1.
LAVORO:
allarme di Confagricoltura in vista delle raccolte. Necessari almeno altri
15.000 lavoratori extracomunitari (Stranieri in Italia)
2.
Europa ed immigrazione: a Bruxelles si discutono le
nuove direttive in materia (Stranieri in Italia)
3.
Lydia non ha votato. Ma dopo 10 anni che fine ha fatto
la convenzione di Strasburgo? (MIGRA)
4.
Il Ministro Frattini: "Collaboriamo con l'Egitto
per contrastare l'immigrazione illegale" (Stranieri in Italia)
5.
Gli studenti esteri “prigioneri” del
cedolino (Rivista Amicizia, UCSEI)
6.
IMMIGRAZIONE - Progetto ''Incontramondo'' per
l'integrazione di bambini extracomunitari nelle scuole (Redattore Sociale)
7.
IMMIGRAZIONE - Convegno sulle ''badanti'' a Carpi dove
in 450 circa sono in attesa di regolarizzazione (Redattore Sociale)
8.
NOMADI - Attentato al campo Rom. Opera Nomadi: ''A 48
ore dall'accaduto, nessuno aiuto dalle istituzioni'' (Redattore Sociale)
9.
IMMIGRAZIONE: UE, Bruxelles chiede guardie frontiera
europee anche visti-identikit per frenare ingressi clandestini (ANSA)
10.
IMMIGRAZIONE: badante si dimette,si complica
regolarizzazione e' successo a Perugia ad una donna Ucraina (ANSA)
11.
UE: immigrazione, parcheggiare i profughi in Albania /
Ansa e' l'idea di Londra che verra' esaminata dopodomani da Bruxelles (ANSA)
12.
GIORNATA DELL'AFRICA: Ciampi al 40*
dell’OUA il 27 maggio (AGI)
13.
CARITAS: circa 55.000
imprese guidate da immigrati (AGI)
14.
ISTAT: meta' del lavoro
extracomunitario e' nell'industria (AGI)
15.
ISTAT: immigrati, 1,4
milioni quelli con permesso soggiorno (AGI)
16.
IMMIGRAZIONE IN UMBRIA: campagna
comunicazione con storie vere (AGI)
17.
SCUOLA: aumentano gli
studenti stranieri (AGI)
18.
STUDENTI STRANIERI: pubblicato
regolamento iscrizione universita' (AGI)
19.
Nascono Azad e Ako ay Pilipino, i mensili per le
comunità pakistana e filippina in Italia (Stranieri in Italia)
20.
ELEZIONI: giudice Vicenza, infondato diritto voto
stranieri necessaria ratifica Convenzione Strasburgo e poi legge nazionale (ANSA)
21.
IMMIGRAZIONE - Una legge ''inospitale''. Convegno
sulla condizione giuridica dello straniero dopo la Bossi-Fini (Redattore Sociale)
22.
IMMIGRAZIONE: Guerzoni, a rischio 200 mila lavoratori
gravi irregolarita' a loro danno (ANSA)
1. LAVORO: allarme di Confagricoltura in vista
delle raccolte. Necessari almeno altri 15.000 lavoratori extracomunitari (Stranieri in Italia) ROMA, 27 maggio -
Allarme di Confagricoltura in vista delle campagne di raccolta per la quale
servono almeno altri 15.000 lavoratori extracomunitari, di cui due terzi per le
regioni centro-meridionali. "La forte domanda di manodopera stagionale
delle imprese agricole - sottolinea, in una nota, il presidente
dell'organizzazione, Augusto Bocchini - può essere soddisfatta solo
ricorrendo ai lavoratori extracomunitari, come dimostra il trend crescente
degli ingressi autorizzati negli ultimi anni". "Contiamo
sull'attenzione e sulla disponibilità del ministro Maroni - rileva il
presidente della Confagricoltura - affinché i gravi problemi
occupazionali di tantissime imprese possano essere tempestivamente risolti sia
in termini di disponibilità di manodopera extracomunitaria, sia in
termini di modalità e tempi di utilizzo".
2. Europa ed immigrazione: a Bruxelles si
discutono le nuove direttive in materia (Stranieri in Italia), 27
maggio. Sarà presentato oggi, a Bruxelles, un documento contenente le
principali direttrici indicate dalla Commissione Ue per la futura politica
comune in materia di immigrazione. Questi in sintesi i temi che verranno
trattati: migliorare il controllo all'accesso delle frontiere dell'Ue; visti più
sicuri che permettano di identificare chi entra in Europa; un maggiore impegno
economico e finanziario da parte degli Stati membri per contrastare il fenomeno
dell'immigrazione illegale offrendo maggiore solidarietà a profughi e
rifugiati. La comunicazione fa il punto della situazione e prepara il terreno
ai lavori del consiglio europeo che si terrà a Salonicco il 20 e 21
giugno. POLIZIA DI FRONTIERA EUROPEA Uno degli sviluppi che
Bruxelles ritiene indispensabili per rafforzare la lotta all' immigrazione illegale
è "la creazione di una struttura operativa comunitaria" che
vada al di là delle semplici cooperazioni volontarie tra paesi, e che
grazie all'intervento finanziario dell'Ue possa dare vita "ad un Corpo
europeo delle guardie di frontiera" che sostenga e completi l'azione dei
servizi dei Quindici nella gestione delle frontiere esterne. Alla polizia di
frontiera europea, che avrebbe una particolare competenza ed un ruolo
rafforzato per il controllo delle frontiere marittime dell'Ue, sarebbero
affidati anche compiti di "organizzazione e di cooperazione" in
materia di rimpatrio dei clandestini. "E' evidente - sottolinea la
Commissione - che una piena efficacia può essere raggiunta solo questo
organo operativo si vedrà attribuire le competenze, e le risorse umane,
materiali e finanziarie necessarie per svolgere i ruoli essenziali di interesse
comuni che gli saranno affidati". L'esecutivo Ue spinge dunque
perché a livello di bilancio comunitario si studi la possibilità
di sbloccare le risorse necessarie. VISTI ANTIFRODE Per Bruxelles la lotta
efficace all' immigrazione illegale e al traffico di esseri umani passa anche
attraverso un sistema più sicuro di visti per l'ingresso nell' Ue.
"Al momento - osservano fonti vicine al commissario agli affari interni, Antonio
Vitorino - i visti concessi a chi entra in Europa per turismo ( i cosiddetti
visti Schengen) sono facili da falsificare ed espongono a frodi e a scambi di
persone". Per ovviare al problema l'esecutivo Ue propone di inserire
"identificatori biometrici o dati biometrici" che permettano di
stabilire con certezza i titolari, e di sviluppare "un sistema comune di
informazione sui visti" che permetta di avere accesso ai dati di tutti i
documenti rilasciati. La Commissione invita i Quindici a stabilire "al più
presto possibile e comunque prima della fine del 2003" gli orientamenti
necessari per la programmazione e lo sviluppo del nuovo 'Sistema d'informazione
sui vistì (VIS). L'inserimento di dati biometrici non sarà
limitato ai visti dei cittadini di paesi terzi, ma dovrà essere al
più presto integrato anche nei documenti di riconoscimento e nei
passaporti dei cittadini degli Stati membri. SOLIDARIETA' ACCRESCIUTA Bruxelles invita
infine a "consolidare e concretizzare" il principio della
solidarietà, dichiarandosi pronta a esaminare "d'accordo con le
autorità di bilancio e nel rispetto dei principi che sono alla base
dell' Ue" la possibilità di utilizzare una parte del bilancio
destinato alle politiche interne, per sostenere nel periodo 2004-2006 uno
sforzo di solidarietà basato "su un approccio strutturale delle
necessità in materia di controlli alle frontiere", concentrando
più risorse "in materia di accoglienza e integrazione dei rifugiati
e dei profughi" e sviluppando il nuovo sistema di informazione sui visti.
3. Lydia non ha votato. Ma dopo 10 anni che
fine ha fatto la convenzione di Strasburgo? (www.migranews.net), 27 maggio.
Vicenza. Lydia, l’operaia ghanese che (tramite l’associazione «Score
Italy») aveva presentato ricorso al tribunale di Vicenza, ai sensi del decreto
legislativo 286 del 1998, per chiedere di votare alle amministrative, non
potrà farlo. Lo ha stabilito il giudice della sezione civile del
tribunale di Vicenza, Gaetano Campo dopo un’udienza durata nemmeno dieci
minuti e una camera di consiglio di circa un’ora. Il giudice ha rigettato
la domanda di Lydia Amoateng per due motivi: il primo perché la
richiedente non è in possesso della carta di soggiorno e il secondo per
l’impossibilità di fondare un diritto di voto per gli immigrati
sulla base del diritto vigente. Si è così infranto venerdì
23 maggio, a due giorni dalle elezioni amministrative, il sogno di Lydia (e di
tantissimi cittadini immigrati) che vivendo in Italia e pagando come tutti le
tasse, vorrebbero - come già accade in altri Paesi europei, eleggere il
sindaco della città in cui vivono. L’Italia, di fatto, non ha mai
ratificato il capitolo della convenzione di Strasburgo del 1992 che si
riferisce al diritto di voto nelle elezioni amministrative.
4. Il Ministro Frattini: "Collaboriamo
con l'Egitto per contrastare l'immigrazione illegale" (Stranieri in Italia),
26 maggio. Sono sempre più consolidati i rapporti politco-economici tra Italia
ed Egitto. Rapporti che mirano a creare una situazione di stabilità
diplomatica anche nella lotta all'immigrazione clandestina. Questo, in sintesi,
il concetto ribadito dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine
dell'incontro avuto qualche giorno fa ad al Cairo con il collega egiziano, Ahmed
Maher. "Sono molto soddisfatto delle relazioni bilaterali; e credo che si
possa fare di piu' per la presenza delle piccole e medie imprese italiane e
sulla cooperazione che pure e' gia' eccellente sul piano culturale". Ma il
capo della diplomazia italiana ha assicurato collaborazione soprattutto
"su alcune iniziative comuni per contrastare fenomeni particolarmente
gravi come l'immigrazione illegale"; "e in questo", ha osservato
Frattini, "il governo egiziano ha confermato grande e completa
disponibilita'".
5. Gli studenti esteri
“prigioneri” del cedolino (Rivista Amicizia, UCSEI),
maggio 2003. L’Ufficio Centrale Studenti Esteri in Italia (UCSEI) ha proposto al
Ministro degli Interni che il cedolino- rilasciato dai commissariati di zona,
in attesa che venga rinnovato il permesso di soggiorno per motivo di studio-
sia considerato valido a tutti gli effetti. Per questo motivo è
necessario secondo l’Ucsei, applicare sul cedolino la fotografia ed il
numero del passaporto e cancellare la frase in basso che dice “ non
sostituisce la copia del permesso di soggiorno”. Il motivo di questa
proposta viene dal fatto che uno studente straniero che frequenta le
università romane- sia pubbliche che pontificie- per avere il rinnovo
del permesso di soggiorno per motivo di studio impiega oltre sei mesi. Non
solo. Ma quando lo ritira è già tempo di riconsegnare la pratica
ai commissariati di zona. In pratica lo studente è regolare solo due,
tre mesi all’anno. Nei restanti nove è clandestino perché il cedolino non ha alcun valore. Lo
studente non può, infatti, né affittare una stanza, né
partire durante le vacanze di Natale e di Pasqua (le uniche per uno studente);
non può ritirare i certificati di laurea o di diploma, avere il medico
di base, frequentare corsi di lingua all’estero, né fare qualche
lavoretto durante l’estate. Gli studenti stranieri vivono
quest’attesa con ansia che si accumula alle altre (esami da sostenere,
ricerca dell’alloggio, scarsità di mezzi economici) e che finisce
per scoraggiare anche la persona più motivata. Da sottolineare che le
proposte fatte dall’UCSEI nella passata legislatura per risolvere questo
stesso problema, e cioè quelle di mettere da parte i rinnovi per motivo
di studio o di verificare il percorso universitario di uno studente ogni due
anni (se il corso di laurea è di quattro), non sono mai state prese in
considerazione.
6. IMMIGRAZIONE - Progetto
''Incontramondo'' per l'integrazione di bambini extracomunitari nelle scuole (Redattore
Sociale), FERRARA,
26 maggio - Si chiama "Incontramondo" il progetto per l'integrazione
di bambini extracomunitari nelle scuole, curato dal servizio Istruzione e
formazione dell'assessorato Diritto allo studio del Comune di Ferrara in
collaborazione con il Centro servizi integrati per l'immigrazione. Il progetto
ha avuto come finalità l'accoglienza degli alunni stranieri supportata
dall'azione dei mediatori linguistico-culturali, l'acquisizione, da parte degli
alunni, di strumenti linguistico-culturali ai fini della comunicazione,
dell'espressione e della socializzazione, lo sviluppo di percorsi di educazione
alla differenza e di una cultura dell'intercultura. Nel corso dell'anno
scolastico 2002/2003 ha risposto alle richieste di mediazione linguistica di
una quarantina di alunni stranieri delle scuole elementari e medie della
città di lingua cinese, rumena, russa, turca, spagnola, ungherese,
albanese, pakistana, greca, araba. “Sotto il profilo linguistico, fornire
gli strumenti di base, significa per l'alunno, la possibilità di
comunicare e, quindi, di inserirsi all'interno della classe. – spiegano i promotori -La conoscenza della lingua e l'inserimento
scolastico rappresentano le condizioni per un'integrazione complessiva della
famiglia nel tessuto sociale e lavorativo della città, evitando,
così, per i ragazzi fenomeni di isolamento o di abbandono della
scuola”. Sul fronte dell’accoglienza 40 le ore di incontri per
favorire l'orientamento dei ragazzi e delle loro famiglie all'interno del nuovo
ambiente scolastico.
7. IMMIGRAZIONE - Convegno sulle ''badanti'' a
Carpi dove in 450 circa sono in attesa di regolarizzazione (Redattore Sociale),
CARPI (MO), 26 maggio - "Assistenti familiari a domicilio: quale ruolo per
le "badanti" nei servizi per gli anziani?" è il tema del
convegno promosso dall'assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Carpi
che si svolge domani, 27 maggio, a partire dalle ore 9.00. A Carpi una stima
approssimativa della presenza di badanti straniere indica circa 450 persone per
le quali è in corso l'iter di regolarizzazione. A livello provinciale le
badanti stranieri sono invece oltre 3.900. "Il convegno – spiega
l'assessore Nicola Marino - vuole essere l'occasione per avviare una
riflessione complessiva su un tema di rilevante valenza sociale, a partire
dall'integrazione tra questo fenomeno e la rete dei servizi socio-sanitari. Le
esperienze che si presenteranno vanno infatti nella direzione di facilitare il
contatto tra famiglia e fornitore del servizio, tutelare gli anziani,
sviluppare forme di sostegno, diretto e indiretto, alle famiglie impegnate nel
lavoro di cura. Questo senza trascurare il tema dell'integrazione sociale e
della socializzazione che, dalle stesse donne immigrate, è fortemente
sentito e per le quali il Comune di Carpi ha avviato interessanti iniziative
sperimentali". La giornata dal punto di vista dei lavori sarà
divisa in due parti: la prima analizza "Il fenomeno delle badanti nel
territorio carpigiano: chi sono, cosa fanno, come lavorano, come vivono";
la seconda all'analisi delle esperienze e dei progetti in atto per l'integrazione
con la rete dei servizi socio-sanitari. Alle 11.45 è previsto il
dibattito, mentre la conclusione dei lavori è affidata
all’assessore alle politiche sociali della Regione Emilia Romagna,
Gianluca Borghi. Tra le iniziative del comune due corsi gratuiti realizzati a
partire da marzo per la formazione e la qualificazione del lavoro delle persone
straniere che assistono anziani e disabili a domicilio organizzato
dall'assessorato alle Politiche Sociali. Una prima proposta formativa riguarda
la conoscenza alla lingua e alla cultura italiana ed è svolta in
collaborazione con l'associazione "Porta Aperta". A questi corso si
sono iscritte 102 persone in prevalenza donne di nazionalità polacca (50
per cento), ucraina (38 per cento) e, per il restante donne di origine moldava,
russa o rumena. Il loro tasso di scolarizzazione è medio alto,
trattandosi, in 3 casi su 4, di persone con diploma o laurea. Il secondo
percorso formativo riguarda la formazione a domicilio su elementi di base per
l'assistenza e l'accudimento degli anziani. Vi partecipano 30 donne d
nazionalità polacca, 6 ucraine, 6 moldave e altre di nazionalità
russa o rumena.
8. NOMADI - Attentato al campo Rom. Opera
Nomadi: ''A 48 ore dall'accaduto, nessuno aiuto dalle istituzioni'' (Redattore Sociale) CASORIA,
26 maggio – L'opera Nomadi di Napoli denuncia l’attentato al campo
Rom di Casoria, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato, come un atto
criminale e xenofobo. Alle due di notte otto bottiglie molotov sono state
lanciate all’interno dell’accampamento dove vivevano in situazione
di grave precarietà 70 nomadi provenienti dalla Romania. Non c'è
scappato il morto, ma la tragedia è stata sfiorata solo perché
alcuni degli occupanti della baraccopoli erano ancora svegli e hanno portato in
savo le persone più anziane e i bambini che dormivano nelle baracche.
Tutto il campo ha preso fuoco. Una decina di baracche sono state distrutte, ma
nessuno degli occupanti è rimasto ferito. Alcune decine di rom, rimasti
senza un tetto (si fa per dire), si sono spostati in un campo nomadi vicino.
Nelle scorse settimane diverse manifestazioni con cortei e blocchi stradali
erano state organizzate dagli esasperati abitanti della zona circostante per
protestare contro lo stato di degrado delle baraccapoli di via Lufrano e Cittadella
nelle quali vivono senz'acqua e senza servizi igienici circa 400 rom (un
centinaio sono bambini) giunti a luglio scorso dalla Romania. L'accampamento si
trova sul suolo di un'officina per la rottamazione dei veicoli poi dismessa e
su un cantiere ferroviario. La questione era stata affrontata nella riunione
del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltasi
mercoledì scorso e presieduta dal prefetto Renato Profili: per la
prossima settimana è annunciato un nuovo incontro con l'obiettivo di
trovare una soluzione. “Chi ha compiuto quest’atto barbaro –
scrive l’opera nomadi in un comunicato - era consapevole di poter
provocare una strage di uomini, donne e bambini inermi. Tutto ciò
nell’indifferenza totale delle istituzioni e delle forze sociali, che a
quarantotto ore dall’accaduto non si sono ancora attivate per dare
solidarietà, protezione e aiuto umanitario a queste persone che
trascorrono la notte in strada, dopo che hanno perso il misero tetto di lamiere
che dava loro riparo.” L’Opera Nomadi chiede che il Sindaco di
Casoria e il Prefetto adottino le misure necessarie ad affrontare questa
tragedia annunciata. "Mercoledì mattina - ha detto il sindaco
Giosuè De Rosa - è prevista una riunione del comitato per
l'ordine pubblico. Ritengo che in quella sede bisognerà trovare una
soluzione per i circa 400 nomadi che occupano il campo in via Lufrano, privo
delle più elementari condizioni di vivibilità". E intanto
davanti al Municipio stamattina alle 10.00 è cominciato un presidio di
solidarietà con i Rom rumeni da parte dei No global napoletani, insieme
ad altre associazioni di volontariato che operano a fianco degli immigrati.
9. IMMIGRAZIONE: UE, Bruxelles chiede guardie
frontiera europee anche visti-identikit per frenare ingressi clandestini (ANSA) - BRUXELLES, 26
MAG - Un corpo multinazionale europeo di guardie di frontiera con compiti di
sorveglianza dei confini dell'Ue - in particolar modo quelli marittimi - e con
competenze anche per il rimpatrio degli immigrati clandestini che cercano di
entrare in Europa: è questa una delle proposte contenute nel rapporto
della Commissione europea al Consiglio giustizia e affari interni, in vista del
prossimo vertice di Salonicco. Il documento - che l'Ansa è in grado di
anticipare - verrà presentato domani all'esecutivo Ue, e fa il punto
della situazione sulla lotta all'immigrazione illegale, sul traffico di esseri
umani e sul rimpatrio dei residenti illegali, chiedendo agli Stati membri e
all'Ue un consistente aumento delle risorse finanziare ed umane dedicate alla
prevenzione e alla lotta contro l'immigrazione clandestina. Bruxelles propone
un giro di vite anche sui visti che vengono concessi ai cittadini di paesi
terzi che entrano nell'Ue per turismo (i cosiddetti visti Schengen) invitando i
Quindici ad inserirvi dati biometrici che permettano di identificare con
precisione il titolare allo scopo di evitare frodi e scambi di persone.
10. IMMIGRAZIONE: badante si dimette,si
complica regolarizzazione e' successo a Perugia ad una donna Ucraina (ANSA) - PERUGIA, 26
MAG - La badante ucraina aveva accettato un' offerta migliore di lavoro, ma non
credeva di complicarsi la vita. Ora dovrà ricominciare la trafila
burocratica che si prospetta piena di attese di fronte allo sportello unico per
l' immigrazione. La donna di 35 anni, chiamata nell'autunno scorso a Perugia da
alcuni connazionali per assistere un anziano, dopo l' avvio della procedura di
regolarizzazione alla prefettura di Perugia, ha ricevuto un' offerta economica
più vantaggiosa e ha così deciso di lasciare il precedente datore
di lavoro. Ma le dimissioni con la procedura in via di regolarizzazione, non
sono contemplate in modo chiaro dalla legge Bossi-Fini e le circolari
ministeriali successive sono aperte a varie interpretazioni. La badante quindi,
non potrà ottenere un permesso di soggiorno, contrariamente a coloro,
che sempre in via di regolarizzazione, vengono licenziati dal datore di lavoro
oppure perdono il lavoro per la morte dello stesso. Al momento la badante
ucraina non rischia l' espulsione perché potrà esibire alla
polizia la fotocopia della ricevuta del bollettino di pagamento che attesta l'
inizio della sua pratica di regolarizzazione, ma dovrà aspettare ancora
molto tempo perché la sua vicenda possa avere una conclusione. Il legale
della donna, Nicodemo Gentile, sottolinea che "non è stato ottenuto
un risultato positivo per l'assenza di una norma in materia e la vicenda della
donna è solo uno dei tanti casi avvenuti a Perugia". Sono un
centinaio gli extracomunitari che ogni giorno a Perugia vengono regolarizzati
con un permesso di soggiorno per lavoro presso lo sportello unico per
l'immigrazione. "In questo periodo - ha affermato il responsabile dello
sportello unico per l' immigrazione della Prefettura di Perugia, Vincenzo
Ferzoco siamo impegnati a convocare il maggior numero possibile di datori di
lavoro con i dipendenti da regolarizzare e rivolgiamo particolare attenzione
alle situazioni di interruzione del rapporto di lavoro. Nel caso in cui la
rottura del contratto dipenda dal datore di lavoro, per decesso o
licenziamento, i cittadini extracomunitari vengono invitati, in tempi brevi, a
ritirare presso la questura un permesso di soggiorno per attesa occupazione,
valido sei mesi. Nell' ipotesi di dimissioni del lavoratore la regolarizzazione
verrà valutata caso per caso”.
11. UE: immigrazione, parcheggiare i profughi
in Albania / Ansa e' l'idea di Londra che verra' esaminata dopodomani da
Bruxelles (ANSA) - BRUXELLES, 25 MAG - Bruxelles si sta per pronunciare,
probabilmente in maniera parzialmente positiva, sulla controversa proposta
britannica di 'parcheggiare' fuori dai confini dell'Ue i profughi che chiedono
asilo all'Europa, in attesa che le loro domande siano accolte o respinte. Non
più, ad esempio, nei centri di accoglienza in Puglia ma in Albania. Come
hanno preannunciato fonti ufficiali della Commissione europea, nella sua
riunione di martedì prossimo l'esecutivo Ue esaminerà due
rapporti stilati per il consiglio dei ministri europei della Giustizia e
dell'Interno del 5 e 6 giugno prossimi in preparazione del Vertice di
Salonicco. Un di questi due dossier riguarda il diritto di asilo e
"l'approccio" presentato dalla Gran Bretagna al Vertice Ue del marzo
scorso. Il documento, si è limitato ad indicare un portavoce dell'esecutivo
Ue, affronta le questioni legali, finanziarie e logistiche della proposta
britannica che prevede fra l'altro "la ripartizione degli oneri e delle
responsabilità con le regioni di origine". Si tratta in sostanza,
come del resto già indicato nei mesi scorsi, della creazione all'esterno
dei confini dell'Ue di campi accoglienza per i richiedenti asilo: una
prospettiva duramente criticata già in marzo da Amnesty International
che la giudica "legalmente infondata" e "completamente
inappropriata". L'organizzazione non governativa aveva denunciato che
nella proposta britannica si suggerisce di creare "zone regionali di
protezione da stabilirsi in paesi come la Turchia, l'Iran, la Somalia o il
Marocco", sotto la responsabilità delle Nazioni Unite. Nell'iniziativa
di Londra c'é anche la proposta di creare centri per l'esame delle
domande di ammissione in alcuni paesi confinanti con l'Unione europea, come
l'Albania, la Romania e l'Ucraina. Quello che auspica Londra, ha però
affermato il Commissario europeo agli affari interni, il portoghese Antonio
Vitorino, "é in linea con le nostre preoccupazioni, che richiedono
un nuovo approccio al problema della richiesta di asilo". La proposta,
aveva detto il portoghese Vitorino dando un'idea del giudizio contenuto nel
documento all'esame del collegio dei commissari di martedì, può
essere considerata "complementare" con il lavoro dell'Ue sul
problema. Quella dell'asilo e dell'immigrazione, come noto, è una delle
cinque priorità del semestre di presidenza dell'Ue affidato all'Italia a
partire dal primo luglio prossimo. L'Italia trova dunque in Londra un partner
molto motivato a far qualcosa su questo fronte: visto che l'anno scorso hanno
chiesto asilo in Gran Bretagna 110.700 persone, il 20% rispetto al 2001 e che
il Regno Unito il paese dell'Unione europea più ambito dagli aspiranti
immigrati extracomunitari (27% del totale delle domande di accoglienza), il
premier Tony Blair ha dichiarato di recente che questa "situazione attuale
è inaccettabile".
12. GIORNATA
DELL'AFRICA: Ciampi al 40* dell’OUA il 27 maggio (AGI) - Roma, 24 mag. - Gli
ambasciatori africani insieme al presidente Ciampi celebreranno la giornata
dell'Africa a Roma il 27 maggio. Quarant'anni fa, il 25 maggio del 1963,
trentuno capi degli stati indipendenti africani si incontrarono ad Addis Abeba
e fondarono l'Organizzazione per l'Unita' Africana (OUA). Lo scopo dell'OUA era
quello di liberare l'intero continente africano dal colonialismo e
dall'apartheid. L'OUA ha ormai compiuto il suo mandato. Il continente africano
ha ottenuto la propria liberazione. Nel 2002, sotto il nome di Unione Africana,
e' stato adottato un programma strategico globale chiamato Nuovo propria
liberazione. Nel 2002, sotto il nome di Unione Africana, e' stato adottato un
programma strategico globale chiamato Nuovo Partenariato per lo Sviluppo
Africano (NEPAD), cui partecipano anche le nazioni industrializzate. Per
celebrare il quarantesimo anniversario dell'OUA gli ambasciatori africani
presso il Quirinale invitano la comunita' africana in Italia a Roma ad una
funzione interconfessionale che si terra' domenica 25 maggio 2003 presso la
Chiesa di S. Paolo entro le Mura, Via Napoli 58, alle 10,30. Inoltre,
nell'ambito di una solenne cerimonia presso l'Istituto Italiano per l'Africa e
l'Oriente di Roma (ISIAO), il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
si unira' il 27 maggio al gruppo degli ambasciatori africani di Roma e ad
esponenti del governo per celebrare il 40ø anniversario della fondazione
dell'OUA. Le celebrazioni culmineranno con un ricevimento organizzato dagli
ambasciatori africani presso la residenza dell'ambasciatore della Repubblica
del Sudafrica a Roma.
13. CARITAS: circa 55.000
imprese guidate da immigrati (AGI) - Roma, 24 mag. - Sono 54.785 i titolari di piccole
e medie imprese stranieri, comunitari ed extracomunitari, iscritti alle Camere
di Commercio come titolari di imprese. A questi vanno aggiunti i soci di queste
aziende. Lo rende noto una ricerca della CNA e della Caritas, che spiega
"Milano e Roma, capitali dell'immigrazione in generale, sono anche le
province di maggior concentrazione degli immigrati imprenditori
(rispettivamente con 9.022 casi e 4.968 casi). Alle due province spetta, cosi',
un quarto delle imprese condotte in Italia da cittadini stranieri, anche se
quella di Milano, ospitando uno su ogni sei imprenditori, spicca per la sua
prevalenza". Ma vi e' una 'seconda fascia' di citta' ad alta densita' di
imprenditori stranieri: province con piu' di mille aziende con queste
caratteristiche sono Bologna, Verona, Brescia, Treviso, Prato, Caserta, mentre
poco sopra quota mille Reggio Emilia, Modena, Vicenza, Catanzaro e Parma. Con
piu' di 500 inmprenditori stranieri sono Varese, Padova, Cuneo, Ravenna,
Venezia, Catania e Mantova. Le Regioni leader sono la Lombardia ed il Lazio,
seguite da Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto con 6.000 imprese. "E' una
analisi importante - ha spiegato il segretario generale della Cna, Giancarlo
Sangalli - che ci permette di monitorare un fenomeno che presenta delle
caratteristiche interessanti: difatti gli immigrati rispetto alle difficolta'
che incontrano ad inserirsi nel settore del lavoro dipendente scelgono la 'via
autonoma' all'occupazione, diventando imprenditori. Soprattutto riprendono le
esperienze gia' fatte nel loro paese d'origine, ma altri fanno scelte
innovative e frutto di intraprendenza". La nazionalita' che guida la
classifica degli imprenditori stranieri in Italia vede al primo posto i 1.916
marocchini, fino ai 1.911 jugoslavi. Seguono con almeno mille casi gli
imprenditori Stati Uniti, Peru', Francia, Bangladesh, Pakistan e Algeria. Il
settore che 'tira' di piu' e' il commercio al dettaglio con una incidenza del
28,4% sul totale. Invece quello delle imprese artigiane e' caratterizzato da
una maggiore concentrazione, in quanto le costruzioni e l'impiantistica
detengono la quota del 55%. Vi sono poi delle particolarita' regionali: ad
esempio la pesca ha una notevole rilevanza in Sicilia. Infine lo studio della
Cna e della Caritas segnala l'eta' degli imprenditori immigrati: si tratta di
giovani ma non di giovanissimi, e la maggior parte sono concentrati tra i 30 ed
i 49 anni e questo eprche' si richiede "una certa esperienza
professionale, ma anche una piccola disponibilita' economica per poter iniziare
in proprio". Gli ultracinquantenni sono circa 6.000 (11% del totale),
mentre le donne sono piu'di 9.000 (il 16% del totale)".
14. ISTAT: meta' del lavoro
extracomunitario e' nell'industria (AGI) - Roma, 24 mag - Complessivamente nel 1999
il settore dell'industria assorbiva meta' dell'occupazione dipendente
extracomunitaria; quote rilevanti interessano anche il settore delle
costruzioni, degli alberghi e ristoranti e degli altri servizi. Lo evidenzia il
Rapporto annuale dell'Istat in un riquadro dedicato ai cittadini
extracomunitari. All'interno del comparto industriale, la manodopera
extracomunitaria e' concentrata in prevalenza nella metallurgia e nella
meccanica. Nei servizi, invece, i comparti nei quali e' piu' marcata la
presenza di extracomunitari sono quelli alberghiero e della ristorazione, dove
presta la propria opera circa un terzo degli occupati e quello dei servizi di
pulizia (circa 25%). Il numero dei lavoratori extracomunitari regolari - in
base agli archivi Inps - risulta pari a 215.988 nel 1999, a 224.687 nel 2000 e
276.978 nel 2001. Tuttavia, in 3 anni, a fronte di un incremento complessivo
del 28,2% dell'occupazione extracomunitaria, la composizione percentuale non
subisce significative alterazioni. Solo i settori dei trasporti (+41,7%) e
degli altri servizi (+56,3%), grazie anche al lavoro interinale, registrano una
dinamica occupazionale piu' accelerata. La presenza extracomunitaria e'
proporzionalmente maggiore in alcune attivita' manifatturiere: la preparazione
e la concia del cuoio e la fusione e il rivestimento dei metalli presentano la
quota di manodopera extracomunitaria da 4 a 7 volte quella del totale dei
dipendenti. L'Istat segnala inoltre che in tutti i settori analizzati, tra il
1999 e il 2001, le retribuzioni degli extracomunitari crescono a un ritmo
significativamente piu' lento rispetto a quelle del totale dei dipendenti. Di
conseguenza il gap tra le due retribuzioni messe a confronto tende a ampliarsi.
La differenza piu' elevata si registra nelle attivita' immobiliari, altre
attivita' professionali e imprenditoriali a causa della forte concentrazione di
extracomunitari in alcuni comparti a bassa retribuzione, quali i servizi di
pulizia e il lavoro interinale. Per contro, il differenziale retributivo piu'
contenuto, pari a 8,5 punti percentuali, si rileva nel settore degli alberghi e
ristoranti.
15. ISTAT: immigrati, 1,4
milioni quelli con permesso soggiorno (AGI) - Roma, 24 mag. - La
popolazione italiana aumenta grazie all'apporto della dinamica migratoria con
un incremento pari a 1,4 per mille abitanti: al 1 gennaio 2002 gli stranieri
con il regolare permesso di soggiorno ammontano a 1.450.000 unita', di cui il
13,5% nel Mezzogiorno. E' quanto contiene il 'Rapporto Annuale sulla situazione
del Paese 2002', svolto dall'Istat e dal quale emerge che nel corso degli anni
'90 e' aumentata la percentuale dei cittadini provenienti da paesi a forte
pressione migratoria che rappresentano ormai l'85% del totale. In particolare
poi cresce il numero dei cittadini immigrati dall'est europeo: 432.000 nel 2002
che supera quello dei cittadini immigrati dall'Africa (402 mila). La presenza
di immigrati ha avuto conseguenze importanti non solo nell'ambito del mercato
del lavoro: nel 2000 sono stati 20 mila i matrimoni con almeno un coniuge
straniero, pari al 7,1% del totale dei matrimoni. Le nozze tra italiani e
straniere sono stati il 62%, quelle tra stranieri ed italiane il 18% e quelle
tra due stranieri il 20%. E ancora: nel 2000 sono oltre 37 mila i nati da
almeno un genitore straniero di cui 25.000 da genitori entrambi stranieri, 9
mila da madre straniera, circa 3 mila da madre italiana e padre straniero.
16. IMMIGRAZIONE IN
UMBRIA: campagna comunicazione con storie vere (AGI) - Perugia, 24 mag. - Una
campagna di comunicazione che racconta storie vere, comuni ai tanti stranieri
che scelgono di vivere e lavorare in Umbria, testimonianza di episodi di
integrazione e di accoglienza nella regione e della civilta' della gente umbra.
Con questo annuncio e' stata presentata a Perugia dall'assessore regionale alle
politiche sociali Gaia Grossi, la campagna di comunicazione che ha come
obiettivo l'integrazione culturale e sociale tra immigrati e la comunita'
umbra. "Made in Umbria, amicizia, lavoro, apertura verso nuove culture: e'
integrazione, il prodotto piu' ricco dell'Umbria" e' lo slogan della
campagna sociale che da sabato 18, e' stata avviata su tutto il territorio
umbro, con l'affissione di 600 manifesti, spot su radio locali e informazioni
nel sito della regione (www.regione.umbria.it). Secondo i dati elaborati dalla
Caritas (fonte Inail e Ministero degli interni, datato dicembre 2002) nella
regione sono 30 mila 967 gli immigrati in possesso di regolare permesso di
soggiorno (26 mila 797 nel 2001), i quattro quinti, vivono nella provincia di
Perugia e il resto in quella di Terni, mentre sono 10 mila le domande di
regolarizzazione in corso.
17. SCUOLA: aumentano gli
studenti stranieri (AGI) - Milano, 24 mag. - Gli studenti non italiani sono
ancora pochi rispetto ad altri paesi europei come Gran Bretagna, Francia,
Germania, Belgio e Olanda (nel complesso sono il 2,31% in meno), tuttavia
risultano aumentati del 23,3% in un anno. Nell'anno scolastico 2001/2002 gli
alunni con cittadinanza diversa da quella italiana sono stati 181.767 (35.000
in piu' rispetto all'anno scolastico 2000/2001 e 155.000 in piu' rispetto
alla.s. 1991/1992), ovvero il 2,31% della popolazione scolastica totale (contro
l'1,84% del 2000/2001 e lo 0,27% del 1991/1992). Il 42,17% degli alunni
stranieri frequenta la scuola elementare, il 24,33% la scuola media inferiore,
il 20,26% la scuola dell'infanzia ed il 13,24% la scuola superiore. I dati
emergono da un rapporto nazionale sulla scuola EURISPES - LIBERAL. Gli alunni
stranieri provengono da ben 186 paesi del mondo su 195 esistenti, la loro
origine e' quindi estremamente differenziata. Molte zone si caratterizzano per
la prevalenza di una determinata etnia. Gli studenti immigrati provengono per
il 44,3% dall'Europa (80.622, 2,7% Ue, 41,6% non Ue), per il 28,4% dall'Africa
(51.681), per il 15% dall'Asia (27.374), per il 12% dall'America (21.825) e
solo per lo 0,1% da Oceania e apolidi (265). Negli ultimi anni la quota di
alunni stranieri originari dei paesi dell'Unione europea e' scesa, mentre e'
salita quella degli originari dei paesi esterni all'Ue. Per quanto riguarda le
diverse tipologie di istruzione superiore, gli studenti stranieri si
indirizzano soprattutto verso gli istituti professionali (42,53%) e gli
istituti tecnici (35,62%), e con frequenza nettamente minore verso gli istituti
classici, scientifici e magistrali (18,32%) e quelli artistici (3,53%). Gli
studenti africani, scelgono nel 56,02% dei casi l'istruzione professionale. I
paesi da cui proviene il numero piu' consistente di alunni sono l'Albania
(32.268), il Marocco (28.072) e la ex-Jugoslavia (18.577); i ragazzi originari
di questi tre paesi costituiscono quasi la meta' degli studenti con
cittadinanza non italiana nel nostro Paese e negli ultimi anni sono aumentati
in misura esponenziale, in particolare a partire dal 1999/2000. Fra gli Stati
piu' rappresentati seguono poi Cina, Romania, ex-Unione Sovietica, Peru',
Ecuador, Filippine, Tunisia. La distribuzione degli alunni stranieri sul
territorio nazionale risulta non omogenea. La percentuale piu' alta si trova
nel Nord-Ovest (37,79%), seguono il Nord-Est (28,88%), il Centro (23,32%) e,
con percentuali molto piu' basse, il Sud (7,04%) e le Isole (3,07%). Il 66,57%
degli studenti stranieri si trova quindi al Nord, che e' l'area geografica in
cui risiede il piu' alto numero di immigrati, principalmente perche' qui sono
maggiori le opportunita' lavorative. L'incidenza sulla popolazione scolastica
complessiva e' del 4,06% al Nord-Est, del 3,6% al Nord-Ovest, del 3,13% al
Centro, e solo dello 0,58% al Sud e dello 0,49% nelle Isole: esiste un divario
netto fra queste due aree geografiche ed il resto del Paese per quanto concerne
la presenza di ragazzi stranieri nei vari ordini di scuola. Le ragioni
principali sono due: l'Italia meridionale e' per gli immigrati soprattutto un
luogo di transito, non di stanziamento, poiche' offre minori possibilita'
occupazionali e minore benessere rispetto al Nord ed al Centro; la popolazione
scolastica del Meridione, inoltre, e' particolarmente numerosa e cio'
ridimensiona l'incidenza di alunni stranieri. Il 24,73% degli alunni con
cittadinanza non italiana e' concentrato in Lombardia, il 12,60% in Veneto, il
12,55% in Emilia Romagna; le quote piu' basse sono quelle relative a Molise
(0,12%) e Basilicata (0,23%). L'incidenza piu' alta di alunni stranieri sulla
popolazione scolastica complessiva si trova pero' in Emilia Romagna (4,8%),
seguita da Umbria (4,31%), Lombardia (3,8%), Marche (3,8%) e Toscana (3,7%).
L'incidenza degli alunni stranieri e' cresciuta dall'anno scolastico 2000/2001
al 2001/2002 in tutte le regioni, con l'eccezione del Molise e della Sardegna,
dove si registra un lieve calo. Le province italiane nelle quali si trova il
maggior numero di studenti stranieri sono, nell'ordine, Milano (19.166) e Roma
(11.863), seguite da Torino (7.640), Brescia, Vicenza, Treviso, il 98,93% dei
primi contro il 96,64% dei secondi. Il divario e' invece piu' profondo alle
medie inferiori: i promossi italiani sono il 96,07%, quelli stranieri sono
l'88,42%. Il percorso scolastico dei ragazzi stranieri risulta effettivamente
molto piu' discontinuo di quello dei compagni italiani e piu' esposto al
rischio di dispersione: il 30% circa cambia scuola almeno una volta, il 60% e'
in ritardo nel curriculum (contro solo il 7,8% degli italiani). Il gap
linguistico e culturale incide infatti sulla carriera scolastica, in modo piu'
grave negli ordini superiori di scuola; se a cio' si aggiunge una scarsa
motivazione (anche da parte della famiglia) e condizioni di vita difficili,
l'abbandono e l'insuccesso divengono piu' probabili.
18. STUDENTI STRANIERI:
pubblicato
regolamento iscrizione universita' (AGI) - Roma, 24 mag.- Il Ministero
dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca ha recentemente pubblicato il
regolamento per l'immatricolazione di cittadini stranieri a corsi di studio
universitari per il prossimo anno accademico. Come ogni anno, il Viminale e la
Farnesina definiranno un numero massimo di visti d'ingresso e permessi di
soggiorno da concedere a studenti stranieri residenti all'estero. Le quote
rispecchieranno il numero di posti per studenti stranieri messi a disposizione
dalle universita' italiane in ogni corso di laurea. Gli studenti stranieri
hanno tempo fino al 9 giugno per presentare domanda di prescrizione presso le
rappresentanze diplomatiche e consolari italiane del loro Paese. Le domande
saranno inviate alle varie Universita', che compileranno un elenco di studenti
ammessi a sostenere le prove di ammissione ai corsi di laurea (e' obbligatoria
una prova di italiano). Un elenco dei posti disponibili nelle universita'
italiane e' consultabile
all'indirizzo:http://offertaformativa.miur.it/studenti/elenco200 ^ Agli
stranieri gia' regolarmente residenti in Italia e' invece consentito l'accesso
ai corsi universitari a parita' di condizioni con gli studenti italiani.
Disposizioni relative alla immatricolazione dei cittadini stranieri a corsi di
studio universitario, per l'anno accademico 2003/2004.
19. Nascono Azad e Ako ay Pilipino, i mensili
per le comunità pakistana e filippina in Italia (Stranieri in Italia)
ROMA, 23 maggio - Due nuovi nati a casa Stranieri in Italia! Sono usciti i
primi numeri di Azad e Ako ay Pilipino,
mensili dedicati alle comunità pakistana e filippina. Entrambi i
giornali parlano la lingua d'origine dei loro lettori, inglese e tagalog per i
filippini, urdu per i pakistani, e rappresentano un'iniziativa editoriale senza
precedenti per le due comunità.
Spazio alle notizie da casa e dalle comunità in Italia, e tante
informazioni utili per orientarsi nella normativa sull'immigrazione. I diversi
tagli editoriali vanno incontro alle esigenze specifiche dei lettori filippini
e pakistani. "La comunità filippina - spiega la caporedattrice
Analiza Cepillo-Bueno - è molto attiva. Ako ay Pilipino ha
corrispondenti in tutta Italia, che terranno informati i lettori dei tantissimi
appuntamenti culturali e religiosi organizzati dalle varie associazioni.
La nostra inoltre è un'immigrazione "al femminile", quindi
riserveremo molta attenzione ai temi che stanno a cuore alle donne". La
formula scelta da Ako ay Pilipino sembra aver colto nel segno: il
primo numero ha venduto tutte le copie in soli due giorni. Integrazione
è invece la parola d'ordine di Azad, il mensile di una
comunità che sente maggiormente il peso della differenza culturale.
"I pakistani in Italia - dice il caporedattore Ejaz Ahmad - avevano
bisogno di un giornale scritto in urdu. La maggior parte di loro non parla
italiano: rischiano di essere tagliarli fuori dall'attualità, anche se
spesso questa li riguarda direttamente.
Il nostro giornale li aiuterà quindi a capire la cultura di questo
paese, ma anche a riscoprire la propria. Azad infatti vuol dire
libero, un nome importante per chi sa cos'è una dittatura. Finalmente
potremo parlare di ciò che succede in Pakistan senza dover passare per
l'approvazione dell'Ufficio censura…" Scritti dagli immigrati per
gli immigrati, Azad e Ako ay Pilipino sono distribuiti dalle
associazioni di pakistani e filippini in Italia, una formula che fa tornare
alle due comunità anche parte del ricavato dalle vendite. Con i due
nuovi mensili diventano 11 le testate etniche di Stranieri in Italia: noi
l'integrazione la costruiamo anche così. Per informazioni su Ako
ay Pilipino e Azad: Stranieri
in Italia s.r.l. Via V. Maroso, 50 - 00142 Roma Tel +39.06.8741.0590 Fax
+39.06.8741.0527 Email: editore@stranieriinitalia.it
Web: www.stranieriinitalia.com
20. ELEZIONI: giudice Vicenza, infondato
diritto voto stranieri necessaria ratifica Convenzione Strasburgo e poi legge
nazionale (ANSA) - VICENZA, 23 MAG - Gli stranieri, anche se regolarmente
soggiornanti in Italia e muniti di carta di soggiorno (concessa dopo sei anni),
non possono partecipare alle elezioni per "l'impossibilità di
fondare un diritto di voto sulla base del diritto vigente". Sarebbe
necessaria prima la ratifica integrale, con procedura costituzionale, della
Convenzione di Strasburgo del 1992, e poi una legge che disciplini la materia
nel nostro ordinamento. Con queste motivazioni oggettive, in sintesi, il
giudice vicentino Gaetano Campo ha respinto oggi il ricorso di una immigrata
nigeriana, Lidia Amoateng, 32 anni, che chiedeva di esercitare il diritto di
voto sulla base delle convenzioni internazionali e dei contenuti della Bossi-Fini.
Ma la sua istanza è stata respinta anche sotto il profilo soggettivo,
perché la donna non risulta titolare di carta di soggiorno, anche se
sostiene di essere residente a Vicenza da sette anni.
Il giudice ha comunque escluso "qualsiasi profilo di illegittimità
e di discriminatorietà del comportamento" del Comune,
"trattandosi di comportamento conforme alle leggi vigenti del nostro
ordinamento". Nelle sue motivazioni, il giudice ricorda che la materia
concernente la partecipazione alla vita pubblica dello straniero residente in
Italia è specificatamente presa in considerazione dall'articolo 9 del
decreto legislativo 286/1998 (testo unico sull'immigrazione). La norma prevede,
per lo straniero regolarmente soggiornante in Italia e munito di carta di
soggiorno, che viene rilasciata allo straniero regolarmente soggiornante in
Italia da almeno sei anni, la possibilità di partecipare alla vita
pubblica locale, esercitando anche l'elettorato quando previsto
dall'ordinamento e in armonia con le previsioni del capitolo C della
convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello
locale, firmata a Strasburgo il 5 febbraio 1992. L'Italia, prosegue il giudice,
ha recepito i capitoli A (libertà di espressione, riunione e
associazione) e B (organi consultivi volti a rappresentare i residenti
stranieri a livello locale), ma non il C (diritto di voto alle elezioni
locali). Se anche però fosse stato recepito, sarebbero stata necessaria
una legge nazionale, spiega il giudice, "che risolva i problemi di
adattamento dettando le norme di coordinamento". La stessa formulazione
dell'articolo 9 del testo unico sull'immigrazione, osserva il giudice, porta ad
escludere un diretto riconoscimento del diritto di voto alle elezioni locali
perché rinvia espressamente ad una futura disciplina della materia,
stabilendo espressamente che l'esercizio dell'elettorato dovrà avvenire
"quando previsto dall'ordinamento". Il magistrato aggiunge, come
elemento interpretativo, che "anche quando si è trattato di dare
attuazione alla direttiva dell'Unione europea 94/80/Ce di riconoscimento del
diritto di voto nelle elezioni comunali ai cittadini dell'Unione Europea
residenti in uno Stato membro, è stata necessaria una specifica legge
nazionale di attuazione e di regolamentazione specifica delle modalità
di accesso e di esercizio di questo diritto". Il giudice precisa inoltre
che l'eventuale adozione di una disciplina generale di riferimento rientra
nelle competenze statali e non dei Comuni o delle Province, "non essendo
ammissibile che il diritto di voto sia riconosciuto a macchia di leopardo a
seconda del singolo Comune".
21. IMMIGRAZIONE - Una legge ''inospitale''.
Convegno sulla condizione giuridica dello straniero dopo la Bossi-Fini (Redattore Sociale)
NAPOLI, 23 maggio - Un’applicazione sostanzialmente restrittiva di una
legge che già in sé garantisce meno diritti sociali agli
immigrati di quella precedente: è quanto risulta da una ricerca sui
bisogni dei cittadini immigrati a Napoli, condotta dalla Cooperativa Sociale
Dedalus in collaborazione con il Centro di Cittadinanza Sociale per Immigrati
del Comune di Napoli. Dalla ricerca – condotta con il metodo delle
interviste a testimoni privilegiati (non solo stranieri, ma anche
rappresentanti di sindacati, associazioni ed enti pubblici) - parte il convegno
“La legge dell’in-ospitalità - stranieri e ordinamento
giuridico” che oggi a Napoli fa il punto della situazione sulla
condizione giuridica dello straniero dopo l’applicazione della
Bossi-Fini. Secondo quanto ci anticipa l’avvocato Marco Ambron,
consulente legale per la Dedalus del centro di cittadinanza per immigrati e tra
i curatori della ricerca, “L’accesso effettivo ai diritti sociali
è condizionato da una serie di vincoli che ne rendono difficile la praticabilità,
a partire dall’inefficienza atavica dell’amministrazione pubblica
che sullo straniero pesa già per un fatto linguistico, poiché non
ci sono uffici specializzati ad hoc per le differenze di lingua. Inoltre la
legge annuncia un principio di equità che di fatto non esiste: tutte le
disposizioni della Bossi-Fini sono applicate restrittivamente, in particolare
dalla Questura di Napoli, che interpreta la legge sempre in maniera più
sfavorevole per l’immigrato”. Secondo Ambron, gli stranieri a
Napoli sono spesso vittime di atteggiamenti vessatori quando devono avere a che
fare con iter burocratici disciplinati dalla legge, come quelli per il
ricongiungimento familiare o per l’assistenza socio-sanitaria. “La
pratica del ricongiungimento familiare – spiega - dura dagli otto ai
dieci mesi e quasi mai si conclude positivamente: anche quando la Asl o il
Comune accertano che ci sono tutte le condizioni affinché si proceda, la
Questura può non essere d’accordo e bloccare tutto. Molte sono le
restrizioni anche in materia socio-sanitaria: gli stranieri in attesa di
regolarizzazione e che hanno tutte le carte in regola per risiedere sul nostro
territorio, possono fruire solo delle prestazioni del pronto soccorso, ma non
è colpa loro se, nonostante la Bossi-Fini prevedesse tempi brevissimi
per chiudere l’iter di regolarizzazione, qui sono passati più di
nove mesi. Per questo motivo, abbiamo chiesto all’Assessorato alla
Sanità della Regione Campania che gli stranieri in attesa di
regolarizzazione vengano iscritti al servizio sanitario nazionale”. A
Napoli sembra poi esserci per gli stranieri una differenza in più,
dovuta alle caratteristiche economico-sociali del territorio, dove prolifera il
lavoro nero: “Napoli per gli immigrati è spesso una città
di passaggio, in cui lo straniero riesce sempre a trovare qualcosa da fare in
via informale, ma si mette così in una posizione difficilissima, non
solo rispetto alla legge, ma rendendosi ricattabile anche dalla
criminalità organizzata”. A confronto oggi a Napoli su aspetti costituzionali,
unità familiari e diritti dei minori e diritto penale, oltre a
rappresentanti degli enti organizzatori (Dedalus con il Comune di Napoli, in
collaborazione con la Facoltà di Sociologia della Federico II, il
consorzio Gesco, l’ Associazione Il Pioppo e l’Università
della Strada del Gruppo Abele), anche esponenti di Magistratura Democratica e
dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, del Cnr e
della Prefettura. Nel pomeriggio sarà discussa in particolare
l’iniziativa dell’Associazione Genova Città Aperta di
estendere i diritti di voto agli immigrati, “affinché anche a
Napoli gli stranieri residenti possano essere riconosciuti come elettorato
attivo e passivo”.
22. IMMIGRAZIONE: Guerzoni, a rischio 200 mila
lavoratori gravi irregolarita' a loro danno (ANSA) - ROMA, 23 MAG - La
legge Bossi-Fini "é un totale fallimento, non solo perché
tanti lavoratori extracomunitari verranno esclusi dalla regolarizzazione, si
parla addirittura di 200 mila persone, ma anche perché dietro il perverso
meccanismo di questa legge si sono inserite le mani della criminalità
senza scrupoli". La denuncia arriva dal senatore Luciano Guerzoni (gruppo
Ds-L'Ulivo) che con un'interpellanza ai ministri dell'Interno e del Lavoro ha
chiesto che "venga fatta piena luce su una lunga serie di denunce e
vicende emblematiche che si stanno verificando in tutta Italia". Secondo
Guerzoni, in molte parti del Paese si segnalano numerosi casi di lavoratori
extracomunitari in attesa di regolarizzazione, "i cui datori di lavoro, o
altri, spesso per loro conto, hanno commesso irregolarità gravi nelle
domande di regolarizzazione, a causa delle quali i lavoratori interessati ora
rischiano di non essere regolarizzati". Non mancano casi - afferma il
senatore - di "ricorsi ad abusi, truffe, raggiri, minacce di licenziamento,
ricatti di dimezzamento del salario, e situazioni nelle quali sono imposti a
carico del lavoratore, i costi della regolarizzazione e quelli previdenziali
che invece spettano ai datori di lavoro". Per Guerzoni "bisogna
perseguire tali comportamenti delittuosi e per raggiungere questo obiettivo
occorrerebbe una speciale protezione sociale per quei lavoratori
extracomunitari che presentano denunce, anche per indurli a collaborare con
polizia e magistrati". "Un provvedimento che andrebbe accompagnato -
spiega il parlamentare - con indicazioni ai commissariati di Ps affinché
coloro che hanno i requisiti per essere regolarizzati e che , in seguito a
indagini, risultino non regolarizzabili non per loro responsabilità,
possano evitare l'espulsione e ottenere un permesso di soggiorno per almeno 6
mesi o per la ricerca di un nuovo lavoro e la conseguente
regolarizzazione".
La rassegna stampa può essere consultata anche sul sito www.immagineimmigratitalia.it
- (Sito Web realizzato nell'ambito del Progetto "Immagine degli
immigrati in Italia tra media, Società civile e mondo del Lavoro")