1. AFRICA ñ Liberia, in un rapporto di Msf le testimonianze
agghiaccianti di una popolazione in fuga (Stranieri in Italia)
2. Pugno di ferro contro la tratta degli esseri umani. Pene
severissime contro chi vende bambini o traffica in prostitute. Il ddl approvato
dalla commissione Giustizia del Senato: si rischiano 20 anni. (Il Nuovo)
3. BAMBINI: piu' nascite, ma solo grazie a stranieri. (agi)
4. IMMIGRAZIONE: Pisanu da domani a Cipro, Malta e Atene per
illustrare progetto Nettuno su pattiugliamento coste (ANSA)
5. PROSTITUZIONE - Un avviso pubblico del Comune di Roma per
l'assegnazione di servizi per donne vittime di tratta sessuale (Redattore sociale)
6. IMMIGRAZIONE ñ Incontro regione Veneto-associazioni imprenditoriali
per costruire un collegamento permanente per la gestione dei problemi. (Redattoresociale)
7. GB: immigrazione, sempre di piu' i lavoratori illegali/ansa in
centinaia migliaia usano documenti falsi, rapporto ministero (di Francesco Bianchini) (ANSA)
8. AIDS ñ Si chiama ''Update'' il nuovo periodico
di Lila Cedius. Informerý sulla situazione in Italia e nel mondo (Redattore sociale)
9. IMMIGRAZIONE. La Margherita: "Aumentati del 108% i
lavoratori stagionali. Calano i subordinati" (Stranieri in Italia)
10. Il bambino immigrato, osservatore privilegiato di problemi e
bisogni e garante del diritto alla salute di tutta l'infanzia a cura del Gnlbi (www.migranews.net)
11. Al via la settima edizione del Premio "Luciana Passatelli",
per tesi universitarie sull'immigrazione in Italia (Stranieri in Italia)
12. Il bilancio della Corte dei Conti: grazie alla regolarizzazione
entrate per 350 milioni di euro nelle casse dello Stato (Stranieri in Italia)
13. Pisanu:
"Concluso l'iter per il 58% delle domande di regolarizzazione, finiremo
entro l'anno". Sulle carrette del mare "È inutile alzare polemiche e
polveroni facendo perdere alla gente il senso della misura".(Stranieri in Italia)
14. IMMIGRAZIONE - Il ''decalogo per gli
immigrati'' dei Comboniani invita gli istituti religiosi ad accogliere gli
stranieri nelle loro comunitý (Redattore
sociale)
15. IMMIGRAZIONE - I Missionari Comboniani
denunciano gli aspetti ''palesemente ingiusti'' della Bossi-Fini (Redattore sociale)
16. IMMIGRAZIONE - Lavoratori
extracomunitari: l'Inail traccia una prima fotografia degli infortuni (Redattore sociale)
17. CARITAS: Roma, in 20 anni assistenza medica a 75mila immigrati
mille volontari hanno garantito il diritto alla salute. (ANSA)
18. SANITA': Caritas affida a Sirchia proposta direttiva Ue.
Impegno del ministro a consegnarla alla commissione sanita' del parlamento e
alla Commissione Ue. (ASCA)
19. IMMIGRAZIONE: Torino; sgominata banda
rumena,sfruttava minori. (ANSA)
1. AFRICA ñ Liberia, in un rapporto di Msf le testimonianze
agghiaccianti di una popolazione in fuga (Stranieri in Italia) 25 Luglio, 2003- ROMA - Violenze
arbitrarie, rapine, abusi sessuali, reclutamento forzato, allontanamento dai
propri cari: sono queste le storie raccontate dai liberiani che Medici Senza
Frontiere ha voluto raccogliere in un rapporto di 28 pagine, intitolato
"Una popolazione intrappolata in un vortice di violenza e fuga" e
presentato in contemporanea in diversi Paesi (il rapporto Ë disponibile sul
sito www.medicisenzafrontiere.it). Le testimonianze si riferiscono a pi˜ di 10
anni di guerra civile. La capitale della Liberia, Monrovia, Ë da settimane
teatro di terribili violenze. Bombardamenti, sparatorie, saccheggi sono
all'ordine del giorno e a pagarne le conseguenze Ë soprattutto la popolazione
civile: le vittime crescono giorno dopo giorno. Il team di Medici Senza
Frontiere (MSF) presente in cittý Ë testimone di una situazione disperata:
nella sola giornata di lunedÏ i volontari hanno assistito 155 feriti e 13
morti. E raggiungere le persone in difficoltý diventa sempre pi˜ difficile per
gli operatori umanitari. "Ogni giorno ascoltiamo i nostri pazienti che ci
raccontano le condizioni terribili in cui hanno vissuto negli ultimi mesi o
addirittura negli ultimi anni - dice Nathalie Civet, coordinatrice medica
dell'equipe di MSF a Monrovia -. Nelle ultime settimane gli scontri si sono inaspriti
e la capitale Ë al collasso. Per la terza volta in meno di due mesi decine di
migliaia di liberiani sono costretti a fuggire e cercare rifugio negli stadi e
negli edifici abbandonati di Monrovia. Nei campi dove si sono ammassati gli
sfollati mancano cibo e medicine, mentre le condizioni igieniche pessime hanno
provocato un'epidemia di colera e un incremento dei casi di
malnutrizione".MSF lancia un appello a tutte le parti coinvolte nel
conflitto a rispettare i diritti della popolazione e a porre fine agli atti di
violenza indiscriminata, agli stupri, alle estorsioni e al reclutamento
forzato. MSF chiede anche che ai civili sia consentito di fuggire e di cercare
rifugio all'estero, raccomanda ai Paesi confinanti di tenere aperte frontiere e
a tutti gli altri Paesi di accogliere dignitosamente i richiedenti asilo. E'
inoltre indispensabile che alle organizzazioni umanitarie venga concessa di
nuovo la possibilitý di muoversi in tutto il territorio. "In tutta la
Libera non Ë rimasto un solo ospedale che funzioni - dice Christopher Stokes,
direttore delle operazioni di MSF nell'Africa occidentale - . Sei settimane fa
le organizzazioni umanitarie avevano accesso ad appena un quarto del territorio
del Paese, oggi possiamo muoverci in uno spazio ancora pi˜ ridotto, che si
limita a pochi chilometri intorno a Monrovia. CosÏ la maggioranza dei liberiani
sono abbandonati in condizioni disumane".Presente in Liberia dal 1990, MSF
attualmente gestisce due ospedali a Monrovia, otto cliniche, quattro centri per
il trattamento del colera, somministra acqua e cure d'urgenza agli sfollati
2. Pugno
di ferro contro la tratta degli esseri umani. Pene severissime contro chi vende
bambini o traffica in prostitute. Il ddl approvato dalla commissione Giustizia
del Senato: si rischiano 20 anni. (Il Nuovo), ROMA, 25 luglio
2003. Dure, durissime le nuove leggi che andranno a punire chi traffica in
esseri umani o organi vitali. Il pugno di ferro contro chi vende bambini e chi
traffica in prostitute, approvato dalla commissione Giustizia del Senato (e in
attesa di ricevere il sÏ definitivo della Camera), parla chiaro: rischieranno
anche pi˜ di 20 anni di carcere. La legge contro la tratta delle persone
riscrive l'art. 600 del Codice penale, punendo chiunque eserciti "poteri
corrispondenti a quelli del diritto di proprietý" su un altro essere
umano. Previsti tutti i possibili reati di riduzione in schiavit˜: dalla
minaccia all'inganno, dall' abuso di autoritý, allo sfruttamento dell'
inferioritý fisica o psichica. Equiparate alla schiavit˜ sono anche le
situazioni in cui si costringono altre persone a prestazioni lavorative o
sessuali, oppure all' accattonaggio. Vediamo nel dettaglio i provvedimenti- GLI
ANNI DI CARCERE:prevista una pena da 8 a 20 anni di carcere, che puÚ
salire ancora con le aggravanti. - GLI INFILTRATI: il ddl
uscito dal Senato consente alle forze dell'ordine di infiltrarsi nelle
organizzazioni criminali che operano nel traffico di prostituzione. - I
PENTITI: reintrodotti nel ddl alcune norme che consentiranno
l'utilizzazione dei pentiti per sgominare le organizzazioni criminali legate al
traffico di persone. Ai pentiti saranno riconosciuti sconti di pena. - FONDO
ANTITRATTA: Ë un fondo destinato al finanziamento dei programmi di
assistenza e di protezione sociale , nel quale confluiranno i proventi dei
patrimoni confiscati alle organizzazioni criminali. - PROGRAMMA DI
ASSISTENZA: servirý ad assicurare alle vittime un alloggio, il vitto e
l' assistenza sanitaria. Il finanziamento previsto Ë di 2,5 milioni di euro
annui. - CAMPAGNE DI PREVENZIONE: al via anche campagne di
informazione e di prevenzione nei paesi di provenienza delle vittime. - CORSI
DI ADDESTRAMENTO PER LE FORZE DI POLIZIA: saranno organizzati speciali
corsi per addestrare le forze dell' ordine al contrasto della tratta di
schiavi.
3. BAMBINI: piu' nascite, ma solo grazie a stranieri. (agi), roma, 25 luglio
2003. L'andamento delle
nascite in Italia dal 1990 al 1995 e' stato decrescente. Solo negli ultimi anni
si e' registrato un piccolo "baby-boom", dovuto essenzialmente ai
nati da genitori stranieri residenti nel nostro Paese. Mediamente risultano 1,2
nascite per donna in eta' feconda. I dati provengono dal Ministero delal
Salute, Istat, ISS (Istituto Superiore di Sanita') e Regione Toscana. Molti fra
i nuovi nati risultano pero' sottopeso: oltre 6 ogni 100 nati vivi e questo e'
dovuto all'eta' sempre piu' avanzata delle madri al parto, alle tecniche di
fecondazione artificiale che aumentano il numero di parti gemellari e
consentono la sopravvivenza di bambini gravemente sottopeso. I bambini degli
extracomunitari, in base a un indagine dell'ISS, sono piu' a rischio sottopeso
degli "autoctoni": il 10% era di peso inferiore a 2.500 grammi.Molti
bambini hanno bisogno dell'ospedale. Nel 2001 sono stati 910 mila i ricoveri in
regime ordinario in eta' tra 0 e 14 anni (10% dei ricoveri totali) ai quali
vanno aggiunti oltre 330.000 ricoveri in day hospital (11%). Per quanto
riguarda il costo ospedaliero, un ricovero nel primo anno di eta' (escludendo i
neonati sani) costa circa 2.200 euro per un totale di oltre 660 milioni di euro
nel solo 2001 e il trend e' in aumento. Complessivamente nel 2001 i problemi di
salute nel periodo neonatale hanno prodotto 1.122.000 giornate di degenza in
ricovero ordinario: tra le cause piu' frequanti gastroenterite, tonsillectomia,
otite media ed infezioni delle alte vie respiratorie.
4. IMMIGRAZIONE: Pisanu da domani a Cipro,
Malta e Atene per illustrare progetto Nettuno su pattiugliamento coste (ANSA)
- ROMA, 24 LUG - Proseguono gli incontri del ministro dell'Interno Giuseppe
Pisanu dedicati al progetto Nettuno per il pattugliamento congiunto delle coste
del mediterraneo-orientale, contro l'immigrazione clandestina via mare e la
tratta degli esseri umani. Dopo aver incontrato, la scorsa settimana, i
ministri dell'Interno spagnolo e inglese e in attesa dell'appuntamento con il
collega tedesco, fissato per la prima settimana di agosto, Pisanu sarý domani a
Cipro e proseguirý poi nei giorni successivi il suo viaggio ad Atene e Malta.Il
progetto Nettuno infatti, come ha ricordato lo stesso ministro nel corso dei
precedenti incontri, prevede oltre all'avvio di forme di pattugliamento
aereo-navale nel Mediterraneo centro-orientale anche l'istituzione di centri
operativi nelle isole di Malta e di Cipro mentre, per quanto riguarda l'area
mediterranea occidentale, Ë previsto l'avvio di un progetto analogo che vedrý
la Spagna in posizione di preminenza. Si tratta "di uno sforzo collettivo
-ha detto il ministro- al quale finiranno per partecipare tutti i maggiori
paesi europei". A Cipro, domani, il Ministro incontrerý il collega Andreas
Christoy ed il presidente Dimitris Christofias, seguirý poi un incontro
congiunto con il ministro dell'Interno e con i vertici del ministero della
giustizia. Sabato Pisanu sarý ad Atene, dove incontrerý il ministro dell'ordine
pubblico Georgios Floridis, mentre domenica a Malta Ë prevista una cena con il
ministro dell'Interno Tonio Borg e, lunedÏ mattina, un incontro di lavoro al
quale parteciperý anche il ministro degli esteri Joe Borg e poi una visita al
palazzo presidenziale e l'incontro con il presidente Guido De Marco. (ANSA).
5. PROSTITUZIONE - Un avviso pubblico del Comune di Roma per
l'assegnazione di servizi per donne vittime di tratta sessuale (Redattore sociale), 24 luglio 2003 - ROMA
- Il Comune capitolino ha pubblicato un Avviso pubblico per la selezione di
organismi cui affidare, mediante convenzione, la realizzazione e la gestione di
5 servizi di contatto per interventi di prevenzione dei rischi e riduzione del
danno per persone che si prostituiscono e forme di orientamento e aiuto in
favore di donne vittime delle tratta sessuale. In particolare, gli obiettivi
prioritari del nuovo servizio, rivolto a tutta la popolazione che costituisce
il fenomeno della prostituzione, di strada e non, riguardano: la progressiva
acquisizione di conoscenze delle nuove realtý della prostituzione e la ricerca
costante delle forme con cui si manifesta la prostituzione e dei luoghi in cui
le stesse si manifestano; la possibilitý di raggiungere in forma mediata le
donne vittime di tratta ricorrendo a strategie di coinvolgimento della
popolazione che ruota intorno al fenomeno prostituzione, con particolare
riferimento ai "clienti"; la crescita della consapevolezza delle possibilitý
di aiuto nelle persone protagoniste del fenomeno; il passaggio di informazioni
utili alla riduzione dei danni derivanti dall'esercizio della prostituzione,
finalizzato al miglioramento delle condizioni di salute, con evidente ricaduta
anche sulla fascia di popolazione prossima al fenomeno, a iniziare dai
"clienti"; l'accesso e l'invio guidato ai servizi territoriali; la
riduzione delle condizioni di isolamento e di emarginazione. Il servizio Ë
articolato su 5 lotti, corrispondenti ognuno al territorio di competenza di
ciascuna Azienda Sanitaria Locale. Gli Organismi interessati (Enti,
Associazioni, Cooperative) a presentare progetti dovranno preventivamente
ritirare copia del testo integrale di Avviso e dello schema di Convenzione,
dalle ore 9 alle ore 12 dal lunedÏ al venerdÏ, presso il Dipartimento V,
ufficio "Progetto Roxanne", viale Manzoni 16 - 00185 Roma o
scaricarlo dalla pagina internet http://www.comune.roma.it/dipsociale/pagina_avviso_pubblico_roxanne.htm
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate in busta chiusa e
sigillata presso il medesimo Dipartimento V, stesso indirizzo, Ufficio
Protocollo, entro le ore 12,00 del 12 settembre 2003
6. IMMIGRAZIONE ñ Incontro regione Veneto-associazioni
imprenditoriali per costruire un collegamento permanente per la gestione dei
problemi. (Redattore
sociale), VENEZIA, 25 luglio 2003. Costituire un collegamento regionale
permanente tra i soggetti istituzionali, economico-sociali e tecnici
finalizzato a gestire i problemi dellíimmigrazione, in relazione
allíaccoglimento e allíinserimento delle persone immigrate. Per dare sostanza a
tale obiettivo si Ë tenuto oggi un incontro a palazzo Balbi, sede della Giunta
veneta, tra líassessore regionale ai flussi migratori, Raffaele Zanon, i
rappresentanti delle associazioni imprenditoriali venete e il responsabile di
gestione di Italia Lavoro Spa (agenzia tecnica del Ministero del Lavoro), Mauro
Tringali. Tale incontro ha portato allíindividuazione di alcuni temi prioritari
nella realizzazione delle politiche regionali per líimmigrazione. Tra essi: la
rete informatica regionale per líimmigrazione; líosservatorio regionale
sullíimmigrazione; la ricognizione dei fabbisogni e dei flussi díingresso, con
la ricerca e la selezione e formazione dei lavoratori giý nei Paesi di origine;
la ricerca di soluzioni abitative idonee per gli immigrati regolari; i percorsi
di formazione professionale e le azioni mirate per líinserimento lavorativo e
sociale; il dialogo fra le culture e il ruolo dei ëmediatori culturalií; il
disegno di legge regionale sullíimmigrazione. Al termine dellíincontro,
líassessore Zanon ha affermato: ìDal prossimo autunno saremo in grado di
avviare accordi operativi per dar gambe a progetti e azioni specifiche
nellíambito dei temi ritenuti prioritari, sia da parte regionale che da parte
imprenditoriale, anche coinvolgendo le agenzie tecniche regionali e nazionali
che la regione Veneto giý utilizza, come Italia Lavoroî. Da sottolineare che,
sempre nellíambito dellíincontro, Ë stato sottoscritto un accordo operativo tra
Italia Lavoro e le stesse associazioni imprenditoriali venete relativo alla
partecipazione alla ìRete informativa regionale per líimmigrazioneî istituita
dalla Regione Veneto. Líaccordo stabilisce che le associazioni imprenditoriali
divengono parte attiva della rete, concorrendo alla sua migliore realizzazione,
quale rete aperta ed integrata composta da ësportellií di emanazione pubblica e
da sportelli espressione degli attori sociali aderenti alla rete stessa; per la
gestione della Rete informativa regionale verrý utilizzata una piattaforma
tecnologica sviluppata da Italia Lavoro; saranno istituiti comitati di
redazione per favorire la partecipazione delle associazioni. Su questo punto,
Zanon ha commentato: ìEí un buon risultato, constatato che la rete regionale
non ha ancora un anno di vita ed Ë riuscita, esempio unico in Italia, a mettere
insieme soggetti istituzionali e soggetti privati per i quali Ë fondamentale
líinserimento lavorativo delle persone immigrate. Questo positivo lavoro comune
tra settore pubblico e settore privato significa anche aumentare líofferta dei
servizi ed evitare gli sprechi e le sovrapposizioneî.
7. GB: immigrazione, sempre di piu' i lavoratori
illegali/ansa in centinaia migliaia usano documenti falsi, rapporto ministero (di
Francesco Bianchini) (ANSA) - LONDRA, 24 LUG - Sarebbero centinaia di migliaia
i lavoratori illegali in Gran Bretagna che utilizzano falsi documenti per
coprire la loro posizione. In un rapporto presentati nei giorni scorsi in
Parlamento per la prima volta - scrive oggi il Times - il governo ha ammesso
che sarebbero centinaia di migliaia le donne e gli uomini entrati illegalmente
nel paese che si avvalgono di documenti falsificati per trovare lavoro.Nel
rapporto del ministero dell'interno viene sottolineato che Ë difficile dare
indicazioni numeriche precise ma viene messa in luce l'esigenza di porre una
stretta a questa situazione di cui le organizzazioni criminali si avvalgono e
che sfruttano, con continui trasporti clandestini di immigrati e con enormi
guadagni che poi cercano di riciclare acquistando attivitý apparentemente
legali. Tra i settori dove i clandestini trovano pi˜ facilmente lavoro sono
l'agricoltura, l'edilizia, la ristorazione, settori dove molte volte la
manodopera di questo tipo Ë in netta maggioranza.Nel rapporto si rileva che il
lavoro illegale assume molte forme, da quella dove il dipendente viene pagato
in contanti a quella dove il rischio fisico Ë molto alto, a quella ancora dove
il lavoratore Ë sotto ricatto e minaccia.Senza un cambiamento radicale della
legislazione questa situazione non potrý che peggiorare, sottolinea il
rapporto, in quanto la facilitý con cui i lavoratori vengono inseriti nel
sistema produttivo ne attrae sempre di pi˜, facendo della Gran Bretagna non
solo un paradiso per gli aspiranti immigrati legali, ma anche un porto quasi
sicuro per quelli clandestini.La facilitý di trovare documenti falsi alimenta
ulteriormente il mercato, per cui il ministero propone una stretta molto dura
sui controlli dei lavoratori e una diversa modalitý di registrazione e
documentazione.I datori di lavoro che impiegano lavori illegali e che non
possono dimostrare di aver fatto sufficienti verifiche per chiarire la loro
posizione sono soggetti, a partire dal 1996, ad una multa di oltre 7.000 euro;
ma la norma viene utilizzata molto poco tanto che tra il 1997 ed il 2001 vi
sono state solo 121 denunce.Questo lavoro illegale coinvolge in particolare molti
cinesi che vengono trasportati clandestinamente in Gran Bretagna e smistati
direttamente in centinaia di fattorie dove costituiscono la manodopera di base
che opera oramai a prezzi stracciati rispetto a quelli previsti dagli accordi
sindacali.E' un fenomeno ben noto in Europa e che si Ë andato espandendo in
maniera accelerata soprattutto nel sud dell'Inghilterra. Le organizzazioni
criminali perÚ non si limitano ad importare la mandopera, vogliono anche
imporre in certe aree le loro regole,minacciano i lavoratori agricoli legali,
pretendendo una parte del loro salario. Creano insomma una situazione di
incertezza e di illegalitý latente che agevola il loro radicamento.Le autoritý
di polizia si stanno muovendo, soprattutto nell'East Anglia dove questi fenomeni
sono pi˜ evidenti, mentre dalle campagne le stesse modalitý sono state
trasferite anche nei centri urbani dove piccoli ristoranti, punti take-away e
laboratori di abbigliamento sono ampiamente infiltrati da situazioni di
illegalitý e criminalitý.(ANSA).
8. AIDS ñ Si chiama ''Update'' il nuovo periodico di Lila Cedius.
Informerý sulla situazione in Italia e nel mondo (Redattore sociale), 24 luglio 2003 - MILANO -
"Update" Ë li titolo del nuovo periodico di informazione di Lila
Cedius, centro Lila per i diritti Umani e la salute pubblica. Quattro pagine di
notizie e fotografie sulla situazione delle persone sieropositive nel Sud del
mondo e in Italia. "Update" Ë uno strumento di comunicazione
"semplice e tradizionale" messo a disposizione di amici, soci e donatori
di Lila Cedius e che si aggiunge al sito www.lilacedius.it.Tra le notizie del
numero uscito si legge del progetto di affiancamento di Lila Cedius in Bosnia
con il Cesvi per la realizzazione di un progetto triennale per la costituzione,
l'avvio e la gestione di un help center telefonico per la prevenzione
dell'Aids.
9. IMMIGRAZIONE. La Margherita: "Aumentati del 108% i
lavoratori stagionali. Calano i subordinati" (Stranierinitalia), ROMA, 24 luglio 2003.Sono stati
presentati ieri pomeriggio dalla Margherita alcuni dati sull'immigrazione.Dai
dati si evidenzia come dal 2001 al 2003 il numero dei lavoratori stagionali
immigrati sia aumentato del 108% mentre si sia verificato un calo del 78% dei
lavoratori subordinati stranieri. Inoltre dal 2000 ad oggi Ë sceso dell'80% il
numero delle quote privilegiate di ingressi, riservate ai paesi che collaborano
con l'Italia, riducendo drasticamente i flussi regolari: penalizzate
soprattutto l'Albania (-83%) e la Tunisia (-80%). Un crollo significativo, che
passa dal picco del 2000 (18mila quote privilegiate) ai 15mila del 2001, ai
10mila del 2002 fino ai 3.600 del 2003. Per quanto riguarda l'immigrazione
clandestina, in Puglia "si Ë passati dai 46mila sbarchi del '99 ai 3.372
del 2002, mentre quest'anno il traffico Ë praticamente annullato.Viceversa, il
fenomeno registra un aumento esponenziale in Sicilia, dove nel 2002 sono
arrivate 18.225 persone tramite gli sbarchi. "La Bossi-Fini Ë una legge
che non funziona - ha affermato Giannicola Sinisi, il responsabile delle
politiche migratorie della Margherita, - e le politiche di questo governo
sull'immigrazione sono sbagliate: invece di aumentare gli aiuti allo sviluppo
per creare occasioni di lavoro nei luoghi di origine degli immigrati, come
dichiarato da Pisanu il 25 giugno e rimarcato a Strasburgo, sono stati
sottratti soldi alla cooperazione per finanziare la missione in Iraq; invece di
aumentare le quote privilegiate d'ingresso nel nostro paese, sta avanzando un
processo di precarizzazione nel mondo del lavoro".Anche il calo delle
domande di asilo (passate dalle 19mila del 2001 alle 9.600 del 2002) "Ë un
dato che dovrebbe preoccupare, non rincuorare il ministro dell'Interno - ha
osservato Sinisi -: significa che, nonostante guerra e persecuzioni continuino,
Ë crollata la fiducia dei richiedenti asilo nella tutela dei diritti umani nel
nostro paese, da cui gli ailanti fuggono". Riguardo ai recenti accordi del
nostro paese con la Libia, Sinisi ha precisato che "si tratta di un'intesa
operativa tra forze di polizia: Ë la stessa tipologia di accordo stipulato con
la Turchia nel '98, con un altro Stato che non vuole stilare documenti
vincolanti, ma prassi e procedure che si possono modificare".
10. Il bambino immigrato, osservatore privilegiato di problemi e
bisogni e garante del diritto alla salute di tutta l'infanzia a cura del Gnlbi (www.migranews.net) 24 luglio 2003 - La consapevolezza del ruolo del pediatra,
unito allíemergere del problema immigrazione in Italia, fa sÏ che alcuni
pediatri, coordinati da Gian Paolo Salvioli, si facciano promotori presso la Societý
italiana di pediatria
della nascita di un gruppo di lavoro che affronti in specifico il problema del
bambino immigrato. Nel 1992 in seno alla Societý italiana di pediatria si costituisce il Glnbi (Gruppo di lavoro
nazionale per il bambino immigrato) cui aderiscono pediatri di varia estrazione
(universitaria, ospedaliera, extra-ospedaliera e territoriale di base)
rappresentanti di alcune associazioni di volontariato e delle istituzioni, con
fini conoscitivi, divulgativi e operativi. Il ruolo del pediatra riveste un
ruolo primario, centrale nella strategia assistenziale al bambino immigrato, in
quanto osservatore privilegiato dei problemi e dei bisogni dei bambini e insieme
principale garante del diritto alla salute di tutta líinfanzia, tanto pi˜
quando essa non sia sufficientemente tutelata. Ai pediatri spetta anche il
compito di coinvolgere e coordinare líopera di altre figure professionali e
non, quali ginecologi, ostetrici, psicologi, operatori sociali, operatori del
volontariato, politici, autoritý scolastiche, intermediatori culturali,
antropologi, magistrati e comunque tutti coloro che con il loro operato possono
contribuire a un miglioramento delle condizioni di salute e di vita di questi
bambini. Il primo obiettivo del gruppo Ë stato di tipo conoscitivo, per
identificare i reali problemi sanitari dei bambini immigrati e poter poi cosÏ
fornire adeguate risposte in termini di interventi mirati e concreti. Nel 1993
fu pertanto avviata uníindagine multi-centrica a livello nazionale con la
partecipazione di oltre 30 centri, che si erano impegnati a compilare una
scheda a struttura modulare, a seconda delle esigenze, nelle sedi di pronto
soccorso, nei punti nascita, negli ambulatori pediatrici e nei reparti
ospedalieri. Tale scheda non si limitava alla raccolta di dati sanitari, ma
raccoglieva anche informazioni di tipo socio-economico del bambino e della sua
famiglia. Tale indagine Ë tuttora in corso, anche se la scheda di raccolta
della banca dati Ë stata oggetto recentemente di grandi cambiamenti per
renderla pi˜ idonea a un confronto con la popolazione pediatrica residente.
Dallíesame delle 1.744 schede provenienti dai vari centri, le patologie
rilevate, motivo di ricovero ospedaliero, risultarono in ordine decrescente le
malattie dellíapparato respiratorio, dellíapparato digerente, le infettive e
parassitarie, le malattie del sistema nervoso centrale. Uníattenta analisi con
suddivisione allíinterno dei singoli gruppi di malattie, mise in evidenza come
le patologie riscontrate fossero nella sostanza le stesse abitualmente presenti
nella popolazione residente, senza líemergere di patologie specifiche, in
particolare esotiche o da importazione. Vogliamo altresÏ ricordare che il 29%
dei bambini dellíindagine non erano iscritti al ìServizio sanitario nazionaleî
e che il 12% delle puerpere durante la gravidanza non aveva eseguito nessuna
visita medica di controllo nÈ tanto meno uníecografia. La maggior parte dei
bambini definiti immigrati in questa casistica risultavano nati in Italia e
quindi appartenenti al gruppo dei figli di immigrati, categoria sicuramente
destinata ad aumentare, come dimostrano rilievi pi˜ recenti, e responsabile del
mantenimento dellíattuale livello di natalitý in Italia. Eí importante anche
osservare come il livello di scolarizzazione dei genitori apparisse superiore
al livello medio di istruzione dei loro Paesi di origine, il che confermerebbe
quanto da tempo noto, vale a dire che chi intraprende e realizza un progetto
migratorio appartiene in genere a classi sociali relativamente elevate o
comunque non agli strati sociali pi˜ umili della popolazione. Una volta di pi˜
il compito svolto dal Glnbi Ë stato quello di affermare che le patologie
rilevate in questi bambini sono aspecifiche e sovrapponibili a quelle osservate
nella popolazione residente, e che nella maggior parte dei casi sono
correlabili a situazioni socio-ambientali non favorevoli e che le patologie
esotiche o da importazione sono eccezionali. CiÚ nonostante il Glnbi ha
sollecitato il pediatra a tenere in debito conto la possibilitý che un quadro
morboso in un bambino proveniente da un Paese in via di sviluppo, soprattutto
se da poco tempo e di difficile inquadramento, possa essere legato ad agenti patogeni
inconsueti nel nostro Paese. Líacquisizione di una particolare sensibilitý da
parte dei pediatri nei confronti di queste patologie Ë essenziale, visto che la
scarsa dimestichezza con tali quadri puÚ essere causa di ritardi diagnostici e
terapeutici determinanti ai fini dellíesito della malattia. Il lavoro svolto
dal Glnbi in questi anni (informazione, aggiornamento, corretto inquadramento
del fenomeno migratorio e delle patologie pi˜ frequenti) puÚ anche essere
considerato come uníiniziativa culturale pi˜ ampia volta al coinvolgimento non
solo dei pediatri, ma anche delle associazioni di volontariato italiane e delle
associazioni degli immigrati, certi che un confronto non conflittuale, quanto
pi˜ sarý ampio tanto pi˜ sarý occasione di reciproco arricchimento. Il Glnbi
della Societý italiana di pediatria ha quindi cercato in questi anni, pur con
scarsissime risorse economiche, di dare un contributo positivo prima di tutto
nellíinteresse dei bambini immigrati. I numerosi interventi a convegni e la
pubblicazione di articoli su riviste e organi díinformazione da parte dei
membri del gruppo hanno avuto lo scopo di informare quanto pi˜ diffusamente
possibile sia gli addetti ai lavori che la popolazione in generale sulla reale
sostanza dei problemi di questi bambini come evidenziato dalle indagini sopra
citate, contribuendo a sfatare alcuni luoghi comuni quale quello delle
patologie da importazione e rinforzando piuttosto il concetto del diritto
allíassistenza sanitaria per tutti i bambini presenti nel nostro Paese al di lý
del loro status giuridico. A tale proposito il gruppo ha sempre sostenuto
líestensione a tutti i bambini presenti in Italia dellíassistenza gratuita, il
che produrrebbe come primo beneficio che i bambini immessi nei normali canali
dellíassistenza pediatrica di base vedrebbero il loro livello di salute
migliorato (con un minor ricorso alle cure ospedaliere e conseguente
contenimento della spesa sanitaria), come secondo dal punto di vista della
salute pubblica cui non giova líemergere di sacche di patologia della povertý.
Tale diritto andava a nostro parere esteso anche alle donne in stato di
gravidanza, in quanto la tutela della salute infantile inizia fin dal momento
del concepimento. Le istanze sopra esposte, sostenute con grande determinazione
anche dai gruppi del volontariato e primi fra tutti dal gruppo Naga
(associazione non a scopo di lucro che si occupa di salute e migrazioni) di
Milano e dalla Caritas di Roma, sono state finalmente recepite in sede
legislativa con la legge 40 del 1998 i cui articoli 33 e 34 stabiliscono le
regole generali per líassistenza sanitaria agli immigrati iscritti o meno al
ìServizio sanitario nazionaleî. Info per Bologna: Roberto Rossini,
rossini@almadns.unibo.it
11. Al via la settima edizione del Premio "Luciana
Passatelli", per tesi universitarie sull'immigrazione in Italia (Stranieri in Italia), BOLOGNA, 24 LUGLIO
2003. Tre premi da settecento euro l'uno per altrettante tesi universitarie
dedicate agli stranieri in Italia. A metterli in palio sono il Comune, la
Provincia e la Prefettura di Bologna che, attraverso l'Osservatorio provinciale
delle immigrazioni, hanno indetto la settima edizione del Premio Tesi
"Luciana Passatelli". Il bando Ë aperto ai laureati di tutte le
universitý dell'Unione Europea, pubbliche e private, che fra il 1 gennaio 2001
e il 31 dicembre 2002 abbiano discusso una tesi di laurea o di dottorato, con
ricerca sul campo, sull'immigrazione in Italia. Un tema vasto, che puÚ essere
affrontato sotto molteplici punti di vista. Per avere un'idea del mare magnum
degli studi sull'immigrazione, basta dare un'occhiata all'archivio che
raccoglie le tesi delle precedenti edizioni del premio. Si va da
"Caratteristiche demografico-sociali degli immigrati extracomunitari
nell'area ravennate", a "La dimensione religiosa nella coppia
islamo-cristiana", passando per "Le associazioni degli immigrati
africani a Napoli" e "Gli zingari nell'immaginario bolognese".
Possono concorrere al premio tesi scritte in italiano ed inglese. Le vincitrici,
oltre ad assicurare ai loro autori il premio in denaro, verranno pubblicate in
un volume d'insieme. Tutte le altre tesi saranno conservate dalla biblioteca
dell'Osservatorio provinciale delle immigrazioni, e messe a disposizione di
chiunque voglia saperne di pi˜ degli stranieri in Italia. Le domande di
partecipazione e le tesi devono pervenire all'Osservatorio provinciale delle
immigrazioni entro le ore 12 del 30 settembre 2003. Regolamento, fac-simile
domanda di partecipazione e liberatoria per la per la privacy sono disponibili
all'indirizzo: http://www.provincia.bologna.it/immigrazione/premio_sassatelli.html
Per maggiori informazioni:Osservatorio provinciale delle immigrazioni
Via Angelo Finelli 9/A - 40126 Bologna, Italia Tel. +39.051.659.8991 - Fax
+39.051.659.8620 mail: eugenio.gentile@nts.provincia.bologna.it
12. Il
bilancio della Corte dei Conti: grazie alla regolarizzazione entrate per 350
milioni di euro nelle casse dello Stato (Stranieri in
Italia), 24 luglio 2003. Immigrati toccasana dell'economia italiana?I dati del
bilancio della Corte dei Conti sulle procedure di regolarizzazione non lasciano
pi˜ nessun dubbio: gli immigrati regolarizzati hanno portato nelle casse dello
Stato un introito di circa 350 milioni di euro. I dati sono disponibili nella
relazione sul rendiconto generale dello stato per il 2002."A seguito delle
operazioni di regolarizzazione - si legge nella relazione - sono stati
introitati 350 milioni di euro, dei quali 330 milioni spettano all'Inps, 12,5
milioni al Ministero dell'Interno e la parte restante al ministero del lavoro
per gli oneri della procedura. Le poste italiane hanno incassato circa 50 milioni
di euro". (Stranieri in Italia aveva anticipato questi dati nel
novembre dello scorso anno) La Corte dei Conti parla quindi della
legge Bossi-Fini, spiegando che "sono risultate numerose le difficoltý
delle amministrazioni competenti a dare attuazione alla normativa ed a
raggiungere gli obiettivi indicati dal documento di programmazione, anche in
considerazione della complessitý del fenomeno migratorio".E definisce
"assolutamente necessario" un "tempestivo e attento
monitoraggio" della gestione dei centri di temporanea permanenza ed
assistenza "per assicurare tra l'altro cognizione della dinamica della
spesa ed economicitý al sistema nel suo complesso".Non Ë invece ancora
possibile esprimere, spiegano i giudici contabili, "alcuna valutazione
sull'impatto che la nuova disciplina avrý sulla spesa a carico del bilancio
dello Stato" perchÈ Ë entrata in vigore troppo recentemente.La Conte dei
conti fornisce quindi una serie di dati relativi al 2002: lo scorso anno sono
stati intimati a lasciare il territorio nazionale 63.630 immigrati clandestini
(58.171 nel 2001) di cui 2.461 hanno ottemperato; 17.469 sono stati trattenuti
nei centri di accoglienza, 6.372 sono stati rimpatriati dopo il trattenimento,
11.097 dimessi senza rimpatrio.Per il noleggio di voli charter per i rimpatri,
per l'acquisto dei biglietti di linee aeree, per tratte marittime e per
noleggio pullman per trasporto espulsi, il dipartimento ha affrontato una spesa
di circa 13,6 milioni di euro, mentre per i servizi di scorta sul territorio
nazionale sono stati spesi circa 12,4 milioni di euro.Per la vigilanza nei
centri sono impegnati circa mille operatori, appartenenti alle varie forze di
Polizia. Sono state presentate 7.281 nuove domande di asilo, di cui 1.602 sono
state esaminate direttamente vicino ai luoghi di sbarco. Per la realizzazione
di nuovi centri di permanenza temporanea ed assistenza, spiega ancora la Corte
dei conti, e per la gestione di quelli giý operativi Ë stato previsto uno
stanziamento di circa 41,3 milioni di euro, risultato insufficiente per
sostenere le spese relative al rinnovo delle convenzioni" e per questo il
ministero "ha chiesto un'integrazione che ha portato lo stanziamento
definitivo a circa 46,7 milioni di euro".
13.
Pisanu: "Concluso l'iter per il 58% delle domande di regolarizzazione,
finiremo entro l'anno". Sulle carrette del mare "È inutile alzare
polemiche e polveroni facendo perdere alla gente il senso della misura". (Stranieri
in Italia), ROMA, 23 luglio 2003 "Entro la fine dell'anno sarý terminata
la pi˜ ampia operazione di regolarizzazione mai tentata in Europa". A
rinnovare la promessa del governo agli ostaggi della sanatoria Ë il ministro
dell'interno Giuseppe Pisanu. Ieri, al termine di un incontro a Londra con il
suo collega inglese David Blunkett, il massimo responsabile del Viminale ha
fornito dati aggiornati sulla regolarizzazione, confermando i passi avanti di cui parlavamo due giorni fa.
Sono 402mila 353, il 58% del totale, le domande di regolarizzazione che si sono
trasformate in un contratto di soggiorno e per altre 70mila Ë giý stata
definita la data di convocazione del lavoratore e del suo principale. Sembra
infine superata la strozzatura di Poste italiane, causa di buona parte dei
ritardi della regolarizzazione: le prefetture hanno ormai ricevuto il 96% delle
domande. L'incontro con Blunkett Ë stata anche l'occasione per parlare di
controllo delle frontiere europee. Secondo Pisanu, entro la fine dell'anno
dovrebbe partire il "progetto Nettuno", un programma di sorveglianza
e controllo delle frontiere marittime del Mediterraneo centro - orientale che
coinvolgerý Grecia, Cipro e Malta e prevede un impegno diretto di Italia e Gran
Bretagna. Per il Mediterraneo occidentale dovrebbe partire un progetto analogo,
la cui regia verrý probabilmente affidata alla Spagna. "E' chiaro -ha
sottolineato il ministro- "che si tratta di uno sforzo collettivo al quale
finiranno per partecipare tutti i maggiori paesi europei". Si torna quindi
a parlare di una giusta divisione degli oneri tra i paesi Ue. "Alcuni
paesi tra cui l'Italia -ha ricordato Pisanu - stanno sostenendo spese enormi
per conto dell'intera comunitý" . Per il futuro, "si pensa di
arrivare alla costituzione di un fondo ah hoc per le operazioni di rimpatrio e
comunque di poter ripartire almeno per una quota le spese che riguardano il
controllo delle frontiere". Infine il ministro dell' Interno ha voluto ridimensionare
l'allarme sbarchi che nelle settimane scorse ha provocato un terremoto nella
maggioranza. Al momento, ha assicurato, non Ë previsto nessun arrivo massiccio
di clandestini sulle coste italiane. Riguardo poi agli ultimi sbarchi a
Lampedusa, "È inutile alzare polemiche e polveroni facendo perdere alla
gente il senso della misura: quando arrivano 150 disperati su un paio di
carrette del mare, non sta avvenendo nulla di particolarmente eccezionale se si
considera che ogni anno in Europa entrano non meno di 500 mila
clandestiniÖ"
15.
IMMIGRAZIONE - I Missionari Comboniani denunciano gli aspetti ''palesemente
ingiusti'' della Bossi-Fini (Redattore
sociale) 23 Luglio 2003 - MILANO - "Non molesterai il forestiero":
con questo imperativo tratto dal libro dell'Esodo la "Commissione Giustizia
e Pace" dei Missionari Comboniani ha introdotto un documento sul problema
delle migrazioni, nel quale si contestano apertamente alcuni aspetti della
legge Bossi/Fini. Secondo i Comboniani, la normativa relativa al trattamento
dei "migranti irregolari" in Italia contiene alcuni aspetti
"palesemente ingiusti", denunciati nel documento in questione. Il
primo nodo evidenziato dai missionari, riguarda le procedure di
regolamentazione dell'accesso e della permanenza sul territorio nazionale degli
stranieri, che avrebbero l'effetto di "criminalizzare gli
immigrati"."La condizione di clandestinitý che, di per sË, non Ë e
non puÚ costituire un reato - scrivono i comboniani - viene di fatto tramutata
in una condizione di 'illegalitý' attraverso un ordine di espulsione che non
prevede possibilitý di appello". Un'altra contestazione riguarda la revoca
del diritto di soggiorno per gli stranieri, che puÚ essere negato da una
Questura anche in caso di condanne precedenti per reati minori. Per la
Commissione Giustizia e Pace questo atteggiamento rappresenta una
"condizione restrittiva dei diritti della persona" e
"un'esasperata sottolineatura della distinzione di trattamento tra
cittadini italiani e immigranti irregolari, che diventa veicolo di un'implicita,
ma effettiva mentalitý razzista".Il terzo e ultimo punto di contestazione
della legge Bossi/Fini riguarda le misure relative all'inserimento lavorativo
degli immigrati, che a detta dei missionari "sono in maniera pi˜ o meno
esplicita legate agli interessi del datore di lavoro, e quindi al beneficio
economico che puÚ venire al paese ospitante dal lavoro dell'immigrante.
Quest'ultimo - prosegue il documento - Ë riconosciuto soprattutto come una
risorsa economica, come mano d'opera a basso prezzo, senza una pi˜ comprensiva
considerazione del suo valore come persona soggetto di diritti, dei bisogni
suoi e della sua famiglia, del possibile contributo umano, culturale e
spirituale che potrebbe apportare al nostro paese".
16.
IMMIGRAZIONE - Lavoratori extracomunitari: l'Inail traccia una prima fotografia
degli infortuni (Redattore
sociale) 23 luglio 2003 - ROMA - Il 7 luglio scorso l'Inail ha presentato il
Rapporto Annuale Inail 2002. Il quadro viene completato da una prima
riflessione, che d'ora in poi costituirý un appuntamento periodico nel tempo,
accompagnata da dati statistici significativi, sul fenomeno degli infortuni dei
lavoratori extracomunitari. Le elaborazioni statistiche dell'Inail sono
effettuate in base al codice fiscale dell'infortunato e, pertanto, fanno riferimento
non alla cittadinanza ma al Paese di nascita del lavoratore. E' interessante
notare, come primo approccio di carattere sistematico al problema, che gli
infortuni sul lavoro occorsi a lavoratori extracomunitari nel 2002 sono stati
76.600, pari al 7,9% del totale nazionale (967.785); nello stesso anno si sono
verificati 91 casi mortali corrispondenti al 6,5% del totale nazionale (1.397).
Mettendo in relazione questi dati e quelli forniti dall'Osservatorio INPS,
secondo il quale sono oltre 1.800.000 gli extracomunitari ufficialmente
occupati nel nostro Paese, si rileva un indice di incidenza infortunistica pari
a 41,7 per 1000 occupati che Ë inferiore al valore medio nazionale (45,3).
Bisogna considerare, perÚ, che per gli extracomunitari Ë verosimilmente
presente una minore propensione alla denuncia degli infortuni. Gli infortuni
riguardano principalmente uomini (85,1%) e classi di etý giovanili (oltre il
95% ha meno di 50 anni), e le comunitý pi˜ interessate al fenomeno
infortunistico sono quella marocchina (22,7% del totale infortuni), l'albanese
(11,7%) e la tunisina(7%). Il Marocco Ë primo anche nella graduatoria degli
infortuni mortali (15 casi) seguito da Romania (14) e Albania (13). E' da
sottolineare come sia meno significativa la quota di infortuni occorsi a
lavoratori filippini e cinesi che pure sono tra le comunitý pi˜ numerose in
Italia. I settori di attivitý dove si verifica il maggior numero di infortuni
sono l'Industria Manifatturiera (1/3 degli infortuni totali) e le Costruzioni
(12,6%).Sempre nella Manifatturiera si registra il pi˜ alto numero di incidenti
mortali (25); 17 i morti nelle Costruzioni e 16 nei Trasporti, dati questi che
si presentano coerenti con quelli relativi ai lavoratori italiani. Passando
alla ripartizione territoriale, si nota che gli infortuni si concentrano
soprattutto in quelle regioni dove pi˜ forte Ë la presenza di lavoratori
extracomunitari: il Veneto (22,8%), la Lombardia (22,6%) e l'Emilia Romagna
(21,7%). PressochÈ analoga la situazione per quello che attiene ai casi
mortali, con l'Emilia Romagna che registra 22 casi, la Lombardia 21 e il Veneto
17. Da sole queste tre regioni, quindi, assommano oltre i due terzi del totale
infortuni fatti registrare dai lavoratori extracomunitari nell'anno 2002.
17. CARITAS:
Roma,in 20 anni assistenza medica a 75mila immigrati mille volontari hanno
garantito il diritto alla salute. (ANSA), ROMA, 22 LUGLIO - La Caritas di Roma ha festeggiato questa
mattina i 20 anni di attivita' della propria area sanitaria con una cerimonia
alla quale hanno preso parte, fra gli altri, il ministro della Salute, Girolamo
Sirchia e il suo direttore monsignor Guerino Di Tora. Il servizio e' riservato
a chi non e' iscritto o non puo' accedere al servizio sanitario nazionale. In
20 anni di attivita' l'area sanitaria, che ha il suo fulcro nel poliambulatorio
di via Marsala, nella stazione Termini, ha curato nella capitale quasi 75mila
pazienti di 140 diversi paesi del mondo con oltre mille volontari. In media la
Caritas fornisce assistenza a tremila nuovi pazienti l'anno. ''Venti anni sono
una storia grande - ha detto monsignor Di Tora - ma sono anche un punto di
partenza. Dobbiamo capire che questo e' un impegno non solo di alcuni ma la
realta' di ogni cristiano e di ogni cittadino''. Il ministro Sirchia ha detto
che manifestazioni di questo genere sono un momento di riflessione per tutti.
''Valutiamo positivamente queste attivita' perche' sono rivolte a decine di
migliaia di persone che sono escluse - ha detto il ministro - Certo, ci sono
problemi organizzativi da capire e studiare per
evitare che queste forme di volontariato crescano a macchia di leopardo e non abbiano continuita'. Comunque non si tratta di un fenomeno di supplenza dello Stato. La societa' non e' fatta solo di istituzioni ma anche di volontariato e societa' civile''. I volontari hanno regalato al ministro un libro fotografico sull'emigrazione italiana in Svizzera negli anni '60 e '70 ed in cambio hanno chiesto al ministro un appoggio per presentare in sede europea una proposta di direttiva per il diritto alla
salute per
tutti.
18. SANITA':
Caritas affida a Sirchia proposta direttiva Ue. Impegno del ministro a
consegnarla alla commissione sanita' del parlamento e alla commissione Ue. (ASCA), ROMA, 22 luglio - Una proposta di direttiva per il
consiglio dell'Unione europea che assicuri l'assistenza sanitaria agli
immigrati da parte dei paesi di accoglienza. Elaborata dalla Caritas e da altre
organizzazioni di volontariato italiane, la proposta e' stata consegnata oggi
al ministro della Sanita', Girolamo Sirchia, in occasione della visita
dell'area sanitaria Caritas di Roma che compie venti anni. Il ministro ha preso
l'impegno di consegnarla alla Commissione sanita' del Parlamento europeo e alla
Commissione europea ricordando come ''l'Unione si sia spesso impegnata contro
l'esclusione sociale''. ''Non garantisco che venga adottata - ha detto - ma
garantisco il mio impegno a consegnarla''. La proposta, promossa dalla Caritas
romana, dal Naga di Milano e dall'Oikos di Brescia ha ricevuto consensi ed
adesioni da molte altre organizzazioni impegnate in ambito sociale e sanitario
e da enti pubblici. E' stata elaborata da esperti giuristi e illustrata in via
preliminare ad alcuni parlamentarei italiani a Strasburgo per avviare i
percorsi necessari alla sua discussione e approvazione. Prevede, fra l'altro,
l'impossibilita' di espellere gli immigrati, anche clandestini, gravemente
malati. ''L'Italia - ha detto il ministro - puo' comunque vantare una
legislazione all'avanguardia per quanto riguarda l'assistenza agli immigrati''.
La regione Lazio, come ha rilevato il responsibale dell'area scentifica,
Salvatore Gerace, puo' vantare le linee guida in materia piu' avanzate. ''Fra
l'altro - ha aggiunto - questo centro ci costa 350 mila euro all'anno, per meta'
pagati dalla Regione''.
20. RIFUGIATI ñ Il Jesuit Refugee Service : ''Continua ad essere difficile la situazione umanitaria in Etiopia'' (Redattore sociale) 22 luglio 2003 - ROMA - Continua ad essere difficile la situazione umanitaria in diverse regioni dell'Etiopia. Lo denuncia il "Jesuit Refugee Service" (JRS), facendo un bilancio nell'insieme positivo delle risposte ricevute all'appello lanciato il giorno di Natale 2002, ma ribadendo che sono ancora notevoli le necessitý cui rispondere e l'emergenza-fame Ë tutt'altro che conclusa. Lo riferisce l'agenzia Vidimus Dominum. I dati del JRS, il Servizio di assistenza a profughi, rifugiati e sfollati da parte della Compagnia di Ges˜, indicano inoltre che per rispondere all' emergenza Ë stato assai importante il lavoro di altre Congregazioni, soprattutto le Missionarie della Caritý e le Missionarie della Consolata. "Nonostante il JRS non sia direttamente impegnato nei soccorsi - rileva il Rapporto - ha stabilito di trasferire fondi ricevuti dai donatori a coloro che operano nell'area, in particolare alle Suore Missionarie della Caritý. La crisi Ë ora ad un punto molto critico perchÈ le riserve alimentari diminuiscono e il nuovo raccolto non Ë ancora sicuro. Anche il bisogno di sementi per nuove piantagioni Ë urgente" e sono a rischio ben 11 milioni di persone. Le Missionarie della Caritý rilevano che con le risposte all'appello di Natale, Ë stata tamponata appena l'emergenza che Ë forte anche nel sud, considerato di solito la zona pi˜ autosufficiente del paese. Da qui appunto la necessitý di un nuovo appello internazionale e da parte del JRS la massima attenzione affinchÈ non si dimentichi la situazione del paese africano.
La
rassegna stampa puÚ essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it
- (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli
immigrati in Italia tra media, Societý civile e mondo del Lavoro")