Rassegna Stampa

Venerdì 11 luglio 2003

 

1.IMMIGRAZIONE - Dall'Ue 40 milioni di € l'anno per contrastare l'immigrazione clandestina dal solo Marocco, ''una somma superiore all'intero fondo europeo per i richiedenti asilo''. (Redattoresociale)

 

2.IMMIGRAZIONE - Negato dall'ambasciata italiana di Algeri il visto a professore universitario invitato a Cecina. Protesta dell'Arci. (Redattoresociale)

 

3.IMMIGRAZIONE - ''Quale futuro per i richiedenti asilo?''. Da Ds e Rifondazione interrogazione al Ministro dell'Interno. (Redattoresociale)

 

4.IMMIGRAZIONE - Compagnucci (Ministero Interno): ''Durante il semestre italiano all'approvazione le direttive riguardanti i rifugiati''. (Redattoresociale)

 

5.MINORI (1) - Stranieri non accompagnati: al 18° anno permesso di soggiorno anche ai minori in tutela. Sentenza della Corte Costituzionale. (Redattoresociale)

 

6.MINORI (2) - Stranieri non accompagnati, protocollo tra Torino e Bucarest. Domani la definizione della collaborazione. (Redattoresociale)

 

7.La Filca-Cisl: "In Italia un lavoratore su quattro nel settore dell' edilizia è immigrato". (Ansa)

8.La proposta del ministro Pisanu all'Europarlamento: "Quote europee per l'immigrazione ai paesi extra-comunitari". (Stranierinitalia)

 

9.TRATTA: on the road, sistema art. 18 e' migliore in Europa e' da valorizzare non da depotenziare  (Ansa)

10.IMMIGRAZIONE: Di Luca, positivo impegno italiano in Albania nel 2003 intercettate 6 imbarcazioni, nel 2000 erano 552  (Ansa)

 

11.IMMIGRATI: Pisanu, applicheremo la legge Bossi-Fini. (agi)

12.Un sito per tutti gli immigrati in Toscana, ma non solo per loro. (Inform)

13.IMMIGRAZIONE: Landi(An) in Albania incontra militari italiani. (Ansa)

14.UE: immigrazione; Castelli, sensata proposta quote europee. (Ansa)

15.UE: immigrazione; Borghezio, irresponsabile proposta Pisanu. (Ansa)

16.IMMIGRAZIONE - Al meeting internazionale antirazzista di Cecina e Livorno tante iniziative e presenze triplicate. (Redattoresociale)

 

17.Per gestire l'immigrazione pubblico e privato devono collaborare. Le considerazioni delle associazioni imprenditoriali del Veneto. (Stranierinitalia)

 

18.Seminario in Campidoglio sulla silenziosa emergenza dei ragazzi di strada. Sono gli immigrati non accompagnati i protagonisti di questo dramma dell'infanzia negata. (Inform)

 

19.La Farnesina sul caso del cittadino siriano Mohammad Said Al Sakhri. (Inform)

 

1.IMMIGRAZIONE - Dall'Ue 40 milioni di € l'anno per contrastare l'immigrazione clandestina dal solo Marocco, ''una somma superiore all'intero fondo europeo per i richiedenti asilo''. (Redattoresociale), ROMA, 11 luglio 2003. La spesa della Ue per contrastare l'immigrazione clandestina dal solo Marocco è di 40 milioni di euro all'anno, "investiti per vigilare meglio le frontiere: una somma superiore all'intero Fondo europeo per i rifugiati". Lo ha sottolineato Christopher Hein, Direttore Consiglio Italiano per i Rifugiati e presidente del Consiglio europeo per i rifugiati, intervenendo al convegno "La politica di asilo dell'Unione Europea e il semestre di Presidenza Italiana", svoltosi oggi presso l'Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo.Dopo l'11 settembre si è verificato un "degrado" delle politiche di asilo in Europa, sostiene Hein: "È nato un nuovo linguaggio che sposta l'equilibrio tra immigrazione clandestina, controllo delle frontiere e - dall'altra parte - le garanzie dell'accoglienza. Tutto è impostato sulla sicurezza e su un rapporto minaccioso con i paesi terzi". Inoltre il direttore del Cir ha espresso la sua "delusione per le direttive sulle condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo", emanate all'inizio dell'anno. A livello europeo andrebbero garantite sia una procedura che uno status unico per i rifugiati, ma allo stesso tempo "una libertà di movimento in tutto lo spazio comunitario, che in futuro sarà molto vasto". Entro dicembre, alla fine della presidenza italiana, l'Ue dovrebbe varare le dure direttive che riguardano i rifugiati; sul tema si svolgerà ad ottobre, sempre a Roma, un seminario promosso dalle istituzioni in collaborazione con il Cir."Le tragedie che avvengono in tutto il Mediterraneo - non solo in Italia, ma anche in Spagna e Grecia - e i continui naufragi dovrebbero far pensare a una politica diversa nel controllo dell'immigrazione, che preveda l'accesso legale alla protezione e al territorio", ha osservato Hein, aggiungendo: "A che serve aumentare i radar e i posti di blocco? Piuttosto, occorre dare alternative realistiche ai richiedenti asilo che fuggono nei loro paesi di restare in modo protetto nei paesi di transito, ad esempio". Ma in Marocco, uno degli Stati di passaggio per i richiedenti asilo che sbarcano anche in Italia, "il concetto di asilo è sconosciuto e anche in Libia, con cui l'Italia ha ratificato accordi di recente, non si parla di cooperazione sul tema dell'asilo. Invece è necessario che i paesi di transito abbiano non solo mezzi di controllo delle loro frontiere, ma anche strumenti di accoglienza e protezione dei rifugiati".Sulle carenze della formazione di guardie costiere e polizia di frontiera riguardo all'asilo ha insistito Johannes van der Klaauw, Senior European Affairs Officer dell'Acnur Bruxelles: "Occorre investire in una maggiore informazione alle frontiere perché possano essere identificati coloro che chiedono asilo". A livello europeo l'Acnur ha promosso corsi di formazione in questo senso, "ma siamo ancora lontani dall'aver adottato un sistema efficiente".Intanto i curdi richiedenti asilo che nel mese di giugno sono stati in sciopero della fame per circa 2 settimane - come forma di protesta per il diniego delle loro domande di asilo - sono ancora in attesa della risposta del ministro dell'Interno Pisanu, al quale ha scritto il sindaco di Roma Walter Veltroni chiedendo che ai curdi venga concesso dal questore della città un permesso di soggiorno per motivi umanitari.

 

2.IMMIGRAZIONE - Negato dall'ambasciata italiana di Algeri il visto a professore universitario invitato a Cecina. Protesta dell'Arci. (Redattoresociale), FIRENZE, 11 luglio 2003. "Un grave episodio di negazione arbitraria del visto per entrare in Italia si è verificato ai danni di Mourad Kahloula, professore universitario di Orano (Algeria), invitato a Cecina, in provincia di Livorno, per partecipare ai lavori del IX Meeting Internazionale Antirazzista che si terrà dal 12 al 19 luglio". A denunciarlo è l'Arci di Firenze, tra i promotori proprio del meeting di Cecina. Precisa l'Arci: "L'ambasciata italiana ad Algeri e l'ufficio visti non hanno ancora dato una motivazione per il mancato rilascio del visto, nonostante innumerevoli sollecitazioni da parte dell'Arci e del professore stesso che, dopo aver presentato tutta la documentazione necessaria per giustificare l'ingresso nel nostro paese, non aveva risposta da giorni. Il professor Kahoula è riconosciuto internazionalmente come uno stimato professionista e l'assenza di motivazione per il mancato rilascio del visto fa venire in mente esclusivamente un provvedimento di matrice discriminatoria della nostra sede diplomatica". L'Arci denuncia "l'irragionevole decisione dell'ambasciata italiana ad Algeri" e si chiede se dietro questo provvedimento "non ci sia un consapevole atto discriminatorio del governo nei confronti della più importante manifestazione antirazzista del nostro paese, organizzata da chi dissente e denuncia l'irresponsabilità delle procedure introdotte dalla Bossi-Fini".

 

3.IMMIGRAZIONE - ''Quale futuro per i richiedenti asilo?''. Da Ds e Rifondazione interrogazione al Ministro dell'Interno. (Redattoresociale), ROMA, 11 luglio 2003. "Quali iniziative intende prendere per garantire, in materia di diritto d'asilo, l'applicazione dell'articolo 10 della Costituzione e delle convenzioni internazionali, nonché la permanenza sul territorio nazionale dei richiedenti asilo finché la procedura e gli eventuali ricorsi non siano chiusi? Intende intervenire affinché ai fratelli Ahmed sia concesso immediatamente lo status di rifugiato e affinché siano riviste tutte le richieste d'asilo presentate da cittadini pakistani nel nostro Paese?". Sono, queste, le domande poste in una interrogazione al Ministro dell'Interno dai deputati Graziella Mascia (PRC), Giovanni Russo Spena (PRC), Alba Sasso (DS) e Marco Fumagalli (DS), in merito alle espulsioni di immigrati richiedenti asilo, in particolare riguardo al caso di due fratelli che saranno espulsi nei prossimi giorni, come per avvenuto altri concittadini pakistani, e che rischiano la vita con il ritorno in patria."Ijaz Ahmed e Sajjad Ahmed Butt - precisa una nota congiunta dei due partiti - sono due fratelli cui la Commissione centrale ha negato lo status di rifugiato, la madre dei due - hanno raccontato i parlamentari - ha inviato una lettera raccontando le minacce di morte operate dai Muslim Leaguers nei confronti di Ijaz Ahmed e Sajjad Ahmed e di tutta la famiglia, dopo che gli stessi Muslim Leaguers avevano saputo che alcune persone sono state respinte dall'Italia"."Il caso dell'ingegnere siriano Muhammad Said Al Shakri, di cui sino ad oggi non si avevano notizie sulla sua incolumità nel carcere di Damasco dopo l'espulsione dall'Italia, dimostra - hanno proseguito i deputati - che le politiche del Governo italiano portano ad assumere sul diritto d'asilo decisioni sbrigative e sommarie mettendo a repentaglio la vita delle persone, nonostante gli obblighi imposti al nostro Paese dall'art. 10 della Costituzione e dalle convenzioni internazionali. Riteniamo che i gravi errori compiuti nei confronti di Muhammad Said Al Shakri non debbano assolutamente ripetersi."

 

4.IMMIGRAZIONE - Compagnucci (Ministero Interno): ''Durante il semestre italiano all'approvazione le direttive riguardanti i rifugiati''. (Redattoresociale), ROMA, 11 luglio 2003 "Faremo di tutto per portare all'approvazione, durante il semestre italiano di presidenza Ue, le due direttive riguardanti i rifugiati, sia quella sulla qualifica che la seconda, riguardante le procedure": lo ha assicurato Riccardo Compagnucci, del Dipartimento delle libertà civili e l'immigrazione presso il Ministero dell'Interno, e presidente del Gruppo asilo all'interno della Presidenza italiana dell'Unione europea. Durante il suo intervento al convegno "La politica di asilo dell'Unione Europea e il semestre di Presidenza Italiana", svoltosi oggi presso l'Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo, Compagnucci ha sottolineato "la crucialità delle direttive sulle procedure: occorre creare norme minime perché le procedure siano eque, cioè sappiano discernere chi è all'interno del diritto d'asilo, chi è ai confini e chi è fuori". Atti e direttive dovrebbero quindi, "mettere le basi per un sistema comune di asilo a livello europeo, ancora in fase di armonizzazione". Il vero pericolo incombente, secondo Compagnucci, "è la tendenza alla gestione tecnica e parolaia dei diritti, a cui vengono anteposte procedure e azioni territoriali". Tuttavia "chi ha visto in faccia qualche volta un richiedente asilo, ha tentato di fare un'intervista e ha gestito una procedura, sa che è molto importante avere in testa la definizione di rifugiato, il giudizio per valutare se una domanda di asilo sia fondata o meno; quindi sa che la giustizia si gioca su procedure eque e aggiornate". Però non è neppure facile "discernere il confine tra immigrazione economica e richiesta di protezione". C'è un aspetto inquietante che preoccupa Compagnucci: un articolo nella direttiva sulla procedura di asilo, che verrà discussa in seno all'Ue, prevede che alla frontiera "la polizia possa valutare se la persona è perseguitata o meno e rimandarla indietro". Far passare questo articolo provocherebbe una "voragine nei diritti", comunque occorre con urgenza "una legalità complessiva della movimentazione delle persone". Nel programma del semestre di presidenza italiana all'Ue "verrà mantenuto l'equilibrio tra misure di lotta all'immigrazione clandestina e quelle di accoglienza di richiedenti asilo e migranti regolari. E l'impegno maggiore dal punto di vista legislativo, nel corso del semestre, riguarderà l'asilo", ha annunciato Carmine Robustelli, responsabile dei settori della giustizia e degli affari interni all'interno dell'Ufficio di cooperazione in ambito UE, presso la Direzione generale per l'integrazione europea del Ministero degli Affari Esteri. Robustelli ha anche affermato che "un efficiente sistema di asilo nei paesi di transito potrà assumere una funzione di filtro dei rifugiati". Per Stefano Vincenzi, del Gruppo di Missione per il Semestre di Presidenza Italiana dell'Unione Europea presso il Ministero dell'interno, è importante la pressione e l'azione di lobbing che verranno esercitate dall'Acnur e dalle associazioni sui governi europei riguardo alle politiche di asilo, "mantenendo fermo il principio della protezione, però tenendo conto anche delle soluzioni dei problemi di politica nazionale, ad esempio il contenimento delle domande di asilo infondate".

 

5.MINORI (1) - Stranieri non accompagnati: al 18° anno permesso di soggiorno anche ai minori in tutela. Sentenza della Corte Costituzionale. (Redattoresociale), ROMA, 11 luglio 2003. I minori stranieri in tutela potranno ottenere un permesso di soggiorno per studio o lavoro al compimento dei 18 anni come i minori affidati. Lo ha stabilito una sentenza della Corte Costituzionale (n. 198 del 23.5.2003) in risposta a una questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tar Emilia Romagna nello scorso anno. Il Tar, spiega l'organizzazione Save the Children, che dedica una newsletter periodica alla situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia, aveva sollevato eccezione di legittimità costituzionale dell'art. 32 del Testo Unico sull'immigrazione (d. lgs. 286/98), che stabilisce la possibilità di convertire il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni solo per i minori affidati: secondo il Tar non prevedere tale possibilità anche per i minori in tutela implicherebbe un'irragionevole disparità di trattamento rispetto ai minori affidati.La Corte Costituzionale ha affermato che l'art. 32 del Testo Unico sull'immigrazione si applica a tutti i minori affidati ai sensi della legge 184/83: "Questa disposizione viene pacificamente interpretata, [...] come relativa ad ogni tipo di affidamento previsto dalla legge 4 maggio 1983, n. 184, e cioè sia all'affidamento "amministrativo" di cui al primo comma dell'art. 4, che all'affidamento "giudiziario" di cui al secondo comma dello stesso articolo 4, sia anche all'affidamento di fatto, di cui all'art. 9 della medesima legge." Potranno quindi convertire il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni i minori affidati con provvedimento del Tribunale per i minorenni (affidamento giudiziario); i minori affidati con provvedimento dei servizi sociali e del Giudice Tutelare (affidamento amministrativo) ed i minori affidati a parenti entro il quarto grado senza che sia stato disposto alcun provvedimento formale (affidamento di fatto)."Fino ad oggi molte Questure non consideravano i minori affidati di fatto a parenti entro il quarto grado (fratelli, zii, cugini) come minori affidati ai sensi della legge 184/83, - spiega Save The Children - ritenendo che fosse necessario un provvedimento formale di affidamento, e quindi non applicavano in questi casi l'art. 32, co. 1, rigettando di conseguenza le domande di rilascio del permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni. La sentenza della Corte Costituzionale ha dunque importanti implicazioni anche per questi casi".L'organizzazione ora auspica che in tempi rapidi il Ministero dell'Interno dia alle Questure indicazioni conformi alla sentenza ed per sollecitare questo, insieme ad altre organizzazioni impegnate nella promozione dei diritti dei minori non accompagnati, invierà una lettera al Ministero. Inoltre invita tutti coloro - privati o associazioni - che incontrano difficoltà a ottenere il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni, di contattare la Questura di competenza facendo presente la recente sentenza della Corte Costituzionale e, in caso di rigetto della domanda, di presentare ricorso.

 

6.MINORI (2) - Stranieri non accompagnati, protocollo tra Torino e Bucarest. Domani la definizione della collaborazione. (Redattoresociale), TORINO, 11 luglio 2003. Saranno definiti domani i dettagli della collaborazione tra l'Autorità nazionale per la protezione dei minori ed il Consiglio locale del III Distretto del Municipio di Bucarest, la Prefettura di Torino, il Comitato minorenni stranieri e il Comune di Torino. L'assessore ai Servizi Sociali Stefano Lepri sarà infatti a Bucarest per la messa a punto del protocollo d'intesa firmato lo scorso 19 giugno sul rimpatrio dei minori romeni vittime di sfruttamento.Un accordo voluto per facilitare il reperimento di informazioni e l'identificazioni dei minori romeni non accompagnati, trovati in difficoltà sul territorio italiano, ed assicurare il loro reinserimento nelle famiglie d'origine con il rimpatrio assistito o assistenza nel caso questo non sia possibile. La parte italiana collaborerà, attraverso il Consolato Generale di Romania a Milano a fornire tutte le informazioni utili all'identificazione del minore e a rintracciare la famiglia di origine, provvedendo all'invio di relazioni sociali. Si farà inoltre carico delle spese di viaggio aereo dei minori in via di rimpatrio. La Città di Torino in particolare assicurerà i fondi necessari all'acquisto, la manutenzione e la regolare circolazione di un minibus destinato al trasporto dei minori rimpatriati in territorio romeno e al finanziamento di progetti di accoglienza e sostegno al rientro dei minori in Romania. La parte romena vigilerà invece rispetto degli obblighi assunti da entrambe le parti e assicurerà il collegamento permanente con la parte italiana tramite il Ministero degli Affari Esteri - la Direzione Consolare ed il Consolato Generale di Romania a Milano. Si impegnerà inoltre nell'individuare i minori romeni non accompagnati trovati sul territorio italiano che saranno segnalati alla parte italiana e gestirà ogni informazione ricevuta riguardante i minori rumeni non accompagnati ai quali saranno rilasciati gratuitamente i documenti di viaggio necessari al rientro in Romania.

 

7.La Filca-Cisl: "In Italia un lavoratore su quattro nel settore dell' edilizia è immigrato". (Ansa), PARMA, 10 luglio 2003. In Italia un lavoratore su quattro nel settore dell' edilizia è immigrato. Le costruzioni continuano ad essere inoltre il settore che assorbe più manodopera, con il 14% delle nuove assunzioni. Le stime sono delle Casse Edili, che a Roma hanno registrato una crescita di lavoratori stranieri iscritti, passati da 1.311 del 2001 a 7.238 del 2002, a Brescia da 2.755 del 2001 ai 5.157 del 2002; a Milano, da 7.123 a 11.492. Significative le cifre della Cassa Edile regionale degli artigiani del Veneto, dove la presenza di lavoratori immigrati raggiunge la percentuale del 40% del totale degli addetti, mentre in Emilia Romagna si attesta intorno al 30%. In base, inoltre, alle indicazioni del Centro ricerche del settore edile (Cresme), sarebbero complessivamente 140 mila i lavoratori stranieri nelle settore delle costruzioni, in particolare in edilizia, destinati ad un rapido aumento nel prossimo futuro. I dati sono stati presentati a Parma dalla Filca nazionale, in occasione del Convegno di studio sui lavoratori stranieri nelle Costruzioni: "L'obiettivo della categoria ha spiegato il segretario generale della Filca-Cisl Domenico Pesenti - è di favorire l'integrazione nel settore, superando la logica della separazione tra le problematiche lavorative degli immigrati e quelle dei lavoratori italiani. Vogliamo inoltre rafforzare i rapporti con i sindacati dei Paesi di provenienza dei lavoratori immigrati, soprattutto dell'Europa dell'Est e del Nord Africa, sia per approntare iniziative per ridurre l'immigrazione clandestina, che per avviare un processo di integrazione preventiva". Per la Filca, va affrontato con urgenza il problema della sistemazione abitativa per questi lavoratori, attraverso la promozione di iniziative territoriali specifiche in grado di fronteggiare un' emergenza che sta diventando drammatica. A questo proposito è stato citato da esempio il progetto avviato nel Veneto, dove un'azione congiunta e mirata della Regione con le parti sociali e le amministrazioni locali ha definito un programma straordinario per la realizzazione di unità abitative da destinare a residenza temporanea di lavoratori stranieri. Analoghe esperienze sono state realizzate a Modena, Trento e Bolzano. "L'altro versante di intervento ha precisato Domenico Pesenti - è quello contrattuale, perché la contrattazione rappresenta lo strumento per rimuovere gli ostacoli e rendere effettivi i diritti per i lavoratori immigrati, a partire dal diritto alla formazione e all' apprendimento della lingua italiana". Riflessione critica invece sulla contrattazione territoriale integrativa per gli edili:"su quasi 80 contratti rinnovati, infatti, soltanto 12 contengono riferimenti a norme specifiche per gli immigrati". Infine, oltre alla battaglia contro il lavoro nero, la Filca Cisl sostiene con forza quella per garantire una maggiore sicurezza nei cantieri, soprattutto alla luce degli ultimi dati dell'Inail, che indicano una diminuzione del numero e della percentuale degli infortuni in edilizia, ma nel contempo registrano un incremento degli infortuni, anche mortali, dei lavoratori stranieri.

 

8.La proposta del ministro Pisanu all'Europarlamento: "Quote europee per l'immigrazione ai paesi extra-comunitari". (Stranierinitalia), 10 luglio 2003. "Quote europee" per l'immigrazione legale da offrire ai paesi extra-comunitari da cui vengono oggi i flussi di migrazione clandestina.Questa la proposta fatta ieri a Bruxelles davanti alla Commissione libertà pubbliche dell'Europarlamento dal ministro degli interni Giuseppe Pisanu, presidente di turno del consiglio Ue. Illustrando agli eurodeputati il programma della nuova presidenza italiana Pisanu ha detto che "sarà opportuno esaminare l'ipotesi di 'quote europee' " di ingressi per immigrati legali, "per stimolare gli accordi di rimpatrio e di collaborazione tecnica per il controllo delle loro frontiere".L'esperienza insegna, ha spiegato il ministro italiano, "che lo strumento più efficace di contrasto all'immigrazione clandestina è la gestione oculata degli ingressi legali". Ogni anno, ha ricordato il ministro, in Europa entrano circa 500.000 clandestini. Pisanu ha citato come esempio l'accordo concluso al riguardo fra l'Italia e lo Sri Lanka: "abbiamo offerto allo Sri Lanka 1000 ingressi legali all'anno, l'immigrazione clandestina é cessata" ha affermato il ministro.La proposta di Pisanu, che oggi ha incontrato a Bruxelles anche il presidente della Commissione europea Romano Prodi, è stata definita "sensata" dal ministro della giustizia Roberto Castelli, intervenuto poco dopo sempre davanti alla commissione Libertà pubbliche. "Dal punto di vista giuridico non c'é dubbio che la proposta è fattibile, potrebbe stare in piedi, da un punto di vista politico - ha aggiunto - credo che sia una proposta sicuramente da valutare, poiché è del tutto ovvio che l'immigrazione ormai non è più un tema di questo o di quel paese Ue, ma è un tema europeo".Illustrando le 8 linee d'azione contenute nel programma della presidenza italiana in questo settore, Pisanu ha anche detto che "l'immigrazione è un fenomeno di dimensioni epocali, destinato a influenzare profondamente i processi economici, sociali, politici dell'intero pianeta", che l'Ue "deve affrontare positivamente e cercare di governarlo con una politica di ampio respiro". Questo nel quadro di un "comune impegno morale e politico a costruire un'Europa più grande, più ampia, più unita, più sicura, più libera e più generosa".Pisanu ha parlato anche della Libia, affermando che la presidenza italiana "favorirà ogni possibile intesa con la Libia, principale paese di transito per l'emigrazione africana". La Libia, ha osservato, "é un imbuto" attraverso il quale si riversa verso l'Europa il flusso degli emigranti clandestini del continente nero. Il ministro ha sottolineato anche che l'Italia non intende "combattere gli immigrati clandestini", bensì la criminalità organizzata che li sfrutta in maniera spietata."Ci sono migliaia di migranti che affrontano il deserto a piedi nella speranza di arrivare alle coste libiche: metà muore per strada". Questa è "una tragedia immensa - ha detto - davanti alla quale la coscienza civile europea non può più tacere". La presidenza italiana, ha detto, "intende documentare questa tragedia".Diversa l'opinone dell'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio che ha definito definito "grave e preoccupante" l'impegno assunto dal ministro Giuseppe Pisanu."Aprire le porte dell'Unione europea ai milioni e milioni di disperati del terzo mondo è da irresponsabili e - ha affermato Borghezio - comporterebbe, come è facile prevedere un'inevitabile guerra fra poveri e gravi conseguenze in termini di tensioni sociali e di sicurezza".

 

9.TRATTA: on the road, sistema art. 18 e' migliore in Europa e' da valorizzare non da depotenziare  (Ansa), ROMA, 10 luglio 2003. L'art. 18 del testo unico sull' immigrazione che prevede il permesso di soggiorno e programmi di integrazione sociale per le vittime che denunciano i loro sfruttatori "é il miglior sistema in Europa, va salvaguardato e incentivato". Lo sottolinea l'associazione 'On the Road' che nei giorni è stata al centro di un dibattito in materia con il ministero per le pari opportunità per il rischio che questo istituto potesse essere "depotenziato". Il capo di dipartimento Bruno Brattoli aveva a sua volta replicato che i fondi per l'art. 18 non solo erano stati confermati ma integrati."Purtroppo invece - osserva l'associazione che è impegnata in questo settore - l'art. 18 rischia di essere depotenziato e svuotato. Le questure infatti ancora non lo applicano in maniera piena e uniforme nel contesto nazionale. Inoltre, attraverso le retate e le espulsioni non viene data alle vittime l' opportunità di accedere all'art. 18". Per 'On the road', "a ciò si aggiunge la prospettiva della nuova legge sulla prostituzione proposta dal Governo che, proibendo la prostituzione di strada, sposterà le donne nel chiuso degli appartamenti, limitando pesantemente le loro possibilità di affrancamento dal racket. Appare dunque contraddittorio prevedere l'aumento dei fondi per i progetti art. 18 in tale disegno di legge, non solo perché le vittime saranno invisibili, ma anche perché nel ddl si parla esplicitamente di 'favorire in condizioni di sicurezza il ritorno in patria', ribaltando così il concetto di assistenza e integrazione sociale alla base dell'art. 18". L'associazione, che dà atto del ddl approvato recentemente sulla tratta di persone (nel quale si prevede un incremento dei fondi destinati all'art. 18) sottolinea poi "che più volte è stato chiesto al ministro Prestigiacomo di riattivare il Tavolo Interministeriale ed Interistituzionale con la partecipazione di rappresentanti degli enti pubblici e no profit che lavorano sui territori, per il confronto ed il lavoro congiunto volto a migliorare il sistema di interventi per le vittime della tratta".

 

10.IMMIGRAZIONE: Di Luca, positivo impegno italiano in Albania nel 2003 intercettate 6 imbarcazioni, nel 2000 erano 552  (Ansa), ROMA, 10 luglio 2003. L'impegno interforze italiano in Albania, e allo stesso tempo il rispetto degli accordi bilaterali con il paese al di là dell'Adriatico, stanno dando risultati positivi nella lotta all'immigrazione clandestina. Lo sostiene il presidente del comitato Schengen Alberto di Luca che con i deputati Pietro Tidei e Giampaolo Landi di Chiavenna è in Albania per una visita ai militari italiani.Secondo i dati forniti da Di Luca si è passati dagli 11801 clandestini provenienti dall'Albania e respinti nel 2000, ai 1706 respinti nel 2002 e ai 23 dei primi sei mesi del 2003. Anche sul fronte delle imbarcazioni illegali respinte c'é stato un netto calo "segno - ha detto Di Luca - che l'impegno italiano in Albania sta producendo risultati fortemente positivi": dalle 552 carrette del mare intercettate nel 2000 si é passati alle 76 dell'anno scorso e alle 6 intercettate fino al 10 luglio 2003. Nel corso della visita, i parlamentari hanno incontrato i reparti della Guardia di Finanza e del battaglione San Marco, stanziati nell'isola di Saseno e a Durazzo."L'evidente successo delle nostre forze dell'ordine - ha concluso Di Luca - è allo stesso tempo l'effetto dell' applicazione degli accordi tra i due governi, dell'efficace collaborazione bilaterale tra le rispettive forze dell'ordine e dall'eccellente professionalità dei nostri militari della Guardia di Finanza, della Marina Militare e della Guardia Costiera"

 

11.IMMIGRATI: Pisanu, applicheremo la legge Bossi-Fini. (agi), roma, 10 luglio 2003. La lotta all'immigrazione clandestina "e' un impegno del governo nei confronti dei cittadini", "uno degli obiettivi principali della legge Bossi-Fini che il governo ha voluto e vuole realizzare". Ad affermarlo e' il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, in un articolo da lui firmato pubblicato oggi su 'La Voce Repubblicana'.Rispondendo a un articolo di Giorgio La Malfa pubblicato sullo stesso quotidiano qualche settimana fa, il ministro spiega come "per l'immigrazione clandestina prevenire e' molto meglio che reprimere. Prevenire significa governare con accortezza i flussi legali di immigrazione, cio' che e' possibile fare in maniera davvero efficace solamente mediante gli accordi bilaterali con i Paesi di provenienza". Secondo Pisanu, dunque, "l'azione del governo italiano avra' successo solamente se trovera' riscontri concreti e duraturi a livello internazionale e nell'Ue con l'avvio di una grande politica delle migrazioni, incentrata sugli aiuti allo sviluppo del terzo mondo, sul governo dei flussi legali e sulla lotta all'immigrazione clandestina e alla criminalita' organizzata che la sfrutta spietatamente". Il semestre di presidenza appena iniziato e', come afferma Pisanu, "una occasione irripetibile". Pisanu, inoltre, definisce "utili" gli accordi di collaborazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, ricordando quello raggiunto con la Libia la settimana scorsa. Nel suo articolo il ministro ha ricordato come solo in questi primi sei mesi dell'anno siano stati espulsi dal nostro Paese 28.671 extracomunitari. Dal 2002 ad oggi sono stati arrestati 313 trasportatori e sequestrati 368 mezzi di trasporto, tra veicoli e natanti.

 

12.Un sito per tutti gli immigrati in Toscana, ma non solo per loro. (Inform), FIRENZE, 10 luglio 2003. www.immigrazioneintoscana.it: <<http://www.immigrazioneintoscana.it:/>http://www.immigrazioneintoscana.it:/> un sito che che parla di immigrati, rivolto non solo agli immigrati. L'ha realizzato in collaborazione con la Regione Toscana l'Anolf Cisl, l'Associazione nazionale Oltre le frontiere che opera dal 1989 e conta nella nostra regione già oltre 7.500 iscritti. Un sito ricco di curiosità, numeri, ricerche ed anche foto, con tutte le norme più aggiornate perché gli immigrati possano conoscere i loro diritti e i loro doveri: dai permessi di soggiorno ai contratti di lavoro.Internet è diventato un strumento diffuso di comunicazione e tutto sommato dai costi abbastanza accessibili, anche per chi non dispone a casa di un computer proprio. "Sono numerosi anche in Toscana - sottolinea il vice presidente ed assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva - gli immigrati che affollano gli Internet point delle città: navigano sulle pagine dei giornali del proprio paese, per mantenere un contatto diretto con la nazione che hanno lasciato, si scambiano e-mail e foto con familiari ed amici, talvolta si guardano pure attraverso una webcam"."Ma questo sito - aggiunge - potrà diventare uno strumento utile anche per chi non è partito da lontano e vuole solo conoscere meglio questi nostri concittadini, sfatando più di un luogo comune". Assieme a Passaleva erano a Palazzo Bastogi per la presentazione del sito, on-line da stamattina, anche il segretario regionale della Cisl Gianni Salvadori e il presidente dell'Anolf Cisl Mauro Scotti."Questo sito - ha spiegato proprio Gianni Salvatori - vuole rappresentare uno sforzo della Cisl Toscana, che conta tra i suoi iscritti migliaia di immigrati, per trovare nuove modalità di comunicazione: uno strumento in più di cui gli immigrati potranno disporre per affrontare e risolvere le tante problematiche a cui ogni giorno vanno incontro.""La Cisl - conclude - è convinta che gli immigrati non siano soltanto una risorsa necessaria per la nostra economia, ma anche persone che hanno diritti e doveri nei confronti dello Stato e delle sue articolazioni. Per questo pensiamo che siano maturi i tempi per un dibattito che possa portare a riconoscere loro il diritto di voto nelle amministrative".Pagine sempre aggiornate: dall'inglese all'arabo al cinese. E' un sito in progress, che sarà aggiornato settimanalmente. Le pagine sulle nuove norme per i permessi di soggiorno, i documenti richiesti, l'obbligo recente di rilasciare le proprie impronte digitali sono quelle tradotte in più lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese. Presto sarà inserito anche l'urdu, la lingua più diffusa in Pakistan. Tutto il resto al momento è solo in italiano. Notizie, approfondimenti e consulenze on-line. Ci sono notizie in pillole (i diritti per chi aspetta un figlio o i ricongiungimenti familiari solo per citarne alcune), sintesi da leggere velocemente ma anche approfondimenti e ricerche. Sul sito dell'immigrazione in Toscana troviamo così tutti i contratti di lavoro aggiornati siglati in Italia: l'abc dei diritti del lavoratore, quale orario uno è tenuto a rispettare, cosa fare in caso di malattia od infortunio, i diritti di chi aspetta un figlio. Quello che a noi pare scontato, non è detto infatti che lo sia per l'immigrato. Sono previste anche vere e proprie consulenze online e risposte a quesiti da parte di esperti. La voce di casa. Non poteva mancare naturalmente un'edicola telematica, con i link ai principali quotidiani online italiani ma anche di tutto il mondo (soprattutto del terzo mondo): dall'Albania all'Ucraina, dal Perù alla Costa d'Avorio, dal Marocco alla Cina, dalla Nigeria ed il Ghana alle Filippine. Notizie di casa a portata di un semplice click. Le foto. Conosciamo gli immigrati per quello che sono qui da noi: poco sappiamo spesso dei loro paesi, spesso ben poco anche di come vivono in Toscana. Sul sito ci sono le loro foto, dei loro cari, dei quartieri dove abitavano prima di partire: una sorta di grande album di famiglia. A raccoglierle è stato Andrea Abati, fotografo di Prato. C'è un'istantanea scattata alla fine degli anni Quaranta: mamma, babbo e i due figli, sul retro l'utilitaria carica di bagagli. "La mia famiglia allora aveva già l'auto - si legge in un' annotazione a mano appena sotto - E pensare che oggi per me è difficile acquistarne una". Accanto alle foto del passato, le istantanee del presente: un angolo in casa dove pregare, i figli in una recita a scuola, al lavoro in una fabbrica tessile. I numeri. C'è naturalmente anche una sezione dedicata alle statistiche degli immigrati toscani, redatta in collaborazione con l'area statistica della Regione. Online pure la sintesi dei dossier Caritas 2001 e 2002 sull'immigrazione. Dal taoismo a come ti scrivo il cinese. Sono tante le curiosità sparse per il sito. Puoi scoprire che, visto che negli anni sono cambiate le regole e i metodi di trascrizione dal cinese, Mao Tse Tung si scriverebbe oggi Mao Zedong, che Wenzhou e Wenchou sono la stessa città e che tra Zhejiang e Zhejing non c'è differenza: errori che possono portare gli uffici della questura o del Comune a conteggiare due volte la stessa persona, rendendo difficile ogni successivo confronto. Un vademecum a disposizione dunque anche della pubblica amministrazione. A Prato su 8849 permessi di soggiorno rilasciati a cinesi ne sono stati conteggiati 125 sbagliati. Per lo Zhejiang c'erano ben trenta grafie diverse, per il Fujian dieci. C'è una ricerca anche sulla religione dei cinesi - brevi cenni sul confucianesimo, il taoismo e i buddisti - un'altra sull'immigrazione e la criminalità organizzata cinese curata da Renzo Rastrelli ed una terza sulle regolarizzazione in Toscana a dicembre dell'anno scorso.

 

13.IMMIGRAZIONE: Landi(An) in Albania incontra militari italiani. (Ansa), ROMA, 9 luglio 2003. Il responsabile del dipartimento immigrazione di An Giampaolo Landi di Chiavenna è arrivato oggi nell'ambito delle attività del comitato Schengen in Albania, dove resterà anche domani, per incontrare le massime autorità italiane presenti sul territorio.Landi verificherà lo stato delle attività di cooperazione tra l'Albania e l'Italia per quanto concerne la lotta all'immigrazione clandestina e per vagliare l'opportunità di nuove iniziative per rafforzare il contrasto ai trafficanti di esseri umani. La collaborazione con il governo albanese, ha affermato l'esponente di An, "grazie a sistematiche ed efficienti attività di pattugliamento misto ad opera delle forze militari, si sta rivelando strategica nella riduzione degli sbarchi dei clandestini sulle coste orientali del nostro paese a dimostrazione del fatto che il controllo del fenomeno migratorio non può prescindere da un'attenta opera di cooperazione con i paesi di origine dei flussi".

 

14.UE: immigrazione; Castelli, sensata proposta quote europee. (Ansa), BRUXELLES, 9 luglio 2003. Il ministro della giustizia Roberto Castelli ha definito "sensata" la proposta di studiare delle possibili quote europee di immigrazione legale presentata oggi a Bruxelles dal ministro degli interni Giuseppe Pisanu davanti alla commissione libertà pubbliche dell'Europarlamento. "Dal punto di vista giuridico non c'é dubbio che la proposta è fattibile, potrebbe stare in piedi" ha detto ai cronisti. "Da un punto di vista politico, ha aggiunto, credo che sia una proposta sicuramente da valutare, poiché è del tutto ovvio che l'immigrazione ormai non è più un tema di questo o di quel paese Ue, ma è un tema europeo"."Credo che l'Europa dovrebbe doverosamente porsi questo problema, come quello della sorveglianza dei confini" ha detto ancora Castelli. Il ministro della Lega ha aggiunto di ritenere che "la proposta di Pisanu sia sensata" e "comunque sicuramente merita grande attenzione".

 

15.UE: immigrazione; Borghezio, irresponsabile proposta Pisanu. (Ansa), BRUXELLES, 9 luglio 2003. L'impegno assunto oggi dal ministro Giuseppe Pisanu a Bruxelles di "dare sollecita attuazione alle direttive relative alla entrata per ragioni economiche" ed ai ricongiungimenti familiari è stata definita "grave e preoccupante" dall'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio, che sul tema ha diffuso una dichiarazione."Aprire le porte dell'Unione europea ai milioni e milioni di disperati del terzo mondo è da irresponsabili e - ha aggiunto Borghezio - comporterebbe, come è facile prevedere un'inevitabile guerra fra poveri e gravi conseguenze in termini di tensioni sociali e di sicurezza".Il ministro Pisanu ha presentato oggi il programma di sua competenza del semestre di presidenza italiana alla commissione libertà, diritti dei cittadini, giustizia ed affari interni del Parlamento europeo.

 

16.IMMIGRAZIONE - Al meeting internazionale antirazzista di Cecina e Livorno tante iniziative e presenze triplicate. (Redattoresociale), LIVORNO, 9 luglio 2003. Presentato questa mattina presso l'Arci Toscana il programma del Meeting Internazionale  Antirazzista che avrà luogo a Livorno dal 10 all'11 Luglio e a Cecina dal 12 al 19 Luglio.Il titolo del Meeting di quest'anno è "Frontiere", facendo riferimento alle frontiere sia reali che simboliche e culturali da superare. La presenza di persone e di relatori al Meeting si presenta tripla rispetto alle edizioni precedenti, segno anche della centralità che il tema sta assumendo. "Nei prossimi mesi, infatti - precisa una nota dell'Arci Toscana -, l'immigrazione sarà l'argomento centrale di confronto con il governo di centro-destra, che sulla campagna razzista delle espulsioni tenterà di caratterizzare il semestre di presidenza europea".Continua l'Arci: "Evidenziamo in relazione al programma che molte saranno le assemblee gestite direttamente dai migranti e che molto ampia sarà la presenza di studiosi, ricercatori e professori universitari, con particolare riferimento a materie sociologiche e giuridiche. Questo è stato anche l'anno delle polemiche sulla giustizia, da Previti alla Bossi-Fini, non a caso molte saranno le presenze di magistrati e di avvocati. Tanti anche i rappresentanti delle istituzioni, dal Presidente della Regione Claudio Martini a molti sindaci e assessori toscani". Per i partiti si segnala la presenza di Livia Turco, Antonio Di Pietro, Pecoraro Scanio, Rosi Bindi, Maura Cossutta, Patrizia Sentinelli, insieme a molti rappresentanti di sindacati, movimenti, organizzazioni religiose e laiche, sia italiane che straniere. Particolarmente significativa è la presenza di Driss El Yazami (Segretario Generale Federazione Internazionale della Lega dei Diritti dell'Uomo). "Tutte queste presenze - conclude l'Arci - rafforzano l'idea di fondo dalla quale è nato il Meeting, che è diventato oltre che luogo da cui far partire vertenze sui diritti, uno spazio di discussione e approfondimento tra posizioni anche molto differenti fra loro".

 

17.Per gestire l'immigrazione pubblico e privato devono collaborare. Le considerazioni delle associazioni imprenditoriali del Veneto. (Stranierinitalia), VENEZIA, 9 luglio 2003. La gestione di politiche, progetti e servizi in materia di immigrazione non può fare a meno di una stretta collaborazione tra pubblico e privato. Questa la considerazione di fondo di "Immigrazione: considerazioni delle associazioni imprenditoriali del Veneto <<http://www.stranierinitalia.it/news/imprenditoriveneti9lug2003.zip>http://www.stranierinitalia.it/news/imprenditoriveneti9lug2003.zip>", documento che, oltre a fare il punto sui servizi per l'immigrazione attivati finora dalle aziende del Nord-Est, propone azioni e linee operative per il futuro. Nel dibattito sull'immigrazione, gli interventi del mondo imprenditoriale veneto sono sempre più frequenti. Hanno costellato l'iter parlamentare della Bossi-Fini, criticato la gestione della regolarizzazione e, da ultimo, sottolineato l'inadeguatezza delle quote <<http://www.stranierinitalia.it/news/veneto7lug2003.htm>http://www.stranierinitalia.it/news/veneto7lug2003.htm> assegnate al Veneto dal decreto flussi. Le aziende del Nord-Est vogliono dire la loro, e non potrebbe essere altrimenti. Il Veneto è tra le regioni d'Italia con i più alto tasso di lavoratori stranieri: è qui, prima che altrove, che l'immigrazione è diventata un fenomeno strutturale. Ancora prima che alle parole, le associazioni degli imprenditori si sono però affidate ai fatti. Non solo costituendo, circa un anno e mezzo fa, un Coordinamento regionale immigrazione, ma soprattutto attivando una fitta rete di sportelli e servizi legati all'immigrazione. Ad oggi il Veneto vanta 12 servizi regionali, 55 provinciali e territoriali, 65 tra agenzie ed enti di formazione e 57 enti di patronato Rimangono però molte sfide che possono essere vinte solo con la collaborazione tra pubblico e privato. Prima di tutto quella della conoscenza, con la creazione di osservatori e reti informative regionali che abbiano come attori sia la Regione sia le associazioni degli imprenditori. Una collaborazione da ribadire anche, e soprattutto, nella gestione dei flussi di manodopera straniera. "Appare sempre più importante - si legge nel documento - la messa a regime del "diritto di prelazione", che comporta da un lato la raccolta e la selezione della domanda di manodopera proveniente dalle imprese, dall'altro la creazione di "canali strutturati" per la ricerca, la selezione e la prima formazione, già nei paesi di origine" Una volta in Italia, i lavoratori dovranno essere aiutati nella ricerca di una casa, creando un sistema di garanzie per i proprietari, per gli stranieri, e per i datori di lavoro, ai quali la legge impone di fornire un alloggio adeguato. C'è poi la sfida della formazione, nelle scuole per i figli degli immigrati, e nelle aziende per i lavoratori. Proprio la formazione professionale sarebbe uno degli ingredienti fondamentali per garantire stabilità alla manodopera straniera. Infine, gli imprenditori veneti si augurano la creazione di strutture intermedie tra le aziende e gli immigrati, che sappiano porsi come interlocutori e mediatori culturali. In questo ambito un ruolo fondamentale possono giocarlo associazioni degli immigrati, sindacati e mondo del volontariato. Le associazioni imprenditoriali stanno facendo la loro parte, e hanno lanciato delle proposte: le Istituzioni sapranno dare una risposta adeguata?

 

18.Seminario in Campidoglio sulla silenziosa emergenza dei ragazzi di strada. Sono gli immigrati non accompagnati i protagonisti di questo dramma dell'infanzia negata. (Inform), ROMA, 9 luglio 2003. Quando si parla dei ragazzi di strada spesso ci si dimentica che questo fenomeno fa ancora parte del nostro presente e non può essere relegato in un lontani contesti geografici e temporali. A tutt'oggi infatti i senza famiglia, per lo più stranieri, che popolano le vie italiane sono oltre 23.000. Numeri impressionanti - solo nella Capitale sono presenti circa 8.000 bambini di strada - che sono stati più volte ribaditi nel corso dell'incontro, svoltosi al Campidoglio, sulle problematiche e le difficoltà d'integrazione dei minori stranieri. Dopo l'intervento introduttivo del vice presidente della Rete Lilliput Riccardo Troisi, volto a ricordare la necessità di mobilitare e sensibilizzare la società civile su questa drammatica tematica anche in vista della Giornata Mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile che si terrà nel 2004, ha preso la parola il direttore del pronto intervento Caritas per i minori Nadio La Gamba che ha in primo luogo sottolineato come nel 2002 circa 900 minori stranieri non accompagnati, tra i 14 ed i 18 anni, abbiano trovato rifugio nella struttura di accoglienza. Una realtà difficile, quella dei ragazzi di strada, che, secondo La Gamba, viene resa ancora più complessa dal concreto rischio di un forzato ritorno del giovane, al compimento della maggiore età, nella terra d'origine. Con il raggiungimento dei 18 anni, se lo straniero non avrà un lavoro e non frequenterà corsi di studio, l'ipotesi dell'espulsione diverrà infatti una certezza. A decidere sul destino di questi ragazzi che vivono di espedienti e che molto spesso, dopo la notifica del decreto di allontanamento, si danno alla clandestinità, è un apposito organo collegiale denominato "Comitato Minori Stranieri". Una struttura che, dopo aver svolto indagini sociali nella Nazione di provenienza del minore, valuta le possibili opportunità di rimpatrio del ragazzo. Un sistema macchinoso e poco funzionale che, per l'esponente della Caritas, richiede tempi lunghi e non tiene nella dovuta considerazione la difficile esperienza vissuta da questi ragazzi. E' stata poi la volta della rappresentante dell'ONG "Volontariato Internazionale per lo Sviluppo" Cristina Ranuzzi che ha innanzitutto ricordato l'impegno della sua organizzazione - la VIS è promossa dal Centro Nazionale Opere Salesiane - nel campo della dispersione scolastica. Su questo argomento dall'ONG è stata infatti realizzato, sulla base di un protocollo d'intesa siglato con il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, un apposito studio che si prefigge di indagare le reali difficoltà ed aspettative vissute dal bambino straniero nell'approccio con la scuola elementare italiana. Dalla ricerca è emerso come a tutt'oggi, per questi bambini sospesi tra due culture, il principale fattore discriminante sia il linguaggio. Senza un corretto uso della lingua rischierebbe infatti di fallire anche la semplice comunicazione tra studenti che può essere considerata un elemento fondante del processo d'integrazione. Sulla base di questa riflessione sarebbe quindi opportuno, secondo Cristina Ranuzzi, che la scuola elementare, oltre ad aiutare il bambino straniero nella costruzione di punti di riferimento, porti avanti, al fine di creare un fattivo confronto linguistico e culturale, l'attivazione di specifici corsi per l'insegnamento dell'italiano L2 e la creazione di appositi laboratori interculturali sin dalle prime classi. Ha concluso l'incontro la consigliera del Comune di Roma con delega alle politiche della multietnicità Franca Eckert Coen. Dopo aver posto in evidenza la cospicua presenza nella Capitale d'immigrati (almeno 250.000 persone di cui 80.000 bisognose di assistenza sociale), la Coen ha annunciato il varo, entro il mese di luglio, della delibera comunale che istituirà la figura del consigliere aggiunto. Una nuova carica, senza diritto di voto, che sarà finalizzata alla rappresentazione delle istanze degli immigrati nell'amministrazione capitolina. Il neo consigliere aggiunto verrà inoltre, con ogni probabilità, affiancato da un apposito comitato formato da stranieri che ne sosterrà l'azione. Nell'esprimere preoccupazione per il futuro dei "bambini di strada" che faranno ritorno alla terra d'origine al compimento della maggiore età, la Eckert Coen ha infine annunciato l'istituzione di un apposito osservatorio che, con l'ausilio di un Comitato internazionale, monitorerà i comportamenti adottati dagli impiegati comunali nei confronti degli immigrati.  19.La Farnesina sul caso del cittadino siriano Mohammad Said Al Sakhri. (Inform), ROMA, 9 luglio 2003. Il caso del cittadino siriano Mohammad Said Al Sakhri continua a essere oggetto di particolare attenzione da parte della Farnesina. Su istruzioni del Ministro Frattini, il Ministero degli Affari Esteri è gi intervenuto nuovamente, sia presso l'Ambasciatore di Siria a Roma sia a Damasco attraverso l'Ambasciatore d'Italia, per sollecitare aggiornamenti urgenti sulle condizioni di salute e di detenzione del signor Al Sakhri. Queste iniziative fanno seguito ai passi già effettuati nelle settimane scorse sulle autorità di Damasco per chiarire la vicenda, i cui risvolti umanitari sono seguiti con viva partecipazione dal Governo, dal Parlamento e dall'opinione pubblica italiana. La Farnesina ricorda di aver più volte ricevuto dalle autorità siriane, durante la detenzione alla quale è stato sottoposto il signor Al Sakhri, assicurazioni sul rispetto dei diritti umani nei suoi confronti. 

La rassegna stampa può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it - (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli immigrati in Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")