Rassegna Stampa

Martedì 3 giugno 2003

 

1. CLANDESTINI: 300 sbarcati nella notte in Sicilia (AGI)

2. Le religiose e la “tratta delle nuove schiave” (MISNA)

3. CLANDESTINI: Margherita, fallimento annunciato per la Bossi-Fini (AGI)

4. UE: Bruxelles tiepida su proposta 'parcheggio' profughi/ansa commissione insiste per corpo europeo guardie frontiera (ANSA)

5. Il consolato generale in Marocco annulla migliaia di pratiche per il ricongiungimento familiare : è "scaduto" il nulla osta (Stranieri in Italia)

6. Don Lo Deserto contrario a proposta Blair su centri extra UE (AGI)

7. CONFINDUSTRIA: Guidi, abbiamo bisogno di questi amici (AGI)

8. COLDIRETTI, A.A.A. extracomunitari cercansi (AGI)

9. ROMA: nascono mensili per comunita' pakistane e filippine (AGI)

10. MILANO: progetto sulla multietnia (AGI)

11. LUCCA: seminario degli scrittori migranti (AGI)

12. PERUGIA: 5000 colf e badanti in attesa di regolarizzazione (AGI)

13. VERONA: "STRANIERI E MASS MEDIA: immigrazione vista dalla stampa"(AGI)

14. Il 20 giugno giornata mondiale del rifugiato (AGI)

15. ROMA: giornata interculturale "scuola e intercultura"(AGI)

16. Presentato l'VIII rapporto Ismu sull'immigrazione: due milioni e mezzo gli stranieri regolari in Italia (Stranieri in Italia)

17. La richiesta della Coldiretti: nei campi servono altri diecimila lavoratori stagionali extracomunitari (Stranieri in Italia)

18. Polizia sgomina organizzazione false dichiarazioni sanatoria (ANSA)

19. BOSSI-FINI: assolto giovane Rom senza permesso soggiorno secondo legale reato commesso in stato di necessita' (ANSA)

20. AMICA: un progetto per restituire diritti a chi lavora di Milad Basir (www.migranews.net)

 

 

 

1. CLANDESTINI: 300 sbarcati nella notte in Sicilia (AGI) - Agrigento, 3 giu. - Altri 300 migranti si sono aggiunti la notte scorsa ai quasi mille giunti in Sicilia tra sabato e ieri: con il ritorno della bella stagione, l'ondata di sbarchi di extracomunitari e' dunque ripresa a ritmo molto sostenuto e le strutture di accoglienza sono in crisi. Gli ultimi arrivati sono 195 africani, quasi tutti somali. Erano ammassati su un'imbarcazione che e' stata intercettata a poche miglia da Porto Empedocle (Agrigento), dov'e' approdata sotto scorta poco prima delle tre. Gli stranieri sono stati gia' condotti nel centro di accoglienza di Agrigento, in attesa di essere trasferiti presso altre strutture della Calabria. Altre 90 persone, anche queste in maggioranza provenienti dalla Somalia, sono sbarcate nelle notte a Lampedusa, dove due motovedette hanno guidato la loro barca, finita fuori rotta e avvistata nel tardo pomeriggio di ieri a una ventina di miglia dall'isola. Con gli ultimi arrivati, il centro di accoglienza lampedusano ospita adesso oltre 300 immigrati, il doppio della sua capienza.

 

2. Le religiose e la “tratta delle nuove schiave” (MISNA) ITALY 3/6/2003 - Sono duecento le religiose impegnate in tutta Italia a combattere lo sfruttamento della donna immigrata, importata e schiavizzata nel mercato del sesso: dagli anni ’90, infatti, il fenomeno della prostituzione ha assunto in questo Paese proporzioni sempre più vaste ed è in costante aumento. Oggi vivono e lavorano sulle strade delle città italiane, in condizioni disumane, da 50 a 70mila donne straniere, provenienti dall’Africa, dall’America Latina e dall’Europa dell’Est. Di queste, quasi la metà sono minorenni, dai 14 ai 18 anni. Suor Eugenia Bonetti, religiosa della Consolata residente a Roma, lavora da dieci anni al fianco di queste donne, conosce le loro storie, molte tragiche, come quella di Gloria, una splendida diciottenne nigeriana uccisa tre mesi fa da un cliente nel nord Italia. “Non è possibile che qui in Italia si disfi in poco tempo tutto il paziente lavoro fatto soprattutto dalle missionarie per la promozione della donna nei Paesi meno sviluppati” esordisce suor Eugenia. Lei può parlare in prima persona avendo alle spalle 24 anni di missione in Kenya. Conosce l’inglese, lo swahili e il kikuyu, lingue che le danno la possibilità di comunicare con le nigeriane, le più numerose sul mercato. Almeno una volta la settimana le va a trovare, di notte, sulla strada. Durante il giorno lavora alla sede dell’Unione Superiore maggiori d’Italia (Usmi) di Roma nel settore ‘tratta’: un ambito che si è andato sviluppando all’interno dell’Ufficio pastorale d’ambiente e mobilità etnica. Il suo è sempre un intervento in rete: collabora con altre religiose, i servizi civili, la Caritas, le ambasciate, le associazioni di volontariato. Fin dall’inizio, lei e la Caritas hanno cercato di coinvolgere anche le donne parlamentari ed è proprio con loro che hanno dato vita all’art. 18 del decreto legge 286/98 riguardante il sostegno e recupero delle vittime della prostituzione. L’articolo prevede il permesso di soggiorno di 6 mesi, rinnovabile, per chi lascia la strada, denuncia gli sfruttatori e accetta un percorso di reintegrazione sociale. “Non sono decisioni facili da prendere – sottolinea suor Eugenia - sono necessari tempi lunghi e un lavoro capillare e continuo, che passa attraverso le cosiddette ‘unità di strada’ dove avviene un primo contatto con le vittime per offrire informazioni e soluzioni alternative alla prostituzione coatta. Anche nei ‘centri di ascolto’, quasi sempre gestiti in collaborazione con le Caritas diocesane, si possono cogliere i problemi di donne in cerca di aiuto. Infine, per chi prende la decisione di chudere con la vita di strada, si aprono le ‘comunità di prima e seconda accoglienza’. Quelle gestite da religiose sono un centinaio sul territorio nazionale, dodici solo a Roma. Quasi tutte le comunità sono ospitate nei locali messi a disposizione dalle congregazioni e dalla Caritas: qui le donne, fuggendo dai loro nuovi schiavisti, possono seguire programmi di reintegrazione umana, sociale e spirituale”. Il lavoro di recupero non si limita comunque all’Italia: è stato creato un ponte con le religiose della Nigeria, che sono state invitate nel nostro Paese per prendere coscienza della situazione in cui sono cadute le loro connazionali. Con loro è stato messo a punto un progetto di prevenzione e di recupero per le donne che vengono espulse dall’Italia e rimandate a casa, con il rischio di cadere ancora più in basso. Proprio per rendere meno traumatico il ritorno nel proprio Paese d’origine, suor Eugenia, con altre quattro religiose, un’italiana e tre irlandesi, ha ottenuto il permesso dal prefetto di Roma per poter visitare tutti i sabati pomeriggio le ragazze di lingua inglese, ospiti del ‘Centro di permanenza temporanea’ di Ponte Galeria, in attesa di espulsione, perché trovate senza documenti. “Per noi religiose - aggiunge suor Eugenia - questo è un grande ministero di misericordia e di consolazione che ci permette di essere presenti per condividere con queste donne umiliate e disperate la loro sofferenza. Possiamo anche offrire loro punti di riferimento nei loro Paesi d’origine, quando è possibile. Andare al Centro ci serve anche per monitorare ciò che avviene nell’applicazione delle nuova legge Bossi- Fini per la ‘pulizia’ delle nostre strade”. La scorsa settimana, ricorda addolorata suor Eugenia, circa settanta nigeriane sono state espulse. Le hanno rimandate in patria con un volo charter. Unici bagagli, un sacchetto di plastica con poche cose personali e tanta rabbia e disperazione nel cuore

 

3. CLANDESTINI: Margherita, fallimento annunciato per la Bossi-Fini (AGI) - Roma, 2 giu. - La legge Bossi-Fini e i "numeri diffusi ad arte sull'immigrazione" dal sottosegretario Mantovano, sostiene Sandro Battisti della Margherita, "si infrangono contro la dura realta' degli sbarchi che proseguono incessanti e si annunciano davvero ingenti per tutta l'estate. Ormai da mesi le coste siciliane vivono una situazione drammatica sia dal punto di vista dell'accoglienza, sia da quello della sicurezza. E' da tempo che denunciamo la situazione assurda dei centri di accoglienza e niente e' stato fatto dal governo che si ritrova sempre di nuovo di fronte all'emergenza". Per l'esponente dielle: "E' evidente il fallimento annunciato della Bossi-Fini che non ferma l'immigrazione clandestina e non da' ne' diritti per chi arriva, ne' certezze per i cittadini. Ancora oggi sono avvistate nuove carrette del mare, mentre qualche mese fa la propaganda del partito di Fini prometteva sui manifesti che il flusso sarebbe finito. Una enorme presa in giro sulla pelle degli italiani e di chi in Italia continua a venire".

 

4. UE: Bruxelles tiepida su proposta 'parcheggio' profughi/ansa commissione insiste per corpo europeo guardie frontiera (ANSA) - BRUXELLES, 2 GIU - La Commissione europea è tiepida sulla controversa proposta britannica di 'parcheggiare' i profughi diretti nell'Ue in centri d'accoglienza piazzati in Albania, in attesa di una decisione finale sulla loro domanda d'asilo, ma approfitta del polverone sollevato da Londra per rilanciare il dibattito sulla "ormai invitabile" riforma del sistema europeo che regola i flussi di richiedenti asilo.In un documento che sarà presentato domani all'approvazione del collegio -che l'Ansa è in grado di anticipare- i servizi del commissario alla giustizia e agli affari interni, Antonio Vitorino, fanno il punto sul progetto britannico, sollevando interrogativi soprattutto sulla possibilità di "trasferire i richiedenti asilo in campi profughi fuori dall'Ue" senza infrangere la Convenzione di Ginevra e la Convenzione europea sui diritti dell'uomo.La Commissione pone anche il problema di sapere se le procedure proposte dalla Gran Bretagna vanno considerate "complementari all'attuale sistema d'asilo o se si sostituiscono ad esso", e di stabilire se eventuali zone di accoglienza dei rifugiati stabilite in paesi terzi possano davvero garantire la sicurezza dei profughi. Nel complesso, "pur riconoscendo la necessità di analizzare le carenze dell'attuale sistema di asilo", Bruxelles mette l'accento sulle numerose questioni irrisolte di carettere "legale, finanziario e pratico" che emergono dalla proposta britannica.La Commissione caldeggia invece l'approccio dell'alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr), che prevede la creazione di campi di accoglienza "chiusi" in cui i profughi vengano ospitati "per un periodo non superiore ad un mese" e che siano stabiliti "in uno o più Stati membri situati ai confini dell'Ue e possibilmente dell'Unione allargata". L'ipotesi invita al "trasferimento immediato" dei richiedenti asilo dai vari paesi Ue ai campi, dove dovrebbe essere loro garantito un rapido esame del loro caso ed un'altrettanto rapida destinazione ad un paese di accoglienza o l'immediato rimpatrio in caso di esito negativo della richiesta. Bruxelles approfitta anche per mettere dei paletti ben precisi alla riforma del sistema d'asilo, che va disegnata in modo da garantire tre obiettivi politici: l'arrivo "ordinato e ben gestito" nell'Ue dai paesi d'origine delle persone che hanno bisogno di protezione internazionale; la condivisione degli oneri e delle responsabilità "all'interno degli Stati membri e tra le regioni di origine"; lo sviluppo di un approccio integrato per "efficienti ed effettive procedure comuni per la decisione in materia di asilo e di rimpatrio".In un ulteriore documento che verrà approvato domani e rappresenta il contributo di Bruxelles al Consiglio europeo di Salonicco, la Commissione rilancia l'ipotesi di rafforzare la lotta contro l'immigrazione illegale nell'Ue, istituendo un nucleo embrionale di corpo europeo di guardie di frontiera con compiti di sorveglianza dei confini dell'Ue -in particolar modo quelli marittimi- e con competenze anche per il rimpatrio degli immigrati clandestini che cercano di entrare in Europa.Il documento fa il punto della situazione sulla lotta all'immigrazione illegale, sul traffico di esseri umani e sul rimpatrio dei residenti illegali, chiedendo ai Quindici e all'Ue un consistente aumento delle risorse finanziare dedicate alla prevenzione e alla lotta contro l'immigrazione clandestina. La proposta dell'esecutivo Ue avrebbe già ottenuto l'appoggio di alcuni Stati membri, che, secondo fonti comunitarie, avrebbero proposto fondi aggiuntivi per 140 milioni di euro. Il rapporto di Bruxelles invita i Quindici ad un giro di vite anche sui visti che vengono concessi ai cittadini di paesi terzi che entrano nell'Ue per turismo (i cosiddetti visti Schengen), proponendo di inserirvi dati biometrici che permettano di identificare con precisione il titolare allo scopo di evitare frodi e scambi di persone.

 

5. Il consolato generale in Marocco annulla migliaia di pratiche per il ricongiungimento familiare : è "scaduto" il nulla osta (Stranieri in Italia) ROMA 31 maggio - Ricongiungimento familiare: tutto da rifare per migliaia di marocchini in Italia. Il consolato generale italiano a Casablanca ha annullato le pratiche per il ricongiungimento che hanno un nulla osta della Questura rilasciato da più di sei mesi. "È possibile - spiega un avviso del consolato - che intanto siano venute meno le condizioni che hanno determinato il rilascio" A chi ha un nulla osta "scaduto" non rimane che ricominciare l'iter per il ricongiungimento. Dovrà chiedere un altro nulla osta in Questura, e quindi farlo pervenire al Consolato, che aprirà una nuova pratica per il rilascio del visto d'ingresso ai suoi familiari. A quel punto bisognerà incrociare le dita: tra la richiesta in Questura e la concessione del visto può passare anche più di un anno, e, secondo la logica seguita a Casablanca, il nulla osta potrebbe scadere di nuovo! Per chiedere chiarimenti sulla decisione del Consolato, i senatori dell'Ulivo hanno presentato un' interrogazione ai ministri dell'Interno e degli Esteri. "La Bossi-Fini - spiegano i parlamentari - non prevede per i ricongiungimenti familiari, alcun limite di tempo per la validità dei nullaosta rilasciati dalle Questure italiane. E, al contrario, fissa in novanta giorni l' ottenimento del visto di ingresso da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane". Le domande per i visti d'ingresso insabbiate a Casablanca sarebbero almeno 20mila. "Appare incomprensibile - continuano i senatori - che gli uffici del Consolato, invece di potenziare l' organico, come previsto dalla Bossi-Fini, per fare fronte a un numero così elevato di domande, abbiano semplicemente azzerato tutte le vecchie pratiche. "La decisione assunta dal Consolato - conludono - appare estremamente grave e priva di fondamento giuridico".

 

6. Don Lo Deserto contrario a proposta Blair su centri extra UE (AGI) - Lecce, 31 mag. - Il presidente del Regina Pacis, il centro di accoglienza di S.Foca nel Salento, don Cesare Lodeserto e' decisamente contrario all'ipotesi britannica, ma che sta trovando spazio in Ue, di costituire centri di accoglienza per richiedenti asilo nei paesi confinanti con l'Unione Europea. "L'accoglienza degli immigrati nei paesi europei dove i richiedenti asilo fanno domanda e' la soluzione piu' idonea ed attuale - ha dichiarato don Cesare- e' inimmaginabile pensare alla costituzione di centri nei paesi confinanti con l'Europa". Secondo don Cesare emerge come "l'unica preoccupazione che oggi esiste in Europa sia quella di non avere immigrati fra i piedi". "Il problema - ha insistito ancora il presidente del Regina Pacis - va affrontato e non depositato in casa del vicino, con la conseguenza drammatica di consegnare i richiedenti asilo ai trafficanti o relegarli in paesi come l'Albania, la Romania o l'Ucraina, al cui interno esistono gia' gravi problemi di poverta' e la cui popolazione e' in forte esodo clandestini". Per don Cesare "le soluzioni sono una politica meno timorosa e piu' lungimirante nei confronti del fenomeno migratorio, una legislazione sui richiedenti asilo che punti sull'integrazione e la consapevolezza che oggi il vero problema e' l'esistere di un Est europeo povero che va aiutato e verso il quale bisogna proiettare sforzi di ogni genere". (AGI)

 

7. CONFINDUSTRIA: Guidi, abbiamo bisogno di questi amici (AGI) - Bologna, 31 mag. - "Noi abbiamo bisogno di questi amici immigrati perche' gli italiani certi lavori non li fanno piu': credo che tra poco avremo bisogno anche delle loro teste, non solo delle loro braccia, e che molto del nostro sviluppo dipenda anche da loro". E' quanto ha affermato il Vice Presidente di Confindustria, Guidalberto Guidi, a margine del convegno che si e' tenuto in Consiglio Comunale a Bologna dal tema "Immigrazione e convivenza urbana: il nodo cruciale della casa". Guidi ha affermato di avere con i lavoratori immigrati, da imprenditore "un approccio utilitaristico, non solidaristico" in quanto per quest'ultimo ci sono importanti istituzioni che se ne occupano. Per la convivenza comune, ha affermato Guidi, occorre il rispetto comune delle regole.
   "Per la casa - ha detto ancora Guidi- il problema fondamentale e' la certezza del posto di lavoro e poi il rispetto delle regole". Ad esempio chi prende una casa in affitto, ha spiegato Guidi, deve sapere che non puo' fare alloggiare in casa decine di persone. Infine per il Vice Presidente di Confindustria occorre semplificare i rapporti di lavoro dei lavoratori domestici: questi ultimi, ha spiegato ancora Guidi, rappresentano una componente fondamentale del mondo produttivo perche' consentono alle donne di lavorare, avendo trovato una soluzione per la cura di anziani, malati o per i figli piccoli. Bisogna dunque evitare che rimangano nel sommerso. "Cosi' come e' strutturato ogni questo ipotetico contratto di lavoro - ha concluso Guidi - e' una certezza che verra' evaso". (AGI)

 

8. COLDIRETTI, A.A.A. extracomunitari cercansi (AGI) - Roma, 31 mag. - Nei campi servono subito altri diecimila permessi di ingresso per lavoratori stagionali extracomunitari per la raccolta di frutta, tabacco e la vendemmia. E' quanto ha chiesto la Coldiretti in un incontro al Ministero del Welfare nel sottolineare l'esigenza di semplificazioni amministrative per rendere i tempi di assunzione compatibili con la stagionalita' delle produzioni. Non bastano quindi all'agricoltura gli ingressi previsti dal Ministro Roberto Maroni con il decreto flussi 2003 che prevedeva una quota di 60.000 lavoratori (50% dei quali la Coldiretti stima impegnati in agricoltura) nonostante sia stata apprezzata la tempestivita' del provvedimento che per la prima volta e' stato emanato nel mese di gennaio. Le nuove richieste di lavoratori extracomunitari riguardano diverse realta' regionali come la Campania dove nella sola provincia di Caserta sono necessari con urgenza circa 1.300 stagionali extracomunitari da impiegare nella raccolta del tabacco nei mesi di giugno e luglio, ma anche al Nord dove in Emilia Romagna e Veneto servono rispettivamente 1.000 e 2.000 stagionali per la raccolta della frutta. E preoccupazioni per la mancanza di manodopera ci sono anche in altre Regioni vitivinicole dove mancano lavoratori per la vendemmia nel mese di settembre. Una novita' per il settore agricolo - continua la Coldiretti - sono le richieste per l'ingresso lavoratori extracomunitari a tempo indeterminato (circa 1.000) a dimostrazione che la presenza dei lavoratori extracomunitari e' divenuta una componente strutturale del lavoro in agricoltura. Le richieste della Coldiretti non riguardano solo il numero di permessi ma anche lo snellimento dei tempi amministrativi. Per far fronte a casi di emergenza come a Caserta, Emilia Romagna e Trentino bisogna fare presto con l'emanazione del nuovo decreto entro i primi giorni di Giugno. Ma per il prossimo anno bisogna anche rendere operativi - sostiene la Coldiretti - gli strumenti previsti dalla legge Bossi-Fini per semplificare le procedure, ridurre i tempi per agevolare imprese e lavoratori con l'istituzione dello sportello Unico e l'operativita' del permesso pluriennale. Lo sportello unico (questura e direzione provinciale del lavoro) - precisa la Coldiretti - consentirebbe di dimezzare i tempi burocratici sul territorio nazionale e grazie ad un sistema informatico unico per la gestione dei flussi immigratori i tempi potrebbero ulteriormente ridursi. Con l'avvio del permesso pluriennale, che ha una durata di tre anni, si renderebbe possibile la presenza del lavoratore per tre periodi della durata di nove mesi. Una opportunita' - evidenzia la Coldiretti - che faciliterebbe anche un rapporto piu' strutturale tra imprese e lavoratori extracomunitari con anche maggiori garanzie sul piano della sicurezza. Secondo una recente indagine della Coldiretti in Italia un lavoratore agricolo su dieci e' extracomunitario e i circa 80.000 stagionali provengono per il 67,3% dall'Europa dell'Est (principalmente Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania), sono prevalentemente coinvolti nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), la loro presenza in Italia e' concentrata nelle Regioni del Nord del Paese come il Trentino (27%), l'Emilia Romagna (12,7%), il Veneto (10%), ma anche in quelle del sud come la Sicilia (8,3%).

 

9. ROMA: nascono mensili per comunita' pakistane e filippine (AGI) - Roma, 31 mag. - Sono usciti i primi numeri di Azad e Ako ay Pilipino, mensili editi dalla Stranieri in Italia - Isi Media dedicati alle comunita' pakistana e filippina residenti nel nostro Paese. Entrambi i giornali parlano la lingua d'origine dei loro lettori, inglese e tagalog per i filippini, urdu per i pakistani, e rappresentano un'iniziativa editoriale senza precedenti per le due comunita'. Spazio alle notizie da casa e dalle comunita' in Italia, e tante informazioni utili per orientarsi nella normativa sull'immigrazione. I diversi tagli editoriali vanno incontro alle esigenze specifiche dei lettori filippini e pakistani. Ako ay Pilipino ha corrispondenti in tutta Italia che terranno informati i lettori dei tantissimi appuntamenti di una delle comunita' piu' attive nel nostro paese. L'immigrazione filippina e' quasi tutta "al femminile", il mensile privilegera' quindi i temi che stanno piu' a cuore alle donne.
   Integrazione e' invece la parola d'ordine di Azad, dedicato a una comunita' che sente molto il peso della differenza culturale. La maggior parte degli immigrati pakistani non parla italiano, grazie ad un giornale scritto in urdu non saranno tagliati fuori da cio' che avviene nel nostro Paese. Scritti dagli immigrati per gli immigrati, Azad e Ako ay Pilipino non si trovano in edicola ma vengono distribuiti nei luoghi d'incontro delle comunita' in Italia, nelle chiese cattoliche (per i filippini) e nelle moschee (per i pakistani). (AGI)

 

10. MILANO: progetto sulla multietnia (AGI) - Milano, 31 mag. - E' iniziato il 29 maggio e proseguira' dal 5 al 10 giugno a Milano: "Marketing e comunicazione interculturale" un'iniziativa promossa da Ferpi insieme a Unicom (Unione nazionale imprese di comunicazione) ed Etnica (la scuola per l'economia interculturale) finalizzata all'approfondimento di temi legati alla comunicazione e al marketing interculturale. L'obiettivo e' avviare una collaborazione costruttiva e continuativa fra coloro che studiano questo fenomeno e coloro che, per il loro ruolo, sono chiamati a interpretarlo nella definizione delle strategie di comunicazione elaborate per clienti profit e non profit. Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti, previa prenotazione, presso la sede di Unioncamere in via Oldofredi 23. (AGI)

 

11. LUCCA: seminario degli scrittori migranti (AGI) - Lucca, 31 mag. - Si terra' a Lucca dal primo al quattro luglio il terzo seminario degli scrittori migranti. Promosso dall'Associazione Sagarana, in collaborazione con la Provincia di Lucca e la Regione Toscana. Gli incontri si terranno dalle ore 10,30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 18,30 presso il Teatrino del Centro Storico, via S.Andrea, 33. L'ingresso e' gratuito. Per ulteriori approfondimenti, e notizie relative al I e al II Seminario e' possibile visitare il sito : http://www.sagarana.net (AGI)

 

12. PERUGIA: 5000 colf e badanti in attesa di regolarizzazione (AGI) - Perugia, 31 mag. - Sono oltre 5mila le richieste di badanti e colf, in cerca del permesso di soggiorno in linea con i nuovi dettami della legge Bossi-Fini, presentate allo sportello unico per immigrati della Prefettura di Perugia. Il "popolo delle badanti" nel capoluogo e' formato soprattutto da donne di nazionalita' ecuadoriana, colombiana e peruviano; soltanto una piccola minoranza fa riferimento a donne provenienti dai paesi dell'est Europa. "Sulle domande di regolarizzazione di badanti e colf - ha affermato il segretario regionale dell'Unione Immigrati, Maurilio Turchetti - siamo convinti che nella stragrande maggioranza dei casi saranno accettate, e quindi numerosi lavoratori e lavoratrici stranieri potranno ottenere il tanto sospirato permesso di soggiorno. Comunque, c'e' un lato oscuro e non reale che emerge dalle richieste di regolarizzazione: ovvero le presunte assunzioni part-time che sono tali solo sulla carte, perche' chi si occupa di anziani o disabili , nella gran parte dei casi, lavora a tempo pieno". Ma se il fronte delle regolarizzazione di colf e badanti e' tranquillo, c'e' burrasca invece per i lavoratori stranieri che operano nelle fabbriche e nell'edilizia, dove l'Unione Immigrati ha gia' presentato oltre 150 denunce contro datori di lavoro che si sono fatti pagare per avviare le procedure per il permesso di soggiorno o che hanno fatto lavorare persone senza assoggettarle alla legge Bossi-Fini. (AGI)

 

13. VERONA: "STRANIERI E MASS MEDIA: immigrazione vista dalla stampa"(AGI) - Verona, 31 mag. - Si terra' il 4 giugno alle 18 presso la sala convegni dell'Associazione degli Industriali di Verona la conferenza: Stranieri e mass media. L'Immigrazione vista dalla stampa". Organizzata dall'Universita' degli Studi di Verona Centro Studi Interculturali Dipartimento di Scienze dell'Educazione in collaborazione con l'Associazione Veronese della Stampa. Nell'occasione sara' presentato il libro di Maurizio Corte "Stranieri e Mass media. Stampa, immigrazione e pedagogia interculturale" edito da Cedam.

 

14. Il 20 giugno giornata mondiale del rifugiato (AGI) - Roma, 31 mag. - L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) ha proclamato il 20 giugno la giornata mondiale del rifugiato che verra' presentata il 5 giugno all'apertura del sesto meeting della solidarieta' che si terra' a Gaeta fino all'8 giugno. Le organizzazioni romane a tutela dei rifugiati e dei richiedenti asilo, Casa dei diritti sociali- FOCUS, Centro Astalli JRS, Medici contro la Tortura, Consiglio Italiano Rifugiati, Caritas, Casa Verde, Ronda della Solidarieta', Solco Roma, Consorzio Italiano Solidarieta', e altre, con il Patrocinio del Comune di Roma e dell'ACNUR lanciano una campagna di sensibilizzazione sulle problematiche dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia. La campagna punta soprattutto ad informare il grande pubblico sulla drammatica situazione in cui versano le condizioni dei rifugiati e dei richiedenti asilo nel nostro Paese, stritolati da leggi sempre piu' dure e dalle nuove esigenze di sicurezza internazionale, che troppo spesso finiscono col porre in secondo piano il rispetto sostanziale dei diritti della persona e delle Convenzioni internazionali. Di fatto oggi tutte le misure di accoglienza per richiedenti asilo o di accompagnamento per i rifugiati sono bloccate, rendendo difficile venire incontro ai bisogni ed alle urgenze quotidiane di quanti fuggono da guerre e persecuzioni. (AGI)

 

15. ROMA: giornata interculturale "scuola e intercultura"(AGI) - Roma, 31 mag. - Si terra' il 4 giugno a Roma presso il Centro Polifunzionale per l'Integrazione la seconda giornata interculturale "Scuola e Intercultura". Ad aprire la giornata sara' Paola Gabbrielli, Consulente per l'Intercultura dell' Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Roma. E poi musiche e spettacoli. La giornata si concludera' con un buffet. (AGI)

 

16. Presentato l'VIII rapporto Ismu sull'immigrazione: due milioni e mezzo gli stranieri regolari in Italia – (Stranieri in Italia) Roma, 30 maggio - Due milioni e mezzo di stranieri regolari in Italia. Anche l'ottavo rapporto Ismu, presentato nei giorni scorsi a Roma e Milano, conferma le stime di Stranieri in Italia, Inps, e Caritas sul numero di immigrati che a fine anno avranno in tasca un permesso di soggiorno. La fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità) aggiunge al milione e mezzo di regolari già registrati all'inizio dell'anno almeno 300mila minori iscritti sul permesso di soggiorno dei genitori. A due milioni e mezzo si arriva considerando i 700mila lavoratori che secondo la fondazione (forse un po' troppo ottimista) saranno regolarizzati. Il rapporto prevede inoltre, a partire dall'anno prossimo, una contrazione del numero di extracomunitari in Italia. Si annunciano politiche (ancora ) più restrittive? Non avremo più bisogno di lavoratori stranieri? Niente di tutto questo. Il rapporto prende semplicemente in considerazione l'allargamento dell'Unione europea. Già a partire dal primo aprile 2004 il 4% degli immigrati extracomunitari non potrà più dirsi tale. Succederà, tra gli altri, a polacchi, cechi e sloveni. Quando poi si passerà alla seconda fase dell'allargamento, la riduzione dovrebbe arrivare al 12%. Basti pensare che diventeranno cittadini europei anche i rumeni, attualmente il terzo gruppo etnico extracomunitario dopo marocchini e albanesi. Comunitari o no, gli italiani avranno comunque un grande bisogno di immigrati. Anche solo per evitare l'estinzione. Secondo una proiezione demografica del rapporto, se tra trent'anni si vorrà mantenere una quota di popolazione poco al di sotto di quella attuale (53 milioni a fronte dei 57 di oggi) bisognerà far entrare in Italia almeno 150mila stranieri l'anno. Contemporaneamente, bisognerà sperare che l'aria del Belpaese faccia scendere il loro tasso di natalità degli stranieri, al momento è ben tre volte superiore a quello italiano.

 

17. La richiesta della Coldiretti: nei campi servono altri diecimila lavoratori stagionali extracomunitari (Stranieri in Italia) 30 maggio - In un incontro al Ministero del Welfare la Coldiretti ha chiesto subito altri diecimila permessi di ingresso per i lavoratori stagionali extracomunitari per la raccolta di frutta, tabacco e la vendemmia. Secondo la Coldiretti non è sufficiente il decreto flussi 2003, che prevede una quota di 60.000 lavoratori (50% dei quali la Coldiretti stima impegnati in agricoltura). Le nuove richieste di lavoratori riguardano regioni come la Campania dove nella sola provincia di Caserta sono necessari con urgenza circa 1.300 stagionali extracomunitari da impiegare nella raccolta del tabacco nei mesi di giugno e luglio. In Emilia Romagna e Veneto servono rispettivamente 1.000 e 2.000 stagionali per la raccolta della frutta. Preoccupazioni per la mancanza di manodopera ci sono anche in altre Regioni vitivinicole dove mancano lavoratori per la vendemmia nel mese di settembre. Le richieste dell'organizzazione degli imprenditori agricoli non riguardano solo il numero di permessi, ma anche lo snellimento dei tempi amministrativi. L'assunzione di un lavoratore extracomunitario stagionale sembra, infatti, un vero e proprio percorso ad ostacoli: tra domande di autorizzazione, nulla osta e visti, dalla richiesta del datore di lavoro fino al reale inserimento del lavoratore extracomunitario in azienda, possono trascorrere - rileva la Coldiretti - fino a 3-4 mesi.

 

18. Polizia sgomina organizzazione false dichiarazioni sanatoria (ANSA) - VERONA, 30 MAG - La polizia di Verona ha sgominato un' organizzazione che forniva agli extracomunitari irregolari, dietro compenso che variava tra i 1.700 ed i 2.000 euro a persona, false dichiarazioni attestanti la sussistenza di inesistenti rapporti di lavoro subordinato per poter accedere alla sanatoria. La squadra mobile scaligera ha arrestato il capo dell' organizzazione, mentre altre due persone, tra cui una consulente del lavoro, sono state raggiunte da un provvedimento limitativo ed ancora altre 21 persone sono state invece denunciate per associazione per delinquere finalizzate alla falsa regolarizzazione di immigrati in violazione della legge Bossi-Fini.Gli agenti hanno perquisito una decina di cooperative veronesi, che a vario titolo, si prestavano a fare false dichiarazioni di assunzione. Una sessantina sono state le pratiche già inoltrate e scoperte dagli investigatori che stanno svolgendo accertamenti su un altro centinaio di documenti. L' indagine, alla quale ha preso parte anche l' ufficio stranieri della questura scaligera è iniziata alla fine del 2002 quando gli investigatori si sono insospettiti dell' eccessivo numero di kit postali per la regolarizzazione di cittadini extracomunitari presentati da una società veronese, la Euro 2000 Scarl. Il reclutamento degli immigrati da parte del consulente del lavoro, avveniva grazie alla distribuzione di volantini che pubblicizzavano l' assistenza amministrativa di quanti volevano mettersi in regola e anche l' interessamento di stranieri già in regola con il permesso di soggiorno, ma non è mancato il coinvolgimento anche di italiani. (ANSA).

 

19. BOSSI-FINI: assolto giovane Rom senza permesso soggiorno secondo legale reato commesso in stato di necessita' (ANSA) - FIRENZE, 30 MAG - Un giovane rom arrestato perché rimasto a Firenze nonostante un decreto di espulsione, scattato perché, al raggiungimento dei 18 anni, non gli era stato rinnovato il permesso di soggiorno (che prima aveva in quanto minore e convivente con i genitori, entrambi regolari) è stato assolto oggi dal tribunale, che ne ha disposto la scarcerazione. Il giovane era accusato di immigrazione clandestina sulla base della cosiddetta legge Bossi-Fini.Il difensore del giovane, l' avvocato Massimiliano Annetta, ne aveva sollecitato l' assoluzione sostenendo che l' obbiettivo della legge Bossi-Fini è impedire l' immigrazione clandestina, mentre il giovane - Afrim Bislimi, 22 anni, che con i genitori e altri sei fratelli, tutti minorenni, vive nel campo nomadi dell' Olmatello - era regolarmente in Italia, con i genitori, da almeno 12 anni. E aveva finito per assumere una condizione di apolide più che di immigrato clandestino.Inoltre, ha rilevato il legale, la sua condizione irregolare era dettata da un evidente stato di necessità, visto che gli era impossibile regolarizzare la sua posizione senza permesso di soggiorno; non gli sarebbe mai stato dato il permesso di soggiorno senza avere un lavoro regolare; e un lavoro regolare é impossibile da ottenere senza un documento di identità.Il giudice monocratico Liliana Anselmo ha accolto l' impostazione del legale assolvendo il giovane, che è stato scarcerato, con formula ampia. Le motivazioni del provvedimento si conosceranno comunque entro 80 giorni.

 

20. Amica: un progetto per restituire diritti a chi lavora di Milad Basir (www.migranews.net) - 30 maggio - Amica è un progetto all'interno dell’iniziativa comunitaria Equal per l'accoglienza di manodopera immigrata nel comparto agro-industriale della provincia di Forlì-Cesena. E’ stato approvato in via definitiva dalla Regione Emilia Romagna e dal ministero del Lavoro nell'anno 2002. Il progetto ha coinvolto varie istituzioni della Provincia nonché i soggetti sociali che operano in questo settore (associazioni di categoria, sindacati del settore agro industriale, “terzo settore”, ecc). L'obiettivo è ottimizzare la gestione dei flussi dei cittadini immigrati impegnati nel settore, favorendone l'inserimento nel tessuto socio-economico del territorio. In questi giorni Amica ha terminato la sua prima fase: da una parte monitorare i fabbisogni delle aziende sia in termini quantitativi che qualitativi, dall’altra verificare quanti cittadini stranieri sono iscritti nelle liste dell’ex collocamento, la loro disponibilità a lavorare in questo settore nonché il loro profilo professionale. I risultati sono stati interessanti sia dal punto di vista del coinvolgimento delle aziende (oltre 110 imprese) sia da quello dei cittadini stranieri (interpellati tramite una lettera in otto lingue). Al progetto hanno contribuito anche la Provincia di Rimini e quella di Ravenna. Fra i molto obiettivi è interessante ricordare il percorso formativo per quadri aziendali e operatori del settore pubblico e del “non profit” su intercultura, immigrazione, linguaggio comune, relazione positiva ma anche la pubblicazione del materiale informativo in più lingue per i cittadini immigrati e in italiano rivolto agli operatori del pubblico e del privato per creare un clima positivo e per demolire ogni forma di pregiudizio e creare una relazione di buona prassi e relazioni positive. Due azioni non meno importanti delle altre riguardano la formazione dei lavoratori e delle lavoratrici e l’orientamento relativo alle rete dei servizi. Le ricerche hanno naturalmente evidenziato anche problemi e difficoltà. Solo due, a titolo semplificativo: le aziende si sono lamentate fortemente delle procedure burocratiche e amministrative legate alle richieste di manodopera in base al decreto annuale dei flussi previsti per legge; in secondo luogo resta drammatica la questione abitativa e la disponibilità di alloggi. Va detto che la nostra provincia ha un ruolo primario sia su scala regionale che nazionale nonché al livello europeo nel settore agro-industriale sia per il concentramento di aziende presenti nel territorio che per il numero dei lavoratori e lavoratrici qui occupati. Oggi questo settore come altri (l'edilizia per esempio) soffre di una carenza di manodopera. Nel 2002 il numero di domande presentate alla Direzione provinciale del lavoro ha superato le 1700 richieste, molte di carattere stagionale. La concertazione fra vari soggetti ha permesso una progettualità concreta. E’ l’inizio di un percorso che dovrà garantire a lavoratori e lavoratrici una stabilità concreta. Nulla dev’essere considerato scontato. In base alla “Bossi-Fini” (ovvero la legge 189 del luglio 2002) il rischio effettivo resta quello della logica “usa e getta”: un anno si chiamano 100 albanesi da far ripartire al termine della stagione, un anno 200 russi e così via. Imporre queste condizioni significa non permettere a nessuno di maturare diritti, ma rendere le persone oggetti al servizio delle aziende.

 

La rassegna stampa può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it - (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli immigrati in Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")