CONSIGLIO

DELL'UNIONE EUROPEA

 

Bruxelles, 27 giugno 2003

 

 

 

 

10971/03

 

 

 

 

 

 

 

 

POLGEN 51

 

 

NOTA

della :

Presidenza

Oggetto :

Programma della Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea

(1° luglio – 31 dicembre 2003)

 

 

 

Troveranno qui allegato il Programma della Presidenza italiana " Europa: Cittadini di un Sogno Comune".

 

 

 

________________________

 


INDICE

 

 

Gli Obiettivi Prioritari................................................................................. 3

Sintesi del Programme di Lavoro della Presidenza Italiana..................... 6

Iniziative e Provvedimenti Legislativi delle Singole Formazioni Consiliari.................................................................................................... 20

Conferenza Intergovernativa.................................................................... 21

Relazioni Esterne.................................................................................... 21

Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD)......................................... 27

Economia e Finanza............................................................................... 29

Giustizia e Affari Interni......................................................................... 32

Occupazione, Politica Sociale, Salute e Consumatori................................ 35

Competitivita' (Mercato Interno, Industria e Ricerca)................................ 35

Trasporti, Telecomunicazioni, Energia..................................................... 35

Agricoltura e Pesca................................................................................. 35

Ambiente............................................................................................... 35

Istruzione, Gioventu' e Cultura................................................................ 35

Affari Generali / Tematiche Istituzionali.................................................. 35

CONCLUSIONE....................................................................................... 35

 

 

 


Gli Obiettivi Prioritari

 

 

1.     LA CONFERENZA INTERGOVERNATIVA

 

Sulla base delle decisioni del Consiglio Europeo di Salonicco la Presidenza italiana intende convocare la Conferenza Intergovernativa entro il mese di ottobre, e condurla in modo che possa completare i suoi lavori al più presto possibile.

Questa volontà è dettata dal rispetto dei valori della democrazia e della trasparenza perché così facendo i cittadini europei che andranno a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo nel giugno 2004 potranno conoscere preventivamente i contenuti della loro nuova carta costituzionale.

Confidiamo quindi, ed in tal senso opereremo, che la firma del nuovo Trattato abbia luogo a Roma, nel periodo compreso tra il 1 maggio 2004 e la data delle elezioni per il Parlamento Europeo.

 

 

2.     L'EUROPA DELL'ECONOMIA

 

La Presidenza italiana dedicherà massima attenzione al perseguimento degli obiettivi fissati dalla strategia di Lisbona, che mira a rendere l'economia europea la più dinamica del mondo entro il 2010. Punto centrale di questa linea di azione sarà un più efficace sostegno all'economia tramite l'intensificazione degli investimenti pubblici nel continente, grazie al sinergico intervento delle apposite istituzioni finanziarie europee.

Ne deriverà una spinta propulsiva verso la modernizzazione dei mercati del lavoro, l'unica via per garantire la piena occupazione ai cittadini e la competitività alle imprese. In particolare, le piccole e medie imprese dovranno beneficiare di politiche mirate alla promozione dell'imprenditorialità, alla creazione e diffusione della conoscenza e all'innovazione.

Occorrerà inoltre assicurare in prospettiva la sostenibilità dei regimi pensionistici. Ne conseguiranno politiche per incrementare il tasso di occupazione tra i lavoratori più anziani e per ridurre gli incentivi al pensionamento anticipato.

Questa strategia sarà infine completata dallo sviluppo di una rete efficiente di trasporti, equilibrata sugli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. I problemi relativi al trasporto, rappresentati dalle barriere naturali (inclusi i territori alpini), devono infatti essere affrontati e risolti nella loro globalità, con l'eliminazione di strozzature, l'utilizzo efficiente delle infrastrutture esistenti e la celere costruzione di progetti pianificati in alternativa al trasporto stradale. La priorità dovrà quindi attribuirsi alla lista dei progetti TEN (Trans-European Network) e, in tale ambito, alla realizzazione dei corridoi n.5 e n.8.

         Strumento essenziale su cui basare l'azione verso questo fondamentale obiettivo dovrà essere la creazione di uno strumento innovativo che, in sinergia con la Banca Europea degli Investimenti possa finanziare la realizzazione di queste grandi opere.

 

 


3.     VERSO LA "GRANDE EUROPA"

 

L'obiettivo principale è di completare il grande processo di "unificazione" europea. Ma anche quello di favorire un più consono bilanciamento del peso specifico dell'Unione, trasponendone l'attuale asse verso le aree meridionali del continente e coinvolgendo maggiormente nei processi decisionali i Paesi dei Balcani occidentali, che hanno conosciuto un periodo di travaglio e che sono parte essenziale dell'Europa.

La Presidenza italiana si propone di definire un percorso per la conclusione entro il 2004 dei negoziati di adesione con Romania e Bulgaria in vista della loro adesione nel 2007. Con la Turchia siamo impegnati a verificare insieme il suo cammino verso l'integrazione, incoraggiando il Governo di Ankara a proseguire gli sforzi nel fondamentale processo di riforme interne.

   La Presidenza italiana ritiene inoltre essenziale dare contenuti più concreti al rapporto con la Federazione russa e con gli altri Paesi europei della CIS, favorendone l'ulteriore avvicinamento alle strutture e alle istituzioni di Bruxelles.

Altro obiettivo da perseguire è il rilancio del partenariato euro-mediterraneo (il cosiddetto "processo di Barcellona") con il proseguimento delle attività tese alla creazione di una Banca Mediterranea, nell'intento di coinvolgere più a fondo le due sponde del bacino in comuni progetti di sviluppo. Non trascureremo, in questo contesto, l'opportunità di consolidare i rapporti con Israele, nella prospettiva di una più ampia e strutturata collaborazione reciproca.

 

 

4.     LA PRESENZA DELL'EUROPA NEL MONDO

 

L'Europa deve diventare un soggetto forte ed autorevole sul piano internazionale: deve tendere ad esprimersi con una sola voce e ad intervenire nelle principali aree di crisi del pianeta in uno spirito di aperta e proficua collaborazione con gli Stati Uniti ai fini del mantenimento della sicurezza e della pace nel mondo. Per raggiungere questo obiettivo, l'Europa deve altresì dotarsi di adeguate capacità nel campo della difesa, in un rapporto perfettamente sinergico e non antagonista con le strutture dell'alleanza atlantica.

Certamente, la crisi irachena ha avuto come conseguenza l'indebolimento del legame transatlantico. E' quindi necessario superare questo passaggio critico, recuperando il tradizionale rapporto privilegiato con Washington.

Particolare rilievo avrà in questo contesto l'azione che l'Unione sarà in grado di svolgere a sostegno del processo di pace in Medio-Oriente. Spetterà al "Quartetto" verificare l'avanzamento della "road map" e stabilire tempi e modalità della più volte annunciata Conferenza Internazionale che ci offriamo di ospitare in Italia.

Potrà, in tale contesto, rivelarsi concreta e percorribile l'iniziativa lanciata da tempo dal Governo italiano – e ampiamente sostenuta di recente anche dal G8 - di un piano per la ricostruzione dell'economia palestinese, che avrà il compito di affiancare all'auspicata ripresa dei negoziati politici tra le due parti la speranza di migliori condizioni di vita per le popolazioni più bisognose dell'area.


Sempre nella regione mediorientale, l'Iraq rappresenta un altro terreno di prova sul quale l'Unione Europea potrebbe dare un forte segnale di ritrovata compattezza. Nella complessa fase di ricostruzione del Paese, l'Unione dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano collaborando con gli altri Paesi coinvolti.

La Presidenza italiana aspira inoltre ad un'Europa come fattore di democrazia, di pace e di benessere nel mondo, che confermi la sua vocazione a promuovere sistematicamente i valori della democrazia, della libertà e del rispetto dei diritti fondamentali.

 

 

5.     LA SICUREZZA DEI CITTADINI

 

La Presidenza italiana si adopererà anche per rafforzare la sicurezza dei cittadini europei. La lotta al terrorismo internazionale dovrà essere accompagnata da efficaci misure di contrasto alla criminalità trans-nazionale e all'immigrazione clandestina, con il potenziamento di EUROPOL, e attraverso il costante e coordinato controllo delle frontiere esterne, attraverso la definizione di norme comuni in materia di asilo, attraverso l'intensificazione dei rapporti di collaborazione con i Paesi di origine o di transito dei flussi migratori e, infine, attraverso il miglioramento della cooperazione tra Stati membri nel settore dei visti.

 


Sintesi del Programme di Lavoro
della Presidenza Italiana

 

 

La Conferenza Intergovernativa: una Costituzione per l'Europa

 

 

La "Convenzione" ha svolto in modo pregevole il compito assegnatole dal Consiglio Europeo di Laeken. Avvalendosi del contributo dei Governi e dei Parlamenti nazionali e delle Istituzioni dell'Unione, essa ha animato un dibattito di ampia portata sulle ragioni di essere e le prospettive di sviluppo del processo di integrazione europea. La Convenzione ha presentato al Consiglio Europeo di Salonicco un progetto di Trattato Costituzionale sulla cui base la Presidenza italiana intende assicurare l'apertura, il serrato svolgimento e, ove le condizioni negoziali lo permettano, la conclusione della Conferenza Intergovernativa (CIG), anche se la firma del testo costituzionale potrà avvenire (auspicabilmente a Roma per continuità con i Trattati originari) solo dopo il 1 maggio 2004. Il perseguimento di tale ambizioso obiettivo è dettato da ragioni sia di ordine sostanziale, sia di ordine metodologico e temporale. L'esigenza di una rapida conclusione della CIG deriva dal calendario di impegni che attendono l'Unione a partire dal prossimo anno: completamento della ratifica dei Trattati di Adesione ed effettivo ingresso dei nuovi membri che dovranno comunque essere pienamente associati al dibattito sull'avvenire dell'Europa; esigenza che i cittadini europei abbiano conoscenza dei lineamenti della futura Unione prima delle elezioni per il Parlamento Europeo del giugno 2004; nomina della nuova Commissione; avvio della riflessione sulle prospettive finanziarie e di alcune politiche comuni nell'Unione ampliata.

 

L'Unione Europea non è ormai più configurabile come una organizzazione internazionale ovvero una semplice associazione tra Stati su base pattizia: pur non essendo una struttura federale (malgrado rilevantissimi ambiti di condivisione della sovranità, ad esempio in campo monetario e commerciale), essa deve ormai essere retta da un testo di natura costituzionale ed acquisire piena personalità giuridica. Tale evoluzione contribuirà ad una migliore comprensione da parte dei cittadini della natura, dei poteri e dei limiti di un processo di integrazione che ha garantito ai suoi partecipanti un'epoca di pace e prosperità senza precedenti nella lunga storia europea.

Il progetto di Trattato Costituzionale predisposto dalla Convenzione individua priorità e soluzioni in merito ad aspetti essenziali per l'avvenire dell'Unione:

-       definizione dell'Europa come Unione di Stati e di cittadini;

-       vocazione a costituire una comunità di valori e di diritti, uno spazio economico e monetario unificato ed una entità autorevole e solidale sulla scena internazionale;

-       mantenimento dell'equilibrio interistituzionale tramite il rafforzamento dei poteri del Parlamento Europeo, della Commissione e del Consiglio;

-       superamento della complessa struttura a pilastri dei precedenti Trattati;

-       attribuzione della personalità giuridica internazionale all'Unione;

-       integrazione della Carta dei Diritti Fondamentali nel testo costituzionale;

-       più chiara ripartizione di competenze tra l'Unione e gli Stati membri nel rispetto delle identità nazionali e delle organizzazioni interne di questi ultimi;


-       introduzione di meccanismi per un effettivo rispetto del principio di sussidiarietà e per un più ampio coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nella vita dell'Unione;

-       più agevole regolamentazione delle cooperazioni rafforzate, al fine di permettere ad un gruppo di Stati di procedere per primi nel processo di integrazione, come avanguardia sempre aperta ad ingressi successivi da parte di Stati che non abbiano voluto o potuto partecipare alla cooperazione fin dal primo momento;

-       razionalizzazione degli atti e degli strumenti giuridici e finanziari europei, con l'introduzione di una gerarchia delle norme che prevedono leggi-quadro e leggi europee adottate congiuntamente da Parlamento Europeo e Consiglio;

-       miglioramento delle disposizioni che disciplinano la politica estera, di sicurezza e difesa;

-       rafforzamento dello Spazio Unico di Libertà, Sicurezza e Giustizia;

-       ulteriore estensione del voto a maggioranza qualificata;

-       adozione del metodo della Convenzione per la preparazione delle future revisioni costituzionali;

-       previsione di un diritto di recesso.

 

Il lavoro "pre-costituente" della "Convenzione" rappresenterà la base di avvio per lo svolgimento della Conferenza Intergovernativa chiamata a negoziare il testo del futuro Trattato costituzionale.

 

A 45 anni di distanza dalla firma dei Trattati di Roma è possibile misurare l'ampiezza del cammino percorso e dei successi ottenuti. Questa constatazione, ed il legittimo orgoglio che ne discende, rappresenterà per l'Italia un ulteriore fattore di motivazione nel conferire al negoziato per la "costituzionalizzazione" dell'Unione priorità centrale nel semestre di Presidenza.

 

 


L'Europa dell'economia: la competitività al servizio di una prosperità condivisa

 

 

A.     La "Strategia di Lisbona" ha rappresentato e rappresenta il programma che l'Unione deve realizzare per conseguire l'obiettivo strategico di rendere l'economia europea più moderna, flessibile e integrata, aperta alla ricerca e alle nuove tecnologie, capace di offrire ai cittadini europei nuovi e migliori posti di lavoro. Costruendo sui risultati conseguiti dalle precedenti Presidenze e sulla dinamica innestata dai Consigli europei di primavera, la Presidenza italiana intende dare un fattivo contributo allo sviluppo del processo, concentrando il proprio impegno in particolare sui seguenti aspetti:

 

·            L'economia europea è cresciuta negli ultimi tre anni ad un ritmo marcatamente inferiore al suo potenziale, occorre pertanto aprire una nuova fase nella politica economica europea che ponga un forte accento sulla crescita e che ripristini la fiducia delle imprese e degli investitori. Riprendendo gli obiettivi iniziali del Piano Delors, è necessario e possibile intervenire lanciando un'"Azione Europea per la Crescita", che definisca, a livello europeo, una nuova scala di priorità degli investimenti pubblici nei settori delle infrastrutture materiali e, in prospettiva, anche immateriali (capitale umano, ricerca e tecnologia), ponendo l'enfasi sugli investimenti - trans-nazionali e nazionali - finanziabili sul mercato. Occorre inoltre promuovere formule innovative di finanziamento senza gravare sulle finanze pubbliche nazionali o comunitarie, sviluppando uno strumento finanziario europeo, che si basi sulla capacità di indebitamento e sul "know-how" della Banca Europea per gli Investimenti. Andrà in particolare aumentata la capacità di leva sul mercato, attraverso strumenti come: la fornitura di garanzie per progetti PPP, la partecipazione in fondi di investimento infrastrutturali e di "project financing", nonché le operazioni di finanza strutturata.

 

·            Il potenziamento infrastrutturale dell'Europa ampliata attraverso un concreto rilancio dei progetti sulle Grandi Reti Transeuropee è quanto mai urgente per tener conto dell'allargamento e favorire l'integrazione tra vecchi e nuovi Stati membri, ma anche per eliminare gli ostacoli e le strozzature che provocano effetti distorsivi al funzionamento del mercato interno. In tale ambito, occorre intensificare gli sforzi e dare la massima priorità alle iniziative - previste dal Libro bianco sulla politica comune dei trasporti all'orizzonte del 2010 - per lo sviluppo di una rete europea di trasporti integrata ed efficiente in termini di qualità e sostenibilità, promovendo l'intermodalità e formule innovative di finanziamento destinate a valorizzare tutte le possibili sinergie tra risorse pubbliche e private, comunitarie e nazionali mobilitabili per nuovi investimenti infrastrutturali. Analogamente la Presidenza italiana intende dare impulso allo sviluppo delle reti dell'energia e dei trasporti, attraverso l'apertura al mercato e il completamento dei collegamenti mancanti, in modo da aumentare l'efficienza e ridurre i costi per le imprese e i cittadini. La compatibilità ambientale e la sicurezza di tutti i modi di trasporto diverranno sempre più elementi fondamentali della politica delle infrastrutture. Consapevole del contributo alla competitività ed all'efficienza dell'economia dato da mercati delle comunicazioni elettroniche sempre più competitivi e convergenti e da servizi digitali sempre più diffusi, la Presidenza italiana si adopererà per lo sviluppo delle reti di comunicazione e per far avanzare il processo di crescita di nuove tecnologie e servizi, che dovrà procedere in parallelo con il rafforzamento degli aspetti di sicurezza delle reti ed un'efficace protezione dei dati personali.


·            Sono stati compiuti notevoli progressi in materia di occupazione, ma il raggiungimento dell'obiettivo fissato a Lisbona, del tasso di occupazione del 70% entro il 2010, richiederà profonde riforme strutturali, volte alla piena occupazione e ad una maggiore produttività e qualità del lavoro. I mercati del lavoro dell'Unione devono diventare più flessibili (anche attraverso una maggiore diffusione di programmi di istruzione e di formazione permanente), così da estendere le possibilità di occupazione e consentire tempestivi adattamenti alle mutevoli condizioni economiche. La creazione di nuovi e migliori posti di lavoro richiede l'utilizzo integrato di tutti gli strumenti - comunitari e nazionali - previsti dalla Strategia europea per l'occupazione. In tale quadro la Task force per l'occupazione guidata da Wim Kok darà certamente un contributo decisivo. Dal canto loro gli Stati membri devono intraprendere riforme sostanziali dei sistemi fiscali e previdenziali, accrescere gli incentivi all'occupazione e alla partecipazione al mercato del lavoro riducendo le differenze tra uomini e donne su tale mercato.

 

·            La diffusione di una nuova consapevolezza in tema di dimensione sociale deve poi superare schemi obsoleti a vantaggio di una partecipazione di soggetti pubblici e privati alla edificazione di una società equa ed efficiente. In tale contesto, il perseguimento della solidarietà e della coesione sociale ed intergenerazionale deve accompagnarsi ad una valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese, al contributo della famiglia nel quadro della lotta all'esclusione sociale e ad altre misure quali l'emersione dell'economia "sommersa" e la promozione della dimensione regionale nell'ambito delle strategie in favore della occupazione.

 

·            Occorre inoltre rispondere – a livello europeo - alla sfida posta dall'invecchiamento della popolazione realizzando riforme dei regimi previdenziali e pensionistici volte a renderli finanziariamente sostenibili e mantenendo un elevato livello di protezione sociale. La Presidenza italiana - d'intesa con la successiva Presidenza irlandese e nella prospettiva del Consiglio europeo della primavera 2004 - darà il suo contributo, in particolare attraverso l'intensificazione del dialogo con le parti sociali che restano attori indispensabili nell'attuazione degli orientamenti definiti dalla strategia europea.

 

·            Lo sviluppo della competitività resta la chiave di volta per il conseguimento degli obiettivi di crescita e creazione di impieghi enunciati a Lisbona. La Presidenza italiana è consapevole della crescente interdipendenza tra i vari fattori economici e giuridico-istituzionali nonché dell'esigenza di utilizzare –sia a livello dell'Unione che degli Stati membri- strumenti in grado di garantire l'organizzazione di un mercato realmente aperto e competitivo basato sulla conoscenza, lo sviluppo industriale e la sempre più estesa diffusione e diversificazione del settore dei servizi. A tal fine risulterà cruciale il sostegno alle piccole e medie imprese (attraverso l'attuazione in modo innovativo della Carta Europea delle Piccole Imprese ed un aumento degli investimenti in ricerca ed innovazione ad esse destinati) che costituiscono l'asse portante dell'economia europea ed il principale motore per la creazione di posti di lavoro.

 


·            La ricerca e le tecnologie di punta sono un elemento fondamentale per il conseguimento degli obiettivi di crescita. Occorre quindi creare le condizioni appropriate per la R&S in modo che l'UE possa avanzare concretamente verso il traguardo del 3% del PIL per gli investimenti nella ricerca. Deve essere promosso un ambiente favorevole allo sviluppo dell'imprenditorialità, specie tra i giovani. La Presidenza italiana attribuirà grande priorità alla valorizzazione del capitale umano nel quadro di un'"Europa del sapere e della conoscenza" e svilupperà azioni in materia di e-Government e per la mobilità di studenti e ricercatori, nonché di sostegno nei confronti dei centri di ricerca europei.

 

·            Un mercato interno dinamico e pienamente funzionante è essenziale per la produttività e la crescita, ancor più in un'Unione allargata. Occorre aprire e integrare effettivamente i mercati europei anche nel settore dei servizi migliorando il contesto regolamentare e assicurando un'adeguata tutela del consumatore ed il mantenimento di servizi pubblici universali. La riforma degli strumenti della concorrenza – i controlli antitrust delle fusioni e dei cartelli – deve essere completata e i mercati che presentano asimmetrie o alterazioni devono essere ricondotti all'equilibrio.

 

·            Il tema della sostenibilità ambientale, lungi dal rappresentare un costo aggiuntivo per imprese e consumatori, costituisce ormai una risorsa economica ed un potente fattore di impulso all'innovazione, al risparmio energetico, al recupero per fini turistici e culturali di aree e territori sottoutilizzati. Una particolare attenzione sarà dedicata, in tale contesto, alla valorizzazione delle aree montane. Gli obiettivi ambientali fungeranno da catalizzatori per l'innovazione e la modernizzazione in settori chiave quali l'energia e i trasporti e promuoveranno nuovi investimenti in tecnologie pulite per consentire un'utilizzazione più efficace delle risorse. In questo quadro, la Presidenza italiana ha orientato il suo programma nella direzione dell'integrazione della dimensione ambientale nelle strategie dello sviluppo e della crescita economica della "Grande Europa".

 

·            L'attuazione del "Piano d'Azione per i Servizi Finanziari", appare urgente in modo da garantire che l'integrazione del mercato europeo si sviluppi in un contesto di stabilità e nell'ambito di un livello di regolamentazione adeguato a garantire la migliore tutela degli investitori, tenendo presenti le scadenze previste dal "Piano" e l'imminente conclusione della legislatura comunitaria.

 

B.      La crescita economica della zona Euro costituirà ovviamente una priorità della Presidenza italiana. In tale quadro resta centrale, così come ribadito dal Consiglio Europeo, il rispetto delle regole del gioco e l'impegno verso finanze pubbliche sane e sostenibili in tutti gli Stati membri, anche per fronteggiare - in aderenza al Patto di Stabilità e crescita - le fluttuazioni del ciclo economico. Non va trascurato il fatto che la credibilità internazionale dell'Euro resta legata alla capacità di sviluppo dell'economia europea che deve completare rapidamente i processi di modernizzazione, liberalizzazione ed efficienza dei pubblici servizi. Proseguirà lo sforzo di coordinamento delle politiche fiscali sia in materia di imposizione diretta e indiretta sia in tema di collaborazione tra le amministrazioni finanziarie degli Stati membri.

 


C.      La politica agricola comune rimane un pilastro della costruzione comunitaria, dato che l'agricoltura resta un settore strategico e con profonde e delicate incidenze sugli assetti socio-economici degli Stati europei. Si tratta di continuare il processo di riforma che mira: a rendere il sostegno all'agricoltura finanziariamente sostenibile per il contribuente comunitario e compatibile con l'esigenza di una maggiore apertura del mercato nel quadro dei negoziati multilaterali; a correggere ulteriormente le disfunzioni produttivistiche dei sistemi di sostegno finora attuati promuovendo l'orientamento alla qualità e alle produzioni biologiche e tipiche - come richiesto dai consumatori - e conferendo il giusto rilievo alle finalità ambientali. La Presidenza italiana intende operare, anche attraverso le organizzazioni di mercato, per una politica comune sempre più vicina alle esigenze dei consumatori (donde l'assoluta centralità della sicurezza alimentare) che chiedono prodotti sicuri e di qualità.

 

D.     Anche le politiche di coesione devono restare un pilastro fondamentale della costruzione comunitaria, come espressione della solidarietà che lega i membri dell'Unione. Il terzo Rapporto della Commissione, atteso per fine anno, fornirà gli elementi concreti sui quali impostare la riforma della coesione e delineare la programmazione 2007-2013 relativa all'Unione ampliata. La Presidenza italiana intende mantenere alto il dibattito sulla centralità delle azioni strutturali, quali strumenti per accrescere la competitività delle regioni e per raggiungere l'obiettivo di maggiore sviluppo e di benessere generalizzato per tutte le aree dell'Unione. In questo quadro particolare attenzione dovrà essere data alla concentrazione degli interventi, alla semplificazione delle procedure, alla sussidiarietà e all'integrazione delle diverse azioni e delle diverse politiche in modo da aumentarne l'efficacia.

 

E.      Tra gli obiettivi della Presidenza italiana vi è quello di concentrare le attività dell' Unione su temi concreti e di diretta rilevanza per i cittadini: iniziative specifiche verranno attivate (eventualmente anche in cooperazione con Organizzazioni Internazionali) in tema di protezione della infanzia, di tutela dei disabili, di sicurezza dei consumatori, e di sanità. Una rinnovata solidarietà europea andrà incoraggiata anche in occasione di disastri ambientali e naturali. Intendiamo proseguire l'azione per una medicina europea al servizio di stili di vita salutari nonché far avanzare il dibattito sulla libera circolazione dei pazienti e sul completamento del mercato unico farmaceutico. La Presidenza si sforzerà di favorire un sempre più stretto coordinamento a livello dell'Unione e degli Stati Membri nella prevenzione e nella lotta a nuove epidemie su scala planetaria (SARS).

In materia di promozione culturale, ci impegneremo per il rinnovo del programma comunitario "Cultura" per il periodo 2004-2006 e per una adeguata valorizzazione delle diversità culturali e linguistiche europee nell'ambito dell'Unione ampliata.

 

 


Verso la "Grande Europa": un'Unione più ampia e solidale

 

 

Sin dall'inizio della Presidenza italiana, i nuovi Stati membri saranno presenti e partecipi nelle istanze consiliari. Si tratta di un impegno importante, ma al tempo stesso di una formidabile occasione per assicurare il pieno coinvolgimento degli aderenti nella cultura negoziale e nel metodo comunitario. Nella prospettiva dell'Unione allargata dovremo anche garantire il funzionamento complessivo del mercato unico attraverso un rilancio della politica delle grandi infrastrutture di trasporto, intese come strumento di integrazione politica ed economica interna all'Unione, e un efficace controllo delle nuove frontiere esterne dell'Unione, condizione essenziale per l'effettiva realizzazione dello spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia.

Lo storico traguardo della adesione di dieci nuovi Paesi Membri non rappresenta tuttavia un definitivo punto di arrivo. Oltre ad impegnarsi per un efficace avvio delle attività dell'Unione ampliata, e per una piena integrazione dei nuovi Paesi membri nelle istituzioni dell'Unione, la Presidenza italiana si impegnerà per completare il processo di allargamento. Si tratterà, in particolare, di definire una tabella di marcia per la conclusione entro il 2004 dei negoziati di adesione con la Bulgaria e la Romania e di confermare la prospettiva di adesione di questi due Paesi entro il 2007. Con la Turchia dovremo proseguire nell'attuazione della strategia di pre-adesione, incoraggiando l'impegno del Governo turco per la realizzazione di quelle riforme che costituiscono la condizione necessaria per l'ulteriore avvicinamento della Turchia all'Europa, nella prospettiva della verifica prevista per il prossimo anno e dalla quale ci auguriamo che possa scaturire l'inizio di un vero e proprio negoziato di adesione. La riunificazione dell'Europa sarà completata solo quando anche i Paesi dei Balcani occidentali saranno membri dell'Unione. La preparazione di questi Paesi all'integrazione nelle strutture europee è una priorità per l'Unione. La Presidenza italiana intende continuare a sostenere gli sforzi di questi Paesi per realizzare la loro aspirazione europea. Analoga priorità sarà conferita alla definizione e attuazione di politiche innovative nei confronti dei "nuovi vicini", sulla base delle proposte formulate dalla Commissione. In particolare il rapporto dell'Unione con la Federazione Russa dovrà sempre più assumere valenza strategica e sostenuto da formule concrete di cooperazione.

 

 

La presenza dell'Europa nel mondo: per un'Unione protagonista sulla scena internazionale

 

 

A.     Una particolare responsabilità si impone alla Presidenza italiana nel settore delle relazioni esterne dell'Unione e della Politica Estera di Sicurezza Comune. All'indomani della fase più acuta della crisi irachena, in un contesto internazionale caratterizzato da numerosi fattori di crisi e di instabilità, e da una crescente minaccia da parte del terrorismo internazionale, e dalla necessità di ricostruire un clima di maggiore fiducia e collaborazione con i nostri alleati americani, la Presidenza italiana intende impegnarsi per una azione efficace e credibile dell'Unione sulla scena internazionale, e per un utilizzo coordinato dei vari strumenti a disposizione dell'Unione nei suoi rapporti internazionali.

 


B.      L'Unione Europea deve dotarsi dei mezzi per sostenere le crescenti responsabilità internazionali che intende assumere. Lo sviluppo della dimensione europea di sicurezza e difesa si pone come obiettivo centrale, da perseguire secondo una Strategia di Sicurezza dell'Unione di cui la Presidenza italiana intende stimolare la definizione sulla base delle decisioni adottate dal Consiglio Europeo di Salonicco. In questo contesto un rafforzamento delle capacità europee in questi settori costituisce condizione determinante anche ai fini di un leale e paritario rapporto transatlantico. Sulla base di un primo bilancio dei risultati raggiunti in materia di capacità militari e di Forza di Intervento Rapido, l'impegno del semestre sarà la definizione di una visione per il prossimo futuro, e la soluzione delle residue lacune di capacità anche con l'avvio di nuove cooperazioni tra gli Stati membri. La credibilità dell'Unione in questa sfera richiederà, da un lato, l'adeguamento dell'apparato istituzionale preposto alla gestione delle crisi e, dall'altro, un efficace raccordo operativo con la NATO. Per affrontare in modo coordinato i problemi finanziari e di approvvigionamento occorrerà dare impulso alla costituzione di un'Agenzia per l'acquisizione delle capacità e per la ricerca strategica. Occorrerà inoltre favorire lo sviluppo di una politica europea degli armamenti per il consolidamento della base industriale e tecnologica della difesa europea. La Presidenza italiana è impegnata per il successo della prima operazione militare dell'UE, intrapresa nell'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia lo scorso marzo, e tiene in evidenza la prospettiva di quella che si potrebbe attuare in Bosnia Erzegovina. L'attualità internazionale potrà sollecitare altri concreti interventi in aree di crisi: la Presidenza italiana sarà pronta a stimolare tempestive ed adeguate reazioni dell'Unione, all'altezza del ruolo e delle responsabilità crescenti che l'Unione assume nelle relazioni internazionali. Analoghi progressi dovranno essere registrati nel campo degli strumenti civili di gestione delle crisi, della Politica Europea di Sicurezza e Difesa, anche ricercando gli opportuni collegamenti con le esperienze dell'ONU e dell'OSCE. Oltre che con missioni di polizia internazionale, settore in cui è già impegnata in Bosnia, l'UE dovrà poter intervenire efficacemente anche per ripristinare o rafforzare le capacità amministrative e di tutela della legalità in aree di crisi, che potrà assistere anche con misure di protezione civile. Né si trascurerà di approfondire in modo specifico la vocazione e le potenzialità dell'Unione per contribuire alla prevenzione dei conflitti, a partire da situazioni concrete, quale quella africana.

 

C.      La Presidenza italiana considera come priorità fondamentale il ristabilimento di un clima di dialogo, fiducia e piena collaborazione tra le due sponde dell'Atlantico. Bisogna riportare i rapporti tra Europa e Stati Uniti al clima che è loro connaturato, rafforzando un partenariato che per l'UE resta una "relazione strategica fondamentale".

A questo fine la Presidenza italiana intende valorizzare i numerosi esempi di positiva collaborazione che già esistono e per estenderle ad altri settori. Sulle incomprensioni e sulle difficoltà congiunturali cercheremo di far prevalere una visione di fondo, basata sugli interessi comuni e sui valori condivisi. Tutto ciò senza dimenticare l'esigenza di prevenire e mantenere sotto controllo il ricorrente insorgere di contenziosi commerciali e di superare incomprensioni e disagi registrati su temi specifici, ancor prima dell'insorgere della vicenda irachena.


Compiremo ogni sforzo affinché si affermi la compatibilità tra un solido legame atlantico ed una ambiziosa visione dell'integrazione europea. La cooperazione tra Stati Uniti ed Unione Europea è essenziale per affrontare le sfide cruciali di oggi, a cominciare dalla lotta al terrorismo ed alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. Nella lotta contro il terrorismo intendiamo impegnarci per assicurare la piena ed integrale attuazione del Piano d'Azione dell'Unione Europea contro il terrorismo. Nel contrasto alla proliferazione delle armi di distruzione di massa dovremo anche avvalerci dei principali trattati di disarmo e non proliferazione in campo nucleare e convenzionale, valorizzandone la vocazione universale e la capacità di esercitare efficaci verifiche. La Presidenza italiana valorizzerà altresì il solido legame tra l'Unione europea ed il Canada, anche in preparazione del Vertice del 17 dicembre che fornirà l'occasione per un bilancio della "comprehensive review" dei proficui rapporti tra l'Unione e Ottawa.

 

D.     La crisi irachena ha fortemente chiamato in causa l'Unione Europea e la sua capacità di svolgere un ruolo sulla scena internazionale. La gestione della fase successiva all'intervento militare in Irak si imporrà come una sfida per l'azione esterna dell'Unione e per la sua capacità di proporsi come protagonista in aree di diretto e rilevante interesse. L'Unione potrà sviluppare una propria credibile azione a partire da alcuni punti di riferimento già individuati dal Consiglio Europeo: salvaguardia dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Irak; ruolo centrale dell'ONU nella ricostruzione politica ed economica del Paese; auspicio che si stabilisca quanto prima un governo rappresentativo del popolo iracheno; collaborazione piena tra europei ed americani.

Nella regione l'Unione dovrà contribuire a rilanciare il dialogo con il mondo arabo ed islamico e soprattutto impegnarsi attivamente affinché vengano colte le possibilità che la nuova situazione offre per ridare slancio al processo di pace in Medio Oriente. La formazione di un governo palestinese rappresentativo, la pubblicazione della "road-map" ed il rinnovato coinvolgimento di Stati Uniti, Europa e Russia nel rilancio del processo di pace, comportano per la Presidenza italiana accresciute responsabilità ma altresì il dischiudersi di grandi opportunità. Non ci sottraremo alle prime e ci adopereremo per cogliere le seconde.

 

E.      Il rilancio del Partenariato euromediterraneo costituisce un altro obiettivo prioritario per l'Unione. Muovendosi lungo il tracciato e secondo ispirazioni e scadenze fissate a Valencia, la Presidenza italiana svilupperà una serie di iniziative settoriali, che potranno essere utilmente valorizzate in occasione della VI Conferenza Ministeriale Euro-mediterranea di Napoli (prevista ad inizio dicembre 2003). L'obiettivo che ci proponiamo è quello di ridare nuovo slancio e sostanza al Processo di Barcellona, quale contributo ai processi di stabilizzazione e crescita nella regione. Una particolare attenzione sarà dedicata al dialogo fra le culture e le civiltà con l'obiettivo di ricostituire un clima di comprensione e fiducia fra le due sponde del Mediterraneo, che coinvolga non solo i Governi ma anche le società civili. Ci auguriamo di poter definire un'intesa sulla Fondazione per il Dialogo tra le Culture e le Civiltà e sulla trasformazione della "facility" (FEMIP) attualmente operante all'interno della BEI per il finanziamento di investimenti produttivi in una autonoma filiale, in base alle conclusioni del Consiglio Europeo di Barcellona.

 


F.      La Presidenza italiana attribuirà massimo rilievo allo sviluppo delle relazioni tra l'Unione Europea ed i Paesi della regione dei Balcani occidentali. Nei confronti di questi Paesi, per i quali intendiamo confermare la prospettiva di una futura adesione all'Unione Europea, il principale strumento di azione dell'Unione è stato finora il Processo di Stabilizzazione e Associazione. Ci auguriamo che, a partire dal Vertice di Salonicco, sia possibile arricchire questo Processo con strumenti ulteriori destinati a favorire ed accelerare la marcia di avvicinamento dei Paesi della regione all'Europa. E' nostra intenzione sviluppare inoltre un dialogo politico più intenso ed articolato, e favorire al massimo i processi di integrazione e cooperazione regionale. L'Unione in questi ultimi anni ha dato prova proprio nella regione dei Balcani occidentali della sua capacità di coordinata proiezione esterna. I progressi realizzati nella regione sono certamente incoraggianti, ma non necessariamente irreversibili. Sarà quindi necessario che l'Unione continui a dedicare a quest'area quell'impegno politico e quelle risorse, anche finanziarie, che costituiscono la condizione necessaria per garantire il progressivo avvicinamento dei Paesi dell'area agli standards europei. Contiamo di valorizzare la proficua sinergia che l'impegno dell'Unione può trovare con altre Organizzazioni, come l'OSCE, e realtà regionali quali l'iniziativa Centro-Europea, l'iniziativa Adriatico-Jonica ed il Patto di Stabilità per i Balcani. Quanto alle specifiche iniziative, la Presidenza italiana intende dare piena attuazione agli accordi già conclusi con la FYROM e la Croazia (la cui recente domanda di adesione all'Unione formerà oggetto del previsto Parere da parte della Commissione), proseguire nel negoziato per l'Accordo con l'Albania e sostenere la Commissione affinché predisponga degli studi di fattibilità per la Bosnia-Erzegovina e la Serbia e Montenegro.

 

G.     La Presidenza italiana intende impegnarsi per rafforzare le relazioni tra Unione Europea e Federazione Russa, nella prospettiva della realizzazione di un autentico partenariato strategico e di una progressiva integrazione della Federazione Russa nelle strutture europee. Opereremo, quindi, per un "salto di qualità" nei rapporti con Mosca, sia sul piano degli obiettivi che degli strumenti, sulla base della Dichiarazione politica approvata dal Vertice di San Pietroburgo del maggio scorso e nella prospettiva di quello successivo previsto a Roma in data 6 novembre 2003.

La Presidenza italiana intende assicurare crescente coerenza all'azione dell'Unione in tutti i settori della collaborazione bilaterale con la Federazione Russa, favorendo la piena attuazione dell'Accordo di Partenariato e Cooperazione e della Strategia Comune e intensificando la cooperazione in ambito della PESC e della PESD, in particolare in materia di gestione delle crisi e di lotta al terrorismo. Intendiamo anche promuovere risultati tangibili per quanto riguarda lo Spazio Economico Europeo Comune, quale volano di sviluppo e strumento di promozione di una sempre maggiore interdipendenza delle rispettive economie. È nostra intenzione, altresì, rilanciare e completare il dialogo energetico, la collaborazione sulle questioni ambientali e nucleari, nel campo delle telecomunicazioni e dello spazio come pure in materia di scienza e tecnologia, agricoltura e pesca. Intendiamo sviluppare la collaborazione nel campo della giustizia e degli affari interni, promovendo tra l'altro la conclusione dell'accordo di riammissione, anche nella prospettiva di una progressiva liberalizzazione dei contatti fra i cittadini e le società civili.

 


H.     La Presidenza italiana conferirà il necessario rilievo al tema dei rapporti con i "Nuovi Vicini" nella prospettiva dell'ampliamento dell'Unione, sulla base del documento di strategia presentato della Commissione. Ci auguriamo di poter avviare con ciascuno dei Paesi vicini specifiche ed innovative forme di cooperazione che vadano al di là del quadro dei rapporti contrattuali attualmente vigenti tra l'Unione stessa e tali Paesi. Si tratterà in sostanza di rafforzare i rapporti di cooperazione economica e di dialogo politico promuovendo, ove possibile, iniziative specifiche in aree di comune interesse, sulla base di un approccio metodologico comune ma anche di un altrettanto necessario criterio di differenziazione fra singoli Paesi. Consapevoli dell'importanza di sviluppare specifiche forme di cooperazione regionale destinate ad associare Paesi membri e Paesi terzi intendiamo adoperarci per l'approvazione del nuovo piano d'azione relativo alla "dimensione nordica".

 

I.       Nell'ottica di favorire anche nel quadro delle Nazioni Unite la percezione dell'Unione Europea quale soggetto forte e credibile di politica estera, e di accentuarne la capacità di influenzare le grandi scelte della politica mondiale, rimane prioritario conseguire una più coerente applicazione dell'art. 19 TUE, a beneficio del profilo complessivo e dell'efficienza dell'azione dell'UE sulle tematiche in trattazione nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU. In tale spirito, avrà particolare rilievo l'assunzione di iniziative volte a rafforzare ed a rendere più sistematica la cooperazione fra Unione Europea e ONU nel settore della gestione delle crisi.

Nell'ambito delle Nazioni Unite, ma anche sul piano dei rapporti bilaterali, l'Unione Europea è divenuta un protagonista nel campo della difesa e promozione dei diritti umani. In questo settore l'Unione Europea si caratterizza sempre più per la propensione a parlare con il resto del mondo con una sola voce per sostenere posizioni di alto profilo. La Presidenza italiana dovrà promuovere e sviluppare questo ruolo e questa evoluzione, anche valorizzando principi e "standard" delle Nazioni Unite in materia di diritti umani e protezione dei civili nelle missioni di pace a guida UE.

Rimane inoltre prioritario per l'UE promuovere l'universalizzazione della Corte Penale Internazionale e un sollecito ed efficace consolidamento delle sue strutture. Il principio della universalizzazione dovrà altresì ispirare l'azione della Unione Europea volta a promuovere l'adesione ai vari strumenti in tema di disarmo e non proliferazione riaffermando il valore del multilateralismo per fronteggiare le crescenti minacce di ricorso ad armi di distruzione di massa. La Presidenza italiana si adopererà per assicurare una accentuata coesione dell'Unione su tali temi in sede ONU (segnatamente nel quadro dei negoziati sul bando della produzione di materiale fissile) nonché per favorire l'entrata in vigore del trattato CFE adattato, adoperandoci in tal senso anche in ambito OSCE.

 

J.       La riunione ministeriale OMC di Cancun del settembre 2003 riveste, nell'ottica della Presidenza, rilievo primario. Essa rappresenta una importante occasione politica di verifica dei progressi realizzati nei negoziati lanciati al vertice di Doha. L'Unione dovrà presentarsi con una posizione costruttiva, mirata a far avanzare il negoziato, anche sugli aspetti più controversi; ma dovrà ugualmente essere in grado di difendere con determinazione le proprie posizioni ed i propri interessi. Dovremo mantenere l'impegno per valorizzare l'aspetto collegato allo sviluppo di questo round di negoziati commerciali e favorire risultati che non solo mirino a rafforzare un principio generale di liberalizzazione degli scambi, ma anche a permettere i Paesi in via di sviluppo di beneficiarne maggiormente.

 


K.     Nel quadro delle relazioni con l'America Latina si ritiene opportuno stimolare il processo di integrazione regionale dei Paesi della regione. Quest'ultimo infatti rappresenta un elemento chiave per stimolare la stabilità economico-finanziaria della regione e consolidarne le istituzioni democratiche. Più in particolare la Presidenza Italiana intende conferire un impulso decisivo alla finalizzazione dei negoziati con il Mercosur per un accordo bi-regionale di associazione. Particolare rilievo viene attribuito altresì ai negoziati per la conclusione degli accordi di dialogo politico e cooperazione con l'America centrale e la Comunità Andina che auspichiamo di finalizzare entro la fine dell'anno. La nostra Presidenza intende in tal modo contribuire alla prima fase preparatoria del Vertice UE/ALC previsto nel primo semestre del 2004.

 

L.      Per quanto riguarda l'Africa, la Presidenza italiana, in collaborazione con l'Unione Africana e le organizzazioni sub-regionali, opererà per promuovere il rafforzamento delle istituzioni e delle capacità africane in particolare in tema di prevenzione, gestione e soluzione dei conflitti. La Presidenza mirerà ad intensificare il contributo dell'Unione Europea ai processi di pace in corso nel Corno d'Africa, nella regione dei Grandi Laghi, in Costa d'Avorio e nella regione del Fiume Mano. La pacificazione e la ricostruzione in Angola, nonché l'evoluzione della situazione in Zimbabwe, continueranno ad essere oggetto della più vigile attenzione. La Presidenza italiana si sforzerà di far progredire il dialogo UE-Africa ed opererà per rafforzare il dialogo con i singoli Paesi africani anche attraverso visite a livello politico. Per quanto riguarda gli Stati ACP (Africa, Caraibi e Pacifico), la Presidenza italiana si adopererà per favorire la stipula degli Accordi di Partenariato Economico (APE), al fine di accelerare lo sviluppo economico di aree tra le più povere del pianeta e promuovere il processo di integrazione regionale africana.

 

M.    La Presidenza italiana continuerà a prestare particolare attenzione alla situazione in Afghanistan, alle relazioni con il Pakistan, l'India ed il subcontinente indiano. Opererà per intensificare le relazioni con paesi strategici come Cina e Giappone. Alla situazione in Corea del Nord sarà dedicata particolare attenzione e verrà sostenuto il dialogo intercoreano. La posizione comune dell'Unione su Myanmar sarà mantenuta o modificata dopo attenta valutazione degli sviluppi della situazione in tale Paese. Nel dialogo con i Paesi del Sud-est asiatico, la Presidenza italiana intende approfondire l'esame delle tematiche connesse alla lotta al terrorismo ed al rafforzamento della sicurezza. In campo multilaterale regionale, verrà conferita adeguata centralità all'esercizio ASEM.

 

 


La Sicurezza dei Cittadini: immigrazione, frontiere e asilo

 

 

Con le innovazioni introdotte dal Trattato di Amsterdam ed il programma politico elaborato dal Consiglio Europeo di Tampere, l'Unione Europea ha posto al centro della propria agenda la creazione di uno spazio unico di libertà, sicurezza e giustizia. Ancor più che su altre questioni, é su questo terreno, particolarmente vicino alla vita quotidiana dei cittadini europei, che l'efficacia dell'azione dell'Unione sarà valutata dalla pubblica opinione. La Presidenza italiana si propone quindi di favorire progressi in tutte le aree connesse alla creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, attuando le misure decise dal Consiglio Europeo, con l'obiettivo di avvicinare sempre più le Istituzioni ai cittadini europei.

La Presidenza italiana si impegnerà per promuovere una gestione comune dei flussi migratori che rispetti un giusto equilibrio tra la politica di integrazione degli stranieri legalmente residenti nell'Unione Europea, anche favorendo il dialogo a livello sociale, culturale e religioso, ed una lotta risoluta contro l'immigrazione clandestina e la tratta degli esseri umani.

 In tale quadro sarà assicurata continuità all'attuazione delle misure decise dal Consiglio Europeo di Siviglia in materia di lotta all'immigrazione clandestina, gestione comune delle frontiere esterne, relazioni con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori, completamento del quadro normativo su immigrazione ed asilo, alla luce anche della verifica dei risultati conseguiti, effettuata dal Consiglio Europeo di Salonicco, e di tutti gli approfondimenti che ne derivano. Tale azione si pone nella prospettiva della creazione di un effettivo e solidale sistema comune europeo in materia di immigrazione ed asilo. In tale ottica, la Presidenza italiana intende: a) mirare a meccanismi efficaci di gestione comune delle frontiere esterne, in particolare marittime, in applicazione del concetto di suddivisione degli oneri e nella prospettiva dell'ingresso dei nuovi Stati membri; b) attuare una politica europea in materia di rimpatri; c) intensificare i rapporti con i Paesi terzi di origine e transito attraverso un approccio "interpilastri" che metta i temi migratori al centro delle relazioni dell'Unione con tali Paesi e del loro sviluppo; d) pervenire ad una più stretta cooperazione nel settore dei visti, con l'obiettivo tra l'altro di migliorare gli standards di sicurezza e rendere il più uniforme possibile l'applicazione della normativa comune; e) sviluppare un sistema d'asilo europeo anche attraverso l'ulteriore armonizzazione delle normative nazionali;f) favorire la mobilitazione di adeguate risorse, anche finanziarie, per rendere effettiva l'attuazione delle misure convenute o in via di approvazione.

Prioritario per la Presidenza italiana sarà inoltre un rinnovato, costante impegno nella lotta al terrorismo, con un rafforzamento della cooperazione sia tra gli Stati membri sia in ambito internazionale, in attuazione delle molteplici iniziative avviate dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. La Presidenza italiana perseguirà altresì l'obiettivo di un potenziamento del ruolo di Europol, valutando tutte le iniziative più idonee per garantire una sua maggiore efficacia operativa, in stretto collegamento con la Task Force dei Capi delle Polizie.


La Presidenza italiana considera fondamentale che il piano d'azione in materia di lotta contro la droga dell'Unione europea 2000-2004 venga attuato in modo efficace in ogni sua componente, secondo l'impostazione equilibrata, multidisciplinare ed integrata prevista dal piano stesso. In tale contesto particolare attenzione sarà rivolta all'azione relativa alla riduzione dell'offerta di droghe, anche in considerazione dell'ampio spazio già dedicato alla riduzione della domanda.

Nel campo della cooperazione giudiziaria, la Presidenza italiana assicurerà continuità nei lavori sulle numerose proposte all'esame, concentrandosi sulle iniziative tese ad avvicinare l'Europa ai cittadini. A fronte del maggiore impegno dedicato, negli ultimi tempi, alla intensificazione della cooperazione giudiziaria in materia penale, attraverso il ravvicinamento delle normative nazionali ed il mutuo riconoscimento dei titoli giudiziari, la Presidenza italiana concentrerà i suoi sforzi soprattutto sui temi della giustizia civile, con particolare attenzione al diritto di famiglia ed alla responsabilità parentale. La trattazione di problematiche che toccano direttamente la vita quotidiana di molti cittadini dell'Unione, contribuirà a dissipare l'erronea percezione della cooperazione giudiziaria europea come più attenta alla repressione che alla costruzione di un ambito rafforzato di tutela delle libertà individuali e collettive. Seguendo analogo approccio, la Presidenza italiana si propone di avviare una riflessione sulle garanzie procedurali nel processo penale, nella prospettiva di un bilanciamento dei progressi sinora realizzati nel reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie e nell'ottica di un crescente ravvicinamento delle Istituzioni europee ai cittadini.


 

 

 

INIZIATIVE E PROVVEDIMENTI
LEGISLATIVI
DELLE SINGOLE FORMAZIONI
CONSILIARI


 

CONFERENZA INTERGOVERNATIVA

Dalla Convenzione

alla

Conferenza Intergovernativa

Sulla base del progetto di Trattato Costituzionale elaborato dalla Convenzione e delle conclusioni del Consiglio Europeo di Salonicco, la Presidenza italiana si propone di convocare, dopo la pausa estiva, la Conferenza Intergovernativa che sarà incaricata di definire il testo del nuovo Trattato Costituzionale. Pienamente consapevole dell'importanza di questa storica occasione di ridefinire l'architettura istituzionale e le modalità di funzionamento dell'Unione con l'obiettivo di assicurarne maggiore efficacia, trasparenza e democrazia, la Presidenza italiana intende impegnarsi per acquisire tempestivamente i necessari pareri del Parlamento Europeo e della Commissione e per una definizione del mandato della Conferenza basato sul rapporto della Convenzione. In conformità con le conclusioni di Salonicco, la Presidenza si adopererà affinché i lavori della Conferenza Intergovernativa siano condotti ad un ritmo serrato, nella prospettiva di sciogliere i principali nodi negoziali entro la fine dell'anno e di rendere possibile la firma del nuovo Trattato costituzionale subito dopo il 1 maggio 2004 e comunque in tempo utile per le prossime elezioni del Parlamento Europeo.

 


RELAZIONI ESTERNE

 

La Presidenza italiana intende adoperarsi per un ulteriore sviluppo della politica estera e di sicurezza comune dell'Unione, per rafforzare il ruolo dell'Unione sulla scena internazionale e la capacità dell'Unione di perseguire i suoi obiettivi fondamentali di pace, sviluppo della democrazia, rispetto dei diritti fondamentali in un quadro di coerenza fra le attività della politica estera e di sicurezza comune e le relazioni esterne dell'Unione.

 

Allargamento

La Presidenza italiana intende completare il processo di allargamento assicurando la piena partecipazione dei nuovi Stati membri ai lavori del Consiglio e facilitandone la piena integrazione nelle istituzioni dell'Unione. E' nostra intenzione definire una tabella di marcia per la conclusione entro l'anno 2004 dei negoziati di adesione con Bulgaria e Romania nella prospettiva di una loro adesione nel 2007. Nei confronti della Turchia, la Presidenza italiana intende impegnarsi per una piena attuazione della strategia di pre-adesione, favorendo le condizioni che consentano, nel dicembre del 2004, una positiva decisione sull'avvio dei negoziati di adesione ed adoperandosi perché entro il dicembre 2003 si possa trarre un primo positivo bilancio del partenariato stesso.

 

 

 

 

 

 


 

Irak

La gestione del dopo-Sadam in Irak si impone come una sfida di grande rilievo per la credibilità dell'azione esterna dell'Unione. In un contesto di salvaguardia dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Irak e nella prospettiva di un rapido insediamento di un governo effettivamente rappresentativo del popolo iracheno, si tratterà di definire un ruolo centrale per le Nazioni Unite nella ricostruzione politica ed economica del Paese, ed un ruolo per l'Unione Europea, in un quadro di collaborazione piena tra europei ed americani.

 

Medio Oriente

Analogo impegno dovrà essere sviluppato per dare nuovo slancio al processo di pace in Medio Oriente, sulla base della "road-map", definita d'intesa con gli USA, la Russia e le Nazioni Unite, e nella prospettiva auspicabilmente più favorevole che si è venuta a creare come conseguenza della rapida conclusione dell'intervento militare in Irak e della caduta del regime di Saddam Hussein. Occorrerà a tal fine mantenere un'adeguata pressione sulle parti in causa per ottenere un impegno effettivo al rispetto del percorso negoziale individuato nella "road-map".

 

Mediterraneo

La Presidenza italiana mirerà a fornire nuovo impulso e sostanza al Partenariato Euro-mediterraneo, con l'obiettivo di consolidarne il rilancio in occasione della VI Conferenza Ministeriale Euro-mediterranea, che costituirà l'occasione per una verifica dello stato di attuazione delle iniziative varate a Valencia. Una priorità della Presidenza italiana sarà inoltre la trasformazione in filiale della Facility BEI per il Mediterraneo. Particolare attenzione verrà dedicata allo sviluppo di un dialogo tra le culture destinato a promuovere una migliore comprensione reciproca fra le due sponde del Mediterraneo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Balcani Occidentali

La Presidenza italiana intende attribuire grande importanza alle relazioni con i Paesi della Regione dei Balcani Occidentali. Si tratta di una regione nella quale l'Unione è stata chiamata dalle circostanze e dalla forza degli eventi a sperimentare con successo la sua capacità di coordinata proiezione esterna. Nei confronti dei Paesi della Regione dei Balcani Occidentali, per i quali si dovrà confermare solennemente la prospettiva di una futura adesione all'Unione, il principale strumento di azione dell'Unione continuerà ad essere il processo di Stabilizzazione ed Associazione. Come seguiti del vertice di Salonicco, la Presidenza italiana si impegnerà per arricchire gli strumenti di tale processo con altri strumenti, già utilizzati nei confronti dei Paesi candidati, e destinati a rafforzare la prospettiva di piena integrazione dei Paesi della Regione nelle strutture europee. Sviluppo economico e lotta al crimine organizzato costituiranno due settori prioritari per l'azione dell'Unione. Tali argomenti saranno posti all'ordine del giorno degli incontri, in programma nel corso del secondo semestre 2003, tra i Ministri degli Esteri e tra i Ministri di Giustizia ed Interni dell'UE con i loro omologhi della Regione dei Balcani Occidentali. La Presidenza seguirà inoltre da vicino gli sviluppi in ciascuno dei Paesi della Regione con l'obiettivo di stimolare e rafforzare la marcia di avvicinamento di tale Paesi all'Europa. La Presidenza italiana si adopererà inoltre per sviluppare utili forme di sinergia tra questa strategia comune europea nei confronti della regione ed iniziative regionali quali l'INCE, l'Iniziativa adriatico-ionica ed il Patto di Stabilità per i Balcani che dovrebbero essere in grado nei rispettivi settori di competenza di promuovere lo sviluppo di utili forme di cooperazione settoriali.

 

"Nuovi vicini"

Sulla base della comunicazione presentata dalla Commissione, la Presidenza italiana intende sviluppare un rapporto intenso di cooperazione e di buon vicinato con i "nuovi vicini" a Est (Ucraina, Moldova e Bielorussia), e con i Paesi del Mediterraneo. Sulla base di un approccio necessariamente basato su criteri di differenziazione, intendiamo sviluppare formule originali di cooperazione che consentano un rafforzamento complessivo del rapporto tra l'Unione e questi Paesi.

 

Relazioni Transatlantiche

Per quanto riguarda le relazioni Europa - USA, la Presidenza italiana considererà una priorità fondamentale il ristabilimento di un clima di dialogo, fiducia e piena collaborazione. Bisogna rafforzare un partenariato che per l'UE resta una "relazione strategica fondamentale", valorizzando le non poche aree di positiva collaborazione che già esistono ed estendendole ad altri settori.

Avrà particolare importanza, a tale riguardo, la ricomposizione delle dispute commerciali in corso con gli Stati Uniti ed il proseguimento dei lavori nel quadro dell'Agenda positiva lanciata al Vertice di Washington a maggio 2002.

 


 

 

Compiremo ogni sforzo affinché si affermi la compatibilità tra un solido legame atlantico ed una ambiziosa visione della integrazione europea. La cooperazione tra Stati Uniti ed Unione Europea è essenziale per affrontare le sfide cruciali di oggi, a cominciare dalla lotta al terrorismo ed alla proliferazione delle armi di distruzione di massa.

Con riguardo alle relazioni con il Canada sarà compito della Presidenza italiana definire la struttura del nuovo e ambizioso accordo economico con l'Unione.

 

Russia

La Presidenza italiana intende impegnarsi per dare respiro effettivamente strategico alle relazioni tra l'Unione e la Russia. Sulla base della dichiarazione politica del Vertice di San Pietroburgo intendiamo intensificare il nostro rapporto in tutti i settori, approfondendo il dialogo politico, promovendo una più sistematica cooperazione nel campo della politica estera e di sicurezza comune e nel campo della gestione delle crisi. Ci ripromettiamo di dare contenuto operativo al concetto di spazio economico comune, di sviluppare ulteriormente il dialogo energetico e forme di collaborazione nel campo della giustizia e degli affari interni, e di promuovere maggiori contatti fra i cittadini.

 

Dimensione nordica

La Presidenza Italiana si augura di potere giungere all'approvazione del nuovo Piano d'Azione per l'attuazione degli obiettivi della Dimensione Nordica, una originale forma di cooperazione che vede come protagonisti l'Unione Europea e i suoi Stati membri ed un gruppo di Paesi terzi.

 

Svizzera

La Presidenza italiana si impegnerà per la conclusione degli accordi tra l'Unione Europea e la Svizzera attualmente oggetto di negoziato, ed in particolare per quelli relativi alla cooperazione nella lotta contro la frode, e alla partecipazione della Svizzera agli Accordi di Schengen.

 

Caucaso Meridionale

La Presidenza Italiana intende promuovere relazioni di cooperazione in tutti i settori con i Paesi della Regione del Caucaso Meridionale con l'obiettivo di favorire condizioni di stabilità e di sviluppo economico e cooperazione regionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Lotta al terrorismo, non proliferazione

 

e

 

 

 

 

cooperazione tra UE e Nazioni Unite

 

Sarà data piena continuità all'azione dell'Unione nella lotta contro il terrorismo, secondo le misure e le iniziative previste dal piano d'azione adottato dal Consiglio Europeo il 21 settembre 2001.

La Presidenza italiana sosterrà l'azione europea volta alla ricerca di strumenti idonei a garantire una politica più rigorosa e attiva in materia di non proliferazione, rapportando i sistemi normativi, di prevenzione, di verifica e – laddove necessario – di imposizione, in un quadro multilaterale e in conformità al diritto internazionale.

Essa promuoverà attivamente il ruolo dell'UE nei principali fori multilaterali, nelle Organizzazioni internazionali e regionali. Particolare impegno sarà dedicato alla partecipazione dell'Unione alle attività dell'ONU, sulla base delle priorità che saranno approvate dal Consiglio, prima dell'estate, per l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Si attribuirà particolare considerazione alla ricerca di modi e mezzi per migliorare la cooperazione tra UE e Nazioni Unite anche nel settore della gestione delle crisi con strumenti civili e militari.

 

Asia e Oceania

La Presidenza italiana si impegnerà attivamente a favore della sicurezza e della stabilità nel sub-continente indiano, in particolar modo con il Pakistan, con il quale si auspica di concludere un accordo di cooperazione.

Oltre all'intensificazione dei rapporti strategici con la Cina e il Giappone, particolare attenzione sarà rivolta al processo di dialogo intercoreano e al processo di ricostruzione in Afghanistan. Sarà seguita egualmente l'evoluzione della situazione in Myanmar.

Nell'area del sud-est asiatico si intende sviluppare gli aspetti della cooperazione nella lotta al terrorismo e per il mantenimento della sicurezza, mentre nel campo multilaterale si valorizzerà il dialogo intercontinentale in seno all'ASEM.

 

Africa

Le priorità della nostra Presidenza per quanto riguarda l'Africa Sub-sahariana sono costituite dal sostegno ai processi di pace, (quelli nel Corno d'Africa, Sudan, Somalia, Etiopia-Eritrea come quelli nei Grandi Laghi, in Costa d'Avorio e in Angola) nonché dal rafforzamento delle capacità africane in materia di prevenzione, gestione e soluzione dei conflitti, in parallelo al costituirsi degli organi dell'Unione Africana per la tutela della pace e della sicurezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

America latina

La Presidenza italiana attribuirà grande importanza all'azione dell'Unione volta a intensificare e approfondire le relazioni con l'America latina ed i Paesi Caraibici, sulla scorta della partnership strategica lanciata a Rio de Janeiro nel giugno 1999 con la Dichiarazione e il Piano d'Azione e ribadita a Madrid nel maggio del 2002. Concluso il negoziato con il Cile, il 2003 sarà l'anno decisivo per il negoziato con i paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay), che ci auguriamo possa registrare progressi sostanziali e giungere a conclusione il prima possibile. Ci auguriamo ugualmente di poter portare a conclusione il negoziato con i Paesi della Comunità Andina e l'America centrale per la definizione di un accordo di nuovo tipo destinato a rafforzare il dialogo politico e la cooperazione.

 

OMC

La Presidenza italiana si impegnerà per garantire il successo del negoziato WTO lanciato a Doha, in particolare nella prospettiva della V Conferenza Ministeriale dell'Organizzazione (Cancun, 9-13 luglio 2003), la prima occasione a livello politico di verifica dello stato del negoziato e di impulso per il suo proseguimento. L'Unione Europea dovrà adoperarsi affinché vi siano progressi paralleli su tutti i dossiers, perseguendo l'obiettivo del "negoziato globale".

 

Cooperazione allo sviluppo ed aiuto umanitario

Per quanto attiene alla cooperazione allo sviluppo ed all'aiuto umanitario, nel corso del secondo semestre 2003, la Presidenza si impegnerà per uno sviluppo dei negoziati con i Paesi ACP, iniziati nel Settembre del 2002, in vista della conclusione degli Accordi di Partenariato Economico, previsto dalla Convenzione di Cotonou.

Ci impegneremo a sviluppare una riflessione sulle strategie più idonee per favorire l'afflusso di capitali privati nei PVS e per il sostegno alla privatizzazione delle imprese pubbliche. Nel quadro del dibattito sulla "good govenance", la Presidenza italiana si propone di mantenere viva l'attenzione sull'e-government per lo sviluppo, quale strumento di rafforzamento della democrazia e dello stato di diritto, anche in vista della Conferenza ONU sulla Società dell'Informazione del prossimo dicembre.

Infine, sarà avviato, nel corso del secondo semestre 2003, un dibattito sulla questione dell'efficacia degli aiuti e della riforma della gestione degli aiuti comunitari.

 


 

 

POLITICA EUROPEA DI SICUREZZA E DIFESA (PESD)

Capacità militari europee

Toccherà alla Presidenza italiana avviare la transizione della PESD dalla fase "pionieristica" ad una più matura.

Nel 1999 il Consiglio Europeo di Helsinki ha indicato il 2003 quale data-obiettivo per il conseguimento delle capacità militari europee, necessarie ad intervenire nella gestione di crisi: la sfida non era soltanto di riuscire a mettere in campo sino a 60.000 uomini, ma anche di dotarli di adeguata prontezza di reazione, mobilità, autosufficienza in teatro d'operazione, capacità di autoprotezione e armamento tecnologicamente aggiornato. Alla luce del bilancio effettuato, nel corso dell'anno, su quanto conseguito (verificando il grado di adeguatezza delle risorse offerte dagli Stati membri) sotto la Presidenza italiana l'Unione dovrà compiere i passi successivi necessari per rafforzare la credibilità operativa del progetto militare europeo, anche con una più precisa definizione dei suoi ambiti operativi. Essa opererà secondo una coerente Strategia di Sicurezza da finalizzare sulla base del lavoro avviato dall'Alto Rappresentante.

Constatato il sostanziale conseguimento dell'obiettivo fissato ad Helsinki, cioè la capacità dei Quindici di impegnarsi in un'ampia gamma di operazioni umanitarie e di pace (da quelle di soccorso ed evacuazione all'interposizione fra parti armate), in vista delle operazioni militarmente più esigenti, sarà necessario continuare negli sforzi per assicurare alla forza europea la migliore capacità operativa ed il miglior grado di protezione, tenuto conto anche delle nuove minacce poste dal terrorismo internazionale.

Per conseguire gli auspicati miglioramenti qualitativi e quantitativi, ci proponiamo di esplorare, con i nostri partners, soluzioni originali ai problemi che saranno rimasti aperti: in primo luogo, al problema finanziario. I Paesi dell'Unione dovranno razionalizzare le modalità di acquisizione degli strumenti militari (ad esempio, con forme di leasing e la creazione di pool di risorse comuni), esplorare formule che consentano di effettuare nuovi investimenti nonostante le ristrettezze dei bilanci pubblici, studiare la possibilità di integrare alcune funzioni operative, approfondire la relazione tra la PESD e le esistenti esperienze di forze bi-nazionali e multi-nazionali europee, favorire l'affermazione di una moderna industria europea dell'armamento. In questo ambito si darà impulso alla costituzione di un'Agenzia europea per lo sviluppo delle capacità, la ricerca strategica e l'acquisizione, che dovrebbe, in prospettiva, assorbire i fori di cooperazione già esistenti.Ciò sarà realizzato in sinergia con la NATO.

 

 

 

 

 

 


 

Consolidamento delle strutture PESD

E' un disegno di largo respiro: la Presidenza italiana si impegnerà per avviarlo su solide basi, approfondendo altresì la possibilità di avviare un iter formativo comune per i dirigenti militari impegnati nella PESD.

Nel contempo, non sarà trascurato il consolidamento delle strutture PESD già realizzate e specifico impegno sarà dedicato a preparare la tempestiva integrazione, anche nelle strutture della PESD, dei dieci Paesi che hanno firmato in primavera il Trattato di adesione all'Unione.

 

Relazioni UE-NATO: Accordo "Berlin Plus"

In questo contesto, non sarà mai persa di vista l'esigenza di disegnare al meglio e rendere coerente la relazione tra l'Unione Europea e la NATO. Il raccordo tra le due organizzazioni è fondamentale per rendere possibili le missioni europee di maggior impegno. Sulla scia delle intese raggiunte con la Turchia e la NATO in occasione del Consiglio Europeo di Copenaghen del dicembre 2002, l'anno 2003 è dedicato alla definizione prima, e attualmente alla sperimentazione delle modalità di attuazione dell'Accordo Berlin Plus, che assicura il "prestito" di risorse NATO per operazioni dell'Unione. Ciò consente di evitare la costituzione di "doppioni", che risulterebbero politicamente inopportuni ed economicamente disfunzionali. In questo contesto, prevediamo l'organizzazione della prima esercitazione militare congiunta tra Unione Europea e NATO.

 

Operazione "Concordia" e missione di polizia internazionale in Bosnia (EUPM)

Resa più "robusta" dal saldo raccordo con la NATO, la PESD dai primi mesi di quest'anno sta effettuando le sue prime prove sul terreno, cioè i seguiti dell'operazione "Allied Harmony" in Macedonia (operazione "Concordia"),la missione di polizia internazionale in Bosnia (EUPM) e l'operazione Artemis nella regione congolese dell'Ituri. Per il soddisfacente assolvimento di questi impegni, particolare responsabilità ricadono sulla Presidenza di turno. Nel corso del II Semestre 2003 si dovrà decidere sui seguiti dell'Operazione in Macedonia e su eventuali nuove missioni in considerazione delle esigenze determinate dagli sviluppi internazionali, dal ruolo crescente dell'Unione Europea nella gestione delle crisi e dalle priorità di intervento definite nell'ambito della PESC.

 

Mezzi civili per la gestione di crisi

Anche in materia di mezzi civili per la gestione di crisi, la Presidenza italiana si propone di realizzare un percorso significativo. Dopo la fase in cui i Quindici hanno definito i loro obiettivi di capacità per i vari settori (polizia, protezione civile, amministratori civili, operatori giudiziari) si avverte la necessità di affinare i concetti operativi per realizzare la più efficace sinergia tra i contributi offerti dai vari Stati membri. Ci proponiamo, pertanto, di lavorare alla definizione di specifici profili di impiego, all'individuazione di standards formativi comuni, all'accordo su eque regole di finanziamento, all'intensificazione della cooperazione con l'ONU e con l'OSCE.

 

 


 

Ruolo della PESD agli occhi dei Paesi vicini all'Unione

Sarà importante, poi, continuare a valorizzare il ruolo della PESD agli occhi dei Paesi vicini all'Unione. Oltre allo sviluppo della naturale partnership con gli Stati Uniti e gli altri Paesi della NATO che non sono membri dell'Unione, sarà curata la relazione con la Russia e l'Ucraina, attori fondamentali dell'equilibrio strategico continentale. Con la Russia, in particolare, l'obiettivo è quello di stabilire, anche nel settore della difesa, una relazione di intensità non inferiore a quella che essa ha stabilito con la NATO. La Presidenza italiana intende riservare speciale attenzione al dialogo con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, nostri naturali interlocutori anche in materia di sicurezza, presso cui è importante accreditare la PESD quale fattore di stabilità regionale e, perciò, di comune vantaggio.

 

Prevenzione dei conflitti

Non sarà trascurata, infine, la riflessione sulla prevenzione dei conflitti. Si tratta di una dimensione necessariamente complementare alla gestione delle crisi e l'Unione dovrà sfruttare al massimo il suo grande potenziale politico ed economico, per intervenire "a monte" delle degenerazioni violente e soffocarne le radici.

 

 

ECONOMIA E FINANZA

"Azione Europea per la crescita"

La crescita dell'economia europea ha registrato nel corso degli ultimi anni risultati di crescita contenuti, inferiori al potenziale ed alle aspettative prevalenti. La Presidenza italiana intende promuovere un'azione comunitaria volta a sostenere la capacità di ripresa dell'economia europea nel breve periodo e a potenziare la capacità di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti pubblici in infrastrutture e trasporti e, in prospettiva, anche nel settore delle infrastrutture immateriali, quali in particolare il capitale umano, la ricerca e la tecnologia.

 

Il coordinamento delle politiche economiche

Nel quadro della recente riorganizzazione dei processi di coordinamento delle politiche economiche, volta a renderli più semplici ed efficaci, la Presidenza italiana sarà chiamata a verificarne l'attuazione e valutarne l'efficienza. Particolare attenzione sarà posta al coinvolgimento dei nuovi Stati membri in tali processi.

 

Conseguenze dell'invecchiamento della popolazione sulle finanze pubbliche

 

La Presidenza italiana promuoverà un approfondito esame delle conseguenze dell'invecchiamento della popolazione sulle finanze pubbliche, sulla base di un rapporto che verrà elaborato dal Comitato di Politica Economica, in cui saranno indicate le previsioni di lungo periodo delle principali componenti di bilancio che maggiormente risentiranno di tale fenomeno: spesa pensionistica, spesa sanitaria ed altri tipi di trasferimenti. In questo ambito dovranno essere analizzati anche gli indicatori finora utilizzati, al fine di migliorarne la funzionalità nel quadro dei GOPE e del Patto di Stabilità.

 


 

Servizi finanziari

 

In tema di servizi finanziari, l'agenda dei lavori seguirà il Piano d'Azione adottato dal Consiglio, che prevede scadenze ben precise fino al 2005.

Nel corso del secondo semestre 2003, verrà quindi portata avanti la discussione su una proposta di Direttiva per la modifica dell'attuale quadro giuridico comunitario per i servizi d'investimento e su una proposta di Direttiva sull'informazione continua al pubblico cui sono tenuti gli emittenti di strumenti finanziari ammessi a quotazione su di un mercato regolamentato.

La Presidenza italiana verrà inoltre chiamata a gestite la conclusione dei negoziati sulla Direttiva "prospetto informativo", che prevede l'emissione di un prospetto informativo unico per gli emittenti che intendono procedere in seno all'Unione Europea ad operazioni di sollecitazione del risparmio.

La Presidenza italiana proseguirà altresì i lavori relativi all'estensione della procedura di comitologia, secondo il modello "Lamfalussy", all'intero settore finanziario.

 

Imposte dirette

In materia di imposte dirette, la Presidenza italiana assicurerà i seguiti delle decisioni sul cosiddetto "pacchetto fiscale", che comprende la Direttiva in materia di tassazione dei redditi da risparmio (finalizzata a garantire all'interno dell'UE un'imposizione effettiva dei redditi da risparmio sotto forma di interessi, conseguiti unicamente da soggetti persone fisiche, non residenti), la Direttiva in materia di pagamenti transfrontalieri d'interessi e canoni tra società consociate di Stati membri diversi, nonché il Codice di condotta in materia di tassazione delle imprese.

A completamento dell'aspetto relativo alla tassazione societaria, verranno inoltre analizzate, nella seconda metà del 2003, le proposte di ampliamento delle Direttive "fusione e scissione" e "madre/figlia" (che riguardano le questioni di tassazione dei flussi di capitale tra società derivanti da scissioni e fusioni o dalla creazione di filiali in un altro Stato membro), nonché i lavori sulla modifica della Direttiva relativa alla reciproca assistenza fra le autorità competenti degli Stati membri nel settore delle imposte dirette, intesa a contribuire alla lotta contro la frode e l'evasione fiscale. In questo contesto, la Presidenza italiana organizzerà a fine anno una Conferenza in materia di tassazione societaria, mirante a sviluppare le linee guida individuate dalla Commissione nella sua Comunicazione dell'ottobre 2001.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

IVA

In materia di imposta sul valore aggiunto la Presidenza italiana si adopererà per raggiungere un accordo del Consiglio sulla revisione delle aliquote ridotte e per proseguire i lavori sulla proposta di direttiva concernente il regime speciale di tassazione delle agenzie di viaggio. Inoltre, sarà chiamata a portare avanti le discussioni sulla proposta di direttiva concernente l'applicazione dell'IVA nel settore dei servizi postali e su quella concernente la modifica della procedura di funzionamento del Comitato IVA.

Infine, la Presidenza italiana darà seguito alla decisione del Consiglio Ecofin del maggio scorso in materia di diritto a deduzione e di leasing transfrontaliero dei veicoli a motore, sulla base delle riflessioni della Commissione relativa alla strategia IVA.

 

Accise

In materia di accise, la Presidenza italiana dovrà gestire gli esiti dell'accordo raggiunto sulla proposta di Direttiva per la ristrutturazione del quadro impositivo dei prodotti energetici (cd. "pacchetto energia"). E' previsto anche l'avvio della discussione sulla tassazione vendite a distanza dei prodotti soggetti ad accisa (artt. da 7 a 10 della direttiva 92/12/CEE ).

 

BEI: mandato per le relazioni esterne Facility per il Mediterraneo

Nel corso della Presidenza si procederà alla revisione a medio termine del funzionamento del mandato BEI per le azioni esterne. Tra le questioni principali da discutere ci sarà l'estensione dei prestiti BEI ai paesi che attualmente non ne beneficiano e sulla ridistribuzione delle risorse nelle aree già interessate dal mandato. In tale contesto verrà anche riesaminato l'attuale meccanismo che regola il Fondo di Garanzia del bilancio comunitario per le operazioni esterne.

A questa discussione si collegherà quella relativa alla trasformazione in una filiale autonoma della "Facility" BEI per il Mediterraneo, trasformazione prevista dal Consiglio Europeo di Barcellona e che rappresenta una delle priorità del Semestre di Presidenza italiano.

 

Bilancio

A seguito delle nuove disposizioni introdotte dal Consiglio Europeo di Siviglia, la Presidenza italiana segue, sin dal mese di maggio, in concertazione con il Parlamento Europeo e la Commissione, la procedura di approvazione del bilancio di previsione dell'Unione Europea per l'esercizio 2004, che si concluderà nel dicembre 2003.

Nel corso della Presidenza italiana, oltre la trattazione di tutte le questioni concernenti l'esecuzione del bilancio comunitario 2003, saranno inoltre presentati al Consiglio il rapporto annuale della Corte dei Conti sull'esecuzione del bilancio comunitario per l'esercizio 2002, il rapporto annuale nell'ambito della protezione degli interessi finanziari della Comunità e lotta contro la frode, nonché la relazione intermedia sulle attività dell'OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode).

 

 

 


 

 

La prevista adesione dei nuovi Stati membri potrebbe comportare una serie di nuovi adempimenti legati soprattutto all'eventuale modifica o integrazione di tutte le disposizioni finanziarie attualmente in vigore e quindi alle previsioni sul finanziamento futuro del bilancio comunitario in tutte le sue componenti.

 

Nota: Le valutazioni a livello politico delle prospettive di riforma della politica di coesione verranno effettuate nell'ambito di una riunione ministeriale informale, prevista all'inizio di ottobre (di cui alla scheda Affari Generali)

 

 

GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI

Costruzione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia

 

La Presidenza italiana è intenzionata a compiere ogni sforzo per la costruzione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, nel quadro dell'indirizzo politico delineato a Tampere. In tale ottica, la Presidenza italiana proseguirà nell'attuazione delle misure definite dal Consiglio Europeo di Siviglia, anche sulla base delle indicazioni del Vertice di Salonicco, convinta che questi settori rappresentino un campo d'azione fondamentale in cui mostrare unità d'intenti tra gli Stati membri.

 

Immigrazione

L'azione della Presidenza italiana sarà orientata alla promozione di un approccio bilanciato tra la corretta gestione dell'immigrazione regolare ed un rinnovato impegno nella lotta all'immigrazione clandestina. In tema di immigrazione regolare, particolare attenzione sarà data alla tematica delle condizioni d'ingresso e di soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi di studio, formazione professionale o volontariato. La Presidenza italiana si propone anche di completare l'esame e, ove possibile, adottare la proposta di direttiva sul titolo di soggiorno di breve durata per le vittime della tratta che cooperino con le autorità competenti. Nel quadro del contrasto all'immigrazione clandestina, la Presidenza italiana intende proseguire l'attuazione concreta del piano globale per la lotta all'immigrazione clandestina e alla tratta degli esseri umani e porre particolare attenzione al contrasto dell'immigrazione clandestina via mare, anche alla luce dello studio di fattibilità della Commissione. L'efficacia dell'azione comunitaria in materia di rimpatrio acquista un rilievo fondamentale per la credibilità di ogni politica di lotta all'immigrazione illegale. In tale ottica saranno promosse idonee misure, che dovranno essere adeguatamente sostenute a livello comunitario, anche sotto il profilo finanziario.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Frontiere esterne

Il tema della ripartizione degli oneri relativi alla gestione delle frontiere esterne sarà al centro dell'agenda della Presidenza italiana, intenzionata a promuovere efficaci iniziative in materia sulla base delle rilevanti proposte della Commissione. Con pari attenzione, la Presidenza italiana continuerà a seguire le iniziative connesse al piano per la gestione delle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione Europea, in particolare i progetti per il controllo delle frontiere terrestri, aeroportuali e marittime. Sulla base dello studio di fattibilità presentato a Roma nel maggio 2002, fondamentale importanza riveste l'obiettivo, di lungo periodo, della creazione di una polizia europea delle frontiere. La Presidenza italiana, anche in attesa dell'eventuale creazione di una nuova struttura operativa, si impegnerà per promuovere l'attività dell'organo comune di esperti delle frontiere esterne, al fine di accrescere l'azione preventiva in materia di lotta all'immigrazione clandestina e di assicurare una gestione più efficace delle frontiere dell'Unione.

 

Asilo

Le conclusioni del Consiglio europeo di Tampere prevedono due fasi per l'istituzione del Sistema Comune Europeo dell'Asilo. In vista del completamento della prima fase, la Presidenza italiana intende porsi, quale obiettivo primario, il raggiungimento di un accordo politico sulla proposta di direttiva che disciplina le procedure per la concessione e la revoca dello status di rifugiato. Nella prospettiva dell'avvio della seconda fase di costruzione del Sistema si presterà altresì attenzione, mediante un approfondimento a livello di esperti, al tema dell'esame delle domande d'asilo nella regione d'origine dei richiedenti.

 

Visti

Nell'ottica di un progressivo miglioramento della cooperazione consolare, particolare rilievo si attribuisce al Sistema Informazioni Visti (VIS), la cui realizzazione costituisce un obiettivo primario dell'Unione. La Presidenza italiana richiamerà inoltre l'attenzione del Consiglio sull'opportunità di individuare ulteriori strumenti, di più facile realizzazione, per garantire standard di sicurezza più efficaci per l'ingresso in area Schengen di cittadini di Paesi terzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Relazioni con i Paesi terzi

La Presidenza italiana intende sviluppare ulteriormente il rapporto costruttivo ed efficace, già proficuamente avviato, con gli Stati della sponda meridionale del Mediterraneo. L'attenzione andrà posta anche sui Paesi dell'area orientale del Mediterraneo e sui Paesi dell'area sub-sahariana e centro asiatica, bacini di transito o di origine di consistenti flussi migratori, anche sulla base della lista di Paesi terzi prioritari elaborata dal Consiglio. In quest'ottica occorrerà, tra l'altro, accelerare la conclusione degli accordi di riammissione comunitari i cui negoziati sono già stati intrapresi e valutare l'opportunità di avviare nuovi negoziati con altri Paesi. Si continuerà a lavorare, inoltre, per l'effettiva destinazione di risorse disponibili per la cooperazione con i Paesi terzi nel settore delle migrazioni, nonché per la verifica del grado di collaborazione di tali Paesi nella gestione dei flussi migratori, traendone le relative conseguenze in relazione all'approfondimento dei rapporti con l'Unione.

 

Cooperazione di polizia:

lotta al terrorismo,

 

 

 

 

 

 

 

 

lotta alla criminalità organizzata,

 

La Presidenza italiana sosterrà con rinnovato vigore l'impegno dell'Unione Europea nella lotta al terrorismo, in attuazione delle molteplici iniziative avviate dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Nel quadro, in particolare, degli obiettivi fissati dal Piano d'azione per la lotta al terrorismo adottato dal Consiglio Europeo straordinario del 21 settembre 2001, specifica attenzione sarà rivolta alle problematiche relative al finanziamento delle organizzazioni terroristiche. Sarà posta in particolare evidenza, inoltre, la realizzazione di alcuni progetti operativi, alla cui definizione sarà chiamato a collaborare anche Europol.

La Presidenza italiana, tenuto conto dell'ampliato quadro di cooperazione conseguente all'ingresso nell'Unione dei nuovi Paesi membri, concentrerà l'impegno nel contrasto alle organizzazioni criminali internazionali, nonché alla contraffazione dell'euro e al traffico di autovetture rubate. Inoltre, al fine di rendere efficace l'azione di contrasto all'immigrazione clandestina e alla tratta di esseri umani, si procederà all'individuazione di modelli operativi investigativi comuni. Particolare cura verrà anche posta affinché sia data rapida attuazione al progetto per la costituzione della figura europea di Ufficiale di collegamento, strumentale a tutte le attività di lotta ai fenomeni criminali. Attenzione prioritaria verrà dedicata alle azioni regionali, nel cui ambito la zona nevralgica dei Balcani riveste enorme interesse. A questo proposito, anche alla luce delle conclusioni della Conferenza di Londra del 25 novembre 2002 e delle conclusioni del Consiglio Europeo di Salonicco, verrà dato ogni necessario impulso agli specifici impegni ivi assunti in relazione a tale area. Particolare attenzione sarà rivolta anche al rafforzamento dei rapporti con la Russia e l'Ucraina, al fine di sviluppare le misure che consentano l'attuazione dei relativi piani d'azione.

 

 

 


 

ruolo di Europol,

 

 

 

 

 

 

 

 

Task Force dei Capi della Polizia,

 

 

 

tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica

 

In ottemperanza ai dettami di Tampere, la Presidenza italiana proseguirà nell'impegno volto ad un sensibile potenziamento di Europol, per garantirne una maggiore efficacia operativa. In tale prospettiva, si opererà per consentire all'organismo di partecipare efficacemente alle indagini nazionali e di sollecitarne l'avvio da parte degli Stati membri. Nel contempo, saranno assunte iniziative per garantire un completo e rapido approvvigionamento della banca-dati Europol da parte dei Paesi membri, in modo da ricavare elementi sempre più utili ed efficaci sul piano investigativo.

La Presidenza italiana continuerà, nel solco tracciato dalle precedenti Presidenze, a dare particolare risalto alla Task force dei Capi della Polizia, perché assuma un importante ruolo di impulso e di indirizzo per tutti gli esercizi decisionali del III pilastro in materia di cooperazione di Polizia.

Nel contesto della Rete Europea di Prevenzione della Criminalità, la Presidenza italiana intende promuovere la progettazione e lo sviluppo di metodologie di azione per il controllo del territorio, sostenendo in particolare, nel quadro delle iniziative di "sicurezza partecipata", il modello operativo della polizia di prossimità quale strumento atto anche a rafforzare e migliorare la percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Analogamente, in materia di tutela dell'ordine pubblico, specifiche iniziative saranno finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza in occasione di riunioni internazionali di particolare rilievo sociale e politico e di competizioni calcistiche internazionali. L'esperienza maturata dall'Italia con il Progetto Operativo Mezzogiorno potrà, infine, essere messa a disposizione dei nuovi Paesi membri dell'Unione che stanno affinando i meccanismi interni relativi al controllo del territorio.

 

Cooperazione doganale

In materia di cooperazione doganale, nel quadro del programma multi-Presidenze concordato con Grecia ed Irlanda, saranno perseguiti, durante il Semestre di Presidenza italiana, diversi obiettivi. Tra questi, il miglioramento o la creazione di nuovi meccanismi volti ad accrescere la cooperazione tra le varie Amministrazioni doganali; lo sviluppo di tematiche connesse con la gestione delle frontiere esterne e la "security" nei commerci internazionali; lo sviluppo dell'attività internazionale; l'elaborazione di una strategia per la cooperazione doganale nelle questioni di terzo pilastro, eventualmente attraverso l'adozione di un Piano d'Azione; l'accrescimento della capacità operativa, mediante la realizzazione di operazioni doganali congiunte e di misure di intervento coordinato con le altre Amministrazioni competenti. Saranno inoltre assicurati lo scambio informativo tra i vari gruppi sulle questioni comuni, nonché regolari contatti con i pertinenti Organismi internazionali sulle tematiche di interesse.

 

 

 

 


 

Cooperazione giudiziaria in materia civile

 

La Presidenza italiana si impegnerà in modo particolare sui temi della giustizia civile che, più di altri, toccano gli interessi dei cittadini. In tale quadro, attenzione prioritaria sarà rivolta al diritto di famiglia, cui sarà dedicata un'apposita Conferenza, in ottobre a Lecco, per fare il punto sull'acquis comunitario in materia e per tracciare le linee guida dell'azione futura. Sempre in tale contesto, e sulla base dell'accordo politico recentemente raggiunto, la Presidenza italiana porterà avanti i lavori in vista dell'adozione del regolamento sulla responsabilità parentale. Piena attenzione sarà inoltre dedicata agli altri temi in discussione, tra i quali: il risarcimento delle vittime dei reati, il titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati e, in prospettiva, la legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali. Sarà altresì cura della Presidenza italiana contribuire alla impostazione di una proposta per l'armonizzazione delle norme di conflitto anche per le successioni e i testamenti, ivi compreso il riconoscimento delle sentenze a questi relative. Altro tema di rilievo riguarderà i sistemi alternativi per la risoluzione delle controversie. E' infine prevista, nel corso del secondo semestre 2003 la pubblicazione del Libro Verde sulla legge applicabile in materia di divorzio, in relazione al quale potrebbero essere organizzate conferenze e seminari.

 

Cooperazione giudiziaria in materia penale

Nella trattazione dei temi riguardanti la giustizia penale, la Presidenza italiana si impegnerà a portare a conclusione i dossiers ereditati dalla Presidenza uscente nonché a proseguire il rafforzamento degli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale, per rispondere ad una esigenza comune di sicurezza particolarmente avvertita da tutti i cittadini europei. In tale ultimo contesto, si valuterà la possibilità di promuovere nuove iniziative dirette al riconoscimento nell'Unione Europea del reato di associazione criminale transnazionale finalizzata alla commissione di delitti particolarmente gravi, quali atti di terrorismo, traffico di esseri umani e di sostanze stupefacenti. Verranno altresì proposte modalità di cooperazione specifiche per un contrasto più efficace di particolari forme di criminalità transnazionale, tra cui il traffico di armi per via marittima ed i citati traffici di esseri umani e di sostanze stupefacenti.

Nel campo delle attività rivolte a consolidare la fiducia tra gli Stati membri – presupposto essenziale per il mutuo riconoscimento dei titoli giudiziari – sarà essenziale porre particolare impegno all'attuazione del Libro Verde della Commissione sulle garanzie procedurali per gli indagati e gli imputatati, al fine di prevedere standard minimi di tutela della persona sospettata o accusata, con specifico riguardo alla legittimità dei mezzi di ricerca della prova ed alle condizioni di validità ed efficacia della stessa.

 

 

 

 

 


 

 

Altro tema di rilievo sarà la questione della praticabilità della progressiva armonizzazione dei diversi sistemi di esecuzione delle pene, funzionale ad ogni ulteriore progresso sulla via di una effettiva armonizzazione delle sanzioni penali. In tale contesto, la Presidenza italiana proporrà un'iniziativa per il monitoraggio in tutta l'Unione della condizione penitenziaria, anche nella prospettiva di elaborare nuove forme di difesa e di prevenzione sociale.

 

Lotta alla droga

Oltre ad assicurare un seguito adeguato alle azioni ereditate dalle precedenti presidenze, la Presidenza italiana intende presentare alcune nuove iniziative, tra cui: il rafforzamento della lotta al traffico di droga proveniente dall'Albania da parte degli Stati membri; l'azione di contrasto dell'uso di droga correlato agli incidenti stradali; lo sviluppo della formazione di forze di polizia e operatori giudiziari nella lotta al narcotraffico, in particolare per ciò che riguarda i nuovi Stati membri. Nel corso del secondo Semestre 2003, è inoltre previsto un incontro dei Coordinatori nazionali antidroga e, a seguire, una Conferenza sul tema della formazione nella lotta al traffico di droga. Particolare attenzione sarà altresì prestata all'efficacia di misure operative quali le operazioni sottocopertura e le consegne controllate. Saranno infine approfonditi gli aspetti del contrasto alla produzione e allo spaccio di droghe sintetiche.

 

Protezione civile

La Presidenza italiana assicurerà massima priorità all'applicazione efficace del "Programma inteso a migliorare la cooperazione nell'Unione Europea per prevenire e limitare le conseguenze di minacce rappresentate dall'uso di mezzi chimici, biologici, radiologici o nucleari a fini terroristici", approvato il 20 novembre 2002, e redigerà il primo Rapporto Annuale relativo all'attuazione del Programma. La Presidenza italiana promuoverà altresì, nello stretto rispetto delle competenze istituzionali, la costituzione di un gruppo di esperti per le attività di rilevamento, allarme e intervento in materia di difesa da attacchi di natura nucleare, biologica, chimica e radiologica (N.B.C.R.), quale punto di riferimento e momento propositivo tra i Paesi membri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

A fronte degli importanti progressi della cooperazione comunitaria di protezione civile, registrati negli ultimi anni in relazione alla preparazione ed all'intervento in caso di disastri ed eventi catastrofici, la Presidenza italiana intende conferire forte enfasi agli altri due aspetti ugualmente essenziali del settore, ovvero la prevenzione e l'informazione al pubblico. La Commissione ha annunciato una Comunicazione al riguardo, sulla quale la Presidenza italiana si impegna a lavorare. Un'iniziativa sarà altresì promossa – probabilmente sotto forma di presentazione di un progetto di risoluzione – al fine di mobilitare maggiori risorse scientifiche e tecniche per lo studio e la riduzione dei rischi, nell'ambito del VI Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico della UE. Tali attività potrebbero ricevere un'ulteriore spinta dall'inserimento nei Trattati di uno specifico articolo sulla collaborazione in materia di protezione civile, da definire nell'ambito della Convenzione e della Conferenza Intergovernativa.

 

 

OCCUPAZIONE, POLITICA SOCIALE, SALUTE E CONSUMATORI

Strategia europea per l'Occupazione: giusto equilibrio tra flessibilità del mercato del lavoro e sicurezza sociale.

 

Una delle principali sfide per le economie europee negli anni a venire, è quella di dare lavoro ad un maggior numero di persone e garantire un calo durevole della disoccupazione. Ciò contribuirà ad accrescere la prosperità ed il benessere futuro, ad evitare che l'Europa perda terreno nella competizione globale nei confronti dei nostri principali partners commerciali, nonché a rendere sostenibili i sistemi di welfare dei Paesi europei a fronte all'invecchiamento della popolazione.

Lo strumento chiave della cooperazione continuerà ad essere l'attuazione della Strategia Europea per l'Occupazione. Come indicato dal Consiglio Europeo di primavera, dobbiamo tuttavia concentrare gli sforzi su un numero ridotto di priorità, quali: la promozione della flessibilità del mercato del lavoro, anche attraverso la formazione permanente, assicurando al contempo un adeguato equilibrio tra flessibilità e sicurezza sociale; l'adozione di misure attive e preventive per i disoccupati e le persone inattive; la promozione dell'invecchiamento attivo. In tale quadro ci attendiamo un contributo decisivo da parte della Task Force per l'occupazione guidata da Wim Kok.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Coesione sociale e politiche del welfare: ruolo della famiglia

 

Nell'ambito delle politiche di promozione della coesione sociale ed in vista della proclamazione del 2004 come l'Anno Internazionale della Famiglia, la Presidenza Italiana si concentrerà in particolar modo sul ruolo della famiglia come strumento contro l'esclusione sociale e come elemento centrale di un nuovo quadro di riferimento, nel quale coesione sociale e politiche del welfare svilupperanno un ruolo centrale nella promozione di un invecchiamento attivo e nella conciliazione tra lavoro e famiglia. Il ruolo della famiglia sarà inoltre approfondito nel contesto dei Piani Nazionali di Azione sull'inclusione sociale del 2003 e costituirà il tema centrale della Tavola Rotonda annuale sull'inclusione sociale.

 

Riforma dei regimi previdenziali

 

Occorre rispondere, a livello europeo, alla sfida posta dall'invecchiamento della popolazione, realizzando riforme dei sistemi previdenziali per renderli finanziariamente sostenibili, assicurando al contempo agli anziani una maggiore occupazione ed un elevato livello di protezione sociale.

 

Economia e lavoro sommerso

 

Nel quadro della realizzazione degli obiettivi di Lisbona, rivestirà un ruolo centrale anche l'emersione del lavoro sommerso, problema comune, anche se con diverse intensità e caratteristiche, a molti Paesi europei, inclusi i futuri Stati membri. La Presidenza italiana organizzerà un seminario europeo (che prenderà spunto da uno studio, avviato dalla Commissione e che sarà terminato nel corso del II semestre 2003, incentrato sulla misurazione del fenomeno, sui dati sulla situazione nei Paesi candidati e sull'identificazione delle buone pratiche) ed è pronta a preparare una Risoluzione del Consiglio basata sulle conclusioni di tale evento.

 

Responsabilità sociale delle imprese (RSI)

 

La Presidenza italiana si propone di attirare l'attenzione sul fenomeno della Responsabilità sociale delle imprese (RSI). Occorre infatti incentivare le imprese non solo a rispettare le norme sociali ed ambientali, ma a finanziare azioni specifiche di politica sociale in modo da renderle protagoniste in prima linea dell'attuazione delle politiche sociali del Paese. Nel corso del Semestre è prevista una Conferenza dedicata agli ultimi sviluppi in tema di Responsabilità sociale delle imprese ed in particolare: alla promozione del concetto ed alla comparazione tra i diversi approcci in materia nei Paesi membri e candidati; alla ricerca di una struttura comune europea per valutare le iniziative di RSI; alla promozione della conoscenza delle opportunità offerte da uno scherma comune di valutazione.

 

Allargamento e mercato del lavoro

 

Il processo di allargamento dell'UE sarà indubbiamente uno dei temi centrali del secondo semestre 2003. La Presidenza italiana si propone pertanto di promuovere un ampio dibattito sulle conseguenze dell'allargamento sulle relazioni industriali, sul diritto del lavoro e sulla mobilità.

 


 

Conferenza di chiusura dell'Anno europeo dei disabili

 

La Presidenza italiana preparerà adeguatamente la Conferenza di chiusura dell'Anno europeo dei disabili, che si svolgerà a Roma nel dicembre prossimo. L'inserimento al lavoro dei disabili (oggetto di un seminario specifico, con la cerimonia di premiazione delle aziende europee che abbiano mostrato le migliori pratiche a favore dei disabili), rappresenterà uno dei temi principali che saranno affrontati nel corso dell'evento.

 

Lavoro interinale, agenti elettromagnetici, carta sanitaria europea ed altro

 

La Presidenza italiana sosterrà l'approvazione della Direttiva sul lavoro interinale (a completamento delle direttive sui lavori atipici) e del Regolamento che modifica e semplifica il Regolamento 1408/71, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, e porterà avanti il negoziato per l'adozione della Direttiva sugli agenti elettromagnetici.

La Presidenza italiana si propone infine di pervenire ad una definizione della "Carta sanitaria europea" che, sostituendo i formulari cartacei, dovrebbe attribuire ai detentori il diritto di avvalersi di cure sanitarie urgenti in uno Stato membro diverso da quello in cui sono assicurati.

 

Promozione delle pari opportunità

 

Nell'ambito delle iniziative volte all'attuazione trasversale del principio delle pari opportunità, la Presidenza italiana intende procedere all'elaborazione degli indicatori relativi al ruolo delle donne nelle attività economiche, in vista di una loro adozione nelle conclusioni del Consiglio. Verrà altresì promossa una risoluzione diretta alla realizzazione di concrete iniziative per il reinserimento socio-lavorativo delle vittime della tratta e verranno portati avanti i lavori in vista della presentazione al Consiglio Europeo di dicembre del primo rapporto annuale sull'attuazione del principio di pari opportunità negli Stati dell'Unione.

 

Salute: medicina europea al servizio di stili di vita salutari,

 

 

 

 

libera circolazione dei pazienti,

In linea con l'impegno di porre "la medicina al servizio di standard di vita migliori", la Presidenza italiana attribuirà grande importanza alla messa a punto di nuove politiche sanitarie per motivare il cittadino, attraverso l'educazione e la comunicazione, verso stili di vita salutari, quali strumenti fondamentali di prevenzione primaria e secondaria. Verrà altresì incoraggiata la collaborazione tra gli Stati membri per la definizione di un quadro condiviso entro il quale potrà realizzarsi la libera circolazione dei pazienti e proseguiranno altresì gli studi sull'impatto delle altre politiche sulla salute, con particolare riferimento all'ambiente, all'industria ed alle politiche sociali.

 

 

 

 

 

 

 


 

potenziamento strutture comunitarie per il contrasto delle emergenze sanitarie,

 

 

 

lotta al tabagismo,

 

sicurezza di cellule e tessuti,

"screening" oncologico,

medicinali

 

 

La Presidenza italiana dedicherà particolare attenzione anche alle misure di prevenzione necessarie per proteggere i cittadini dell'Unione dai rischi della SARS (sindrome acuta di deficienza respiratoria), nonché al potenziamento delle strutture comunitarie necessarie per contrastare nel modo più efficace i rischi emergenti per la salute. Saranno altresì curati gli aspetti di solidarietà internazionale nel settore della salute

Continuerà il monitoraggio dei negoziati per la Convenzione quadro OMS sulla lotta al Tabagismo, nonché i lavori sulla proposta di direttiva sulla sicurezza di cellule e tessuti destinati a fini terapeutici.

La questione della diagnosi oncologica a fini di prevenzione e terapia, sarà trattata attraverso una apposita Raccomandazione.

Con riguardo ai medicinali, la Presidenza italiana desidera proseguire le iniziative della Commissione Europea volte a favorire il completamento del mercato unico farmaceutico, attraverso la promozione dell'innovazione e della ricerca farmaceutica, l'accesso dei pazienti a medicinali innovativi, una corretta informazione ai pazienti, il potenziamento della farmacovigilanza attiva, nonché l'uso razionale dei medicinali e l'uso dei farmaci generici. Occorrerà quindi proseguire e possibilmente concludere la trattativa su un Regolamento e su tre Direttive relativi ai medicinali, ivi inclusa la proposta sui medicinali a base di erbe, ed iniziare la lettura della proposta relativa ai medicinali pediatrici e perseguire l'adozione di apposite Conclusioni del Consiglio nelle materie connesse alla sussidarietà.

 

Tutela dei consumatori

Nel quadro della "Strategia 2002-2006 per la politica dei consumatori", la Presidenza italiana darà il suo impulso al proseguimento dei lavori nelle tre principali aree di riferimento identificate: il raggiungimento di un livello comune ed elevato di protezione dei consumatori, l'applicazione efficace della legislazione consumeristica; l'appropriato coinvolgimento delle organizzazioni dei consumatori nella definizione delle politiche che li riguardano. In particolare riveste un carattere di priorità il raggiungimento di un accordo politico sulla Proposta di Decisione sulla nuova base giuridica per il finanziamento delle azioni comunitarie a sostegno della politica dei consumatori 2004-2007. La Presidenza italiana proseguirà inoltre i lavori sulla proposta di Regolamento in materia di cooperazione amministrativa sulla protezione dei Consumatori.

 


 

COMPETITIVITA'

(MERCATO INTERNO, INDUSTRIA E RICERCA)

Verso una maggiore competitività

 

La crescente interdipendenza tra i vari fattori economici e giuridico-istituzionali, nonché delle relazioni economiche a livello internazionale, richiede una strategia globale che consenta agli Stati membri ed all'Unione di utilizzare strumenti moderni e flessibili in grado di garantire l'organizzazione di un mercato realmente competitivo, nel quale la conoscenza, l'industria ed i servizi costituiscano un elemento significativo dello sviluppo economico e dell'occupazione.

In stretta aderenza con gli obiettivi fissati nella Strategia di Lisbona, la Presidenza italiana si impegna pertanto a rafforzare il ruolo del Consiglio Competitività quale momento centrale di approfondimento delle politiche di sviluppo dell'Unione Europea e di elaborazione, in stretta connessione con il Vertice europeo di primavera e il Consiglio Ecofin, dei Grandi Orientamenti di Politica Economica (GOPE).In tale ottica, assumerà particolare rilevanza la definizione della "Strategia integrata in materia di competitività", richiesta dal Consiglio Europeo di primavera.

 

Strategia per il Mercato interno

 

 

 

e

 

 

 

armonizzazione dei servizi e miglioramento del sistema regolamentare

 

La Presidenza italiana intende promuovere un esame approfondito della strategia per il mercato interno 2003-2006, proposta dalla Commissione, in vista dell'adozione di apposite conclusioni da parte del Consiglio. Per eliminare le debolezze strutturali che frenano il pieno sviluppo delle potenzialità economiche dell'Unione e ne ostacolano i processi di crescita endogena, la Presidenza italiana sosterrà attivamente le iniziative della Commissione volte a completare il mercato interno nell'Europa allargata attuando pienamente le quattro libertà fondamentali sancite dal Trattato, in particolare: le azioni per l'eliminazione degli ostacoli - anche non giuridici - alla prestazione transfrontaliera di servizi; l'attuazione del Piano d'azione per la semplificazione ed il miglioramento della qualità della legislazione, che costituisce un costo diretto ed indiretto sull'economia. La semplificazione normativa dovrà aiutare le imprese a rispettare l'ambito regolamentare e, al tempo stesso, avvicinare, a tutti i livelli, i cittadini alle amministrazioni.

 

Servizi d'interesse generale

La Presidenza italiana intende sviluppare i lavori per proseguire l'integrazione del mercato dei servizi, anche sulla base di una iniziativa legislativa comunitaria. Essa intende pertanto stimolare il dibattito sul Libro Verde della Commissione sui servizi economici d'interesse generale, nella convinzione che l'ulteriore liberalizzazione delle "utilities" sia un elemento decisivo per innalzare l'efficienza ed il buon funzionamento del mercato interno.

 

 

 


 

Proprietà Intellettuale, brevetto comunitario e brevettabilità delle invenzioni attuate mediante elaboratori elettronici

 

La contraffazione e la pirateria, nonché, più in generale, le violazioni della proprietà intellettuale, costituiscono un fenomeno in costante crescita a livello internazionale e rappresentano una seria minaccia per le economie nazionali, in quanto suscettibili di provocare deviazioni degli scambi commerciali e distorsioni della concorrenza. Risulta pertanto prioritario giungere ad un accordo politico sulla proposta di Direttiva della Commissione europea per il rafforzamento e l'armonizzazione delle legislazioni nazionali in tema di strumenti finalizzati ad assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale in tutti i campi. La Presidenza italiana si impegnerà inoltre per portare a termine l'approvazione del Regolamento per l'istituzione del brevetto comunitario (strumento centrale per stimolare l'innovazione e la competitività dell'industria europea), nonché l'adozione della Direttiva sulla brevettabilità delle invenzioni attuate mediante elaboratori elettronici.

 

Offerte Pubbliche di Acquisto,

 

 

 

 

 

Appalti Pubblici,

 

Nel quadro del completamento del Piano d'Azione sui servizi finanziari, la Presidenza italiana promuoverà ogni possibile sforzo per l'adozione della nuova proposta di direttiva in materia di Offerte Pubbliche di Acquisto (OPA) dei titoli di società quotate sui mercati regolamentati, con l'obiettivo di creare a livello comunitario un contesto normativo omogeneo per i casi di acquisizioni ("takeover bids") transfrontaliere.

La Presidenza italiana si impegnerà inoltre a portare a termine l'adozione delle due Proposte di Direttiva sugli Appalti Pubblici, una per i "settori classici" e la seconda per i "settori speciali", in vista dell'estensione del suo ambito di applicazione anche ai settori acqua, energia e trasporti.

 

"Corporate governance"

Nel quadro del Piano d'Azione sulla "corporate governance", sarà discussa la proposta di Direttiva sulle fusioni di società a livello transfrontaliero.

 

Libera circolazione dei cittadini dell'Unione Europea,

e

 

La Presidenza italiana si impegnerà per arrivare all'adozione della posizione comune del Consiglio sulla proposta di Direttiva volta a codificare e sviluppare l'"acquis" comunitario in materia di libera circolazione e soggiorno dei cittadini dell'Unione Europea.

 

Riconoscimento delle qualifiche professionali

 

La Presidenza italiana si propone di raggiungere un accordo politico sulla proposta di Direttiva della Commissione sul miglioramento dei meccanismi di riconoscimento delle qualifiche professionali, al fine di rafforzare la realizzazione di piattaforme comuni in grado di favorire la libera circolazione dei lavoratori, nonché la realizzazione di un "mercato del lavoro" accessibile a tutti.

 

 

 

 


 

Metalli Preziosi

Nel corso del secondo semestre del 2003, verrà proposto il rilancio del negoziato in vista dell'adozione della Direttiva sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative ai sistemi di controllo e di garanzia del titolo degli articoli fabbricati in metallo prezioso, al fine di favorire la libera circolazione dei prodotti all'interno dell'Unione e di realizzare una maggiore tutela dei consumatori.

 

Consumatori

Per favorire un livello più elevato e uniforme di protezione dei consumatori e la fiducia in un mercato interno efficiente, il Consiglio sarà chiamato a continuare i lavori su: una Direttiva volta ad armonizzare le disposizioni degli Stati membri in materia di credito ai consumatori; una proposta di Regolamento sulla promozione delle vendite; una proposta di Direttiva in materia di pratiche commerciali leali. La Presidenza italiana esaminerà inoltre la strategia per il futuro della Rete Extragiudiziale Europea (EEJ NET).

 

Legislazione e politica doganale

 

Occorre assicurare coerenza e continuità ai lavori relativi alla legislazione e politica doganale, al fine di attuare pienamente e valorizzare tutte le potenzialità del mercato interno, accentuandone la competitività sullo scenario internazionale. Nel corso del secondo semestre 2003, verrà data particolare attenzione alla: definizione di un piano di azione pluriennale per la realizzazione dell'"e-customs" (quale strategia per una gestione telematica, integrata, semplificata ed armonizzata di tutti i processi doganali); alla definizione del ruolo che le Dogane dovranno svolgere alle frontiere esterne (anche nelle questioni di competenza comunitaria); all'adozione di strumenti che fissino gli indirizzi programmatici per le regole di origine negli accordi commerciali preferenziali. Si dovrà inoltre giungere all'adozione del Regolamento sull'aggiornamento delle disposizioni comunitarie per la lotta alla contraffazione e del Regolamento in materia di precursori della droga, alla modifica del codice doganale comunitario per adeguarlo ai correnti requisiti di sicurezza.

 

Normative tecniche

 

 

 

 

 

Prodotti chimici

Nel settore delle "sostanze pericolose" verranno portati a termine i lavori sulla proposta di Regolamento sui detergenti e la Direttiva sugli strumenti di misura. Verrà inoltre promosso un dibattito sulla Direttiva per il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di compatibilità elettromagnetiche e sulla proposta di Direttiva per la protezione dei pedoni.

In vista della presentazione della proposta legislativa quadro sulle sostanze chimiche, la Presidenza italiana intende avviare l'esame del Regolamento da parte del Consiglio, assicurando uno spazio adeguato sia alla valutazione degli aspetti ambientali, che alla valutazione degli aspetti concernenti la competitività industriale.

 

 

 


 

Competitività, Politica d'Impresa ed Innovazione

 

La competitività delle imprese europee è in larga misura influenzata dal corretto funzionamento del mercato interno. Non vi potrà essere una concreta e corretta competizione tra imprese in mancanza di un sistema integrato di infrastrutture, di trasporti, di energia che garantisca ai soggetti economici una sostanziale parità di condizioni ed una piena attuazione della libera circolazione.

Sulla base della Comunicazione della Commissione europea "La politica industriale in un'Europa allargata", la Presidenza italiana si propone pertanto di rilanciare, accanto alle ormai consuete azioni di tipo orizzontale miranti a migliorare le condizioni-quadro generali che influenzano la competitività industriale nel suo complesso, anche uno specifico esame delle esigenze di competitività dei singoli settori industriali, particolarmente di quelli che hanno un ruolo-chiave per la crescita dell'economia europea. Lo sviluppo industriale è determinante anche per la dinamica dei servizi, soprattutto quelli a valore aggiunto, che non potrebbero espandersi senza una base industriale competitiva a scala internazionale. Verrà inoltre proposta l'adozione di apposite Conclusioni del Consiglio in esito alla Comunicazione della Commissione sulla Politica dell'Innovazione in Europa che riconosce all'innovazione un fondamentale fattore di stimolo dell'imprenditorialità. Al termine della consultazione con le parti interessate promossa dal Libro Verde sullo Spirito d'Impresa, è inoltre prevista la presentazione di uno specifico Piano d'Azione in materia.

 

Carta Europea delle Piccole Imprese

 

In linea con quanto indicato dal Consiglio Europeo di primavera, verrà accelerata l'attuazione in modo innovativo della Carta Europea delle Piccole Imprese, che costituiscono per fatturato ed occupazione, l'asse portante dell'economia europea. Le PMI rappresentano inoltre un grande mercato potenziale per i prodotti di innovazione scientifica e tecnologica, e sarà quindi necessario utilizzare al meglio il potenziale rappresentato dal VI Programma Quadro e dai singoli programmi nazionali di ricerca a supporto delle piccole e medie imprese.

 

Costruzioni navali

La Presidenza italiana, attraverso l'esame dell'Ottavo Rapporto della Commissione sulla cantieristica mondiale e del Rapporto "Leadership 2015", intende stimolare una riflessione sulla situazione globale di questo importante settore in una fase di crisi e sulle possibilità di un suo rilancio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Concorrenza e Aiuti di Stato

 

Nel settore della concorrenza, la Presidenza italiana si propone di concludere, entro il proprio Semestre, il negoziato per aggiornare il regolamento sul controllo delle fusioni fra imprese, affinché la riforma possa essere varata prima dell'allargamento e dispieghi la sua efficacia in un contesto politico ed economico in evoluzione.

Verrà inoltre mantenuta viva l'attenzione sull'obiettivo della riduzione dell'ammontare globale degli aiuti e su di un loro significativo riorientamento verso obiettivi orizzontali e di coesione, ponendo la massima attenzione al monitoraggio della loro efficacia e dei potenziali effetti distorsivi. Nel corso del II semestre del 2003, il Consiglio sarà chiamato ad esaminare lo "Scoreboard" sugli aiuti di Stato ed i Rapporti della Commissione sull'attuazione dell'impegno assunto dagli Stati membri di ridurre il volume degli aiuti di Stato in termini di percentuale sul PIL.

 

Turismo

La Presidenza italiana si propone di dare continuità e sostanza all'orientamento volto a valorizzare il turismo come settore di più rilevante interesse comunitario attraverso il rafforzamento del coordinamento e della cooperazione nell'ambito dell'Unione Europea. A tale obiettivo sarà dedicato il II Forum europeo sul turismo, che verrà ospitato dalla Presidenza italiana.

 

Portare il livello di sostegno alla ricerca al 3% del PIL europeo

 

La complessità dei fenomeni di sviluppo socio-economico hanno acquisito una dimensione più consistente, resa evidente dai cambiamenti strutturali sulla crescita di lungo periodo e dal legame tra questi ultimi ed il più pronunciato orientamento delle economie verso produzioni ad alta intensità di conoscenza. Da qui l'esigenza di porre l'obiettivo, ribadito all'ultimo Consiglio Europeo di primavera, di portare il livello del sostegno alla ricerca, entro il 2010, al 3% del PIL europeo. Occorre pertanto definire un quadro di riferimento ottimale capace di coniugare lo sviluppo delle risorse finanziarie - pubbliche e private - all'efficienza del loro impiego, ivi compreso il miglioramento dell'uso dei vari strumenti comunitari disponibili.

In particolare occorrerà realizzare condizioni che favoriscano l'incremento e il consolidamento dell'investimento privato e lo sviluppo delle risorse umane necessarie al cammino verso l'eccellenza. In tale contesto la Presidenza italiana favorirà iniziative volte a monitorare lo stato di avanzamento delle diverse politiche che gli Stati Membri attuano per il raggiungimento dell'obiettivo indicato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Spazio Europeo della Ricerca

 

 

 

 

 

 

 

 

e

 

mappatura dei Centri di eccellenza

 

La Presidenza italiana annette grande importanza all'integrazione ed al rafforzamento dello Spazio Europeo della Ricerca, quale pilastro fondamentale per la realizzazione di un'economia dinamica e basata sulla conoscenza. Occorre pertanto integrare e coordinare meglio le attività di ricerca a livello nazionale e dell'Unione per renderle quanto più possibile efficaci ed innovative, volte alla trasformazione dei risultati della ricerca in prodotti e servizi competitivi e ad assicurare che l'Europa possa offrire prospettive allettanti ai suoi migliori ricercatori. In tale contesto, verrà pertanto proposta l'adozione di una Risoluzione che identifichi le misure volte a favorire un'efficace formazione dei ricercatori ed a contrastare i principali ostacoli alla loro mobilità.

La Presidenza italiana si propone inoltre di portare avanti il processo di mappatura e ricognizione dei Centri di eccellenza e promuovere azioni di sostegno nei confronti delle infrastrutture di ricerca europee.

Piano di Azione per la strategia europea nel settore delle scienze della vita e della biotecnologia

 

Proseguiranno, nel corso del secondo semestre del 2003, i lavori per l'attuazione del Piano di Azione per la strategia europea nel settore delle scienze della vita e della biotecnologia e si auspica di pervenire ad un accordo politico sui principi di bioetica cui uniformarsi nella concessione dei finanziamenti del VI Programma Quadro a valle dell'attuale fase di "sospensiva" che terminerà a dicembre del 2003.

 

Programma ITER

La Presidenza italiana favorirà il raggiungimento di un accordo politico circa la prosecuzione del Programma ITER ed in particolare per la selezione del sito per la realizzazione dell'impianto.

 

Accordo Quadro CE/ESA e sviluppo dell'iniziativa GMES

La Presidenza italiana seguirà inoltre con grande attenzione la fase conclusiva dell'Accordo Quadro CE/ESA per una Politica Comune nel settore dello Spazio e lo sviluppo dell'iniziativa GMES per la prevenzione e l'intervento nei settori dell'ambiente e della sicurezza.

 


 

TRASPORTI, TELECOMUNICAZIONI, ENERGIA

Interconnessioni e reti

 

Lo sviluppo delle reti materiali e immateriali è un elemento essenziale per assicurare una durevole crescita economica ed un efficace utilizzo delle risorse. Mobilità dei soggetti e dei beni, politiche energetiche e ottimizzazione dei processi produttivi sono dimensioni strettamente interrelate che trovano nelle reti un fattore di impulso e di innovazione.

 

Sviluppo di una rete di trasporti (TEN-T) integrata ed efficiente in un Europa allargata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Transito alpino

 

La libera circolazione delle merci e delle persone è ostacolata in importanti regioni dell'Europa dalla presenza di barriere naturali, infrastrutture insufficienti e ostacoli amministrativi. La Presidenza italiana porrà pertanto al centro del Semestre di Presidenza il rilancio delle iniziative per il potenziamento infrastrutturale e lo sviluppo di una rete europea di trasporti (TEN-T) integrata ed efficiente, in termini di qualità, sostenibilità, sicurezza e giusto equilibrio tra le diverse modalità di trasporto, per la piena realizzazione del mercato interno e per la garanzia di eque condizioni di accesso a tutti i Paesi Membri in vista di una Europa Allargata.

Come ricordato dal Consiglio Europeo di primavera, l'aspetto prevalente è la definizione e la realizzazione dei progetti infrastrutturali di interesse comune, tenendo nel dovuto conto le scelte già consolidate ed identificando le priorità e le direttrici di traffico, nonché le problematiche di fondo della rete, come ad esempio l'eliminazione delle strozzature ed il completamento dei collegamenti mancanti per il superamento delle barriere naturali, il miglioramento dei livelli di qualità dei servizi esistenti, la costruzione delle necessarie interconnessioni (corridoi) verso i futuri Paesi membri, i Balcani e l'area del Mediterraneo ed il sostanziale equilibrio delle grandi direttrici Nord-Sud ed Ovest-Est. In tale contesto saranno in particolare affrontate le questioni legate al transito alpino alla luce delle misure previste in materia dal Libro Bianco sulla politica comune dei trasporti all'orizzonte del 2010.

 

Sviluppo sostenibile del trasporto

 

La revisione globale delle reti transeuropee di trasporto dovrà inoltre dare priorità alla salvaguardia dell'ambiente tramite una forte incentivazione allo sviluppo delle modalità di trasporto con più basso impatto ambientale (navigazione e ferrovia). In tale quadro, il trasporto marittimo a corto raggio e le "autostrade del mare" potranno rappresentare strumenti importanti di riequilibrio modale.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Adeguati strumenti per il finanziamento delle nuove infrastrutture

 

La realizzazione di tali obiettivi strategici e la promozione di una effettiva libera circolazione sulle reti di trasporto europee presuppone anche la ricerca di nuove forme di finanziamento e procedure di cooperazione più efficienti fra pubblico e privato, nonché l'utilizzo delle nuove tecnologie disponibili. In tale contesto occorrerà approfondire il tema della tariffazione dell'uso delle infrastrutture, in particolare dell'uso dell'infrastruttura stradale (modifica dell'"Eurovignette"), bilanciando opportunamente le esigenze dei Paesi periferici con quelle dei Paesi di transito e, nell'ottica di facilitare il reperimento delle risorse finanziarie disponibili, approfondire i sistemi più efficaci di sviluppo dei finanziamenti incrociati da una modalità di trasporto all'altra.

Verranno inoltre studiate le proposte per la realizzazione dell'interoperabilità dei sistemi di telepedaggio autostradale in vista dell'adozione di un sistema comune basato su tecnologie satellitari (Galileo).

 

Sicurezza stradale e marittima, protezione dell'ambiente marino

 

La Presidenza italiana tratterà con grande attenzione le questioni relative alla tutela dei passeggeri ed alla sicurezza in tutti i suoi aspetti. In materia di sicurezza stradale verranno portati avanti i lavori sulla proposta che fissa requisiti armonizzati di sicurezza per i tunnel della rete stradale TEN, nonché per il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni per il trasporto su strada.

In campo marittimo l'attenzione sarà dedicata alle azioni per la sicurezza della navigazione, con riferimento al trasporto via mare di merci pericolose ed inquinanti, nonché alla protezione dell'ambiente marino, al fine di rafforzare i profili di responsabilità e le procedure di controllo. Saranno inoltre approfondite le misure di prevenzione degli atti di terrorismo nei porti ed a bordo delle navi.

 

Servizi ferroviari e portuali, "Cielo Unico Europeo"

 

La Presidenza italiana si impegnerà per completare il processo avviato con il primo pacchetto ferroviario attraverso la finalizzazione anche del secondo pacchetto ferroviario. Proseguirà inoltre i lavori sulla proposta di liberalizzazione dei servizi portuali e del pacchetto "Cielo Unico Europeo", nonché sulle proposte relative alle relazioni esterne nel settore dell'aviazione.

 

"Programma Galileo"

La Presidenza italiana annette grande importanza alla realizzazione del "Programma Galileo" e si propone pertanto di portare avanti, nel corso del secondo Semestre 2003, tutte le azioni necessarie volte a finalizzare le proposte che la Commissione presenterà nel corso del II Semestre 2003.

 

 

 

 

 

 


 

Piano d'Azione E-Europe 2005:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E-Government

 

 

 

 

 

e

 

Programma IDA III

 

La Presidenza italiana intende dare impulso alle azioni comunitarie finalizzate, secondo quanto indicato dal Consiglio Europeo di Lisbona, a promuovere la transizione verso un'economia europea digitale basata sulla conoscenza. Nella consapevolezza del contributo alla competitività ed all'efficienza dell'economia dato da mercati delle comunicazioni elettroniche sempre più' competitivi e convergenti e da servizi digitali sempre più diffusi, la Presidenza italiana si adopererà per far avanzare il processo di crescita di nuove tecnologie e servizi, secondo le indicazioni del Piano d'Azione E-Europe 2005, nelle varie componenti in cui esso si articola (E Government, E learning, E business, E Health, E Commerce).

La Presidenza italiana evidenzierà, in particolare, il suo impegno nel settore strategico dell' E-Government, organizzando ad inizio Semestre con una Conferenza (a Cernobbio), incentrata su tale argomento, che sarà a sua volta oggetto di una Comunicazione della Commissione, e di una Risoluzione del Consiglio, sulla promozione e su un sempre più diffuso ricorso agli strumenti digitali al fine di migliorare, e modificare radicalmente, la relazione tra utente e gestore di servizi, tanto nel settore pubblico che in quello privato.

Verranno inoltre portati avanti i lavori per l'approvazione del Programma IDA III, relativo agli scambi di dati digitali tra Pubbliche Amministrazioni.

 

La sicurezza delle reti

In un panorama europeo in cui Internet appare destinata a diffondersi rapidamente, risulta evidente il carattere strategico del rafforzamento degli aspetti di sicurezza delle reti al fine di accrescere la fiducia dell'utenza negli strumenti informatici. La Presidenza italiana si impegnerà pertanto per far approvare il Regolamento istitutivo dell'Agenzia per la Sicurezza delle Reti, incaricata di individuare le migliori politiche e coordinare a livello europeo le azioni volte a prevenire e perseguire attacchi alla struttura fisica delle reti informatiche.

 

Nuove tecnologie

 

 

 

e

 

 

processo di liberalizzazione del mercato

Proseguirà inoltre lo sforzo a livello europeo, al fine di rendere la nostra industria più competitiva sulla scena globale e verrà stimolata la continuazione del dibattito sulle nuove tecnologie - quali la banda larga, la telefonia mobile 3G, la TV digitale, la nuova generazione di Internet, la multimedialità - suscettibili di dare vita a nuovi prodotti e nuova domanda. Con tale finalità promozionale, si svolgerà ad ottobre a Milano la Conferenza annuale europea sulle ICT.

Sulla base di un Rapporto della Commissione sull'attuazione delle nuove Direttive, la Presidenza italiana stimolerà inoltre il proseguimento del processo di liberalizzazione del mercato europeo del settore, che appare ancora molto frammentato e disomogeneo ed in cerca di quell'armonizzazione e trasparenza degli aspetti di regolamentazione che dovrebbero rappresentare fattori di crescita e di maggiore competitività.

 


 

Vertice mondiale sulla Società dell'Informazione

 

La Presidenza italiana si adopererà inoltre per l'elaborazione di una posizione europea in vista della Conferenza mondiale della Società dell'Informazione (World Summit on Information Society – WSIS) delle Nazioni Unite, a fine dicembre a Ginevra.

 

Integrazione delle reti, fonti energetiche alternative ed efficienza energetica

 

Come indicato nel Libro Verde della Commissione, l'apertura e l'integrazione delle reti, così come il crescente ricorso a fonti energetiche alternative ed a forme di efficienza energetica, concorreranno alla riduzione dei costi energetici per imprese e consumatori, a contenere la dipendenza dell'Europa dagli approvvigionamenti da Paesi terzi, a realizzare le finalità ambientali fissate a Kyoto e Johannesburg, nonché a facilitare il raggiungimento dell'obiettivo politico di una maggior coesione dell'Unione europea – alla vigilia dell'allargamento a Est - attraverso l'integrazione delle reti.

 

Liberalizzazione dei mercati dell'elettricità e del gas

 

Conformemente alle conclusioni del Consiglio Europeo di Barcellona, la Presidenza italiana si propone di completare la liberalizzazione dei mercati dell'elettricità e del gas, dopo l'approvazione del Pacchetto energetico. Nel corso del secondo semestre del 2003, verrà infatti adottato il Regolamento per gli scambi di gas. Verrà inoltre proposto di inserire, all'interno del nuovo Regolamento (che potrebbe anche essere costruito come un unico regolamento emendando quello elettrico), alcuni indirizzi generali per le Autorità indipendenti dei Paesi membri al fine di armonizzare i meccanismi di allocazione delle capacità di trasporto nei transiti transfrontalieri.

 

Sviluppo sostenibile

 

In linea con le conclusioni del Summit di Johannesburg, la Presidenza italiana proseguirà lo sforzo, già avviato dalle Presidenze che l'hanno preceduta, per la promozione di uno sviluppo sostenibile, sia in termini di impatto ambientale che di efficienza energetica. In tale contesto si prevede in particolare di raggiungere l'accordo politico sulle due proposte di Direttive della Commissione, rispettivamente per l'efficienza delle attrezzature energetiche e sulla efficienza gestionale della domanda di energia.

 

Sicurezza degli approvvigionamenti

 

Nel quadro dell'odierno contesto internazionale, assume una particolare rilevanza il tema della sicurezza degli approvvigionamenti e delle riserve strategiche petrolifere e di gas. Verranno pertanto portati avanti i lavori per raggiungere un accordo politico sulle proposte della Commissione di nuove Direttive sugli stocks petroliferi e del gas, impostate in un ottica di rafforzamento del coordinamento tra gli Stati membri in occasione di crisi politiche suscettibili di provocare il rialzo dei prezzi.

 

 

 

 

 


 

Collaborazione energetica con Paesi terzi

In considerazione degli interessi geopolitici dell'UE nel settore, la Presidenza italiana si impegnerà inoltre per approfondire alcune forme di collaborazione energetica con Paesi terzi. Tale azione si dovrà dispiegare innanzitutto nell'ambito del dialogo produttori-consumatori, segnatamente con la Russia – da cui si attende la ratifica della Carta dell'energia - ed i Paesi del Bacino mediterraneo.

 

 

 

AGRICOLTURA E PESCA

Revisione di medio termine della PAC

Spetterà alla Presidenza italiana completare il processo di riforma della PAC anche mediante l'esame delle prossime proposte della Commissione relative alle colture mediterranee (olio d'oliva, tabacco). Su un piano generale, sarà necessario rilanciare, a livello comunitario ed internazionale, il ruolo della politica agricola comune, per porla in maggiore sintonia con l'evoluzione del contesto economico, con la sensibilità dell'opinione pubblica, nonché con le aspettative dei consumatori comunitari superando le distorsioni che si sono stratificate nel corso degli anni e che motivano la posizione di sfiducia nella PAC, oggi manifestata sia a livello comunitario che a livello mondiale.

Gli obiettivi di tutela dell'ambiente, della sicurezza degli alimenti e della qualità dell'agro-alimentare e di mantenimento dell'occupazione nel settore agricolo devono ispirare la PAC, nelle sue varie componenti, per renderla accettabile ai produttori ed ai consumatori comunitari.

 

Organizzazioni comuni di mercato:

 

 

 

olio d'oliva

 

 

 

 

tabacco

 

 

 

 

 

 

zucchero

 

E' forte l'esigenza di avviare una nuova fase della politica agricola comune completando, per tutte le organizzazioni comuni di mercato, e con particolare riferimento a quelle relative alle produzioni mediterranee, il percorso di riforma avviato con la revisione di medio termine.

Relativamente al settore dell'olio di oliva, la Commissione presenterà al Consiglio una proposta di riforma dell'attuale Organizzazione Comune di Mercato. Sulla strada avviata con la revisione di medio termine dovranno essere prese in considerazione soluzioni alternative rispetto al vigente regime di sostegno.

Particolare attenzione sarà altresì dedicata all'O.C.M. del tabacco. La Commissione Europea, dopo la presentazione di un rapporto sulla situazione di mercato, sottoporrà al Consiglio nel 2003 il proprio orientamento in materia di riforma del settore. L'obiettivo sarà di migliorare il livello qualitativo della produzione del tabacco comunitario in stretta correlazione al riconoscimento del ruolo che la coltura svolge sul piano dell'occupazione.

Per quanto riguarda lo zucchero, il Consiglio esaminerà nel corso del secondo semestre del 2003 gli studi effettuati dall'Esecutivo comunitario.

 


 

Regimi di informazione e di promozione dei prodotti agricoli

 

Relativamente ai regimi di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sui mercati terzi e sul mercato interno, la Commissione Europea presenterà al Parlamento europeo ed al Consiglio entro il 2003 una relazione sull'applicazione della normativa comunitaria corredata di appropriate proposte. L'evoluzione di questi regimi, particolarmente importanti per l'affermazione dell'agroalimentare di qualità, costituirà oggetto di grande attenzione anche alla luce degli esiti della revisione di medio termine relativamente all'introduzione nel secondo pilastro della PAC delle nuove misure mirate allo sviluppo delle produzioni di qualità.

 

V^ Conferenza Ministeriale del WTO

 

Il nuovo round multilaterale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (la V^ Conferenza Ministeriale, si terrà a Cancun, nel settembre del 2003) entrerà nella fase più delicata del negoziato. Il capitolo agricolo del negoziato multilaterale costituirà un impegno di grande rilevanza per la predisposizione dell'offerta comunitaria da presentare a Ginevra. In tale contesto, il riequilibrio del processo di liberalizzazione e l'affermazione delle cosiddette tematiche non commerciali, ivi compresa la tutela delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine, saranno gli obiettivi prioritari.

 

La PAC e l'agricoltura nei Paesi in via di sviluppo

 

Per superare le reticenze dei Paesi in via di sviluppo nei confronti della Politica Agricola Comune e, quindi, nella prospettiva generale del suo rilancio a livello mondiale, la Presidenza italiana promuoverà, in occasione del Consiglio informale di settembre a Taormina, dopo la Conferenza Ministeriale di Cancun, un approfondito dibattito sul tema "La PAC e l'agricoltura nei Paesi in via di sviluppo". A fine novembre a Venezia, è inoltre prevista una conferenza Euro-mediterranea sull'agricoltura.

 

Sicurezza alimentare

 

In tema di sicurezza alimentare, la Presidenza italiana intende proseguire l'esame delle proposte di Regolamento sull'igiene degli alimenti, sui controlli sugli alimenti per uomo ed animale che, come preannunciato nel Libro Bianco sulla sicurezza alimentare, mirano a modificare, semplificare e consolidare la legislazione comunitaria volta alla protezione della salute dei consumatori.

 

Alimenti geneticamente modificati

 

Sulla base dell'accordo raggiunto nel 2002 in relazione alla proposta di Regolamento sugli alimenti geneticamente modificati per uomo ed animali, la Presidenza italiana si impegnerà, anche in funzione dell'opinione del Parlamento Europeo, per giungere ad un accordo in seconda lettura sulla proposta. La Presidenza italiana intende inoltre dare impulso alla definizione delle regole comuni in tema di coesistenza tra filiere produttive OGM e non OGM.

 

 

 

 


 

Alimentazione animale

e

promozione del benessere animale nei trasporti e nell'allevamento

In materia di alimentazione animale, i lavori si concentreranno sul Regolamento sull'igiene degli alimenti per animali.

Verrà inoltre discussa e, se possibile, conclusa nel corso del II Semestre 2003, una nuova proposta sulla promozione del benessere animale nei trasporti e nell'allevamento. In questo ambito inoltre, la Presidenza italiana intende perseguire l'obiettivo di definire una disciplina a livello comunitario per il divieto di importazione e commercializzazione di pelli di animali domestici.

 

Sanità animale

 

 

In tema di sanità animale, notevole importanza sarà attribuita alla proposta relativa all'identificazione degli ovini.

La Presidenza italiana, congiuntamente all' O.I.E, proporrà inoltre una Conferenza sul tema "Malattie animali causate da vettori e modificazioni climatiche" per valutare le nuove strategie di lotta in relazione alla comparsa di alcune patologie (principalmente Blue Tongue e West Nile Fever) in aree precedentemente indenni ed in funzione delle recenti acquisizioni scientifiche.

 

Nuova Politica Comune della Pesca

 

Il secondo semestre 2003 sarà orientato all'applicazione della Nuova Politica Comune della Pesca decisa nel dicembre 2002. L'Italia sosterrà la piena valorizzazione degli aspetti innovativi in materia di conservazione a lungo termine delle risorse e di sostenibilità socio-economica. L'obiettivo è di far avanzare, in particolare, la messa in opera dei Piani d'Azione presentati dalla Commissione riguardo all'evoluzione degli accordi con i Paesi terzi; alla riduzione dell'impatto conseguente alla ristrutturazione nel settore della pesca; al miglioramento della ricerca scientifica.

 

Specificità dell'attività di pesca nel Mar Mediterraneo

 

La Presidenza italiana intende inoltre promuovere la piena attuazione della decisione assunta dal Consiglio nel mese di dicembre 2002, relativa al riconoscimento della specificità dell'attività di pesca nel Mar Mediterraneo. Al riguardo, un passaggio essenziale sarà rappresentato dalla Conferenza internazionale che si svolgerà a Venezia a fine novembre, allo scopo di porre le basi per realizzare una politica condivisa con i Paesi terzi interessati.

 


 

AMBIENTE

Integrazione degli obiettivi ambientali nelle politiche di settore ed Indicatori ambientali

 

Il Vertice di Johannesburg ha indicato gli obiettivi e i programmi per l'integrazione della dimensione ambientale nelle strategie dello sviluppo, ha riconosciuto il ruolo positivo e necessario delle imprese e della comunità degli affari per coniugare crescita economica e protezione dell'ambiente ed ha posto termine, in modo definitivo, alla teoria ed alla pratica del conflitto tra ambiente e sviluppo.

Gli Stati Membri dell'Unione Europea e la Commissione hanno la responsabilità di trarre le conseguenze del Vertice di Johannesburg e di aprire una nuova stagione delle politiche ambientali europee, che dovranno essere basate su "azioni positive" e su accordi volontari tra Amministrazioni pubbliche e imprese, piuttosto che sul'"sistema" dei divieti e del controllo delle burocrazie ambientali.

La linea d'azione europea era già stata tracciata prima di Johannesburg, ai Consigli Europei di Lisbona nel 2000, di Goteborg nel 2001 e di Barcellona nel 2002, con la messa a punto di una strategia finalizzata al "raggiungimento, in Europa, di standard elevati di crescita economica eco-efficiente".

Sulla base del tema guida della Presidenza italiana, "l'ambiente come opportunità", il secondo semestre 2003 sarà orientato verso l'integrazione della dimensione ambientale nella strategia dello sviluppo e della crescita economica dell'Europa allargata.

A tal fine, è prevista l'individuazione e l'approvazione da parte del Consiglio di indicatori chiave ambientali quali strumenti per il riesame annuale della strategia dell'Unione Europea per lo sviluppo sostenibile. La lista di tali indicatori verrà adottata al Consiglio Ambiente di ottobre e successivamente trasmessa al Consiglio Europeo di dicembre.

 

Innovazione tecnologica per assicurare più alti standard di tutela dell'ambiente

 

La Presidenza italiana promuoverà un attento dibattito sul tema dell'innovazione tecnologica intesa come motore di un salto qualitativo di sviluppo, crescita economica ed occupazione all'interno dell'Unione e diretta ad assicurare più alti standard di tutela dell'ambiente, tramite la riduzione dei consumi energetici e l'introduzione di forme di produzione energetica più pulita e/o rinnovabile. Tali temi saranno discussi durante la riunione informale dei Ministri dell'Ambiente e dell'Energia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Protocollo di Kyoto

 

 

e

 

 

 

 

 

 

 

disciplina dello scambio di emissioni di gas ad effetto serra

 

L'Unione Europea dovrà continuare a svolgere un ruolo attivo in vista del raggiungimento del numero necessario di ratifiche del Protocollo di Kyoto e della sua conseguente entrata in vigore.

La ratifica della Federazione Russa è essenziale per dare credibilità all'impegno europeo e per collocare in un contesto internazionale certo le direttive europee sul mercato dei permessi di emissione e sul riconoscimento dei crediti derivanti dai meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto. La ratifica del Protocollo di Kyoto da parte della Federazione Russa e la cooperazione tecnologica e industriale per la riduzione delle emissioni saranno al centro dei lavori della COP 9 che avrà luogo a Milano nel mese di dicembre.

Riveste inoltre carattere prioritario l'avanzamento dei lavori concernenti la Direttiva sul riconoscimento dei crediti derivanti dai meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto, che dovrà specificare le condizioni alle quali i crediti derivanti dai meccanismi basati su progetti potranno essere riconosciuti ed utilizzati all'interno della Comunità per adempiere agli obblighi previsti dalla futura Direttiva che dovrà disciplinare lo scambio delle quote di emissione dei gas ad effetto serra. Si tratta di un aspetto fondamentale per permettere un soddisfacente funzionamento del meccanismo di scambio dei permessi di emissione e la sua coerenza con il Protocollo di Kyoto.

 

Convenzione di Aarhus

 

Grande importanza riveste inoltre l'adozione, da parte del Consiglio, del Regolamento per l'applicazione nelle istituzioni comunitarie dei principi previsti dalla Convenzione di Aarhus e la Direttiva sull'accesso del Pubblico alla giustizia in materia ambientale, intesa a recepire i principi della Convenzione nella legislazione comunitaria

 

Prodotti chimici,

 

 

 

gas fluorurati,

 

INSPIRE

 

 

e

Il Consiglio sarà chiamato ad effettuare un primo esame della proposta legislativa della Commissione sui prodotti chimici, che dovrebbe essere presentata entro ottobre. Il Consiglio dovrà inoltre iniziare il lavoro sul regolamento destinato a favorire la riduzione e migliorare il monitoraggio dei gas fluorurati ad effetto serra (per introdurre alcune restrizioni d'uso come parte del Programma europeo sui Cambiamenti Climatici) e sulla Legislazione quadro su INSPIRE (Infrastruttura per l'Informazione Spaziale in Europa), iniziativa che si propone di rendere disponibili fonti armonizzate di informazione geografica a sostegno della formulazione, implementazione e valutazione delle politiche comunitarie.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

altro

Verranno inoltre portati avanti i lavori sul regolamento sui POP's, sull'emendamento relativo alla Direttiva sui rifiuti elettronici ed elettrotecnici, sulle Direttive combustibili per uso marino e vernici decorative, nonché sulla IV Direttiva figlia sulla qualità dell'aria. Si auspica altresì di giungere ad una posizione comune sulle Direttive in merito alle acque di balneazione, alle macchine mobili non stradali e sulla Decisione sul monitoraggio dei gas ad effetto serra.

OGM

e

rifiuti da imballaggi

La Presidenza italiana si impegnerà per giungere all'adozione dei provvedimenti legislativi sulla tracciabilità ed etichettatura di OGM. Verrà inoltre conclusa la seconda lettura sulla Direttiva "rifiuti da imballaggi".

 

Politica Integrata dei Prodotti, uso sostenibile e gestione delle risorse, gestione dei rischi naturali e tecnologici, ambiente e salute

 

Il Consiglio continuerà a lavorare in stretto contatto con la Commissione per ottenere risultati concreti in merito alla comunicazione sulla "Politica Integrata dei Prodotti", mirata a ridurre l'impatto sull'ambiente dei prodotti e dei servizi; alla comunicazione "Verso una Strategia tematica sull'Uso Sostenibile e la gestione delle risorse"; alla comunicazione "Verso un approccio comune di gestione dei rischi naturali e tecnologici" e alla comunicazione "Ambiente e Salute" che rappresenta un quadro di riferimento per le politiche intese a proteggere la salute e a migliorare la qualità della vita dei cittadini.

 

ASEM, Convenzione di Barcellona, Convenzione UNCCD

In ambito internazionale, avranno luogo nel Semestre di Presidenza italiana diversi eventi di rilievo: la Conferenza ministeriale dei Ministri dell'Ambiente ASEM; la Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona sul Mediterraneo; la Terza Riunione delle Parti sui Corsi d'Acqua Transfrontalieri; la Sesta Conferenza delle Parti della Convenzione UNCCD sulla Desertificazione.

 

 

ISTRUZIONE, GIOVENTU' E CULTURA

"L'Europa del sapere e della conoscenza"

Uno degli obiettivi prioritari della "Strategia di Lisbona" è il rafforzamento dell'insieme delle politiche volte a creare "l'Europa del sapere e della conoscenza". La Presidenza italiana intende raccogliere tale sfida nella consapevolezza che i sistemi europei di istruzione e formazione devono essere adeguati alle esigenze della società e alla necessità di migliorare il livello e la qualità dell'occupazione.

Occorre inoltre rafforzare il coordinamento a livello europeo degli strumenti di formazione ed istruzione al fine di creare i reali presupposti per la mobilità di studenti e formatori, quale occasione di approfondimento e scambio delle conoscenze.

 

 

 

 

 

 


 

Valorizzazione del capitale umano

 

Per realizzare gradualmente un'economia basata sulla conoscenza, il capitale umano diviene la principale risorsa per lo sviluppo economico e sociale degli Stati membri e dell'Unione Europea. Il capitale umano, inteso pertanto come fattore di crescita economica, d'innovazione, di occupabilità e di coesione sociale, nonché le politiche volte a migliorare l'utilizzazione delle risorse nell'istruzione, saranno al centro, nel corso del Semestre di Presidenza italiana, di una specifica iniziativa a livello ministeriale.

 

Dispersione scolastica e disagio giovanile

 

Occorre altresì valorizzare la centralità dei bisogni, degli interessi e delle aspirazioni degli studenti, che rappresentano i principali utenti dell'istruzione e della formazione. Rendere l'apprendimento più attraente diviene pertanto una scelta obbligata per prevenire e combattere il fenomeno della dispersione scolastica e del disagio giovanile. Tale tema sarà a sua volta oggetto di un colloquio a livello ministeriale e di una Risoluzione del Consiglio.

 

Cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale

 

Uno degli elementi dei processi di convergenza delle politiche educative è costituito dalla valutazione dei sistemi di istruzione e dei processi di apprendimento. A tal fine, la Presidenza italiana porterà avanti i lavori per la definizione del Rapporto intermedio "sull'attuazione dell'Agenda di lavoro per la realizzazione degli obiettivi comuni nell'ambito dei sistemi educativi e formativi" e per il rafforzamento della cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale.

 

"Erasmus Mundus"

A livello universitario, la Presidenza italiana darà impulso alla creazione di un'area europea di eccellenza nell'istruzione superiore mediante il rafforzamento della cooperazione interuniversitaria tra le Università dei Paesi membri e quelle di altri Paesi. In tale quadro, verrà promosso il lancio del nuovo Programma "Erasmus Mundus", per promuovere la cooperazione e la mobilità con i Paesi terzi. Nel corso del Semestre, è altresì prevista una conferenza ministeriale, allargata all'UNESCO ed ai Paesi MEDA, sul tema della cooperazione interunivesitaria nel Mediterraneo.

 

"E-learning", "Socrates", "Leonardo", "Gioventù"

 

La Presidenza italiana si propone altresì di favorire l'adozione della Decisione sul nuovo Programma europeo "E-learning" e, d'intesa con la Commissione, avvierà un dibattito sulla futura generazione dei programmi europei per l'istruzione, per la formazione e per i giovani ("Socrates", "Leonardo", "Gioventù").

 

 

 

 

 

 

 


 

Nuovo impulso per la gioventù europea

 

Nel quadro dell'attuazione del Libro bianco della Commissione Europea "Un nuovo impulso per la gioventù europea" ed a seguito della Risoluzione del Consiglio relativa al "Quadro di cooperazione europea in materia di gioventù", la Presidenza italiana si propone di sostenere il processo di sensibilizzazione per una maggiore partecipazione dei giovani alle politiche e alle decisioni che li riguardano e di individuare adeguate strategie per sviluppare ulteriormente tali aspetti della condizione giovanile attraverso l'analisi dei risultati della consultazione sulla partecipazione e informazione dei giovani cittadini dell'Unione europea.

Nel quadro dell'integrazione tra le diverse culture dei Paesi del Mediterraneo, la Presidenza italiana dedicherà una particolare attenzione al sostegno della mobilità giovanile, in particolare attraverso le opportunità offerte dal Programma comunitario Gioventù.

 

Promozione della diversità culturale e linguistica in Europa:

 

 

"Progetto Agenore – Alle radici dell'Europa di ieri, oggi e domani"

La Presidenza italiana porrà innanzitutto l'accento sul tema della promozione della diversità culturale e linguistica in Europa, anche nella prospettiva di approfondire le possibili strategie per accelerare l'integrazione dei futuri Paesi membri nel settore culturale. In tale contesto, verrà presentato (in occasione della Riunione Informale dei Ministri) un documento di riflessione sul "Progetto Agenore – Alle radici dell'Europa di ieri, oggi e domani", inteso come strumento di conoscenza e promozione dell'identità culturale europea. Nell'ambito di tale progetto, è prevista la creazione di un "thesaurus" (disponibile on line) dei valori caratterizzanti la civiltà europea, che ciascuno Stato membro individuerà nelle rispettive culture nazionali e regionali, quale contributo alla formazione di una comune civiltà e di un condiviso sentimento di cittadinanza.

 

"Progetto per uno spazio museale europeo"

Altra direttrice dei lavori del Consiglio è la promozione e lo sviluppo della mobilità delle persone e della circolazione delle opere d'arte. In tale contesto, la Presidenza italiana formulerà una proposta di Risoluzione volta a migliorare lo scambio di opere d'arte e di esperti nel quadro di una collaborazione rafforzata fra i Musei europei, ("Progetto per uno spazio museale europeo").

 

"Programma cultura 2000"

Sul piano legislativo, la Presidenza italiana porterà avanti i lavori in vista dell'adozione della Decisione concernente il rinnovo del "Programma cultura 2000" per il biennio 2005-2006 che consentirà il mantenimento delle misure di sostegno alla cooperazione europea nel settore.

 

 

 

 

 

 

 


 

Audiovisivo:

 

La Presidenza italiana continuerà l'approfondimento delle iniziative per promuovere una sempre maggiore qualità dei contenuti dei media interattivi, incoraggiando il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a tenere sotto osservazione i settori portanti della politica audiovisiva (cultura-mercato-tecnologia), nonché a promuovere l'iterazione tra la qualità del contenuto dei Media e la sempre maggiore liberalizzazione del settore legata allo sviluppo delle nuove tecnologie.

 

"TV senza Frontiere",

 

 

 

 

 

 

 

conservazione delle opere cinematografiche ed audiovisive,

 

"Media Plus"

Proseguiranno i lavori per la revisione della Direttiva "TV senza Frontiere ", nel quadro del piano di lavoro avviato dalla Commissione nel febbraio 2003. I Ministri saranno chiamati ad affrontare la questione nell'ambito di un'apposita riunione in Italia, nel corso della quale verranno approfondite anche le questioni della protezione dei minori e della dignità umana, della pubblicità, dei nuovi mezzi interattivi, e di un'ipotesi di sostegno comunitario per la produzione televisiva.

Altro settore di rilievo sarà la promozione del patrimonio europeo nel settore dell'audiovisivo attraverso una proposta di Risoluzione sulla conservazione delle opere cinematografiche ed audiovisive nell'Unione Europea.

Saranno inoltre portati avanti i lavori in vista dell'approvazione della proposta di Decisione sul prolungamento di un anno del programma "Media plus".

 

 

AFFARI GENERALI / TEMATICHE ISTITUZIONALI

Statuto dei membri del Parlamento europeo

 

A seguito dell'adozione, il 4 giugno scorso, della relazione Rothley da parte del Parlamento Europeo, la Presidenza italiana proseguirà il complesso negoziato relativo allo Statuto dei membri del Parlamento europeo. Sulla base dell'art.190, paragrafo 5, "previo parere della Commissione e con l'approvazione del Consiglio (…) il Parlamento Europeo stabilisce lo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni dei suoi membri". La Presidenza italiana si impegnerà allo scopo di definire un compromesso all'interno del Consiglio (tenendo conto che il Trattato di Nizza ha introdotto la votazione a maggioranza qualifica ma ha mantenuto l'unanimità per le norme o le condizioni relative al regime fiscale dei membri o ex membri), e tra il Consiglio ed il PE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Statuto e finanziamento del partito politico europeo

 

A seguito dell'Accordo politico raggiunto al Consiglio Affari Generali del 16 giugno, e dell'approvazione da parte del Parlamento Europeo il 19 giugno, la Presidenza italiana sottoporrà il testo al Consiglio per l'approvazione in prima lettura.

Con il Trattato di Nizza la base giuridica è infatti cambiata: non più voto all'unanimità in Consiglio e consultazione del Parlamento Europeo, ma voto a maggioranza qualificata e procedura di codecisione con il Parlamento Europeo..

 

Better regulation;

comitologia

A seguito della riunione a livello politico, del 3 giugno scorso, delle tre istituzioni, che ha permesso di sciogliere gli ultimi nodi, è stato finalizzato l'accordo interistituzionale sulla qualità della legislazione comunitaria e sulle condizioni del suo recipimento nelle legislazioni nazionali. La Presidenza italiana, dopo la formalizzazione dell'intesa, organizzerà la cerimonia di firma, prevista per l'autunno.

Sulla base dei lavori avviati dalla Presidenza greca, verrà discussa la proposta della Commissione sulla comitologia, volta a chiarire e migliorare l'esercizio delle competenze di esecuzione.

 

Statuto del personale comunitario

La Presidenza italiana sarà chiamata a portare a termine la revisione dello Statuto del personale comunitario, sulla base dell'accordo politico raggiunto nel corso del primo Semestre dell'anno.

 

Politica di coesione

Nel corso della Presidenza italiana si avrà l'opportunità per una valutazione a livello politico delle prospettive di riforma della politica di coesione, alla vigilia della pubblicazione del Terzo Rapporto sulla coesione economica e sociale da parte della Commissione. Tale valutazione avverrà nell'ambito di una riunione ministeriale informale, centrata sulla relazione tra coesione e competitività regionale.

 

 

 


 

CONCLUSIONE

 

 

 

Un progetto in permanente evoluzione al servizio degli europei di domani

 

 

 

 

In modo sereno, realistico e determinato, la Presidenza italiana apporterà il suo contributo a questa delicata fase di sviluppo del processo di integrazione europea nel convincimento che tale processo proseguirà – tra momenti di grande slancio e fisiologiche battute di arresto - a beneficio delle future generazioni di europei. Il metodo comunitario – una vera e propria rivoluzione culturale nelle relazioni tra gli Stati europei e non solo un articolato meccanismo di norme e procedure – si è rivelato più solido, coerente, adattabile ai bisogni dei popoli europei rispetto ad ideologie ed utopie che promettevano palingenesi ed infliggevano orrori. L'ideale della costruzione europea permane valido e capace di mobilitare le migliori energie intellettuali del nostro Continente. Ai Governi degli Stati membri spetta il compito di rendere comprensibile e trasparente l'architettura istituzionale che traduce il progetto di unificazione soprannazionale dell'Europa. Rispettando le geniali intuizioni dei Padri Fondatori ma adeguandole alle affascinanti complessità delle società contemporanee.