1.
Il
ministro Frattini: "Chiederemo più fondi UE per il contrasto
dell'immigrazione clandestina" (Stranieri in Italia)
2.
Pronto
il decreto che autorizza l’ingresso di 19.500 lavoratori immigrati (Migra)
3.
RIFUGIATI
- Giornata mondiale: la Caritas di Bologna organizza un'intera settimana di
iniziative (Redattore
Sociale)
4.
IMMIGRAZIONE:
'Importavano' donne dall' Est, tre arresti sgominata organizzazione operante
fra Campania e Basilicata (ANSA)
5.
NOMADI
- Senza finanziamenti Ue chiude il campo macedone. I rom scrivono a Prodi:
''Signor Presidente, si ricordi di noi...'' (Redattore Sociale)
6.
DIRITTI
- Arriva ''La bottega del diritto'', uno sportello itinerante di orientamento
legale nella capitale (Redattore
Sociale)
7.
Creolizzare
l'Europa. Letteratura e Migrazione di Armando Gnisci (Stranieri in Italia)
8.
RIFUGIATI
- Contro il mancato riconoscimento del diritto di asilo, Kurdi da
mercoldì in sciopero della fame (Redattore Sociale)
9.
MINORI
- Scarpati (Ecpat): ''Buona parte dei minori si vendono ai trafficanti per
uscire dalla miseria'' (Redattore
Sociale)
10.
EMARGINAZIONE
- Cresce il servizio di accoglienza di Ain Karim per le donne provenienti dal
carcere (Redattore
Sociale)
11.
IMMIGRAZIONE:
proseguono sbarchi clandestini a Lampedusa/Ansa nell'isola oggi gia arrivati
260 extracomunitari, 30 intercettati (ANSA)
12.
MINORI
– Il Ministro Prestigiacomo: ''Entro l'estate il ddl sulla tratta delle
persone che sanziona il traffico dei minori'' (Redattore Sociale)
13.
RAPPORTO
CARITAS: mancano garanzie e diritti per immigrati due milioni e 350 mila in
Italia, regolarizzazioni a rilento (ANSA)
14.
MINORI
- Giornata mondiale contro il lavoro minorile. L'Oil: sono 246 milioni nel
mondo i bambini costretti a lavorare; 1,2milioni quelli vittime del traffico di
esseri umani (Redattore
Sociale)
15.
MINORI
– L'Unicef: ''Per porre fine alle peggiori forme di lavoro minorile gli
stati devono combattere il traffico di bambini'' (Redattore Sociale)
16.
IMMIGRAZIONE
- Msf: impedire le espulsioni di stranieri malati: ''così di fatto l'Italia
li condanna a morte'' (Redattore
Sociale)
17.
RIFUGIATI
- In Italia presentate 105mila domande di asilo dal '90 al 2000, riconosciute
solo il 6,6%. La denuncia di Msf (Redattore Sociale)
18.
IMMIGRAZIONE
- Sars, Sirchia visita centro accoglienza immigrati: saranno creati dei locali
per l'isolamento (Redattore
Sociale)
19.
NOMADI
- A Roma un mercato Rom: in mostra lavoro dei maestri ramai, antiquariato,
abiti usati (Redattore
Sociale)
20.
RIFUGIATI
- Il 20 giugno la Giornata mondiale: le iniziative del Centro Astalli nelle
città della propria rete (Redattore Sociale)
21.
IMMIGRAZIONE:
Pisanu, in Italia troppe strumentalizzazioni (ANSA)
22.
IMMIGRAZIONE
- Silveri (direttore immigrazione Welfare): ''Le pratiche di regolarizzazione
risolte entro l'anno'' (Redattore
Sociale)
1. Il ministro Frattini: "Chiederemo
più fondi UE per il contrasto dell'immigrazione clandestina" (Stranieri in Italia), 13 giugno - In
vista della futura presidenza semestrale dell'Unione Europea, l'Italia si
appresta ad organizzare nuovi impegni per contrastare l'immigrazione
clandestina. Portavoce se ne fatto il ministro degli Esteri Franco Frattini che
ha affermato come i 140 milioni di euro stanziati dalla Ue per il prossimo
triennio per Frattini siano "insufficienti vista l'ampiezza della sfida".
Il responsabile della Farnesina ha detto che la Commissione ha trasmesso
qualche giorno fa un rapporto nel quale viene fornita una panoramica delle
risorse finanziarie in dotazione ai Quindici per contrastare i flussi illegali.
Si tratta di un importante capitolo affinche' il tema dell'immigrazione possa
diventare un "dossier europeo e non piu' una questione delegata alla buona
volonta' dei singoli Stati". Frattini si e' soffermato sulla necessita' di
una politica comune anche in materia di rimpatri. Il nostro Paese si sta
impegnando per la creazione, condivisa anche da altri Paesi, tra i quali la
Gran Bretagna, di un "fondo europeo per i rimpatri che non penalizzi il
dato geografico nei Paesi piu' esposti". Al prossimo Consiglio di
Salonicco, che segnera' il passaggio del testimone alla guida semestrale della
presidenza dalla Grecia all'Italia, sul tavolo sara' anche portato il tema
della gestione delle frontiere. L'Italia ritiene indispensabile che la gestione
"vada integrata a livello europeo".
2. Pronto il decreto che autorizza
l’ingresso di 19.500 lavoratori immigrati (www.migranews.net), 13 giugno - Lo
ha reso noto il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni al termine
dell'incontro con il ministro del Welfare Roberto Maroni dal quale ha ricevuto
copia del decreto firmato dal presidente del Consiglio che autorizza l'ingresso
di 19.500 lavoratori extracomunitari distinti in 8.500 stagionali, 800
autonomi, 200 argentini, 10.000 subordinati non stagionali. «E' importante
- ha sottolineato Bedoni - l'impegno del ministro del Welfare a registrare in
tempi rapidi presso la Corte dei conti il dpcm (decreto della presidenza del
Consiglio dei ministri) e a formalizzare la ripartizione su base regionale dei
nuovi ingressi autorizzati, con la possibilità di trasferimenti tra
regioni. Bisogna immediatamente affrontare e risolvere le situazioni di
emergenza come quella per la raccolta di tabacco nella provincia di Caserta
dove il ministro - ha precisato Bedoni - ha previsto l'assegnazione di 1.500
autorizzazioni». L'allarme per la mancanza di manodopera nelle campagne
per la raccolta di frutta, tabacco e la vendemmia era stato lanciato dalla
Coldiretti (vedi l’articolo pubblicato sul nostro sito «La
Confagricoltura chiede al governo disponibilità di almeno altri 15mila
immigrati») dopo aver verificato l'insufficienza degli ingressi previsti
dal ministro Roberto Maroni con il decreto flussi 2003 che prevedeva una quota
di 60.000 lavoratori extracomunitari (50 % dei quali la Coldiretti stima
impegnati in agricoltura). Una novità per il settore agricolo - conclude
la Coldiretti - sono le richieste per l'ingresso dei lavoratori extracomunitari
a tempo indeterminato (circa 1.000) a dimostrazione che la presenza dei
lavoratori extracomunitari è divenuta una componente strutturale del
lavoro in agricoltura.
3. RIFUGIATI - Giornata mondiale: la Caritas di
Bologna organizza un'intera settimana di iniziative (Redattore Sociale), BOLOGNA, 13 giugno – Un'intera
settimana di iniziative – da domenica 15 giugno a domenica 22 –
promossa dalla Caritas di Bologna in occasione della III Giornata mondiale del
rifugiato: mostre fotografiche, dibattiti, testimonianze, film e una partita di
calcio. Per tutta la settimana, il Centro Poggeschi, in via Guerrazzi, ospita
“Iraq 1991-2003”, mostra del fotoreporter Luciano Nadalini,
recentemente rientrato dall’Iraq, e le fotografie e i testi degli
studenti della scuola di italiano “Akuna Matata”. Mercoledì
18, alle 18, sempre al Centro Poggeschi, è in programma l’incontro-dibattito
“Cosa fa la Caritas?”, seguito da testimonianze di rifugiati
politici. Per venerdì 20, Giornata mondiale del rifugiato, è
prevista invece una mattinata seminariale; alle 11, tavola rotonda sulla
realtà cittadina: parecipano Raul Collina, responsabile settore
immigrazione del Comune di Bologna, e un rappresentante della Prefettura di
Bologna. Alle 20.30, al cinema “Lumière”, verrà
proiettato il film “Cose di questo mondo”; un’occasione,
questa, per raccogliere offerte da destinare alle attività della Caritas
diocesana a favore dei rifugiati. Ma gli appuntamenti più attesi sono in
programma sabato 21: alle 15, al campo Bernardi (Lunetta Gamberini), la squadra
di calcio Rifugiati Caritas sfiderà “amichevolmente” quella
dell’Ufficio Stranieri della Questura di Bologna; il calcio
d’inizio partita verrà dato da Giacomo Bulgarelli. E alle 20, al
Centro interculturale “Massimo Zonarelli” di via Vezza, il Teatro
Nascosto di Volterra, in collaborazione con Medici senza frontiere, Ics e
Amnesty International, porterà in scena uno spettacolo teatrale sul tema
dell’asilo politico. Infine, domenica 22, alle 10.15, messa animata dal
coro Rifugiati nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano.
“L’Italia è l’unico Paese europeo a non avere una
legge organica sull’asilo politico – ha ricordato stamani Francesca
Tiberio, responsabile Ufficio profughi e rifugiati della Caritas di Bologna
–. L’unico Paese europeo a non aver pensato di legiferare in merito
a un argomento che comprende la vita, l’accoglienza e il modo di vedere
di chi fugge, chi lascia tutto”. Come è successo ad Abdulaye, 28
anni, originario del Camerun: due lauree, campione nazionale di karaté
non solo del proprio Paese, ma dell’intera Africa, per motivi politici si
è ritrovato a scappare e a ricominciare una nuova vita qui, in Italia.
“E’ stato duro, molto - racconta - adesso, finalmente, da due mesi,
dopo un anno e mezzo di attesa, ho ottenuto lo status di rifugiato
politico”. Abdulaye è il capitano della squadra di calcio Rifugiati
Caritas, che scenderà in campo sabato prossimo indossando le maglie
messe a disposizione dal Bologna Calcio. Una squadra variegata, i cui
calciatori vengono da Angola, Liberia, Guinea, Costa d’Avorio. Africa,
prevalentemente. Da quando l’Ufficio profughi e rifugiati della Caritas
di Bologna ha aperto battenti (circa tre anni e mezzo fa) ha visto passare
oltre 400 persone; attualmente sta seguendo un’ottantina di richiedenti
asilo. Le origini dei rifugiati? Africa, per la maggior parte (a causa di
guerre etniche e finte democrazie), Sri Lanka, Kazakistan, Iraq, Libano,
Thailandia. “Il problema sono i tempi, lunghissimi, per
l’ottenimento, quando viene dato, dello status – aggiunge Francesca
Tiberio – : ci sono già 15 mesi di attesa per la chiamata della
Commissione, che deve prendere in esame la richiesta formulata dalla persone.
In questo lungo periodo, il rifugiato non può lavorare, non può
fare praticamente nulla”. A Bologna, la Caritas è l’unica
associazione ad occuparsi dei rifugiati politici; adesso, il Comune dovrebbe
aprire prossimamente in via Ceri una struttura “ad hoc”, capace di
ospitare sedici persone; una casa d’accoglienza, dunque, che verrebbe
gestita e seguita dalla Caritas. E ancora a proposito della settimana
organizzata per la Giornata mondiale del rifugiato, “anche se piccola,
è un’iniziativa comunque importante – ha detto don Giovanni
Nicolini, direttore della Caritas diocesana – . Tanto più in
questi giorni, dove si assiste, a livello mondiale, a un’impressionante
deriva della politica verso guerre e terrorismo. Stanno crescendo la paura,
l’angoscia; incontrare queste persone, che non hanno programmato una
migrazione, ma sono dovute fuggire dal proprio Paese, è
un’esperienza davvero importante”.
4. IMMIGRAZIONE: 'Importavano' donne dall' Est,
tre arresti sgominata organizzazione operante fra Campania e Basilicata (ANSA) - POTENZA, 13 GIU - Un'
organizzazione specializzata nell' "importazione" dai Paesi dell' Est
di donne che, fatte giungere in Italia, venivano utilizzate per lavori
domestici o convivevano con uomini soli, è stata sgominata dalla Polizia
di Stato, che ha arrestato tre persone in Campania e ha eseguito altre misure
cautelari anche in provincia di Potenza. Gli arresti sono stati eseguiti dagli
agenti della squadra mobile della Questura di Potenza, al termine di indagini
durate quasi un anno. Stamani la Polizia ha eseguito ordinanze di custodia
cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di
Potenza, Rocco Pavese, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica
presso il Tribunale del capoluogo, Francesco Basentini, che ha coordinato le
indagini. Secondo quanto si è saputo, l' organizzazione poteva contare
su vere e proprie "agenzie turistiche" per il trasferimento in Italia
delle donne, che dovevano pagare centinaia di euro per il viaggio e altro
denaro per gli spostamenti interni e per ripagare le persone che avevano
trovato loro un' "occupazione".
5. NOMADI - Senza finanziamenti Ue chiude il
campo macedone. I rom scrivono a Prodi: ''Signor Presidente, si ricordi di
noi...'' (Redattore
Sociale) MILANO, 13 giugno -
"Signor Presidente, si ricordi di noi...". Questo l'appello lanciato
al Presidente della Commissione Europea Romano Prodi in una lettera scritta da
due associazioni italiane, l'Acer (Associazione Comunità Europea Rom) di
Pisa e l'Amalipe Romano di Firenze. Le associazioni si dichiarano preoccupate
per il destino di 700 rom kosovari in Macedonia: si tratta di profughi sfuggiti
alla guerra in Kosovo e dislocati nel campo di Suto Orizari in Macedonia. Il 19
maggio scorso, in seguito alla sospensione dei finanziamenti dell'Ue, dell'Osce
e del Consiglio Europeo, il governo macedone ha deciso di chiudere il campo e
di cacciare i rom. È grave, sostiene la lettera, la situazione dei rom
in Europa. Costretti a fuggire dalla guerra, ai rom non è stato
riconosciuto lo status di rifugiati, al contrario dei serbi, albanesi croati,
bosniaci, curdi, ruandesi e così via. Neanche in Italia, dove sono stati
costretti a vivere nei ghetti dei campi nomadi. Alcuni rom rimpatriati
forzatamente in Kosovo sono stati assassinati e molti dei loro quartieri, tra
cui via Fabricka di Mitrovica, sono stati bruciati e rasi al suolo. I rom che
si trovano ora in Macedonia chiedono di fare domanda di rifugio in paesi
europei: "Signor Presidente, in tutte le guerre i rom sono stati vittime
degli altri popoli, perché non hanno voluto prendere le armi contro
nessuno (...) l'unica via d'uscita per noi rom è promuovere un
intervento dell'Unione Europea, una direttiva per la tutela dei nostri diritti.
Chiediamo di ottenere la cittadinanza europea, di far parte della famiglia
europea dove i diritti umani sono rispettati e tutelati". In conclusione,
le associazioni chiedono che la questione dei rom kosovari in macedonia sia
messa all'ordine del giorno dei lavori parlamentari e che siano presi al
più presto dei provvedimenti.
6. DIRITTI - Arriva ''La bottega del diritto'',
uno sportello itinerante di orientamento legale nella capitale (Redattore Sociale), ROMA, 13 giugno
2003 - E' stata presentata ieri a Roma una nuova iniziativa del comune
capitolino a tutela dei cittadini. Si tratta della "Bottega del
Diritto", uno sportello itinerante di orientamento legale; a partire da
martedì 17 sull’autobus attrezzato, che stazionerà secondo
un calendario prestabilito nelle piazze e nelle vie dei Municipi V, VIII e
XIII, alcuni avvocati del Foro di Roma presteranno la propria consulenza
gratuita su questioni giuridiche e controversie legali che riguardano la vita
di tutti i giorni. L’idea è quella di creare percorsi di
risoluzione delle controversie alternativi al ricorso al giudice, offrendo
così al cittadino strumenti di tutela diversi e dandogli la
possibilità di scegliere quello più idoneo alle sue esigenze.
L’avvocato della Bottega fornirà informazioni legali ed
orienterà il cittadino verso la più economica, idonea e semplice
forma di tutela giudiziale o extragiudiziale del diritto leso: si potranno
chiedere consulenze sui rapporti con la Pubblica Amministrazione, liti
condominiali, la salute e l’istruzione, la sicurezza personale e i propri
diritti di consumatori. Anche i cittadini stranieri potranno avvalersi della
consulenza sui problemi relativi alla propria condizione. Il colloquio
durerà circa 10-15 minuti e sarà ovviamente riservato.
Questo il calendario previsto: 17 giugno Via di Casalbertone di fronte a Via G.
Marcotti dalle 16.30 alle 20 - 19 giugno P.zza Recanati di fronte a L.go
Aqruata del Tronto dalle 16.30 alle 20.00 - 21 giugno P.le Magellano (Ostia
Lido) dalle 9.30 alle 12 - 24 giugno Via di Torrenova presso Parcheggio Parco
di Via Calimera dalle 16.30 alle 20 - 26 giugno Viale di Tor Bella Monaca
presso Parcheggio Supermecato Pewex dalle 16.30 alle 20 - 28 giugno P.le
Magellano (Ostia Lido) dalle 9.30 alle 12 - 1 luglio L.go Morreale presso
Chiesa S.G. Vianney dalle 16.30 alle 20 - 3 luglio P.zza B. Crivelli di fronte
Via S.Satta dalle 16.30 alle 20 - 8 luglio Via di Casalbertone di fronte a Via
G. Marcotti dalle 16.30 alle 20 - 10 luglio Via di Torrenova presso Parcheggio
Parco di Via Calimera dalle 16.30 alle 20 - 15 luglio Viale di Tor Bella Monaca
presso Parcheggio Supermecato Pewex dalle 16.30 alle 20 - 17 luglio L.go
Morreale presso Chiesa S.G. Vianney dalle 16.30 alle 20.
7. Creolizzare l'Europa. Letteratura e
Migrazione di
Armando Gnisci (Stranieri
in Italia), 13 giugno - In
questo volume, Armando Gnisci raccoglie, rimaneggiandoli, due libricini ormai
trovabili solo in qualche biblioteca: Il rovescio del gioco,
pubblicato da Carucci nel 1992, e La letteratura italiana della migrazione,
pubblicato da Lilith nel 1998. Vi ha aggiunto due saggi nuovi:
"Perdurabile migranza" e "Lettere migranti". In questo modo
il testo raccoglie le tappe più importanti del lavoro critico
(ermeneutico, storico e "politico") dell'autore, che si definisce come
un compagno di strada dei letterati e degli artisti migranti. In che senso
Gnisci parla di "creolizzazione dell'Europa"? Il suo libro ci
racconta la nuova letteratura creola italiana, quella in cui scrittori nati
stranieri, scrittori migranti, parlano a noi, di noi, nella nostra lingua. Un
libro che si rivolge a ciascuno di noi provocandoci, in un colloquio personale,
non astratto, che ci scuote, ci sfida, ci fa arrabbiare, ci fa fermare, ci fa
guardare. Per interrogarci. Su chi noi siamo. Su dove andiamo. Su dove va la
cultura italiana e con essa l'arte che la esprime. Che cosa riesce a
raccontarci infatti la cultura italiana d'oggi oltre all'afflizione di un io
obeso, ricco, stanco, di cui gli unici segreti e dolori sono ormai le malattie
mentali che lo colpiscono attraverso la solitudine insita nella perfetta
felicità, bandiera dell'ideologia della globalizzazione? In che modo ci
cambiano le storie narrate dagli scrittori che oggi dominano la vita culturale
in Italia? Già, perché segno dell'arte non è forse il
cambiamento che produce nel nostro animo? È questa la sfida artistica
che raccolgono i libri dei nuovi italiani, quelli che la nostra lingua l'hanno
imparata alla fine di un viaggio, un viaggio rovesciato rispetto ai canoni
classici della letteratura occidentale. Un lungo viaggio che da Sud porta a
Nord, e che apre nell'animo di chi lo affronta uno squarcio, una ferita.
È attraverso questo varco che lo scrittore migrante recupera il segreto.
Del nostro passato, del presente, del futuro che ci attende e ci unisce. Ed
è a motivo di questa ferita che ce lo racconta, nella nostra lingua,
permettendoci di viaggiare a nostra volta, di compiere un viaggio al sud di noi
stessi, destinato a lasciarci cambiati. L'invito dell'autore, che si definisce
paradosso anarchico dentro l'accademia, spesso più attenta al formalismo
dell'arte che alla sua forza simbolica, è di ascoltare queste nuove
voci, italiane, che immettono l'Italia, immettono noi, nella corrente della
nuova cultura mondiale. Una Weltliteratur che intende la vita
letteraria non come un museo in eterno restauro, ma come una matrice di
poetiche che servono a liberare l'umano, a cambiare la vita, a trasformare il
mondo. Che ci "decolonializza" facendoci vedere più chiaro. Un
invito a metterci in gioco. Un invito a lasciarci - noi e loro, insieme -
creolizzare. Armando Gnisci Creolizzare l'Europa.
Letteratura e Migrazione Roma, Meltemi 2003 Armando
Gnisci insegna Letteratura comparata all'Università "La
Sapienza" di Roma. Autore tradotto in diverse lingue, ha pubblicato, tra
l'altro, Creoli, meticci, migranti, clandestini e ribelli (1998), Poetiche dei
mondi (1999), Una storia diversa (2001), e ha curato Poetiche africane (2002).
8. RIFUGIATI - Contro il mancato riconoscimento
del diritto di asilo, Kurdi da mercoldì in sciopero della fame (Redattore Sociale) ROMA, 13 giugno -
Una quarantina di richiedenti asilo kurdi hanno iniziato da mercoledì
scorso uno sciopero della fame per protestare contro il mancato riconoscimento
del diritto di asilo. Da tempo la Commissione centrale "nega ai kurdi,
così come a molti altri richiedenti asilo, lo status di rifugiato
politico, in aperta violazione della Convenzione di Ginevra e di altre
Convenzioni internazionali. La Turchia, con un piede in Europa e una mano nelle
mani degli Stati Uniti, è considerata un Paese democratico e le
violazioni dei diritti umani e le torture subire dal popolo kurdo non vengono
ritenute sufficienti per la concessione dello status", rileva
l'associazione Azad. Le proposte di Blair e del governo inglese di istituire
"centri di transito" per richiedenti asilo al di fuori dei confini
dell'Unione Europea (Ucraina) e "aree protette" nei Paesi di
principale provenienza dei richiedenti asilo "minacciano diventare realtà
e saranno discusse al prossimo Consiglio Europeo di Salonnicco". Intanto,
nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri discuterà
sull'approvazione del regolamento di attuazione della Bossi - Fini e i centri
per l'identificazione dei richiedenti asilo sono già in fase di
preparazione. "Contro tutto questo e in solidarietà con i
richiedenti asilo che stanno facendo lo sciopero della fame" oggi, 13
giugno, si svolgerà a piazza San Marco - a partire dalle ore 19 -
un'iniziativa di protesta e solidarietà promossa dall'associazione Azad.
9. MINORI - Scarpati (Ecpat): ''Buona parte dei
minori si vendono ai trafficanti per uscire dalla miseria'' (Redattore Sociale) ROMA, 13 giugno – Tra le vittime
di sfruttamento, ci sono anche i minori “auto-trafficati”: lo
afferma Marco Scarpati, presidente di Ecpat Italia, rilevando che “una
buona parte dei minori di 12-14 anni emigrati e vittime di sfruttamento
sessuale sono consenzienti e si vendono ai trafficanti per uscire dalla miseria
e dalla follia dei paesi in cui vivono”.
Scarpati è intervenuto stamani alla conferenza promossa
dall’Organizzazione internazionale del lavoro e dal Comune di Roma nella
Giornata mondiale contro il lavoro minorile, sottolineando che il fenomeno
è in aumento in Italia ed Europa; i ragazzi provengono soprattutto da
Nigeria, Vietnam, Cambogia e Brasile. “Chiediamo al Governo italiano di
finanziare studi su questo problema, che coinvolge anche gruppi di minori
dell’Est europeo che sfruttano loro coetanei, senza dimenticare
l’auto-sfruttamento, praticato da giovani donne europee e africane
– ha detto a margine della conferenza -. Purtroppo i dati risalgono a una
ricerca Censis del 1998, che monitorava la presenza in Italia di minori
sfruttati sessualmente”. Quelle attuali sono soltanto stime, che
necessiterebbero di approfondimenti e studi adeguati. Il dramma dello
sfruttamento sessuale è un business dalle proporzioni gigantesche:
“Se ogni anno nel mondo vengono spesi circa 200 milioni di dollari nella
lotta allo sfruttamento, i trafficanti e gli sfruttatori della prostituzioni guadagnano
150mila milioni di dollari – ha denunciato Scarpati -. Quindi la
criminalità guadagna in mezza giornata la cifra che viene investita nel
corso dell’anno dai governi per combattere il problema”. Una piaga
che può essere risolta puntando innanzitutto a stroncare il traffico, ma
anche la povertà, recuperando al tempo stesso i bambini sfruttati.
Ancora poche le strutture ad hoc in questo campo, secondo il presidente di
Ecpat Italia: a fronte di circa 2 milioni di minori prostituiti, esistono “strutture
in grado di accoglierne 5mila: se la polizia li tirasse tutti fuori dai
bordelli, non sapremmo dove accoglierli”. Anche il sostegno a distanza
“rappresenta una presa in carico che dà volto ai poveri”;
attualmente Ecpat Italia ha avviato questa iniziativa in Repubblica Domenicana,
Cambogia e Vietnam, dove sono attivi progetti contro lo sfruttamento sessuale.
Intanto procede la ricerca dell’organizzazione sul profilo dei clienti e
dei turisti sessuali; una parte dello studio verrà presentata a Bali nel
mese di luglio, durante un convegno promosso dal Wto; Scarpati ricorda che
l’età media sembra essere scesa vertiginosamente (25-28 anni) e in
internet scambiano foto pedofile anche 16enni. Per Scarpati è necessario
da parte degli Stati un rinnovato impegno, e in questo campo l’Italia
risulta al primo posto in Europa: “Il nostro paese sta scrivendo una
bella pagina nella lotta allo sfruttamento sessuale – ha rilevato -.
Occorre però a livello internazionale un maggiore controllo delle agenzie
Onu, spesso non preparate ad affrontare il problema e a gestire i fondi. Ci
vuole personale specializzato, che spesso è presente nelle ong locali:
le agenzie internazionali dovrebbero promuovere forme di presa in carico dei
bambini violati sessualmente, potenziando gli studi in questo settore”.
10. EMARGINAZIONE - Cresce il servizio di
accoglienza di Ain Karim per le donne provenienti dal carcere (Redattore Sociale), ROMA, 13 giugno - Il carcere di
Rebibbia, il Tribunale di Civitavecchia e alcune organizzazioni di volontariato
hanno chiesto all’Associazione “Ain Karim” di accogliere
donne con bambino, con lo scopo di evitare che siano detenute in carcere con il
figlio sino al compimento del terzo anno d’età, oppure che il
bambino sia allontanato dalla madre. Attualmente il servizio di accoglienza di
donne provenienti dal carcere si è ampliato con l'avvio di una
Convenzione con il V Municipio, che ha stanziato dei fondi per venire incontro
alle esigenze delle donne madri ospiti presso il carcere di Rebibbia:
l’associazione si è resa disponibile ad accoglierle e ospitarle,
in stato di detenzione o arresti domiciliari, soprattutto per consentire ai
bambini di continuare a vivere insieme alle loro madri. Ain Karim svolge anche
attività di formazione finalizzate alla risocializzazione delle donne;
per facilitarne l’inserimento in attività lavorative, sono state
attivate le risorse del territorio: negozi, uffici, ristoranti, imprese di
pulizia, collaborazione domestica, ecc. Inoltre l’Associazione è
inoltre sostenuta da alcune famiglie (“famiglie risorsa”) presenti
nel territorio, che si rendono disponibili a varie forme di aiuto e di
solidarietà. Tutti i volontari seguono corsi di formazione con lo scopo
di essere aiutati ad avere un giusto rapporto con le ospiti e con i loro
bambini, “che non sia assistenzialismo o sostituzione del loro ruolo, ma
sostegno per far emergere le capacità esistenti nella personalità
delle interessate”. Quando è possibile, tra le famiglie se ne
identifica una che segua più da vicino il nucleo familiare, assistendolo
nella soluzione dei suoi problemi, facendolo partecipare a feste familiari o
invitandolo a pranzo, incentivando così rapporti di familiarità e
di sostegno, accompagnando il bambino dal ritorno dall’asilo nei tempi in
cui la mamma è impegnata con il lavoro. Tale collaborazione, in un certo
modo, ricrea legami “familiari” attorno al nucleo madre-bambino
che, altrimenti, si trova nell’impossibilità di risolvere alcuni
problemi pratici e, soprattutto, “in una situazione di solitudine che non
giova a un’armoniosa crescita della loro relazione”. Dal 1997, anno
di apertura del centro di accoglienza, l’associazione si è fatta
carico di circa 120 nuclei composti mediamente da una donna con un bambino; in
cinque anni di attività ha dato quindi sostegno a circa 120 donne e 130
bambini (più di 20 nuclei all’anno). Sul totale delle donne
ospitate, l’80% circa era di nazionalità non italiana. Attualmente
le ospiti provengono da 19 paesi di America Latina, Africa, Asia ed Europa dell’Est.
Circa 40 donne sono giunte all’autonomia; 15 i casi di abbandono dei
minori, di cui 4 si sono risolti con l’adozione.
11. IMMIGRAZIONE: proseguono sbarchi clandestini
a Lampedusa/Ansa nell'isola oggi gia arrivati 260 extracomunitari, 30
intercettati (ANSA) -
LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 12 GIU - Anche oggi sulle coste di Lampedusa sono
proseguiti gli sbarchi di clandestini. Le forze dell' ordine e la marina
militare sono state impegnate per tutta la giornata in avvistamenti di
imbarcazioni con extracomunitari a bordo dirette verso la Sicilia. A Lampedusa
sono sbarcati in giornata 260 extracomunitari arrivati su due barconi. Un terzo
natante con 30 persone a bordo é stato raggiunto stasera a una dozzina
di miglia da Lampedusa dalle motovedette della Guardia costiera e da un pattugliatore
della Guardia di finanza. Ma il flusso in arrivo continua anche in queste
ultime ore. Un quarto barcone carico di clandestini è stato avvistato
nel Canale di Sicilia a circa 39 miglia a sud di Lampedusa. La notizia è
stata confermata dalla Capitaneria di porto dell' isola. Stanno raggiungendo il
natante due motovedette della Guardia costiera e della polizia di Stato. Nel
pomeriggio i 260 clandestini sbarcati sono stati trasferiti nel centro di prima
accoglienza gestito dalla Confraternita 'Misericordia'. Il primo dei barconi
carichi di clandestini è stato avvistato nel primo pomeriggio da un
velivolo Atlantic della Marina militare, in servizio di pattugliamento
marittimo, a circa 20 miglia a sud di Lampedusa. Il secondo avvistamento
è stato compiuto dalla nave 'Urania' della Marina militare, che sta
effettuando un servizio di vigilanza nel Mediterraneo, ad una quindicina di
miglia a sud di Lampedusa. A dare l' allarme, secondo quanto comunicato dalla
direzione marittima delle Capitanerie di porto di Palermo, è stato il
comandante del motopesca 'Giuseppe primo' che ha incrociato l' imbarcazione nel
Canale di Sicilia, mentre effettuava un battuta di pesca. Nell'isola sono
intanto in attesa degli altri due barconi intercettati, mentre sulla zona del
canale di Sicilia proseguono intanto i pattugliamenti aerei e marittimi.
12. MINORI – Il Ministro Prestigiacomo:
''Entro l'estate il ddl sulla tratta delle persone che sanziona il traffico dei
minori'' (Redattore
Sociale) ROMA, 12
giugno – “Plaudo alle iniziative organizzate oggi in occasione
della Giornata mondiale contro il lavoro minorile. La piaga dello sfruttamento
dei bambini è uno dei crimini che suscitano la rivolta della coscienze e
che ha dimensioni planetarie a causa della pratica del traffico internazionale
dei minori a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo. Contro questo fenomeno
la risposta di tutti gli stati civili deve essere durissima”. Questo il
commento del Ministro per le pari opportunità Stefania Prestigiacomo.
Secondo quanto dichiarato dal Ministro il governo sta realizzando misure
finalizzate a contrastare nel modo più efficace possibile ogni forma di
sfruttamento dei minori: “Entro l’estate approveremo il disegno di
legge sulla tratta delle persone che sanziona in maniera specifica, prevedendolo
come aggravante il traffico dei minori. Sono in via di elaborazione una serie
di misure per potenziare gli strumenti di contrasto alla pedofilia che alimenta
l’attività delle organizzazioni che deportano centinaia di
migliaia di adolescenti dai paesi del terzo mondo o gestiscono il mercato del
turismo sessuale”. Il Ministro ha ricordato che l’Italia è
anche impegnata nei programmi comunitari e internazionali contro lo
sfruttamento dei bambini.
13. RAPPORTO CARITAS: mancano garanzie e diritti
per immigrati due milioni e 350 mila in Italia, regolarizzazioni a rilento (ANSA) - ROMA, 12 GIU - La Caritas
italiana denuncia il permanente stato di "precarietà" dei
circa 2 milioni 350 mila immigrati nel Paese, chiede interventi per garantire
"nuove forme di integrazione" e lamenta la lentezza della
regolarizzazione di illegali, cominciata sette mesi fa e che ha riguardato per
ora solo il 40 per cento delle domande. Le osservazioni critiche sono emerse
stamani alla conferenza stampa di presentazione del Rapporto 2002 della Caritas
italiana. Don Giancarlo Perego, responsabile dell'area nazionale
dell'organizzazione caritativa cattolica, ha parlato di "scarsa
attenzione" da parte del governo verso "nuove forme di
integrazione" per i circa 2 milioni 350 mila immigrati in Italia.
"Nel processo di regolarizzazione in corso - ha rimarcato - non vengono
tra l'altro tutelati spesso diritti fondamentali, come quello di poter
ritornare in patria o di cambiare lavoro". Il processo a rilento di
regolarizzazione, ha aggiunto ancora l'esponente della Caritas, ha impedito
l'annunciata "programmazione dei flussi migratori". "Non sono
decollati i centri di formazione all'estero e l'ingresso irregolare continua ad
essere l'unico modo per far incontrare la domanda e l'offerta di lavoro in
Italia nel settore dell'immigrazione", ha aggiunto.
14. MINORI - Giornata mondiale contro il lavoro
minorile. L'Oil: sono 246 milioni nel mondo i bambini costretti a lavorare;
1,2milioni quelli vittime del traffico di esseri umani (Redattore Sociale), ROMA, 12 giugno -
Si celebra oggi, per il secondo anno consecutivo, la Giornata mondiale contro
il Lavoro minorile istituita dall’Organizzazione Internazionale del
Lavoro (OIL). Quest’anno la giornata è dedicata al tema del
traffico dei minori. Una considerazione rende l’idea del fenomeno: oggi
nel mondo un bambino su sei è vittima del lavoro minorile ed è
sottoposto a lavori nocivi per la sua salute mentale e fisica e per il suo
sviluppo emozionale. L’ufficio di Roma dell’Oil ha celebrato la
Giornata Mondiale contro il lavoro minorile con una conferenza tenutasi questa
mattina e organizzata in collaborazione con l’Assessorato alle politiche
di promozione dell’infanzia e della famiglia del Comune di Roma. Una
manifestazione a cui hanno preso parte rappresentanti governativi, datori di
lavoro, organizzazioni sindacali e della società civile. Non solo:
durante l’incontro l’ufficio di Roma dell’Oil ha siglato
un’importante convenzione con l’Assessorato alle politiche di promozione
dell’Infanzia e della Famiglia del Comune di Roma e con l’Atac
(Agenzia per i trasporti autoferrotranviari del Comune di Roma) per lanciare
anche in Italia la Campagna “Cartellino Rosso al lavoro minorile”.
Ma veniamo ai dati, presentati in sede di conferenza. Va detto che sono 246 milioni
nel mondo i bambini costretti a lavorare, 73 milioni dei quali hanno meno di 10
anni. “Nessun paese ne è immune – afferma l’Oil -: si
stimano in 2,5 milioni i bambini che lavorano nei paesi sviluppati e in 2,5
milioni quelli che lavorano nei paesi in transizione quale la ex Unione
Sovietica. In particolare sono circa 1,2 milioni i bambini nel mondo vittime
del traffico”. Per traffico di bambini si intende lo spostamento dei
bambini da un luogo all’altro all’interno dei confini nazionali o
al di fuori di essi con l’uso della forza della coercizione o di
sotterfugi, verso situazioni che implicano il loro sfruttamento economico o
sessuale. Il traffico dei bambini è considerato come un crimine dal
diritto internazionale e viene altresì riconosciuto come una delle
peggiori forme di lavoro minorile. Da molto tempo, tra l’altro,
l’Oil combatte il traffico di bambini attraverso la Convenzione (n.29)
sul lavoro forzato del 1930 e dal 1999 con uno strumento ancora più
efficace quale la Convenzione (n.182) sulle forme peggiori di lavoro minorile
ratificata da 138 paesi, inclusa l’Italia.
“Il fenomeno del traffico esiste da molto tempo – ha precisato
l’organizzazione - ed è peraltro in crescita in tutti i continenti
e in tutte le culture, quasi tutti i paesi sono coinvolti in un modo o
nell’altro nel traffico di bambini siano essi paesi di origine, di
transito o di destinazione”. Se non vengono istituiti controlli e
monitoraggi, l’Oil prevede un aumento negli anni a venire di questo
terribile fenomeno.
Secondo l’Organizzazione internazionale sul lavoro, ogni anno muoiono
22mila bambini a causa degli incidenti sul lavoro. La maggior parte (circa 127
milioni) dei bambini di età inferiore ai 14 anni costretti a lavorare
vive nella regione dell’Asia e del Pacifico. La proporzione più
alta di bambini costretti a lavorare si osserva nell’Africa subsahariana,
dove lavora quasi un terzo (48 milioni) dei bambini di età inferiore ai
14 anni. Sempre secondo l’Oil, nel mondo la maggior parte dei bambini che
lavorano sono impiegati nel settore informale, dove non sono tutelati da
nessuna protezione legale o regolamentare: il 70% è attivo
nell’agricoltura, la caccia e la pesca industriali o l’industria
del legno; l’8% lavora nelle industrie manifatturiere, un altro 8%
è attivo nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nella
restaurazione e nel settore alberghiero, il 7% lavora nei servizi comunitari,
sociali e personali quali, ad esempio, i lavori domestici. Sempre secondo
l’Oil, ben 8,4 milioni di bambini sono nella trappola della
schiavitù, del traffico di essere umani, dell’asservimento dei
figli per ripagare i debiti, della prostituzione, della pornografia o altre
attività illecite. Fra questi ultimi, come detto, sono 1,2 milioni i
bambini vittime del traffico di esseri umani. Ed ancora: “Secondo i dati
disponibili, le zone più colpite sono ad oggi l’Asia del Sud e il
Sud Est asiatico, l’Africa e l’Europa Orientale. Il fenomeno
comincia tuttavia ad apparire anche nelle Americhe e nei Carabi. Tra il punto
di partenza e quello di destinazione sono molti gli attori coinvolti, per
bloccare questo fenomeno è dunque necessario rivolgersi alle famiglie,
alle comunità d’origine, ai reclutatori, agli intermediari, ai
trasportatori, ai funzionari corrotti ai datori di lavoro e chiaramente ai
clienti”. Il Programma internazionale per l’abolizione del lavoro
minorile dell’Oil (Ipec) si adopera a favore dell’eliminazione
effettiva del traffico fronteggiandone le cause più importanti. Ha
affermato Claudio Lenoci, direttore dell’Ufficio dell’Oil di Roma:
“La violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,
attraverso la mortificazione di un lavoro minorile che spesso assume forme
aberranti, è una vergogna assolutamente intollerabile per la
società globale e più umana che intendiamo realizzare”.
15. MINORI – L'Unicef: ''Per porre fine
alle peggiori forme di lavoro minorile gli stati devono combattere il traffico
di bambini'' (Redattore
Sociale), GINEVRA, 12 giugno – "Gli sforzi per porre fine alle
peggiori forme di lavoro minorile non avranno successo senza un’efficace
integrazione con quelli tesi a combattere il traffico di bambini e di donne
dentro e fuori i confini nazionali. Nella giornata mondiale contro il lavoro
minorile, l’Unicef sottolinea come il traffico di esseri umani, con un fatturato
annuo di 12 milioni di dollari, inizi ad assumere le medesime proporzioni del
traffico illegale di armi e di stupefacenti. Si chiede Carol Bellamy, direttore
generale dell’Unicef: “Come possiamo mettere fine alle più
ignobili forme di lavoro minorile quando il traffico di bambini e donne
continua incontrastato? I bambini sono sempre più trattati come merci
dalle reti criminali. Non possiamo semplicemente guardare alle peggiori forme
di lavoro minorile come una vergogna: dobbiamo considerarle come una parte di
un commercio criminale e inumano che deve essere fermato”. I bambini,
sottolinea il direttore generale dell’Unicef, sono considerati dai
trafficanti alla stregua di merci, ingannati con promesse di una migliore
istruzione o “lavori migliori” per poi divenire vittime di un
traffico illegale: lontani da casa o trasferiti clandestinamente in paesi
stranieri i bambini vittime del traffico restano soli, privi di documenti e
– esclusi da ogni forma di protezione – sono di frequente costretti
a prostituirsi, a lavorare come domestici in famiglie agiate, ad accettare
matrimoni precoci e non voluti, o a effettuare lavori pericolosi o illegali.
“Benché non esistano dati ufficiali sul traffico di bambini
– precisa l’Unicef -, alcune stime parlano di 1,2 milioni di
bambini che cadono ogni anno vittime del traffico. Bambine a volte di soli 13
anni, provenienti in maggioranza dall’Asia e dall’Europa
dell’est, vengono ‘vendute per corrispondenza’ come spose;
altre sono utilizzate come servitù domestica, private di ogni accesso
all’istruzione e spesso costrette a subire violenza sessuale per mano dei
loro ‘datori di lavoro’”. Uno studio effettuato dal
“Centro di ricerca Innocenti” dell’Unicef ha rivelato che in
Africa il traffico di bambini interessa ormai almeno la metà dei paesi
del continente. Sempre Carol Bellamy sottolinea come nessun paese sia immune
dal traffico di esseri umani: “E’ necessaria una coraggiosa presa
di posizione da parte dei governi nazionali, cui per primi spetta la responsabilità
di considerare il traffico un crimine, garantendo che i bambini siano protetti
da questa forma di sfruttamento. Molti paesi sono già firmatari del
Protocollo contro il commercio, traffico e pornografia minorile della
Convenzione sui diritti dell’infanzia, ma molto resta da fare per
assicurarne l’effettiva attuazione, attraverso, ad esempio, campagne di
sensibilizzazione, la creazione di una cornice legale appropriata, la
registrazione alla nascita di tutti i bambini e una forte cooperazione
internazionale. Un’altra importante misura è garantire il visto
per motivi umanitari, o concedere lo status di rifugiato, ai bambini vittime
del traffico, e non c’è momento migliore per dare avvio a questo
processo”, conclude il Direttore Generale dell’Unicef, “della
Giornata mondiale contro il lavoro minorile”. L’Unicef è
impegnato nella prevenzione e per l’eliminazione del traffico di bambini,
attraverso un approccio mirato ad aiutare i singoli paesi a creare un ambiente
protettivo per i bambini, che li salvaguardi dallo sfruttamento e
dall’abuso prima che questi abbiano luogo. La creazione di tale
“ambiente protettivo” si fonda su 8 interventi comuni: “I
Governi devono mostrare un deciso impegno politico per combattere il traffico
di minori, mettendo in vigore un’efficace legislazione che consideri
illegale il traffico punendo i trafficanti. Gli interventi concreti devono
essere sempre guidati dal principio del superiore interesse del bambino. La
legislazione deve essere fatta rispettare in modo rigoroso e nella certezza del
diritto, inclusi gli accordi internazionali per prevenire il traffico e
agevolare il ritorno sicuro dei bambini vittime del traffico. Si devono mutare
attitudini e comportamenti, mandando e tenendo tutti i bambini – e
soprattutto le bambine - a scuola, cosa che accresce decisamente il loro
livello di protezione: 120 milioni di bambini, la maggior parte dei quali sono
femmine, non vanno però ancora a scuola. Si devono attuare campagne di
sensibilizzazione che aiutino le comunità, le famiglie e gli stessi
bambini a prevenire il traffico. I bambini devono essere consapevoli dei
pericoli del traffico in modo da potersi proteggere. I bambini sono spesso
ingannati da promesse di soldi e di una “vita migliore”: per
contrastare tali pericoli i bambini a rischio devono ricevere quelle
informazioni e conoscenze fondamentali che permettano loro di non farsi
ingannare. Queste potrebbero comprendere la formazione professionale o
attività generatrici di reddito, realizzate a livello comunitario, che
li tengano a distanza dalle false promesse dei trafficanti”. Ed ancora:
“Tutti coloro che sono a stretto contatto con i bambini devono essere in
grado di riconoscere i pericoli del traffico e di agire di conseguenza. I
maestri devono individuare prontamente i segnali di avvertimento provenienti da
un ambiente familiare difficile. La polizia che effettua irruzioni nei bordelli
deve essere consapevole del fenomeno delle ragazze provenienti da altri paesi,
evitando di discriminarle ulteriormente. Una polizia di frontiera con una
conoscenza limitata del fenomeno del traffico potrebbe non effettuare gli
adeguati controlli quando si trovi in presenza di bambini che oltrepassano il
confine non accompagnati dai genitori”. Infine, “l’attenzione
dei media costituisce un fondamentale strumento di sensibilizzazione per la
lotta al traffico e per richiamare un’efficace e sistematica protezione
dei bambini che ne restano vittime; e quanto al reinserimento e recupero delle
vittime del traffico, i bambini che sono stati vittime del traffico hanno
bisogno di servizi adeguati che li aiutino ad uscire dalla loro situazione e a
tornare a casa in un ambiente protettivo. I servizi di assistenza per i bambini
vittime del traffico devono seguire il principio guida del superiore interesse
del bambino, compreso il suo ritorno ad un ambiente sicuro e
accogliente”.
16. IMMIGRAZIONE - Msf: impedire le espulsioni
di stranieri malati: ''così di fatto l'Italia li condanna a morte'' (Redattore Sociale), ROMA, 11 giugno
– “Vogliamo impedire le espulsioni di stranieri malati di Aids, tbc
o in dialisi: così di fatto l'Italia li condanna a morte”.
Può capitare, infatti, che uno straniero senza permesso di soggiorno
– a cui vanno comunque garantite le cure continuative, secondo quanto
detta il Testo Unico sull’immigrazione - esca dall’ospedale e venga
fermato dalle forze dell’Ordine, quindi espulso “con una
quantità di farmaci che bastano per 20 giorni di terapia”. Loris
de Filippi, responsabile di Medici senza frontiere-Missione Italia, annuncia
che l’organizzazione si sta attivando perché nel Regolamento di
attuazione della Bossi-Fini si preveda una sospensione delle espulsioni in caso
di malattia. Intanto dovrebbe prendere il via la collaborazione di Msf-Missione
Italia in ambito sanitario con Asl e Comune di Brescia, dove gli stranieri
residenti sono 120mila: il 14% della popolazione, con “un’alta
incidenza di Aids e prostituzione – evidenza de Filippi -. La Regione
Lombardia, che spende molto per la sanità, non ha soldi per garantire i
farmaci antiretrovirali ai malati di Aids immigrati”. La tutela sanitaria
degli stranieri sembra critica anche in Sicilia, soprattutto riguardo ai
lavoratori stagionali, per i quali mancano i presidi sanitari. “Vogliamo
superare il tabù di sovrapporci o di sostituirci alle Asl o alle
autorità locali – precisa de Filippi -. Ora le province di Ragusa
e Trapani ci hanno comunicato di voler istituire un laboratorio per gli
stranieri”. A Lampedusa Msf-Missione Italia ha visitato circa 4mila
persone. “È calata l’attenzione sugli sbarchi –
denuncia de Filippi -, ma chi arriva spesso ha condizioni di salute precarie:
tra i 33 stranieri sbarcati 2 giorni fa, 2 avevano la polmonite, altri principi
di assideramento”. A Roma, presso la Asl RmE – con un bacino di
utenza di 35mila immigrati residenti, soprattutto asiatici e dell’Est
europeo, il 30% dei quali sarebbero senza permesso di soggiorno – Msf sta
promuovendo fra l’altro anche incontri di educazione sanitaria,
“senza però medicalizzare le persone, inviando le donne presso i
consultori, dove però spesso mancano i mediatori culturali”. In
questi giorni gli operatori si stanno occupando di alcuni stranieri arrivati
anche dalla Sicilia: in 55, tra la via Nomentana e la Tiburtina, hanno trovato
riparo in un palazzo abbandonato, senza acqua e senza servizi igienici.
17. RIFUGIATI - In Italia presentate 105mila
domande di asilo dal '90 al 2000, riconosciute solo il 6,6%. La denuncia di Msf
(Redattore Sociale),
ROMA, 11 giugno - In Inghilterra lo scorso anno hanno chiesto asilo 110.630
stranieri, in Italia sono state presentate 105.090 domande dal '90 al 2000 e ne
sono state riconosciute circa il 6,6%. Il nostro paese, quindi, risulta essere
il fanalino di coda nel diritto d’asilo: 71.400 richieste inoltrate in
Germania lo scorso anno, quasi 51mila in Francia, in Italia in media circa
15mila all’anno, anche se per il 2002 non esistono ancora dati certi. Nel
2001, su 9.620 domande presentate, ne sono state riconosciute 2.098. A
snocciolare i dati è Medici senza frontiere-Missione Italia, denunciando
tramite il responsabile, Loris de Filippi: “Il nostro paese investe 260
milioni di euro per fronteggiare l'immigrazione clandestina, ma spende meno del
10% di questa cifra per l'accoglienza di stranieri e rifugiati”. Da
rifare le politiche sull’asilo, dunque, secondo Msf, visto che
l’Italia è l’unico paese Ue a non avere una normativa ad hoc
in questo ambito, ha ricordato Andrea Accardi, che si occupa di richiedenti
asilo e rifugiati a Msf-Missione Italia. La Bossi-Fini prevede il
“trattenimento in centri di identificazione per 20 giorni, che sarebbero
aperti dalle 10 alle 17 e dove risiederebbero anche donne sole e vittime di
tortura, minori non accompagnati”, ha riferito Accardi. Intanto continua
la campagna di lobbing e advocacy “Diritto d'asilo: una questione di
civiltà”, promossa da Msf insieme ad Amnesty International e a
Ics-Consorzio italiano di solidarietà: il 24 e 25 giugno la compagnia
Hidden Theatre-Teatro di nascosto di Volterra sarà a Villa Mercede
(Roma) per esibirsi in uno spettacolo nell’ambito della campagna. Nei
prossimi giorni una delegazione di Msf incontrerà il sottosegretario al
ministero dell’Interno Mantovano per un confronto sul Regolamento di
attuazione della legge Bossi-Fini; sarebbero 8 le commissioni territoriali che
dovrebbero esaminare in tutta Italia le domande dei richiedenti asilo quando
entrerà in vigore il Regolamento.
18. IMMIGRAZIONE - Sars, Sirchia visita centro
accoglienza immigrati: saranno creati dei locali per l'isolamento (Redattore Sociale), ROMA, 11 giugno -
Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia si è recato oggi in visita al
centro di accoglienza per immigrati di Ponte Galeria a Roma per verificare le
condizioni di assistenza sanitaria degli ospiti della struttura con particolare
riguardo alla possibile diffusione della sindrome respiratoria acuta severa
(Sars). Lo ha comunicato in una nota lo stesso ministero. “Il Ministro
Sirchia, pur apprezzando l’organizzazione e le misure igienico-sanitarie
adottate, - si legge nel testo - ha segnalato alle Autorità competenti
la necessità di provvedere alla creazione di uno o più locali da
adibire ad isolamento degli eventuali casi sospetti per evitare che questi
vengano immediatamente trasferiti in ospedale e possano costituire fonte di
trasmissione della malattia. Rimane previsto invece il trasferimento in un
centro di riferimento per i casi affetti da forme gravi. Questa stessa misura
sarà adottata in tutti i centri di accoglienza distribuiti sul
territorio nazionale”.
19. NOMADI - A Roma un mercato Rom: in mostra
lavoro dei maestri ramai, antiquariato, abiti usati (Redattore Sociale) ROMA, 11 giugno - Si
terrà sabato 14 e domenica 15 giugno "Pijats Romanò",
manifestazione culturale e mostra mercato Rom, dalle 8 alle ore 16, nel
Piazzale Militari Caduti nei Lager. L’esposizione ospita il lavoro dei
maestri ramai Rom, ma anche oggetti di antiquariato, abiti usati, articoli da
collezionismo. Non mancherà ovviamente la musica balcanica e chi lo
desidera potrà farsi predire il futuro attraverso i fondi del
caffè. L’iniziativa dell’Opera Nomadi mira a far conoscere
la realtà culturale del popolo Rom e per questo motivo in questi due
giorni è prevista una una mostra storico – documentaria sul popolo
dei Rom, Sinti e Camminanti e a disposizione di chi vorrà saperne di
più banchetti con libri e materiale informativo.
20. RIFUGIATI - Il 20 giugno la Giornata
mondiale: le iniziative del Centro Astalli nelle città della propria
rete (Redattore
Sociale) ROMA, 11 giugno - Il 20 giugno si celebrerà, per la terza
volta, la Giornata mondiale dei Rifugiati. Il tema scelto quest’anno
dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati è
"Giovani rifugiati: costruiamo il futuro". In occasione di questo
evento la Fondazione Centro Astalli (Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in
Italia) ha programmato iniziative nelle varie città della propria rete
territoriale. In particolare, dal 14 al 20 giugno a Roma verrà
allestita, presso il Ferrhotel “Centro Pedro Arrupe” in via di
Villa Spada 161 – che accoglie circa un centinaio di richiedenti asilo
provenienti da vari paesi del mondo - una mostra di pittura e ceramica
artigianale, con oggetti realizzati dagli ospiti del Centro.
L’esposizione, aperta a tutti, verrà inaugurata il 14 giugno alle
ore 18 e resterà aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 20. Inoltre il
24 giugno, presso la sede di Civiltà Cattolica (via di Porta Pinciana
1), alle ore 17.30, verrà proposto un convegno sul tema “Le sfide
dell’integrazione”, con interventi del giornalista Abdel Azim Ali,
rifugiato in Italia; la giornalista del Tg3 Giovanna Botteri; il direttore di
“Limes” Lucio Caracciolo; il responsabile del Centro Astalli, il
gesuita padre Francesco De Luccia, direttore di Jrs Italia-Centro Astalli;
l’assessore alle politiche sociali e della salute del Comune di Roma,
Raffaela Milano. Per ulteriori informazioni, contattare Donatella Parisi, tel.
06/69925099. In Italia il Jrs-Centro Astalli ha continuato nel 2002 la sua
opera a favore dei rifugiati e dei richiedenti asilo a Roma, Catania, Trento e
Vicenza, con un totale di circa 10.000 beneficiari dei suoi servizi, che
includono: una mensa serale (50.000 pasti serviti lo scorso anno), alloggi
notturni per uomini (40 posti), per donne e bambini (40 posti), un ambulatorio
(oltre 2.000 visite nel 2002), una scuola di italiano (100 studenti iscritti),
un centro di ascolto e orientamento legale (circa 250 incontri al mese), un
centro di accoglienza (100 posti allestiti in locali concessi dalle Ferrovie
dello Stato in cooperazione con il Comune di Roma), e attività di
sensibilizzazione e informazione. La Fondazione Centro Astalli ha avviato il
progetto “Finestre – Storie di Rifugiati”, un programma per
sensibilizzare gli studenti della scuola superiore al tema del diritto
d’asilo e alla conoscenza delle problematiche dei rifugiati. Fino a dicembre
2002, 1.600 studenti su tutto il territorio nazionale hanno partecipato al
progetto. Nell’aprile 2002 è partito un nuovo progetto in
collaborazione con altre 4 associazioni di volontariato impegnate nel sostegno
a rifugiati e richiedenti asilo. Il progetto intitolato “Diritti umani e
volontariato” prevede le seguenti azioni: un corso di formazione base e
uno di formazione specializzato su volontariato e diritti umani, con
particolare riferimento al diritto d’asilo; una ricerca sugli orientamenti
giurisprudenziali in materia di diritto d’asilo in Italia;
un’attività di monitoraggio relativa alle procedure per
l’ottenimento dell’asilo attualmente in essere in Italia; una
campagna di sensibilizzazione in tutte le province del Lazio in occasione della
Giornata del Rifugiato nel 2002 e 2003.
21. IMMIGRAZIONE: Pisanu, in Italia troppe
strumentalizzazioni (ANSA)
- ROMA, 11 GIU - "In Italia, purtroppo, si parla di immigrazione con
troppe strumentalizzazioni polemiche, che spesso ci fanno perdere di vista la
dimensione e la complessità del fenomeno e le enormi implicazioni di
carattere sociale, culturale e politico che esso comporta": lo ha detto il
Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, intervenendo oggi a Roma ad un
convegno dedicato ai temi della sicurezza europea.
22. IMMIGRAZIONE - Silveri (direttore
immigrazione Welfare): ''Le pratiche di regolarizzazione risolte entro l'anno''
(Redattore Sociale),
TORINO, 11 giugno - "Entro fine anno saranno risolte tutte le pratiche
relative alla regolarizzazione degli immigrati in possesso dei requisiti
necessari. Le oltre 700.000 domande saranno tutte analizzate e avranno ottenuto
risposta”. E’ quanto ha promesso ieri a Torino Giuseppe Silveri,
direttore generale immigrazione del Ministero del Lavoro e del Welfare nel
corso del convegno “Un futuro per l’immigrazione in Italia:
l’orizzonte delle seconde generazioni”. Si tratta di un
appuntamento organizzato dalla Fondazione Giovanni Agnelli. “Fino ad ora
– ha continuato Silveri – è stato analizzato circa un terzo
delle domande presentate. Ma la macchina amministrativa sta compiendo un grosso
sforzo, sono state assunte nuove persone proprio per questo compito e per
ridurre i tempi di attesa”. Silveri ha anche affrontato il tema
dell’allargamento a Est dell’Unione europea che in molti pensano
porterà a un incremento dell’immigrazione da Paesi come Polonia e
Repubblica Ceca oltre che, in un prossimo futuro, da quelli “in
attesa” come Romania e Bulgaria. In sede di UE si sta infatti discutendo
se operare una sorta di moratoria: per alcuni anni ai “nuovi”
cittadini europei non sarebbe permesso di muoversi senza visto
all’interno degli Stati dell’Unione. “Il nostro governo
– ha spiegato Silveri – non ha preso posizione ufficiale, ma posso
dire che da dichiarazioni di singoli esponenti l’Italia pare essere
orientata a non aderire alla proposta di moratoria. Infatti credo che esista
una sorta di compensazione automatica. Se il mercato del lavoro italiano
sarà in grado di assorbire una certa quota di stranieri, questa
sarà semplicemente ripartita in modo diverso: aumenteranno il lavoratori
provenienti dai nuovi Paesi dell’UE, ma di certo diminuiranno quelli da
altri stati extraeuropei”. In conclusione il direttore generale per
l’immigrazione ha ricordato come oggi l’emergenza è rappresentata
dai minori stranieri non accompagnati, spesso coinvolti e sfruttati in azioni
di spaccio, accattonaggio, borseggio. “La questione della seconda
immigrazione oggi in Italia non è ancora così sentita
perché si tratta di un fenomeno meno diffuso rispetto a quanto avviene
in Paesi come la Francia, ma è certo che nel corso dei prossimi decenni
sarà destinato a mutare radicalmente i rapporti sociali nel nostro
Paese”.
La rassegna stampa può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it
- (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli
immigrati in Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")