Rassegna Stampa

Martedì 20 maggio 2003

 

1. GUGLIELMO EPIFANI (CGIL): "Necessario in futuro il diritto di voto amministrativo per gli extracomunitari" (Stranieri in Italia)

2. COMMERCIO ARMI – Rapporto di Amnesty International. ''I Paesi del G8 armano i violatori dei diritti umani'' (Redattore Sociale)

3. TRATTA - Riunita a Vienna la Commissione per la prevenzione del crimine. In agenda il traffico di esseri umani (Redattore Sociale)

4. IL MINISTRO MARONI: "Allargamento dell'Europa risolverà i problemi dell'immigrazione. Molti lavoratori extracomunitari diverranno comunitari" (Stranieri in Italia)

5. POVERTA' – ''Un mondo a colori'': coproduzione Fao-Rai per approfondire le tematiche legate alla lotta alla fame (Redattore Sociale)

6. RIFUGIATI – Nasce a Bologna il primo centro di accoglienza per richiedenti asilo. Gestione affidata alla Caritas (Redattore Sociale)

7. RIFUGIATI: ARCI, governo boicotta diritto d'asilo (AGI)

8. BALCANI: NATO, nuovo nemico e' la criminalita' organizzata (AGI)

9. MIGRAZIONI: convegno sul ruolo delle associazioni (AGI)

10. CLANDESTINI: 31 bloccati nel barese, 3 erano gia' stati espulsi (AGI)

11. UE: Frattini, lotta a immigrazione e' priorita' servono adeguate risorse della Commissione (ANSA)

12. UE: immigrazione; Frattini, attendiamo risposte da Salonicco (ANSA)

13. IMMIGRAZIONE: Pisanu, pronto programma su area Mediterraneo (ANSA)

14. IMMIGRAZIONE: Mantovano, nel 2003 meno arrivi di clandestini Fini-Bossi funziona, cresce numero espulsioni ed arresti (ANSA)

15. IMMIGRAZIONE: Mantovano, nel 2003 meno arrivi di clandestini(2) (ANSA)

16. IMMIGRAZIONE:Fini, sbarchi in Sicilia sono emergenza europea (ANSA)

17. IMMIGRAZIONE: Maroni, Bossi-Fini legge europea (ANSA)

18. IMMIGRATI: Pisanu controlli a Torino non si fermeranno (AGI)

19. TRATTA DI ESSERI UMANI: mantovano 'in arrivo legge piu' severa' (AGI)

20. SANITA': Lazio, programma umanitario per extracomunitari (AGI)

21. CARITAS: 800 mila immigrati in piu' nel 2002 (+50%) (AGI)

22. CGIL e ARCI Genova, vademecum in 7 lingue e 'sportello' (AGI)

23. MILANO: concorso letterario per stranieri  (AGI)

24. ROMA: raccolta firme per diritti umani nelle scuole (AGI)

25. MIGRAZIONI: Scalabriniani, eliminare squilibri globalizzazione (AGI)

26. IMMIGRAZIONE - Geraci (Simm): ''Il diritto alla salute va garantito a tutti gli stranieri, indipendentemente dalla loro regolarizzazione'' (Redattore Sociale)

27. Fra nostalgia e Tbc: le molte facce del «mal d’immigrazione» (www.migranews.net)

 

 

1. GUGLIELMO EPIFANI (CGIL): "Necessario in futuro il diritto di voto amministrativo per gli extracomunitari" (Stranieri in Italia) 20/05/2003 -Diritto di voto amministrativo per gli immigrati? Da qualche tempo sollecitazioni simili sembrano interessare sempre di più politici ed amministratori italiani.  "Diritto di voto amministrativo per gli extracomunitari, e non solo per reciprocita' nei confronti dei nostri emigranti cui e' riconosciuto il diritto di voto".Questa la richiesta del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani che ha a partecipato la scorsa settimana a Treviso ad un convegno della Cgil contro il razzismo. Epifani ha spiegato che il diritto di voto amministrativo per gli immigrati deve essere riconosciuto anche ''perche' non c'e' sovranita' senza vera cittadinanza. Quando avremo due-tre milioni di immigrati, stabilmente in Italia, come si puo' impedire il voto amministrativo a questi lavoratori che pagano le tasse locali, e quindi hanno interesse alle politiche locali? E poi - ha concluso Epifani - c'e' bisogno di una sovranita' e di una cittadinanza che li includa, perche' cosi' si rende piu' forte il loro rapporto con il paese".

2. COMMERCIO ARMI – Rapporto di Amnesty International. ''I Paesi del G8 armano i violatori dei diritti umani'' (Redattore Sociale) 20/05/2003 - ROMA - Alla vigilia del vertice di Evian dei paesi del G8, Amnesty International ha presentato oggi un rapporto dal titolo “Un catalogo di fallimenti: esportazioni di armi dei paesi del G8 e violazioni dei diritti umani”. “Nonostante le assicurazioni contrarie – si legge nel rapporto - i governi dei paesi del G8 forniscono armi ai peggiori violatori dei diritti umani su scala mondiale. La tecnologia militare e di sicurezza delle principali potenze del mondo continua a finire, grazie a controlli inadeguati, nelle mani di regimi che commettono gravi abusi dei diritti umani”. Secondo lo studio di Amnesty, almeno due terzi dei trasferimenti globali di armi avvenuti tra il 1997 e il 2001 hanno avuto origine da cinque paesi del G8: Francia, Germania, Regno Unito, Russia e Stati Uniti. In questi, così come negli altri tre paesi del G8 (Canada, Giappone e Italia) sono in vigore leggi che prevedono l’emissione di una licenza per le esportazioni militari. Il Giappone addirittura proibisce ufficialmente questi trasferimenti. Eppure, in ciascun caso, il rapporto di Amnesty International dimostra come i controlli siano inefficaci o vengano scavalcati. Tre le situazione preoccupanti segnalate da Amnesty International: “I mediatori e i trafficanti di armi che risiedono nella maggior parte dei paesi del G8 possono fornire armi ai paesi violatori dei diritti umani semplicemente spostando i loro traffici in “paesi terzi” dove vigono minori controlli; la maggior parte dei paesi del G8 non hanno leggi idonee a prevenire l’esportazione di forniture di sicurezza a forze di sicurezza straniere che sono solite usare strumenti leciti per infliggere torture e maltrattamenti, così come per impedire l’uso di strumenti come le armi elettriche fino a quando i loro effetti non saranno pienamente conosciuti; con la scusa della “riservatezza commerciale”, viene a mancare la disponibilità di informazioni utili e tempestive agli organi legislativi, ai mezzi d’informazione e al pubblico sulle decisioni riguardanti le esportazioni di armi. In questo modo, il controllo parlamentare e dell’opinione pubblica risulta fortemente indebolito”.Per quanto riguarda l’Italia, il rapporto di Amnesty International presenta tre casi emblematici: “Nel 1996 e 1997 – afferma l’organizzazione - le aziende italiane hanno venduto pistole, fucili e munizioni per un valore di 13 miliardi di lire all’Algeria, un paese devastato da gravi abusi dei diritti umani che hanno causato la morte di oltre 100.000 persone ad opera delle forze di sicurezza, delle milizie filo-governative e dei gruppi armati di opposizione. Nel 1999 il governo ha autorizzato l’esportazione in Algeria di 5000 fucili Beretta PM 12S, trasferiti poi lo stesso anno. Di fronte a una richiesta di Amnesty, i funzionari responsabili delle licenze non sono stati in grado di verificare l’esistenza di alcuna procedura idonea ad assicurare un adeguato livello di responsabilizzazione e di formazione delle forze di sicurezza algerine destinatarie di questo materiale. Nel corso del 2000, il numero degli abusi commessi dalle forze governative e dai gruppi armati di opposizione (imboscate, massacri, scontri a fuoco, attentati) è cresciuto, provocando la morte di centinaia di persone. Ciò nonostante, nello stesso anno il governo ha autorizzato il trasferimento in Algeria di “materiale militare” per un valore di 2 milioni di euro e di equipaggiamento militare non specificato per un valore di 13 milioni di euro”. Poi gli altri due casi: “La notte del 5 agosto 2000 la polizia ha arrestato nei pressi di Milano il cittadino straniero Leonid Minin. Nella sua camera d’albergo sono stati rinvenuti documenti che attestavano la vendita illegale di armi a uno dei più sanguinari gruppi armati di opposizione del continente africano, il Fronte rivoluzionario unito della Sierra Leone. Nel giugno del 2001 Leonid Minin è stato incriminato per traffico illegale di armi. I giudici italiani tuttavia hanno dichiarato che era assai difficile procedere in giudizio nei confronti di una persona accusata di traffico illegale di armi originato e svoltosi al di fuori del territorio italiano”. “Le forze di sicurezza della Nigeria continuano a ricorrere a un eccessivo uso della forza in risposta alle proteste contro le attività delle compagnie petrolifere. Nel 2000, esse si sono rese responsabili di uccisioni su larga scala nello stato di Benue. Sull’accaduto non sono state svolte indagini indipendenti. Le forze di sicurezza nigeriane hanno in dotazione fucili Beretta M12 e pistole Beretta M951 da 9 mm”. Amnesty International chiede l’adozione di un trattato internazionale sul commercio delle armi, volto a rafforzare e armonizzare i meccanismi nazionali di controllo e interrompere il flusso di armi verso chi viola i diritti umani. Afferma Brian Wood, coordinatore di Amnesty International per le attività sul controllo delle armi: “Se c’è una lezione che il G8 deve imparare dal conflitto dell’Iraq, è quella che non possiamo consentire alla comunità internazionale di fornire armi a coloro che commettono gravi violazioni dei diritti umani e poi rafforzarli e proteggerli in modo che possano continuare ad agire impunemente”.

3. TRATTA - Riunita a Vienna la Commissione per la prevenzione del crimine. In agenda il traffico di esseri umani (Redattore Sociale) 19/05/2003 - ROMA - I 40 membri della "Commission on Crime Prevention and Criminal Justice" delle Nazioni unite, hanno aperto il 13 maggio a Vienna i lavori di una sessione che finirà il 22. Oltre la lotta al crimine internazionale, al crimine giovanile e la prevenzione della violenza in generale, il più importante punto in agenda della Commissione è il problema del traffico illegale di esseri umani. Gli esperti indicano che la maggior parte delle vittime di tale traffico continuano ad essere donne e bambini provenienti soprattutto da paesi poveri. Il traffico di migranti, prostitute e schiavi in molti paesi del mondo, è diventato negli ultimi anni un impellente problema cui ogni governo nazionale deve far fronte, sottolinea la Commissione. E’ appunto il “Programma globale contro il traffico di esseri umani”, creato ad hoc, che svilupperà in ogni paese a rischio delle strategie comuni, adottabili sia dai paesi di origine delle vittime, che da quelli ospitanti. La maggior parte delle persone vengono “rubate” in Asia, Russia ed Africa, vengono fatte transitare temporaneamente in Asia centrale ed Europa orientale, per poi confluire nei paesi industrializzati. I trafficanti promettono a uomini e donne una vita e un lavoro migliori, ma una volta raggiunta la destinazione nel paese promesso, li privano dei documenti personali e li obbligano ad lavorare senza retribuzione. Schiavi, lavoratori domestici o prostitute. Spesso i trafficanti minacciano le loro vittime di fare del male alle loro famiglie. I bambini, ovviamente ancora più indifesi degli adulti, diventano totalmente dipendenti dai loro nuovi padroni per il cibo, l’alloggio e tutte le altre necessità. Vengono frequentemente maltrattati e abusati sessualmente. Tutti vengono spesso minacciati di essere arrestati, se dovessero chiedere aiuto alle autorità. Il traffico illegale di esseri umani è stato riconosciuto essere un problema globale, ma la sia Commissione che le ONG del settore lamentano una mancanza di dati e statistiche sulla questione. L’intenzione degli osservatori è quella di rafforzare la risposta al traffico di esseri umani attraverso riforme legislative e la cooperazione tra i governi nazionali. Importante inoltre, è dare il massimo aiuto e protezione alle vittime che sono in grado di testimoniare e far risalire gli inquirenti ai trafficanti stessi. La Commissione calcola che nel mondo le vittime di traffico illegale di esseri umani sono oggi 700.000.

4. IL MINISTRO MARONI: "Allargamento dell'Europa risolverà i problemi dell'immigrazione. Molti lavoratori extracomunitari diverranno comunitari" (Stranieri in Italia) 19/05/2003 Allargamento dell'Unione Europea come risoluzione a molti dei problemi legati all'immigrazione. Questo in sintesi il pensiero del ministro del Welfare Roberto Maroni. Espresso ieri a Bresso nel corso di una iniziativa della Lega. "Sono ottimista e convinto che l'allargamento dell'Unione Europea risolverà molti problemi in materia di immigrazione. Ritengo che con l'entrata dei nuovi Paesi nel 2004 si allargherà il fronte occupazionale comunitario, stringendo automaticamente le maglie per la manodopera che resterà extracomunitaria". Dal maggio 2004, ha fatto notare il ministro, molti altri Paesi entreranno nell'Ue e tra questi la Polonia, l'Ungheria, la Repubblica Ceca, la Slovenia ed altri. "Per la gran parte si tratta di Paesi che hanno le nostre stesse radici culturali, e dove ci sono tanti giovani che vorrebbero venire a lavorare da noi ma che oggi sono extracomunitari. Quando le frontiere con questi Paesi saranno aperte - ha specificato - i cittadini di questi Paesi oggi extracomunitari saranno comunitari e quindi potranno circolare liberamente e lavorare liberamente negli altri Paesi. Questo farà sì che parallelamente - è stato il suo ragionamento - dovremo diminuire i flussi immigratori da quei Paesi che resteranno extracomunitari. Perciò sono ottimista".In precedenza, Maroni aveva difeso la legge Bossi-Fini sottolineando che si tratta di una normativa che "stabilisce il principio che entra in Italia chi ha un contratto di lavoro. Guarda caso - ha osservato - si tratta dello stesso principio che è alla base della normativa che si sta realizzando in Germania. Però se lo diciamo noi ci dicono che siamo razzisti, ma se lo fa il 'compagno' Schroeder è un'altra cosa".

5. POVERTA' – ''Un mondo a colori'': coproduzione Fao-Rai per approfondire le tematiche legate alla lotta alla fame (Redattore Sociale) 19/05/2003 ROMA - Rai Educational e la Fao hanno presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa "Un Mondo a colori per la Fao", quattro puntate del programma di Rai Educational, "Un Mondo a colori", per approfondire alcune importanti problematiche legate alla lotta contro la fame nel mondo. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, riconoscendo il ruolo forte dei media nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica su insicurezza alimentare, povertà e sviluppo, intende proseguire con questa iniziativa la collaborazione con la televisione pubblica iniziata molto tempo fa. La partnership con Rai Educational fa si che gli obiettivi della Fao raggiungano la società civile italiana e, in particolare i giovani, per accrescere in loro la consapevolezza di far parte di un mondo unico da salvaguardare."Avvicinando i giovani alle realtà della povertà e della malnutrizione di cui molti bambini in diversi paesi del mondo sono vittime, si può sviluppare in loro la coscienza che queste piaghe non costituiscono delle fatalità, bensì dei fenomeni che possono e devono essere eliminati - ha affermato Carleen Gardner, Vicedirettrice, Dipartimento affari generali e informazione della FAO - La Rai, garante del servizio pubblico, ha la grande capacità di aprire una finestra su altri mondi per rappresentarne le diverse realtà. Pertanto la collaborazione Fao-Rai è fondamentale per la missione dell'Organizzazione".La TV è ormai diventata parte integrante della vita dei bambini e dei ragazzi: con questo programma essa si fa valido strumento educativo che comunica valori e situazioni reali. Rai Educational presenta "Un mondo a colori per la Fao". Si tratta di un' intera settimana di Un mondo a colori (da martedì 20 a venerdì 23 maggio alle 9.40 su Raidue) realizzata in collaborazione con la FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura. Nelle quattro puntate del programma (Diritto al Cibo, Emergenza Acqua, Cibo per Tutti, Sicurezza Alimentare) sono previsti interventi di esperti, servizi filmati sulle principali emergenze (cibo, acqua, ambiente) con approfondimenti sulle nuove opportunità che la scienza offre alla soluzione delle emergenze (biodiversità e biotecnologie). Attraverso le parole di Jacques Diouf, Direttore Generale della FAO, e dei più importanti ricercatori internazionali, si metteranno in luce gli sforzi della FAO nella lotta alla fame, con una serie di casi risolti grazie a micro-progetti realizzati nel sud-est asiatico ed in America Latina. La Fao ha iniziato una politica di sensibilizzazione delle comunità internazionali sulle comuni responsabilità, puntando sulle strategie di prevenzione e di salvaguardia, ma anche su quelle di sviluppo futuro. Un contributo, questo, che riafferma il "diritto al cibo per tutti", visto che non è solo la povertà a spingere migliaia di persone a lasciare la propria terra. Spesso queste migrazioni sono causate dalle desertificazioni, alluvioni, deforestazioni, sfruttamenti dissennati dei terreni coltivabili. Cinque edizioni all'attivo, più di 600 puntate realizzate, migliaia di servizi filmati: “Un mondo a colori” (in onda dal martedì al venerdì su Raidue alle 9.40 circa) è il programma di Rai Educational che racconta la trasformazione in atto della società italiana, alle prese con i flussi migratori, nella prospettiva di un "nuovo paese" arricchito da culture diverse. E' così che, dall'urgenza di documentare la condizione degli stranieri che arrivavano in Italia e gli effetti che provocava nella nostra realtà, è subentrata la necessità di conoscerne la dimensione umana e sociale fino ad offrire una lettura in chiave interculturale.

6. RIFUGIATI – Nasce a Bologna il primo centro di accoglienza per richiedenti asilo. Gestione affidata alla Caritas (Redattore Sociale) 19/05/2003 BOLOGNA - Nasce a Bologna il primo centro di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati politici. L’edificio, costruito dal Comune nella zona tra Granarolo e Quarto Inferiore, aprirà le sue porte in giugno. Nella struttura saranno accolti sedici rifugiati politici o richiedenti asilo di diversa nazionalità e due famiglie rom. Oltre a fornire un tetto, il progetto prevede una serie di iniziative che accompagneranno i rifugiati accolti nell’inserimento nella vita sociale quotidiana. La Caritas di Bologna, alla quale il Comune ha dato in gestione la struttura, intende fornire a ognuno dei futuri inquilini dei percorsi di formazione personali, in linea con gli interessi e le attività che svolgevano nel proprio paese d’origine. Sono previsti corsi di formazione professionale e corsi di italiano, oltre alla possibilità di partecipare ad attività di volontariato. Per coloro che hanno già ottenuto lo status di rifugiati, la casa rappresenterà una vera dimora a cui potranno accedere dietro pagamento di una quota. Per i richiedenti asilo, invece, la casa vuole essere un punto di accoglienza, soprattutto, durante il periodo che intercorre tra la richiesta di asilo e la chiamata di fronte alla Commissione centrale di Roma, quando verrà giudicato il loro status: un periodo che spesso si aggira intorno all’anno e durante il quale i richiedenti non possono lavorare legalmente. “Una specie di limbo che la casa di accoglienza vuole rendere meno duro, offrendo un posto dove vivere e la possibilità di una formazione – spiega l’Ufficio Profughi e Rifugiati della Caritas di Bologna – . Una volta ottenuto lo status di rifugiati, gli stranieri potranno comunque rimanere nella casa per tutto il tempo necessario al loro inserimento”. Prima che la casa di accoglienza possa aprire le porte ai suoi inquilini, l’ultimo impegno da sostenere è quello di “riempirne” le stanze. La Caritas di Bologna ha lanciato per questo un appello a tutti i cittadini, per raccogliere “un po’ di materiale: qualunque cosa, anche usata, possa essere utile in una nuova casa”. Il Comune, oltre alla costruzione, ha già provveduto all’arredamento interno, ma “manca, però, tutto il resto. – sottolineano dalla Caritas –. Pentole, strumenti per l’orto, sedie da giardino, televisioni, biciclette, piatti, bicchieri e libri sono solo alcune delle possibilità. La ricerca si muove verso tutti quegli oggetti che possono rendere confortevole una casa oltre a permettere a chi ci vive di condurre una vita il più possibile normale”. Per le donazioni si può contattare l’Ufficio Profughi e Rifugiati della Caritas di Bologna: tel. 051 267972 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13).

7. RIFUGIATI: ARCI, governo boicotta diritto d'asilo (AGI) - Roma, 19 mag. - Il governo sta boicottando il diritto d'asilo in Italia. E' la denuncia dell'Arci che su questo tema ha promosso un convegno a Roma nel quale Tom Benettollo, presidente dell'Arci, ha sottolineato come "alla Camera giacciono 4 progetti sul diritto d'asilo, di cui non e' stata calendarizzata ancora la discussione in aula, e di conseguenza, oggi, l'Italia e' l'unico paese europeo in cui non c'e' una legge che regolamenti questa materia, mentre migliaia sono i rifugiati che chiedono di poter accedere ad un diritto che e' internazionalmente riconosciuto". Lo scorso anno, secondo i dati emersi proprio dal convegno, a fronte di 17mila richieste sono state 8mila quelle ammesse alla procedura d'indagine e 2mila, infine, le persone a cui e' stato concesso lo status di rifugiato. In Gran Bretagna, sempre lo scorso anno, sono state 111mila le domande di asilo mentre in Germania 90mila."Anche il programma nazionale asilo - spiega ancora Benetollo - e' di fatto boicottato dal governo che rischia di chiudere per mancanza di risorse finanziarie". (AGI)

8. BALCANI: NATO, nuovo nemico e' la criminalita' organizzata (AGI) - Roma, 19 mag. - La criminalita' organizzata e' il nuovo nemico della Nato nei Balcani. Traffico di droga, di armi, di esseri umani e la violenza estremista minacciano le fragili democrazie nate dal dissolvimento della Jugoslavia e per questo il 22 e il 23 maggio, la citta' di Ohrid, in Macedonia, ospitera' la Conferenza sulla gestione e la sicurezza dei confini, organizzata dall'Alleanza, dal Patto di stabilita', dall'Unione europea e dall'Osce. Obiettivo dell'incontro, al quale parteciperanno anche il segretario generale della Nato, Lord George Robertson, capi di governo e ministri della Difesa e della Sicurezza della regione, servira' a individuare una strategia comune nella repressione della criminalita'. La conferenza permettera' ai Paesi balcanici di avere un accesso piu' facile alle strutture necessarie per riformare i settori della sicurezza, garantire il rispetto delle leggi e fermare il contrabbando. Insieme ad altre organizzazioni internazionali, la Nato vuole aiutare le Nazioni dei Balcani occidentali, quelle che si affacciano sull''euroregione adriatica', a portare le loro frontiere a standard di sicurezza europei. "Non e' solo un esempio di come gli ex nemici stiano ora affrontando problemi comuni - ha detto lord Robertson - ma di come vogliano risolverli insieme". Sui lavori di Ohrid, dove nel 2001 fu firmato lo storico accordo che pose fine alla guerra civile tra macedoni e minoranza albanese nel nord del Paese, si appunta l'attenzione di tutta la Nato. La riunione dei ministri degli Esteri dell'organizzazione che si terra' il 3 e 4 giugno a Madrid, affrontera' non solo temi di ampio respiro - come la prospettiva di un intervento Nato nell'Iraq del dopo Saddam o i rapporti tra l'Alleanza e il progetto di difesa europea - ma anche regionali, come la sicurezza dei confini a meno di un anno dall'allargamento dell'Ue a dieci nuovi Paesi. (AGI)

9. MIGRAZIONI: convegno sul ruolo delle associazioni (AGI) - Roma, 19 mag. - La Consulta Nazionale Emigrazione - CNE - organizza un convegno di studio sul tema "Le comunita' migranti tra istituzioni e societa' civile". L'incontro ha lo scopo di aprire un piu' ampio dibattito fra il mondo associativo delle mondo migratorio e le rappresentanze istituzionali, in vista degli appuntamenti elettorali che coinvolgeranno per la prima volta nei Paesi di residenza i connazionali all'estero.Al convegno, che si terra' nella sede del CNEL, a Roma, martedi' 20 maggio 2003 dalle ore 9,30 alle ore 13,30, hanno dato la loro adesione i rappresentanti di tutte le istituzioni maggiormente coinvolte con il mondo delle comunita' migranti: il Ministro degli Italiani nel Mondo On. Mirko Tremaglia, il Direttore Generale per gli Italiani all'estero e Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Adriano Benedetti, l'On. Giovanni Bianchi, Presidente del Comitato Permanente per gli italiani all'estero della Camera dei Deputati, il Sen. Giovanni Minardo, Presidente del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato, il Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, Franco Narducci, il Presidente della Federazione Unitaria della Stampa Italiani all'Estero, Domenico De Sossi.

10. CLANDESTINI: 31 bloccati nel barese, 3 erano gia' stati espulsi (AGI) - Bari, 19 mag. - Trentuno extracomunitari senza regolare permesso di soggiorno sono stati rintracciati dai carabinieri nella zona di Gravina sulla Murgia barese. Si tratta di 18 albanesi, un tunisino e 12 marocchini, in particolare per tre albanesi e' scattato l'arresto. I tre, infatti, risultavano gia' essere stati espulsi dal territorio nazionale ed erano quindi rientrati clandestinamente in Italia.(AGI)

11. UE: Frattini, lotta a immigrazione e' priorita' servono adeguate risorse della Commissione (ANSA) - BRUXELLES, 19 MAG - Il tema della lotta all'immigrazione è per l'Italia "uno dei più delicati" e non a caso è stato proprio il nostro governo a chiedere che l'argomento "fosse elevato a materia integrata nella politica estera europea". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, questa sera a Bruxelles.Il titolare della Farnesina ha sottolineato che per combattere efficacemente il fenomeno dell'immigrazione clandestina servono "azioni sinergiche e finanziamenti". Infatti, ha aggiunto, "senza adeguate risorse della Commissione la lotta all'immigrazione non potrà essere combattuta efficacemente". (ANSA).

12. UE: immigrazione; Frattini, attendiamo risposte da Salonicco (ANSA) - BRUXELLES, 19 MAG - Sulla questione della lotta all' immigrazione clandestina l'Italia attende "una risposta chiara" dal vertice Ue di Salonicco: lo ha dichiarato oggi a Bruxelles il ministro degli esteri Franco Frattini. "Dobbiamo essere attenti all'adeguatezza delle risorse finanziarie per il controllo delle frontiere esterne" ha detto Frattini intervenendo alla riunione dei capi della diplomazia Ue, hanno riferito fonti della delegazione italiana. "E' un problema talmente importante, ci vogliono risorse adeguate: attendiamo - ha aggiunto - risposte chiare a Salonicco". Il ministro ha anche sottolineato che le questioni dell'immigrazione devono diventare sempre di più parte integrante della politica delle relazioni esterne Ue. (ANSA).

13. IMMIGRAZIONE: Pisanu, pronto programma su area Mediterraneo (ANSA) - JEREZ DE LA FRONTERA (SPAGNA), 18 MAG - "Esiste un programma già delineato, che speriamo di varare durante il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, per coordinare la lotta contro il fenomeno dell'immigrazione clandestina nell'area del Mediterraneo". Lo ha detto oggi il ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, a margine di una riunione con cinque colleghi europei a Jerez de la Frontera (Andalusia, sud della Spagna).Pisanu ha aggiunto che questo programma prevedrebbe una divisione del Mediterraneo in due zone: "La prima, il Mediterraneo orientale, coordinata su Cipro e Malta, e una seconda sul Mediterraneo occidentale impostata dalle coste francesi e spagnole".Il ministro ha sottolineato che i cinque Paesi presenti oggi a Jerez - Italia, Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna - "sono tutti e cinque destinazione principale dei flussi di immigrazione clandestina e anche principali bersagli del terrorismo islamico".Interrogato sul nesso esistente fra il terrorismo islamico e le reti che controllano i flussi di immigrazione illegale, Pisanu ha sottolineato che "le stesse reti criminali vengono utilizzate come vettori per il terrorismo, il traffico di armi, il traffico di droga e il traffico di esseri umani". (ANSA).

14. IMMIGRAZIONE: Mantovano, nel 2003 meno arrivi di clandestini Fini-Bossi funziona, cresce numero espulsioni ed arresti (ANSA) - ROMA, 18 MAG - Nel primo quadrimestre del 2003 cresce il numero degli immigrati regolari presenti in Italia, diminuiscono gli arrivi dei clandestini (33.470 irregolari contro i 49.934 dello stesso periodo del 2002), aumentano le espulsioni (+57%) e gli arresti (12.803 contro 10.182).Questi gli ultimi dati sull' immigrazione forniti all' Ansa dal sottosegretario all' Interno, Alfredo Mantovano. Numeri, ha sottolineato, "che dimostrano il buon funzionamento della legge Fini-Bossi"."Fino a pochi giorni fa - ha spiegato Mantovano - la Fini-Bossi veniva accusata dalle opposizioni, anche con atti parlamentari, di essere rigorosa con gli stranieri che desiderano lavorare onestamente in Italia; incapace di far funzionare il meccanismo dele espulsioni; lassista con i trafficanti di uomini. Ma i dati oggettivi e le valutazioni provenienti nell' ultima settimana da varie fonti - ha aggiunto - dimostrano esattamente il contrario".

15. IMMIGRAZIONE: Mantovano, nel 2003 meno arrivi di clandestini(2) (ANSA) - ROMA, 18 MAG - Nel dossier 2003 di Caritas e Migrantes, ha rilevato il sottosegretario, "si ricava che, all' inizio dell' anno in corso, gli immigrati regolari presenti in Italia erano 2.395.000, cioé 800.000 in più rispetto all' anno precedente. Va precisato che nell' agosto 2002, cioé poco prima dell' avvio della regolarizzazione, la stima dei clandestini presenti in Italia era esattamente di 800.000 unità: questo vuol dire che la regolarizzazione sta effettivamente prosciugando l' area della clandestinità". Ancora più rilevante, ha proseguito Mantovano, "il dato delle assunzioni regolari di extracomunitari cui si è proceduto nel 2002: 659.847, 192.547 in più rispetto all' anno precedente. Ed i contratti regolari cresceranno ulteriormente quando, entro il dicembre prossimo, sarà completato il disbrigo delle pratiche di regolarizzazione".Buone notizie, poi, anche sul fronte degli arrivi dei clandestini e delle espulsioni. Nei primi 4 mesi del 2003, ha osservato il sottosegretario, "gli stranieri rintracciati in posizione irregolare sul territorio nazionale sono stati 33.470, a fronte dei 49.934 del corrispondente periodo del 2002 e dei 44.517 del 2001; di essi sono stati effettivamente allontanati 19.634, pari al 58,6% del totale, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2002 (57,5%) e del 2001 (53,4%)". Da gennaio ad aprile, ha aggiunto, "appena 20 clandestini sono stati rintracciati in Puglia a seguito degli sbarchi (2.169 dell' identico periodo del 2002) e 4.095 dello stesso periodo del 2001; 2.000 in Sicilia, contro i 4.771 del 2002 e i 751 del 2001; nessuno in Calabria, a fronte dei 1.114 del 2002 e dei 417 del 2001. Questi dati - secondo Mantovano - confermano la concentrazione della rotta dei clandestini sul Canale di Sicilia, ma al tempo stesso il successo della collaborazione con Paesi come Albania, Turchia ed Egitto. E se destano preoccupazione le notizie degli arrivi a Lampedusa (come è accaduto ieri) o a Pantelleria, non può sfuggire il dato di insieme".Infine, ha continuato il sottosegretario, "con la Fini-Bossi vi è maggiore rigore verso i delinquenti". Gli stranieri arrestati nel primo quadrimestre dell' anno sono infatti 12.803, a fronte dei 10.182 dello stesso periodo del 2002. Tra i fattori che hanno inciso maggiormente su questo incremento, ha sostenuto, "vi è l' utilizzo delle impronte digitali, così osteggiato in Parlamento dalle opposizioni: più volte l' acquisita certezza dell' identità dello straniero ha fatto e sta facendo emergere gli effettivi precedenti penali; in più casi ci si è trovati di fronte a più condanne con differenti generalità relative alla stessa persona che, in virtù di documenti falsi, ha potuto fruire indebitamente dei benefici previsti dai codici. Lo strumento delle impronte sta prosciugando quest' area di impunità". Tra gli arrestati, 3.071 sono di nazionalità non accertata, 2.019 marocchini, 1.891 rumeni, 696 algerini e 648 tunisini. (ANSA).

16. IMMIGRAZIONE:Fini, sbarchi in Sicilia sono emergenza europea (ANSA) - AGRIGENTO, 17 MAG - "La Sicilia è terra di frontiera dell' Europa intera". Così il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, partecipando ad una manifestazione elettorale della Cdl ad Agrigento, commenta la notizia di due nuovi sbarchi di immigrati clandestini avvenuti la notte scorsa nella vicina Lampedusa. "Di questo argomento - ha detto Fini - ho parlato ieri con il presidente Valery Giscard D'Estaing alla Convenzione, perché in un'Europa a 25 Paesi la tutela delle frontiere diventa una delle priorità di tutto il Vecchio Continente".Fini ha ricordato che con la nuova legge sull'immigrazione, che porta anche il suo nome, è più agevole l'espulsione dei clandestini" anche se, ha sottolineato, "bisogna mantenere la guardia alta". (ANSA).

17. IMMIGRAZIONE: Maroni, Bossi-Fini legge europea (ANSA) - VICENZA, 17 MAG - La Bossi-Fini è una legge "giusta, innovativa, europea, che garantisce non solo l'Italia ma gli altri Paesi del continente da ingressi clandestini". Lo ha osservato questa sera a Vicenza, parlando con i giornalisti a margine di un convegno all' Associazione industriali, il ministro Roberto Maroni. "Sono sorpreso - ha osservato l'esponente leghista - dalle dichiarazioni di alcuni magistrati, che ritengono la legge ingiusta e non applicabile. Ricordo che quando con la Lega facevamo osservazioni su alcune leggi, venivamo inquisiti e condannati per istigazione a disapplicare le normative. Al magistrato - ha continuato Maroni - spetta l'obbligo esclusivo di applicare la legge, segnalando eventualmente le difficoltà". (ANSA).

18. IMMIGRATI: Pisanu controlli a Torino non si fermeranno (AGI) - Roma, 17 mag. - Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, "prende atto dell'accorata esortazione del sindaco di Torino a rafforzare le misure contro l'immigrazione clandestina e le forme connesse di criminalita', ma respinge le accuse genericamente rivolte al governo". "L'attivita' di controllo nella citta' di Torino - sottolinea una nota del Viminale -, cosi' come nelle altre aree a rischio del paese, non si fermera', ma continuera' secondo un calendario prestabilito e con modalita' che verranno definite di volta in volta. E' ferma intenzione del governo, ed in particolare del presidente del Consiglio e del ministro dell'Interno, operare con la massima determinazione per impedire che interi quartieri o zone del territorio nazionale possano soggiacere a qualsiasi forma di violenza criminale, spontanea od organizzata, endogena o di importazione". Nella nota il Viminale fa notare che Torino e il suo hinterland sono stati inclusi, per ben sei volte su otto, nelle operazioni nazionali di controllo straordinario denominate 'vie libere'"."Tali attivita' - aggiunge la nota - rivolte essenzialmente alla prevenzione ed alla repressione della prostituzione, dell'immigrazione clandestina, dello spaccio di sostanze stupefacenti, dell'abusivismo commerciale e dei reati contro il patrimonio in genere, hanno portato all'arresto nel capoluogo piemontese di 627 persone (il 74 per cento extracomunitari), alla denuncia in stato di liberta' di 1097 persone, al sequestro di 32 chili di droghe varie, di 3.320 pasticche di ecstasy e di consistenti quantitativi di merci contraffatte, nonche' all'espulsione di 715 clandestini, 334 dei quali riaccompagnati nel paese d'origine". Sempre a Torino, ricorda ancora il Viminale, e' stata inoltre realizzata, nel periodo gennaio-aprile di quest'annno, una operazione ad alto impatto, articolata in sei successivi fasi di intervento, nel quartiere di Porta Palazzo, dove piu' evidenti erano le condizioni di degrado e di illegalita'. "Questa ulteriore iniziativa - spiega la nota - ha consentito, solo nel quartiere interessato, l'arresto di 99 persone, 58 delle quali di origine extracomunitaria, e la denuncia in stato di liberta' di altre 153". Cio' ha comportato la perquisizione di ben 88 blocchi di edifici e 30 esercizi pubblici con il sequestro di 205 chili di droghe varie e di 43 mila pasticche di ecstasy e all'espulsione di 62 clandestini, che sono stati accompagnati nel paese di origine con un apposito volo. Per garantire la massima sicuerzza, comunque, il governo "sta sviluppando ogni possibile collaborazione con tutte le energie e le istituzioni locali che possono in qualche modo concorrere, insieme alle forze dell'ordine, alla produzione di quell'insostituibile bene comune che si chiama sicurezza. Su questo argomento il ministro Pisanu spera di potersi intrattenere anche con il sindaco di Torino, in occasione della sua prossima visita alla citta'".

19. TRATTA DI ESSERI UMANI: mantovano 'in arrivo legge piu' severa' (AGI) - Bari, 17 mag. - Dopo essere gia' passata alla Camera ed al Senato, dove sono state votate alcune modifiche, e' nuovamente al vaglio dei deputati la legge sulla tratta degli esseri umani che viene indicato come reato autonomo e prevede una sanzione penale molto pesante. Lo ha ricordato a Bari, durante un convegno su "Diritti umani, liberta' fondamentali e nuove schiavitu'" organizzato dal Soroptomist, il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano."Questa legge - ha sottolineato Mantovano - apportera' un contributo importante, sia pure non decisivo. Prevede tutta una serie di aggravanti che non possono essere eliminate dalla comparazione con le attenuanti, per la gravita' del reato e prevede anche un fondo che sostenga le misure di prevenzione". Il sottosegretario ha peraltro rilevato la necessita' che su questi temi vi sia una piena collaborazione europea e internazionale; infatti se queste norme valgono in Italia "e non in altri paesi per gli sfruttatori della tratta sara' facile spostarsi dall'Italia ad altri paesi, come peraltro sta avvenendo.

20. SANITA': Lazio, programma umanitario per extracomunitari (AGI) - Roma, 17 mag. - La Giunta regionale del Lazio ha approvato, su proposta dell'assessore alla Sanita', Vincenzo Saraceni, il "Programma umanitario per le prestazioni sanitarie di alta specializzazione a favore di cittadini extracomunitari" per gli anni 2003 e 2004. Si tratta del programma con il quale la Regione definisce l'accesso dei cittadini stranieri alle cure di alta specializzazione; cure che verranno erogate dal Bambino Gesu', dal Policlinico Gemelli, dall'Umberto I, dal San Camillo- Forlanini e dagli Istituti fisioterapici ospedalieri (Ifo).La Giunta ha individuato come soggetti del programma i cittadini stranieri provenienti dalle aree dell'Africa, dell'Europa dell'Est e del Medio Oriente e quest'anno, anche in relazione agli eventi bellici in Iraq, il 30 per cento delle ammissioni saranno riservate alle popolazioni colpite dalla guerra. I cittadini stranieri interessati potranno rivolgersi alle strutture del Lazio per le patologie oncologiche, ematologiche, traumatologiche e cardiache. E' il secondo anno consecutivo che la Giunta approva questo programma, rivolto prevalentemente a soggetti in eta' evolutiva. La Regione, che ha stanziato 1 milione e 500mila euro per finanziare il progetto nel 2003 e altrettanti per il 2004, coprira' le spese sanitarie, mentre sara' l'associazione "Nessun luogo e' lontano" a occuparsi del trasferimento e del soggiorno degli extracomunitari. Lo scorso anno, in soli 3 mesi di attivita', sono state presentate 71 richieste. Di queste, ne sono state accolte 39 e 17 pazienti sono tuttora in cura.

21. CARITAS: 800 mila immigrati in piu' nel 2002 (+50%) (AGI) - Roma, 17 mag. - Sono 2.395.000 gli immigrati regolari in Italia all'inizio del 2003: ben 800.000 in piu' rispetto all'anno precedente (1.600.000 nel 2001, pari al 2,8% della popolazione) anche se molte di queste sono registrazioni tardive di persone gia' presenti. Ormai l'incidenza degli stranieri sulla popolazione e' del 4,2%, inferiore solo di un punto alla media europea. Questi i dati emersi dal Dossier statistico immigrazione 2003, curato da Caritas e Migrantes, che uscira' nel prossimo ottobre. Tra i dati piu' salienti spicca il forte impatto occupazionale dei lavoratori immigrati. Nel 2002 infatti, un anno tra l'altro sfavorevole per l'occupazione, le assunzioni di extracomunitari regolarmente soggiornanti sono passate a 659.847, 192.547 in piu' rispetto al 2001, e incidono sul totale delle assunzioni per l'11,5% (era il 9,5% l'anno precedente). Rispetto alla media nazionale sono molto diverse le percentuali su base regionale: si va dal 4% del Meridione al 17,7% del Nord Est, con un picco del 30,2% in Trentino Alto Adige. Anche per quanto riguarda i nuovi ingressi e' possibile rilevare differenze anche marcate tra regione e regione: nel Nord Est sono stati registrati oltre 65 mila extracomunitari in piu', per una variazione del 19,9%. Nel Sud invece la presenza di stranieri e' stazionaria, con un aumento medio di appena l'1,1%, anche a causa di alcune regioni dove le cifre registrano un calo della presenza di immigrati, come la Campania (-7,8%) e la Puglia (-4,0%). Commentando i dati del dossier, la Caritas sostiene che "l'immigrazione sta assumendo una portata sempre piu' strutturale all'interno della societa' italiana" e ritiene necessario che si sviluppi la consapevolezza che la presenza di un immigrato ogni 25 residenti comporta un maggiore investimento sui servizi sociali, "a partire dalla politica abitativa, oggi molto carente, per arrivare a quelle di carattere culturale." (AGI)

22. CGIL e ARCI Genova, vademecum in 7 lingue e 'sportello' (AGI) - Genova, 17 mag. - Cgil e Arci genovesi hanno presentato nei giorni scorsi il nuovo servizio di orientamento dedicato interamente ai lavoratori immigrati. Lo sportello, che viene inaugurato oggi, fornira' informazioni non solo per le tematiche che riguardano il lavoro ma anche per tutte le pratiche civili e burocratiche necessarie per ottenere il permesso di soggiorno e per iscrivere i figli a scuola e all'universita'. L'ufficio e' situato nei locali della Camera del lavoro di via Zamperini, a Genova-Bolzaneto e per favorire l'integrazione e la conoscenza dei meccanismi che regolano la nostra societa', Cgil e Arci hanno fatto stampare un'agenda in sette lingue (cinese, albanese, spagnolo, arabo, francese, inglese e italiano) con tutti indirizzi utili e suggerimenti che verra' distribuita a chi ne fara' richiesta.

23. MILANO: concorso letterario per stranieri  (AGI) - Milano, 17 mag. - "Immigrando" e' il titolo del concorso letterario per stranieri.La citta' vista attraverso gli occhi dei migranti: un modo originale per raccontare Milano e la sua gente, organizzato dalla pastorale migranti dell'Arcidiocesi di Milano in collaborazione con la fondazione Ismu. Le opere dovranno essere presentate entro domani, 18 maggio. Per i vincitori delle due sezioni (narrativa e poesia) e' previsto un premio di 750 euro che verra' consegnato il giorno 8 giugno 2003. Per informazioni contattare il numero: 02 72023398 (AGI)

24. ROMA: raccolta firme per diritti umani nelle scuole (AGI) - Roma, 17 mag. - E'partita la raccolta firme per i diritti umani nella scuola. Il Comune di Roma ha, infatti, approvato con Delibera l'adesione alla Proposta di Legge di iniziativa popolare per l'introduzione nelle scuole secondarie di Iø e IIø grado della disciplina: Educazione ai Diritti Umani.Sono necessarie 50.000 firme affinche' la legge venga discussa in Parlamento.(AGI)

25. MIGRAZIONI: Scalabriniani, eliminare squilibri globalizzazione (AGI) - Ancona, 17 mag. - "Il fenomeno migratorio non e' piu' solo il frutto di squilibri demografici, politici, economici e sociali ristretti ad alcune nazioni o aree del pianeta, ma ha raggiunto una dimensione tale da coinvolgere tutti i Paesi del mondo. E sono proprio gli squilibri dell'attuale globalizzazione a sottrarre l'economia e le logiche del capitalismo al controllo delle comunita' nazionali, impoverendo in modo accentuato il sud del mondo. Tutto cio' va corretto". E' quanto ha detto il superiore per l'Europa dei missionari scalabriniani, Beniamino Rossi, nel presentare, alla presenza dell'arcivescovo di Loreto, mons. Angelo Comastri, la sesta edizione del meeting internazionale sulle migrazioni che si terra', dal 28 luglio al 3 agosto, nella citta' mariana promosso dai padri scalabriniani sul tema "Globalizzazione e migrazioni in Europa" cui interverra' anche il segretario della Cisl, Savino Pezzotta. Pertanto il meeting vuol essere un appuntamento per capire le problematiche fondamentali del nostro tempo, con un'attenzione particolare all'Europa dei venticinque: "Un allargamento - afferma padre Rossi - che suscita paure (politiche, sociali, di circolazione) sulle quali molti giocano per creare tensioni". (AGI)

26. IMMIGRAZIONE - Geraci (Simm): ''Il diritto alla salute va garantito a tutti gli stranieri, indipendentemente dalla loro regolarizzazione'' (Redattore Sociale) 16/05/2003 -MILANO - "Il diritto alla salute va garantito a tutti gli stranieri, indipendentemente dalla loro 'regolarizzazione'. Questo principio già applicato in Italia va esteso anche a livello europeo". L'affermazione è di Salvatore Geraci, presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), l'organizzazione che assieme al Naga, all'associazione Oikos e all'"Area sanitaria" della Caritas di Roma ha presentato al Consiglio d'Europa una proposta di direttiva "per assicurare la piena realizzazione del diritto alla salute per ogni individuo all'interno dell'Unione Europea". Abbiamo incontrato Geraci a Milano, durante il convegno "Integrazione sociale e sanitaria degli immigrati. Quali prospettive?", durante il quale e' stata presentata ufficialmente la campagna europea per il diritto alla salute.

Dottor Geraci, si parla spesso di diritto alla salute per gli immigrati "irregolari". Che dire di altri diritti, come ad esempio il diritto al lavoro?”La differenza è che il diritto alla salute è un diritto primario, che riguarda più in generale il diritto alla vita e all'esistenza. Non a caso l'articolo 32 della costituzione descrive la salute come "diritto dell'individuo e interesse della collettività", mentre altri diritti costituzionali vengono riconosciuti solamente ai cittadini".

Cosa cambierà in Italia se verrà approvata la vostra proposta di direttiva europea? ”In Italia cambierà poco, perché il diritto alla salute è già riconosciuto a livello legale, e a livello pratico nessuna questura ha mai disposto espulsioni per immigrati irregolari gravemente ammalati, anche se la legge lo consentirebbe in teoria. Con una direttiva europea si potrà mettere nero su bianco quella che fino ad ora e' stata solamente una prassi. Il problema riguarda le normative degli altri paesi d'Europa, che dal punto di vista dell'accesso alle prestazioni sanitarie sono meno garantiste della nostra”.

Come si e' arrivati all'attuale situazione italiana?”Nel 1995, con un lavoro di pressione sui parlamentari, siamo riusciti ad affermare il diritto all'assistenza sanitaria per tutti gli immigrati. indipendentemente dalla loro posizione, un diritto successivamente riconosciuto anche nella legge Turco/Napolitano e dalla più recente Bossi/Fini. Oggi nessuno mette più in discussione questo diritto, che viene riconosciuto al di là delle posizioni politiche o ideologiche assunte dai vari partiti sulle questioni legate all'immigrazione. Oltre ad essere un diritto fondamentale, l'erogazione di prestazioni sanitarie si traduce anche in un risparmio per la collettività, perché si curano per tempo e con prestazioni ambulatoriali malattie sulle quali si interveniva con il pronto soccorso o con un ricovero, decisamente piu' costosi. Anche la tutela delle madri in attesa e dei neonati consente di limitare gli interventi di emergenza”.

Quali sono le organizzazioni europee che sostengono la vostra proposta? ”Il contributo maggiore arriva da Medici Senza Frontiere, che ha una rete europea molto capillare. Se MSF collabora con noi per questa proposta di direttiva, noi stiamo collaborando ad un loro progetto per la realizzazione di un "libro bianco" sull'accesso ai servizi sanitari in Europa, nel quale verrà realizzato un censimento degli immigrati che per la loro condizione irregolare non hanno potuto esercitare il loro diritto alla salute, e che sarebbero beneficiari di una normativa europea come quella che auspichiamo”.

27. Fra nostalgia e Tbc: le molte facce del «mal d’immigrazione» (www.migranews.net) 16/05/2003 - Esiste il mal d’Africa o il mal d’amore, metafore dei “malesseri dell’anima” che nascono dalla nostalgia per terre e persone lontane. Un tempo, fra Settecento ed Ottocento, i Romantici chiamavano malinconia quel sentimento che prosciugava l’anima dell’individuo sino a farlo cadere in uno stato di apatia nei confronti del presente. Oggi, quei malesseri intimamente connessi al distacco dell’individuo dalla propria terra e dai propri affetti, appartengono non tanto agli occidentali, così impegnati ad inseguire il futuro da non vivere neppure il presente, quanto piuttosto a quelle popolazioni migranti, sradicate dalla propria terra e spesso incapaci di affondare radici nel nuovo terreno, nella nuova cultura e nella nuova realtà che si trovano a vivere. Dentro la crepa formatasi fra passato e presente, in molti migranti nasce la nostalgia per tutto quello che hanno dovuto lasciare nel luogo da cui sono partiti, con tutte le conseguenze emotive che ciò può comportare, come depressione, isolamento, solitudine, paura. Molte infermiere dei reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali del vicentino sanno bene come vivono un semplice ricovero tante donne straniere: con paura, solitudine e vergogna perché si trovano catapultate in una realtà che non conoscono. Anche i gestori di locali della provincia hanno modo di vedere come affogano la solitudine molti stranieri soli; dentro l’alcool. La bottiglia, per loro, è un anestetico per non percepire la solitudine e per scacciare la nostalgia, per riempire il tempo privo d’affetti dopo le otto ore in fabbrica. Anche i servizi per le tossicodipendenze della provincia hanno visto lievitare, in anni recenti, le utenze straniere: non solo per problemi correlati all’abuso d’alcool, ma anche per l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Il panorama non è diverso neppure all’interno del carcere San Pio X, dove negli ultimi anni sono aumentati in maniera esponenziale gli immigrati detenuti con problemi di alcoldipendenza e tossicodipendenza, per i quali i normali programmi di recupero attivati dal Sert (Servizi tossico-alcol-dipendenze) risultano inefficaci, tanto che lo stesso servizio sta mettendo a punto un progetto specifico indirizzato a questo tipo d’utenza. D’immigrazione, quindi, ci si può ammalare, in tanti modi diversi. Anche le gastriti, le coliti, i problemi al fegato e allo stomaco che colpiscono molti stranieri sono spesso le conseguenze di un cambiamento radicale delle abitudini alimentari e dello stile di vita. Allo “stress” dovuto ai ritmi accelerati della vita occidentale, si aggiungono infatti, in diversi casi, i problemi legati alla precarietà o all’assenza di un alloggio oltre a un’alimentazione scorretta, costituita da scatolette o da cibi pre-confezionati che a lungo andare danneggiano anche lo stomaco più forte. Accanto a tutto questo, il sistema immunitario ha la sua parte: molti stranieri, seppur forti e in buona salute, possono tracollare al primo raffreddore o al primo colpo di freddo semplicemente perché il loro organismo è abituato a climi più caldi e non è preparato a combattere virus per noi “comuni”. «Ci tengo a precisare che gli immigrati non sono portatori di malattie “strane” come credono molte persone» puntualizza il dottor Nicola Di Fabrizio, dal 1989 responsabile dell’Ambulatorio immigrati di via Torretti a Vicenza, gestito congiuntamente dal 1996 da Ulss-6 e Croce Rossa. «Chi emigra dal proprio Paese è una persona sana, sulla quale investe l’intera famiglia, anche in termini economici. Un viaggio della speranza è molto costoso e quindi a partire sono sempre le persone più forti. Generalmente molti stranieri si ammalano proprio qui di malattie tipicamente occidentali come gastriti, ulcere, coliti, bronchiti. Certamente, anche fra gli immigrati ci sono malattie importanti, come l’Aids, anche se statisticamente questa malattia è più diffusa tra i vicentini che tra gli stranieri. Una parentesi va riservata alla tubercolosi, una malattia “sconfitta” in Occidente ma che ha ripreso piede nel vicentino proprio fra gli stranieri a causa delle pessime condizioni sanitarie in cui vivono quando giungono in Italia: case abbandonate prive di acqua, luce e gas, spesso abitate da ratti e insetti o comunque locali malsani e molto umidi. E’ in queste condizioni che si sviluppa e progredisce la Tbc». Nicola Di Fabrizio, in questi quattordici anni di attività, di stranieri ne ha visti tanti: dal 1989 a oggi dall’ambulatorio di via Torretti ne sono passati quattordicimila. «Essendo un servizio gratuito, all’Ambulatorio hanno sempre fatto riferimento sia gli stranieri regolari che i non regolari; per questi ultimi è prevista la “tessera leggera” che dà loro la possibilità d’essere curati anche se non iscritti al Servizio sanitario nazionale. All’inizio, quand’è nato l’Ambulatorio, l’utenza era costituita soprattutto da maschi, per lo più maghrebini, africani e slavi i cui problemi sanitari erano correlati alla cattiva alimentazione e all’insalubrità dei luoghi dove alloggiavano. Poi, a partire dalla metà degli anni Novanta, sono arrivate, con i ricongiungimenti familiari, anche le donne con i bambini, portando con sé tutte quelle problematiche connesse alla maternità e alla femminilità. Negli anni più recenti, invece, l’utenza è nella maggior parte dei casi, femminile. All’ambulatorio giungono molte donne sole, arrivate dai Paesi dell’Est per assistere i nostri anziani ma che spesso si trovano senza una casa dove andare e con diversi problemi di salute, a volte anche abbastanza gravi. Sono donne moldave, rumene, russe e bielorusse, quasi sempre non regolari o in fase di regolarizzazione, che vengono all’Ambulatorio non solo per curarsi, ma anche per trovare un appoggio, un aiuto o qualcuno con cui parlare». L’Ambulatorio immigrati di Vicenza ha sede presso la Croce Rossa in via Torretti aVicenza (0444 514222). E’ aperto ogni giovedì dalle 17 alle 19.

Le malattie più frequenti? Cattiva digestione, bronchite e insonnia «Molti immigrati soffrono di disturbi fisici legati ad uno stile di vita poco salutare». A parlare è Sebastian Mbaso, medico presso gli ospedali di Castelfranco e di Camposanpiero, spesso in servizio come Guardia medica ad Arzignano. «I disturbi più frequenti che ho riscontrato fra gli stranieri, soprattutto tra i maschi single, sono: mal di stomaco, problemi digestivi, emorroidi, patologie respiratorie, insonnia e cefalee. I problemi, legati alla cattiva alimentazione colpiscono lo straniero soprattutto nel primo periodo di vita in Italia quando, trovandosi solo, si alimenta con cibi in scatola, snack, insaccati e sott’olio, alimenti ai quali non è fisiologicamente abituato poiché proviene da culture dove gli elementi primi per la nutrizione, essendo dati dal territorio circostante, non sono sottoposti ad alcun tipo di trattamento. Quando l’immigrato riesce a ricongiungersi con la moglie, queste patologie scompaiono perché la coniuge bada a preparare pietanze tradizionali, cucinate con prodotti originari d’ogni Paese, oggi disponibili nei numerosi negozi di generi alimentari etnici. Per quanto riguarda, invece, le malattie alle vie respiratorie, come bronchiti e broncopolmoniti, le cause della loro diffusione tra la popolazione immigrata sono da ricercarsi da un lato nella minore difesa immunitaria che gli immigrati provenienti dai Paesi caldi hanno rispetto al virus dell’influenza (che se trascurato può trasformarsi in bronchite); dall’altro all’insalubrità di molti alloggi precari, spesso umidi e non riscaldati, dove molti single vivono sino a quando non trovano una sistemazione dignitosa. Altri disturbi che sempre più spesso colpiscono gli stranieri, sono l’insonnia e le cefalee, causati dallo stress e dalle preoccupazioni che li accompagnano durante le prime fasi d’inserimento lavorativo e sociale nell’ambiente italiano». «Utilizzate il medico, evitate il Pronto soccorso ma, prima di tutto, imparate l’italiano» ecco il consiglio di Leonel Etta, medico del Suem (Servizio urgenza emergenza medica) dell’Ulss4. Alla sera e nei fine settimana i Pronto soccorso della provincia si riempiono di stranieri. Sono persone di tutte le culture ed etnie che, colpiti da disturbi generalmente di lieve entità, anziché andare dal medico e perdere ore di lavoro, scelgono di recarsi al Pronto soccorso la sera, dopo il lavoro o nei week-end. «Molti stranieri non conoscono il funzionamento del Sistema sanitario nazionale semplicemente perché non parlano l’italiano; non conoscendo la lingua non possono né chiedere, né avere risposte» rileva Leonel Etta, che, da quando presta servizio al 118, ha visto passare nelle sale d’attesa dei Pronto Soccorso di Schio e Thiene molti immigrati. «So che le mie parole possono essere antipatiche a molti stranieri, ma il primo consiglio che mi sento di dare loro è quello d’imparare la lingua. Non è possibile che molti stranieri, in Italia da diversi anni, non riescano ancora a capire e a farsi capire. Se non conoscono la lingua come possono informarsi e conoscere le possibilità che l’Italia offre in termini sanitari? Molti immigrati, a esempio, non utilizzano “il medico di famiglia” semplicemente perché non sanno che possono sceglierne uno nel comune dove risiedono. Non conoscendo quest’opportunità, non sanno neppure che di notte o nei week-end, quando il medico non è in servizio, possono far riferimento alla Guardia medica per risolvere piccoli e medi problemi. E il tutto gratuitamente, a differenza delle prestazioni non urgenti del Pronto soccorso che invece devono essere pagate».  (di Jenny Tessaro)

 

La rassegna stampa può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it - (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli immigrati in Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")