Rassegna Stampa

Martedì 10 giugno 2003

 

1. IMMIGRAZIONE: come integrare gli 'italiani col trattino' (AGI)

2. Il prossimo Consiglio dei Ministri discuterà il regolamento d'attuazione della Bossi-Fini (Stranieri in Italia)

3. Polacca drogata e violentata, tre arresti nel casertano (AGI)

4. IMMIGRAZIONE – Spostati a forza i padri comboniani incatenatisi alla Questura di Caserta. Zanotelli: ''Siamo caduti davvero in basso'' (Redattore Sociale)

5. RIFUGIATI - Si chiude a Rieti il primo Meeting internazionale sul tema dei profughi e richiedenti asilo (Redattore Sociale)

6. RIFUGIATI - 1° Meeting internazionale sui rifugiati e richiedenti asilo: focus sulla condizione dei minori stranieri (Redattore Sociale)

7. RIFUGIATI - Focus del Jesuit Refugee Service sulla Bosnia-Erzegovina, ancora ''etnicamente divisa'' (Redattore Sociale)

8. RIFUGIATI - Il clima per i richiedenti asilo in Europa ''si è fatto più ostile''. Rapporto-denuncia del Jrs (Jesuit refugee service) (Redattore Sociale)

9. IMMIGRAZIONE: DS critici su attuazione legge Bossi-Fini. Calvisi, assoluta mancanza di dialogo con parti sociali (ANSA)

10. ELEZIONI: FVG; Dacia Valent, con Illy spero spazio immigrati (ANSA)

11. IMMIGRAZIONE: Zanella (verdi), ci batteremo contro CPT (ANSA)

12. INCIDENTI LAVORO:IMMIGRATO IN NERO, no sindacati parte civile Monza, processo per ecuadoregno morto non iscritto e non assunto (ANSA)

13. IMMIGRAZIONE:e-mail e fax solidarieta' a protesta comboniani quinto giorno sit-in a Caserta, chiedono tavolo con istituzioni (ANSA)

14. IMMIGRAZIONE: concluso a Pratola progetto mondo senza confini (AGI)

15. FRATTINI: c'e' intesa con Marocco su riammissione immigrati (AGI)

16. La mobilita' della popolazione straniera (AGI)

17. 400 immigrati di Timor est accolti in Australia (AGI)

18. STAT: meta' del lavoro extracomunitario e' nell'industria (AGI)

19. ROMA: nato osservatorio sulla discriminazione (AGI)

20. Previsto forte aumento delle rimesse all'estero nel 2003 (AGI)

21. CONFARTIGIANATO: rappresenteremo artigiani extracomunitari (AGI)

22. IMMIGRATI: CGIL, con alto impatto si colpisce nel mucchio sindacato appoggia protesta padri comboniani a caserta  (ANSA)

23. In Libreria "Fratellastri d'Italia" di Corrado Giustiniani. Storie dell'Italia che cambia (Stranieri in Italia)

 

 

1. IMMIGRAZIONE: come integrare gli 'italiani col trattino' (AGI) - Torino, 10 giu. - "L'orizzonte delle seconde generazioni". E' questo il titolo di un convegno, in programma, oggi a Torino, presso la Fondazione Agnelli, nel quale si affrontera' il problema, ancora in divenire, della seconda generazione di immigrati nati o, comunque, cresciuti nel nostro paese e per questo destinati ad essere "ne' immigrati, ne' stranieri ma piuttosto italiani con il trattino, ossia italo-cinesi, italo-marocchini e cosi' via". Secondo lo studio "anche se le seconde generazioni sono destinate ad assumere proporzioni veramente consistenti solamente nel secondo decennio del secolo, quando arriveranno a sfiorare il milione di persone, e' gia' a partire da oggi che devono essere pensati e costruiti i possibili percorsi di integrazione nella societa' italiana". L'esperienza europea dimostra, infatti, come "l'integrazione delle seconde generazioni rappresenta non solo un nodo cruciale dei fenomeni migratori, ma anche un importante fattore di trasformazione delle societa' riceventi". In particolare, secondo lo studio della Fondazione Agnelli, sul mercato del lavoro "verra' a cadere il tacito patto della immigrazione subalterna, che ha favorito l'accettazione degli immigrati. Le seconde generazioni saranno, infatti, meno disponibili ad accettare i lavori rifiutati dagli autoctoni e per la prima volta impatteranno in misura consistente sui segmenti medi alti del mercato del lavoro". Dal punto di vista delle dinamiche sociali, poi, saranno probabilmente piu' forti le tensioni all'interno delle famiglie di origine "nella trasmissione dei modelli culturali e valoriali da genitori a figli", mentre "il mantenimento dello jus sanguinis in un' Unione europea dove si diffondono altri codici della nazionalita' sara' messa in discussione sia dalla emregente dimensione europea della cittadinanza, sia dalla crescita delle seconde generazioni". Infine, un riflesso politico, quando i figli degli immigrati diventeranno una componente sempre piu' elevata dell'elettorato. Dimostreranno elevati livelli di astensionismo, nasceranno partiti di ispirazione etnica. "L'immigrazione - conclude il direttore della Fondazione Agnelli Marco Demarie - non potra' essere la soluzione calata dall'esterno ai problemi italiani, siano essi il debito pensionistico, le curve declinanti della demografia. E' necessario piuttosto riflettere sul ruolo che le seconde generazioni potranno svolgere dall'interno della nostra societa' e bisogna cominciare a farlo subito".(AGI)

 

2. Il prossimo Consiglio dei Ministri discuterà il regolamento d'attuazione della Bossi-Fini (Stranieri in Italia) - 9 giugno - ROMA - Settimana cruciale per gli stranieri in Italia. Dal prossimo Consiglio dei Ministri dovrebbe finalmente uscire il regolamento d'attuazione della Bossi-Fini. Un passo fondamentale prima della tanto attesa emanazione del decreto flussi 2003. Secondo alcune indiscrezioni, il Viminale ed il ministero del Welfare avrebbero già preparato sei decreti ai quali farà riferimento il regolamento e che specificheranno "come funzionano" le novità introdotte dalla Bossi-Fini. Prima tra tutte lo sportello Unico per l'immigrazione, che sarà istituito in tutte le prefetture ed eviterà ai datori di lavoro code e via vai tra Questure e Uffici del Lavoro. Lo sportello sarà infatti responsabile dell'intera procedura per l'assunzione di lavoratori stranieri subordinati a tempo determinato e indeterminato. Molti si aspettano che il regolamento introduca anche qualche novità sui flussi. Ad esempio, potrebbe attuare il tanto atteso decentramento nella definizione delle quote. Potrebbero definirle le Regioni, o addirittura le Province dopo aver ascoltato associazioni di categoria e sindacati. Comunque vada, l'approvazione del regolamento d'attuazione è la conditio sine qua non per l'emanazione del decreto flussi 2003. "Il decreto - ha dichiarato tempo fa il sottosegretario al Welfare Sacconi - non può precedere il regolamento." Intanto il tempo stringe: gli ingressi clandestini aumentano proporzionalmente alla richiesta, insoddisfatta, di manodopera delle nostre imprese. Quanto dovremo aspettare prima che si riaprano i canali, speriamo più larghi che in passato, per l'ingresso regolare dei lavoratori stranieri?

 

3. Polacca drogata e violentata, tre arresti nel casertano (AGI) - Caserta, 9 giu. - Hanno drogato una giovane polacca di 20 anni e l'hanno trasportata in Italia per avviarla alla prostituzione, ma sono stati scoperti dai carabinieri di Caserta e sono stati arrestati. In manette sono finiti una coppia di italiani ed un immigrato polacco che, secondo le indagini, in collegamento con altre persone in Polonia, avrebbero organizzato un traffico di esseri umani verso l'Italia. Al momento, pero', l'unico caso accertato e' quello della giovane polacca che, una volta giunta nel nostro paese, e' stata ripetutamente violentata per ridurla in uno stato di soggezione psicologica prima di costringerla a prostituirsi. I tre arrestati sono accusati di violenza carnale, sfruttamento della prostituzione e sequestro di persona. Le indagini proseguono per individuare eventuali altre vittime e i complici dei tre arrestati, nonche' i canali utilizzati per far arrivare la giovane in Italia.

 

4. IMMIGRAZIONE – Spostati a forza i padri comboniani incatenatisi alla Questura di Caserta. Zanotelli: ''Siamo caduti davvero in basso'' (Redattore Sociale) – 9 giu CASERTA - Mercoledì scorso due missionari comboniani di Castel Volturno (Franco Nascimbene e Giorgio Poletti i loro nomi) si sono incatenati ad una finestra della Questura di Caserta per protestare contro le azioni repressive messe in atto contro gli immigrati. Solidarietà ai due comboniani e al vescovo Raffaele Nogaro sono state espresse da Peacelink, in una lettera aperta inviata al Questore di Caserta. Le ultime notizie parlano di un blitz della polizia per sgomberare i Padri Comboniani. Oltre una trentina di agenti di polizia in piena notte hanno tagliato le catene dei due missionari spostandoli dalla finestra della Questura. Adesso i due padri si sono incatenati di nuovo a trenta metri dalla finestra del questore di Caserta Vincenzo Roca. La questura ha anche chiuso le due linee fax che erano state aperte per inviare alla stessa questura i fax di protesta. L’iniziativa è dei laici comboniani di Palermo che, ora, hanno deciso di spostare la protesta inondando di fax il Servizio Immigrazioni del Ministero degli Interni, condannando il vile blitz della polizia e chiedendo la revisione della legge Bossi-Fini. Nel contempo, padre Alex Zanotelli ha redatto un comunicato stampa in cui si legge: “Solidarietà ai due padri comboniani incatenati a Caserta". Zanotelli chiede “una telefonata, un fax o un'email per chiedere giustizia per i migranti ed esprimere sdegno verso la legge Fini-Bossi”.Continua il padre comboniano: “E' incredibile che questo intervento poliziesco sia compiuto contro due missionari che in maniera nonviolenta protestano contro i maltrattamenti inflitti agli immigrati della zona in applicazione della iniqua legge Fini-Bossi. Siamo davvero caduti in basso in questo paese se il questore di Caserta, invece di lottare contro la camorra che imperversa nella zona, utilizza le forze di polizia contro due inermi missionari che contestano la violazione dei diritti umani ai danni degli immigrati. Chiedo a tutti i movimenti che in Italia si battono per il rispetto dei diritti umani di mobilitarsi. Chiedo a tutte le forze missionarie di mobilitarsi per questa causa con ancora più vigore. Chiedo a tutti coloro che hanno a cuore i diritti umani di fare pressione presso il Servizio Immigrazioni del Ministero dell'Interno inviando un fax allo 06/47887531 o un messaggio di posta elettronica collegandosi al sito internet http://www.interno.it/form/mailform.htm, dichiarando: il proprio sdegno per l'intervento poliziesco contro i due padri; il proprio appoggio all'iniziativa dei due padri a favore degli immigrati contro le forze poliziesche che in applicazione della legge Fini-Bossi hanno compiuto l'Operazione di repressione "Alto impatto"; il proprio appoggio al Vescovo di Caserta Raffaele Nogaro e alla sua opera in difesa degli immigrati”.

 

5. RIFUGIATI - Si chiude a Rieti il primo Meeting internazionale sul tema dei profughi e richiedenti asilo (Redattore Sociale) – 9 giu - RIETI - 160 partecipanti, 91 associazioni, 24 progetti territoriali del Programma nazionale asilo, 4 università, 17 nazioni di provenienza, 32 nazionalità rappresentate: questi i numeri del 1° Meeting internazionale di Rieti sul tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo che si è concluso sabato scorso. Quanto ai contenuti invece fin da subito lo staff comincerà a realizzare il Libro verde, un rapporto finale dettagliato. Il Meeting, patrocinato dall' Anci e dall' Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Rieti, rientra nelle attività del Progetto Asilo del Comune di Rieti gestito dall' ARI onlus (Associazione Rieti Immigrant – Provincia) e fa parte del Programma Nazionale Asilo, promosso dal Ministero dell'Interno, dall'Anci e dall' Acnur. Nella tre giorni di lavori si sono alternate sessioni plenarie e working group che hanno trattato temi diversi legati alla realtà dei rifugiati e richiedenti asilo, dalle differenze culturali e barriere linguistiche alle difficoltà sociali e sanitarie, dalla normativa italiana ai sistemi internazionali di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, con un focus sull’integrazione dei minori e minori non accompagnati. Inoltre i rappresentanti di Roma, Bruxelles e Berna dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni hanno tenuto due sessioni formative sul rimpatrio volontario, una in Italiano per gli Italiani e una in Inglese per i partecipanti internazionali. L’obiettivo era quello di creare dialogo e collaborazione tra i Comuni italiani, le organizzazioni italiane ed europee, le istituzioni, gli enti e le amministrazioni locali che lavorano sul problema dei rifugiati per identificare, scambiare e incrementare i buoni metodi, le pratiche, i progetti e le politiche per l'integrazione dei rifugiati nella società d'accoglienza. Ma soprattutto ascoltare la voce dei rifugiati, le loro realtà e le loro prospettive per tentare di trovate risposte positive alle difficoltà della loro vita quotidiana. Il Meeting rimane comunque attivo, attraverso un email group del quale faranno parte tutti i partecipanti, che avrà l’obiettivo di offrire un mezzo semplice e rapido per scambiare informazioni, problemi e soluzioni e per continuare la collaborazione e lo scambio di esperienze in vista della seconda edizione del 2004.

 

6. RIFUGIATI - 1° Meeting internazionale sui rifugiati e richiedenti asilo: focus sulla condizione dei minori stranieri (Redattore Sociale) – 9 giu - RIETI – Figli che si sentono responsabili dei problemi economici dei genitori o che hanno visto la propria famiglia subire torture e abusi, bambini a cui sono stai affidati i fratelli più piccoli e che per questo vanno a lavorare e vengono sfruttati, fino ad arrivare alle situazione estreme. E’ tristemente variegata la realtà dei minori immigrati, in particolare di quanti arrivano soli nel nostro paese. Il 1° Meeting internazionale sui rifugiati e richiedenti asilo ha voluto realizzare un focus specifico, analizzando la situazione dei minori non accompagnati in diversi paesi europei e partendo dalla considerazione che l’’educazione in famiglia deve essere un diritto per il minore immigrato, non accompagnato. Il workshop ha preso in esame lo Studio promosso dalla Commissione Europea, “Direzione generale Occupazione e Affari sociali”, e realizzato dal “Coordinamento Europeo per il diritto dagli stranieri a vivere in famiglia”, in sei diversi Paesi (Belgio, Inghilterra, Francia, Spagna, Austria, Italia). E’ evidente che non è possibile analizzare e tentare di tutelare la condizione dei minori stranieri senza tener conto delle difficoltà in cui vivono le loro famiglie. In tutte le nazioni, oggetto di ricerca, è emerso che gli stranieri faticano ad essere considerati cittadini a pieno titolo e soprattutto sembra che la società stenti ancora ad accorgersi che ormai “l’immigrazione è un fenomeno definitivo e strutturale”. Una mancanza di percezione che si trasferisce anche sul piano normativo, determinando “un’incongruenza politico-legislativa”. In questo senso una delle difficoltà da superare, che di fatto impedisce la costruzione di un progetto di vita, è la mancanza di un titolo di soggiorno a lungo termine o definitivo, ma, secondo gli esperti, occorre migliorare la regolamentazione dei ricongiungimenti familiari e garantire una maggiore sicurezza delle politiche sociali, aumentando le possibilità di inclusione e finanziarie. Gli operatori presenti hanno sottolineato anche una precarietà dei fondi (“chi opera col precariato diviene a sua volta precario”) e la necessità di una formazione e qualificazione professionale, sia nell’ambio di percorsi istituzionalizzati rivolti agli operatoti del settore, sia nel contesto dell’opinione pubblica, “facendo tesoro della riflessione della pedagogia e dell’educazione interculturale”. In particolare sono stati presentate le esperienze realizzate in ambito della casa di accoglienza di Chiesanova (To) che ospita minori non accompagnati, quelle in ambito sociosanitario di assistenza di minori vittime della tortura e di bambini soldati ed il Progetto Fragus, realizzato in Olanda, con 450 minori, che prevedeva insegnamento e formazione.

 

7. RIFUGIATI - Focus del Jesuit Refugee Service sulla Bosnia-Erzegovina, ancora ''etnicamente divisa'' (Redattore Sociale) – 9 giu –- ROMA – Difficile la situazione di rifugiati e profughi nel Sud-est europeo, raggiunti dal Jesuit Refugee Service ormai da 10 anni, superando “i limiti etnici e culturali” per prestare aiuto di chi è stato colpito dalle guerre che si sono succedute nei Balcani. Alcuni dei progetti del Jrs sono stati concepiti per rispondere a bisogni immediati, mentre altri hanno un respiro di più lungo periodo: il programma per i bambini vittime delle mine, per l’assistenza agli anziani, la ricostruzione su piccola scala e gli sforzi per la riconciliazione sono solo alcuni dei progetti che continueranno in futuro. In Bosnia-Erzegovina, il paese continua ad essere etnicamente diviso, e centinaia di migliaia di rifugiati e di Profughi Interni (Idp) ancora non sono tornati alle loro case, “un diritto sancito dall’Accordo di Pace di Dayton del 1995”, osserva il gesuita padre Stjepan Kusan, direttore del Jrs per il Sud Est Europeo, aggiungendo: “Nonostante non siano esposte ad alcuna violenza fisica, le persone ancora disperse a causa della guerra continuano a vivere in condizioni precarie. Molti tra coloro che sono rientrati vivono in tende o in rifugi precari vicino alle loro case distrutte mentre aspettano aiuti per la ricostruzione. Nonostante il grande bisogno, molte organizzazioni umanitarie hanno lasciato il paese o gradualmente ridotto le loro attività negli ultimi anni e c’è una generale mancanza di aiuti finanziari”.In Croazia, il Jrs ha continuato a sviluppare progetti con lo scopo di promuovere la riconciliazione e la fiducia reciproca tra i diversi gruppi etnici, facilitando i contatti e “incoraggiando le persone a lavorare insieme per superare le sopraffazioni e la diffidenza”. Fornire servizi e difendere la causa dei rifugiati e dei rientranti continua ad essere lo scopo principale della presenza del Jrs. “La situazione generale in Kosovo è statica, nonostante molti problemi restino irrisolti – riferisce Kusan -. L’assetto finale della regione deve essere ancora delineato o concordato, nonostante siano state formulate una serie di diverse ipotesi. L’incertezza che ne deriva ha turbato lo sviluppo economico e sociale della regione”. La Missione delle Nazioni Unite in Kosovo (Unmik) si è concentrata per quest’anno “sulle tematiche multietniche e sul ritorno di tutte le minoranze. Comunque, su un numero totale di oltre 200mila profughi, solo poche centinaia sono tornati alle loro case”, fa notare il gesuita. Nella Repubblica Federale di Yugoslavia (FrY) il Jrs lavora con circa 20mila rifugiati: circa il 5% della popolazione dei rifugiati più vulnerabili, sistemati nei centri collettivi. Infatti si tratta per lo più di disoccupati, anziani, orfani, malati, tutti in situazione di grave indigenza.A Sarajevo il Programma di Assistenza alle Vittime delle Mine del Jrs (Mvap), avviato nel 1998, ha continuato a fornire assistenza medica, materiale, educativa, legale e psicologica ai bambini in tutto il paese. Oltre 300 bambini hanno beneficiate del programma: dal campo di riabilitazione per 29 minori nel gennaio 2002 alle 931 visite sul campo nel 2002 per fornire educazione, assistenza medica e materiale. Per gli anziani vittime delle mine (87 dei quali assistiti lo scorso anno) il progetto fornisce assistenza medica e supporto alla riabilitazione; nei prossimi due anni sarà esteso anche alla zona centrale e orientale del paese. Un altro progetto aiuta le persone a ricostruire le loro case e a ritornarvi attraverso un’assistenza economica che serve per procurarsi il materiale e a pagare per la costruzione; 30 famiglie hanno beneficiato del progetto nel 2002. A Knin, in Croazia, un progetto educativo implica l’integrazione di bambini di diverse etnie attraverso un’offerta scolastica per 64 iscritti tra i 3 e i 7 anni, promuovendo la pace e migliori relazioni interetniche, fornendo allo stesso tempo anche ai bimbi un’educazione prescolare; coinvolti anche i genitori di etnie diverse. A Zagabria, attraverso sponsorizzazioni e borse di studio, un’iniziativa del Jrs investe sul futuro di giovani rifugiati e profughi che hanno dovuto interrompere la loro formazione a causa del conflitto. Negli ultimi 9 anni il progetto ha aiutato più di 1.000 studenti (60 nell’ultimo anno scolastico) a completare gli studi. Un altro progetto mira a promuovere la riconciliazione e costruire la fiducia attraverso una facilitazione dei contatti tra Serbi e Bosniaco Croati, e di incoraggiarli ad agire e lavorare insieme attraverso seminari, gruppi di lavoro, e formazione di leader di gruppo; sarà esteso ad altre località nel corso del 2003. Per quanto riguarda il Kosovo, il Jrs lavora con le vittime delle mine e della guerra, accompagnandole e provvedendo assistenza medica, materiale, psicologica e legale. Un programma per assistere giovani vittime delle mine è stato attivato nel 2001, accompagnando i sopravvissuti e fornendo assistenza medica, materiale, psicologica e legale, promuovendo la loro reintegrazione nella società. Basato a Pristina, il programma opera in tutto il Kosovo. A oggi circa 150 persone hanno beneficiato direttamente del progetto; l’assistenza è stata avviata anche nel nord-ovest del paese, dopo una rilevazione a marzo 2002, con 175 visite a 148 sopravvissuti alle mine nel 2002. Inoltre il Jrs in Macedonia assiste persone in situazioni di emergenza e provvede supporto logistico per i progetti del Jrs in Kosovo; lavora soprattutto con le persone che non si sentono in grado di tornare alle loro case ma non sono sulle liste prioritarie per la ricostruzione di rifugi. A Skopje l’assistenza di emergenza si prende cura dei profughi con cibo, medicine e assistenza speciale ai più vulnerabili, soprattutto i bambini e gli anziani, per un totale di 1.974 persone nei centri collettivi assistite con medicine e cibo per neonati. Nella Repubblica federale di Yugoslavia il Jrs lavora con circa 20mila rifugiati, ovvero circa il 5% della popolazione dei rifugiati sistemati nei centri collettivi: sono stati distribuiti 360 pacchi alimentari per famiglie, circa 4.000 kg di cibo e oltre 1.000 kit per l’igiene personale distribuiti.

 

8. RIFUGIATI - Il clima per i richiedenti asilo in Europa ''si è fatto più ostile''. Rapporto-denuncia del Jrs (Jesuit refugee service) (Redattore Sociale) – 9 giu, ROMA – Alla vigilia della Giornata mondiale Onu dei Rifugiati, fissata al 20 giugno, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (Jrs) fa un bilancio delle sue attività in Europa nel 2002, definito “anno storico” per il vecchio continente, in quanto “è stato raggiunto l’accordo per l’allargamento dell’Unione Europea e l’ammissione di 10 paesi candidati. Questo fatto influenza il tema dell’asilo – notano i gesuiti del Jrs -, in quanto la legislazione sull’asilo in vigore in questi paesi dovrà essere armonizzata con quella europea. I paesi candidati all’ingresso stanno adottando misure per stringere i controlli alle frontiere e istituire centri di raccolta per coloro che attraversano i confini illegalmente”. Lo scorso anno il clima generale nei confronti dei richiedenti asilo in Europa “si è fatto più ostile e la maggiore preoccupazione dei governi sembra essere quella di proteggersi a tutti i costi dalle migrazioni illegali, anche se questo comporta l’erosione del regime di protezione offerto a coloro che fuggono le persecuzioni – denuncia il Jrs -. In tutti gli stati membri dell’Ue le politiche dei singoli governi nei confronti dei richiedenti asilo stanno diventando più negative”. Nel 2003 l’Ue è impegnata nell’elaborazione di una “politica armonizzata” sulle procedure di asilo e sul tema dei requisiti necessari ad ottenere lo status di rifugiato. La Commissione Europea pubblicherà, inoltre, un documento sull’integrazione dei migranti e dei rifugiati nelle società europee. “Non è possibile limitare i beneficiari del nostro servizio ai soli rifugiati intesi in senso stretto – commenta il gesuita John Dardis, direttore del Jrs Europa -. Infatti, molti di coloro che oggi i governi classificano come migranti possono essere di fatto compresi nel mandato del Jrs di servire i rifugiati. Essi sono ‘rifugiati de facto’, un termine usato nei documenti della Chiesa”. Il Jrs insiste nel sottolineare l’importanza dell’opinione pubblica in Europa e promuove attività di informazione e sensibilizzazione sulla condizione dei rifugiati prendendo parte a dibattiti pubblici, programmi radio e TV e pubblicando articoli sulla stampa.

 

9. IMMIGRAZIONE: DS critici su attuazione legge Bossi-Fini. Calvisi, assoluta mancanza di dialogo con parti sociali (ANSA) - ROMA, 9 GIU - Piuttosto critica la posizione quella dei Ds sul regolamento attuativo della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, che sta per uscire. "Denunciamo - afferma Giulio Calvisi, responsabile immigrazione della Direzione nazionale Ds - l'assoluta mancanza di confronto con le parti sociali, con gli enti locali, con il vasto mondo dell'associazionismo e del volontariato. Il regolamento -continua - sta per essere approvato e nessuno lo ha ancora visto. Troviamo sbagliato e foriero di molti problemi questo modo di procedere. Chiediamo al Governo di convocare le parti sociali, gli amministratori e l'associazionismo prima di procedere al licenziamento del provvedimento".Dialogo e confronto necessari, non solo per una correttezza dei rapporti, ma anche per alcune lacune contenute nella legge Bossi-Fini. "Pretendiamo che - conclude - dopo la sua approvazione, il regolamento venga discusso in Parlamento. Alcune disposizioni della Bossi-Fini sono infatti ambigue su questo punto e lasciano aperte interpretazioni che potrebbero in teoria escludere il controllo parlamentare su alcune disposizioni dello stesso regolamento. Vorremmo proprio che ciò non accadesse. Auspichiamo quindi l'imminente avvio del dibattito parlamentare". (ANSA).

10. ELEZIONI: FVG; Dacia Valent, con Illy spero spazio immigrati (ANSA) - TRIESTE, 9 GIU - L' auspicio che "con il Centrosinistra ci sia ora spazio di governo per i candidati extracomunitari presenti nelle liste Ds" è stato espresso da Dacia Valent, già eurodeputata del Pci e tra i fondatori di Rifondazione Comunista. Secondo Valent, oggi editrice di libri specializzati sulle questioni dell' immigrazione e dei diritti civili, "il lavoro serio, quello che non baratta dignità con il guadagno facile, é stato premiato ancora una volta e questa è la storia della nostra terra. La nostra tradizione friulana - ha concluso - la tradizione dei Fogolars Furlans e del Friul nel mondo è ancora una volta la guida per tutti quelli che vogliono cambiare e migliorare". (ANSA).

 

11. IMMIGRAZIONE: Zanella (verdi), ci batteremo contro CPT (ANSA) - VENEZIA, 9 GIU - "Una triste notizia: si tratta di luoghi dove vengono sospesi i diritti della persona e che non risolvono i problemi dell'immigrazione clandestina". Questo il commento della deputata Verde Luana Zanella all'ordinanza con cui il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha predisposto un canale burocratico preferenziale per la costruzione urgente di Centri di permanenza temporanea per clandestini in Veneto, oltre che in Liguria e Marche. "Più volte - ricorda Zanella - dopo numerosi sopralluoghi nei centri di altre regioni, abbiamo chiesto la loro chiusura. Abbiamo infatti verificato che i CPT sono veri e propri luoghi di detenzione che peraltro costano alla collettività circa 100 euro procapite al giorno: una spesa inutile, pensando alle sofferenze delle persone costrette a restare al loro interno. I Verdi - conclude - si batteranno contro la vergogna dei CPT e perché venga modificata la legge Bossi-Fini che li istituisce". (ANSA).

 

12. INCIDENTI LAVORO:IMMIGRATO IN NERO, no sindacati parte civile Monza, processo per ecuadoregno morto non iscritto e non assunto (ANSA) - MONZA, 9 GIU - La richiesta di costituzione di parte civile collettiva di Cgil, Cisl e Uil Brianza nel processo per un incidente mortale sul lavoro non è stata accolta dal giudice del Tribunale di Monza perché la vittima, un ecuadoregno non assunto regolarmente, non era iscritto al sindacato, che comunque, secondo il giudice, non aveva mai operato in quella azienda. La decisione è stata presa alla vigilia di un processo su un infortunio sul lavoro che il 20 aprile 2001 causò la morte in un cantiere edile di Vimercate di un ecuadoregno di 37 anni. Il muratore, Munoz Gomez, era caduto da un' impalcatura, ma poi era stato trascinato per strada per simulare un incidente stradale perché non era regolarmente assunto.I sindacati, settore edilizia della Brianza, chiedevano di costituirsi parti civili per tutelare un interesse collettivo dei lavoratori. Ma il giudice del Tribunale di Monza, Ambrogio Ceron, chiamato a decidere sull' accusa di omicidio colposo nei confronti dei responsabili dell'impresa edile (per gli altri reati penali l'inchiesta è ancora in corso), ha respinto l' istanza sostenendo che il concetto di tutela dell'interesse collettivo è 'troppo evanescente' perché la vittima non era iscritta ai sindacati e questi ultimi non avevano mai operato nei confronti dell impresa per cui lavorava."I sindacati devono rappresentare anche i lavoratori clandestini e in nero che non sono necessariamente iscritti ha commentato l avvocato di parte civile Luigi Mariani Non si e colta la sostanza del problema e ci si e fermati al lato formale. La costituzione di parte civile dei sindacati e stata infatti gia accolta in un processo al Tribunale di Monza nel 94 per un operaio della Falck morto nello scoppio di un altoforno e anche nel processo al Tribunale di Busto Arsizio per la morte del rumeno clandestino incendiato dal suo datore di lavoro, nonche persino adesso nel processo per la strage di Linate".Contro la decisione del giudice non e possibile fare ricorso. Il giudice ha invece ammesso la costituzione di parte civile della vedova della vittima, che vive in Ecuador con i figli e non ha i soldi per venire in Italia e partecipare al processo e quindi ha firmato una procura speciale alla cognata che vive nel nostro Paese, considerata illegittima dai difensori degli imputati. (ANSA).

 

13. IMMIGRAZIONE:e-mail e fax solidarieta' a protesta comboniani quinto giorno sit-in a Caserta, chiedono tavolo con istituzioni (ANSA) - CASERTA, 8 giu - E' giunta al quinto giorno la protesta dei missionari Comboniani contro le modalità dell'operazione Alto Impatto (condotta da un mese dalle forze dell'ordine contro la criminalità nelle province di Napoli e Caserta) che, a loro dire, rappresentano "una vera e propria persecuzione" contro gli immigrati extracomunitari.Si moltiplicano, intanto, le iniziative per esprimere solidarietà ai religiosi: padre Alex Zanotelli ha ribadito oggi l'invito a "inondare di fax ed e-mail" la prefettura e la questura di Caserta, specie dopo l'intervento della polizia che ieri ha fatto allontanare i missionari dal palazzo della questura, dove si erano incatenati. Altrettanto stanno facendo associazioni cattoliche, come quella dei Laici Comboniani, con un tam-tam di messaggi via posta elettronica; forte sostegno all'iniziativa viene anche dai giovani dei centri sociali.Il sit-in pacifico prosegue, anche oggi, ma dall'altro lato di piazza Vanvitelli e non più sotto le finestre della questura. Oggi pomeriggio nel luogo dove è in corso il presidio sarà celebrata una messa da don Vitaliano Della Sala, il prete vicino ai no global che negli ultimi giorni ha più volte partecipato al sit-in dei Comboniani. Si registrano intanto anche prese di distanza dall'iniziativa dei religiosi: le modalità dell'operazione Alto Impatto vengono difese, ad esempio, da alcune associazioni e dallo stesso sindaco di Castelvolturno, Antonio Scalzone. "Ancora una volta - commenta invece il presidente della Provincia di Napoli, Amato Lamberti, solidale con i missionari - ci scontriamo con atteggiamenti censurabili nei confronti degli immigrati. L'operazione Alto Impatto nel Casertano non deve scaricarsi sulla fasce più deboli ma concentrarsi sulla criminalità organizzata".Preferisce rimanere fuori dalle polemiche padre Giorgio Poletti, uno dei Comboniani della parrocchia di Castelvolturno che sta conducendo la protesta. "La nostra - dice - è una iniziativa assolutamente ecclesiale, nata dall'amore per il Vangelo e per i poveri. Poveri che qui, in Italia, non possiamo non identificare con gli immigrati". Molti extracomunitari "non sono né angeli né santi - riconosce il religioso - ma la grande maggioranza è fatta di persone deboli e indifese, che hanno bisogno di aiuto e non di azioni repressive generalizzate da parte delle forze dell'ordine"."Noi - ripete il Comboniano - combattiamo da anni la cultura della criminalità, della droga, l'orrenda forma di schiavitù rappresentata dalla tratta delle donne. Ma non è possibile accettare passivamente i rastrellamenti e le altre forme di sopruso che abbiamo visto nelle ultime settimane contro tutti gli immigrati, in modo indiscriminato, nel Casertano". I religiosi intendono quindi proseguire il sit-in pacifico, almeno fin quando non sarà istituito il tavolo istituzionale che stanno sollecitando: "Vorremmo un confronto tra enti locali, forze dell'ordine, volontariato e associazioni, per definire insieme una strategia positiva che affronti i problemi di sicurezza del territorio ma senza perseguitare gli innocenti". Altro aspetto da affrontare, secondo i missionari, è la modifica della legge Bossi-Fini, da loro più volte criticata

 

14. IMMIGRAZIONE: concluso a Pratola progetto mondo senza confini (AGI) - L'Aquila, 7 giu. - La multiculturalita', e' stato il tema affrontato nel progetto, realizzato dalle scuole elementari di Pratola Peligna (L'Aquila) appena conclusosi. Il progetto, "Un mondo senza confini" pensato da un gruppo di giovani che gestisce una cooperativa sociale di Pratola, "Il grande albero", e' stato finanziato dalla Provincia dell'Aquila. L'importanza del tema trattato ha fatto si' che il progetto sia stato inserito nel piano dell'offerta formativa delle scuole pratolane, 240 sono state le ore e 20 le classi delle scuole elementari interessate al progetto. Obiettivo dell'iniziativa: sensibilizzare il tessuto sociale di Pratola in un contesto umano che sta assumendo connotazioni multietniche. Infatti il comune di Pratola Peligna, ha un alto numero di immigrati che vive e lavora nella cittadina. Il sindaco di Pratola Corrado Di Bacco si e' dimostrato molto interessato all'iniziativa e ha offerto alla cooperativa la sua piena disponibilita' nel progetto che e' stato articolato in modo che i piu' piccoli, attraverso fiabe, disegni, foto e racconti, potessero consividere l'esperienza della migrazione, rievocando anche i ricordi dei nonni e degli zii, che sono stati costretti ad andare via da Pratola, per cercare fortuna altrove, negli anni seguenti alla seconda guerra mondiale. Per l'anno prossimo e' previsto anche il coinvolgimento dei genitori. In cantiere anche l'eventualita' di allargare l'esportazione del progetto nelle altre scuole dell'obbligo del circondario e delle province vicine. (AGI)

 

15. FRATTINI: c'e' intesa con Marocco su riammissione immigrati (AGI) - Rabat (Marocco), 7 giu. - C'e' piena intesa tra il governo italiano e quello marocchino sulle politiche dell'immigrazione. Ad assicurarlo e' il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nei giorni scorsi a Rabat per incontrare le autorita' del Marocco. "Il premier Briss Jettou - ha detto il ministro degli Esteri italiano - mi ha confermato piena disponibilita' a una politica di riammissione completa degli immigrati clandestini marocchini". La puntualizzazione sulla nazionalita' dei clandestini non e' casuale: il Marocco e' terra di transito verso l'Europa per gli immigrati dell'Africa sub- sahariana e le autorita' di Rabat temono che accettare il rientro di clandestini di altre nazionalita' lo trasformi, come ha detto il premier Jettou, "in una terra in cui insediarsi invece che in un luogo di transito". "Il tema dell'immigrazione - ha continuato Frattini - ci sta particolarmente a cuore perche' e' oggetto di attenzione da parte dell'Europa ed e' un problema su cui siamo ancora una volta d'accordo: bisogna favrire lo sviluppo dei paesi da cui provengono gli immigrati, non aspettare che il flusso arrivi in Europa". Il capo della Farnesina ha ricordato che "per far questo ci sono dei fondi europei pronti ad essere destinati al Marocco, ma che sono bloccati da questioni che rapidamente saranno definite". Il ministro ha sottolineato che si tratta di "cifra non grandissime, ma discrete, circa 40 milioni di euro, che dovranno essere rapidamente sbloccate".

 

16. La mobilita' della popolazione straniera (AGI) - Roma - Secondo il rapporto annuale dell'Istat 2002 un aspetto rilevante, tra i comportamenti demografici dei cittadini stranieri, riguarda la loro mobilita' residenziale  all'interno del territorio italiano. La mobilita' sul territorio dei cittadini stranieri residenti in Italia e' un fenomeno in pieno sviluppo. Anche se la grandissima maggioranza degli spostamenti che avvengono all'interno dei confini nazionali coinvolge cittadini italiani, tuttavia la quota di stranieri risulta in aumento (dal 4,0% nel '96 al 6,9% nel 2000), cosi' come la loro propensione  al trasferimento di residenza tra i diversi  comuni cresciuta  dal  54,1 per mille del 1996 al 64,4  per  mille  del 2000.  La  quota  degli  spostamenti  e'  piu'  elevata  per  la mobilita' a lungo raggio (7,8% dei trasferimenti contro il  6,3% del  totale  degli spostamenti a breve raggio). Tra i  cittadini stranieri che hanno trasferito la propria residenza nel  2000  i piu' numerosi sono stati gli europei dell'Est (quasi 28 mila)  e i  nord-africani (oltre 22 mila), che sono anche  tra  i  gruppi nazionali  per  cui  si  registra il  piu'  elevato  valore  del quoziente di mobilita'. Nell'ambito della mobilita' di lungo raggio (interregionale) i flussi in uscita piu' consistenti si registrano dalle regioni del  Mezzogiorno,  che spesso costituiscono il  luogo  di  prima accoglienza  dello straniero che frequentemente in un secondo momento si trasferisce in  altre aree del  Paese. I saldi interregionali positivi di stranieri piu' cospicui si registrano in particolare in Friuli-Venezia Giulia, Marche, Emilia-Romagna, e in Veneto. Viceversa, le regioni per cui si osserva il maggior debito demografico sono la Basilicata, la Puglia, la Calabria  e la  Campania. Le aree maggiormente attrattive per gli  stranieri sono quindi le stesse che per il complesso dei trasferimenti. Tra  gli stranieri iscritti dall'estero le cittadinanze piu' rappresentate  nel  2000,  che  riflettono  la  graduatoria  dei principali paesi di provenienza, sono quelle dell'Europa centro- orientale,  che sono pari a circa il 41% del totale;  seguono i paesi  dell'Africa  settentrionale (15,5%) dell'America  centro- meridionale (9,9%) e dell'Asia orientale (9,1%). Analizzando  le singole cittadinanze i piu' numerosi sono gli albanesi (quasi 32 mila), i marocchini (oltre 20 mila9 e i rumeni (19 mila);  sotto

le  10  mila  unita' sono invece risultati gli  iscritti  cinesi (circa  9 mila) e gli jugoslavi (circa 5 mila), che sono l'unica cittadinanza, tra quelle piu' rappresentate che risultano  tutte in  forte espansione, ad avere manifestato un calo rispetto  al 1999 nel numero degli iscritti dall'estero. I tedeschi, nonostante che la Germania sia uno dei  principali  paesi  di provenienza, sono relativamente  poco  numerosi  (circa  2.500 iscritti), a conferma del fatto che dai paesi piu' sviluppati  e vicini  all'Italia l'immigrazione non riguarda solo i  cittadini di  quegli stessi paesi ma anche individui di altre cittadinanze e gli stessi italiani. Tra i cancellati i piu' numerosi sono i tedeschi, i marocchini e i francesi. Trasferimenti di residenza intraregionali e  interregionali degli stranieri per area geografica di cittadinanza - anno  2000 (valori  assoluti e quozienti per 1.000 residenti in  Italia  di ciascuna area di cittadinanza).
 
 
Intraregionali
Interregionali
Totale
Continenti aree di cittadinanza
Stessa provincia valori assoluti
Altra provincia valori assoluti
Valori assoluti
Valori assoluti
Quoz per 1.000 resid. in Italia

EUROPA            

18.098    

3.764    

10.251    

32.113  

59,2

Unione europea      
2.453       
582   
1.098      
4.133   
27,3
Europa centro-orientale   
15.434     
3.144      
9.070     
27.648   
73,6
Altri paesi europei   
211
38         
83 
332   
21,5
 
 
 
 
 
 
AFRICA
18.695     
4.416      
9.379     
32.490   
74,3
Africa settentrionale
13.310     
3.041      
5.805     
22.156   
76,1
Africa occidentale  
4.511     
1.092      
2.830      
8.433   
83,7
Africa orientale      
566
205
561
1.322   
36,3
Africa centro-meridionale    
318
78
183
579
64,6
 
 
 
 
 
 
ASIA
7.265
2.569      
6.853     
16.687   
65,4
Asia occidentale      
415
126
254
795
34,1
Asia centro-meridionale  
3.714     
1.067      
3.059      
7.840   
84,0
Asia orientale      
3.136     
1.376      
3.540      
8.052   
58,1
 
 
 
 
 
 
AMERICA
3.682     
1.082      
1.922      
6.686   
51,7
America settentrionale
176
71
137
384
18,0
America centro-meridionale  
3.506     
1.011      
1.785      
6.302   
58,4
 
 
 
 
 
 
 
OCEANIA
24
12
25
61
19,1
APOLIDI
4
5
6
15
29,2
TOTALE
47.768    
11.848
28.436
88.052
64,4
 
 
 
 
 
 
(Fonte:  Istat,  rilevazione  delle iscrizioni  e  cancellazioni anagrafiche per trasferimento di residenza).

 

17. 400 immigrati di Timor est accolti in Australia (AGI) - Roma, 7 giu. - Il governo australiano ha concesso un permesso di residenza permanente a 400 rifugiati da Timor Est. Un primo gesto di apertura, quello di Camberra, dopo un decennio di resistenze che hanno tenuto in sospeso il destino degli oltre 1800 richiedenti asilo provenienti da Timor Est e rifugiatisi in Australia.L'agenzia Misna ha riportato il commento del console, secondo il quale permettere ai rifugiati di restare e' un segno di umanita' ed amicizia tra i due Paesi Il Ministro per l'immigrazione australiano, Philip Roddock, ha annunciato che, dopo i primi 400 visti speciali' il governo sta valutando le richieste di altri 200 rifugiati da Est Timor. I rappresentati legali dei richiedenti asilo - precisa l'agenzia Misna - avevano sollecitato l'estensione del permesso di soggiorno a tutti i rifugiati dalla piccola nazione resasi autonoma dall'Indonesia dopo un lunga lotta di liberazione che ha visto i suoi momenti piu' tragici nel 1998, alla vigilia del referendum sull'indipendenza, ed che oggi uno dei partner commerciali piu' promettenti per l'Australia.

 

18. STAT: meta' del lavoro extracomunitario e' nell'industria (AGI) - Roma, 7 giu. -Il Rapporto annuale dell'Istat ha analizzato come Il settore dell'industria assorbe la meta' dell'occupazione dipendente extracomunitaria.Lo rende noto il rapporto Rapporto annuale 2002 dell'Istat. All'interno del comparto industriale, la manodopera extracomunitaria e' concentrata prevalentemente nella metallurgia e nella meccanica. Nei servizi i comparti nei quali e' piu' marcata la presenza di extracomunitari sono quelli alberghiero e della ristorazione, dove presta la propria opera circa un terzo degli occupati e quello dei servizi di pulizia (circa 25%). Il numero dei lavoratori extracomunitari regolari - in base agli archivi Inps - risulta pari a 215.988 nel 1999, a 224.687 nel 2000 e 276.978 nel 2001. Tuttavia, in 3 anni, a fronte di un incremento complessivo del 28,2% dell'occupazione extracomunitaria, la composizione percentuale non subisce significative alterazioni. Solo i settori dei trasporti (+41,7%) e degli altri servizi (+56,3%), grazie anche al lavoro interinale, registrano una dinamica occupazionale piu' accelerata. L'Istat segnala inoltre che in tutti i settori analizzati, tra il 1999 e il 2001, le retribuzioni degli extracomunitari crescono a un ritmo significativamente piu' lento rispetto a quelle del totale dei dipendenti. Di conseguenza il gap tra le due retribuzioni messe a confronto tende a ampliarsi. La differenza piu' elevata si registra nelle attivita' immobiliari, altre attivita' professionali e imprenditoriali a causa della forte concentrazione di extracomunitari in alcuni comparti a bassa retribuzione, quali i servizi di pulizia e il lavoro interinale. Per contro, il differenziale retributivo piu' contenuto, pari a 8,5 punti percentuali, si rileva nel settore degli alberghi e ristoranti.

 

19. ROMA: nato osservatorio sulla discriminazione (AGI) - Roma, 7 giu. - Il comune di Roma attiva un osservatorio per lo studio della discriminazione nei confronti dei cittadini immigrati nei servizi comunali. Un osservatorio per effettuare un costante monitoraggio sul funzionamento dei servizi,con lo scopo di individuare, prevenire, eliminare le procedure e i comportamenti che configurano una discriminazione nei confronti degli immigrati. Il progetto e' stato presentato nella sala rossa del Campidoglio, dopo la firma del protocollo d'Intesa tra Comune di Roma e Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali (Iprs), che ne e' il curatore. Nato "per dotare l'Amministrazione e la citta' - ha spiegato la consigliera delegata del Sindaco alle Politiche della multietnicita', Franca Eckert Coen - di uno strumento capace di conoscere, interpretare ed operare nell'osservazione, nel contrasto e nella prevenzione delle forme di discriminazione che possono verificarsi all'interno dei Servizi Comunali e seguirne l'evoluzione nel corso del tempo". Considerando l'aspetto sempre piu' multietnico e multiculturale della citta' di Roma, l'attivita' dell'Osservatorio intende concentrarsi sull'analisi di quelle forme di discriminazione connesse con il fenomeno dell'immigrazione internazionale. Con quest'azione, il progetto vuole testimoniare la sensibilita' dell'Amministrazione Comunale ai fattori di mutamento sociale che scandiscono il continuo evolversi dell'ambiente urbano e del sistema di relazioni che lo caratterizza. Esso rappresenta altresi' la manifestazione concreta dell'impegno dell'Amministrazione stessa nel promuovere positive forme di interazione tra i servizi comunali e le esigenze inedite di cui sono portatori i nuovi utenti che abitano la citta', al fine di evitare pericolosi fenomeni di marginalita' ed esclusione sociale. "Una discriminazione - ha spiegato Andrea Bracalenti, presidente dell'Iprs - intesa in prima ipotesi come comportamento che impedisce o limita l'effettiva fruizione dei diritti da parte di alcune categorie di soggetti, su base etnica, razziale, culturale o giuridica (la condizione di straniero immigrato) al di la' dei limiti ritenuti accettabili in quanto convenuti. La discriminazione e' anche intesa come effetto di meccanismi spesso non direttamente individuabili. Ed in tal senso l'esistenza di forme di discriminazione dev'essere dedotta dai risultati che esse producono, anche laddove non e' possibile individuarne le cause sin dall'inizio dell'azione. Lo studio della discriminazione dunque prescinde dal funzionamento spesso occulto del meccanismo che la produce e si concentra sui risultati visibili che essa ottiene". Obiettivi principali del progetto:Promuovere una riflessione ed un dibattito sul significato della discriminazione;riconoscere ed evidenziare l'eventuale presenza (all'interno dei Servizi Comunali) di forme di discriminazione nei confronti dei cittadini immigrati, seguirne l'evoluzione nel corso del tempo e fornire strumenti per il loro superamento; individuare le buone prassi che consentano di prevenire e contrastare l'eventuale rischio di discriminazione e fornire all'Ente locale indicazioni funzionali. E' stato istituito un Comitato scientifico internazionale, a breve si prevede l'organizzazione di "focus group" all'interno dei servizi comunali per avviare una riflessione sulle metodologie e gli strumenti per l'identificazione, la rilevazione e l'interpretazione dei fenomeni di discriminazione; l'elaborazione di un dossier preparatorio. Parteciperanno al progetto rappresentanti delle istituzioni, organi di comunicazione, studiosi ed addetti ai lavori. Si lavora infine all'elaborazione e la messa in rete di un portale.(AGI)

 

20. Previsto forte aumento delle rimesse all'estero nel 2003 (AGI) - Roma, 7 giu. - Oltre 5 miliardi di Euro, pari a 10.000 miliardi di vecchie lire: a tanto ammontano le rimesse che nel 2002 gli immigrati hanno spedito nei rispettivi paesi d'origine e per il 2003, la stima degli operatori professionali e' di un aumento del business da un minimo del 30 a un massimo del 50 per cento. La somma complessiva delle rimesse degli immigrati sarebbe dunque alla fine di quest'anno di oltre 7 miliardi di euro, somma paragonabile ai proventi del recente condono fiscale. Il dato e' contenuto in "Fratellastri d'Italia" un saggio sull'immigrazione a firma di Corrado Giustiniani, giornalista, pubblicato da Laterza, che rivela alcuni aspetti finora non emersi del pianeta immigrati in Italia. Il calcolo per il 2002 e' presto fatto: 3 miliardi di euro come fatturato delle societa' di money transfer, prima delle quali e' Western Union, che detiene l'80 per cento del mercato di trasferimento di denaro nel nostro paese. Altri 750 milioni di euro sono quelli transitati attraverso i normali canali bancari, monitorati dall'Ufficio italiano cambi. Il resto e' costituito dalla quota degli operatori finanziari cinesi e filippini, che si muovono da soli, e del gigantesco sommerso costituito dagli autotrasportatori, ai quali gli stranieri in Italia affidano le loro buste. In "Fratellastri d'Italia", vengono indicate altre dieci solide radici della consistenza degli immigrati nella societa' italiana. Un dato davvero significativo viene dalla scuola: i bimbi stranieri iscritti quest'anno sono stati ben 230 mila, 50 mila in piu' di quelli dell'anno scolastico 2001-2002 e l'aumento e' costantemente ormai del 25 per cento l'anno. Quasi il 30 per cento degli immigrati e' in Italia da piu' di dieci anni, i ricongiungimenti familiari sfiorano il 30 per cento e i sessi si stanno riequilibrando, perche' la quota femminile e' salita al 46 per cento del totale. Le nascite registrate nel 2002 da almeno un genitore straniero sono state 42 mila. Ci sono poi altre indicazioni di tipo piu' socio-economico, come gli iscritti stranieri al sindacato, che hanno abbondantemente superato quota 20 mila (prima la Cisl con 123 mila tessere), il boom degli imprenditori immigrati (circa 100 mila) il fenomeno emergente dei "giornali etnici" (sono una ventina) e le associazioni degli stranieri in Italia (poco meno di mille). L'ultimo dato e' anche il piu' interessante per i suoi aspetti socioeconomici: gli stranieri, che costituiscono il 4 per cento della popolazione si dividono gia' il 10 per cento delle assunzioni, con un autentico record nazionale a Modena e provincia, dove nel 2002 hanno toccato il 54,2 per cento del totale dei contratti stipulati. "Fratellastri d'Italia" (pagine 196, 15 euro) affronta pero' oltre ai numeri, anche la storia (quella dell'arrivo degli immigrati, ma anche quella degli espatri degli italiani, rimossa dalla nostra memoria collettiva) e di tante piccole vicende personali, come quella di Bou, primo assessore comunale nero dell'Italia repubblicana, di Richard da operaio nel Modenese ad ambasciatore della Costa d'Avorio a Roma, di Daniel che con i soldi guadagnati nelle serre del lago di Bracciano apre in Romania un'industria tessile. Il capitolo centrale del libro critica la "nuova" legge sulla cittadinanza, approvata all'unanimita' nel 1992, che ha allungato da cinque a dieci anni il periodo necessario per fare richiesta di cittadinanza italiana, rispetto alla legge liberale del 1912. Risultato: facciamo appena 10 mila cittadini italiani l'anno e il 90 per cento attraverso il matrimonio misto. Un record europeo negativo. L'autore sostiene la necessita' di una riforma in linea con l'Europa e di introdurre in ogni caso il diritto di voto amministrativo per gli immigrati che risiedono in Italia da qualche anno, occasione buttata al vento - sottolinea Giustiniani - dal centro sinistra nel 1998. "Abbiamo bisogno di loro - osserva in conclusione l'autore - e loro di noi. Non riusciremo a fermarli, le migrazioni sono le stimmate del secolo che e' appena cominciato. Globale come il mercato, il commercio, i capitali e' il movimento delle persone, molte delle quali non sono migranti per lavoro, ma fuggono dalle persecuzioni e dalla guerra: ieri nel Kosovo oggi in Iraq. La vera sfida dei governi e' come regolare gli interessi per renderli compatibili con i bisogni e le possibilita' di accoglienza, e come integrare, nel nostro interesse, le persone che sono venute per rimanere. Ci vogliono disperazione e coraggio, per abbandonare il proprio paese. Sono i piu' forti che arrivano. Spesso anche i piu' ricchi: senza un bel gruzzolo da parte, non si va lontano. Spesso, ancora, i piu' istruiti. Una ricerca promossa nel 2002 dalla regione Lazio ha accertato, su 80 mila persone straniere iscritte nel registro della popolazione del comune di Roma, che gli analfabeti erano appena 16, mentre uno su quattro aveva la terza media, uno su due un diploma e uno su cinque addirittura la laurea. Per adesso il sistema Italia richiede soltanto stranieri a bassa qualifica, a differenza di Stati Uniti, Australia, Canada, Germania. Ma nell'arco di dieci o quindici anni importeremo lavoratori ultraspecializzati e "cervelli": laureati in Statistica, ingegneri, esperti in informatica." Se cosi' non sara', l'Italia rischia - conclude Giustiniani - un ruolo subalterno, nella divisione internazionale del lavoro.(AGI)

 

21. CONFARTIGIANATO: rappresenteremo artigiani extracomunitari (AGI) - Roma, 7 giu. - Confartigianato intende diventare l'organizzazione di rappresentanza degli imprenditori immigrati che accettano le regole del sistema italiano: una realta' di 34.008 artigiani, pari al 27,1% dei 125.457 imprenditori provenienti da Paesi non appartenenti all'UE che operano in Italia. Nel triennio 2000-2002 il fenomeno e' esploso: sono state circa 16mila le nuove imprese artigiane create da immigrati. Le cifre e la strategia di Confartigianato sono state fornite dal segretario generale, Guido Bolaffi, nel corso del convegno "Imprenditori immigrati: una realta' in crescita". Gli imprenditori artigiani extracomunitari provengono per il 28,4% dall'Europa dell'Est (in particolare ex Jugoslavia e Albania), per il 26,8% dall'Africa (soprattutto Tunisia e Marocco), per il 12,6% dall'Asia (soprattutto dalla Cina), per il 12,1% dall'America Latina (in particolare Argentina e Venezuela). Il 32,4% degli imprenditori artigiani immigrati e' localizzato nelle regioni del Nord Ovest (soprattutto in Lombardia), il 30,3% nel Nord Est, il 22,8% nel Centro ed il 14,5% nel Sud. Il 90,2% degli imprenditori artigiani immigrati ha avviato l'attuale attivita' almeno dal 1990. I settori con la maggior presenza di artigiani immigrati sono le costruzioni (47,5%) con una forte presenza di imprenditori provenienti dall'Europa dell'Est e dall'Africa e il manifatturiero (27,6%) con una prevalenza di imprenditori asiatici. "Basta con l'immagine riduttiva dell'immigrazione intesa come disperazione e discriminazione, puntiamo invece - ha spiegato Bolaffi - alla voglia di impresa e di successo che scaturisce come prevalente dalla nostra indagine. Ci candidiamo a rappresentare la voglia di impresa e di occupazione qualificata che proviene dagli immigrati. Bisogna abbattere i muri del pregiudizio e della segregazione e, in questo senso, le organizzazioni imprenditoriali devono anche contribuire attivamente a ridiscutere il sistema delle quote e dei flussi immigratori nel nostro Paese". Confartigianato ha anche fornito le cifre, aggiornate al 31 dicembre 2002, degli imprenditori extracomunitari: - DA DOVE PROVENGONO: il flusso migratorio dai Paesi africani e' quello piu' antico. Cio' si riflette nella maggiore presenza di imprenditori (38,6%). La distribuzione del totale degli imprenditori immigrati per area di provenienza vede quindi in testa l'Africa (38,6%), seguita dall'Europa dell'Est (15,7%), dall'Asia (16%), altri Paesi (20%) e dall'America Latina (9,7%). - DOVE SONO: le Regioni del Nord Ovest sono al primo posto per diffusione di imprenditori extracomunitari (35.139, pari al 28% del totale degli imprenditori immigrati in Italia). Segue il Mezzogiorno con 33.070 imprenditori immigrati (26,4% del totale), il Centro con 29.655 (23,6% del totale) e il Nord Est con 27.593 (22% del totale). - COSA FANNO: il 43,1% di tutti gli imprenditori immigrati (54.034) opera nel settore del Commercio, il 21,1% (26.518) nelle Costruzioni ed il 14,1% (17.727) nel Manifatturiero. La distribuzione varia a seconda del Paese di provenienza denotando evidenti specializzazioni etniche (Manifattura leggera per chi proviene dall'Asia, Costruzioni dall'Europa dell'Est, Commercio dall'Africa).

 

22. IMMIGRATI: CGIL, con alto impatto si colpisce nel mucchio sindacato appoggia protesta padri comboniani a caserta  (ANSA) - NAPOLI, 7 giu - La Cgil interviene sulla protesta attuati dai quattro missionari comboniani incatenatisi a Caserta per protestare contro quelli che, in un comunicato diffuso dalle segreterie nazionale e regionale, vengono definiti "retata indiscriminata" e "rastrellamenti degli immigrati sul litorale domitio"."Queste - afferma la Cgil - le conseguenze dell'operazione "Alto impatto" nella provincia casertana promossa dal ministero dell'Interno che nelle sue finalità avrebbe inteso garantire sicurezza in quel territorio. Essa, in luogo di aggredire la criminalità organizzata e i suoi illeciti patrimoni, finisce per colpire nel mucchio coinvolgendo indiscriminatamente soprattutto gli immigrati presenti sul litorale, perché in attesa di regolarizzazione, o in clandestinità, perché lavoratori al nero o anche rifugiati politici". "Tutti sanno - continua la Cgil - che le condizioni di illegalità di questo territorio hanno radici nella criminalità organizzata nelle molteplici attività ad essa collegate, come il mercato delle droghe e le nuove schiavitù. Non è con retate e repressioni che si affronta un problema così complesso". "In questo modo - secondo la Cgil - si colpiscono le vittime laddove andrebbero individuati i responsabili. Ne è accettabile che le istituzioni locali, nelle persone del sindaco e di alcuni consiglieri di Castelvolturno incitino a vere operazioni di pulizia etnica, indirizzando la pur condivisibile richiesta di sicurezza dei cittadini verso il razzismo e l'intolleranza che, al contrario, alimentano la conflittualità sociale"."La Cgil - conclude il comunicato - ritiene che i problemi di questo territorio richiedano attente politiche di intelligence, affiancate da efficaci pratiche di inclusione, capaci di agire sulla criminalità ma anche di costruire occasioni di convivenza per immigrati che lavorano onestamente in questo territorio contribuendo alla sua crescita e alla sua ricchezza".(ANSA).

 

23. In Libreria "Fratellastri d'Italia" di Corrado Giustiniani. Storie dell'Italia che cambia - 6 giugno (Stranieri in Italia) ROMA - Esce domani in libreria "Fratellastri d'Italia" di Corrado Giustiniani. Il libro è un viaggio nell'immigrazione italiana vista dall'alto, attraverso le cifre, le leggi, le analisi, ma anche dal basso, nell'esperienza e nel racconto dei "fratellastri d'Italia" che ogni giorno ci passano accanto, ma che conosciamo così poco. Storie di immigrati nell'Italia della Bossi-Fini, dalle Alpi al tacco, per conoscere meglio e sfatare alcuni luoghi comuni ormai radicati nella mentalità degli abitanti del Belpaese. Come quello del ricco Nord-est, "laborioso e razzista", giunto agli onori delle cronache anche per le intemperanze del sindaco di Treviso Gentilini, e che invece può vantare, a Monfalcone, il primo assessore di colore della Repubblica italiana, Bou Kanate, un ingegnere senegalese che si occupa di lavori pubblici. Oppure quello degli immigrati criminali o relegati ai lavori più faticosi rifiutati dai giovani italiani. Anche se è vero che ormai i pizzaioli sono quasi tutti egiziani e i fornai indiani, non bisogna dimenticarsi che molti hanno rischiato e scelto di diventare imprenditori. Un fenomeno recente ma sorprendentemente in crescita. Sarebbero almeno 100mila infatti gli extracomunitari che in Italia hanno creato piccole imprese o cooperative, partendo dal niente, e che poi in molti casi si sono trasformati anche in 'agenzie di collocamento e formazione' per i loro concittadini. Molto interessante infine il capitolo dedicato agli scrittori migranti, a "quegli ambasciatori di culture" che hanno scelto di raccontare le loro storie nella nostra lingua, l'italiano, "il fenomeno nuovo, il fiore che sta sbocciando", secondo Giustiniani. Sarebbero una ventina gli scrittori della migrazione, una realtà in crescita, che in poco tempo hanno saputo conquistare successi e riconoscimenti, come il premio Grinzane Cavour assegnato a "La straniera", dell'iracheno Yonuis Tawfik, bestseller trasformato in pellicola cinematografica. "Abbiamo bisogno di loro, e loro di noi - spiega l'autore -. Non riusciremo a fermarli, le migrazioni sono le stimmate del secolo appena cominciato. La vera sfida dei governi è regolare gli ingressi per renderli compatibili con i bisogni e le possibilità di accoglienza, e come integrare, nel nostro interesse, le persone che sono venute per rimanere". "Fratellastri d'Italia" di Corrado Giustiniani, Editori Laterza, pgg. 198, € 15,00.

 

La rassegna stampa può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it - (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli immigrati in Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")