CAMPAGNA
DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE IN ITALIA
SUI
DIRITTI DEI MIGRANTI
Convenzione internazionale sulla protezione dei
diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, adottata
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 1990
Documento adottato
dal Comitato italiano per una
campagna di informazione e sensibilizzazione sui diritti dei migranti
costituito il 17 dicembre 2002 e
composto da: uffici in Italia dell’Organizzazione Internazionale
del Lavoro (OIL), dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
(OIM), la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), la Fondazione
Migrantes (CEI), la Caritas Italiana, la Casa dei Diritti Sociali - FOCUS, le
organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
Per maggiori
informazioni sulla Campagna globale per la ratifica della Convenzione sui
diritti dei migranti: www.migrantsrights.org oppure www.december18.net.
Il testo in italiano della Convenzione è disponibile sul sito www.onuitalia.it
.
La
migrazione è un processo in costante evoluzione che continuerà a
giocare un ruolo essenziale nelle società di tutto il mondo. E’
sempre più evidente la dimensione globale del fenomeno migratorio con le
sue implicazioni politiche, economiche e sociali. Rispetto al passato, i
movimenti di popolazioni sono in aumento: guerre, carestie, degrado ambientale,
iniqua distribuzione delle ricchezze nel mondo spingono milioni di persone a
lasciare le proprie aree di origine.
Oggi
nel mondo – sono dati ONU – 175 milioni di persone risiedono
regolarmente in un Paese differente da quello di nascita, una cifra che
è raddoppiata negli ultimi 25 anni. Di questi, quasi un terzo - 56
milioni - vivono in Europa. Anche in Italia il fenomeno comincia ad essere
consistente dato che, secondo una stima del Dossier Caritas, gli stranieri
regolarmente residenti in Italia sarebbero 1.600 mila. Cifra destinata ad aumentare,
se si considerano i 700 mila stranieri che hanno fatto domanda di
regolarizzazione.
Riconoscendo il
bisogno di definire esplicitamente e di rispettare i diritti di tutti i
migranti con uno strumento di diritto
internazionale forte ed esplicito, l’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite ha adottato la “Convenzione Internazionale sulla protezione dei
diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie” il 18 dicembre 1990. Questo nuovo strumento è inteso ad
integrare la normativa specifica a favore del lavoratore migrante promossa
dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro attraverso la Convenzione
(n.97) sui lavoratori migranti del 1949 e la Convenzione (n.143) sui lavoratori
migranti (disposizioni complementari) del 1975, entrambe ratificate
dall’Italia. A più di dieci anni di distanza, solo 21[1]
Stati hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite del 18 Dicembre 1990,
mentre altri 10[2] Stati
l’hanno sottoscritta. L’entrata in vigore della Convenzione
è prevista per il 1° luglio 2003. Va tuttavia rilevato che,
benché la Convenzione sia stata adottata in sede ONU a larga maggioranza
nel 1990, tuttora figurano tra i firmatari solo i paesi generatori di flussi
migratori.
In considerazione
dell’importanza di questo strumento, è stato costituito a Ginevra
uno Steering Committee della Campagna Globale per la ratifica della Convenzione sui diritti dei
migranti e delle loro famiglie di cui fanno parte
organizzazioni internazionali, organizzazioni sindacali, ONG e associazioni [3],
con contatti e raccordi in vari paesi del mondo. In particolare, la campagna
è intesa a sensibilizzare la comunità internazionale su queste
tematiche e ad incoraggiare i governi a ratificare la Convenzione, adeguando
normative e prassi nazionali ai dettami della stessa. In tal senso, la campagna
dovrebbe trovare espressione nelle realtà nazionali dei singoli paesi,
per raggiungere il livello politico-istituzionale e la società civile.
In Italia, nonostante
le pressioni esercitate sin dal 1991 dalla FCEI e da altre associazioni ed
organismi di ispirazione religiosa[4]
e laica[5],
benché già nel 1991-92 il Ministero degli Affari Esteri avesse
predisposto una traduzione italiana del testo della Convenzione e avviato le
procedure in vista della firma italiana[6],
per diversi anni non si è dato corso ad un dibattito sulla ratifica
della Convenzione.
Sino al 1998, in
assenza di una legislazione organica in materia di immigrazione, non si poteva
forse prefigurare l’adesione dell’Italia ad uno strumento di
diritto internazionale che intende definire ambiti di tutela molto precisi e
dettagliati della condizione giuridica del lavoratore migrante, vincolanti per
gli Stati e non solo a livello di principi. Tali ragioni ostative sono oggi in
parte superate. L’Italia potrebbe inoltre
assumere un ruolo significativo e propositivo promovendo la ratifica di questa
Convenzione anche tra altri Stati membri dell’UE in particolare alla luce
della presidenza italiana prevista per il secondo semestre del 2003.
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ATTIVITA’
ü RACCOLTA DI
ADESIONI
Per la realizzazione
dell’iniziativa, il Comitato italiano svilupperà un’ampia
piattaforma di cooperazione tra attori chiave della società italiana,
promuoverà la sostenibilità delle attività del progetto,
identificherà sinergie con attività in corso allo scopo di moltiplicare l’impatto delle iniziative esistenti. A tal
fine, la prima iniziativa intrapresa dal Comitato è proprio quello di
aprire la campagna all’adesione di altri enti che potranno manifestare il
loro interesse:
q confermando la propria adesione agli obiettivi e alle finalità della
Campagna;
q partecipando attivamente ad una o più azioni della Campagna;
q co-finanziando una o più attività della Campagna;
q promovendo e realizzando, d’intesa con il Comitato, altre azioni
specifiche rispondenti alle finalità della Campagna.
ü RICERCA E
STUDIO DELLA CONVENZIONE DEL 1990
Per promuovere una
migliore conoscenza della Convenzione del 1990 saranno predisposti strumenti di
approfondimento elaborati da un gruppo di esperti giuridici o già
esistenti che verranno poi presentati e studiati nel corso di seminari e altre
occasioni di incontro. Questi seminari costituiranno un’importante
occasione di discussione e un momento di informazione su questioni riguardanti
i lavoratori migranti. A conclusione degli incontri sarà redatto un
rapporto sugli aspetti più rilevanti delle presentazioni e discussioni
che includerà raccomandazioni per il futuro. A tal fine sono previste le
seguenti attività:
q realizzazione e pubblicazione di
una ricerca comparata tra il testo della Convenzione e la legislazione
italiana vigente in materia di immigrazione;
q traduzione in Italiano e pubblicazione della Guida alla Convenzione sulla
base del testo elaborato dal Comitato per la Campagna Globale di Ginevra;
q organizzazione di 2 incontri seminariali (aprile e ottobre 2003) della
durata di un giorno di approfondimento giuridico sulla Convenzione;
q partecipazione a corsi professionali, universitari e post-universitari
dedicati al tema dei diritti umani e/o alle migrazioni;
q incontri nelle scuole e negli istituti educativi;
q organizzazione di incontri tra rappresentanti del Comitato e rappresentanti
istituzionali/ parlamentari;
q organizzazione di incontri con rappresentanti del mondo del lavoro.
ü LANCIO
DELLA CAMPAGNA E SENSIBILIZZAZIONE
q lancio della campagna in una conferenza stampa nazionale (1° luglio
2003);
q interventi del portavoce del Comitato nell'ambito di trasmissioni
radiofoniche e televisive sotto forma di dibattiti e/o interviste con la
possibile partecipazione dei
testimonial della campagna;
q pubblicazione su giornali e riviste di articoli e annunci pubblicitari su
radio, TV e carta stampata;
q partecipazione e sostegno a momenti di sensibilizzazione promossi a livello
locale e nazionale (mostre, convegni, manifestazioni culturali ed altri eventi
pubblici) promossi dai membri del Comitato;
q altre attività promosse da enti aderenti alla Campagna;
q organizzazione di una Conferenza nazionale finale nella giornata
internazionale del migrante (18 dicembre 2003).
[1] Stati Contraenti:
Azerbaijan, Belize, Bolivia, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Colombia, Ecuador,
Egitto, El Salvador, Ghana, Guatemala, Guinea, Messico, Marocco, Filippine,
Senegal, Seychelles, Sri Lanka, Tajikistan, Uganda e Uruguay.
[2] Bangladesh;
Burkina Faso; Cile; Comore; Guinea-Bissau; Paraguay; Sao Tome et Principe;
Sierra Leone; Togo; Turchia.
[3] Il Steering Committee della Campagna Globale per la ratifica della
Convenzione sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie è
attualmente composto da: December 18, Human Rights Watch (HRW), International Catholic Migration
Commission, International Confederation of Free Trade Unions (ICFTU),
International Labour Organization (ILO), International Movement Against All
Forms of Discrimination and Racism (IMADR), International Organisation for
Migration (IOM), Migrants Rights International (MRI), Office of the UN High
Commissioner for Human Rights (OHCHR), Migrants Forum in Asia (MFA), Public
Services International (PSI), Women’s International League for Peace and
Freedom (WILPF), World Council of Churches (WCC), UN Educational Scientific and
Cultural Organization (UNESCO).
[4] Nell’aprile
1991, il Papa esprimeva il suo favore dichiarando “La Santa Sede
ritiene quanto mai opportuna la nuova Convenzione delle Nazioni Unite sui
diritti dei migranti e delle loro famiglie, alla cui elaborazione ha attivamente
contribuito, auspicando che sempre più trovi spazio nel diritto
internazionale la protezione di persone forzatamente sradicate dalla loro terra
e lontane dai loro cari”. In linea con il sostegno ufficiale del
Consiglio Mondiale delle Chiese, della Conferenza delle Chiese europee e di
molti altri organismi delle chiese, le organizzazioni cattoliche evangeliche ed
ebraiche in Italia si adoperano per la ratifica della Convenzione.
[5] Tra cui la Casa
dei diritti sociali – FOCUS che ha predisposto la pubblicazione integrale
della traduzione italiana della Convenzione del 1990 con il patrocinio di ILO,
OIM e UNIC.
[6] Da una lettera
del 12.3.1992 dell’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti al
Presidente della FCEI, …“Abbiamo contribuito attivamente al varo
di questa importante normativa e vorrei assicurarLe che il Ministero degli
Affari Esteri ha avviato le procedure in vista della firma della Convenzione da
parte del Governo italiano”.