Asilo? No espulsione «disumana»
Prelevato dalla polizia nell'agriturismo di Mercatale, in provincia di Firenze,
dove lavora, portato in Questura e poche ore dopo imbarcato su un aereo e
rispedito in patria. E' accaduto ieri a un cittadino vietnamita che si era
visto respingere la richiesta d'asilo a novembre e, avendo i requisito, aveva
fatto domanda per accedere alla sanatoria. Una «espulsione
disumana», denuncia l'Arci, «ai danni di un cittadino straniero,
allontanato dal figlio e dalla moglie e rimandato, a rischio della propria
incolumità e di persecuzioni, nel Paese d'origine».
LA NAZIONE – FIRENZE, PAG. 13,
23/7/2003
Vietnamita espulso |
Il rimpatrio di un vietnamita ha
provocato la protesta dell'Arci, che parla di «espulsione disumana ai
danni di uno straniero allontanato dal figlio e dalla moglie e rimandato,a
rischio della propria incolumità, nel suo Paese». La questura di
Firenze spiega che il rimpatrio è avvenuto in seguito al diniego della
domanda di regolarizzazione, per un'espulsione fatta dalle autorità
tedesche a seguito del rigetto della domanda di asilo politico presentata dal
vietnamita in Germania. Una successiva domanda di asilo politico in Italia
era stata rigettata a novembre. L'Arci, attraverso Filippo Miraglia,
responsabile per l'immigrazione, spiega che il vietnamita, Duong Van
Huè, 26 anni, una moglie e un figlio, aveva rinunciato a fare ricorso
contro il diniego di asilo politico perchè, avendo trovato un lavoro
in un agriturismo, aveva preferito fare domanda di regolarizzazione. |
PRELEVATO
SUL LAVORO E RIMANDATO IN VIETNAM