Rassegna Stampa
Venerdì 11 luglio 2003
1.IMMIGRAZIONE
- Dall'Ue 40 milioni di € l'anno per contrastare l'immigrazione
clandestina dal solo Marocco, ''una somma superiore all'intero fondo europeo
per i richiedenti asilo''. (Redattoresociale)
2.IMMIGRAZIONE
- Negato dall'ambasciata italiana di Algeri il visto a professore universitario
invitato a Cecina. Protesta dell'Arci. (Redattoresociale)
3.IMMIGRAZIONE
- ''Quale futuro per i richiedenti asilo?''. Da Ds e Rifondazione
interrogazione al Ministro dell'Interno. (Redattoresociale)
4.IMMIGRAZIONE
- Compagnucci (Ministero Interno): ''Durante il semestre italiano
all'approvazione le direttive riguardanti i rifugiati''. (Redattoresociale)
5.MINORI
(1) - Stranieri non accompagnati: al 18° anno permesso di soggiorno anche
ai minori in tutela. Sentenza della Corte Costituzionale. (Redattoresociale)
6.MINORI
(2) - Stranieri non accompagnati, protocollo tra Torino e Bucarest. Domani la
definizione della collaborazione. (Redattoresociale)
7.La
Filca-Cisl: "In Italia un lavoratore su quattro nel settore dell' edilizia
è immigrato". (Ansa)
8.La
proposta del ministro Pisanu all'Europarlamento: "Quote europee per
l'immigrazione ai paesi extra-comunitari". (Stranierinitalia)
9.TRATTA:
on the road, sistema art. 18 e' migliore in Europa e' da valorizzare non da
depotenziare (Ansa)
10.IMMIGRAZIONE:
Di Luca, positivo impegno italiano in Albania nel 2003 intercettate 6
imbarcazioni, nel 2000 erano 552 (Ansa)
11.IMMIGRATI:
Pisanu, applicheremo la legge Bossi-Fini. (agi)
12.Un
sito per tutti gli immigrati in Toscana, ma non solo per loro. (Inform)
13.IMMIGRAZIONE:
Landi(An) in Albania incontra militari italiani. (Ansa)
14.UE:
immigrazione; Castelli, sensata proposta quote europee. (Ansa)
15.UE:
immigrazione; Borghezio, irresponsabile proposta Pisanu. (Ansa)
16.IMMIGRAZIONE
- Al meeting internazionale antirazzista di Cecina e Livorno tante iniziative e
presenze triplicate. (Redattoresociale)
17.Per
gestire l'immigrazione pubblico e privato devono collaborare. Le considerazioni
delle associazioni imprenditoriali del Veneto. (Stranierinitalia)
18.Seminario
in Campidoglio sulla silenziosa emergenza dei ragazzi di strada. Sono gli
immigrati non accompagnati i protagonisti di questo dramma dell'infanzia
negata.
(Inform)
19.La
Farnesina sul caso del cittadino siriano Mohammad Said Al Sakhri. (Inform)
1.IMMIGRAZIONE
- Dall'Ue 40 milioni di € l'anno per contrastare l'immigrazione
clandestina dal solo Marocco, ''una somma superiore all'intero fondo europeo
per i richiedenti asilo''. (Redattoresociale), ROMA, 11 luglio 2003. La spesa della Ue per
contrastare l'immigrazione clandestina dal solo Marocco è di 40 milioni
di euro all'anno, "investiti per vigilare meglio le frontiere: una somma
superiore all'intero Fondo europeo per i rifugiati". Lo ha sottolineato
Christopher Hein, Direttore Consiglio Italiano per i Rifugiati e presidente del
Consiglio europeo per i rifugiati, intervenendo al convegno "La politica
di asilo dell'Unione Europea e il semestre di Presidenza Italiana",
svoltosi oggi presso l'Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo.Dopo l'11
settembre si è verificato un "degrado" delle politiche di
asilo in Europa, sostiene Hein: "È nato un nuovo linguaggio che
sposta l'equilibrio tra immigrazione clandestina, controllo delle frontiere e -
dall'altra parte - le garanzie dell'accoglienza. Tutto è impostato sulla
sicurezza e su un rapporto minaccioso con i paesi terzi". Inoltre il
direttore del Cir ha espresso la sua "delusione per le direttive sulle
condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo", emanate all'inizio
dell'anno. A livello europeo andrebbero garantite sia una procedura che uno
status unico per i rifugiati, ma allo stesso tempo "una libertà di
movimento in tutto lo spazio comunitario, che in futuro sarà molto
vasto". Entro dicembre, alla fine della presidenza italiana, l'Ue dovrebbe
varare le dure direttive che riguardano i rifugiati; sul tema si
svolgerà ad ottobre, sempre a Roma, un seminario promosso dalle
istituzioni in collaborazione con il Cir."Le tragedie che avvengono in
tutto il Mediterraneo - non solo in Italia, ma anche in Spagna e Grecia - e i
continui naufragi dovrebbero far pensare a una politica diversa nel controllo
dell'immigrazione, che preveda l'accesso legale alla protezione e al
territorio", ha osservato Hein, aggiungendo: "A che serve aumentare i
radar e i posti di blocco? Piuttosto, occorre dare alternative realistiche ai
richiedenti asilo che fuggono nei loro paesi di restare in modo protetto nei
paesi di transito, ad esempio". Ma in Marocco, uno degli Stati di
passaggio per i richiedenti asilo che sbarcano anche in Italia, "il
concetto di asilo è sconosciuto e anche in Libia, con cui l'Italia ha
ratificato accordi di recente, non si parla di cooperazione sul tema
dell'asilo. Invece è necessario che i paesi di transito abbiano non solo
mezzi di controllo delle loro frontiere, ma anche strumenti di accoglienza e
protezione dei rifugiati".Sulle carenze della formazione di guardie
costiere e polizia di frontiera riguardo all'asilo ha insistito Johannes van
der Klaauw, Senior European Affairs Officer dell'Acnur Bruxelles: "Occorre
investire in una maggiore informazione alle frontiere perché possano
essere identificati coloro che chiedono asilo". A livello europeo l'Acnur
ha promosso corsi di formazione in questo senso, "ma siamo ancora lontani
dall'aver adottato un sistema efficiente".Intanto i curdi richiedenti
asilo che nel mese di giugno sono stati in sciopero della fame per circa 2
settimane - come forma di protesta per il diniego delle loro domande di asilo -
sono ancora in attesa della risposta del ministro dell'Interno Pisanu, al quale
ha scritto il sindaco di Roma Walter Veltroni chiedendo che ai curdi venga
concesso dal questore della città un permesso di soggiorno per motivi
umanitari.
2.IMMIGRAZIONE
- Negato dall'ambasciata italiana di Algeri il visto a professore universitario
invitato a Cecina. Protesta dell'Arci. (Redattoresociale), FIRENZE, 11 luglio
2003. "Un grave episodio di negazione arbitraria del visto per entrare in
Italia si è verificato ai danni di Mourad Kahloula, professore
universitario di Orano (Algeria), invitato a Cecina, in provincia di Livorno,
per partecipare ai lavori del IX Meeting Internazionale Antirazzista che si
terrà dal 12 al 19 luglio". A denunciarlo è l'Arci di Firenze,
tra i promotori proprio del meeting di Cecina. Precisa l'Arci:
"L'ambasciata italiana ad Algeri e l'ufficio visti non hanno ancora dato
una motivazione per il mancato rilascio del visto, nonostante innumerevoli
sollecitazioni da parte dell'Arci e del professore stesso che, dopo aver
presentato tutta la documentazione necessaria per giustificare l'ingresso nel
nostro paese, non aveva risposta da giorni. Il professor Kahoula è
riconosciuto internazionalmente come uno stimato professionista e l'assenza di
motivazione per il mancato rilascio del visto fa venire in mente esclusivamente
un provvedimento di matrice discriminatoria della nostra sede
diplomatica". L'Arci denuncia "l'irragionevole decisione
dell'ambasciata italiana ad Algeri" e si chiede se dietro questo
provvedimento "non ci sia un consapevole atto discriminatorio del governo
nei confronti della più importante manifestazione antirazzista del
nostro paese, organizzata da chi dissente e denuncia l'irresponsabilità
delle procedure introdotte dalla Bossi-Fini".
3.IMMIGRAZIONE
- ''Quale futuro per i richiedenti asilo?''. Da Ds e Rifondazione
interrogazione al Ministro dell'Interno. (Redattoresociale), ROMA, 11 luglio
2003. "Quali iniziative intende prendere per garantire, in materia di
diritto d'asilo, l'applicazione dell'articolo 10 della Costituzione e delle
convenzioni internazionali, nonché la permanenza sul territorio
nazionale dei richiedenti asilo finché la procedura e gli eventuali
ricorsi non siano chiusi? Intende intervenire affinché ai fratelli Ahmed
sia concesso immediatamente lo status di rifugiato e affinché siano
riviste tutte le richieste d'asilo presentate da cittadini pakistani nel nostro
Paese?". Sono, queste, le domande poste in una interrogazione al Ministro
dell'Interno dai deputati Graziella Mascia (PRC), Giovanni Russo Spena (PRC),
Alba Sasso (DS) e Marco Fumagalli (DS), in merito alle espulsioni di immigrati
richiedenti asilo, in particolare riguardo al caso di due fratelli che saranno
espulsi nei prossimi giorni, come per avvenuto altri concittadini pakistani, e
che rischiano la vita con il ritorno in patria."Ijaz Ahmed e Sajjad Ahmed
Butt - precisa una nota congiunta dei due partiti - sono due fratelli cui la
Commissione centrale ha negato lo status di rifugiato, la madre dei due - hanno
raccontato i parlamentari - ha inviato una lettera raccontando le minacce di
morte operate dai Muslim Leaguers nei confronti di Ijaz Ahmed e Sajjad Ahmed e
di tutta la famiglia, dopo che gli stessi Muslim Leaguers avevano saputo che
alcune persone sono state respinte dall'Italia"."Il caso
dell'ingegnere siriano Muhammad Said Al Shakri, di cui sino ad oggi non si
avevano notizie sulla sua incolumità nel carcere di Damasco dopo
l'espulsione dall'Italia, dimostra - hanno proseguito i deputati - che le
politiche del Governo italiano portano ad assumere sul diritto d'asilo
decisioni sbrigative e sommarie mettendo a repentaglio la vita delle persone,
nonostante gli obblighi imposti al nostro Paese dall'art. 10 della Costituzione
e dalle convenzioni internazionali. Riteniamo che i gravi errori compiuti nei
confronti di Muhammad Said Al Shakri non debbano assolutamente ripetersi."
4.IMMIGRAZIONE
- Compagnucci (Ministero Interno): ''Durante il semestre italiano
all'approvazione le direttive riguardanti i rifugiati''. (Redattoresociale), ROMA, 11
luglio 2003 "Faremo di tutto per portare all'approvazione, durante il
semestre italiano di presidenza Ue, le due direttive riguardanti i rifugiati,
sia quella sulla qualifica che la seconda, riguardante le procedure": lo
ha assicurato Riccardo Compagnucci, del Dipartimento delle libertà
civili e l'immigrazione presso il Ministero dell'Interno, e presidente del
Gruppo asilo all'interno della Presidenza italiana dell'Unione europea. Durante
il suo intervento al convegno "La politica di asilo dell'Unione Europea e
il semestre di Presidenza Italiana", svoltosi oggi presso l'Ufficio per
l'Italia del Parlamento Europeo, Compagnucci ha sottolineato "la
crucialità delle direttive sulle procedure: occorre creare norme minime perché
le procedure siano eque, cioè sappiano discernere chi è
all'interno del diritto d'asilo, chi è ai confini e chi è
fuori". Atti e direttive dovrebbero quindi, "mettere le basi per un
sistema comune di asilo a livello europeo, ancora in fase di armonizzazione".
Il vero pericolo incombente, secondo Compagnucci, "è la tendenza
alla gestione tecnica e parolaia dei diritti, a cui vengono anteposte procedure
e azioni territoriali". Tuttavia "chi ha visto in faccia qualche
volta un richiedente asilo, ha tentato di fare un'intervista e ha gestito una
procedura, sa che è molto importante avere in testa la definizione di
rifugiato, il giudizio per valutare se una domanda di asilo sia fondata o meno;
quindi sa che la giustizia si gioca su procedure eque e aggiornate".
Però non è neppure facile "discernere il confine tra
immigrazione economica e richiesta di protezione". C'è un aspetto
inquietante che preoccupa Compagnucci: un articolo nella direttiva sulla
procedura di asilo, che verrà discussa in seno all'Ue, prevede che alla
frontiera "la polizia possa valutare se la persona è perseguitata o
meno e rimandarla indietro". Far passare questo articolo provocherebbe una
"voragine nei diritti", comunque occorre con urgenza "una
legalità complessiva della movimentazione delle persone". Nel
programma del semestre di presidenza italiana all'Ue "verrà
mantenuto l'equilibrio tra misure di lotta all'immigrazione clandestina e
quelle di accoglienza di richiedenti asilo e migranti regolari. E l'impegno
maggiore dal punto di vista legislativo, nel corso del semestre,
riguarderà l'asilo", ha annunciato Carmine Robustelli, responsabile
dei settori della giustizia e degli affari interni all'interno dell'Ufficio di
cooperazione in ambito UE, presso la Direzione generale per l'integrazione
europea del Ministero degli Affari Esteri. Robustelli ha anche affermato che
"un efficiente sistema di asilo nei paesi di transito potrà
assumere una funzione di filtro dei rifugiati". Per Stefano Vincenzi, del
Gruppo di Missione per il Semestre di Presidenza Italiana dell'Unione Europea
presso il Ministero dell'interno, è importante la pressione e l'azione
di lobbing che verranno esercitate dall'Acnur e dalle associazioni sui governi
europei riguardo alle politiche di asilo, "mantenendo fermo il principio
della protezione, però tenendo conto anche delle soluzioni dei problemi
di politica nazionale, ad esempio il contenimento delle domande di asilo
infondate".
5.MINORI
(1) - Stranieri non accompagnati: al 18° anno permesso di soggiorno anche
ai minori in tutela. Sentenza della Corte Costituzionale. (Redattoresociale), ROMA, 11
luglio 2003. I minori stranieri in tutela potranno ottenere un permesso di
soggiorno per studio o lavoro al compimento dei 18 anni come i minori affidati.
Lo ha stabilito una sentenza della Corte Costituzionale (n. 198 del 23.5.2003)
in risposta a una questione di legittimità costituzionale sollevata dal
Tar Emilia Romagna nello scorso anno. Il Tar, spiega l'organizzazione Save the
Children, che dedica una newsletter periodica alla situazione dei minori
stranieri non accompagnati in Italia, aveva sollevato eccezione di
legittimità costituzionale dell'art. 32 del Testo Unico
sull'immigrazione (d. lgs. 286/98), che stabilisce la possibilità di
convertire il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni solo per i minori
affidati: secondo il Tar non prevedere tale possibilità anche per i
minori in tutela implicherebbe un'irragionevole disparità di trattamento
rispetto ai minori affidati.La Corte Costituzionale ha affermato che l'art. 32
del Testo Unico sull'immigrazione si applica a tutti i minori affidati ai sensi
della legge 184/83: "Questa disposizione viene pacificamente interpretata,
[...] come relativa ad ogni tipo di affidamento previsto dalla legge 4 maggio
1983, n. 184, e cioè sia all'affidamento "amministrativo" di
cui al primo comma dell'art. 4, che all'affidamento "giudiziario" di
cui al secondo comma dello stesso articolo 4, sia anche all'affidamento di
fatto, di cui all'art. 9 della medesima legge." Potranno quindi convertire
il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni i minori affidati con
provvedimento del Tribunale per i minorenni (affidamento giudiziario); i minori
affidati con provvedimento dei servizi sociali e del Giudice Tutelare
(affidamento amministrativo) ed i minori affidati a parenti entro il quarto
grado senza che sia stato disposto alcun provvedimento formale (affidamento di
fatto)."Fino ad oggi molte Questure non consideravano i minori affidati di
fatto a parenti entro il quarto grado (fratelli, zii, cugini) come minori
affidati ai sensi della legge 184/83, - spiega Save The Children - ritenendo
che fosse necessario un provvedimento formale di affidamento, e quindi non
applicavano in questi casi l'art. 32, co. 1, rigettando di conseguenza le
domande di rilascio del permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni. La
sentenza della Corte Costituzionale ha dunque importanti implicazioni anche per
questi casi".L'organizzazione ora auspica che in tempi rapidi il Ministero
dell'Interno dia alle Questure indicazioni conformi alla sentenza ed per
sollecitare questo, insieme ad altre organizzazioni impegnate nella promozione
dei diritti dei minori non accompagnati, invierà una lettera al
Ministero. Inoltre invita tutti coloro - privati o associazioni - che incontrano
difficoltà a ottenere il permesso di soggiorno al compimento dei 18
anni, di contattare la Questura di competenza facendo presente la recente
sentenza della Corte Costituzionale e, in caso di rigetto della domanda, di
presentare ricorso.
6.MINORI
(2) - Stranieri non accompagnati, protocollo tra Torino e Bucarest. Domani la
definizione della collaborazione. (Redattoresociale), TORINO, 11 luglio 2003. Saranno
definiti domani i dettagli della collaborazione tra l'Autorità nazionale
per la protezione dei minori ed il Consiglio locale del III Distretto del
Municipio di Bucarest, la Prefettura di Torino, il Comitato minorenni stranieri
e il Comune di Torino. L'assessore ai Servizi Sociali Stefano Lepri sarà
infatti a Bucarest per la messa a punto del protocollo d'intesa firmato lo
scorso 19 giugno sul rimpatrio dei minori romeni vittime di sfruttamento.Un
accordo voluto per facilitare il reperimento di informazioni e
l'identificazioni dei minori romeni non accompagnati, trovati in
difficoltà sul territorio italiano, ed assicurare il loro reinserimento
nelle famiglie d'origine con il rimpatrio assistito o assistenza nel caso
questo non sia possibile. La parte italiana collaborerà, attraverso il
Consolato Generale di Romania a Milano a fornire tutte le informazioni utili
all'identificazione del minore e a rintracciare la famiglia di origine,
provvedendo all'invio di relazioni sociali. Si farà inoltre carico delle
spese di viaggio aereo dei minori in via di rimpatrio. La Città di
Torino in particolare assicurerà i fondi necessari all'acquisto, la
manutenzione e la regolare circolazione di un minibus destinato al trasporto
dei minori rimpatriati in territorio romeno e al finanziamento di progetti di
accoglienza e sostegno al rientro dei minori in Romania. La parte romena
vigilerà invece rispetto degli obblighi assunti da entrambe le parti e
assicurerà il collegamento permanente con la parte italiana tramite il
Ministero degli Affari Esteri - la Direzione Consolare ed il Consolato Generale
di Romania a Milano. Si impegnerà inoltre nell'individuare i minori
romeni non accompagnati trovati sul territorio italiano che saranno segnalati
alla parte italiana e gestirà ogni informazione ricevuta riguardante i
minori rumeni non accompagnati ai quali saranno rilasciati gratuitamente i
documenti di viaggio necessari al rientro in Romania.
7.La
Filca-Cisl: "In Italia un lavoratore su quattro nel settore dell' edilizia
è immigrato". (Ansa), PARMA, 10 luglio 2003. In Italia un lavoratore su quattro
nel settore dell' edilizia è immigrato. Le costruzioni continuano ad
essere inoltre il settore che assorbe più manodopera, con il 14% delle
nuove assunzioni. Le stime sono delle Casse Edili, che a Roma hanno registrato
una crescita di lavoratori stranieri iscritti, passati da 1.311 del 2001 a
7.238 del 2002, a Brescia da 2.755 del 2001 ai 5.157 del 2002; a Milano, da
7.123 a 11.492. Significative le cifre della Cassa Edile regionale degli
artigiani del Veneto, dove la presenza di lavoratori immigrati raggiunge la
percentuale del 40% del totale degli addetti, mentre in Emilia Romagna si
attesta intorno al 30%. In base, inoltre, alle indicazioni del Centro ricerche
del settore edile (Cresme), sarebbero complessivamente 140 mila i lavoratori
stranieri nelle settore delle costruzioni, in particolare in edilizia,
destinati ad un rapido aumento nel prossimo futuro. I dati sono stati
presentati a Parma dalla Filca nazionale, in occasione del Convegno di studio
sui lavoratori stranieri nelle Costruzioni: "L'obiettivo della categoria
ha spiegato il segretario generale della Filca-Cisl Domenico Pesenti - è
di favorire l'integrazione nel settore, superando la logica della separazione
tra le problematiche lavorative degli immigrati e quelle dei lavoratori
italiani. Vogliamo inoltre rafforzare i rapporti con i sindacati dei Paesi di
provenienza dei lavoratori immigrati, soprattutto dell'Europa dell'Est e del
Nord Africa, sia per approntare iniziative per ridurre l'immigrazione
clandestina, che per avviare un processo di integrazione preventiva". Per
la Filca, va affrontato con urgenza il problema della sistemazione abitativa
per questi lavoratori, attraverso la promozione di iniziative territoriali
specifiche in grado di fronteggiare un' emergenza che sta diventando
drammatica. A questo proposito è stato citato da esempio il progetto
avviato nel Veneto, dove un'azione congiunta e mirata della Regione con le
parti sociali e le amministrazioni locali ha definito un programma
straordinario per la realizzazione di unità abitative da destinare a
residenza temporanea di lavoratori stranieri. Analoghe esperienze sono state
realizzate a Modena, Trento e Bolzano. "L'altro versante di intervento ha
precisato Domenico Pesenti - è quello contrattuale, perché la
contrattazione rappresenta lo strumento per rimuovere gli ostacoli e rendere
effettivi i diritti per i lavoratori immigrati, a partire dal diritto alla
formazione e all' apprendimento della lingua italiana". Riflessione
critica invece sulla contrattazione territoriale integrativa per gli
edili:"su quasi 80 contratti rinnovati, infatti, soltanto 12 contengono
riferimenti a norme specifiche per gli immigrati". Infine, oltre alla
battaglia contro il lavoro nero, la Filca Cisl sostiene con forza quella per
garantire una maggiore sicurezza nei cantieri, soprattutto alla luce degli
ultimi dati dell'Inail, che indicano una diminuzione del numero e della
percentuale degli infortuni in edilizia, ma nel contempo registrano un
incremento degli infortuni, anche mortali, dei lavoratori stranieri.
8.La
proposta del ministro Pisanu all'Europarlamento: "Quote europee per
l'immigrazione ai paesi extra-comunitari". (Stranierinitalia), 10 luglio 2003.
"Quote europee" per l'immigrazione legale da offrire ai paesi
extra-comunitari da cui vengono oggi i flussi di migrazione clandestina.Questa
la proposta fatta ieri a Bruxelles davanti alla Commissione libertà
pubbliche dell'Europarlamento dal ministro degli interni Giuseppe Pisanu,
presidente di turno del consiglio Ue. Illustrando agli eurodeputati il
programma della nuova presidenza italiana Pisanu ha detto che "sarà
opportuno esaminare l'ipotesi di 'quote europee' " di ingressi per
immigrati legali, "per stimolare gli accordi di rimpatrio e di
collaborazione tecnica per il controllo delle loro frontiere".L'esperienza
insegna, ha spiegato il ministro italiano, "che lo strumento più
efficace di contrasto all'immigrazione clandestina è la gestione oculata
degli ingressi legali". Ogni anno, ha ricordato il ministro, in Europa
entrano circa 500.000 clandestini. Pisanu ha citato come esempio l'accordo
concluso al riguardo fra l'Italia e lo Sri Lanka: "abbiamo offerto allo
Sri Lanka 1000 ingressi legali all'anno, l'immigrazione clandestina é
cessata" ha affermato il ministro.La proposta di Pisanu, che oggi ha
incontrato a Bruxelles anche il presidente della Commissione europea Romano
Prodi, è stata definita "sensata" dal ministro della giustizia
Roberto Castelli, intervenuto poco dopo sempre davanti alla commissione
Libertà pubbliche. "Dal punto di vista giuridico non c'é
dubbio che la proposta è fattibile, potrebbe stare in piedi, da un punto
di vista politico - ha aggiunto - credo che sia una proposta sicuramente da
valutare, poiché è del tutto ovvio che l'immigrazione ormai non
è più un tema di questo o di quel paese Ue, ma è un tema
europeo".Illustrando le 8 linee d'azione contenute nel programma della
presidenza italiana in questo settore, Pisanu ha anche detto che
"l'immigrazione è un fenomeno di dimensioni epocali, destinato a
influenzare profondamente i processi economici, sociali, politici dell'intero
pianeta", che l'Ue "deve affrontare positivamente e cercare di
governarlo con una politica di ampio respiro". Questo nel quadro di un
"comune impegno morale e politico a costruire un'Europa più grande,
più ampia, più unita, più sicura, più libera e
più generosa".Pisanu ha parlato anche della Libia, affermando che
la presidenza italiana "favorirà ogni possibile intesa con la
Libia, principale paese di transito per l'emigrazione africana". La Libia,
ha osservato, "é un imbuto" attraverso il quale si riversa
verso l'Europa il flusso degli emigranti clandestini del continente nero. Il
ministro ha sottolineato anche che l'Italia non intende "combattere gli
immigrati clandestini", bensì la criminalità organizzata che
li sfrutta in maniera spietata."Ci sono migliaia di migranti che
affrontano il deserto a piedi nella speranza di arrivare alle coste libiche:
metà muore per strada". Questa è "una tragedia immensa
- ha detto - davanti alla quale la coscienza civile europea non può
più tacere". La presidenza italiana, ha detto, "intende
documentare questa tragedia".Diversa l'opinone dell'eurodeputato della
Lega Nord Mario Borghezio che ha definito definito "grave e
preoccupante" l'impegno assunto dal ministro Giuseppe Pisanu."Aprire
le porte dell'Unione europea ai milioni e milioni di disperati del terzo mondo
è da irresponsabili e - ha affermato Borghezio - comporterebbe, come
è facile prevedere un'inevitabile guerra fra poveri e gravi conseguenze
in termini di tensioni sociali e di sicurezza".
9.TRATTA:
on the road, sistema art. 18 e' migliore in Europa e' da valorizzare non da
depotenziare (Ansa), ROMA, 10 luglio 2003.
L'art. 18 del testo unico sull' immigrazione che prevede il permesso di
soggiorno e programmi di integrazione sociale per le vittime che denunciano i
loro sfruttatori "é il miglior sistema in Europa, va salvaguardato
e incentivato". Lo sottolinea l'associazione 'On the Road' che nei giorni
è stata al centro di un dibattito in materia con il ministero per le
pari opportunità per il rischio che questo istituto potesse essere
"depotenziato". Il capo di dipartimento Bruno Brattoli aveva a sua
volta replicato che i fondi per l'art. 18 non solo erano stati confermati ma
integrati."Purtroppo invece - osserva l'associazione che è
impegnata in questo settore - l'art. 18 rischia di essere depotenziato e
svuotato. Le questure infatti ancora non lo applicano in maniera piena e
uniforme nel contesto nazionale. Inoltre, attraverso le retate e le espulsioni
non viene data alle vittime l' opportunità di accedere all'art.
18". Per 'On the road', "a ciò si aggiunge la prospettiva
della nuova legge sulla prostituzione proposta dal Governo che, proibendo la
prostituzione di strada, sposterà le donne nel chiuso degli
appartamenti, limitando pesantemente le loro possibilità di
affrancamento dal racket. Appare dunque contraddittorio prevedere l'aumento dei
fondi per i progetti art. 18 in tale disegno di legge, non solo perché
le vittime saranno invisibili, ma anche perché nel ddl si parla esplicitamente
di 'favorire in condizioni di sicurezza il ritorno in patria', ribaltando
così il concetto di assistenza e integrazione sociale alla base
dell'art. 18". L'associazione, che dà atto del ddl approvato
recentemente sulla tratta di persone (nel quale si prevede un incremento dei
fondi destinati all'art. 18) sottolinea poi "che più volte è
stato chiesto al ministro Prestigiacomo di riattivare il Tavolo
Interministeriale ed Interistituzionale con la partecipazione di rappresentanti
degli enti pubblici e no profit che lavorano sui territori, per il confronto ed
il lavoro congiunto volto a migliorare il sistema di interventi per le vittime
della tratta".
10.IMMIGRAZIONE:
Di Luca, positivo impegno italiano in Albania nel 2003 intercettate 6
imbarcazioni, nel 2000 erano 552 (Ansa), ROMA, 10 luglio 2003.
L'impegno interforze italiano in Albania, e allo stesso tempo il rispetto degli
accordi bilaterali con il paese al di là dell'Adriatico, stanno dando
risultati positivi nella lotta all'immigrazione clandestina. Lo sostiene il
presidente del comitato Schengen Alberto di Luca che con i deputati Pietro
Tidei e Giampaolo Landi di Chiavenna è in Albania per una visita ai
militari italiani.Secondo i dati forniti da Di Luca si è passati dagli
11801 clandestini provenienti dall'Albania e respinti nel 2000, ai 1706
respinti nel 2002 e ai 23 dei primi sei mesi del 2003. Anche sul fronte delle
imbarcazioni illegali respinte c'é stato un netto calo "segno - ha
detto Di Luca - che l'impegno italiano in Albania sta producendo risultati
fortemente positivi": dalle 552 carrette del mare intercettate nel 2000 si
é passati alle 76 dell'anno scorso e alle 6 intercettate fino al 10
luglio 2003. Nel corso della visita, i parlamentari hanno incontrato i reparti
della Guardia di Finanza e del battaglione San Marco, stanziati nell'isola di
Saseno e a Durazzo."L'evidente successo delle nostre forze dell'ordine -
ha concluso Di Luca - è allo stesso tempo l'effetto dell' applicazione
degli accordi tra i due governi, dell'efficace collaborazione bilaterale tra le
rispettive forze dell'ordine e dall'eccellente professionalità dei
nostri militari della Guardia di Finanza, della Marina Militare e della Guardia
Costiera"
11.IMMIGRATI:
Pisanu, applicheremo la legge Bossi-Fini. (agi), roma, 10 luglio 2003. La lotta
all'immigrazione clandestina "e' un impegno del governo nei confronti dei
cittadini", "uno degli obiettivi principali della legge Bossi-Fini
che il governo ha voluto e vuole realizzare". Ad affermarlo e' il ministro
dell'Interno Giuseppe Pisanu, in un articolo da lui firmato pubblicato oggi su
'La Voce Repubblicana'.Rispondendo a un articolo di Giorgio La Malfa pubblicato
sullo stesso quotidiano qualche settimana fa, il ministro spiega come "per
l'immigrazione clandestina prevenire e' molto meglio che reprimere. Prevenire
significa governare con accortezza i flussi legali di immigrazione, cio' che e'
possibile fare in maniera davvero efficace solamente mediante gli accordi
bilaterali con i Paesi di provenienza". Secondo Pisanu, dunque,
"l'azione del governo italiano avra' successo solamente se trovera'
riscontri concreti e duraturi a livello internazionale e nell'Ue con l'avvio di
una grande politica delle migrazioni, incentrata sugli aiuti allo sviluppo del
terzo mondo, sul governo dei flussi legali e sulla lotta all'immigrazione
clandestina e alla criminalita' organizzata che la sfrutta spietatamente".
Il semestre di presidenza appena iniziato e', come afferma Pisanu, "una
occasione irripetibile". Pisanu, inoltre, definisce "utili" gli
accordi di collaborazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo,
ricordando quello raggiunto con la Libia la settimana scorsa. Nel suo articolo
il ministro ha ricordato come solo in questi primi sei mesi dell'anno siano
stati espulsi dal nostro Paese 28.671 extracomunitari. Dal 2002 ad oggi sono
stati arrestati 313 trasportatori e sequestrati 368 mezzi di trasporto, tra
veicoli e natanti.
12.Un
sito per tutti gli immigrati in Toscana, ma non solo per loro. (Inform), FIRENZE, 10 luglio
2003.
www.immigrazioneintoscana.it: <<http://www.immigrazioneintoscana.it:/>http://www.immigrazioneintoscana.it:/> un sito che che parla di
immigrati, rivolto non solo agli immigrati. L'ha realizzato in collaborazione
con la Regione Toscana l'Anolf Cisl, l'Associazione nazionale Oltre le frontiere
che opera dal 1989 e conta nella nostra regione già oltre 7.500
iscritti. Un sito ricco di curiosità, numeri, ricerche ed anche foto,
con tutte le norme più aggiornate perché gli immigrati possano
conoscere i loro diritti e i loro doveri: dai permessi di soggiorno ai
contratti di lavoro.Internet è diventato un strumento diffuso di
comunicazione e tutto sommato dai costi abbastanza accessibili, anche per chi
non dispone a casa di un computer proprio. "Sono numerosi anche in Toscana
- sottolinea il vice presidente ed assessore alle politiche sociali, Angelo
Passaleva - gli immigrati che affollano gli Internet point delle città:
navigano sulle pagine dei giornali del proprio paese, per mantenere un contatto
diretto con la nazione che hanno lasciato, si scambiano e-mail e foto con
familiari ed amici, talvolta si guardano pure attraverso una
webcam"."Ma questo sito - aggiunge - potrà diventare uno
strumento utile anche per chi non è partito da lontano e vuole solo
conoscere meglio questi nostri concittadini, sfatando più di un luogo
comune". Assieme a Passaleva erano a Palazzo Bastogi per la presentazione
del sito, on-line da stamattina, anche il segretario regionale della Cisl
Gianni Salvadori e il presidente dell'Anolf Cisl Mauro Scotti."Questo sito
- ha spiegato proprio Gianni Salvatori - vuole rappresentare uno sforzo della
Cisl Toscana, che conta tra i suoi iscritti migliaia di immigrati, per trovare
nuove modalità di comunicazione: uno strumento in più di cui gli
immigrati potranno disporre per affrontare e risolvere le tante problematiche a
cui ogni giorno vanno incontro.""La Cisl - conclude - è
convinta che gli immigrati non siano soltanto una risorsa necessaria per la
nostra economia, ma anche persone che hanno diritti e doveri nei confronti
dello Stato e delle sue articolazioni. Per questo pensiamo che siano maturi i
tempi per un dibattito che possa portare a riconoscere loro il diritto di voto
nelle amministrative".Pagine sempre aggiornate: dall'inglese all'arabo al
cinese. E' un sito in progress, che sarà aggiornato settimanalmente. Le
pagine sulle nuove norme per i permessi di soggiorno, i documenti richiesti,
l'obbligo recente di rilasciare le proprie impronte digitali sono quelle
tradotte in più lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese. Presto
sarà inserito anche l'urdu, la lingua più diffusa in Pakistan.
Tutto il resto al momento è solo in italiano. Notizie, approfondimenti e
consulenze on-line. Ci sono notizie in pillole (i diritti per chi aspetta un
figlio o i ricongiungimenti familiari solo per citarne alcune), sintesi da
leggere velocemente ma anche approfondimenti e ricerche. Sul sito
dell'immigrazione in Toscana troviamo così tutti i contratti di lavoro
aggiornati siglati in Italia: l'abc dei diritti del lavoratore, quale orario
uno è tenuto a rispettare, cosa fare in caso di malattia od infortunio,
i diritti di chi aspetta un figlio. Quello che a noi pare scontato, non
è detto infatti che lo sia per l'immigrato. Sono previste anche vere e
proprie consulenze online e risposte a quesiti da parte di esperti. La voce di
casa. Non poteva mancare naturalmente un'edicola telematica, con i link ai
principali quotidiani online italiani ma anche di tutto il mondo (soprattutto
del terzo mondo): dall'Albania all'Ucraina, dal Perù alla Costa d'Avorio,
dal Marocco alla Cina, dalla Nigeria ed il Ghana alle Filippine. Notizie di
casa a portata di un semplice click. Le foto. Conosciamo gli immigrati per
quello che sono qui da noi: poco sappiamo spesso dei loro paesi, spesso ben
poco anche di come vivono in Toscana. Sul sito ci sono le loro foto, dei loro
cari, dei quartieri dove abitavano prima di partire: una sorta di grande album
di famiglia. A raccoglierle è stato Andrea Abati, fotografo di Prato.
C'è un'istantanea scattata alla fine degli anni Quaranta: mamma, babbo e
i due figli, sul retro l'utilitaria carica di bagagli. "La mia famiglia
allora aveva già l'auto - si legge in un' annotazione a mano appena
sotto - E pensare che oggi per me è difficile acquistarne una".
Accanto alle foto del passato, le istantanee del presente: un angolo in casa
dove pregare, i figli in una recita a scuola, al lavoro in una fabbrica
tessile. I numeri. C'è naturalmente anche una sezione dedicata alle
statistiche degli immigrati toscani, redatta in collaborazione con l'area
statistica della Regione. Online pure la sintesi dei dossier Caritas 2001 e
2002 sull'immigrazione. Dal taoismo a come ti scrivo il cinese. Sono tante le
curiosità sparse per il sito. Puoi scoprire che, visto che negli anni
sono cambiate le regole e i metodi di trascrizione dal cinese, Mao Tse Tung si
scriverebbe oggi Mao Zedong, che Wenzhou e Wenchou sono la stessa città
e che tra Zhejiang e Zhejing non c'è differenza: errori che possono
portare gli uffici della questura o del Comune a conteggiare due volte la
stessa persona, rendendo difficile ogni successivo confronto. Un vademecum a
disposizione dunque anche della pubblica amministrazione. A Prato su 8849
permessi di soggiorno rilasciati a cinesi ne sono stati conteggiati 125
sbagliati. Per lo Zhejiang c'erano ben trenta grafie diverse, per il Fujian
dieci. C'è una ricerca anche sulla religione dei cinesi - brevi cenni
sul confucianesimo, il taoismo e i buddisti - un'altra sull'immigrazione e la
criminalità organizzata cinese curata da Renzo Rastrelli ed una terza
sulle regolarizzazione in Toscana a dicembre dell'anno scorso.
13.IMMIGRAZIONE:
Landi(An) in Albania incontra militari italiani. (Ansa), ROMA, 9 luglio 2003. Il
responsabile del dipartimento immigrazione di An Giampaolo Landi di Chiavenna
è arrivato oggi nell'ambito delle attività del comitato Schengen
in Albania, dove resterà anche domani, per incontrare le massime
autorità italiane presenti sul territorio.Landi verificherà lo
stato delle attività di cooperazione tra l'Albania e l'Italia per quanto
concerne la lotta all'immigrazione clandestina e per vagliare
l'opportunità di nuove iniziative per rafforzare il contrasto ai
trafficanti di esseri umani. La collaborazione con il governo albanese, ha
affermato l'esponente di An, "grazie a sistematiche ed efficienti
attività di pattugliamento misto ad opera delle forze militari, si sta
rivelando strategica nella riduzione degli sbarchi dei clandestini sulle coste
orientali del nostro paese a dimostrazione del fatto che il controllo del fenomeno
migratorio non può prescindere da un'attenta opera di cooperazione con i
paesi di origine dei flussi".
14.UE:
immigrazione; Castelli, sensata proposta quote europee. (Ansa), BRUXELLES, 9 luglio
2003. Il ministro della giustizia Roberto Castelli ha definito "sensata"
la proposta di studiare delle possibili quote europee di immigrazione legale
presentata oggi a Bruxelles dal ministro degli interni Giuseppe Pisanu davanti
alla commissione libertà pubbliche dell'Europarlamento. "Dal punto
di vista giuridico non c'é dubbio che la proposta è fattibile,
potrebbe stare in piedi" ha detto ai cronisti. "Da un punto di vista
politico, ha aggiunto, credo che sia una proposta sicuramente da valutare,
poiché è del tutto ovvio che l'immigrazione ormai non è
più un tema di questo o di quel paese Ue, ma è un tema
europeo"."Credo che l'Europa dovrebbe doverosamente porsi questo
problema, come quello della sorveglianza dei confini" ha detto ancora
Castelli. Il ministro della Lega ha aggiunto di ritenere che "la proposta
di Pisanu sia sensata" e "comunque sicuramente merita grande
attenzione".
15.UE:
immigrazione; Borghezio, irresponsabile proposta Pisanu. (Ansa), BRUXELLES, 9 luglio
2003. L'impegno assunto oggi dal ministro Giuseppe Pisanu a Bruxelles di
"dare sollecita attuazione alle direttive relative alla entrata per
ragioni economiche" ed ai ricongiungimenti familiari è stata
definita "grave e preoccupante" dall'eurodeputato della Lega Nord
Mario Borghezio, che sul tema ha diffuso una dichiarazione."Aprire le
porte dell'Unione europea ai milioni e milioni di disperati del terzo mondo
è da irresponsabili e - ha aggiunto Borghezio - comporterebbe, come
è facile prevedere un'inevitabile guerra fra poveri e gravi conseguenze
in termini di tensioni sociali e di sicurezza".Il ministro Pisanu ha
presentato oggi il programma di sua competenza del semestre di presidenza
italiana alla commissione libertà, diritti dei cittadini, giustizia ed
affari interni del Parlamento europeo.
16.IMMIGRAZIONE
- Al meeting internazionale antirazzista di Cecina e Livorno tante iniziative e
presenze triplicate. (Redattoresociale), LIVORNO, 9 luglio 2003. Presentato questa
mattina presso l'Arci Toscana il programma del Meeting Internazionale Antirazzista che avrà luogo a
Livorno dal 10 all'11 Luglio e a Cecina dal 12 al 19 Luglio.Il titolo del
Meeting di quest'anno è "Frontiere", facendo riferimento alle
frontiere sia reali che simboliche e culturali da superare. La presenza di
persone e di relatori al Meeting si presenta tripla rispetto alle edizioni
precedenti, segno anche della centralità che il tema sta assumendo.
"Nei prossimi mesi, infatti - precisa una nota dell'Arci Toscana -,
l'immigrazione sarà l'argomento centrale di confronto con il governo di
centro-destra, che sulla campagna razzista delle espulsioni tenterà di
caratterizzare il semestre di presidenza europea".Continua l'Arci:
"Evidenziamo in relazione al programma che molte saranno le assemblee
gestite direttamente dai migranti e che molto ampia sarà la presenza di
studiosi, ricercatori e professori universitari, con particolare riferimento a
materie sociologiche e giuridiche. Questo è stato anche l'anno delle
polemiche sulla giustizia, da Previti alla Bossi-Fini, non a caso molte saranno
le presenze di magistrati e di avvocati. Tanti anche i rappresentanti delle
istituzioni, dal Presidente della Regione Claudio Martini a molti sindaci e
assessori toscani". Per i partiti si segnala la presenza di Livia Turco,
Antonio Di Pietro, Pecoraro Scanio, Rosi Bindi, Maura Cossutta, Patrizia
Sentinelli, insieme a molti rappresentanti di sindacati, movimenti,
organizzazioni religiose e laiche, sia italiane che straniere. Particolarmente
significativa è la presenza di Driss El Yazami (Segretario Generale
Federazione Internazionale della Lega dei Diritti dell'Uomo). "Tutte
queste presenze - conclude l'Arci - rafforzano l'idea di fondo dalla quale
è nato il Meeting, che è diventato oltre che luogo da cui far
partire vertenze sui diritti, uno spazio di discussione e approfondimento tra
posizioni anche molto differenti fra loro".
17.Per
gestire l'immigrazione pubblico e privato devono collaborare. Le considerazioni
delle associazioni imprenditoriali del Veneto. (Stranierinitalia), VENEZIA, 9 luglio
2003. La gestione di politiche, progetti e servizi in materia di immigrazione
non può fare a meno di una stretta collaborazione tra pubblico e
privato. Questa la considerazione di fondo di "Immigrazione: considerazioni delle
associazioni imprenditoriali del Veneto <<http://www.stranierinitalia.it/news/imprenditoriveneti9lug2003.zip>http://www.stranierinitalia.it/news/imprenditoriveneti9lug2003.zip>", documento che, oltre a
fare il punto sui servizi per l'immigrazione attivati finora dalle aziende del
Nord-Est, propone azioni e linee operative per il futuro. Nel dibattito sull'immigrazione,
gli interventi del mondo imprenditoriale veneto sono sempre più
frequenti. Hanno costellato l'iter parlamentare della Bossi-Fini, criticato la
gestione della regolarizzazione e, da ultimo, sottolineato l'inadeguatezza delle
quote <<http://www.stranierinitalia.it/news/veneto7lug2003.htm>http://www.stranierinitalia.it/news/veneto7lug2003.htm> assegnate al Veneto dal
decreto flussi. Le aziende del Nord-Est vogliono dire la loro, e non potrebbe
essere altrimenti. Il Veneto è tra le regioni d'Italia con i più
alto tasso di lavoratori stranieri: è qui, prima che altrove, che
l'immigrazione è diventata un fenomeno strutturale. Ancora prima che
alle parole, le associazioni degli imprenditori si sono però affidate ai
fatti. Non solo costituendo, circa un anno e mezzo fa, un Coordinamento
regionale immigrazione, ma soprattutto attivando una fitta rete di sportelli e servizi
legati all'immigrazione. Ad oggi il Veneto vanta 12 servizi regionali, 55
provinciali e territoriali, 65 tra agenzie ed enti di formazione e 57 enti di
patronato Rimangono però molte sfide che possono essere vinte solo con
la collaborazione tra pubblico e privato. Prima di tutto quella della
conoscenza, con la creazione di osservatori e reti informative regionali che
abbiano come attori sia la Regione sia le associazioni degli imprenditori. Una
collaborazione da ribadire anche, e soprattutto, nella gestione dei flussi di
manodopera straniera. "Appare sempre più importante - si legge nel
documento - la messa a regime del "diritto di prelazione", che
comporta da un lato la raccolta e la selezione della domanda di manodopera
proveniente dalle imprese, dall'altro la creazione di "canali
strutturati" per la ricerca, la selezione e la prima formazione,
già nei paesi di origine" Una volta in Italia, i lavoratori
dovranno essere aiutati nella ricerca di una casa, creando un sistema di
garanzie per i proprietari, per gli stranieri, e per i datori di lavoro, ai
quali la legge impone di fornire un alloggio adeguato. C'è poi la sfida
della formazione, nelle scuole per i figli degli immigrati, e nelle aziende per
i lavoratori. Proprio la formazione professionale sarebbe uno degli ingredienti
fondamentali per garantire stabilità alla manodopera straniera. Infine,
gli imprenditori veneti si augurano la creazione di strutture intermedie tra le
aziende e gli immigrati, che sappiano porsi come interlocutori e mediatori
culturali. In questo ambito un ruolo fondamentale possono giocarlo associazioni
degli immigrati, sindacati e mondo del volontariato. Le associazioni
imprenditoriali stanno facendo la loro parte, e hanno lanciato delle proposte:
le Istituzioni sapranno dare una risposta adeguata?
18.Seminario
in Campidoglio sulla silenziosa emergenza dei ragazzi di strada. Sono gli
immigrati non accompagnati i protagonisti di questo dramma dell'infanzia
negata.
(Inform), ROMA, 9 luglio 2003. Quando si parla dei ragazzi di strada spesso ci
si dimentica che questo fenomeno fa ancora parte del nostro presente e non
può essere relegato in un lontani contesti geografici e temporali. A
tutt'oggi infatti i senza famiglia, per lo più stranieri, che popolano
le vie italiane sono oltre 23.000. Numeri impressionanti - solo nella Capitale
sono presenti circa 8.000 bambini di strada - che sono stati più volte
ribaditi nel corso dell'incontro, svoltosi al Campidoglio, sulle problematiche
e le difficoltà d'integrazione dei minori stranieri. Dopo l'intervento
introduttivo del vice presidente della Rete Lilliput Riccardo Troisi, volto a
ricordare la necessità di mobilitare e sensibilizzare la società
civile su questa drammatica tematica anche in vista della Giornata Mondiale
contro lo sfruttamento del lavoro minorile che si terrà nel 2004, ha
preso la parola il direttore del pronto intervento Caritas per i minori Nadio
La Gamba che ha in primo luogo sottolineato come nel 2002 circa 900 minori
stranieri non accompagnati, tra i 14 ed i 18 anni, abbiano trovato rifugio
nella struttura di accoglienza. Una realtà difficile, quella dei ragazzi
di strada, che, secondo La Gamba, viene resa ancora più complessa dal
concreto rischio di un forzato ritorno del giovane, al compimento della
maggiore età, nella terra d'origine. Con il raggiungimento dei 18 anni,
se lo straniero non avrà un lavoro e non frequenterà corsi di
studio, l'ipotesi dell'espulsione diverrà infatti una certezza. A
decidere sul destino di questi ragazzi che vivono di espedienti e che molto
spesso, dopo la notifica del decreto di allontanamento, si danno alla
clandestinità, è un apposito organo collegiale denominato
"Comitato Minori Stranieri". Una struttura che, dopo aver svolto
indagini sociali nella Nazione di provenienza del minore, valuta le possibili
opportunità di rimpatrio del ragazzo. Un sistema macchinoso e poco
funzionale che, per l'esponente della Caritas, richiede tempi lunghi e non
tiene nella dovuta considerazione la difficile esperienza vissuta da questi
ragazzi. E' stata poi la volta della rappresentante dell'ONG "Volontariato
Internazionale per lo Sviluppo" Cristina Ranuzzi che ha innanzitutto ricordato
l'impegno della sua organizzazione - la VIS è promossa dal Centro
Nazionale Opere Salesiane - nel campo della dispersione scolastica. Su questo
argomento dall'ONG è stata infatti realizzato, sulla base di un
protocollo d'intesa siglato con il Ministero dell'Istruzione Università
e Ricerca, un apposito studio che si prefigge di indagare le reali
difficoltà ed aspettative vissute dal bambino straniero nell'approccio
con la scuola elementare italiana. Dalla ricerca è emerso come a
tutt'oggi, per questi bambini sospesi tra due culture, il principale fattore
discriminante sia il linguaggio. Senza un corretto uso della lingua
rischierebbe infatti di fallire anche la semplice comunicazione tra studenti
che può essere considerata un elemento fondante del processo d'integrazione.
Sulla base di questa riflessione sarebbe quindi opportuno, secondo Cristina
Ranuzzi, che la scuola elementare, oltre ad aiutare il bambino straniero nella
costruzione di punti di riferimento, porti avanti, al fine di creare un fattivo
confronto linguistico e culturale, l'attivazione di specifici corsi per
l'insegnamento dell'italiano L2 e la creazione di appositi laboratori
interculturali sin dalle prime classi. Ha concluso l'incontro la consigliera
del Comune di Roma con delega alle politiche della multietnicità Franca
Eckert Coen. Dopo aver posto in evidenza la cospicua presenza nella Capitale
d'immigrati (almeno 250.000 persone di cui 80.000 bisognose di assistenza
sociale), la Coen ha annunciato il varo, entro il mese di luglio, della delibera
comunale che istituirà la figura del consigliere aggiunto. Una nuova
carica, senza diritto di voto, che sarà finalizzata alla
rappresentazione delle istanze degli immigrati nell'amministrazione capitolina.
Il neo consigliere aggiunto verrà inoltre, con ogni probabilità,
affiancato da un apposito comitato formato da stranieri che ne sosterrà
l'azione. Nell'esprimere preoccupazione per il futuro dei "bambini di
strada" che faranno ritorno alla terra d'origine al compimento della
maggiore età, la Eckert Coen ha infine annunciato l'istituzione di un
apposito osservatorio che, con l'ausilio di un Comitato internazionale,
monitorerà i comportamenti adottati dagli impiegati comunali nei
confronti degli immigrati. 19.La Farnesina sul caso del cittadino
siriano Mohammad Said Al Sakhri. (Inform), ROMA, 9 luglio 2003. Il caso del cittadino
siriano Mohammad Said Al Sakhri continua a essere oggetto di particolare
attenzione da parte della Farnesina. Su istruzioni del Ministro Frattini, il
Ministero degli Affari Esteri è gi intervenuto nuovamente, sia presso
l'Ambasciatore di Siria a Roma sia a Damasco attraverso l'Ambasciatore
d'Italia, per sollecitare aggiornamenti urgenti sulle condizioni di salute e di
detenzione del signor Al Sakhri. Queste iniziative fanno seguito ai passi
già effettuati nelle settimane scorse sulle autorità di Damasco
per chiarire la vicenda, i cui risvolti umanitari sono seguiti con viva
partecipazione dal Governo, dal Parlamento e dall'opinione pubblica italiana.
La Farnesina ricorda di aver più volte ricevuto dalle autorità
siriane, durante la detenzione alla quale è stato sottoposto il signor
Al Sakhri, assicurazioni sul rispetto dei diritti umani nei suoi
confronti.
La
rassegna stampa può essere consultata anche sul sito
www.immagineimmigratitalia.it - (Sito Web realizzato nell'ambito del
Progetto "Immagine degli immigrati in Italia tra media, Società
civile e mondo del Lavoro")