AL MINISTRO DELL’INTERNO

Per sapere, premesso che:

- contrariamente a quelle che erano state le richieste dell’opposizione, dal comunicato del Consiglio dei Ministri di Venerdi 27 giugno, si evince che il Governo ritiene di non sottoporre gli schemi di regolamenti di attuazione della c.d. legge Bossi-Fini sull’immigrazione al parere delle commissioni parlamentari competenti;

- tali Regolamenti sembrano destinati a ricevere soltanto un parere di tipo consultivo e giuridico-amministrativo dal Consiglio di Stato (entro 45 gg.), nonchè, a seconda del tipo di regolamento, dalla Conferenza Unificata stato- regioni- autonome locali o dal Garante per la protezione dei dati personali;

- il Governo sarà così tenuto ad esaminare soltanto quei pareri e soltanto su quella base potrà eventualmente introdurre modifiche prima della deliberazione in via definitiva da parte del Consiglio dei Ministri;

- tale procedura, pur essendo consentita da una lettura formalistica della legge n. 189/2002 (nella parte in cui richiama l’ art. 17 della legge 400 del 1988 ) , è assai grave dal punto di vista politico, perché denota la volontà del governo di sottrarre il Parlamento da un confronto su norme inerenti una materia così delicata e complessa come quella dell’immigrazione e riguardanti diritti soggettivi delle persone;

- tale procedura è inoltre contestabile dal punto di vista giuridico su almeno due dei quattro regolamenti presentati. Si tratta in primo luogo del regolamento generale, che va a modificare il regolamento di attuazione del T.U. del 1998 che, in base all'art. 1, doveva essere invece sottoposto al previo parere parlamentare, e che riguarda la condizione giuridica dello straniero che è coperta da una riserva relativa di legge ai sensi dell'art. 10, comma 2 Cost. In secondo luogo, del regolamento in materia di diritto d'asilo, che riguarda cioè l'esercizio di un diritto fondamentale garantito a livello costituzionale (anche con una riserva relativa di legge prevista dall'art. 10, comma 3 Cost.) e a livello internazionale;

- se il Ministro non ritenga, in base a quanto stabilito dall’art.1 del Testo unico n. 286/98, che debbano essere convocate immediatamente le competenti Commissioni parlamentari per la discussione degli schemi di regolamenti di attuazione della c.d. legge Bossi-Fini in materia di immigrazione.