EMIGRAZIONE NOTIZIE N. 17 ñ 7 MAGGIO
2003
PACE E SOLIDARIET¿ LE LINEE GUIDA DELLA II CONFERENZA MONDIALE DEI
GIOVANI TOSCANI ALLíESTERO
Intervista a Lorenzo Murgia ñ
Vice-Presidente vicario del Consiglio dei Toscani allíEstero
VOTO ESTERO ñ TREMAGLIA ìOSTILEî ALLE LISTE DI PARTITO
LE CELEBRAZIONI IN BRASILE
DEL 25 APRILE E UNA TESTIMONIANZA DI ANNITA GARIBALDI
PRIMO MAGGIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE CGIL, CISL, UIL AD ASSISI
ARTICOLO 18: I DS CONFERMANO LA INUTILITAí DEL REFERENDUM
ARTICOLO 18 ñ APPELLO DEL COMITATO DEL SIí
NUOVO DIRETTIVO DELLA
GIOVENTUí VENETA ARGENTINA (GVA)
DALLA TOSCANA UN CONTAINER PER I BAMBINI DELLA FONDAZIONE PADRE
MARIO DI BUENOS AIRES
VISITA DEI DS IN ARGENTINA, BRASILE E VENEZUELA
COPENHAGEN: CONVEGNO SULL'IDENTITAí NAZIONALE ITALIANA
UN GRUPPO GIOVANILE NELLíASSOCIAZIONE
DEI LUCCHESI NEL MONDO
COSTITUITO A MELBOURNE IL COORDINAMENTO PER LA PACE
EMIGRAZIONE: CORDA CONFERMATO PRESIDENTE DELLíACRASE
DOCUMENTAZIONE
PROPOSTA DI LEGGE
DíINIZIATIVA DEI DEPUTATI SERENI, MONTECCHI
ISTITUZIONE DEL COORDINAMENTO DELLE DONNE ITALIANE
ALLíESTERO (CDIE)
PACE
E SOLIDARIET¿ LE LINEE GUIDA DELLA II CONFERENZA MONDIALE DEI GIOVANI TOSCANI
ALLíESTERO
La
Regione Toscana, con líalto Patronato del Presidente della Repubblica e in
collaborazione con la Provincia di Lucca, il Comune di Viareggio e la Provincia
di Massa Carrara, concludendo il percorso sviluppatosi attraverso le
pre-conferenze di New Orleans (Nord America), La Plata (Sud America), Perth
(Australia) e Glasgow (Europa), ha organizzato a Viareggio e Marina di Carrara,
dal 24 al 26 aprile, la II Conferenza mondiale dei giovani toscani.
Si
Ë trattato di un evento organizzato in maniera impeccabile, cui bisognerý
guardare con attenzione e interesse anche in vista della organizzazione della
Prima Conferenza Mondiale dei Giovani, come ha sottolineato lo stesso
Segretario Generale del C.G.I.E., Franco Narducci, presente anchíegli alla
giornata inaugurale.
La
Conferenza di Viareggio e Marina di Massa, rappresenta senzíaltro un momento di
straordinaria importanza per il mondo dellíemigrazione italiana, in quanto ha
offerto la possibilitý a giovani provenienti da tutti gli angoli del pianeta,
non solo di entrare in contatto tra di loro, ma soprattutto di incontrare le
giovani generazioni residenti in Toscana, per un confronto che si Ë rivelato
altamente proficuo e i cui contenuti forniscono delle ottime basi per creare
nuovi eventi e dar vita a nuove dinamiche per realizzare lavori in prospettiva
positivi.
Dalla
Prima Conferenza Mondiale dei giovani Toscani dellíanno 2000 svoltasi a
Montecatini, líassessore regionale alla cultura e presidente del Consiglio dei
toscani allíestero, Mariella Zoppi, e i vice-presidenti dello stesso Consiglio,
Lorenzo Murgia e Sergio Scocci, hanno sviluppato un percorso preparatorio, che
passando attraverso quattro pre-Conferenze continentali, ha consentito un
confronto, una riflessione e una verifica in preparazione dellíincontro finale
di Viareggio, dove cento delegati, provenienti da 4 continenti, hanno potuto
incontrare tra gli altri un folto gruppo di coetanei che vivono in Toscana,
provenienti da comuni e zone particolarmente sensibili al tema
dellíemigrazione. Complessivamente si Ë trattato di circa 250 ragazze e ragazzi
che confrontandosi su temi quali: identitý culturale e linguistica, formazione
e lavoro, ambiente e diritti, hanno prodotto una notevole mole di lavoro che
servirý ad indirizzare la politica della regione Toscana verso le nuove
generazioni residenti allíestero.
Durante
la prima giornata era presente fra gli altri il Vice Presidente della Giunta
regionale della Toscana, Angelo Passaleva, che ha in primo luogo sottolineato
come sia quanto mai auspicabile il superamento di ogni timore e riserva nei
confronti dei numerosi immigrati che giungono in Italia. Da questo punto di
vista, i giovani toscani nel mondo rappresentano un esempio lampante di come si
possa camminare insieme e senza contrasti tra persone di cultura diverse. Hanno
poi preso la parola, l'Assessore al Bilancio e alla Programmazione della Giunta
Regionale, Marco Montemagni, il Presidente della Provincia di Lucca, Andrea
Tagliasacchi, il Presidente dell'Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, il
Presidente di Legambiente Ermete Realacci, ed Enrico Menduni docente di Scienze
della Comunicazione presso l'Universitý di Siena. Da ricordare anche l'appello
del Presidente dell'UNCEM regionale Francesco Pifferi che ha evidenziato la
necessitý di far rivivere gli ideali, i valori ed i simboli della Toscana
attraverso l'organizzazione di una specifica giornata dedicata ai corregionali
nel mondo.
Ma,
líefficacia della brillante iniziativa, realizzata grazie anche al quotidiano
lavoro di Giovanna Giustiniani, Maura Chiarini, Patrizia Barboncini, Patrizia
Papini, Alessandro Federigi, non puÚ e non deve essere misurata soltanto
attraverso i documenti prodotti, ma soprattutto nellíatmosfera venutasi a
creare sia complessivamente e sia nei singoli gruppi di lavoro (Lingua e
Cultura; Globalizzazione: volontariato- formazione e lavoro; Comunicazione;
Ambiente), e infatti líiniziale diffidenza che circondava i diversi gruppetti
formatisi spontaneamente per la comune provenienza geografica, ha finito per
sfociare in una generale armonia che si Ë rivelata fondamentale per la creazione
di gruppi in cui australiani e brasiliani lavoravano spalla a spalla, Ë che
hanno dato la misura di quanto possa essere proficua líinterculturalitý e la
condivisione di esperienze unita allla vitalitý dei giovani.
Come
ha voluto sottolineare il Presidente della Conferenza episcopale toscana Mons.
Alessandro Plotti, i giovani hanno avuto la possibilitý di interagire e
comunicare grazie ad una lingua comune e grazie al comune amore per líItalia e
la Toscana in particolare, che ha permesso di dare alla luce interessantissime
proposte e documenti, che andranno senzíaltro presi in considerazione nel
momento in cui si deciderý di intervenire a favore dei giovani toscani
allíestero.
Le
splendide giornate di fine aprile hanno anche consentito ai delegati di integrare
il lavoro delle Conferenze, con interessanti e proficue visite guidate alla
cittý di Viareggio ed alla cittadella del Carnevale, a Lucca, Massa, e a
Carrara con le sue cave di marmo ed atelier di scultura. Il tutto grazie ad una
organizzazione inappuntabile, che non ha voluto trascurare nessun dettaglio ed
ha tenuto conto delle esigenze di tutti senza lasciare spazio a nessun disguido
o malumore.
I
lavori iniziatisi nel viareggino ìCentro Congressi Versiliaî ñ Hotel Principe
di Piemonte -, si sono conclusi nella sala convegni del centro fieristico
internazionale di Marina di Carrara. Qui, hanno moderato e condotto la giornata
Mariella Zoppi, Lorenzo Murgia, Gualtiero Pratesi e Sergio Scocci. » stato
proprio Pratesi, membro storico della Consulta toscana, a ricordare come egli
stesso insieme ad Olla abbia dato inizio al percorso che ha messo in relazione
la regione e le collettivitý toscane allíestero. » stata cosÏ la volta della
lettura del primo documento finale realizzato dal gruppo ìLingua e Culturaî,
che ha evidenziato la necessitý di recuperare le origini da parte delle giovani
generazioni residenti allíestero, ma soprattutto la loro esigenza di entrare in
contatto con la cultura contemporanea che rappresenta, forse, lo stimolo
maggiore per avvicinarsi alla storia della propria terra. Da ciÚ il bisogno di
correlarsi alla Toscana su pi˜ livelli e ricevere un contributo continuo e
diretto dalle persone residenti in Italia, piuttosto che limitarsi a vivere
esperienze turistiche occasionali e poco costruttive.
Il
gruppo ìGlobalizzazione: volontariato-formazione e lavoroî ha indicato nella
condivisione di esperienze, cultura e tecnologie, la via per una
globalizzazione responsabile; inoltre, ha richiesto lo snellimento delle
procedure burocratiche e che la formazione professionale sia pi˜
specificatamente tecnica e sia sviluppata con maggior collaborazione tra le PMI
italiane e quelle estere (sudamericane in particolare). A questo proposito, si
Ë voluto suggerire la creazione di un elenco di imprese toscane in grado di
ospitare stage e tirocini. A conclusione del documento i ragazzi hanno chiesto
líinserimento nelle liste dei volontari della protezione civile, i nominativi
dei volontari toscani residenti negli altri paesi europei, pronti ad
intervenire in caso di emergenza su di un territorio che considerano
appartenergli.
La
scarsa informazione e líinadeguato coinvolgimento sulle tematiche migratorie
dei giovani residenti in Toscana, Ë stato il punto di partenza della critica
mossa da chi si Ë occupato di ìComunicazione e contatti fra i giovaniî. Un
documento molto costruttivo, che ha rilevato inoltre líimportanza della
costituzione di una pagina tematica per i giovani toscani e di una mailing list
aperta a tutti quelli interessati a conoscere la realtý dei giovani toscani nel
mondo.
La
lettura dei documenti Ë stata conclusa dal portavoce del gruppo ìAmbienteî, che
ha dato lettura di un significativo testo, che partendo dalla constatazione
della drammatica situazione ambientale, ha evidenziato come líattuale modello
di sviluppo non sia pi˜ sostenibile, si rendono necessarie, di conseguenza,
urgenti prese di posizione drastiche sia a livello istituzionale che a livello
associativo e personale. » stata trattata líimportanza della differenziazione
dei rifiuti e del loro riciclaggio, líimportanza della salvaguardia delle
risorse e della ricerche di fonti energetiche alternative; mentre sul piano
delle proposte si Ë mantenuto un profilo basso e di pi˜ facile attuazione,
infatti si Ë fatta richiesta alla regione Toscana, di una maggiore opera di
sensibilizzazione e di educazione alle tematiche ambientali, e questo
attraverso la pubblicazione di un opuscolo, sotto forma di vademecum che
illustri i comportamenti pi˜ adeguati alla tutela ambientale e faccia al
contempo presenti i danni derivanti dai nostri comportamenti nocivi. Inoltre,
si Ë fatta richiesta di uníassistenza on-line da parte di esperti regionali
sulle tematiche ecologiche, oltrechË la diffusione via internet del lavoro
realizzato per la salvaguardia ambientale da parte della regione Toscana.
Da
tutti i documenti finali Ë emerso un messaggio di pace e solidarietý, e cosÏ
come ha voluto sottolineare anche Dino Nardi (membro dellíufficio di presidenza
del Consiglio dei toscani allíestero, coordinatore per lííEuropa delle
associazioni toscane), elemento comune Ë stata la mancanza di richieste
puramente assistenziali, al cui posto troviamo la ferma volontý di voler
attuare e realizzare con le proprie forze progetti ed iniziative cui la regione
deve solo trasferire le proprie esperienze e il know-how pregresso.
Nardi,
inoltre, ci ha parlato dellíindispensabilitý di un ricambio generazionale
allíinterno delle associazioni per rafforzarle, ma il problema rimane quello di
trovare il sistema per avvicinare i giovani a queste strutture gestite da
persone anziane, perchÈ Ë innegabile il loro interesse a partecipare, e proprio
per questo la regione Toscana ha investito e continua a farlo sui giovani,
inserendo a tutti i livelli una rappresentanza giovanile nelle strutture che si
occupano di emigrazione.
Hanno
preso la parola ed indirizzato il loro saluto a tutti i convenuti anche il
presidente del Comites di S. Francisco Carlo Mannocci, lo stesso Nardi, Luigi
Moscardini, il sindaco del comune di Carrara Conti, líassessore alle politiche
sociali della Provincia di massa Carrara Carlo Martini.
Dopo
la lettura del messaggio giunto dal Ministro degli Italiani nel mondo, Mirko
Tremaglia, impossibilitato a presenziare la giornata conclusiva, nonostante la
sera prima si trovasse soltanto a pochi chilometri di distanza a Bagni di
Lucca, Mariella Zoppi che nella giornata di apertura aveva annunciato la
creazione di un Forum dei giovani, che verrý inserito nella nuova legge per i
toscani allíestero, ha parlato della formazione di un coordinamento che
dovrebbe fungere da interlocutore per definire le politiche destinate ai
giovani e offrire un contributo per mantenere vivo il rapporto con i giovani
emigrati, cosÏ come Ë emerso durante i giorni della Conferenza. Inoltre,
líassessore regionale alla cultura ha parlato anche delle Associazioni come
linfa della politica verso i Toscani allíestero, che hanno garantito negli anni
una continuitý nei rapporti e hanno permesso ai giovani di esprimersi senza
condizionamenti di sorta, giovani che offrono entusiasmo nei confronti del
rinnovato rapporto con la Toscana. Per la Zoppi bisognerý incrementare i corsi
di lingua: avviando un rapporto pi˜ strutturale e organico con la Dante
Alighieri.
Giunto
a metý mattinata il Presidente della Giunta regionale toscana, Claudio Martini,
ha ricordato il recente incontro avuto con la comunitý italo-argentina a La
Plata, dove ha potuto constatare come la lingua comune costituisca un mezzo non
solo di comunicazione ma anche di avvicinamento. Martini ha voluto poi sottolineare
líimportanza della Conferenza, che ha permesso di avvicinare i giovani toscani
allíestero alla propria regione, esperienza utile per conoscerne storia e
cultura, ma anche per conoscerne il presente, fatto di nuove idee e nuovi
impegni. Il Presidente della Giunta ha inoltre indicato tre sfide che possono
vedere protagonisti i giovani toscani in tre diversi settori: come strumento di
una nuova solidarietý e sostegno tra Europa e paesi latinoamericani, in cerca
di nuovo slancio e sviluppo; per contribuire ad aprire nuovi ponti di dialogo
tra cultura europea e statunitense, che ha conosciuto momenti di tensione e
diffidenza; e infine per dare pi˜ forza al sogno dellíEuropa unita, affinchÈ
non rimanga un semplice accordo formale.
Martini
ha concluso il suo intervento annunciando un particolare impegno, da parte
della Regione, per favorire non solo la comunicazione fra tutti i toscani del
mondo, ma fra la stessa regione e il mondo, potenziando il sito web, dove si
potranno trovare non solo testi scritti, ma file audio grazie ai quali sarý
possibile non solo conoscere ciÚ che fa la Toscana, ma anche migliorare la
conoscenza della lingua italiana. Doveroso il richiamo finale alla tutela dei
diritti e alla Pace, strumenti indispensabili per un fruttuoso dialogo fondato
sulla cultura e la conoscenza, ma anche necessari affinchÈ le nuove generazioni
sviluppino appieno le proprie potenzialitý.
Cristiano Marcellino
Intervista a Lorenzo Murgia ñ Vice-Presidente vicario
del Consiglio dei Toscani allíEstero
Murgia,
un tuo commento sui lavori che si stanno svolgendo qui a Viareggio in occasione
della seconda Conferenza mondiale dei giovani toscani allíestero.
Il
mio giudizio Ë senzíaltro positivo, ho visto ragazzi davvero motivati, in
particolare quelli provenienti dallíestero che hanno avuto modo attraverso le
pre-Conferenze di preparare il lavoro da svolgere qui a Viareggio e marina di
Carrara, hanno individuato i temi principali da affrontare e discutere. Poi i
giovani portano una linfa e una sensibilitý diversa, bisogna rapportarsi a loro
in maniera differente rispetto a quanto facciamo nel momento in cui ci
confrontiamo con le associazioni degli adulti. Ma, quello che noi vogliamo
fare, anche attraverso le proposte di modifica della legge regionale per i
toscani emigrati, Ë di stabilire dei momenti di incontro e confronto periodici
fra i giovani di origine toscana(FORUM), inserendoli anche negli organismi di
direzione del Consiglio dei Toscani allíestero, attraverso líinserimento dei
coordinatori nellíufficio di presidenza in modo che partecipino
complessivamente alla vita della Consulta (líattuale Consiglio dei toscani
allíestero).
Che
tipo di lavoro svolge attualmente la Regione e pi˜ in particolare il Consiglio
di cui Ë Presidente Mariella Zoppi nei confronti dei nostri emigrati?
La regione Toscana spende in favore dei
giovani, pi˜ del 50% del proprio bilancio destinato allíemigrazione; ospitiamo
i ragazzi per i corsi di lingua e cultura italiana, per i corsi di formazione e
borse di studio ìMario Ollaî (dai 3 ai 6 mesi per apprendere mestieri
tradizionali), per i masters post-universitari, in totale vengono nella nostra
Regione dai vari Paesi di emigrazione tra i 115 e i 120 ragazzi allíanno. Oltre
a questo finanziamo anche iniziative culturali che ci vengono proposte non solo
dalle nostre associazioni ma anche direttamente dagli stessi giovani. Poi non
dimentichiamo che abbiamo costituito 18 associazioni di giovani, molte delle
quali sono sezioni giovanili di associazioni giý esistenti.
Cosa
si aspetta, invece, la Regione Toscana da questo appuntamento e pi˜ in generale
dalla creazione di sinergie con le giovani generazioni residenti allíestero.
Il nostro obiettivo era quello di realizzare un contatto fra i ragazzi
che vivono, lavorano o studiano in Toscana e i ragazzi che vivono allíestero,
che in realtý sono Toscani solo di origine, infatti, si tratta in quasi tutti i
casi di emigrati di terza generazione. Alcuni di loro avevano giý partecipato
alla prima conferenza mondiale di Montecatini, cosÏ era consapevole di quello
che avrebbe trovato qui a Viareggio e Marina di Carrara, tutti gli altri si
sono trovati di fronte ad una realtý completamente nuova, ma mi sembra abbiano
reagito splendidamente.
Pi˜
concretamente quali saranno i prossimi passi del Consiglio dei Toscani
allíEstero, anche sulla base dei documenti che questa Conferenza ha prodotto?
Innanzitutto mi fa piacere notare come le proposte e le idee di questi
ragazzi siano molto concrete e di conseguenza realizzabili. In pi˜, noi
aspiriamo a creare un ricambio generazionale nellíassociazionismo di
emigrazione, a cui faccia seguito un rinnovo strutturale, poichÈ le ragioni che
spingono questi ragazzi a lavorare insieme ed associarsi non sono
necessariamente le stesse ragioni che hanno spinto i loro genitori o nonni a
fondare le associazioni.
Le proposte di modifiche alla Legge regionale per i Toscani allíestero
che pure Ë molto recente (1999), nascono proprio da questa esigenza di aprirci
ai giovani, attraverso la partecipazione e la responsabilizzazione, e sono il
risultato emerso dagli incontri delle 4 pre-Conferenze continentali che hanno
preceduto questo incontro di Viareggio e marina di Carrara.
Inoltre, tra le richieste emerse da questo incontro spicca senzíaltro
quella di migliorare il sito web regionale, oggi troppo complicato da
raggiungere e poco agevole per la navigazione, rendendolo anche pi˜ efficace
dal punto di vista grafico. Inoltre, affidando a qualche Provincia o ad un
Centro di documentazione, lo sviluppo delle nostre pagine web, avremmo la possibilitý
di mettere in rete le attivitý, le iniziative, le pubblicazioni che parlano
della cultura e delle tradizioni toscane, affinchË ne possano usufruire tutti.
In questo modo, potremmo riuscire ad informare quanto pi˜ possibile la societý
toscana da una parte e le associazioni dallíaltra, potremmo condividere quelle
esperienze, quelle proposte, offrendo cosÏ maggiori opportunitý ai nostri
giovani.
In sintesi, tutte le esperienze regionali possono, e devono portare un contributo importante sia alla Conferenza Mondiale dei Giovani che dovrý essere organizzata dal Governo centrale e sia allo stesso Consiglio Generale degli Italiani allíEstero. PerchÈ nella riforma del C.G.I.E. non cíË una proposta che preveda líinserimento di giovani tra i suoi organismi, e tutte le proposte di modifica che sono state fatte per il Consiglio Generale degli Italiani allíEstero, come il coinvolgimento delle Regioni, delle Province e degli enti locali, i Ministeri non hanno mai previsto líallargamento della partecipazione ai giovani, cosÏ anchíesso rimane una struttura che ha come punto di riferimento quella vecchia emigrazione alla quale si guarda sempre, ma che non rispecchia pi˜, o li rispecchia solo in parte, i problemi attuali.
Cri
VOTO
ESTERO - CALZOLAIO (DS): UN IMPEGNO COMUNE PER UN PIANO STRAORDINARIO DI
INFORMAZIONE DEGLI ELETTORI ITALIANI ALLíESTERO
La risoluzione
presentata alla Camera da me e da altri deputati de líUlivo, mirante a
richiedere líadozione di un piano straordinario di comunicazione finalizzato a
informare ed a motivare i cittadini italiani allíestero in vista dellíesercizio
del voto per corrispondenza, ha ottenuto un primo, parziale risultato. Il
Governo, infatti, per bocca del Sottosegretario Boniver, pur dichiarandosi
contrario allíaccettazione della risoluzione nella formulazione con cui Ë stata
presentata, ha ammesso la necessitý di compiere uno sforzo particolare per
favorire una soddisfacente partecipazione al voto in occasione del prossimo
referendum del 15 giugno, che sarý la prima prova alla quale la nuova legge del
voto per corrispondenza sarý sottoposta.
Le notizie, infatti,
non sono molto confortanti. Solo una metý di coloro che sono stati contattati
dai consolati per la verifica dei loro dati anagrafici ha risposto e, tra
questi, molti, forse troppi, sono stati coloro che volutamente o erroneamente
hanno dichiarato la loro opzione per il voto in Italia. La situazione dovrebbe
destare un forte allarme: ci potremmo trovare di fronte ad un fenomeno di
disattenzione, dovuto a scarsa informazione, o addirittura a disaffezione dal
voto, che va prontamente affrontato e con misure adeguate.
Voglio ricordare che
il CGIE, nellíAssemblea di metý Aprile ha votato, allíunanimitý, un ordine del
giorno con il quale ha richiesto un intervento straordinario per informare e
motivare al voto. In piena consonanza con i rappresentanti delle comunitý
presenti nel CGIE, resto convinto che, al di lý delle misure specifiche che
saranno adottate per la scadenza referendaria, sia importante adottare un piano
di informazione, sostenuto da risorse adeguate e straordinarie, che veda il
pieno coinvolgimento dei COMITES e del CGIE, delle forze associative, sindacali
e di patronato, dei mezzi di informazione in lingua locale ed in lingua
italiana, che sono quelli pi˜ a diretto contatto con le comunitý. Per questo,
ho anche chiesto che líelenco degli iscritti alle liste elettorali sia messo a
disposizione delle Commissioni Parlamentari e dei COMITES.
Ho accolto, dunque,
líinvito a riformulare la risoluzione in questo senso, salvaguardando la
sostanza del piano, di cui si chiede la presentazione entro il mese di luglio,
ed esprimo l'augurio che, al di lý delle posizioni di schieramento, una comune
responsabilitý possa prevalere rispetto alla messa a regime di una prova tanto
delicata qual Ë il voto per corrispondenza degli italiani all'estero.
On. Valerio Calzolaio (DS)
VOTO
ESTERO ñ TREMAGLIA ìOSTILEî ALLE LISTE DI PARTITO
Tremaglia ha reso
noto un sondaggio effettuato attraverso interviste distribuite in 10 Paesi, di
cui quattro europei e sei extraeuropei. I Paesi presi in esame sono i seguenti:
ARGENTINA, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Svizzera,
USA, Venezuela.
In ciascuno di
questi Paesi Ë stato contatto un Istituto leader nelle ricerche sullíopinione
pubblica ed iscritto allíESOMAR, cui Ë stato affidato il compito di eseguire
ìin locoî la ricerca.
Il sondaggio ha
avuto una durata media di un mese, da febbraio a marzo del 2003.
Líelaborazione della
ricerca effettuata a totale per Paese e per raggruppamenti di Paesi europei ed
extraeuropei, Ë stata effettuata in Italia in funzione di quanto gli Istituti
esteri hanno inviato come esito del lavoro di interviste compiute.
Il 100% degli
intervistati risulta essere cittadino italiano residente nei singoli Paesi,
avente quindi diritto al voto in Italia tramite posta.
Alle domande poste
cosÏ Ë stato risposto.
ìApprova il voto per
corrispondenza?î.
Risposta: 62% sÏ;
non approva il 21%; senza opinione il 17%.
Seconda domanda:
ìHa fiducia nel Ministro Tremaglia?î.
Risposta: ha fiducia
il 70%, ha poca fiducia il 19%, per nulla lí11%.
In merito al 70% che
ha ìfiduciaî, queste le percentuali Paese per Paese:
Belgio 45%, Francia 79%, Germania 80%, Svizzera 54%, Argentina 90%,
Australia 64%, Brasile 70%, Canada
70%, USA 71%, Venezuela 79%.
Circa líimpostazione
di Tremaglia di fare liste che siano rappresentative della societý civile e
delle Associazioni, con un ìnoî ai partiti, risultano essere díaccordo con il
Ministro il 58%, non díaccordo il 21%, senza opinione il 21%.
Tremaglia ha reso
noto questi risultati del sondaggio e ha sostenuto un netto ìNOî ai partiti
appoggiando invece una grande maggioranza per una politica per gli Italiani nel
mondo. Solo cosÏ si potrý dar luogo a un Gruppo parlamentare degli Italiani
allíestero che avrý un rapporto preferenziale e privilegiato con i 351
parlamentari di origine italiana che sono nel mondo.
Solo cosÏ si potrý
fare líinteresse dellíItalia in ogni Stato ospitante e per gli italiani
allíestero. Se invece si sceglie la via dei Partiti, gli eletti, divisi Partito
per Partito, verrebbero a non contare nulla.
Grande vi Ë giý
líadesione allíiniziativa di Tremaglia.
La prima prova, e la
prima vittoria, si avrý con le elezioni dei Comites entro la fine di
questíanno. Soprattutto per queste elezioni vi sarý un raggruppamento di
Associazioni e uomini della societý civile che si ritroveranno uniti in una
sola lista per rappresentare effettivamente gli Italiani allíestero; contro di
loro vi sarý lo schieramento dei Partiti che Tremaglia respinge.
VOTO
ESTERO ñ PITTELLA E DANIELI: LA PROPOSTA DI UNA COALIZIONE APOLITICA Eí UN
CONTRIBUTO NEGATIVO DI TREMAGLIA ALLA CAUSA DEGLI ITALIANI ALLíESTERO
A proposito del
sondaggio che Tremaglia ha diffuso nei giorni scorsi (di cui riferiamo nella
notizia che precede, ndr) líOn. Gianni Pittella e il Sen. Franco Danieli, Responsabili per gli Italiani
allíEstero dei DS e della Margherita, hanno rilasciato la seguente
dichiarazione:
ìNei giorni scorsi il Ministro Tremaglia ha fatto circolare i dati di un
sondaggio secondo cui la comunitý italiana allíestero boccerebbe, in larga
maggioranza, liste di partito alle prossime elezioni politiche ed esprimerebbe
un forte gradimento per líazione svolta dal Ministro medesimo.
Non Ë dato di sapere
con quali strumenti, su quali basi di attendibilitý scientifica líindagine sia
stata svolta e peraltro finanziata da chi.
Eí certo che molti
italiani hanno scritto per manifestare il loro stupore ed anche la protesta per
essere stati accomunati, con líarma del sondaggio, in giudizi che non
condividono affatto.
Ma lasciamo al
Ministro il piacere di bearsi nello specchio ingannevole del sondaggio.
Ci interessa invece
tornare sul dato politico.
Rilanciare, anche in
questa circostanza, la tesi di una coalizione apolitica che dovrebbe eleggere
deputati e senatori destinati ad un gruppo parlamentare ghettizzato, Ë un
contributo negativo che il Ministro dý alla causa degli italiani allíestero.
Lo ribadiamo con
serenitý e senza polemica: si tratta di una mistificazione.
LíOn. Tremaglia sa bene
che il confronto tra gli italiani allíestero avviene limpidamente sulla base
della politica e dei programmi e che, vivaddio, il Parlamento italiano si nutre
della dialettica dei Gruppi Politici e non di monadi qualunquistiche.
Egli stesso Ë un
autorevole rappresentante di una cultura politica e di un Partito e presiede
ancora i Comitati Tricolori che non sono Associazioni senza colore politico.
Ma soprattutto il
Ministro non puÚ non condividere la esigenza che gli eletti che saranno
espressi col voto per corrispondenza, possano esercitare líazione pi˜ incisiva
per trasferire, nellíambito di queste ultime, le proposte e gli impegni per le
comunitý italiane allíestero.
Il Ministro non puÚ
augurarsi che gli eletti del Collegio Estero siano confinati in un angolo del
Parlamento Italiano. CíË, invece, un terreno sul quale possiamo fare un buon
lavoro comune con il Ministro e con le altre forze politiche.
Possiamo delineare
profili e regole comuni che ci aiutino a scegliere, nellíambito di ciascun
partito e schieramento, i candidati migliori, le espressioni pi˜ significative
della comunitý italiana, capaci di rappresentare il mondo politico, ma anche
quello dellíassociazionismo, della cultura, della scienza, della economia,
delle professioniî.
La questione
dellíesercizio in loco del diritto di voto, affrontata con determinazione nella
trascorsa legislatura ñ ed oggetto di ben due modifiche Costituzionali, una
legge ordinaria ed un regolamento di attuazione ñ si ripresenta ora in una
veste pi˜ politica, legata ai futuri possibili schieramenti, alle candidature,
alla scelta del percorso che dovrebbe comunque ñ vale la pena ricordarlo ñ
portarci allíesercizio di un voto che non crei gabbie o ghetti
rappresentativo-culturali ma consenta agli italiani allíestero di contare,
nella giusta misura, nella vita politica nazionale ed internazionale.
Il nostro dovere in
questo momento Ë assicurare un dibattito sereno ma che abbia alcuni punti di
chiarezza: le forze politiche che nella trascorsa legislatura, ed ancora oggi,
si sono impegnate ogni giorno ñ in Parlamento e nel Governo ñ per assicurare
che si passi alla fase di realizzazione del voto, con uníanagrafe unica, certa
ed accurata, uníinformazione garantita e pluralista, a cominciare dal prossimo referendum,
rappresentano la migliore risposta ai sostenitori di un non-ruolo per i partiti
politici. Sarebbe un grave danno per la democrazia se ciÚ avvenisse.
I partiti debbono
invece fare un passo avanti e nessuno indietro. Dare piena legittimitý alla rappresentanza
creata in Parlamento, assumendo líimpegno di sviluppare politiche che guardino
anche alle comunitý italiane nel mondo come parte sia della politica estera che
delle strategie per rafforzare i legami commerciali, culturali e politici
dellíItalia con i Paesi di residenza.
La societý civile,
che non si ritrova sempre interamente rappresentata dalle e nelle associazioni,
dovrý e potrý partecipare, attraverso il confronto delle idee, alla definizione
delle prioritý per le comunitý italiane nel mondo. Ogni forza politica definirý
i propri obiettivi programmatici. In Parlamento, come nel corso di ogni
dibattito politico quotidiano, sarý possibile far nascere convergenze,
alleanze, scelte comuni ed una nuova possibile politica condivisa dalle forze
parlamentari. Con una importante novitý che credo debba costituire un elemento
migliorativo: la formazione, anche allíestero, delle coalizioni.
Un Ulivo allargato
che agisca allíestero, tra le nostre comunitý ma anche nei confronti dei Paesi
di residenza, rappresenta per il centro-sinistra la miglior risposta a chi
fomenta divisioni. Sarý un percorso irto di ostacoli ñ non ultimo quello della
scelta dei programmi e dei candidati ñ ma il cui tentativo rappresenta giý un
impegno ed un riconoscimento della pari dignitý dei cittadini italiani
residenti allíestero.
I partiti debbono
imparare ad ascoltare. Il miglior insegnamento arriva proprio dalle comunitý
italiane allíestero che conoscono ed apprezzano il lavoro delle associazioni,
chiedendo che sia sempre valorizzata, sostenuta e non ostacolata la
progettualitý di cui sono portatrici, ma che contemporaneamente chiedono un
impegno diretto, puntuale e legato alle scelte di indirizzo e di programma
delle forze politiche. Nulla di meno e nulla di pi˜ per puntare ad avere una
rappresentanza democratica, portatrice di valori ed idee, inserita dove puÚ
contare e far contare il voto dei cittadini italiani nel mondo.
Marco Fedi
PITTELLA:
LA COMUNITAí ITALIANA NEL MONDO RINNOVI LíIMPEGNO PER UNA AMPIA UNITAí SUI VALORI DELLA LIBERTAí E DELLA
DEMOCRAZIA
Un messaggio alla
comunitý italiana nel mondo perchÈ rinnovi l'impegno comune per i valori della
libertý e della democrazia, che trovano un momento esaltante nelle lotte dei
Partigiani e nella sconfitta del Fascismo,Ë stato rivolto dal responsabile dei
DS per gli Italiani nel Mondo, l'On. Gianni Pittella.
Per Pittella
ritrovare un'ampia unitý su questi valori, e sentirsi tutti impegnati ad
allargare in ogni parte del mondo gli spazi di libertý, di tolleranza, di
concordia, Ë un obiettivo tanto importante da suggerire di ignorare le
provocazioni venute in queste ore da alcuni esponenti del Centrodestra.
La storia non Ë
acqua. Essa ci consegna esempi e testimonianze che si tramandano di generazione
in generazione, che nutrono l'azione politica e civile per la democrazia. Sono
convinto, ha concluso Pittella, che gli Italiani all'Estero svolgeranno, in un
tempo cosÏ difficile, una funzione importante di raccordo e di dialogo tra
tutti coloro che, al di lý del credo politico e religioso, del colore della
pelle e della provenienza geografica, sanno che ci sono valori unificanti
irrinunciabili, la libertý e la democrazia che vanno difesi sempre.
LE
CELEBRAZIONI IN BRASILE DEL 25
APRILE E UNA TESTIMONIANZA DI ANNITA GARIBALDI
Anche allíestero,
organizzate dalle nostre Istituzioni locali e dalle nostre comunitý colý
residenti, si sono tenute le celebrazioni del 25 Aprile, Festa della
Liberazione dellíItalia dal nazifascismo. Segnaliamo, fra tutte, quella di Rio
de Janeiro che si Ë svolta nella Casa díItalia ñ Salone Istituto Italiano di Cultura ñ durante la quale
hanno preso la parola il Console Generale Dr. Francesco Mariano, il Direttore
dellíIstituto Italiano di Cultura, Dr. Franco Vincenzotti, il Presidente del
Comites, Dr. Arduino Monti e
il Presidente dellíAssociazione Anita e Giuseppe Garibaldi, Dr. Giorgio
Veneziani.
LíAssociazione Anita
e Giuseppe Garibaldi ha consegnato
una decorazione a due partigiane in riconoscimento del contributo dato dalle
donne alla lotta contro il nazifascismo. Presenti molti nostri connazionali e amici brasiliani.
Ci piace segnalare
anche un messaggio pervenuto alla nostra redazione da parte di Annita
Garibaldi, consigliera del CGIE, il cui padre morÏ a causa dei patimenti subiti
nei campi di concentramento nazisti:
ìComplimenti per
questo 25 Aprile. Abbiamo bisogno di stringere i gomiti e sentirci uniti.
LíUruguay offrÏ un salvacondotto a mio padre, Sante Garibaldi, memore della
partecipazione di Giuseppe Garibaldi allíindipendenza della nazione. Ma lui non
potÈ accettare sia per non abbandonare coloro che assieme a lui erano entrati
nella Resistenza in Francia (e forse perchÈ temeva il viaggio per sua figlia
appena nata). Fu arrestato dalla Gestapo, alla quale era stato denunciato dalle
autoritý fasciste in Francia, passÚ quasi due anni nei campi di concentramento
tedeschi, tornÚ, ma, distrutto, morÏ subito. Non si puÚ permettere che le
radici della nostra Repubblica siano tagliate. Grazie, Annita Garibaldi
Jalletî.
PRIMO
MAGGIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE CGIL, CISL, UIL AD ASSISI
ìRicostruiamo la
paceî, con questo auspicio non rituale Cgil, Cisl, Uil celebrano la festa del
Primo Maggio,che questíanno assume la prioritý della pace come suo obiettivo
primario.
Non sarý dunque un
Primo maggio di sola festa per le tre organizzazioni sindacali, che in questi
mesi si sono impegnate, premendo sul governo e le istituzioni internazionali
perchÈ assumessero líiniziativa per la ricostruzione della pace nei punti pi˜
aspri di conflitto aperti nel pianeta a partire dallíIraq e dal Medio Oriente.
Questi i temi di cui hanno parlato i leader di Cgil e Cisl Guglielmo Epifani e
Savino Pezzotta e il segretario aggiunto della Uil Adriano Musi, insieme sul
palco allestito presso la Rocca Maggiore di Assisi, cittý simbolo della pace e
della convivenza civile tra i popoli.
Oltre alla
iniziativa nazionale, saranno centinaia le manifestazioni unitarie in tutta la
penisola e anche allíestero tra i nostri lavoratori emigrati.
A Monaco di Baviera
gli italiani organizzano la propria presenza autonoma e visibile al corteo del
1ƒ Maggio. Tra gli oratori Helmut Schmid (segretario del Dgb-Monaco), Christian
Ude (Sindaco) e Fritz Sch–sser (segretario Dgb-Bayern). A
Melbourne e in altre cittý dellíAustralia le manifestazioni del 1* Maggio si
terranno domenica con larga partecipazione di lavoratori italiani e di altre
nazionalitý.
MO:
DS, ìPOSITIVA FORMAZIONE NUOVO ESECUTIVO PALESTINESE. SERVE RESPONSABILITAí
DELLA COMUNITAí INTERNAZIONALE.î
ìLa formazione del
nuovo esecutivo palestinese presieduto dal Primo Ministro Abu Mazen Ë una
novitý positiva di enorme rilevanza.î ñ ha dichiarato Marina Sereni,
Responsabile esteri dei Democratici di Sinistra.
ìIl fatto che
líAutoritý Palestinese sia riuscita a compiere un passo cosÏ importante in una
situazione di grande difficoltý e tensione nei Territori Palestinesi richiede
ora una immediata assunzione di responsabilitý da parte della comunitý
internazionale ñ ha proseguito líOn. Sereni ñ affinchÈ sia resa nota la ìroad
mapî predisposta dal Quartetto e si avviino concretamente i colloqui per la sua
realizzazione.î
ìLa creazione di uno
Stato indipendente palestinese e il riconoscimento alla esistenza e alla
sicurezza dello Stato di Israele sono punti fermi sui quali chiamare le parti a
costruire un accordo stabile e giusto per entrambi i popoli. Ci rivolgiamo al
Governo italiano ñ ha concluso Sereni ñ perchÈ, anche in vista della prossima
presidenza di turno dellíUnione Europea, faccia ogni sforzo politico e
diplomatico per il raggiungimento della pace in Medio Oriente.î
ARTICOLO
18: I DS CONFERMANO LA INUTILITAí DEL REFERENDUM
Comunicato della Segreteria nazionale dei Democratici di sinistra
Il referendum
sullíarticolo 18 Ë uníiniziativa dannosa per i lavoratori, per le imprese e per
il Paese, ed Ë una risposta sbagliata allíassurda volontý del governo
Berlusconi e del gruppo dirigente di Confindustria di enfatizzare la questione
dellíarticolo 18, non affrontando invece le prioritý e i problemi veri
dellíeconomia italiana e del mondo del lavoro.
Díaltra parte il
referendum si conferma un errore perchÈ sta giý producendo una lacerazione
grave tra le organizzazioni sindacali, nel mondo del lavoro, tra lavoratori
autonomi e dipendenti.
Eí evidente che un
prevalere del SIí avrebbe solo conseguenze negative. Equiparerebbe in modo
insensato le piccole aziende alle grandi imprese, senza affrontare e risolvere
i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende sotto i 16
dipendenti. Anzi, rischierebbe di accentuare le diseguaglianze esistenti,
favorendo la crescita del lavoro nero e condannando uníarea vasta di lavoratori
atipici a una condizione di maggiore precarietý. In particolare giovani e donne
risulterebbero ancor pi˜ penalizzati.
Anche il semplice
ricorso al NO risulta inadeguato, sia a tutelare i lavoratori delle imprese
minori che a corrispondere alle esigenze delle aziende sotto i 16 dipendenti.
Per queste ragioni
ribadiamo la nostra posizione nettamente critica verso la scelta di promuovere
il referendum e confermiamo la sua inutilitý.
Ribadiamo la
necessitý di una convincente soluzione legislativa del problema, in sintonia
con le proposte, alternative a quelle del governo, elaborate unitariamente
dallíUlivo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, di nuovo sistema
dei diritti e delle tutele, di misure a favore dellíimpresa minore. Proposte
tutte depositate in Parlamento e di cui chiediamo un rapido esame parlamentare.
Nelle prossime
settimane la Segreteria proporrý agli organismi dirigenti dei Ds di assumere
sul referendum del 15 giugno una posizione del tutto coerente col giudizio
politico negativo da noi espresso in questi mesi.
Oggi il nostro
impegno, con tutte le nostre energie e risorse, Ë rivolto alla campagna
elettorale per il voto amministrativo del 25 e 26 maggio. Scadenza che
consideriamo prioritaria rispetto ad ogni altra questione.
Roma, 29 aprile 2003
ARTICOLO
18 ñ APPELLO DEL COMITATO DEL SIí
Il 15 giugno 2003
voteremo per estendere líarticolo 18 a tutte e a tutti, voteremo cioË per la
libertý e dignitý nel lavoro, per una societý pi˜ giusta, per una migliore
convivenza civile.
Oggi la tutela dal
licenziamento arbitrario riguarda solo una minoranza di lavoratrici e
lavoratori dipendenti e questo determina disparitý e ingiustizia. Intanto il
Governo ha approvato la legge delega che azzera il diritto del lavoro, rende
stabile la precarietý, cancella il ruolo di rappresentanza e tutela del
sindacato.
La vittoria del SIí
Ë líunico strumento per rispondere a questo attacco, per affermare che i
diritti e democrazia nel lavoro sono diritti e democrazia nella societý.
CíË un nesso tra
neoliberismo e guerra preventiva: la dequalificazione sociale del lavoro, la
flessibilitý, la riduzione dei diritti sociali sono le gambe su cui camminano
la globalizzazione del mercato e il controllo delle risorse.
La libertý di
licenziamento Ë un tratto di barbarie, perchÈ fonda i rapporti sociali
sullíarbitrio e nega i principi costituzionali di difesa dei soggetti pi˜
deboli e ha ricadute sostanziali su diritti fondamentali quali la libertý di
pensiero, di espressione, di adesione a partiti politici, a formazioni
sindacali, su ogni forma di tutela e su ogni diritto contrattuale e legale.
La guerra preventiva
Ë líaffermazione planetaria del diritto del pi˜ forte, ferisce la cultura
dellíEuropa uscita dalla seconda guerra mondiale, straccia la nostra
Costituzione, ha bisogno per affermarsi di eliminare il diritto internazionale,
la volontý dei popoli e le forme con le quali essa si manifesta.
Il referendum sullíarticolo 18 Ë un referendum per i diritti e la giustizia sociale: estendere líarticolo 18 vuol dire fermare la precarizzazione di questo ultimo decennio, porre al centro la questione del lavoro intrecciando diritti e tutele con qualitý e sviluppo, rendere effettiva la nostra Costituzione, fondare le relazioni sociali e politiche sui diritti e perciÚ sulla pace.
Comitato Nazionale per il SIí
Vittorio
Agnoletto, Stefano Albani, Pietro AlÚ, Carlo Amirante, Gianni Battaglia,
Riccardo Bellofiore, Tom Benetollo, Piero Bernocchi, Fausto Bertinotti, Angelo
Bonelli, Giacinto Botti, Antonio Bove, Emiliano Brancaccio, Paolo Brutti, Paolo
Cagna Ninchi, Franco Calamida, Loris Campetti, Giuseppe Cantillo, Bruno
Cartosio, Federica Cattaneo, Nicola Cipolla, Pasquale Colella, Roberto Cortese,
Giorgio Cremaschi, Sergio Cusani, Guido DíAgostino, JosÈ Luis del Roio, Angelo
Demarco, Maria Pia Esposti, Massimo Fabiani, Daniele Farina, Gianni Ferrara,
Paolo Ferrero, Mario Fezzi, Raffaele Fiengo, Massimo Florio, Dario Fo, Andrea
Fumagalli, Galapagos, Giorgio Gardiol, Alfonso Gianni, Giulio Girardi, Augusto
Graziani, Pierluciano Guardigli, Carlo Guglielmi, Leo Gullotta, Fiorino
Iantorno, Domenico Iervolino, Pierpaolo Leonardi, Gaetano Liguori, Tino Magni,
Fabio Marcelli, Citto Maselli, Giorgio Mele, Lidia Menapace, Maria Grazia
Meriggi, Paola Modica Agnello, Emilio Molinari, Giulio Moretti, Isidoro
Mortellaro, Moni Ovadia, Gilberto Pagani, Andrea Panaccione, Pier Luigi Panici,
Mery Paradisi, Luigia Pasi, Giampaolo Patta, Alfonso Pecoraro Scanio, Fulvio
Perini, Luciano Pettinari, Gabriele Polo, Giuseppe Prestipino, Guglielmo
Ragozzino, Franca Rame, Francesca Re David, Alfio Riboni, Vittorio Rieser,
Gianni Rinaldini, Ugo Riscigno, Armando Romeo, Rossano Rossi, Angela Ruggieri,
Franco Russo, Paolo Sabatini, Amerigo Sallusti, Cesare Salvi, Luigi Saraceni,
Elisa Savi, Gianpaolo Silvestri, Guglielmo Simoneschi, Ugo Spagnoli, Aurelio
Speranza, Giancarlo Toppi, Giuseppe Tortora, Alto Tortorella, Luciano
Visapollo, Bruno Veneziani, Roberto Veneziani, Ugo Verzeletti, Massimo Villone.
NUOVO
DIRETTIVO DELLA GIOVENTUí VENETA
ARGENTINA (GVA)
Il 12 Aprile scorso,
si Ë svolta presso la sede della Famiglia Veneta di Rosario líAssemblea della
Giovent˜ Veneta Argentina, presenti i dirigenti giovanili di Santa FÈ, Rosario,
Buenos Aires, Mar del Plata, Mendoza, Rio Cuarto, Gral. Roca, Necochea e Marcos
Juýrez. Líassemblea ha fatto un bilancio delle attivitý realizzate durante
líanno 2002 ed ha anche individuato le nuove proposte di attivitý per líanno
2003.
La nuova Commissione
Direttiva Ë cosÏ composta:
Presidente: Mauro
Testa (Rosario); Vicepresidente 1ƒ: Marcelo Carrara (Mar del Plata);
Vicepresidente 2ƒ: Laura Pramparo (Rio Cuarto); Segretaria: Laura Schulthoff
(Buenos Aires); Vicesegretaria: Laura Caneto (Mar del Plata); Tesoriere: Marina
Cavallero (Buenos Aires); Vicetesoriere: Hilda Dominguez (Gral. Roca).
Revisori dei Conti:
Titolare: Regina
Valentini (Santa FÈ); Supplente: Daniel Di Benedetto (Marcos Juýrez).
Consiglieri:
Valeria Durante
(Buenos Aires); Federico De Cristo (Buenos Aires); Victor Peterle (Buenos
Aires); Maria Julieta Alvarez (Rosario); Natalia Bernardi (Rosario); AndrÈs
Tion (Rosario); Renato Caccin (Rosario); Dario Tabernig (Santa FÈ); Juan Pablo
Gigli (Santa FÈ); Daniel Giovino (Santa FÈ), Susanna Colombo (Santa FÈ); Paula
Stella (Vicentini di Buenos Aires); Luciano Fabris (Vicentini di Buenos Aires);
Carolina Battiston (CÚrdoba); Gustavo Bee (CÚrdoba); Mauro Favaretto (CÚrdoba);
Rolando Ariel Debeta (Mendoza); Enzo Travaglia (Necochiea).
DALLA
TOSCANA UN CONTAINER PER I BAMBINI DELLA FONDAZIONE PADRE MARIO DI BUENOS AIRES
Valeria Bonilauri,
presidente del Consiglio dei toscani allíestero di Buenos Aires, ci ha
informato che Ë arrivato ed Ë
stato consegnato alla Fondazione Padre Mario Pantaleo di Gonzýlez Catýn, un
container con vestiti, indumenti vari, giocattoli per i bambini del quartiere
pi˜ povero di Buenos Aires, dove la Fondazione del sacerdote pistoiese, Padre
Mario, svolge un grande lavoro sociale. Líinvio di questo container Ë stato
possibile grazie allíiniziativa congiunta del Vice Presidente Vicario del
Consiglio dei toscani allíestero, Lorenzo Murgia, del Segretario Generale della
CGIL toscana, Silvestri (organizzazione del trasporto e relativo pagamento fino al porto di Livorno), di Giovanni
Forconi dellíAUSER e dei pensionati toscani (raccolta merci), del Segretario
Generale della Camera del Lavoro di Livorno, Piero Nocchi (spese di trasporto
del container da Livorno a Buenos
Aires). Grazie alle organizzazioni democratiche toscane e alla loro fattiva
solidarietý i bambini del quartiere Gonzýlez Catýn di Buenos Aires hanno potuto
godere di un momento di felicitý.
VISITA
DEI DS IN ARGENTINA, BRASILE E VENEZUELA
Una delegazione di
Democratici di Sinistra composta da Fabrizio Morri, della Segreteria nazionale,
Gianni Pittella, parlamentare europeo e responsabile DS per gli italiani
allíestero e da Donato Di Santo, responsabile America latina nel Dipartimento
internazionale DS visiterý dal 1 al 10 maggio prossimi líArgentina, il Brasile
e il Venezuela.
Questo il programma
di massima:
ARGENTINA:
1 maggio, Buenos Aires:
* partecipazione alle iniziative che la
CTA organizzerý per il primo maggio
* visita ad una
delle mense popolari che ricevono finanziamenti dai DS attraverso la campagna
NI‹OS
* riunioni, indette
dal Circolo ìEnrico Berlinguerî ñ Forum sinistra democratica, con esponenti di
sinistra della comunitý italiana e simpatizzanti dei DS
* incontro con il
Min. Palladino, Incaricato díAffari, e con il Console generale, in Ambasciata
díItalia, presenti esponenti del Comites, del Cgie, dei patronati e delle
associazioni italiane
2 maggio, Buenos
Aires
* incontro con
esponenti della CTA
* incontri politici
con forze politiche e sociali argentine
* conferenza-stampa
* visita alla sede
della associazione ìNonne di piazza di maggioî
* alle ore 18.00
incontro pubblico sul tema ìItaliani allíestero: cittadini di serie A o di
serie B?î
3-4 maggio, Rosario
e Mar del Plata
* a Rosario,
Fabrizio Morri e Donato Di Santo: incontro con il Sindaco Hermes Binner, visita
ad una delle mense popolari finanziate dai DS con la campagna NI‹OS, incontri
con il Console generale, con esponenti delle associazioni italiane e del
Comites e CGIE, incontro alla Fondazione ìEstevez Boeroî, ecc.
* a Mar del Plata,
Gianni Pittella: incontro pubblico con le associazioni italiane, Forum sinistra
democratica, Console italiano, esponenti del Comites e del CGIE, ecc.
5 maggio, Buenos
Aires
* incontro con
Estela Carlotto, Presidente associazione ìNonne di Piazza di maggioî
* incontro con líassociazione
INCA-CGIL
BRASILE
5 maggio, San Paolo
* incontro con il
Console generale díItalia, Cortese
6 maggio, San Paolo
* incontri con
esponenti del PT, del Comune di San Paolo e della CUT
* riunioni indette
dal Forum sinistra democratica con esponenti di sinistra della comunitý
italiana e simpatizzanti dei DS
7 maggio, San Paolo
* incontri politici
ed interviste
* incontri con
esponenti del Comites e del CGIE
*assemblea pubblica
su ìVoto degli italiani allíestero, elezioni dei Comites, integrazione degli
italiani e discendenti nella societý brasilianaî
VENEZUELA
8-9-10 maggio,
Caracas
* incontro con
líIncaricato díAffari dellíAmbasciata díItalia
* incontri politici
con forze politiche e sociali venezuelane
* incontro pubblico
con esponenti della comunitý italiana, Comites, CGIE
* interviste a mezzi
díinformazione
* incontro con
comunitý italiana a Valencia
COPENHAGEN:
CONVEGNO SULL'IDENTITAí NAZIONALE ITALIANA
Quello dell'identitý
nazionale Ë un tema su cui si dibatte in Europa in seguito alla globalizzazione e ai processi di
integrazione europea. Ma l'Italia ha delle sue specificitý derivanti dalla sua
storia e dagli eventi politici degli ultimi anni. Di questa specificitý
italiana si Ë parlato nel corso del convegno che si Ë tenuto il 24 aprile su iniziativa
del dipar‚timento di italianistica dell'Universitý di Copenaghen e
dell'Istituto Italiano di Cultura sul tema "L'identitý nazionale italiana
nel passato e nel presente ñ anche in una prospettiva comparativa".
Ai lavori, che sono
stati aperti dal Direttore dellíIstituto Italiano di Cultura, Dott. Sergio
Scapin, hanno preso parte illustri studiosi italiani e danesi. Gian Enrico
Rusconi, dell'Universitý di Torino, ha affrontato il tema ìRicostruire una
identitý nazionale oggi?î mentre Ernesto Galli della Loggia, dell'Universitý di
Perugia, ha parlato su ìLa difficile costruzione dellíidentitý nazionaleî. Tra
gli altri interventi quelli del
prof. Gert Soerensen, direttore del Dipartimento di filologia romanza
dellíUniversitý di Copenaghen sul concetto nazionale di identitý, del Prof.
Uffe Oestergaard dellíIstituto di Studi Internazionali dellíUniversitý di
Copenaghen sul paradosso danese, di Adam Arvidsson su ìMarchio Italia: la
commercializzazione dellíidentitý nazionaleî, di Morten Heiberg su ìRisorgimento e Resistenza, miti e
contro-miti: uno sguardo sulla storiografia italiana dopo la caduta del Muroî,
di Claudia Membola su ìRoma capitale. Nascita e crisi di un mito identitarioî.
Al convegno, che si
Ë svolto in lingua italiana presso líUniversitý di Copenaghen, líAmbasciatore
díItalia in Danimarca, Antonio Catalano di Melilli, ha dato il proprio
patrocinio.
UN GRUPPO GIOVANILE NELLíASSOCIAZIONE DEI LUCCHESI NEL
MONDO
Giý da alcune
settimane si Ë costituito, all'interno della Sede centrale dell'Associazione
Lucchesi nel Mondo, un gruppo giovanile, che conta fino ad ora una ventina di
iscritti, formato ponendosi l'obiettivo di entrare in contatto con le numerose associazioni giovanili nate
in seno ai circoli esteri che aderiscono all'organizzazione dei Lucchesi nel
Mondo.
La prima occasione
di incontro con i giovani dell'estero Ë stata la seconda conferenza mondiale
dei giovani toscani, che ha visto riunirsi a Viareggio ed a Massa Carrara, dal
24 al 26 aprile scorsi, cento giovani di origine toscana residenti all'estero
ed altrettanti giovani toscani nati e vissuti nella nostra regione.
Il gruppo dei
lucchesi che ha partecipato ai lavori della conferenza - fra cui anche Ilaria
Del Bianco, Segretaria dell'A.L.M., ed Andrea Baldisserri, giý presenti alla prima
conferenza tenutasi nel 2000 a Montecatini - ha avuto modo di conoscere
personalmente numerosissimi coetanei che vivono in altri Paesi e soprattutto di
comprendere quale sia il pi˜ fertile terreno di collaborazione reciproca. E'
grande infatti il desiderio di conoscersi, di capire quanto ci sia di diverso e
di simile nelle realtý che i giovani vivono, sia che si trovino in Nord
America, in Brasile, in Toscana od in Australia. Un rapporto ed una reciproca
conoscenza facilitata da un terreno comune - le nostre origini, la nostra
cultura - che ci rende toscani e lucchesi ovunque sia la nostra residenza.
Questo, in parte, ciÚ che Ë emerso dai lavori di questi tre giorni e raccontato
da quanti hanno partecipato alla delegazione lucchese.
Durante la conferenza
il gruppo si Ë impegnato a farsi promotore dell'invio del periodico edito
dall'associazione a tutti i partecipanti presenti e ai gruppi giovanili in
genere, impegnandosi a curare alcune pagine rivolte prevalentemente ai pi˜
giovani, a riservare alle associazioni giovanili ampio spazio anche sul sito
internet della Sede di Lucca ed a studiare e promuovere iniziative diverse,
come scambi, contatti, soggiorni all'estero, che vedano interagire i giovani
della nostra cittý e quanti aderiscono ai circoli esteri.
Il gruppo dei
Lucchesi si Ë fatto anche promotore, in collaborazione con altri rappresentanti
delle realtý giovanili toscane presenti alla conferenza, di un coordinamento
regionale che si prefigga di mantenere un collegamento a livello toscano fra
tutti coloro che sono interessati a rapportarsi con i giovani toscani residenti
all'estero, coinvolgendo in primo luogo associazioni, istituzioni, enti locali,
scuole ed universitý.
L'attivitý del
gruppo giovanile dei lucchesi nel mondo Ë adesso prevalentemente rivolta
all'organizzazione del prossimo ottavo convegno internazionale della Sede
centrale al quale per la prima volta parteciperanno numerosi rappresentanti
delle realtý giovanili estere che si ritroveranno nella nostra cittý insieme ai
rappresentanti dei giovani lucchesi per concretizzare, tramite la discussione
all'interno di un gruppo di lavoro a questo specificamente dedicato, le prime
forme di collaborazione e le iniziative a breve termine.
Tutti coloro che
sono interessati a partecipare alle attivitý del gruppo possono contattare la
sede dell'Associazione dal lunedÏ al venerdÏ dalle ore 9 alle ore 12
(0583/467855).
COSTITUITO
A MELBOURNE IL COORDINAMENTO PER LA PACE
Nasce a Melbourne il
Coordinamento per la Pace. Un importante risultato raggiunto con il contributo
di associazioni della comunitý italiana che si riconoscono nei valori della
pace, della democrazia e della libertý e che intendono rimanere ìvigili ed
impegnateî per garantire la partecipazione, anche della comunitý italiana, al
movimento per la Pace.
Líillusione di una
nuova fase della vita del mondo, costruita sulle politiche internazionali della
deterrenza e del disarmo ed allíinsegna del processo di pace che sembrava
avviato in medio oriente ñ con la garanzia del ruolo importante che andava
assumendo líONU ñ Ë naufragata con la guerra in Iraq. Una guerra che ha reso
pi˜ instabile il medio oriente allontanando un reale processo di pace.
Dallíassemblea ñ
tenutasi il 16 aprile al Puglia Club di Melbourne ñ Ë arrivata la ferma
condanna di ogni guerra come soluzione alle controversie tra gli Stati oltre al
rifiuto del principio della guerra infinita. La lotta alla povertý e
líaffermazione dei principi della libertý e della democrazia, sono gli unici
strumenti che consentano la vera convivenza tra i popoli e possono essere
assicurati solo dalla pace. Líassemblea ha inoltre espresso la volontý di
impegnarsi sempre ed in ogni circostanza per la pace, per rafforzare gli
strumenti della cooperazione e del dialogo internazionale.
La costituzione
formale di un gruppo di coordinamento, che adotti anche in Australia il simbolo
della bandiera arcobaleno della Pace, era uno degli obiettivi del primo
incontro ma líassemblea ha inoltre fissato, nel contesto di una discussione
molto ampia, altri obiettivi che prevedono la dimostrazione tangibile della
solidarietý della comunitý italiana díAustralia nei confronti del popolo
iracheno ñ da realizzarsi con il contributo a progetti da identificare con
altre comunitý emigrate. Importante líappello a tutti i Paesi, inclusa
líAustralia, affinchË si lavori per affermare il ruolo delle Nazioni Unite
nella ricostruzione dello Stato iracheno.
Il coordinamento ñ
il gruppo iniziale Ë quello che appare nella foto ñ si Ë dato un impegno che Ë
líallargamento ad altri gruppi, dallíassociazionismo cattolico a quello della
comunitý italiana in generale, che saranno coinvolti sia negli aspetti
organizzativi che in alcune prime iniziative: un concerto per la pace, la
realizzazione di un sito web per la pace, la partecipazione al movimento per la
pace in Australia, la realizzazione di un forum di discussione sui problemi del
medio oriente e della pace internazionale ed una tavola rotonda sul ruolo dei
mezzi díinformazione prima, durante e dopo la crisi irachena.
Nellíimmediato
líassemblea lavorerý affinchÈ tutti i Paesi, a partire dallíAustralia e
dallíItalia, si impegnino, con tutti gli strumenti della diplomazia e della
politica, per garantire soluzione alla questione palestinese e dare nuova
energia allíintero processo di pace in medio oriente. Un ruolo, quello della
politica e della diplomazia, che deve tornare ad essere centrale rispetto
invece alla nuova escalation militare, che sarý visibile anche nelle leggi di
bilancio, che si prospetta in molti paesi in conseguenza della guerra in Iraq e
che i movimenti per la pace in tutto il mondo debbono continuare a contrastare.
EMIGRAZIONE:
CORDA CONFERMATO PRESIDENTE DELLíACRASE
Presieduta dal
Presidente Corda, si Ë riunita a Roma líassemblea dellíAssociazione dei Sardi
(ACRASE).
Molto attesi gli
interventi del Presidente e dellíAssessore al Personale del V Municipio,
rispettivamente I. Caradonna e F. Pungitore, nonchÈ dellíex Presidente G. Ortu.
Prima dellíinizio
dei lavori, líassemblea ha osservato un minuto di silenzio per líimmatura scomparsa
del membro del Direttivo uscente, Flavio Frau.
Dopo líapertura dei
lavori, i rappresentanti del V Municipio hanno espresso vivo apprezzamento per
i valori di cui i sardi sono portatori e per la loro laboriositý: doti che
hanno indotto a programmare la promozione di comuni iniziative sul piano delle
rispettive culture, tradizioni ed economie.
Nella sua
introduzione, Corda ha ricordato le traversie subite per la prolungata mancanza
di una sede sociale, superate per la sensibilitý dimostrata dai rappresentanti
del V Municipio, ai quali líassemblea ha tributato un caloroso applauso. Quindi
Corda ha invitato gli iscritti ad impegnarsi, con spirito volontaristico e
solidaristico, per restituire allíACRASE pieno fulgore, attraverso iniziative
ed azioni che rispondano alle esigenze ed alle aspettative di tutti i sardi.
Corda, infine, ha riproposto allíassemblea la elezione di Giovanni Ortu a
Presidente díOnore dellíACRASE per averla fondata e, per lunghi anni, diretta
in modo esemplare e con unanime consenso avendo sempre operato con appassionato
altruismo, con apprezzata professionalitý e, in massimo grado, con profonda
umanitý. Nonostante la prolungata, calorosa ovazione tributatagli
dallíassemblea, perÚ, Ortu ñ visibilmente commosso ñ ha rifiutato líincarico
onorifico, ma ha assicurato di essere disposto e disponibile a collaborare con
gli amministratori. Quindi Ortu ha richiamato le proposte da lui avanzate anche
in altre epoche e sedi, in materia di previdenza e assistenza, di lingua e
cultura, di informazione e comunicazione, di associazionismo. Ha ricordato,
altresÏ, le insistenti sollecitazioni ñ specie dopo líapprovazione delle leggi
costituzionali sullíesercizio del diritto di voto dei cittadini italiani
residenti allíestero e sulla loro rappresentanza parlamentare ñ il
completamento dellíanagrafe e líadozione del Regolamento per la concreta
applicazione delle richiamate leggi, nonchÈ la inderogabile necessitý ed
urgenza di attuare le deliberazioni assunte dalla Conferenza permanente.
Sul piano regionale,
Ortu ha riproposto sei iniziative: 1) per la nascita, per il sostegno e per la
crescita di nuova imprenditorialitý che crei nuove occasioni di lavoro; 2)
aggiornamento dellíanagrafe dei sardi residenti fuori della Sardegna; 3) la
estensione ai cittadini italiani di origine sarda residenti allíestero,
dellíesercizio del diritto di voto per corrispondenza nelle elezioni per il
rinnovo del Consiglio regionale e del diritto ad avere in esso una propria
rappresentanza; 4) la estensione alla Consulta regionale dellíemigrazione,
delle prerogative attruibuite dalla legge al CGIE; 5) la istituzione di un
Dipartimento con il compito di predisporre e finanziare ñ in sede di Giunta e
sentita la Consulta ñ i programmi da realizzare attraverso convenzioni onerose
con líAssociazionismo; 6) la promozione di convenzioni con le Agenzie
quotidiane di stampa dellíemigrazione per la divulgazione della attivitý
legislativa del Consiglio.
A conclusione del
dibattito, líassemblea ha approvato la relazione di Corda e le proposte di
Ortu. La stessa assemblea ha, poi, proceduto alla elezione dei membri del
Direttivo e del Collegio dei Sindaci che sono risultati cosÏ composti: E.
Corda, P. Gallu, P. Mattu, M. Deiana, F. Meloni, A. Fadda, R. Castelli, G.
Piras, A. Barca, T. Puddu, F. Sanna, M. Manca e M. Marittu.
Successivamente, i
membri del Direttivo hanno proceduto alla elezione del Presidente
dellíAssociazione (Efisio Corda), del V. Presidente Vicario (Peppino Gallu),
del 2ƒ V. Presidente (Pasquale Mattu) e dei Responsabili delle Commissioni di
lavoro.
Eí appena uscito,
per i tipi Menini di Spilimbergo, ìDal Neorealismo allo Sperimentalismoî, un
volume fotografico che condensa in oltre un centinaio di pagine líintensa vita
artistica e professionale di Bruno Marcuzzi.
Líautore, definito
anche come ìil fotografo dei due mondiî, ha iniziato líattivitý negli anni í20
nella natia Ragogna presso lo studio del padre (Ë un figlio díarte, quindi) e
líha poi proseguita a Milano, in Svizzera e infine in Venezuela avendo dovuto
nel 1955, come moltissimi altri friulani, intraprendere la via
dellíemigrazione.
Ma líattribuzione a
Marcuzzi di una duplice spazialitý operativa non deriva semplicemente dal fatto
che il suo impegno formale Ë stato equamente distribuito tra Vecchio e Nuovo
Mondo. Si tratta invece, a nostro avviso, di un percorso artistico che si Ë
snodato, nel corso della sua evoluzione, attraverso pi˜ momenti espressivi tra
i quali assumono valenza di tappe fondamentali quello di partenza, che ha
dipinto il Friuli díantan
- sospeso tra mito e concretezza - e quello díarrivo, nel quale la luce ñ pi˜
che líoggetto ñ diventa interprete della composizione, creando suggestioni e
visioni oniriche.
Il libro presenta
una prima serie di scatti in bianco e nero di genere tradizionale, per lo pi˜
scene di vita e spaccati di territorio, seguita da una seconda sezione di
immagini policrome che spazia dalla documentazione di eventi sino alla ricerca
di effetti e simbolismi.
Una rassegna di
luoghi, persone e situazioni che evocano atmosfere díaltri tempi e díaltri
luoghi, di un vissuto che non si Ë limitato a cogliere, cristallizzandolo, un
attimo fuggente ma che, nel farlo, ha saputo individuarne la forza díattrazione
e carpirne il messaggio interiore per poi esternarlo con grande sensibilitý.
Gianni Cuttini
- Bruno Marcuzzi,
ìDal Neorealismo allo Sperimentalismoî, Spilimbergo (Pn) 2002, 110 foto in
bianco e nero e 130 a colori, s. i. p. - Per informazioni tel. 0432-950515
DOCUMENTAZIONE
PROPOSTA
DI LEGGE DíINIZIATIVA DEI DEPUTATI
SERENI, MONTECCHI
ISTITUZIONE DEL
COORDINAMENTO DELLE DONNE ITALIANE ALLíESTERO (CDIE)
Relazione.
Onorevoli colleghi,
nel panorama delle
comunitý di origine italiana allíestero, le donne costituiscono una presenza
del tutto significativa sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello
qualitativo.
Pur non essendo
possibile una precisa quantificazione della consistenza numerica delle donne di
origine italiana (gli unici riferimenti certi sono quelli desumibili dallíAIRE,
che perÚ fornisce dati limitati e non sempre precisi), non si Ë lontani dal
vero se si ipotizza che la divisione di genere tra i circa sessanta milioni di
persone, ai quali si fa abitualmente riferimento, ricalchi le percentuali
esistenti nella popolazione italiana.
Ci si trova di
fronte, quindi, ad una presenza numerosa, diffusa in tutte le aree di storica
immigrazione e ormai profondamente inserita nelle societý di accoglimento. Una
rete di riferimenti articolata e radicata, che puÚ efficacemente concorrere da
un lato a restituire una fisionomia realistica e problematica delle nostre
comunitý, dallíaltro a irradiare líimmagine e líiniziativa dellíItalia nel
mondo.
Indicazioni non meno
importanti vengono dalla storia e dal vissuto delle donne in emigrazione, che
rispecchiano visibilmente il lungo percorso compiuto dai nostri emigranti, dal
momento della separazione dai luoghi di origine a quello del reinsediamento,
dellíintegrazione e, in molti casi, dellíaffermazione sociale.
Le donne sono state
protagoniste silenziose e spesso sacrificate dei nuovi percorsi di vita e di
relazione avviati con líarrivo in una nuova terra, ma sono state anche i
soggetti nella cui esperienza pi˜ direttamente si Ë proiettata la complessitý
dei processi di inserimento nelle nuove societý e del mutamento personale e
collettivo vissuto dai migranti.
Solo oggi, di fronte
al diffuso protagonismo delle donne di origine italiana nelle comunitý di
appartenenza e nelle societý di residenza, siamo in condizioni di misurare il
lungo cammino compiuto dallíiniziale condizione di subalternitý familiare e di
marginalitý sociale fino alla conquista di una maggiore identitý ed autonomia.
Senza sottovalutare, tuttavia, i passi che restano da compiere per una piena
emancipazione sociale e culturale, soprattutto sotto il profilo della
scolarizzazione e della formazione professionale, dellíinserimento nel mondo
del lavoro, dellíemancipazione civile e di costume, della partecipazione alla
vita politica e sindacale e della presenza nelle istanze di rappresentanza. La
condizione in cui versano gli anziani in alcuni paesi dellíAmerica Latina, per
altro, induce a pensare che fenomeni di regressione sono sempre possibili anche
nelle situazioni allíapparenza consolidate.
Il ruolo culturale
che la donna ha svolto allíinterno della famiglia, di custode della
tradizione e nello stesso tempo di
snodo verso un pi˜ ampio sistema di relazioni e valori presenti nelle societý
di accoglimento, ne fanno un insostituibile testimone di uníidea di identitý
singolarmente moderna, vale a dire consapevole della cultura díorigine e aperta
al confronto e al dialogo con altre culture.
Uníanalisi della
consistenza delle donne di origine italiana nel mondo e una rilevazione delle
trasformazioni qualitative che hanno interessato la loro condizione sono, dunque,
utili e significative per diverse ragioni. Prima di tutto per avere una pi˜
adeguata conoscenza delle dimensioni e delle caratteristiche di una presenza ad
un tempo radicata e dinamica. In secondo luogo per avere un quadro attendibile
di questa straordinaria risorsa, allo scopo di adottare e meglio calibrare le
azioni di valorizzazione e di promozione individuale e collettiva. In terzo
luogo, per sviluppare un flusso
bilaterale di comunicazione e di informazioni, soprattutto allo scopo di fare
conoscere alla pi˜ vasta opinione pubblica del nostro paese le numerose
potenzialitý legate a questa presenza nel mondo. Per delineare, infine, la rete
delle possibili relazioni che possano facilitare, anche per questa strada, una
pi˜ moderna ed incisiva internazionalizzazione dellíItalia.
Questo disegno di
legge cerca di tenere conto di tali esigenze e di proporre soluzioni e
strumenti volti a fare conoscere e valorizzare la presenza delle donne di
origine italiana nel mondo, con la particolare preoccupazione di sostenerne
líidentitý, di rafforzarne líautonomia, di affermarne la paritý anche nelle
istanze di potere e di rappresentanza.
Esso, come altri
disegni di legge in materia, assume il canovaccio delle indicazioni venute
dalle stesse donne in emigrazione e ne rispetta le finalitý ed i suggerimenti
organizzativi, a partire dallíautonomia decisionale e gestionale, che Ë
líindispensabile presupposto per uníautentica esperienza di crescita e di
affermazione. In particolare, cerca di rispondere alle esigenze di conoscenza
della loro presenza nel mondo, nel rispetto delle differenze ed articolazioni
sociali e territoriali derivanti dalla diversa storia degli insediamenti e dei
percorsi di integrazione, di promozione delle iniziative di valorizzazione, di
coordinamento delle attivitý di sostegno.
Nello stesso tempo,
accoglie líindicazione di una forma organizzativa non centralistica, ma
aderente alle molteplici dimensioni territoriali (locale, di paese e mondiale)
nelle quali la presenza femminile Ë distribuita.
Líarticolo 1
istituisce un Coordinamento per le Donne Italiane all'estero e ne stabilisce le
finalitý di conoscenza, monitoraggio, promozione e sostegno della condizione
femminile delle donne nei paesi di residenza.
Líarticolo 2
disciplina le attivitý attraverso le quali il CDIE persegue le finalitý di cui
allíarticolo 1.
Líarticolo 3 prevede
che il CDIE sia organizzato sulla base dei principi di autonomia decisionale e
gestionale e sia strutturato in Coordinamenti Circoscrizionali, Coordinamenti
di Paese e un Coordinamento Mondiale.
Gli articoli 4, 5 e
6 disciplinano la composizione e il funzionamento rispettivamente dei
Coordinamenti circoscrizionali, di quelli di Paese e di quello Mondiale.
Líarticolo 7 prevede
la necessaria copertura finanziaria.
Líarticolo 8 prevede
líadozione di un regolamento da parte del Ministero degli Affari Esteri,
díintesa col Ministero per gli Italiani nel Mondo, per líattuazione della
presente legge.
Art. 1
(Finalitý)
1. E' istituito il
Coordinamento per le Donne Italiane all'estero, di seguito denominato CDIE, al
fine di:
a) conoscere e far
conoscere la condizione delle donne italiane all'estero, soprattutto nelle aree
di pi˜ forte concentrazione di persone di origine italiana;
b) monitorare le
trasformazioni sociali, culturali e lavorative intervenute nel corso del tempo,
in relazione ai mutamenti delle societý di residenza;
c) promuovere e
coordinare le iniziative volte a sviluppare i processi di integrazione delle
donne nelle realtý nelle quali vivono e a sviluppare la rete dei rapporti
interculturali per la salvaguardia dell'identitý e della cultura d'origine;
d) sostenere la
partecipazione femminile alla vita politica, sindacale e civile nei paesi di
residenza e la loro presenza negli istituti di rappresentanza politico‑istituzionali.
Art. 2
(Attivitý)
1. Le finalitý di
cui allíarticolo 1 sono perseguite dal CDIE attraverso:
a) la promozione di
indagini dirette a determinare la consistenza femminile nelle comunitý di
origine italiana presenti nel mondo, e a rilevarne gli aspetti pi˜
significativi dal punto di vista sociale, culturale e professionale, anche
collaborando alla loro realizzazione;
b) la sollecitazione
ed elaborazione di progetti attinenti allo sviluppo delle condizioni di vita e
di lavoro delle donne ed al superamento degli ostacoli che possano limitarlo,
con particolare riguardo alla formazione scolastica e professionale propria e
dei figli, all'ingresso ed al reinserimento nelle attivitý produttive e
lavorative, al godimento dei diritti politici e civili, alla fruizione di
servizi sociali, alla protezione dell'etý anziana, al soddisfacimento del
diritto alla cultura ed alla comunicazione;
c) líespressione di
pareri sull'attivitý legislativa del Parlamento rivolta alle donne italiane
all'estero e sulle iniziative assunte in materia dal Governo, dalle Regioni e
dagli enti locali territoriali;
d) la proposizione a
soggetti istituzionali e privati di progetti ed iniziative volti a valorizzare
la presenza delle donne nelle comunitý di origine italiana e nellíambito delle
attivitý nelle quali si esplica la proiezione internazionale dell'Italia.
Art. 3
(Organizzazione)
1. Il CDIE Ë
organizzato sulla base dei principi di autonomia decisionale e gestionale ed Ë
strutturato in Coordinamenti Circoscrizionali, Coordinamenti di Paese e un
Coordinamento Mondiale.
Art. 4
(Coordinamenti
Circoscrizionali)
1. In ogni
circoscrizione consolare, nella quale risiedano almeno 1000 cittadini italiani,
Ë istituito un Coordinamento Circoscrizionale che ha sede presso il Comitato
degli italiani allíestero (COMITES), se presente, o presso altra struttura
idonea previo accordo con le autoritý consolari.
2. Il Coordinamento Circoscrizionale ha il
compito di promuovere 1íincontro e la collaborazione delle donne che vivono nel
relativo ambito territoriale, di rilevarne la presenza in termini quantitativi
e le trasformazioni qualitative, registrandone i problemi per favorirne la
soluzione e sostenendone l'integrazione ed il protagonismo nella vita sociale,
civile e politica.
3. Il Coordinamento
Ë composto dall'assemblea di tutte le donne italiane e di origine italiana,
presenti nella circoscrizione, che ne facciano richiesta. L'assemblea, con voto
distinto, elegge al suo interno un
Esecutivo, composto da 5 a 11 membri, e una Coordinatrice che rimane in carica
due anni e non Ë rieleggibile per pi˜ di due mandati.
4. La Coordinatrice
rappresenta il Coordinamento e, d'intesa con l'Esecutivo, convoca l'assemblea,
ne promuove e coordina le attivitý, cura i rapporti con i Coordinamenti di
Paese e con il Coordinamento Mondiale, collabora con il COMITES e le autoritý
diplomatico‑consolari; partecipa altresÏ alle riunioni del COMITES come
invitata permanente, con diritto di parola e di proposta, senza diritto di
voto.
5. L'assemblea
circoscrizionale Ë convocata almeno due volte l'anno. Alla prima convocazione
del Coordinamento procedono le autoritý consolari locali d'intesa con i
COMITES, i rappresentanti del Consiglio Generale degli Italiani allíEstero
(CGIE) e le forze sociali operanti nel territorio.
Art. 5
(Il Coordinamento di
Paese)
1. Presso ogni
ambasciata italiana allíestero, in quei Paesi in cui risiedano almeno 7.000
italiani, Ë istituito un Coordinamento di Paese.
2. Il
Coordinamento di Paese ha il compito di raccogliere tutti gli elementi conoscitivi
necessari e di promuovere gli interventi operativi relativi alla condizione
delle donne italiane e di origine italiana presenti nel paese di riferimento.
Esso coordina e concorre a realizzare, altresÏ, le iniziative dei Coordinamenti
Circoscrizionali e a curare i rapporti con il Coordinamento Mondiale.
3. Il
Coordinamento di Paese Ë composto dalle coordinatrici dei coordinamenti
circoscrizionali e puÚ essere integrato, in misura non superiore alla metý dei
componenti, da donne che si sono distinte per particolari capacitý e funzioni
in ambito nazionale, scelte d'intesa tra i componenti del CGIE e le autoritý
diplomatico‑consolari. Il Coordinamento di Paese elegge, tra le
rappresentanti dei Coordinamenti territoriali, una Coordinatrice, che dura in
carica due anni e non puÚ essere rieletta per pi˜ di due mandati.
4. La
Coordinatrice rappresenta il Coordinamento e lo convoca non meno di due volte
l'anno, díintesa con l'Ambasciatore. Alle riunioni possono partecipare, in
qualitý di invitati, i componenti del CGIE e gli eletti al Parlamento italiano
della ripartizione della quale il Paese fa parte. La Coordinatrice partecipa
con diritto di parola e di proposta, senza diritto di voto, alle riunioni
dell'Intercomites del Paese di riferimento.
5. La Coordinatrice
di Paese si avvale, d'intesa con le autoritý diplomatico‑consolari, degli
uffici e del personale dell'ambasciata per l'assolvimento dei compiti
amministrativi.
6. Nei Paesi privi
di Coordinamenti Circoscrizionali, il Coordinamento Mondiale puÚ nominare una
Coordinatrice, su proposta dell'Ambasciata, sentiti i rappresentanti del CGIE,
dei COMITES e delle forze sociali pi˜ rappresentative.
Art. 6
(Il Coordinamento
Mondiale)
1. E' istituito il
Coordinamento Mondiale delle Donne italiane e di origine italiane all'estero,
con sede presso la direzione generale per gli Italiani allíEstero del Ministero
degli Affari Esteri.
2. Il Coordinamento
Mondiale Ë composto da quattro rappresentanti per l'Europa, tre per l'America
del Sud, due per líAmerica Settentrionale e Centrale, una per l'Africa e una
per l'Australia, designate dalle Coordinatrici di Paese, per ciascun continente
di riferimento, secondo le modalitý stabilite dal regolamento di cui
allíarticolo 8. Il Coordinamento Mondiale si riunisce almeno due volte l'anno
ed elegge una Coordinatrice Mondiale, che dura in carica due anni e non puÚ
essere rieletta per pi˜ di due mandati. La Coordinatrice puÚ partecipare, con
diritto di parola e di proposta, e senza diritto di voto, alle assemblee
plenarie del CGIE e alle riunioni della Commissione Nazionale per le Pari
Opportunitý.
3. Il Coordinamento
Mondiale rappresenta il CDIE e ne elabora il programma generale tenendo conto
delle proposte dei Coordinamenti di Paese; invia richieste e proposte alle
istituzioni pubbliche sulle materie di competenza, promuove periodici incontri
con le rappresentanti dei Coordinamenti Circoscrizionali e di Paese, d'intesa
con il Ministro degli esteri, con il Ministro per le pari opportunitý, con il
Ministro degli Italiani nel Mondo e con la Commissione per le Pari Opportunitý.
Esso coordina la sua attivitý con il CGIE e con la Commissione Nazionale per le
Pari Opportunitý. Il Coordinamento predispone ogni anno una relazione sulle
attivitý svolte e da realizzare, che invia al Parlamento, al Governo ed al
CGIE.
4. I compiti
organizzativi e amministrativi del Coordinamento sono svolti da un
Segretariato, composto di personale dipendente dalla direzione generale per gli
Italiani allíEstero.
5. I Coordinamenti
Mondiale e di Paese possono avvalersi, ogni volta che ne sia ravvisata la
necessitý, della collaborazione di esperti sulle materie trattate.
6. Alle componenti
del Coordinamento Mondiale competono i rimborsi previsti per i componenti del
CGIE.
Art. 7
(Disposizione finanziaria)
1. All'onere
derivante dall'applicazione della presente legge, valutato in 6,107.000 euro
annui, a partire daIl'anno 2003, si provvede mediante riduzione dell'unitý
previsionale di base dello stato di previsione del Ministero dell'Economia e
delle Finanze per il finanziamento di provvedimenti legislativi in corso di
parte corrente, attingendo all 'accantonamento del medesimo Ministero.
Art. 8
(Regolamento)
Il Ministero degli
Affari esteri, díintesa con il Ministero degli italiani nel Mondo, dispone con
proprio Regolamento le norme applicative della presente legge.