Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 329 del 25/6/2003
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NOTA RELATIVA ALLE INIZIATIVE INTERNAZIONALI IN MATERIA DI LOTTA ALL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA CITATA DAL MINISTRO DELL'INTERNO BEPPE PISANU NELL'INFORMATIVA URGENTE

Unione europea

A seguito di una decisa azione del Governo italiano, il vertice di Salonicco ha sancito definitivamente il principio che l'immigrazione clandestina è un problema europeo da affrontare con strumenti e risorse comunitarie e che l'onere della gestione delle frontiere esterne non può ricadere esclusivamente sui paesi di confine dell'Unione europea.
Secondo lo schema previsto nello studio di fattibilità italiano sulla polizia europea di frontiera, sono stati portati a termine 17 progetti operativi - finanziati parzialmente con i fondi comunitari Argo - per rafforzare la collaborazione nel controllo delle frontiere. Nel prossimo semestre saranno varate nuove iniziative operative quali la creazione di centri specializzati per le frontiere terrestri, marittime ed aeree e l'istituzione di una rete di funzionari di collegamento sull'immigrazione nei paesi terzi. Queste iniziative saranno realizzate sotto il coordinamento di una Unità comune composta dai capi delle frontiere, in attesa che venga esaminata la creazione di una nuova struttura operativa (Agenzia).
È ascrivibile ad una iniziativa italiana la specifica attenzione sul problema del contrasto dell'immigrazione via mare. Come richiesto dall'Italia, la Commissione europea sta realizzando un apposito studio di fattibilità dal quale dovranno scaturire ulteriori specifiche iniziative di carattere operativo e giuridico per il controllo del mare ed in particolare delle acque del Mediterraneo. Intanto è al varo un progetto italiano di pattugliamento congiunto per il contrasto dell'immigrazione clandestina nel Mediterraneo centro-orientale.
È stata avviata la realizzazione di una banca dati sui visti (VIS) che consentirà lo scambio di informazioni tra gli Stati membri sui visti rilasciati o rifiutati, allo scopo di migliorare le verifiche di sicurezza per l'ingresso nell'Unione.
A seguito delle nostre sollecitazioni, il vertice di Salonicco ha aperto prospettive finanziarie per l'immigrazione e le frontiere. Nel 2004-2006 saranno disponibili 140 milioni di euro. Altri 50 milioni di euro sono previsti per progetti nei paesi terzi di origine e di transito dell'immigrazione clandestina.
L'Europa, come richiesto dall'Italia e secondo uno schema già contenuto nella nostra legislazione, sottoporrà a valutazione il comportamento dei paesi terzi nel contrasto all'immigrazione. Il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a riferire annualmente sui risultati di questa verifica e a formulare le proposte o le raccomandazioni ritenute opportune.
Su richiesta formulata dall'Italia - insieme a Regno Unito, Spagna, Grecia e Portogallo - il vertice di Salonicco ha dato mandato alla Commissione di esaminare gli aspetti relativi alla creazione di un apposito strumento finanziario comunitario destinato a sostenere i rimpatri.


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Cooperazione con i paesi di origine e di transito dei flussi migratori

L'Italia dispone di una fitta rete di 28 accordi bilaterali di riammissione. Nell'ultimo anno e mezzo sono stati firmati accordi con cinque paesi (Sri Lanka, Malta, Cipro, Moldavia ed ex Jugoslavia) che sono strategici per il controllo dell'immigrazione clandestina che proviene dal Mediterraneo, dall'est europeo e dal sub continente asiatico. Sono inoltre in corso negoziati con altri diciassette paesi, tra i quali si segnalano Egitto, Senegal, Siria, Libano e Ghana. Due di questi accordi sono già definiti e saranno firmati al più presto (Bosnia Erzegovina e Pakistan).
L'Italia, inoltre, sta fortemente sollecitando la conclusione degli accordi comunitari di riammissione i cui negoziati procedono con lentezza (sono stati conclusi solo quelli con Hong Kong, Macao e sono ancora aperti quelli con Sri Lanka, Marocco, Pakistan, Russia, Ucraina, Turchia, Albania, Algeria e Cina).
A fronte della massiccia ripresa degli sbarchi in Sicilia, è stata avviata una mirata azione di collaborazione con la Libia. Una delegazione di esperti ha concordato a Tripoli nei giorni scorsi la realizzazione di progetti operativi finalizzati al controllo delle frontiere terrestri, al contrasto in mare e all'attività investigativa sulle organizzazioni criminali dedite al traffico di clandestini. Una specifica intesa sarà sottoscritta nei prossimi giorni.
È stato predisposto un progetto per il pattugliamento congiunto e la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo centro-orientale che prevede la costituzione a Malta e a Cipro di centri ad hoc per il coordinamento e la gestione di unità navali e di centri di trattenimento per i clandestini intercettati, nonché il rimpatrio dei clandestini verso i paesi di origine.
A ciò si aggiungono gli ottimi risultati ottenuti grazie alla collaborazione delle forze di polizia di Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna con le omologhe autorità di Siria e Libano che hanno condotto anche di recente allo smantellamento di importanti reti criminali dedite al traffico di clandestini presenti in quell'area.
Mirati programmi di sostegno e assistenza saranno realizzati a favore di Gibuti, Yemen, Tunisia, Sri Lanka, Nigeria, nonché della ex Jugoslavia e della Croazia per migliorare le capacità di prevenzione e contrasto dell'immigrazione clandestina.
Intanto la migliorata collaborazione con le forze di polizia di Albania e Slovenia ha portato all'azzeramento degli arrivi attraverso il canale di Otranto e alla drastica riduzione della pressione clandestina alle frontiere del nord-est.
Inoltre per contrastare il transito massiccio di clandestini provenienti dal sub continente indiano, in particolare dallo Sri Lanka, che utilizzavano il canale di Suez per raggiungere il Mediterraneo, questo ministero ha svolto una costante pressione sull'Egitto che ha consentito di contenere negli ultimi mesi i flussi provenienti dal canale. A tal fine, da parte italiana, sono stati messi a disposizione personale di polizia e mezzi per effettuare i rimpatri direttamente dall'Egitto verso i paesi di provenienza dei clandestini intercettati.

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