Rassegna Stampa

Venerdì 13 giugno 2003

 

1.     Il ministro Frattini: "Chiederemo più fondi UE per il contrasto dell'immigrazione clandestina" (Stranieri in Italia)

2.     Pronto il decreto che autorizza l’ingresso di 19.500 lavoratori immigrati (Migra)

3.     RIFUGIATI - Giornata mondiale: la Caritas di Bologna organizza un'intera settimana di iniziative (Redattore Sociale)

4.     IMMIGRAZIONE: 'Importavano' donne dall' Est, tre arresti sgominata organizzazione operante fra Campania e Basilicata (ANSA)

5.     NOMADI - Senza finanziamenti Ue chiude il campo macedone. I rom scrivono a Prodi: ''Signor Presidente, si ricordi di noi...'' (Redattore Sociale)

6.     DIRITTI - Arriva ''La bottega del diritto'', uno sportello itinerante di orientamento legale nella capitale (Redattore Sociale)

7.     Creolizzare l'Europa. Letteratura e Migrazione di Armando Gnisci (Stranieri in Italia)

8.     RIFUGIATI - Contro il mancato riconoscimento del diritto di asilo, Kurdi da mercoldì in sciopero della fame (Redattore Sociale)

9.     MINORI - Scarpati (Ecpat): ''Buona parte dei minori si vendono ai trafficanti per uscire dalla miseria'' (Redattore Sociale)

10.  EMARGINAZIONE - Cresce il servizio di accoglienza di Ain Karim per le donne provenienti dal carcere (Redattore Sociale)

11.  IMMIGRAZIONE: proseguono sbarchi clandestini a Lampedusa/Ansa nell'isola oggi gia arrivati 260 extracomunitari, 30 intercettati (ANSA)

12.  MINORI – Il Ministro Prestigiacomo: ''Entro l'estate il ddl sulla tratta delle persone che sanziona il traffico dei minori'' (Redattore Sociale)

13.  RAPPORTO CARITAS: mancano garanzie e diritti per immigrati due milioni e 350 mila in Italia, regolarizzazioni a rilento (ANSA)

14.  MINORI - Giornata mondiale contro il lavoro minorile. L'Oil: sono 246 milioni nel mondo i bambini costretti a lavorare; 1,2milioni quelli vittime del traffico di esseri umani (Redattore Sociale)

15.  MINORI – L'Unicef: ''Per porre fine alle peggiori forme di lavoro minorile gli stati devono combattere il traffico di bambini'' (Redattore Sociale)

16.  IMMIGRAZIONE - Msf: impedire le espulsioni di stranieri malati: ''così di fatto l'Italia li condanna a morte'' (Redattore Sociale)

17.  RIFUGIATI - In Italia presentate 105mila domande di asilo dal '90 al 2000, riconosciute solo il 6,6%. La denuncia di Msf (Redattore Sociale)

18.  IMMIGRAZIONE - Sars, Sirchia visita centro accoglienza immigrati: saranno creati dei locali per l'isolamento (Redattore Sociale)

19.  NOMADI - A Roma un mercato Rom: in mostra lavoro dei maestri ramai, antiquariato, abiti usati (Redattore Sociale)

20.  RIFUGIATI - Il 20 giugno la Giornata mondiale: le iniziative del Centro Astalli nelle città della propria rete (Redattore Sociale)

21.  IMMIGRAZIONE: Pisanu, in Italia troppe strumentalizzazioni (ANSA)

22.  IMMIGRAZIONE - Silveri (direttore immigrazione Welfare): ''Le pratiche di regolarizzazione risolte entro l'anno'' (Redattore Sociale)

 

1. Il ministro Frattini: "Chiederemo più fondi UE per il contrasto dell'immigrazione clandestina" (Stranieri in Italia), 13 giugno - In vista della futura presidenza semestrale dell'Unione Europea, l'Italia si appresta ad organizzare nuovi impegni per contrastare l'immigrazione clandestina. Portavoce se ne fatto il ministro degli Esteri Franco Frattini che ha affermato come i 140 milioni di euro stanziati dalla Ue per il prossimo triennio per Frattini siano "insufficienti vista l'ampiezza della sfida". Il responsabile della Farnesina ha detto che la Commissione ha trasmesso qualche giorno fa un rapporto nel quale viene fornita una panoramica delle risorse finanziarie in dotazione ai Quindici per contrastare i flussi illegali. Si tratta di un importante capitolo affinche' il tema dell'immigrazione possa diventare un "dossier europeo e non piu' una questione delegata alla buona volonta' dei singoli Stati". Frattini si e' soffermato sulla necessita' di una politica comune anche in materia di rimpatri. Il nostro Paese si sta impegnando per la creazione, condivisa anche da altri Paesi, tra i quali la Gran Bretagna, di un "fondo europeo per i rimpatri che non penalizzi il dato geografico nei Paesi piu' esposti". Al prossimo Consiglio di Salonicco, che segnera' il passaggio del testimone alla guida semestrale della presidenza dalla Grecia all'Italia, sul tavolo sara' anche portato il tema della gestione delle frontiere. L'Italia ritiene indispensabile che la gestione "vada integrata a livello europeo".

 

2. Pronto il decreto che autorizza l’ingresso di 19.500 lavoratori immigrati (www.migranews.net), 13 giugno - Lo ha reso noto il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni al termine dell'incontro con il ministro del Welfare Roberto Maroni dal quale ha ricevuto copia del decreto firmato dal presidente del Consiglio che autorizza l'ingresso di 19.500 lavoratori extracomunitari distinti in 8.500 stagionali, 800 autonomi, 200 argentini, 10.000 subordinati non stagionali. «E' importante - ha sottolineato Bedoni - l'impegno del ministro del Welfare a registrare in tempi rapidi presso la Corte dei conti il dpcm (decreto della presidenza del Consiglio dei ministri) e a formalizzare la ripartizione su base regionale dei nuovi ingressi autorizzati, con la possibilità di trasferimenti tra regioni. Bisogna immediatamente affrontare e risolvere le situazioni di emergenza come quella per la raccolta di tabacco nella provincia di Caserta dove il ministro - ha precisato Bedoni - ha previsto l'assegnazione di 1.500 autorizzazioni». L'allarme per la mancanza di manodopera nelle campagne per la raccolta di frutta, tabacco e la vendemmia era stato lanciato dalla Coldiretti (vedi l’articolo pubblicato sul nostro sito «La Confagricoltura chiede al governo disponibilità di almeno altri 15mila immigrati») dopo aver verificato l'insufficienza degli ingressi previsti dal ministro Roberto Maroni con il decreto flussi 2003 che prevedeva una quota di 60.000 lavoratori extracomunitari (50 % dei quali la Coldiretti stima impegnati in agricoltura). Una novità per il settore agricolo - conclude la Coldiretti - sono le richieste per l'ingresso dei lavoratori extracomunitari a tempo indeterminato (circa 1.000) a dimostrazione che la presenza dei lavoratori extracomunitari è divenuta una componente strutturale del lavoro in agricoltura.

 

3. RIFUGIATI - Giornata mondiale: la Caritas di Bologna organizza un'intera settimana di iniziative (Redattore Sociale), BOLOGNA, 13 giugno – Un'intera settimana di iniziative – da domenica 15 giugno a domenica 22 – promossa dalla Caritas di Bologna in occasione della III Giornata mondiale del rifugiato: mostre fotografiche, dibattiti, testimonianze, film e una partita di calcio. Per tutta la settimana, il Centro Poggeschi, in via Guerrazzi, ospita “Iraq 1991-2003”, mostra del fotoreporter Luciano Nadalini, recentemente rientrato dall’Iraq, e le fotografie e i testi degli studenti della scuola di italiano “Akuna Matata”. Mercoledì 18, alle 18, sempre al Centro Poggeschi, è in programma l’incontro-dibattito “Cosa fa la Caritas?”, seguito da testimonianze di rifugiati politici. Per venerdì 20, Giornata mondiale del rifugiato, è prevista invece una mattinata seminariale; alle 11, tavola rotonda sulla realtà cittadina: parecipano Raul Collina, responsabile settore immigrazione del Comune di Bologna, e un rappresentante della Prefettura di Bologna. Alle 20.30, al cinema “Lumière”, verrà proiettato il film “Cose di questo mondo”; un’occasione, questa, per raccogliere offerte da destinare alle attività della Caritas diocesana a favore dei rifugiati. Ma gli appuntamenti più attesi sono in programma sabato 21: alle 15, al campo Bernardi (Lunetta Gamberini), la squadra di calcio Rifugiati Caritas sfiderà “amichevolmente” quella dell’Ufficio Stranieri della Questura di Bologna; il calcio d’inizio partita verrà dato da Giacomo Bulgarelli. E alle 20, al Centro interculturale “Massimo Zonarelli” di via Vezza, il Teatro Nascosto di Volterra, in collaborazione con Medici senza frontiere, Ics e Amnesty International, porterà in scena uno spettacolo teatrale sul tema dell’asilo politico. Infine, domenica 22, alle 10.15, messa animata dal coro Rifugiati nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano. “L’Italia è l’unico Paese europeo a non avere una legge organica sull’asilo politico – ha ricordato stamani Francesca Tiberio, responsabile Ufficio profughi e rifugiati della Caritas di Bologna –. L’unico Paese europeo a non aver pensato di legiferare in merito a un argomento che comprende la vita, l’accoglienza e il modo di vedere di chi fugge, chi lascia tutto”. Come è successo ad Abdulaye, 28 anni, originario del Camerun: due lauree, campione nazionale di karaté non solo del proprio Paese, ma dell’intera Africa, per motivi politici si è ritrovato a scappare e a ricominciare una nuova vita qui, in Italia. “E’ stato duro, molto - racconta - adesso, finalmente, da due mesi, dopo un anno e mezzo di attesa, ho ottenuto lo status di rifugiato politico”. Abdulaye è il capitano della squadra di calcio Rifugiati Caritas, che scenderà in campo sabato prossimo indossando le maglie messe a disposizione dal Bologna Calcio. Una squadra variegata, i cui calciatori vengono da Angola, Liberia, Guinea, Costa d’Avorio. Africa, prevalentemente. Da quando l’Ufficio profughi e rifugiati della Caritas di Bologna ha aperto battenti (circa tre anni e mezzo fa) ha visto passare oltre 400 persone; attualmente sta seguendo un’ottantina di richiedenti asilo. Le origini dei rifugiati? Africa, per la maggior parte (a causa di guerre etniche e finte democrazie), Sri Lanka, Kazakistan, Iraq, Libano, Thailandia. “Il problema sono i tempi, lunghissimi, per l’ottenimento, quando viene dato, dello status – aggiunge Francesca Tiberio – : ci sono già 15 mesi di attesa per la chiamata della Commissione, che deve prendere in esame la richiesta formulata dalla persone. In questo lungo periodo, il rifugiato non può lavorare, non può fare praticamente nulla”. A Bologna, la Caritas è l’unica associazione ad occuparsi dei rifugiati politici; adesso, il Comune dovrebbe aprire prossimamente in via Ceri una struttura “ad hoc”, capace di ospitare sedici persone; una casa d’accoglienza, dunque, che verrebbe gestita e seguita dalla Caritas. E ancora a proposito della settimana organizzata per la Giornata mondiale del rifugiato, “anche se piccola, è un’iniziativa comunque importante – ha detto don Giovanni Nicolini, direttore della Caritas diocesana – . Tanto più in questi giorni, dove si assiste, a livello mondiale, a un’impressionante deriva della politica verso guerre e terrorismo. Stanno crescendo la paura, l’angoscia; incontrare queste persone, che non hanno programmato una migrazione, ma sono dovute fuggire dal proprio Paese, è un’esperienza davvero importante”.

 

4. IMMIGRAZIONE: 'Importavano' donne dall' Est, tre arresti sgominata organizzazione operante fra Campania e Basilicata (ANSA) - POTENZA, 13 GIU - Un' organizzazione specializzata nell' "importazione" dai Paesi dell' Est di donne che, fatte giungere in Italia, venivano utilizzate per lavori domestici o convivevano con uomini soli, è stata sgominata dalla Polizia di Stato, che ha arrestato tre persone in Campania e ha eseguito altre misure cautelari anche in provincia di Potenza. Gli arresti sono stati eseguiti dagli agenti della squadra mobile della Questura di Potenza, al termine di indagini durate quasi un anno. Stamani la Polizia ha eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Potenza, Rocco Pavese, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo, Francesco Basentini, che ha coordinato le indagini. Secondo quanto si è saputo, l' organizzazione poteva contare su vere e proprie "agenzie turistiche" per il trasferimento in Italia delle donne, che dovevano pagare centinaia di euro per il viaggio e altro denaro per gli spostamenti interni e per ripagare le persone che avevano trovato loro un' "occupazione".

 

5. NOMADI - Senza finanziamenti Ue chiude il campo macedone. I rom scrivono a Prodi: ''Signor Presidente, si ricordi di noi...'' (Redattore Sociale) MILANO, 13 giugno  - "Signor Presidente, si ricordi di noi...". Questo l'appello lanciato al Presidente della Commissione Europea Romano Prodi in una lettera scritta da due associazioni italiane, l'Acer (Associazione Comunità Europea Rom) di Pisa e l'Amalipe Romano di Firenze. Le associazioni si dichiarano preoccupate per il destino di 700 rom kosovari in Macedonia: si tratta di profughi sfuggiti alla guerra in Kosovo e dislocati nel campo di Suto Orizari in Macedonia. Il 19 maggio scorso, in seguito alla sospensione dei finanziamenti dell'Ue, dell'Osce e del Consiglio Europeo, il governo macedone ha deciso di chiudere il campo e di cacciare i rom. È grave, sostiene la lettera, la situazione dei rom in Europa. Costretti a fuggire dalla guerra, ai rom non è stato riconosciuto lo status di rifugiati, al contrario dei serbi, albanesi croati, bosniaci, curdi, ruandesi e così via. Neanche in Italia, dove sono stati costretti a vivere nei ghetti dei campi nomadi. Alcuni rom rimpatriati forzatamente in Kosovo sono stati assassinati e molti dei loro quartieri, tra cui via Fabricka di Mitrovica, sono stati bruciati e rasi al suolo. I rom che si trovano ora in Macedonia chiedono di fare domanda di rifugio in paesi europei: "Signor Presidente, in tutte le guerre i rom sono stati vittime degli altri popoli, perché non hanno voluto prendere le armi contro nessuno (...) l'unica via d'uscita per noi rom è promuovere un intervento dell'Unione Europea, una direttiva per la tutela dei nostri diritti. Chiediamo di ottenere la cittadinanza europea, di far parte della famiglia europea dove i diritti umani sono rispettati e tutelati". In conclusione, le associazioni chiedono che la questione dei rom kosovari in macedonia sia messa all'ordine del giorno dei lavori parlamentari e che siano presi al più presto dei provvedimenti.

 

6. DIRITTI - Arriva ''La bottega del diritto'', uno sportello itinerante di orientamento legale nella capitale (Redattore Sociale), ROMA, 13 giugno 2003 - E' stata presentata ieri a Roma una nuova iniziativa del comune capitolino a tutela dei cittadini. Si tratta della "Bottega del Diritto", uno sportello itinerante di orientamento legale; a partire da martedì 17 sull’autobus attrezzato, che stazionerà secondo un calendario prestabilito nelle piazze e nelle vie dei Municipi V, VIII e XIII, alcuni avvocati del Foro di Roma presteranno la propria consulenza gratuita su questioni giuridiche e controversie legali che riguardano la vita di tutti i giorni. L’idea è quella di creare percorsi di risoluzione delle controversie alternativi al ricorso al giudice, offrendo così al cittadino strumenti di tutela diversi e dandogli la possibilità di scegliere quello più idoneo alle sue esigenze. L’avvocato della Bottega fornirà informazioni legali ed orienterà il cittadino verso la più economica, idonea e semplice forma di tutela giudiziale o extragiudiziale del diritto leso: si potranno chiedere consulenze sui rapporti con la Pubblica Amministrazione, liti condominiali, la salute e l’istruzione, la sicurezza personale e i propri diritti di consumatori. Anche i cittadini stranieri potranno avvalersi della consulenza sui problemi relativi alla propria condizione. Il colloquio durerà circa 10-15 minuti e sarà ovviamente riservato.
Questo il calendario previsto: 17 giugno Via di Casalbertone di fronte a Via G. Marcotti dalle 16.30 alle 20 - 19 giugno P.zza Recanati di fronte a L.go Aqruata del Tronto dalle 16.30 alle 20.00 - 21 giugno P.le Magellano (Ostia Lido) dalle 9.30 alle 12 - 24 giugno Via di Torrenova presso Parcheggio Parco di Via Calimera dalle 16.30 alle 20 - 26 giugno Viale di Tor Bella Monaca presso Parcheggio Supermecato Pewex dalle 16.30 alle 20 - 28 giugno P.le Magellano (Ostia Lido) dalle 9.30 alle 12 - 1 luglio L.go Morreale presso Chiesa S.G. Vianney dalle 16.30 alle 20 - 3 luglio P.zza B. Crivelli di fronte Via S.Satta dalle 16.30 alle 20 - 8 luglio Via di Casalbertone di fronte a Via G. Marcotti dalle 16.30 alle 20 - 10 luglio Via di Torrenova presso Parcheggio Parco di Via Calimera dalle 16.30 alle 20 - 15 luglio Viale di Tor Bella Monaca presso Parcheggio Supermecato Pewex dalle 16.30 alle 20 - 17 luglio L.go Morreale presso Chiesa S.G. Vianney dalle 16.30 alle 20.

 

7. Creolizzare l'Europa. Letteratura e Migrazione di Armando Gnisci (Stranieri in Italia), 13 giugno - In questo volume, Armando Gnisci raccoglie, rimaneggiandoli, due libricini ormai trovabili solo in qualche biblioteca: Il rovescio del gioco, pubblicato da Carucci nel 1992, e La letteratura italiana della migrazione, pubblicato da Lilith nel 1998. Vi ha aggiunto due saggi nuovi: "Perdurabile migranza" e "Lettere migranti". In questo modo il testo raccoglie le tappe più importanti del lavoro critico (ermeneutico, storico e "politico") dell'autore, che si definisce come un compagno di strada dei letterati e degli artisti migranti. In che senso Gnisci parla di "creolizzazione dell'Europa"? Il suo libro ci racconta la nuova letteratura creola italiana, quella in cui scrittori nati stranieri, scrittori migranti, parlano a noi, di noi, nella nostra lingua. Un libro che si rivolge a ciascuno di noi provocandoci, in un colloquio personale, non astratto, che ci scuote, ci sfida, ci fa arrabbiare, ci fa fermare, ci fa guardare. Per interrogarci. Su chi noi siamo. Su dove andiamo. Su dove va la cultura italiana e con essa l'arte che la esprime. Che cosa riesce a raccontarci infatti la cultura italiana d'oggi oltre all'afflizione di un io obeso, ricco, stanco, di cui gli unici segreti e dolori sono ormai le malattie mentali che lo colpiscono attraverso la solitudine insita nella perfetta felicità, bandiera dell'ideologia della globalizzazione? In che modo ci cambiano le storie narrate dagli scrittori che oggi dominano la vita culturale in Italia? Già, perché segno dell'arte non è forse il cambiamento che produce nel nostro animo? È questa la sfida artistica che raccolgono i libri dei nuovi italiani, quelli che la nostra lingua l'hanno imparata alla fine di un viaggio, un viaggio rovesciato rispetto ai canoni classici della letteratura occidentale. Un lungo viaggio che da Sud porta a Nord, e che apre nell'animo di chi lo affronta uno squarcio, una ferita. È attraverso questo varco che lo scrittore migrante recupera il segreto. Del nostro passato, del presente, del futuro che ci attende e ci unisce. Ed è a motivo di questa ferita che ce lo racconta, nella nostra lingua, permettendoci di viaggiare a nostra volta, di compiere un viaggio al sud di noi stessi, destinato a lasciarci cambiati. L'invito dell'autore, che si definisce paradosso anarchico dentro l'accademia, spesso più attenta al formalismo dell'arte che alla sua forza simbolica, è di ascoltare queste nuove voci, italiane, che immettono l'Italia, immettono noi, nella corrente della nuova cultura mondiale. Una Weltliteratur che intende la vita letteraria non come un museo in eterno restauro, ma come una matrice di poetiche che servono a liberare l'umano, a cambiare la vita, a trasformare il mondo. Che ci "decolonializza" facendoci vedere più chiaro. Un invito a metterci in gioco. Un invito a lasciarci - noi e loro, insieme - creolizzare. Armando Gnisci Creolizzare l'Europa. Letteratura e Migrazione Roma, Meltemi 2003 Armando Gnisci insegna Letteratura comparata all'Università "La Sapienza" di Roma. Autore tradotto in diverse lingue, ha pubblicato, tra l'altro, Creoli, meticci, migranti, clandestini e ribelli (1998), Poetiche dei mondi (1999), Una storia diversa (2001), e ha curato Poetiche africane (2002).

 

8. RIFUGIATI - Contro il mancato riconoscimento del diritto di asilo, Kurdi da mercoldì in sciopero della fame (Redattore Sociale) ROMA, 13 giugno - Una quarantina di richiedenti asilo kurdi hanno iniziato da mercoledì scorso uno sciopero della fame per protestare contro il mancato riconoscimento del diritto di asilo. Da tempo la Commissione centrale "nega ai kurdi, così come a molti altri richiedenti asilo, lo status di rifugiato politico, in aperta violazione della Convenzione di Ginevra e di altre Convenzioni internazionali. La Turchia, con un piede in Europa e una mano nelle mani degli Stati Uniti, è considerata un Paese democratico e le violazioni dei diritti umani e le torture subire dal popolo kurdo non vengono ritenute sufficienti per la concessione dello status", rileva l'associazione Azad. Le proposte di Blair e del governo inglese di istituire "centri di transito" per richiedenti asilo al di fuori dei confini dell'Unione Europea (Ucraina) e "aree protette" nei Paesi di principale provenienza dei richiedenti asilo "minacciano diventare realtà e saranno discusse al prossimo Consiglio Europeo di Salonnicco". Intanto, nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri discuterà sull'approvazione del regolamento di attuazione della Bossi - Fini e i centri per l'identificazione dei richiedenti asilo sono già in fase di preparazione. "Contro tutto questo e in solidarietà con i richiedenti asilo che stanno facendo lo sciopero della fame" oggi, 13 giugno, si svolgerà a piazza San Marco - a partire dalle ore 19 - un'iniziativa di protesta e solidarietà promossa dall'associazione Azad.

 

9. MINORI - Scarpati (Ecpat): ''Buona parte dei minori si vendono ai trafficanti per uscire dalla miseria'' (Redattore Sociale) ROMA, 13 giugno – Tra le vittime di sfruttamento, ci sono anche i minori “auto-trafficati”: lo afferma Marco Scarpati, presidente di Ecpat Italia, rilevando che “una buona parte dei minori di 12-14 anni emigrati e vittime di sfruttamento sessuale sono consenzienti e si vendono ai trafficanti per uscire dalla miseria e dalla follia dei paesi in cui vivono”.
Scarpati è intervenuto stamani alla conferenza promossa dall’Organizzazione internazionale del lavoro e dal Comune di Roma nella Giornata mondiale contro il lavoro minorile, sottolineando che il fenomeno è in aumento in Italia ed Europa; i ragazzi provengono soprattutto da Nigeria, Vietnam, Cambogia e Brasile. “Chiediamo al Governo italiano di finanziare studi su questo problema, che coinvolge anche gruppi di minori dell’Est europeo che sfruttano loro coetanei, senza dimenticare l’auto-sfruttamento, praticato da giovani donne europee e africane – ha detto a margine della conferenza -. Purtroppo i dati risalgono a una ricerca Censis del 1998, che monitorava la presenza in Italia di minori sfruttati sessualmente”. Quelle attuali sono soltanto stime, che necessiterebbero di approfondimenti e studi adeguati. Il dramma dello sfruttamento sessuale è un business dalle proporzioni gigantesche: “Se ogni anno nel mondo vengono spesi circa 200 milioni di dollari nella lotta allo sfruttamento, i trafficanti e gli sfruttatori della prostituzioni guadagnano 150mila milioni di dollari – ha denunciato Scarpati -. Quindi la criminalità guadagna in mezza giornata la cifra che viene investita nel corso dell’anno dai governi per combattere il problema”. Una piaga che può essere risolta puntando innanzitutto a stroncare il traffico, ma anche la povertà, recuperando al tempo stesso i bambini sfruttati. Ancora poche le strutture ad hoc in questo campo, secondo il presidente di Ecpat Italia: a fronte di circa 2 milioni di minori prostituiti, esistono “strutture in grado di accoglierne 5mila: se la polizia li tirasse tutti fuori dai bordelli, non sapremmo dove accoglierli”. Anche il sostegno a distanza “rappresenta una presa in carico che dà volto ai poveri”; attualmente Ecpat Italia ha avviato questa iniziativa in Repubblica Domenicana, Cambogia e Vietnam, dove sono attivi progetti contro lo sfruttamento sessuale. Intanto procede la ricerca dell’organizzazione sul profilo dei clienti e dei turisti sessuali; una parte dello studio verrà presentata a Bali nel mese di luglio, durante un convegno promosso dal Wto; Scarpati ricorda che l’età media sembra essere scesa vertiginosamente (25-28 anni) e in internet scambiano foto pedofile anche 16enni. Per Scarpati è necessario da parte degli Stati un rinnovato impegno, e in questo campo l’Italia risulta al primo posto in Europa: “Il nostro paese sta scrivendo una bella pagina nella lotta allo sfruttamento sessuale – ha rilevato -. Occorre però a livello internazionale un maggiore controllo delle agenzie Onu, spesso non preparate ad affrontare il problema e a gestire i fondi. Ci vuole personale specializzato, che spesso è presente nelle ong locali: le agenzie internazionali dovrebbero promuovere forme di presa in carico dei bambini violati sessualmente, potenziando gli studi in questo settore”.

 

10. EMARGINAZIONE - Cresce il servizio di accoglienza di Ain Karim per le donne provenienti dal carcere (Redattore Sociale), ROMA, 13 giugno - Il carcere di Rebibbia, il Tribunale di Civitavecchia e alcune organizzazioni di volontariato hanno chiesto all’Associazione “Ain Karim” di accogliere donne con bambino, con lo scopo di evitare che siano detenute in carcere con il figlio sino al compimento del terzo anno d’età, oppure che il bambino sia allontanato dalla madre. Attualmente il servizio di accoglienza di donne provenienti dal carcere si è ampliato con l'avvio di una Convenzione con il V Municipio, che ha stanziato dei fondi per venire incontro alle esigenze delle donne madri ospiti presso il carcere di Rebibbia: l’associazione si è resa disponibile ad accoglierle e ospitarle, in stato di detenzione o arresti domiciliari, soprattutto per consentire ai bambini di continuare a vivere insieme alle loro madri. Ain Karim svolge anche attività di formazione finalizzate alla risocializzazione delle donne; per facilitarne l’inserimento in attività lavorative, sono state attivate le risorse del territorio: negozi, uffici, ristoranti, imprese di pulizia, collaborazione domestica, ecc. Inoltre l’Associazione è inoltre sostenuta da alcune famiglie (“famiglie risorsa”) presenti nel territorio, che si rendono disponibili a varie forme di aiuto e di solidarietà. Tutti i volontari seguono corsi di formazione con lo scopo di essere aiutati ad avere un giusto rapporto con le ospiti e con i loro bambini, “che non sia assistenzialismo o sostituzione del loro ruolo, ma sostegno per far emergere le capacità esistenti nella personalità delle interessate”. Quando è possibile, tra le famiglie se ne identifica una che segua più da vicino il nucleo familiare, assistendolo nella soluzione dei suoi problemi, facendolo partecipare a feste familiari o invitandolo a pranzo, incentivando così rapporti di familiarità e di sostegno, accompagnando il bambino dal ritorno dall’asilo nei tempi in cui la mamma è impegnata con il lavoro. Tale collaborazione, in un certo modo, ricrea legami “familiari” attorno al nucleo madre-bambino che, altrimenti, si trova nell’impossibilità di risolvere alcuni problemi pratici e, soprattutto, “in una situazione di solitudine che non giova a un’armoniosa crescita della loro relazione”. Dal 1997, anno di apertura del centro di accoglienza, l’associazione si è fatta carico di circa 120 nuclei composti mediamente da una donna con un bambino; in cinque anni di attività ha dato quindi sostegno a circa 120 donne e 130 bambini (più di 20 nuclei all’anno). Sul totale delle donne ospitate, l’80% circa era di nazionalità non italiana. Attualmente le ospiti provengono da 19 paesi di America Latina, Africa, Asia ed Europa dell’Est. Circa 40 donne sono giunte all’autonomia; 15 i casi di abbandono dei minori, di cui 4 si sono risolti con l’adozione.

 

11. IMMIGRAZIONE: proseguono sbarchi clandestini a Lampedusa/Ansa nell'isola oggi gia arrivati 260 extracomunitari, 30 intercettati (ANSA) - LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 12 GIU - Anche oggi sulle coste di Lampedusa sono proseguiti gli sbarchi di clandestini. Le forze dell' ordine e la marina militare sono state impegnate per tutta la giornata in avvistamenti di imbarcazioni con extracomunitari a bordo dirette verso la Sicilia. A Lampedusa sono sbarcati in giornata 260 extracomunitari arrivati su due barconi. Un terzo natante con 30 persone a bordo é stato raggiunto stasera a una dozzina di miglia da Lampedusa dalle motovedette della Guardia costiera e da un pattugliatore della Guardia di finanza. Ma il flusso in arrivo continua anche in queste ultime ore. Un quarto barcone carico di clandestini è stato avvistato nel Canale di Sicilia a circa 39 miglia a sud di Lampedusa. La notizia è stata confermata dalla Capitaneria di porto dell' isola. Stanno raggiungendo il natante due motovedette della Guardia costiera e della polizia di Stato. Nel pomeriggio i 260 clandestini sbarcati sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza gestito dalla Confraternita 'Misericordia'. Il primo dei barconi carichi di clandestini è stato avvistato nel primo pomeriggio da un velivolo Atlantic della Marina militare, in servizio di pattugliamento marittimo, a circa 20 miglia a sud di Lampedusa. Il secondo avvistamento è stato compiuto dalla nave 'Urania' della Marina militare, che sta effettuando un servizio di vigilanza nel Mediterraneo, ad una quindicina di miglia a sud di Lampedusa. A dare l' allarme, secondo quanto comunicato dalla direzione marittima delle Capitanerie di porto di Palermo, è stato il comandante del motopesca 'Giuseppe primo' che ha incrociato l' imbarcazione nel Canale di Sicilia, mentre effettuava un battuta di pesca. Nell'isola sono intanto in attesa degli altri due barconi intercettati, mentre sulla zona del canale di Sicilia proseguono intanto i pattugliamenti aerei e marittimi.

 

12. MINORI – Il Ministro Prestigiacomo: ''Entro l'estate il ddl sulla tratta delle persone che sanziona il traffico dei minori'' (Redattore Sociale) ROMA, 12 giugno – “Plaudo alle iniziative organizzate oggi in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile. La piaga dello sfruttamento dei bambini è uno dei crimini che suscitano la rivolta della coscienze e che ha dimensioni planetarie a causa della pratica del traffico internazionale dei minori a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo. Contro questo fenomeno la risposta di tutti gli stati civili deve essere durissima”. Questo il commento del Ministro per le pari opportunità Stefania Prestigiacomo. Secondo quanto dichiarato dal Ministro il governo sta realizzando misure finalizzate a contrastare nel modo più efficace possibile ogni forma di sfruttamento dei minori: “Entro l’estate approveremo il disegno di legge sulla tratta delle persone che sanziona in maniera specifica, prevedendolo come aggravante il traffico dei minori. Sono in via di elaborazione una serie di misure per potenziare gli strumenti di contrasto alla pedofilia che alimenta l’attività delle organizzazioni che deportano centinaia di migliaia di adolescenti dai paesi del terzo mondo o gestiscono il mercato del turismo sessuale”. Il Ministro ha ricordato che l’Italia è anche impegnata nei programmi comunitari e internazionali contro lo sfruttamento dei bambini.

 

13. RAPPORTO CARITAS: mancano garanzie e diritti per immigrati due milioni e 350 mila in Italia, regolarizzazioni a rilento (ANSA) - ROMA, 12 GIU - La Caritas italiana denuncia il permanente stato di "precarietà" dei circa 2 milioni 350 mila immigrati nel Paese, chiede interventi per garantire "nuove forme di integrazione" e lamenta la lentezza della regolarizzazione di illegali, cominciata sette mesi fa e che ha riguardato per ora solo il 40 per cento delle domande. Le osservazioni critiche sono emerse stamani alla conferenza stampa di presentazione del Rapporto 2002 della Caritas italiana. Don Giancarlo Perego, responsabile dell'area nazionale dell'organizzazione caritativa cattolica, ha parlato di "scarsa attenzione" da parte del governo verso "nuove forme di integrazione" per i circa 2 milioni 350 mila immigrati in Italia. "Nel processo di regolarizzazione in corso - ha rimarcato - non vengono tra l'altro tutelati spesso diritti fondamentali, come quello di poter ritornare in patria o di cambiare lavoro". Il processo a rilento di regolarizzazione, ha aggiunto ancora l'esponente della Caritas, ha impedito l'annunciata "programmazione dei flussi migratori". "Non sono decollati i centri di formazione all'estero e l'ingresso irregolare continua ad essere l'unico modo per far incontrare la domanda e l'offerta di lavoro in Italia nel settore dell'immigrazione", ha aggiunto.

 

14. MINORI - Giornata mondiale contro il lavoro minorile. L'Oil: sono 246 milioni nel mondo i bambini costretti a lavorare; 1,2milioni quelli vittime del traffico di esseri umani (Redattore Sociale), ROMA, 12 giugno - Si celebra oggi, per il secondo anno consecutivo, la Giornata mondiale contro il Lavoro minorile istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Quest’anno la giornata è dedicata al tema del traffico dei minori. Una considerazione rende l’idea del fenomeno: oggi nel mondo un bambino su sei è vittima del lavoro minorile ed è sottoposto a lavori nocivi per la sua salute mentale e fisica e per il suo sviluppo emozionale. L’ufficio di Roma dell’Oil ha celebrato la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile con una conferenza tenutasi questa mattina e organizzata in collaborazione con l’Assessorato alle politiche di promozione dell’infanzia e della famiglia del Comune di Roma. Una manifestazione a cui hanno preso parte rappresentanti governativi, datori di lavoro, organizzazioni sindacali e della società civile. Non solo: durante l’incontro l’ufficio di Roma dell’Oil ha siglato un’importante convenzione con l’Assessorato alle politiche di promozione dell’Infanzia e della Famiglia del Comune di Roma e con l’Atac (Agenzia per i trasporti autoferrotranviari del Comune di Roma) per lanciare anche in Italia la Campagna “Cartellino Rosso al lavoro minorile”. Ma veniamo ai dati, presentati in sede di conferenza. Va detto che sono 246 milioni nel mondo i bambini costretti a lavorare, 73 milioni dei quali hanno meno di 10 anni. “Nessun paese ne è immune – afferma l’Oil -: si stimano in 2,5 milioni i bambini che lavorano nei paesi sviluppati e in 2,5 milioni quelli che lavorano nei paesi in transizione quale la ex Unione Sovietica. In particolare sono circa 1,2 milioni i bambini nel mondo vittime del traffico”. Per traffico di bambini si intende lo spostamento dei bambini da un luogo all’altro all’interno dei confini nazionali o al di fuori di essi con l’uso della forza della coercizione o di sotterfugi, verso situazioni che implicano il loro sfruttamento economico o sessuale. Il traffico dei bambini è considerato come un crimine dal diritto internazionale e viene altresì riconosciuto come una delle peggiori forme di lavoro minorile. Da molto tempo, tra l’altro, l’Oil combatte il traffico di bambini attraverso la Convenzione (n.29) sul lavoro forzato del 1930 e dal 1999 con uno strumento ancora più efficace quale la Convenzione (n.182) sulle forme peggiori di lavoro minorile ratificata da 138 paesi, inclusa l’Italia.
“Il fenomeno del traffico esiste da molto tempo – ha precisato l’organizzazione - ed è peraltro in crescita in tutti i continenti e in tutte le culture, quasi tutti i paesi sono coinvolti in un modo o nell’altro nel traffico di bambini siano essi paesi di origine, di transito o di destinazione”. Se non vengono istituiti controlli e monitoraggi, l’Oil prevede un aumento negli anni a venire di questo terribile fenomeno.
Secondo l’Organizzazione internazionale sul lavoro, ogni anno muoiono 22mila bambini a causa degli incidenti sul lavoro. La maggior parte (circa 127 milioni) dei bambini di età inferiore ai 14 anni costretti a lavorare vive nella regione dell’Asia e del Pacifico. La proporzione più alta di bambini costretti a lavorare si osserva nell’Africa subsahariana, dove lavora quasi un terzo (48 milioni) dei bambini di età inferiore ai 14 anni. Sempre secondo l’Oil, nel mondo la maggior parte dei bambini che lavorano sono impiegati nel settore informale, dove non sono tutelati da nessuna protezione legale o regolamentare: il 70% è attivo nell’agricoltura, la caccia e la pesca industriali o l’industria del legno; l’8% lavora nelle industrie manifatturiere, un altro 8% è attivo nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nella restaurazione e nel settore alberghiero, il 7% lavora nei servizi comunitari, sociali e personali quali, ad esempio, i lavori domestici. Sempre secondo l’Oil, ben 8,4 milioni di bambini sono nella trappola della schiavitù, del traffico di essere umani, dell’asservimento dei figli per ripagare i debiti, della prostituzione, della pornografia o altre attività illecite. Fra questi ultimi, come detto, sono 1,2 milioni i bambini vittime del traffico di esseri umani. Ed ancora: “Secondo i dati disponibili, le zone più colpite sono ad oggi l’Asia del Sud e il Sud Est asiatico, l’Africa e l’Europa Orientale. Il fenomeno comincia tuttavia ad apparire anche nelle Americhe e nei Carabi. Tra il punto di partenza e quello di destinazione sono molti gli attori coinvolti, per bloccare questo fenomeno è dunque necessario rivolgersi alle famiglie, alle comunità d’origine, ai reclutatori, agli intermediari, ai trasportatori, ai funzionari corrotti ai datori di lavoro e chiaramente ai clienti”. Il Programma internazionale per l’abolizione del lavoro minorile dell’Oil (Ipec) si adopera a favore dell’eliminazione effettiva del traffico fronteggiandone le cause più importanti. Ha affermato Claudio Lenoci, direttore dell’Ufficio dell’Oil di Roma: “La violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso la mortificazione di un lavoro minorile che spesso assume forme aberranti, è una vergogna assolutamente intollerabile per la società globale e più umana che intendiamo realizzare”.

 

15. MINORI – L'Unicef: ''Per porre fine alle peggiori forme di lavoro minorile gli stati devono combattere il traffico di bambini'' (Redattore Sociale), GINEVRA, 12 giugno – "Gli sforzi per porre fine alle peggiori forme di lavoro minorile non avranno successo senza un’efficace integrazione con quelli tesi a combattere il traffico di bambini e di donne dentro e fuori i confini nazionali. Nella giornata mondiale contro il lavoro minorile, l’Unicef sottolinea come il traffico di esseri umani, con un fatturato annuo di 12 milioni di dollari, inizi ad assumere le medesime proporzioni del traffico illegale di armi e di stupefacenti. Si chiede Carol Bellamy, direttore generale dell’Unicef: “Come possiamo mettere fine alle più ignobili forme di lavoro minorile quando il traffico di bambini e donne continua incontrastato? I bambini sono sempre più trattati come merci dalle reti criminali. Non possiamo semplicemente guardare alle peggiori forme di lavoro minorile come una vergogna: dobbiamo considerarle come una parte di un commercio criminale e inumano che deve essere fermato”. I bambini, sottolinea il direttore generale dell’Unicef, sono considerati dai trafficanti alla stregua di merci, ingannati con promesse di una migliore istruzione o “lavori migliori” per poi divenire vittime di un traffico illegale: lontani da casa o trasferiti clandestinamente in paesi stranieri i bambini vittime del traffico restano soli, privi di documenti e – esclusi da ogni forma di protezione – sono di frequente costretti a prostituirsi, a lavorare come domestici in famiglie agiate, ad accettare matrimoni precoci e non voluti, o a effettuare lavori pericolosi o illegali.
“Benché non esistano dati ufficiali sul traffico di bambini – precisa l’Unicef -, alcune stime parlano di 1,2 milioni di bambini che cadono ogni anno vittime del traffico. Bambine a volte di soli 13 anni, provenienti in maggioranza dall’Asia e dall’Europa dell’est, vengono ‘vendute per corrispondenza’ come spose; altre sono utilizzate come servitù domestica, private di ogni accesso all’istruzione e spesso costrette a subire violenza sessuale per mano dei loro ‘datori di lavoro’”. Uno studio effettuato dal “Centro di ricerca Innocenti” dell’Unicef ha rivelato che in Africa il traffico di bambini interessa ormai almeno la metà dei paesi del continente. Sempre Carol Bellamy sottolinea come nessun paese sia immune dal traffico di esseri umani: “E’ necessaria una coraggiosa presa di posizione da parte dei governi nazionali, cui per primi spetta la responsabilità di considerare il traffico un crimine, garantendo che i bambini siano protetti da questa forma di sfruttamento. Molti paesi sono già firmatari del Protocollo contro il commercio, traffico e pornografia minorile della Convenzione sui diritti dell’infanzia, ma molto resta da fare per assicurarne l’effettiva attuazione, attraverso, ad esempio, campagne di sensibilizzazione, la creazione di una cornice legale appropriata, la registrazione alla nascita di tutti i bambini e una forte cooperazione internazionale. Un’altra importante misura è garantire il visto per motivi umanitari, o concedere lo status di rifugiato, ai bambini vittime del traffico, e non c’è momento migliore per dare avvio a questo processo”, conclude il Direttore Generale dell’Unicef, “della Giornata mondiale contro il lavoro minorile”. L’Unicef è impegnato nella prevenzione e per l’eliminazione del traffico di bambini, attraverso un approccio mirato ad aiutare i singoli paesi a creare un ambiente protettivo per i bambini, che li salvaguardi dallo sfruttamento e dall’abuso prima che questi abbiano luogo. La creazione di tale “ambiente protettivo” si fonda su 8 interventi comuni: “I Governi devono mostrare un deciso impegno politico per combattere il traffico di minori, mettendo in vigore un’efficace legislazione che consideri illegale il traffico punendo i trafficanti. Gli interventi concreti devono essere sempre guidati dal principio del superiore interesse del bambino. La legislazione deve essere fatta rispettare in modo rigoroso e nella certezza del diritto, inclusi gli accordi internazionali per prevenire il traffico e agevolare il ritorno sicuro dei bambini vittime del traffico. Si devono mutare attitudini e comportamenti, mandando e tenendo tutti i bambini – e soprattutto le bambine - a scuola, cosa che accresce decisamente il loro livello di protezione: 120 milioni di bambini, la maggior parte dei quali sono femmine, non vanno però ancora a scuola. Si devono attuare campagne di sensibilizzazione che aiutino le comunità, le famiglie e gli stessi bambini a prevenire il traffico. I bambini devono essere consapevoli dei pericoli del traffico in modo da potersi proteggere. I bambini sono spesso ingannati da promesse di soldi e di una “vita migliore”: per contrastare tali pericoli i bambini a rischio devono ricevere quelle informazioni e conoscenze fondamentali che permettano loro di non farsi ingannare. Queste potrebbero comprendere la formazione professionale o attività generatrici di reddito, realizzate a livello comunitario, che li tengano a distanza dalle false promesse dei trafficanti”. Ed ancora: “Tutti coloro che sono a stretto contatto con i bambini devono essere in grado di riconoscere i pericoli del traffico e di agire di conseguenza. I maestri devono individuare prontamente i segnali di avvertimento provenienti da un ambiente familiare difficile. La polizia che effettua irruzioni nei bordelli deve essere consapevole del fenomeno delle ragazze provenienti da altri paesi, evitando di discriminarle ulteriormente. Una polizia di frontiera con una conoscenza limitata del fenomeno del traffico potrebbe non effettuare gli adeguati controlli quando si trovi in presenza di bambini che oltrepassano il confine non accompagnati dai genitori”. Infine, “l’attenzione dei media costituisce un fondamentale strumento di sensibilizzazione per la lotta al traffico e per richiamare un’efficace e sistematica protezione dei bambini che ne restano vittime; e quanto al reinserimento e recupero delle vittime del traffico, i bambini che sono stati vittime del traffico hanno bisogno di servizi adeguati che li aiutino ad uscire dalla loro situazione e a tornare a casa in un ambiente protettivo. I servizi di assistenza per i bambini vittime del traffico devono seguire il principio guida del superiore interesse del bambino, compreso il suo ritorno ad un ambiente sicuro e accogliente”.

 

16. IMMIGRAZIONE - Msf: impedire le espulsioni di stranieri malati: ''così di fatto l'Italia li condanna a morte'' (Redattore Sociale), ROMA, 11 giugno – “Vogliamo impedire le espulsioni di stranieri malati di Aids, tbc o in dialisi: così di fatto l'Italia li condanna a morte”. Può capitare, infatti, che uno straniero senza permesso di soggiorno – a cui vanno comunque garantite le cure continuative, secondo quanto detta il Testo Unico sull’immigrazione - esca dall’ospedale e venga fermato dalle forze dell’Ordine, quindi espulso “con una quantità di farmaci che bastano per 20 giorni di terapia”. Loris de Filippi, responsabile di Medici senza frontiere-Missione Italia, annuncia che l’organizzazione si sta attivando perché nel Regolamento di attuazione della Bossi-Fini si preveda una sospensione delle espulsioni in caso di malattia. Intanto dovrebbe prendere il via la collaborazione di Msf-Missione Italia in ambito sanitario con Asl e Comune di Brescia, dove gli stranieri residenti sono 120mila: il 14% della popolazione, con “un’alta incidenza di Aids e prostituzione – evidenza de Filippi -. La Regione Lombardia, che spende molto per la sanità, non ha soldi per garantire i farmaci antiretrovirali ai malati di Aids immigrati”. La tutela sanitaria degli stranieri sembra critica anche in Sicilia, soprattutto riguardo ai lavoratori stagionali, per i quali mancano i presidi sanitari. “Vogliamo superare il tabù di sovrapporci o di sostituirci alle Asl o alle autorità locali – precisa de Filippi -. Ora le province di Ragusa e Trapani ci hanno comunicato di voler istituire un laboratorio per gli stranieri”. A Lampedusa Msf-Missione Italia ha visitato circa 4mila persone. “È calata l’attenzione sugli sbarchi – denuncia de Filippi -, ma chi arriva spesso ha condizioni di salute precarie: tra i 33 stranieri sbarcati 2 giorni fa, 2 avevano la polmonite, altri principi di assideramento”. A Roma, presso la Asl RmE – con un bacino di utenza di 35mila immigrati residenti, soprattutto asiatici e dell’Est europeo, il 30% dei quali sarebbero senza permesso di soggiorno – Msf sta promuovendo fra l’altro anche incontri di educazione sanitaria, “senza però medicalizzare le persone, inviando le donne presso i consultori, dove però spesso mancano i mediatori culturali”. In questi giorni gli operatori si stanno occupando di alcuni stranieri arrivati anche dalla Sicilia: in 55, tra la via Nomentana e la Tiburtina, hanno trovato riparo in un palazzo abbandonato, senza acqua e senza servizi igienici.

 

17. RIFUGIATI - In Italia presentate 105mila domande di asilo dal '90 al 2000, riconosciute solo il 6,6%. La denuncia di Msf (Redattore Sociale), ROMA, 11 giugno - In Inghilterra lo scorso anno hanno chiesto asilo 110.630 stranieri, in Italia sono state presentate 105.090 domande dal '90 al 2000 e ne sono state riconosciute circa il 6,6%. Il nostro paese, quindi, risulta essere il fanalino di coda nel diritto d’asilo: 71.400 richieste inoltrate in Germania lo scorso anno, quasi 51mila in Francia, in Italia in media circa 15mila all’anno, anche se per il 2002 non esistono ancora dati certi. Nel 2001, su 9.620 domande presentate, ne sono state riconosciute 2.098. A snocciolare i dati è Medici senza frontiere-Missione Italia, denunciando tramite il responsabile, Loris de Filippi: “Il nostro paese investe 260 milioni di euro per fronteggiare l'immigrazione clandestina, ma spende meno del 10% di questa cifra per l'accoglienza di stranieri e rifugiati”. Da rifare le politiche sull’asilo, dunque, secondo Msf, visto che l’Italia è l’unico paese Ue a non avere una normativa ad hoc in questo ambito, ha ricordato Andrea Accardi, che si occupa di richiedenti asilo e rifugiati a Msf-Missione Italia. La Bossi-Fini prevede il “trattenimento in centri di identificazione per 20 giorni, che sarebbero aperti dalle 10 alle 17 e dove risiederebbero anche donne sole e vittime di tortura, minori non accompagnati”, ha riferito Accardi. Intanto continua la campagna di lobbing e advocacy “Diritto d'asilo: una questione di civiltà”, promossa da Msf insieme ad Amnesty International e a Ics-Consorzio italiano di solidarietà: il 24 e 25 giugno la compagnia Hidden Theatre-Teatro di nascosto di Volterra sarà a Villa Mercede (Roma) per esibirsi in uno spettacolo nell’ambito della campagna. Nei prossimi giorni una delegazione di Msf incontrerà il sottosegretario al ministero dell’Interno Mantovano per un confronto sul Regolamento di attuazione della legge Bossi-Fini; sarebbero 8 le commissioni territoriali che dovrebbero esaminare in tutta Italia le domande dei richiedenti asilo quando entrerà in vigore il Regolamento.

 

18. IMMIGRAZIONE - Sars, Sirchia visita centro accoglienza immigrati: saranno creati dei locali per l'isolamento (Redattore Sociale), ROMA, 11 giugno - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia si è recato oggi in visita al centro di accoglienza per immigrati di Ponte Galeria a Roma per verificare le condizioni di assistenza sanitaria degli ospiti della struttura con particolare riguardo alla possibile diffusione della sindrome respiratoria acuta severa (Sars). Lo ha comunicato in una nota lo stesso ministero. “Il Ministro Sirchia, pur apprezzando l’organizzazione e le misure igienico-sanitarie adottate, - si legge nel testo - ha segnalato alle Autorità competenti la necessità di provvedere alla creazione di uno o più locali da adibire ad isolamento degli eventuali casi sospetti per evitare che questi vengano immediatamente trasferiti in ospedale e possano costituire fonte di trasmissione della malattia. Rimane previsto invece il trasferimento in un centro di riferimento per i casi affetti da forme gravi. Questa stessa misura sarà adottata in tutti i centri di accoglienza distribuiti sul territorio nazionale”.

 

19. NOMADI - A Roma un mercato Rom: in mostra lavoro dei maestri ramai, antiquariato, abiti usati (Redattore Sociale) ROMA, 11 giugno - Si terrà sabato 14 e domenica 15 giugno "Pijats Romanò", manifestazione culturale e mostra mercato Rom, dalle 8 alle ore 16, nel Piazzale Militari Caduti nei Lager. L’esposizione ospita il lavoro dei maestri ramai Rom, ma anche oggetti di antiquariato, abiti usati, articoli da collezionismo. Non mancherà ovviamente la musica balcanica e chi lo desidera potrà farsi predire il futuro attraverso i fondi del caffè. L’iniziativa dell’Opera Nomadi mira a far conoscere la realtà culturale del popolo Rom e per questo motivo in questi due giorni è prevista una una mostra storico – documentaria sul popolo dei Rom, Sinti e Camminanti e a disposizione di chi vorrà saperne di più banchetti con libri e materiale informativo.

 

20. RIFUGIATI - Il 20 giugno la Giornata mondiale: le iniziative del Centro Astalli nelle città della propria rete (Redattore Sociale) ROMA, 11 giugno - Il 20 giugno si celebrerà, per la terza volta, la Giornata mondiale dei Rifugiati. Il tema scelto quest’anno dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati è "Giovani rifugiati: costruiamo il futuro". In occasione di questo evento la Fondazione Centro Astalli (Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia) ha programmato iniziative nelle varie città della propria rete territoriale. In particolare, dal 14 al 20 giugno a Roma verrà allestita, presso il Ferrhotel “Centro Pedro Arrupe” in via di Villa Spada 161 – che accoglie circa un centinaio di richiedenti asilo provenienti da vari paesi del mondo - una mostra di pittura e ceramica artigianale, con oggetti realizzati dagli ospiti del Centro. L’esposizione, aperta a tutti, verrà inaugurata il 14 giugno alle ore 18 e resterà aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 20. Inoltre il 24 giugno, presso la sede di Civiltà Cattolica (via di Porta Pinciana 1), alle ore 17.30, verrà proposto un convegno sul tema “Le sfide dell’integrazione”, con interventi del giornalista Abdel Azim Ali, rifugiato in Italia; la giornalista del Tg3 Giovanna Botteri; il direttore di “Limes” Lucio Caracciolo; il responsabile del Centro Astalli, il gesuita padre Francesco De Luccia, direttore di Jrs Italia-Centro Astalli; l’assessore alle politiche sociali e della salute del Comune di Roma, Raffaela Milano. Per ulteriori informazioni, contattare Donatella Parisi, tel. 06/69925099. In Italia il Jrs-Centro Astalli ha continuato nel 2002 la sua opera a favore dei rifugiati e dei richiedenti asilo a Roma, Catania, Trento e Vicenza, con un totale di circa 10.000 beneficiari dei suoi servizi, che includono: una mensa serale (50.000 pasti serviti lo scorso anno), alloggi notturni per uomini (40 posti), per donne e bambini (40 posti), un ambulatorio (oltre 2.000 visite nel 2002), una scuola di italiano (100 studenti iscritti), un centro di ascolto e orientamento legale (circa 250 incontri al mese), un centro di accoglienza (100 posti allestiti in locali concessi dalle Ferrovie dello Stato in cooperazione con il Comune di Roma), e attività di sensibilizzazione e informazione. La Fondazione Centro Astalli ha avviato il progetto “Finestre – Storie di Rifugiati”, un programma per sensibilizzare gli studenti della scuola superiore al tema del diritto d’asilo e alla conoscenza delle problematiche dei rifugiati. Fino a dicembre 2002, 1.600 studenti su tutto il territorio nazionale hanno partecipato al progetto. Nell’aprile 2002 è partito un nuovo progetto in collaborazione con altre 4 associazioni di volontariato impegnate nel sostegno a rifugiati e richiedenti asilo. Il progetto intitolato “Diritti umani e volontariato” prevede le seguenti azioni: un corso di formazione base e uno di formazione specializzato su volontariato e diritti umani, con particolare riferimento al diritto d’asilo; una ricerca sugli orientamenti giurisprudenziali in materia di diritto d’asilo in Italia; un’attività di monitoraggio relativa alle procedure per l’ottenimento dell’asilo attualmente in essere in Italia; una campagna di sensibilizzazione in tutte le province del Lazio in occasione della Giornata del Rifugiato nel 2002 e 2003.

 

21. IMMIGRAZIONE: Pisanu, in Italia troppe strumentalizzazioni (ANSA) - ROMA, 11 GIU - "In Italia, purtroppo, si parla di immigrazione con troppe strumentalizzazioni polemiche, che spesso ci fanno perdere di vista la dimensione e la complessità del fenomeno e le enormi implicazioni di carattere sociale, culturale e politico che esso comporta": lo ha detto il Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, intervenendo oggi a Roma ad un convegno dedicato ai temi della sicurezza europea.

 

22. IMMIGRAZIONE - Silveri (direttore immigrazione Welfare): ''Le pratiche di regolarizzazione risolte entro l'anno'' (Redattore Sociale), TORINO, 11 giugno - "Entro fine anno saranno risolte tutte le pratiche relative alla regolarizzazione degli immigrati in possesso dei requisiti necessari. Le oltre 700.000 domande saranno tutte analizzate e avranno ottenuto risposta”. E’ quanto ha promesso ieri a Torino Giuseppe Silveri, direttore generale immigrazione del Ministero del Lavoro e del Welfare nel corso del convegno “Un futuro per l’immigrazione in Italia: l’orizzonte delle seconde generazioni”. Si tratta di un appuntamento organizzato dalla Fondazione Giovanni Agnelli. “Fino ad ora – ha continuato Silveri – è stato analizzato circa un terzo delle domande presentate. Ma la macchina amministrativa sta compiendo un grosso sforzo, sono state assunte nuove persone proprio per questo compito e per ridurre i tempi di attesa”. Silveri ha anche affrontato il tema dell’allargamento a Est dell’Unione europea che in molti pensano porterà a un incremento dell’immigrazione da Paesi come Polonia e Repubblica Ceca oltre che, in un prossimo futuro, da quelli “in attesa” come Romania e Bulgaria. In sede di UE si sta infatti discutendo se operare una sorta di moratoria: per alcuni anni ai “nuovi” cittadini europei non sarebbe permesso di muoversi senza visto all’interno degli Stati dell’Unione. “Il nostro governo – ha spiegato Silveri – non ha preso posizione ufficiale, ma posso dire che da dichiarazioni di singoli esponenti l’Italia pare essere orientata a non aderire alla proposta di moratoria. Infatti credo che esista una sorta di compensazione automatica. Se il mercato del lavoro italiano sarà in grado di assorbire una certa quota di stranieri, questa sarà semplicemente ripartita in modo diverso: aumenteranno il lavoratori provenienti dai nuovi Paesi dell’UE, ma di certo diminuiranno quelli da altri stati extraeuropei”. In conclusione il direttore generale per l’immigrazione ha ricordato come oggi l’emergenza è rappresentata dai minori stranieri non accompagnati, spesso coinvolti e sfruttati in azioni di spaccio, accattonaggio, borseggio. “La questione della seconda immigrazione oggi in Italia non è ancora così sentita perché si tratta di un fenomeno meno diffuso rispetto a quanto avviene in Paesi come la Francia, ma è certo che nel corso dei prossimi decenni sarà destinato a mutare radicalmente i rapporti sociali nel nostro Paese”.

 

La rassegna stampa può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it - (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli immigrati in Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")