

10

43

29

100

21

16

239

40

2

 

32

17

17

25

26

35

24

38

3

13

3

20

7

30

0

0

28

21

140

24

3

 

53

29

9

13

31

42

15

23

6

26

3

20

4

17

0

0

49

37

170

29

4

 

15

8

1

1

3

4

1

2

4

17

4

27

2

9

0

0

15

11

45

8

Tot .

 

  185

    31

   68

    11

74

12

    64

    11

    23

     4

19

10

    23

      4

    29

     5

  132

    22

594

40

 

Legenda:

avr= Alte vie Respiratorie                                                                                   fbb=febbri di ndd o per infezioni AVR

drm= micosi, impetigini, piodermiti, dermatiti da panno                                bls= bilancio salute e visita pediatrica 0-12 mesi

bvr= Basse vie respiratorie                                                                               dig= gastroenteriti, enteriti, diarree, ossiuri…

ctr*= controlli generici, terapie , medicazioni, altro                                       trt=ustini, ferite, contusioni 

altro= certificati scuola, sportivi, congiuntiviti, punture insetti, dolori ndd, anemie e disturbi nutrizione, ascessi dentari, malattie esantematiche, gastriti.

Prest.= Prestazioni  visite, consulenze, controlli, certificati, terapie altro

Età = 1 ( 0/4 anni) -   2=  ( 5/9 anni) -  3=   (10/14 anni) 4=   (>15 anni)

 

 

Il gruppo di prestazioni indicate con “altro” comprende diverse motivazioni per le quali  i genitori conducono in ambulatorio i propri figli.  La percentuale più alta si registra nella richiesta di certificati scolastici e di consulenze  specialistiche (ricoveri o visite) in strutture  sanitarie.

Tali prestazioni comprendono anche patologie (congiuntiviti, punture di insetto, ascessi dentari e carie, gastriti, anemie…) che in percentuale non risultano essere significative se rapportate al totale. Tra queste si segnalano:

§       I casi di Epatite A rilevati nel dicembre 1998 e gennaio 1999 (motivo che ha indotto a sottoporre gli zingari tra 0-18 anni alla determinazione degli anticorpi antiepatite A), sono circoscritti a tale periodo. Non si registrano ultimamente epidemie.

§       Controlli preventivi a tutti i bambini del campo a seguito di segnalazione per Tinea corporis.

§       Problemi a carico di gengive e denti, con un’incidenza più intensa ultimo biennio 2001-2002;

§       un caso di aplasia midollare nel 2001, sottoposto a trapianto midollare consanguineo e in via di risoluzione.  Per il caso, dopo il ricovero, avendo rifiutato una sistemazione in struttura protetta (previa valutazione operatori sanitari e psico-sociali dei benefici sulla salute psico-fisica del bambino) è stata adattata e organizzata una roulotte sterile con zona filtro con opportune norme igieniche sanitarie per i locali e gli stessi familiari. (fonte: servizio materno infantile Usl 8).

§       una sindrome di down, nato da giovane madre di 23 anni alla terza gravidanza.

§       Gli Screening per la t.b.c. vengono eseguiti periodicamente con scadenza annuale adottando la metodica de Tine-test e la prova Mantoux coinvolgendo in prevalenza la popolazione  minorile (0-18 anni). L’incidenza aggiornata all’ultimo screening (novembre 2002) è pari al 2%.

 

Ø    Diagnosi  e prestazioni nei Consultori Familiari di Cagliari.

I consultori familiari a Cagliari di competenza della Azienda usl 8, sono tre. Di questi due hanno aderito al progetto di assistenza e educazione sanitaria per il popolo Rom. La loro posizione nel territorio è tale che per motivi logistici e pragmatici hanno indotto i Rom a rivolgersi in prevalenza in uno di questi, sito nelle vicinanze del Campo Sosta cittadino. Tra il personale sanitario coinvolto vi sono gli stessi (pediatra e assistente sanitario) che operano nel Campo nomadi  554, garantendo in tal modo continuità e approfondimento della conoscenza della cultura zingara, e altre figure professionali (ginecologo e ostetrica) che offrono assistenza solo nella specifica sede consultoriale.

Per lo studio epidemiologico sono stati presi in esame gli anni dal 1993 al giugno 2002, verificando e confrontando la distribuzione delle visite in diversi periodi differenti anche per caratteristiche socio-demografiche e condizioni igienico-sanitarie ambientali, che vanno dall’epoca delle baraccopoli al campo sosta comunale. E’ da tener presente che in questo caso il target è eterogeneo per provenienza territoriale, pertanto il campo di residenza varia sia per le donne sia per i bambini.  Il periodo in osservazione:

§       Biennio 1993-1994 insediamenti spontanei;

§       biennio 1995-1996 fase embrionale del primo campo sosta comunale a Cagliari;

§       biennio 1997-1998 fase iniziale del progetto di assistenza sanitaria dell’azienda usl 8 per i Rom;

§       biennio 1999-2000 fase intermedia del progetto;

§       biennio 2001-2002 fase attuale (fino al mese di giugno c.a.).

 

Ø    Visite pediatriche in consultorio.

Nei Consultori Familiari di  Cagliari sono stati visitati 46 bambini negli anni 1993 e giugno 2002. Da una testimonianza di una pediatra del consultorio, raccolta nell’ambito della ricerca, le prime prestazioni (visite pediatriche, controlli, somministrazione di farmaci, e altro) in Consultorio risalirebbero ai primi anni novanta, in quanto un Professore della Clinica pediatrica universitaria di Cagliari inviava i suoi piccoli pazienti .

Dai dati delle schede del consultorio, i bambini sono stati visitati in media 3 volte ciascuno, per un totale di 160 diagnosi, certificati, controlli e bilanci di salute.

La fascia di età maggiormente rappresentata è quella 0-4 anni, e in particolare si registrano bimbi nei primi dodici mesi di vita.

Dalla tabella n.7 che segue si osserva la distribuzione nel tempo delle frequenze al consultorio, e si può constatare la differenza tra il periodo delle “baraccopoli” e gli anni successivi.

Si ha una ridotta frequenza nel biennio 1993-1994 (non risulta alcun neonato!), un incremento nel 1995-1996 (nasce il nuovo campo comunale 554) e una diminuzione successivamente (coincide con l’attivazione del progetto di assistenza sanitaria e quindi con l’apertura dell’ambulatorio nel campo  sosta), le cifre sono stabili gli ultimi anni (1999-2002).

L’ambulatorio pediatrico all’interno del campo nomadi cagliaritano ha offerto un servizio sanitario di assistenza, cura e prevenzione  basilare  che ha portato a delle variazioni nell’uso più razionale delle strutture sanitarie e, la possibilità di usufruire di un pediatra di base a “domicilio”. Di riflesso si ha una riduzione di appuntamenti in consultorio, ma, in termini di prevenzione, ha favorito un maggiore controllo della salute come dimostrano le tabelle n.4, n.5 e n. 6 dove i bimbi (0-4 anni) sono stati visitati almeno due volte nell’ultimo biennio, contro l’assenza totale di bilanci di salute  nei neonati nel 1997-1998 che invece ritroviamo nello stesso biennio in consultorio. (tabella n.7)

 

Tabella n. 7

Totale prestazioni per fascia di età nei Consultori familiari di Cagliari* anni 1993-2002

 

 

bienni

1993-1994

1995-1996

1997-1998

1999-2000

2001-2002

 

Età

Prest.

totali

n.

n.

n.

n.

n.

Totale N.

0-4 aa

 

26

83

27

5

7

148

5-9 aa

 

0

3

3

0

0

6

10-14 aa

 

0

3

2

0

1

6

Totale

 

26

89

32

5

8

160

 

Legenda:

§       Biennio 1993-1994 insediamenti spontanei;

§       biennio 1995-1996 fase embrionale del primo campo sosta comunale a Caglairi;

§       biennio 1997-1998 fase iniziale del progetto di assistenza sanitaria dell’azienda usl 8 per i Rom;

§       biennio 1999-2000 fase intermedia del progetto;

§       biennio 2001-2002 fase attuale (fino al mese di giugno c.a.).

 

 

Ø    Visite ostetriche-ginecologiche in consultorio.

Le frequenze al Consultorio da parte delle donne Rom sono sporadiche, la tendenza a rivolgersi a questo tipo di servizio permane episodico.

 Infatti i controlli ostetrici e ginecologici si registrano prevalentemente negli ambulatori degli ospedali della città (i dati ospedalieri –ricoveri e consulenze- a cui ci riferiamo sono in corso di elaborazione), dai quali emerge che le donne Rom propendono a non accettare la visita ginecologica soprattutto i presenza di personale sanitario di sesso maschile, e accettano l’esame ecografico.

Le donne che hanno scelto il Consultorio negli anni 1993-2002  sono complessivamente 16. La media delle visite è pari ad uno. Ciò significa che solo alcune donne dopo la prima prestazione sono tornate in Consultorio. L’età media è di 23 anni. Le donne che avevano già partorito avevano un’età tra i 16 e 37 anni, e tutte pluripare (tre-cinque gravidanze). La motivazione principale della richiesta del Ginecologo è controllo di gravidanza o consulenza ginecologica-ostetrica. Si segnalano solo due donne che richiedono una per certificazione IVG (anni 23) e l’altra per contraccezione (non è indicata l’età).

 

 

q      Conclusioni

Valutando le diverse dimensioni della salute della popolazione infantile del campo nomadi SS 554, si possono trarre alcune conclusioni.

I.               Integrazione scolastica: risulta soddisfacente la partecipazione all’attività scolastica, che, mentre nel 1997-1998 coinvolgeva poco meno della metà della popolazione infantile (quasi esclusivamente la scuola elementare). Attualmente si ha un tasso di scolarizzazione del 100% dei residenti in età scolare.

II.             Assistenza sanitaria: pur in presenza di una leggera diminuzione delle famiglie, il numero delle prestazioni sanitarie è pressocchè triplicato, con un incremento prevalentemente di quelle di tipo preventivo o di assistenza per patologie di lieve intensità. Il che denota maggiore riconoscimento del ruolo assistenziale con un maggiore rapporto fiduciario da parte dei genitori. Il dato è confermato da una maggiore tendenza ad utilizzare l’ambulatorio pediatrico del campo nomadi come “ambulatorio di medicina e pediatria generale”. Dimostrata da un contemporaneo ridotto afflusso nei Consultori familiari di Cagliari. Il consultorio  nei primi anni di vita del campo, aveva esercitato una funzione di supplenza.

III.           Le condizioni ambientali sono dimostrate dal repertorio fotografico.

IV.           Una maggiore cura dell’igiene della persona e dell’abbigliamento, e a livello collettivo è evidente dal maggiore ordine e pulizia sia dei fabbricati sia del terreno circostante.

 

La popolazione residente nel campo comunale sta utilizzando sia l’offerta formativa che quella sanitaria nel modo più appropriato.

Sfide e obiettivi futuri: integrazione scolastica e sanitaria per portare il popolo Zingaro ad acquisire gli strumenti base per una responsabilità critica di scelta della propria salute. Quindi la sfida è raggiungere un Secondo livello nella salute e nell’istruzione. Orientando gli interventi sanitari verso le patologie croniche della fascia pediatrica, come la prevenzione dentale, oculistica. In quanto sia le epidemie (come l’epatite A) sia il rischio tubercolosi, non è diverso dal resto della popolazione italiana.

 

 

 

 

v     Ringraziamenti.

Si ringrazia il Comune di Cagliari - Assessorato ai Servizi Sociali; la Regione Sardegna - Assessorato Igiene, Sanità e Assistenza Sociale; l'Azienda Usl n.8 di Cagliari –Servizio Materno Infantile e Ufficio SAU; l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari; e quanti hanno contribuito, con la loro collaborazione e disponibilità, alla realizzazione dello Studio.

Un particolare ringraziamento a:

Dr. E. Aste Direttore Generale; Dr.ssa Onano Responsabile Servizio Materno Infantile; Dr. Ardau, Dr. A. Melis, Dr. G. Mereu, Sig.ra E. Scano, Drssa C. Sotgiu Servizio Materno Infantile; Dr. Mulas Responsabile Ufficio SAU, Sig. Sanna Ufficio Scelta/Revoca Medico-  ASL n.8 Cagliari;

Dr. E. Floris Sindaco di Cagliari; T. Rossi, Assessore ai Servizi Sociali, Drssa M.E. Sanna; M. Olla; I. Artizzu –Assessorato ai Servizi Sociali, e Dr. U. Storelli, Consigliere Comunale- Comune di Cagliari;

Dr. Antonino Demurtas,  Dr.ssa Orani, Dr. Serra - Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale,

Regione  Autonoma della Sardegna Cagliari.

I veri protagonisti e autori della ricerca sono loro, gli zingari. E, a loro, soprattutto ai bambini e alle mamme Rom del campo SS 554, viene rivolto un grazie speciale, con la speranza che  quegli occhioni azzurri, pieni di speranza e ricchi di spensieratezza da bambino, possano vedere un futuro sempre migliore e dignitoso. 

 

 

-        BIBLIOGRAFIA

-        Almanacco di CAGLIARI 1996;

-        Almanacco di CAGLIARI 1998

-        Costituzione Italiana 1947;

-        Alberto Melis. -LA TERZA META’ DEI CIELI. Gli Zingari in Sardegna.- Gia Editrice;

-        Legge 23 dicembre 1978, n.833 –Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale-

-        Legge Regionale 25 gennaio 1988, n.4.-Riordino delle funzioni socio-assistenziali-;

-        Legge Regionale 26 gennaio 1995, n.5 –Norme di riforma del Servizio sanitario regionale-;

-        Legge Regionale Speciale n.9/1988 –“Tutela dell’etnia e della cultura dei Nomadi”-;

-        Piano Socio-assistenziale 1999-2001, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi Sociali;

-        Piano Socio-Assistenziale 1998, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi Sociali;

-        Piano Socio-assistenziale 1996, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi Sociali;

-        Piano Socio-assistenziale 1997, Comune di Cagliari. Assessorato ai Servizi Sociali, Bozza del 16.06.1997;

-        Progetto di Assistenza Sanitaria nel Campo Nomadi sulla SS 554, Cagliari, 10 settembre 1996,    Servizio Materno-Infantile ASL n.8, Cagliari;

-        Igiene e Medicina Preventiva, S. Barbuti-E. Belleli-G.M.Fara-G. Giammanco, Monduzzi editore, vol.II, anno 1999

-        Le stelle e la rana. La salute dei migranti: diritti e ingiustizie a cura di Aldo Morrrone e Michela Mazzali, Frano Angeli editore 2000;

-        La babele ambulante, di Aldo Morrone, Michela Mazzali, Maria Cristina Tumiati. Sensibili alle foglie editore 2000;

-        Oltre il colore della pelle. di Aldo Morrone, Michela Mazzali, Amedeo Pistolese, Bagatto libri 1999

-        Progetto di educazione alla salute e assistenza sanitaria in favore della popolazione nomade presente nel territorio della u.s.l. n°8 Cagliari- Azienda U.S.L. n° 8 Caglairi –Servizio Materno Infantile – Servizio Igiene e Sanità pubblica

-        D.M. 24 aprile 2000 Ministero della sanità su Adozione del progetto obiettivo materno-infantile relativo al “Piano saniatrio nazionale per il triennio 1998-2000” in G.U. n.131 del 07.06.2001

-        Piano socio-assistenziale per il triennio 1998-2000 in supplemento straordinario n. 1  Buras n. 27 del 10 settembre 1998

-        Unione sarda sito internet www.unionesarda.it

-        Legge 285/97 " Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'nfanzia e l'adolescenza"

-        "Gli Zingari a Cagliari. Il Campo Nomadi "SS 554"Bacchis M. P Contu Università di Cagliari 1998

-        Caritas Diocesana - Salute Zingara- Antarem 1998

-        Bambini zingari a Cagliari. Salute e integrazione sociale nel Campo nomadi SS 554. Di M. Bacchis, A. Melis, G. Mereu, P. Contu- Università degli Studi di Cagliari. In atti del VIII Workshop San Gallicano Novembre 2001 Roma (in stampa)