1. IMMIGRAZIONE: come
integrare gli 'italiani col trattino' (AGI)
2. Il prossimo
Consiglio dei Ministri discuterà il regolamento d'attuazione della
Bossi-Fini (Stranieri in
Italia)
3. Polacca
drogata e violentata, tre arresti nel casertano (AGI)
4.
IMMIGRAZIONE – Spostati a forza i padri comboniani incatenatisi alla
Questura di Caserta. Zanotelli: ''Siamo caduti davvero in basso'' (Redattore Sociale)
5. RIFUGIATI -
Si chiude a Rieti il primo Meeting internazionale sul tema dei profughi e
richiedenti asilo (Redattore
Sociale)
6. RIFUGIATI -
1° Meeting internazionale sui rifugiati e richiedenti asilo: focus sulla
condizione dei minori stranieri (Redattore Sociale)
7. RIFUGIATI -
Focus del Jesuit Refugee Service sulla Bosnia-Erzegovina, ancora ''etnicamente
divisa'' (Redattore
Sociale)
8. RIFUGIATI -
Il clima per i richiedenti asilo in Europa ''si è fatto più
ostile''. Rapporto-denuncia del Jrs (Jesuit refugee service) (Redattore Sociale)
9.
IMMIGRAZIONE: DS critici su attuazione legge Bossi-Fini. Calvisi, assoluta
mancanza di dialogo con parti sociali (ANSA)
10. ELEZIONI:
FVG; Dacia Valent, con Illy spero spazio immigrati (ANSA)
11.
IMMIGRAZIONE: Zanella (verdi), ci batteremo contro CPT (ANSA)
12. INCIDENTI
LAVORO:IMMIGRATO IN NERO, no sindacati parte civile Monza, processo per
ecuadoregno morto non iscritto e non assunto (ANSA)
13.
IMMIGRAZIONE:e-mail e fax solidarieta' a protesta comboniani quinto giorno
sit-in a Caserta, chiedono tavolo con istituzioni (ANSA)
14. IMMIGRAZIONE: concluso a Pratola progetto mondo senza confini (AGI)
15. FRATTINI: c'e'
intesa con Marocco su riammissione immigrati (AGI)
16. La
mobilita' della popolazione straniera (AGI)
17. 400 immigrati
di Timor est accolti in Australia (AGI)
18. STAT: meta'
del lavoro extracomunitario e' nell'industria (AGI)
19. ROMA: nato
osservatorio sulla discriminazione (AGI)
20. Previsto
forte aumento delle rimesse all'estero nel 2003 (AGI)
21. CONFARTIGIANATO: rappresenteremo artigiani extracomunitari (AGI)
22. IMMIGRATI:
CGIL, con alto impatto si colpisce nel mucchio sindacato appoggia protesta
padri comboniani a caserta (ANSA)
23. In Libreria "Fratellastri d'Italia" di Corrado
Giustiniani. Storie dell'Italia che cambia (Stranieri in Italia)
1. IMMIGRAZIONE: come integrare gli 'italiani col trattino' (AGI) - Torino, 10 giu. -
"L'orizzonte delle seconde generazioni". E' questo il titolo di un
convegno, in programma, oggi a Torino, presso la Fondazione Agnelli, nel quale
si affrontera' il problema, ancora in divenire, della seconda generazione di
immigrati nati o, comunque, cresciuti nel nostro paese e per questo destinati
ad essere "ne' immigrati, ne' stranieri ma piuttosto italiani con il
trattino, ossia italo-cinesi, italo-marocchini e cosi' via". Secondo lo
studio "anche se le seconde generazioni sono destinate ad assumere
proporzioni veramente consistenti solamente nel secondo decennio del secolo,
quando arriveranno a sfiorare il milione di persone, e' gia' a partire da oggi
che devono essere pensati e costruiti i possibili percorsi di integrazione
nella societa' italiana". L'esperienza europea dimostra, infatti, come
"l'integrazione delle seconde generazioni rappresenta non solo un nodo
cruciale dei fenomeni migratori, ma anche un importante fattore di trasformazione
delle societa' riceventi". In particolare, secondo lo studio della
Fondazione Agnelli, sul mercato del lavoro "verra' a cadere il tacito
patto della immigrazione subalterna, che ha favorito l'accettazione degli
immigrati. Le seconde generazioni saranno, infatti, meno disponibili ad
accettare i lavori rifiutati dagli autoctoni e per la prima volta impatteranno
in misura consistente sui segmenti medi alti del mercato del lavoro". Dal
punto di vista delle dinamiche sociali, poi, saranno probabilmente piu' forti
le tensioni all'interno delle famiglie di origine "nella trasmissione dei
modelli culturali e valoriali da genitori a figli", mentre "il
mantenimento dello jus sanguinis in un' Unione europea dove si diffondono altri
codici della nazionalita' sara' messa in discussione sia dalla emregente
dimensione europea della cittadinanza, sia dalla crescita delle seconde
generazioni". Infine, un riflesso politico, quando i figli degli immigrati
diventeranno una componente sempre piu' elevata dell'elettorato. Dimostreranno
elevati livelli di astensionismo, nasceranno partiti di ispirazione etnica.
"L'immigrazione - conclude il direttore della Fondazione Agnelli Marco
Demarie - non potra' essere la soluzione calata dall'esterno ai problemi
italiani, siano essi il debito pensionistico, le curve declinanti della
demografia. E' necessario piuttosto riflettere sul ruolo che le seconde
generazioni potranno svolgere dall'interno della nostra societa' e bisogna
cominciare a farlo subito".(AGI)
2. Il prossimo Consiglio dei Ministri discuterà il regolamento
d'attuazione della Bossi-Fini (Stranieri in Italia) - 9 giugno - ROMA - Settimana cruciale per gli
stranieri in Italia. Dal prossimo Consiglio dei Ministri dovrebbe finalmente
uscire il regolamento d'attuazione della Bossi-Fini. Un passo fondamentale
prima della tanto attesa emanazione del decreto flussi 2003. Secondo alcune
indiscrezioni, il Viminale ed il ministero del Welfare avrebbero già
preparato sei decreti ai quali farà riferimento il regolamento e che
specificheranno "come funzionano" le novità introdotte dalla
Bossi-Fini. Prima tra tutte lo sportello Unico per l'immigrazione, che
sarà istituito in tutte le prefetture ed eviterà ai datori di
lavoro code e via vai tra Questure e Uffici del Lavoro. Lo sportello
sarà infatti responsabile dell'intera procedura per l'assunzione di
lavoratori stranieri subordinati a tempo determinato e indeterminato. Molti si
aspettano che il regolamento introduca anche qualche novità sui flussi.
Ad esempio, potrebbe attuare il tanto atteso decentramento nella definizione delle quote.
Potrebbero definirle le Regioni, o addirittura le Province dopo aver ascoltato
associazioni di categoria e sindacati. Comunque vada, l'approvazione del
regolamento d'attuazione è la conditio sine qua non per l'emanazione del decreto flussi 2003.
"Il decreto - ha dichiarato tempo fa il sottosegretario al Welfare Sacconi
- non può precedere il regolamento." Intanto il tempo stringe: gli
ingressi clandestini aumentano proporzionalmente alla richiesta, insoddisfatta,
di manodopera delle nostre imprese. Quanto dovremo aspettare prima che si
riaprano i canali, speriamo più larghi che in passato, per l'ingresso
regolare dei lavoratori stranieri?
3. Polacca drogata e violentata, tre arresti nel
casertano (AGI) -
Caserta, 9 giu. - Hanno drogato una giovane polacca di 20 anni e l'hanno
trasportata in Italia per avviarla alla prostituzione, ma sono stati scoperti
dai carabinieri di Caserta e sono stati arrestati. In manette sono finiti una
coppia di italiani ed un immigrato polacco che, secondo le indagini, in
collegamento con altre persone in Polonia, avrebbero organizzato un traffico di
esseri umani verso l'Italia. Al momento, pero', l'unico caso accertato e'
quello della giovane polacca che, una volta giunta nel nostro paese, e' stata
ripetutamente violentata per ridurla in uno stato di soggezione psicologica
prima di costringerla a prostituirsi. I tre arrestati sono accusati di violenza
carnale, sfruttamento della prostituzione e sequestro di persona. Le indagini
proseguono per individuare eventuali altre vittime e i complici dei tre
arrestati, nonche' i canali utilizzati per far arrivare la giovane in Italia.
4. IMMIGRAZIONE – Spostati a forza i padri comboniani incatenatisi
alla Questura di Caserta. Zanotelli: ''Siamo caduti davvero in basso'' (Redattore Sociale) – 9 giu CASERTA -
Mercoledì scorso due missionari comboniani di Castel Volturno (Franco
Nascimbene e Giorgio Poletti i loro nomi) si sono incatenati ad una finestra
della Questura di Caserta per protestare contro le azioni repressive messe in
atto contro gli immigrati. Solidarietà ai due comboniani e al vescovo
Raffaele Nogaro sono state espresse da Peacelink, in una lettera aperta inviata
al Questore di Caserta. Le ultime notizie parlano di un blitz della polizia per
sgomberare i Padri Comboniani. Oltre una trentina di agenti di polizia in piena
notte hanno tagliato le catene dei due missionari spostandoli dalla finestra
della Questura. Adesso i due padri si sono incatenati di nuovo a trenta metri
dalla finestra del questore di Caserta Vincenzo Roca. La questura ha anche
chiuso le due linee fax che erano state aperte per inviare alla stessa questura
i fax di protesta. L’iniziativa è dei laici comboniani di Palermo
che, ora, hanno deciso di spostare la protesta inondando di fax il Servizio
Immigrazioni del Ministero degli Interni, condannando il vile blitz della
polizia e chiedendo la revisione della legge Bossi-Fini. Nel contempo, padre
Alex Zanotelli ha redatto un comunicato stampa in cui si legge:
“Solidarietà ai due padri comboniani incatenati a Caserta".
Zanotelli chiede “una telefonata, un fax o un'email per chiedere
giustizia per i migranti ed esprimere sdegno verso la legge
Fini-Bossi”.Continua il padre comboniano: “E' incredibile che
questo intervento poliziesco sia compiuto contro due missionari che in maniera
nonviolenta protestano contro i maltrattamenti inflitti agli immigrati della
zona in applicazione della iniqua legge Fini-Bossi. Siamo davvero caduti in
basso in questo paese se il questore di Caserta, invece di lottare contro la
camorra che imperversa nella zona, utilizza le forze di polizia contro due
inermi missionari che contestano la violazione dei diritti umani ai danni degli
immigrati. Chiedo a tutti i movimenti che in Italia si battono per il rispetto
dei diritti umani di mobilitarsi. Chiedo a tutte le forze missionarie di
mobilitarsi per questa causa con ancora più vigore. Chiedo a tutti
coloro che hanno a cuore i diritti umani di fare pressione presso il Servizio
Immigrazioni del Ministero dell'Interno inviando un fax allo 06/47887531 o un
messaggio di posta elettronica collegandosi al sito internet
http://www.interno.it/form/mailform.htm, dichiarando: il proprio sdegno per l'intervento
poliziesco contro i due padri; il proprio appoggio all'iniziativa dei due padri
a favore degli immigrati contro le forze poliziesche che in applicazione della
legge Fini-Bossi hanno compiuto l'Operazione di repressione "Alto impatto";
il proprio appoggio al Vescovo di Caserta Raffaele Nogaro e alla sua opera in
difesa degli immigrati”.
5. RIFUGIATI - Si chiude a Rieti il primo Meeting internazionale sul
tema dei profughi e richiedenti asilo (Redattore Sociale) – 9 giu - RIETI - 160
partecipanti, 91 associazioni, 24 progetti territoriali del Programma nazionale
asilo, 4 università, 17 nazioni di provenienza, 32 nazionalità
rappresentate: questi i numeri del 1° Meeting internazionale di Rieti sul
tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo che si è concluso sabato
scorso. Quanto ai contenuti invece fin da subito lo staff comincerà a
realizzare il Libro verde, un rapporto finale dettagliato. Il Meeting,
patrocinato dall' Anci e dall' Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di
Rieti, rientra nelle attività del Progetto Asilo del Comune di Rieti
gestito dall' ARI onlus (Associazione Rieti Immigrant – Provincia) e fa
parte del Programma Nazionale Asilo, promosso dal Ministero dell'Interno,
dall'Anci e dall' Acnur. Nella tre giorni di lavori si sono alternate sessioni
plenarie e working group che hanno trattato temi diversi legati alla
realtà dei rifugiati e richiedenti asilo, dalle differenze culturali e
barriere linguistiche alle difficoltà sociali e sanitarie, dalla
normativa italiana ai sistemi internazionali di protezione per richiedenti
asilo e rifugiati, con un focus sull’integrazione dei minori e minori non
accompagnati. Inoltre i rappresentanti di Roma, Bruxelles e Berna
dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni hanno tenuto due
sessioni formative sul rimpatrio volontario, una in Italiano per gli Italiani e
una in Inglese per i partecipanti internazionali. L’obiettivo era quello
di creare dialogo e collaborazione tra i Comuni italiani, le organizzazioni
italiane ed europee, le istituzioni, gli enti e le amministrazioni locali che
lavorano sul problema dei rifugiati per identificare, scambiare e incrementare
i buoni metodi, le pratiche, i progetti e le politiche per l'integrazione dei
rifugiati nella società d'accoglienza. Ma soprattutto ascoltare la voce
dei rifugiati, le loro realtà e le loro prospettive per tentare di
trovate risposte positive alle difficoltà della loro vita quotidiana. Il
Meeting rimane comunque attivo, attraverso un email group del quale faranno
parte tutti i partecipanti, che avrà l’obiettivo di offrire un
mezzo semplice e rapido per scambiare informazioni, problemi e soluzioni e per
continuare la collaborazione e lo scambio di esperienze in vista della seconda
edizione del 2004.
6. RIFUGIATI - 1° Meeting internazionale sui rifugiati e richiedenti
asilo: focus sulla condizione dei minori stranieri (Redattore Sociale) – 9 giu - RIETI –
Figli che si sentono responsabili dei problemi economici dei genitori o che
hanno visto la propria famiglia subire torture e abusi, bambini a cui sono stai
affidati i fratelli più piccoli e che per questo vanno a lavorare e
vengono sfruttati, fino ad arrivare alle situazione estreme. E’
tristemente variegata la realtà dei minori immigrati, in particolare di
quanti arrivano soli nel nostro paese. Il 1° Meeting internazionale sui
rifugiati e richiedenti asilo ha voluto realizzare un focus specifico,
analizzando la situazione dei minori non accompagnati in diversi paesi europei
e partendo dalla considerazione che l’’educazione in famiglia deve
essere un diritto per il minore immigrato, non accompagnato. Il workshop ha
preso in esame lo Studio promosso dalla Commissione Europea, “Direzione
generale Occupazione e Affari sociali”, e realizzato dal
“Coordinamento Europeo per il diritto dagli stranieri a vivere in
famiglia”, in sei diversi Paesi (Belgio, Inghilterra, Francia, Spagna,
Austria, Italia). E’ evidente che non è possibile analizzare e
tentare di tutelare la condizione dei minori stranieri senza tener conto delle
difficoltà in cui vivono le loro famiglie. In tutte le nazioni, oggetto
di ricerca, è emerso che gli stranieri faticano ad essere considerati
cittadini a pieno titolo e soprattutto sembra che la società stenti
ancora ad accorgersi che ormai “l’immigrazione è un fenomeno
definitivo e strutturale”. Una mancanza di percezione che si trasferisce
anche sul piano normativo, determinando “un’incongruenza
politico-legislativa”. In questo senso una delle difficoltà da
superare, che di fatto impedisce la costruzione di un progetto di vita,
è la mancanza di un titolo di soggiorno a lungo termine o definitivo,
ma, secondo gli esperti, occorre migliorare la regolamentazione dei
ricongiungimenti familiari e garantire una maggiore sicurezza delle politiche
sociali, aumentando le possibilità di inclusione e finanziarie. Gli
operatori presenti hanno sottolineato anche una precarietà dei fondi
(“chi opera col precariato diviene a sua volta precario”) e la
necessità di una formazione e qualificazione professionale, sia nell’ambio
di percorsi istituzionalizzati rivolti agli operatoti del settore, sia nel
contesto dell’opinione pubblica, “facendo tesoro della riflessione
della pedagogia e dell’educazione interculturale”. In particolare
sono stati presentate le esperienze realizzate in ambito della casa di accoglienza
di Chiesanova (To) che ospita minori non accompagnati, quelle in ambito
sociosanitario di assistenza di minori vittime della tortura e di bambini
soldati ed il Progetto Fragus, realizzato in Olanda, con 450 minori, che
prevedeva insegnamento e formazione.
7. RIFUGIATI - Focus del Jesuit Refugee Service sulla Bosnia-Erzegovina,
ancora ''etnicamente divisa'' (Redattore Sociale) – 9 giu –- ROMA – Difficile la
situazione di rifugiati e profughi nel Sud-est europeo, raggiunti dal Jesuit
Refugee Service ormai da 10 anni, superando “i limiti etnici e
culturali” per prestare aiuto di chi è stato colpito dalle guerre
che si sono succedute nei Balcani. Alcuni dei progetti del Jrs sono stati
concepiti per rispondere a bisogni immediati, mentre altri hanno un respiro di
più lungo periodo: il programma per i bambini vittime delle mine, per
l’assistenza agli anziani, la ricostruzione su piccola scala e gli sforzi
per la riconciliazione sono solo alcuni dei progetti che continueranno in
futuro. In Bosnia-Erzegovina, il paese continua ad essere etnicamente diviso, e
centinaia di migliaia di rifugiati e di Profughi Interni (Idp) ancora non sono
tornati alle loro case, “un diritto sancito dall’Accordo di Pace di
Dayton del 1995”, osserva il gesuita padre Stjepan Kusan, direttore del
Jrs per il Sud Est Europeo, aggiungendo: “Nonostante non siano esposte ad
alcuna violenza fisica, le persone ancora disperse a causa della guerra
continuano a vivere in condizioni precarie. Molti tra coloro che sono rientrati
vivono in tende o in rifugi precari vicino alle loro case distrutte mentre
aspettano aiuti per la ricostruzione. Nonostante il grande bisogno, molte
organizzazioni umanitarie hanno lasciato il paese o gradualmente ridotto le
loro attività negli ultimi anni e c’è una generale mancanza
di aiuti finanziari”.In Croazia, il Jrs ha continuato a sviluppare
progetti con lo scopo di promuovere la riconciliazione e la fiducia reciproca
tra i diversi gruppi etnici, facilitando i contatti e “incoraggiando le
persone a lavorare insieme per superare le sopraffazioni e la
diffidenza”. Fornire servizi e difendere la causa dei rifugiati e dei
rientranti continua ad essere lo scopo principale della presenza del Jrs.
“La situazione generale in Kosovo è statica, nonostante molti
problemi restino irrisolti – riferisce Kusan -. L’assetto finale
della regione deve essere ancora delineato o concordato, nonostante siano state
formulate una serie di diverse ipotesi. L’incertezza che ne deriva ha
turbato lo sviluppo economico e sociale della regione”. La Missione delle
Nazioni Unite in Kosovo (Unmik) si è concentrata per quest’anno
“sulle tematiche multietniche e sul ritorno di tutte le minoranze.
Comunque, su un numero totale di oltre 200mila profughi, solo poche centinaia
sono tornati alle loro case”, fa notare il gesuita. Nella Repubblica
Federale di Yugoslavia (FrY) il Jrs lavora con circa 20mila rifugiati: circa il
5% della popolazione dei rifugiati più vulnerabili, sistemati nei centri
collettivi. Infatti si tratta per lo più di disoccupati, anziani,
orfani, malati, tutti in situazione di grave indigenza.A Sarajevo il Programma
di Assistenza alle Vittime delle Mine del Jrs (Mvap), avviato nel 1998, ha
continuato a fornire assistenza medica, materiale, educativa, legale e
psicologica ai bambini in tutto il paese. Oltre 300 bambini hanno beneficiate
del programma: dal campo di riabilitazione per 29 minori nel gennaio 2002 alle
931 visite sul campo nel 2002 per fornire educazione, assistenza medica e
materiale. Per gli anziani vittime delle mine (87 dei quali assistiti lo scorso
anno) il progetto fornisce assistenza medica e supporto alla riabilitazione;
nei prossimi due anni sarà esteso anche alla zona centrale e orientale
del paese. Un altro progetto aiuta le persone a ricostruire le loro case e a
ritornarvi attraverso un’assistenza economica che serve per procurarsi il
materiale e a pagare per la costruzione; 30 famiglie hanno beneficiato del
progetto nel 2002. A Knin, in Croazia, un progetto educativo implica
l’integrazione di bambini di diverse etnie attraverso un’offerta
scolastica per 64 iscritti tra i 3 e i 7 anni, promuovendo la pace e migliori
relazioni interetniche, fornendo allo stesso tempo anche ai bimbi
un’educazione prescolare; coinvolti anche i genitori di etnie diverse. A
Zagabria, attraverso sponsorizzazioni e borse di studio, un’iniziativa
del Jrs investe sul futuro di giovani rifugiati e profughi che hanno dovuto
interrompere la loro formazione a causa del conflitto. Negli ultimi 9 anni il
progetto ha aiutato più di 1.000 studenti (60 nell’ultimo anno
scolastico) a completare gli studi. Un altro progetto mira a promuovere la
riconciliazione e costruire la fiducia attraverso una facilitazione dei
contatti tra Serbi e Bosniaco Croati, e di incoraggiarli ad agire e lavorare insieme
attraverso seminari, gruppi di lavoro, e formazione di leader di gruppo;
sarà esteso ad altre località nel corso del 2003. Per quanto
riguarda il Kosovo, il Jrs lavora con le vittime delle mine e della guerra,
accompagnandole e provvedendo assistenza medica, materiale, psicologica e
legale. Un programma per assistere giovani vittime delle mine è stato
attivato nel 2001, accompagnando i sopravvissuti e fornendo assistenza medica,
materiale, psicologica e legale, promuovendo la loro reintegrazione nella
società. Basato a Pristina, il programma opera in tutto il Kosovo. A
oggi circa 150 persone hanno beneficiato direttamente del progetto;
l’assistenza è stata avviata anche nel nord-ovest del paese, dopo
una rilevazione a marzo 2002, con 175 visite a 148 sopravvissuti alle mine nel
2002. Inoltre il Jrs in Macedonia assiste persone in situazioni di emergenza e
provvede supporto logistico per i progetti del Jrs in Kosovo; lavora
soprattutto con le persone che non si sentono in grado di tornare alle loro
case ma non sono sulle liste prioritarie per la ricostruzione di rifugi. A
Skopje l’assistenza di emergenza si prende cura dei profughi con cibo,
medicine e assistenza speciale ai più vulnerabili, soprattutto i bambini
e gli anziani, per un totale di 1.974 persone nei centri collettivi assistite
con medicine e cibo per neonati. Nella Repubblica federale di Yugoslavia il Jrs
lavora con circa 20mila rifugiati, ovvero circa il 5% della popolazione dei
rifugiati sistemati nei centri collettivi: sono stati distribuiti 360 pacchi
alimentari per famiglie, circa 4.000 kg di cibo e oltre 1.000 kit per
l’igiene personale distribuiti.
8. RIFUGIATI - Il clima per i richiedenti asilo in Europa ''si è
fatto più ostile''. Rapporto-denuncia del Jrs (Jesuit refugee service) (Redattore Sociale) – 9 giu, ROMA
– Alla vigilia della Giornata mondiale Onu dei Rifugiati, fissata al 20
giugno, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (Jrs) fa un bilancio delle sue
attività in Europa nel 2002, definito “anno storico” per il
vecchio continente, in quanto “è stato raggiunto l’accordo
per l’allargamento dell’Unione Europea e l’ammissione di 10
paesi candidati. Questo fatto influenza il tema dell’asilo – notano
i gesuiti del Jrs -, in quanto la legislazione sull’asilo in vigore in
questi paesi dovrà essere armonizzata con quella europea. I paesi
candidati all’ingresso stanno adottando misure per stringere i controlli
alle frontiere e istituire centri di raccolta per coloro che attraversano i
confini illegalmente”. Lo scorso anno il clima generale nei confronti dei
richiedenti asilo in Europa “si è fatto più ostile e la
maggiore preoccupazione dei governi sembra essere quella di proteggersi a tutti
i costi dalle migrazioni illegali, anche se questo comporta l’erosione
del regime di protezione offerto a coloro che fuggono le persecuzioni –
denuncia il Jrs -. In tutti gli stati membri dell’Ue le politiche dei
singoli governi nei confronti dei richiedenti asilo stanno diventando
più negative”. Nel 2003 l’Ue è impegnata nell’elaborazione
di una “politica armonizzata” sulle procedure di asilo e sul tema
dei requisiti necessari ad ottenere lo status di rifugiato. La Commissione
Europea pubblicherà, inoltre, un documento sull’integrazione dei
migranti e dei rifugiati nelle società europee. “Non è
possibile limitare i beneficiari del nostro servizio ai soli rifugiati intesi
in senso stretto – commenta il gesuita John Dardis, direttore del Jrs
Europa -. Infatti, molti di coloro che oggi i governi classificano come
migranti possono essere di fatto compresi nel mandato del Jrs di servire i
rifugiati. Essi sono ‘rifugiati de facto’, un termine usato nei
documenti della Chiesa”. Il Jrs insiste nel sottolineare
l’importanza dell’opinione pubblica in Europa e promuove
attività di informazione e sensibilizzazione sulla condizione dei
rifugiati prendendo parte a dibattiti pubblici, programmi radio e TV e
pubblicando articoli sulla stampa.
9. IMMIGRAZIONE: DS critici su
attuazione legge Bossi-Fini. Calvisi, assoluta mancanza di dialogo con parti
sociali (ANSA) -
ROMA, 9 GIU - Piuttosto critica la posizione quella dei Ds sul regolamento
attuativo della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, che sta per uscire.
"Denunciamo - afferma Giulio Calvisi, responsabile immigrazione della
Direzione nazionale Ds - l'assoluta mancanza di confronto con le parti sociali,
con gli enti locali, con il vasto mondo dell'associazionismo e del
volontariato. Il regolamento -continua - sta per essere approvato e nessuno lo
ha ancora visto. Troviamo sbagliato e foriero di molti problemi questo modo di
procedere. Chiediamo al Governo di convocare le parti sociali, gli
amministratori e l'associazionismo prima di procedere al licenziamento del
provvedimento".Dialogo e confronto necessari, non solo per una correttezza
dei rapporti, ma anche per alcune lacune contenute nella legge Bossi-Fini.
"Pretendiamo che - conclude - dopo la sua approvazione, il regolamento
venga discusso in Parlamento. Alcune disposizioni della Bossi-Fini sono infatti
ambigue su questo punto e lasciano aperte interpretazioni che potrebbero in
teoria escludere il controllo parlamentare su alcune disposizioni dello stesso
regolamento. Vorremmo proprio che ciò non accadesse. Auspichiamo quindi
l'imminente avvio del dibattito parlamentare". (ANSA).
10. ELEZIONI: FVG; Dacia Valent, con
Illy spero spazio immigrati (ANSA)
- TRIESTE, 9 GIU - L' auspicio che "con il Centrosinistra ci sia ora
spazio di governo per i candidati extracomunitari presenti nelle liste Ds"
è stato espresso da Dacia Valent, già eurodeputata del Pci e tra
i fondatori di Rifondazione Comunista. Secondo Valent, oggi editrice di libri
specializzati sulle questioni dell' immigrazione e dei diritti civili, "il
lavoro serio, quello che non baratta dignità con il guadagno facile,
é stato premiato ancora una volta e questa è la storia della
nostra terra. La nostra tradizione friulana - ha concluso - la tradizione dei
Fogolars Furlans e del Friul nel mondo è ancora una volta la guida per
tutti quelli che vogliono cambiare e migliorare". (ANSA).
11. IMMIGRAZIONE: Zanella (verdi), ci
batteremo contro CPT (ANSA)
- VENEZIA, 9 GIU - "Una triste notizia: si tratta di luoghi dove vengono
sospesi i diritti della persona e che non risolvono i problemi
dell'immigrazione clandestina". Questo il commento della deputata Verde
Luana Zanella all'ordinanza con cui il Presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi ha predisposto un canale burocratico preferenziale per la
costruzione urgente di Centri di permanenza temporanea per clandestini in
Veneto, oltre che in Liguria e Marche. "Più volte - ricorda Zanella
- dopo numerosi sopralluoghi nei centri di altre regioni, abbiamo chiesto la
loro chiusura. Abbiamo infatti verificato che i CPT sono veri e propri luoghi
di detenzione che peraltro costano alla collettività circa 100 euro
procapite al giorno: una spesa inutile, pensando alle sofferenze delle persone
costrette a restare al loro interno. I Verdi - conclude - si batteranno contro
la vergogna dei CPT e perché venga modificata la legge Bossi-Fini che li
istituisce". (ANSA).
12. INCIDENTI LAVORO:IMMIGRATO IN NERO,
no sindacati parte civile Monza, processo per ecuadoregno morto non iscritto e
non assunto (ANSA)
- MONZA, 9 GIU - La richiesta di costituzione di parte civile collettiva di
Cgil, Cisl e Uil Brianza nel processo per un incidente mortale sul lavoro non
è stata accolta dal giudice del Tribunale di Monza perché la
vittima, un ecuadoregno non assunto regolarmente, non era iscritto al
sindacato, che comunque, secondo il giudice, non aveva mai operato in quella
azienda. La decisione è stata presa alla vigilia di un processo su un
infortunio sul lavoro che il 20 aprile 2001 causò la morte in un
cantiere edile di Vimercate di un ecuadoregno di 37 anni. Il muratore, Munoz
Gomez, era caduto da un' impalcatura, ma poi era stato trascinato per strada
per simulare un incidente stradale perché non era regolarmente assunto.I
sindacati, settore edilizia della Brianza, chiedevano di costituirsi parti
civili per tutelare un interesse collettivo dei lavoratori. Ma il giudice del
Tribunale di Monza, Ambrogio Ceron, chiamato a decidere sull' accusa di
omicidio colposo nei confronti dei responsabili dell'impresa edile (per gli
altri reati penali l'inchiesta è ancora in corso), ha respinto l'
istanza sostenendo che il concetto di tutela dell'interesse collettivo è
'troppo evanescente' perché la vittima non era iscritta ai sindacati e
questi ultimi non avevano mai operato nei confronti dell impresa per cui
lavorava."I sindacati devono rappresentare anche i lavoratori clandestini
e in nero che non sono necessariamente iscritti ha commentato l avvocato di
parte civile Luigi Mariani Non si e colta la sostanza del problema e ci si e
fermati al lato formale. La costituzione di parte civile dei sindacati e stata
infatti gia accolta in un processo al Tribunale di Monza nel 94 per un operaio
della Falck morto nello scoppio di un altoforno e anche nel processo al
Tribunale di Busto Arsizio per la morte del rumeno clandestino incendiato dal
suo datore di lavoro, nonche persino adesso nel processo per la strage di
Linate".Contro la decisione del giudice non e possibile fare ricorso. Il
giudice ha invece ammesso la costituzione di parte civile della vedova della
vittima, che vive in Ecuador con i figli e non ha i soldi per venire in Italia
e partecipare al processo e quindi ha firmato una procura speciale alla cognata
che vive nel nostro Paese, considerata illegittima dai difensori degli
imputati. (ANSA).
13. IMMIGRAZIONE:e-mail e fax
solidarieta' a protesta comboniani quinto giorno sit-in a Caserta, chiedono
tavolo con istituzioni (ANSA)
- CASERTA, 8 giu - E' giunta al quinto giorno la protesta dei missionari
Comboniani contro le modalità dell'operazione Alto Impatto (condotta da
un mese dalle forze dell'ordine contro la criminalità nelle province di
Napoli e Caserta) che, a loro dire, rappresentano "una vera e propria
persecuzione" contro gli immigrati extracomunitari.Si moltiplicano,
intanto, le iniziative per esprimere solidarietà ai religiosi: padre
Alex Zanotelli ha ribadito oggi l'invito a "inondare di fax ed e-mail"
la prefettura e la questura di Caserta, specie dopo l'intervento della polizia
che ieri ha fatto allontanare i missionari dal palazzo della questura, dove si
erano incatenati. Altrettanto stanno facendo associazioni cattoliche, come
quella dei Laici Comboniani, con un tam-tam di messaggi via posta elettronica;
forte sostegno all'iniziativa viene anche dai giovani dei centri sociali.Il
sit-in pacifico prosegue, anche oggi, ma dall'altro lato di piazza Vanvitelli e
non più sotto le finestre della questura. Oggi pomeriggio nel luogo dove
è in corso il presidio sarà celebrata una messa da don Vitaliano
Della Sala, il prete vicino ai no global che negli ultimi giorni ha più
volte partecipato al sit-in dei Comboniani. Si registrano intanto anche prese
di distanza dall'iniziativa dei religiosi: le modalità dell'operazione
Alto Impatto vengono difese, ad esempio, da alcune associazioni e dallo stesso
sindaco di Castelvolturno, Antonio Scalzone. "Ancora una volta - commenta
invece il presidente della Provincia di Napoli, Amato Lamberti, solidale con i
missionari - ci scontriamo con atteggiamenti censurabili nei confronti degli
immigrati. L'operazione Alto Impatto nel Casertano non deve scaricarsi sulla
fasce più deboli ma concentrarsi sulla criminalità
organizzata".Preferisce rimanere fuori dalle polemiche padre Giorgio
Poletti, uno dei Comboniani della parrocchia di Castelvolturno che sta
conducendo la protesta. "La nostra - dice - è una iniziativa
assolutamente ecclesiale, nata dall'amore per il Vangelo e per i poveri. Poveri
che qui, in Italia, non possiamo non identificare con gli immigrati".
Molti extracomunitari "non sono né angeli né santi -
riconosce il religioso - ma la grande maggioranza è fatta di persone
deboli e indifese, che hanno bisogno di aiuto e non di azioni repressive generalizzate
da parte delle forze dell'ordine"."Noi - ripete il Comboniano -
combattiamo da anni la cultura della criminalità, della droga, l'orrenda
forma di schiavitù rappresentata dalla tratta delle donne. Ma non
è possibile accettare passivamente i rastrellamenti e le altre forme di
sopruso che abbiamo visto nelle ultime settimane contro tutti gli immigrati, in
modo indiscriminato, nel Casertano". I religiosi intendono quindi
proseguire il sit-in pacifico, almeno fin quando non sarà istituito il
tavolo istituzionale che stanno sollecitando: "Vorremmo un confronto tra
enti locali, forze dell'ordine, volontariato e associazioni, per definire
insieme una strategia positiva che affronti i problemi di sicurezza del
territorio ma senza perseguitare gli innocenti". Altro aspetto da
affrontare, secondo i missionari, è la modifica della legge Bossi-Fini,
da loro più volte criticata
14. IMMIGRAZIONE: concluso a Pratola progetto mondo senza confini
(AGI) - L'Aquila, 7 giu.
- La multiculturalita', e' stato il tema affrontato nel progetto, realizzato
dalle scuole elementari di Pratola Peligna (L'Aquila) appena conclusosi. Il
progetto, "Un mondo senza confini" pensato da un gruppo di giovani
che gestisce una cooperativa sociale di Pratola, "Il grande albero",
e' stato finanziato dalla Provincia dell'Aquila. L'importanza del tema trattato
ha fatto si' che il progetto sia stato inserito nel piano dell'offerta
formativa delle scuole pratolane, 240 sono state le ore e 20 le classi delle
scuole elementari interessate al progetto. Obiettivo dell'iniziativa:
sensibilizzare il tessuto sociale di Pratola in un contesto umano che sta
assumendo connotazioni multietniche. Infatti il comune di Pratola Peligna, ha
un alto numero di immigrati che vive e lavora nella cittadina. Il sindaco di
Pratola Corrado Di Bacco si e' dimostrato molto interessato all'iniziativa e ha
offerto alla cooperativa la sua piena disponibilita' nel progetto che e' stato
articolato in modo che i piu' piccoli, attraverso fiabe, disegni, foto e
racconti, potessero consividere l'esperienza della migrazione, rievocando anche
i ricordi dei nonni e degli zii, che sono stati costretti ad andare via da
Pratola, per cercare fortuna altrove, negli anni seguenti alla seconda guerra
mondiale. Per l'anno prossimo e' previsto anche il coinvolgimento dei genitori.
In cantiere anche l'eventualita' di allargare l'esportazione del progetto nelle
altre scuole dell'obbligo del circondario e delle province vicine. (AGI)
15. FRATTINI: c'e' intesa con Marocco su riammissione
immigrati (AGI) - Rabat
(Marocco), 7 giu. - C'e' piena intesa tra il governo italiano e quello
marocchino sulle politiche dell'immigrazione. Ad assicurarlo e' il ministro
degli Esteri, Franco Frattini, nei giorni scorsi a Rabat per incontrare le
autorita' del Marocco. "Il premier Briss Jettou - ha detto il ministro
degli Esteri italiano - mi ha confermato piena disponibilita' a una politica di
riammissione completa degli immigrati clandestini marocchini". La
puntualizzazione sulla nazionalita' dei clandestini non e' casuale: il Marocco
e' terra di transito verso l'Europa per gli immigrati dell'Africa sub-
sahariana e le autorita' di Rabat temono che accettare il rientro di
clandestini di altre nazionalita' lo trasformi, come ha detto il premier
Jettou, "in una terra in cui insediarsi invece che in un luogo di
transito". "Il tema dell'immigrazione - ha continuato Frattini - ci
sta particolarmente a cuore perche' e' oggetto di attenzione da parte
dell'Europa ed e' un problema su cui siamo ancora una volta d'accordo: bisogna
favrire lo sviluppo dei paesi da cui provengono gli immigrati, non aspettare
che il flusso arrivi in Europa". Il capo della Farnesina ha ricordato che
"per far questo ci sono dei fondi europei pronti ad essere destinati al
Marocco, ma che sono bloccati da questioni che rapidamente saranno
definite". Il ministro ha sottolineato che si tratta di "cifra non
grandissime, ma discrete, circa 40 milioni di euro, che dovranno essere
rapidamente sbloccate".
16. La mobilita' della popolazione straniera (AGI) - Roma - Secondo il rapporto annuale
dell'Istat 2002 un aspetto rilevante, tra i comportamenti demografici dei
cittadini stranieri, riguarda la loro mobilita' residenziale all'interno del territorio italiano. La
mobilita' sul territorio dei cittadini stranieri residenti in Italia e' un
fenomeno in pieno sviluppo. Anche se la grandissima maggioranza degli
spostamenti che avvengono all'interno dei confini nazionali coinvolge cittadini
italiani, tuttavia la quota di stranieri risulta in aumento (dal 4,0% nel '96 al
6,9% nel 2000), cosi' come la loro propensione al trasferimento di residenza tra i diversi comuni cresciuta dal 54,1 per mille del 1996 al 64,4 per mille del 2000. La quota degli spostamenti e' piu' elevata
per la mobilita' a lungo
raggio (7,8% dei trasferimenti contro il
6,3% del totale degli spostamenti a breve raggio). Tra
i cittadini stranieri che hanno
trasferito la propria residenza nel
2000 i piu' numerosi sono
stati gli europei dell'Est (quasi 28 mila) e i
nord-africani (oltre 22 mila), che sono anche tra i gruppi nazionali per cui si registra il piu' elevato valore del quoziente di mobilita'. Nell'ambito della mobilita' di
lungo raggio (interregionale) i flussi in uscita piu' consistenti si registrano
dalle regioni del
Mezzogiorno, che spesso
costituiscono il luogo di prima accoglienza
dello straniero che frequentemente in un secondo momento si trasferisce
in altre aree del Paese. I saldi interregionali positivi
di stranieri piu' cospicui si registrano in particolare in Friuli-Venezia
Giulia, Marche, Emilia-Romagna, e in Veneto. Viceversa, le regioni per cui si
osserva il maggior debito demografico sono la Basilicata, la Puglia, la
Calabria e la Campania. Le aree maggiormente
attrattive per gli stranieri sono
quindi le stesse che per il complesso dei trasferimenti. Tra gli stranieri iscritti dall'estero le
cittadinanze piu' rappresentate
nel 2000, che riflettono
la graduatoria dei principali paesi di provenienza,
sono quelle dell'Europa centro- orientale, che sono pari a circa il 41% del totale; seguono i paesi dell'Africa settentrionale (15,5%) dell'America centro- meridionale (9,9%) e dell'Asia
orientale (9,1%). Analizzando le
singole cittadinanze i piu' numerosi sono gli albanesi (quasi 32 mila), i
marocchini (oltre 20 mila9 e i rumeni (19 mila); sotto
le 10 mila unita' sono invece risultati gli iscritti cinesi (circa 9 mila) e gli jugoslavi (circa 5 mila), che sono l'unica cittadinanza, tra quelle piu' rappresentate che risultano tutte in forte espansione, ad avere manifestato un calo rispetto al 1999 nel numero degli iscritti dall'estero. I tedeschi, nonostante che la Germania sia uno dei principali paesi di provenienza, sono relativamente poco numerosi (circa 2.500 iscritti), a conferma del fatto che dai paesi piu' sviluppati e vicini all'Italia l'immigrazione non riguarda solo i cittadini di quegli stessi paesi ma anche individui di altre cittadinanze e gli stessi italiani. Tra i cancellati i piu' numerosi sono i tedeschi, i marocchini e i francesi. Trasferimenti di residenza intraregionali e interregionali degli stranieri per area geografica di cittadinanza - anno 2000 (valori assoluti e quozienti per 1.000 residenti in Italia di ciascuna area di cittadinanza).
|
Intraregionali |
Interregionali |
Totale |
||
Continenti aree di cittadinanza |
Stessa provincia valori assoluti |
Altra provincia valori assoluti |
Valori assoluti |
Valori assoluti |
Quoz per 1.000 resid. in Italia |
EUROPA
|
18.098 |
3.764 |
10.251 |
32.113 |
59,2 |
Unione europea |
2.453 |
582 |
1.098 |
4.133 |
27,3 |
Europa centro-orientale |
15.434 |
3.144 |
9.070 |
27.648 |
73,6 |
Altri paesi europei |
211 |
38 |
83 |
332 |
21,5 |
|
|
|
|
|
|
AFRICA |
18.695 |
4.416 |
9.379 |
32.490 |
74,3 |
Africa settentrionale |
13.310 |
3.041 |
5.805 |
22.156 |
76,1 |
Africa occidentale |
4.511 |
1.092 |
2.830 |
8.433 |
83,7 |
Africa orientale |
566 |
205 |
561 |
1.322 |
36,3 |
Africa centro-meridionale |
318 |
78 |
183 |
579 |
64,6 |
|
|
|
|
|
|
ASIA |
7.265 |
2.569 |
6.853 |
16.687 |
65,4 |
Asia occidentale |
415 |
126 |
254 |
795 |
34,1 |
Asia centro-meridionale |
3.714 |
1.067 |
3.059 |
7.840 |
84,0 |
Asia orientale |
3.136 |
1.376 |
3.540 |
8.052 |
58,1 |
|
|
|
|
|
|
AMERICA |
3.682 |
1.082 |
1.922 |
6.686 |
51,7 |
America settentrionale |
176 |
71 |
137 |
384 |
18,0 |
America centro-meridionale |
3.506 |
1.011 |
1.785 |
6.302 |
58,4 |
|
|
|
|
|
|
OCEANIA |
24 |
12 |
25 |
61 |
19,1 |
APOLIDI |
4 |
5 |
6 |
15 |
29,2 |
TOTALE |
47.768 |
11.848 |
28.436 |
88.052 |
64,4 |
|
|
|
|
|
|
(Fonte: Istat, rilevazione delle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento di residenza). |
17. 400 immigrati di Timor est accolti in Australia (AGI) - Roma, 7 giu. - Il governo australiano
ha concesso un permesso di residenza permanente a 400 rifugiati da Timor Est.
Un primo gesto di apertura, quello di Camberra, dopo un decennio di resistenze
che hanno tenuto in sospeso il destino degli oltre 1800 richiedenti asilo
provenienti da Timor Est e rifugiatisi in Australia.L'agenzia Misna ha
riportato il commento del console, secondo il quale permettere ai rifugiati di
restare e' un segno di umanita' ed amicizia tra i due Paesi Il Ministro per
l'immigrazione australiano, Philip Roddock, ha annunciato che, dopo i primi 400
visti speciali' il governo sta valutando le richieste di altri 200 rifugiati da
Est Timor. I rappresentati legali dei richiedenti asilo - precisa l'agenzia
Misna - avevano sollecitato l'estensione del permesso di soggiorno a tutti i
rifugiati dalla piccola nazione resasi autonoma dall'Indonesia dopo un lunga
lotta di liberazione che ha visto i suoi momenti piu' tragici nel 1998, alla
vigilia del referendum sull'indipendenza, ed che oggi uno dei partner
commerciali piu' promettenti per l'Australia.
18. STAT: meta' del lavoro extracomunitario e'
nell'industria (AGI) -
Roma, 7 giu. -Il Rapporto annuale dell'Istat ha analizzato come Il settore
dell'industria assorbe la meta' dell'occupazione dipendente extracomunitaria.Lo
rende noto il rapporto Rapporto annuale 2002 dell'Istat. All'interno del
comparto industriale, la manodopera extracomunitaria e' concentrata
prevalentemente nella metallurgia e nella meccanica. Nei servizi i comparti nei
quali e' piu' marcata la presenza di extracomunitari sono quelli alberghiero e
della ristorazione, dove presta la propria opera circa un terzo degli occupati
e quello dei servizi di pulizia (circa 25%). Il numero dei lavoratori
extracomunitari regolari - in base agli archivi Inps - risulta pari a 215.988
nel 1999, a 224.687 nel 2000 e 276.978 nel 2001. Tuttavia, in 3 anni, a fronte
di un incremento complessivo del 28,2% dell'occupazione extracomunitaria, la
composizione percentuale non subisce significative alterazioni. Solo i settori
dei trasporti (+41,7%) e degli altri servizi (+56,3%), grazie anche al lavoro
interinale, registrano una dinamica occupazionale piu' accelerata. L'Istat
segnala inoltre che in tutti i settori analizzati, tra il 1999 e il 2001, le
retribuzioni degli extracomunitari crescono a un ritmo significativamente piu'
lento rispetto a quelle del totale dei dipendenti. Di conseguenza il gap tra le
due retribuzioni messe a confronto tende a ampliarsi. La differenza piu'
elevata si registra nelle attivita' immobiliari, altre attivita' professionali
e imprenditoriali a causa della forte concentrazione di extracomunitari in
alcuni comparti a bassa retribuzione, quali i servizi di pulizia e il lavoro
interinale. Per contro, il differenziale retributivo piu' contenuto, pari a 8,5
punti percentuali, si rileva nel settore degli alberghi e ristoranti.
19. ROMA: nato osservatorio sulla discriminazione (AGI) - Roma, 7 giu. - Il comune di Roma
attiva un osservatorio per lo studio della discriminazione nei confronti dei
cittadini immigrati nei servizi comunali. Un osservatorio per effettuare un
costante monitoraggio sul funzionamento dei servizi,con lo scopo di
individuare, prevenire, eliminare le procedure e i comportamenti che
configurano una discriminazione nei confronti degli immigrati. Il progetto e'
stato presentato nella sala rossa del Campidoglio, dopo la firma del protocollo
d'Intesa tra Comune di Roma e Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali
(Iprs), che ne e' il curatore. Nato "per dotare l'Amministrazione e la
citta' - ha spiegato la consigliera delegata del Sindaco alle Politiche della
multietnicita', Franca Eckert Coen - di uno strumento capace di conoscere,
interpretare ed operare nell'osservazione, nel contrasto e nella prevenzione
delle forme di discriminazione che possono verificarsi all'interno dei Servizi
Comunali e seguirne l'evoluzione nel corso del tempo". Considerando
l'aspetto sempre piu' multietnico e multiculturale della citta' di Roma,
l'attivita' dell'Osservatorio intende concentrarsi sull'analisi di quelle forme
di discriminazione connesse con il fenomeno dell'immigrazione internazionale.
Con quest'azione, il progetto vuole testimoniare la sensibilita'
dell'Amministrazione Comunale ai fattori di mutamento sociale che scandiscono
il continuo evolversi dell'ambiente urbano e del sistema di relazioni che lo
caratterizza. Esso rappresenta altresi' la manifestazione concreta dell'impegno
dell'Amministrazione stessa nel promuovere positive forme di interazione tra i
servizi comunali e le esigenze inedite di cui sono portatori i nuovi utenti che
abitano la citta', al fine di evitare pericolosi fenomeni di marginalita' ed
esclusione sociale. "Una discriminazione - ha spiegato Andrea Bracalenti,
presidente dell'Iprs - intesa in prima ipotesi come comportamento che impedisce
o limita l'effettiva fruizione dei diritti da parte di alcune categorie di
soggetti, su base etnica, razziale, culturale o giuridica (la condizione di
straniero immigrato) al di la' dei limiti ritenuti accettabili in quanto
convenuti. La discriminazione e' anche intesa come effetto di meccanismi spesso
non direttamente individuabili. Ed in tal senso l'esistenza di forme di
discriminazione dev'essere dedotta dai risultati che esse producono, anche
laddove non e' possibile individuarne le cause sin dall'inizio dell'azione. Lo
studio della discriminazione dunque prescinde dal funzionamento spesso occulto
del meccanismo che la produce e si concentra sui risultati visibili che essa
ottiene". Obiettivi principali del progetto:Promuovere una riflessione ed
un dibattito sul significato della discriminazione;riconoscere ed evidenziare
l'eventuale presenza (all'interno dei Servizi Comunali) di forme di
discriminazione nei confronti dei cittadini immigrati, seguirne l'evoluzione
nel corso del tempo e fornire strumenti per il loro superamento; individuare le
buone prassi che consentano di prevenire e contrastare l'eventuale rischio di
discriminazione e fornire all'Ente locale indicazioni funzionali. E' stato
istituito un Comitato scientifico internazionale, a breve si prevede
l'organizzazione di "focus group" all'interno dei servizi comunali
per avviare una riflessione sulle metodologie e gli strumenti per
l'identificazione, la rilevazione e l'interpretazione dei fenomeni di
discriminazione; l'elaborazione di un dossier preparatorio. Parteciperanno al
progetto rappresentanti delle istituzioni, organi di comunicazione, studiosi ed
addetti ai lavori. Si lavora infine all'elaborazione e la messa in rete di un
portale.(AGI)
20. Previsto forte aumento delle rimesse all'estero
nel 2003 (AGI) - Roma, 7
giu. - Oltre 5 miliardi di Euro, pari a 10.000 miliardi di vecchie lire: a
tanto ammontano le rimesse che nel 2002 gli immigrati hanno spedito nei
rispettivi paesi d'origine e per il 2003, la stima degli operatori
professionali e' di un aumento del business da un minimo del 30 a un massimo
del 50 per cento. La somma complessiva delle rimesse degli immigrati sarebbe
dunque alla fine di quest'anno di oltre 7 miliardi di euro, somma paragonabile
ai proventi del recente condono fiscale. Il dato e' contenuto in
"Fratellastri d'Italia" un saggio sull'immigrazione a firma di
Corrado Giustiniani, giornalista, pubblicato da Laterza, che rivela alcuni
aspetti finora non emersi del pianeta immigrati in Italia. Il calcolo per il
2002 e' presto fatto: 3 miliardi di euro come fatturato delle societa' di money
transfer, prima delle quali e' Western Union, che detiene l'80 per cento del
mercato di trasferimento di denaro nel nostro paese. Altri 750 milioni di euro
sono quelli transitati attraverso i normali canali bancari, monitorati
dall'Ufficio italiano cambi. Il resto e' costituito dalla quota degli operatori
finanziari cinesi e filippini, che si muovono da soli, e del gigantesco
sommerso costituito dagli autotrasportatori, ai quali gli stranieri in Italia
affidano le loro buste. In "Fratellastri d'Italia", vengono indicate
altre dieci solide radici della consistenza degli immigrati nella societa'
italiana. Un dato davvero significativo viene dalla scuola: i bimbi stranieri
iscritti quest'anno sono stati ben 230 mila, 50 mila in piu' di quelli
dell'anno scolastico 2001-2002 e l'aumento e' costantemente ormai del 25 per
cento l'anno. Quasi il 30 per cento degli immigrati e' in Italia da piu' di
dieci anni, i ricongiungimenti familiari sfiorano il 30 per cento e i sessi si
stanno riequilibrando, perche' la quota femminile e' salita al 46 per cento del
totale. Le nascite registrate nel 2002 da almeno un genitore straniero sono
state 42 mila. Ci sono poi altre indicazioni di tipo piu' socio-economico, come
gli iscritti stranieri al sindacato, che hanno abbondantemente superato quota
20 mila (prima la Cisl con 123 mila tessere), il boom degli imprenditori
immigrati (circa 100 mila) il fenomeno emergente dei "giornali
etnici" (sono una ventina) e le associazioni degli stranieri in Italia
(poco meno di mille). L'ultimo dato e' anche il piu' interessante per i suoi
aspetti socioeconomici: gli stranieri, che costituiscono il 4 per cento della
popolazione si dividono gia' il 10 per cento delle assunzioni, con un autentico
record nazionale a Modena e provincia, dove nel 2002 hanno toccato il 54,2 per
cento del totale dei contratti stipulati. "Fratellastri d'Italia"
(pagine 196, 15 euro) affronta pero' oltre ai numeri, anche la storia (quella
dell'arrivo degli immigrati, ma anche quella degli espatri degli italiani,
rimossa dalla nostra memoria collettiva) e di tante piccole vicende personali,
come quella di Bou, primo assessore comunale nero dell'Italia repubblicana, di
Richard da operaio nel Modenese ad ambasciatore della Costa d'Avorio a Roma, di
Daniel che con i soldi guadagnati nelle serre del lago di Bracciano apre in
Romania un'industria tessile. Il capitolo centrale del libro critica la
"nuova" legge sulla cittadinanza, approvata all'unanimita' nel 1992,
che ha allungato da cinque a dieci anni il periodo necessario per fare
richiesta di cittadinanza italiana, rispetto alla legge liberale del 1912.
Risultato: facciamo appena 10 mila cittadini italiani l'anno e il 90 per cento
attraverso il matrimonio misto. Un record europeo negativo. L'autore sostiene
la necessita' di una riforma in linea con l'Europa e di introdurre in ogni caso
il diritto di voto amministrativo per gli immigrati che risiedono in Italia da
qualche anno, occasione buttata al vento - sottolinea Giustiniani - dal centro
sinistra nel 1998. "Abbiamo bisogno di loro - osserva in conclusione
l'autore - e loro di noi. Non riusciremo a fermarli, le migrazioni sono le
stimmate del secolo che e' appena cominciato. Globale come il mercato, il
commercio, i capitali e' il movimento delle persone, molte delle quali non sono
migranti per lavoro, ma fuggono dalle persecuzioni e dalla guerra: ieri nel
Kosovo oggi in Iraq. La vera sfida dei governi e' come regolare gli interessi
per renderli compatibili con i bisogni e le possibilita' di accoglienza, e come
integrare, nel nostro interesse, le persone che sono venute per rimanere. Ci
vogliono disperazione e coraggio, per abbandonare il proprio paese. Sono i piu'
forti che arrivano. Spesso anche i piu' ricchi: senza un bel gruzzolo da parte,
non si va lontano. Spesso, ancora, i piu' istruiti. Una ricerca promossa nel
2002 dalla regione Lazio ha accertato, su 80 mila persone straniere iscritte
nel registro della popolazione del comune di Roma, che gli analfabeti erano appena
16, mentre uno su quattro aveva la terza media, uno su due un diploma e uno su
cinque addirittura la laurea. Per adesso il sistema Italia richiede soltanto
stranieri a bassa qualifica, a differenza di Stati Uniti, Australia, Canada,
Germania. Ma nell'arco di dieci o quindici anni importeremo lavoratori
ultraspecializzati e "cervelli": laureati in Statistica, ingegneri,
esperti in informatica." Se cosi' non sara', l'Italia rischia - conclude
Giustiniani - un ruolo subalterno, nella divisione internazionale del
lavoro.(AGI)
21. CONFARTIGIANATO: rappresenteremo artigiani
extracomunitari (AGI) -
Roma, 7 giu. - Confartigianato intende diventare l'organizzazione di
rappresentanza degli imprenditori immigrati che accettano le regole del sistema
italiano: una realta' di 34.008 artigiani, pari al 27,1% dei 125.457
imprenditori provenienti da Paesi non appartenenti all'UE che operano in
Italia. Nel triennio 2000-2002 il fenomeno e' esploso: sono state circa 16mila
le nuove imprese artigiane create da immigrati. Le cifre e la strategia di
Confartigianato sono state fornite dal segretario generale, Guido Bolaffi, nel
corso del convegno "Imprenditori immigrati: una realta' in crescita".
Gli imprenditori artigiani extracomunitari provengono per il 28,4% dall'Europa
dell'Est (in particolare ex Jugoslavia e Albania), per il 26,8% dall'Africa
(soprattutto Tunisia e Marocco), per il 12,6% dall'Asia (soprattutto dalla
Cina), per il 12,1% dall'America Latina (in particolare Argentina e Venezuela).
Il 32,4% degli imprenditori artigiani immigrati e' localizzato nelle regioni
del Nord Ovest (soprattutto in Lombardia), il 30,3% nel Nord Est, il 22,8% nel
Centro ed il 14,5% nel Sud. Il 90,2% degli imprenditori artigiani immigrati ha
avviato l'attuale attivita' almeno dal 1990. I settori con la maggior presenza
di artigiani immigrati sono le costruzioni (47,5%) con una forte presenza di
imprenditori provenienti dall'Europa dell'Est e dall'Africa e il manifatturiero
(27,6%) con una prevalenza di imprenditori asiatici. "Basta con l'immagine
riduttiva dell'immigrazione intesa come disperazione e discriminazione,
puntiamo invece - ha spiegato Bolaffi - alla voglia di impresa e di successo
che scaturisce come prevalente dalla nostra indagine. Ci candidiamo a
rappresentare la voglia di impresa e di occupazione qualificata che proviene
dagli immigrati. Bisogna abbattere i muri del pregiudizio e della segregazione
e, in questo senso, le organizzazioni imprenditoriali devono anche contribuire
attivamente a ridiscutere il sistema delle quote e dei flussi immigratori nel
nostro Paese". Confartigianato ha anche fornito le cifre, aggiornate al 31
dicembre 2002, degli imprenditori extracomunitari: - DA DOVE PROVENGONO: il
flusso migratorio dai Paesi africani e' quello piu' antico. Cio' si riflette nella
maggiore presenza di imprenditori (38,6%). La distribuzione del totale degli
imprenditori immigrati per area di provenienza vede quindi in testa l'Africa
(38,6%), seguita dall'Europa dell'Est (15,7%), dall'Asia (16%), altri Paesi
(20%) e dall'America Latina (9,7%). - DOVE SONO: le Regioni del Nord Ovest sono
al primo posto per diffusione di imprenditori extracomunitari (35.139, pari al
28% del totale degli imprenditori immigrati in Italia). Segue il Mezzogiorno
con 33.070 imprenditori immigrati (26,4% del totale), il Centro con 29.655
(23,6% del totale) e il Nord Est con 27.593 (22% del totale). - COSA FANNO: il
43,1% di tutti gli imprenditori immigrati (54.034) opera nel settore del
Commercio, il 21,1% (26.518) nelle Costruzioni ed il 14,1% (17.727) nel
Manifatturiero. La distribuzione varia a seconda del Paese di provenienza
denotando evidenti specializzazioni etniche (Manifattura leggera per chi
proviene dall'Asia, Costruzioni dall'Europa dell'Est, Commercio dall'Africa).
22. IMMIGRATI: CGIL, con alto impatto
si colpisce nel mucchio sindacato appoggia protesta padri comboniani a
caserta (ANSA) - NAPOLI, 7 giu - La Cgil
interviene sulla protesta attuati dai quattro missionari comboniani
incatenatisi a Caserta per protestare contro quelli che, in un comunicato
diffuso dalle segreterie nazionale e regionale, vengono definiti "retata
indiscriminata" e "rastrellamenti degli immigrati sul litorale
domitio"."Queste - afferma la Cgil - le conseguenze dell'operazione
"Alto impatto" nella provincia casertana promossa dal ministero
dell'Interno che nelle sue finalità avrebbe inteso garantire sicurezza
in quel territorio. Essa, in luogo di aggredire la criminalità
organizzata e i suoi illeciti patrimoni, finisce per colpire nel mucchio
coinvolgendo indiscriminatamente soprattutto gli immigrati presenti sul
litorale, perché in attesa di regolarizzazione, o in
clandestinità, perché lavoratori al nero o anche rifugiati
politici". "Tutti sanno - continua la Cgil - che le condizioni di illegalità
di questo territorio hanno radici nella criminalità organizzata nelle
molteplici attività ad essa collegate, come il mercato delle droghe e le
nuove schiavitù. Non è con retate e repressioni che si affronta
un problema così complesso". "In questo modo - secondo la Cgil
- si colpiscono le vittime laddove andrebbero individuati i responsabili. Ne
è accettabile che le istituzioni locali, nelle persone del sindaco e di
alcuni consiglieri di Castelvolturno incitino a vere operazioni di pulizia
etnica, indirizzando la pur condivisibile richiesta di sicurezza dei cittadini
verso il razzismo e l'intolleranza che, al contrario, alimentano la
conflittualità sociale"."La Cgil - conclude il comunicato -
ritiene che i problemi di questo territorio richiedano attente politiche di
intelligence, affiancate da efficaci pratiche di inclusione, capaci di agire
sulla criminalità ma anche di costruire occasioni di convivenza per
immigrati che lavorano onestamente in questo territorio contribuendo alla sua
crescita e alla sua ricchezza".(ANSA).
23. In Libreria "Fratellastri
d'Italia" di Corrado Giustiniani. Storie dell'Italia che cambia - 6 giugno (Stranieri in Italia)
ROMA - Esce
domani in libreria "Fratellastri d'Italia" di Corrado Giustiniani. Il
libro è un viaggio nell'immigrazione italiana vista dall'alto,
attraverso le cifre, le leggi, le analisi, ma anche dal basso, nell'esperienza
e nel racconto dei "fratellastri d'Italia" che ogni giorno ci passano
accanto, ma che conosciamo così poco. Storie di immigrati nell'Italia
della Bossi-Fini, dalle Alpi al tacco, per conoscere meglio e sfatare alcuni
luoghi comuni ormai radicati nella mentalità degli abitanti del
Belpaese. Come quello del ricco Nord-est, "laborioso e razzista",
giunto agli onori delle cronache anche per le intemperanze del sindaco di Treviso
Gentilini, e che invece può vantare, a Monfalcone, il primo assessore di
colore della Repubblica italiana, Bou Kanate, un ingegnere senegalese che si
occupa di lavori pubblici. Oppure quello degli immigrati criminali o relegati
ai lavori più faticosi rifiutati dai giovani italiani. Anche se è
vero che ormai i pizzaioli sono quasi tutti egiziani e i fornai indiani, non
bisogna dimenticarsi che molti hanno rischiato e scelto di diventare
imprenditori. Un fenomeno recente ma sorprendentemente in crescita. Sarebbero
almeno 100mila infatti gli extracomunitari che in Italia hanno creato piccole
imprese o cooperative, partendo dal niente, e che poi in molti casi si sono
trasformati anche in 'agenzie di collocamento e formazione' per i loro
concittadini. Molto interessante infine il capitolo dedicato agli scrittori
migranti, a "quegli ambasciatori di culture" che hanno scelto di
raccontare le loro storie nella nostra lingua, l'italiano, "il fenomeno
nuovo, il fiore che sta sbocciando", secondo Giustiniani. Sarebbero una
ventina gli scrittori della migrazione, una realtà in crescita, che in
poco tempo hanno saputo conquistare successi e riconoscimenti, come il premio
Grinzane Cavour assegnato a "La straniera", dell'iracheno Yonuis
Tawfik, bestseller trasformato in pellicola cinematografica. "Abbiamo
bisogno di loro, e loro di noi - spiega l'autore -. Non riusciremo a fermarli,
le migrazioni sono le stimmate del secolo appena cominciato. La vera sfida dei
governi è regolare gli ingressi per renderli compatibili con i bisogni e
le possibilità di accoglienza, e come integrare, nel nostro interesse,
le persone che sono venute per rimanere". "Fratellastri
d'Italia" di Corrado Giustiniani, Editori Laterza, pgg. 198, €
15,00.
La rassegna stampa
può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it -
(Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli immigrati in
Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")