STATUTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE CITTADINE E DEI CITTADINI STRANIERI ED APOLIDI RESIDENTI A BOLZANO

 

 

Articolo 1 – ISTITUZIONE

Articolo 2 – FINI E FUNZIONI DELLA CONSULTA

Articolo 3 – STRUTTURA DI FUNZIONAMENTO

Articolo 4 – COMPONENTI DELLA CONSULTA

Articolo 5 – LA/IL PRESIDENTE DELLA CONSULTA

Articolo 6 – CONVOCAZIONE DELLA CONSULTA

Articolo 7 – MODIFICHE DELLO STATUTO

Articolo 8 – REGOLAMENTO INTERNO

Articolo 9 – VALIDITA’ DELLE SEDUTE E DELLE DELIBERAZIONI

Articolo 10 – MEZZI

Articolo 11 – INSEDIAMENTO

Articolo 12 – SCIOGLIMENTO

Articolo 13 – NORME TRANSITORIE

 

Articolo 1 - ISTITUZIONE

 

1.     E’ istituita la Consulta comunale delle cittadine e dei cittadini stranieri ed apolidi residenti a Bolzano, con riferimento alla ratifica avvenuta con legge 8 Marzo 1994 n. 203 della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla “Partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale” fatta a Strasburgo il 5 febbraio 1992 limitatamente ai capitoli A e B.

2.    Apposito regolamento disciplina le modalità di elezione della Consulta comunale, alla quale partecipano le cittadine e i cittadini stranieri ed apolidi residenti a Bolzano alla data fissata per l’elezione ed abbiano compiuto 18 anni di età.

 

Articolo 2 – FINI E FUNZIONI DELLA CONSULTA

 

1.     La Consulta è organo consultivo del Consiglio comunale, della Giunta comunale e delle Commissioni consiliari. Ad essi può presentare pareri sulle proposte di deliberazione che incidono sulle condizioni delle/degli straniere/i a Bolzano e può fare proposte al Sindaco, agli Assessori o alle Commissioni consiliari sempre in merito agli ambiti relativi al mondo dell’immigrazione.

2.    La Consulta, in particolare:

a)    rappresenta al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale, per le loro competenze o perché se ne facciano interpreti e sostenitori presso gli enti competenti, le problematiche che rendono difficoltoso l’inserimento delle/degli immigrate/i e delle/degli apolidi nella comunità cittadina;

b)    promuove e favorisce iniziative e attività volte a favorire l’inserimento paritario delle/degli immigrate/i e delle/degli apolidi nella comunità cittadina, ed a prevenire o rimuovere ogni forma di discriminazione;

c)    promuove iniziative per favorire la conoscenza da parte delle/degli immigrate/i delle normative che disciplinano il soggiorno, la residenza, l’occupazione lavorativa, l’assistenza sociale e sanitaria, l’istruzione, la formazione professionale, l’accesso all’edilizia abitativa agevolata, il trasporto e la fruizione dei servizi pubblici;

d)    raccoglie e diffonde informazioni inerenti al mondo dell’immigrazione;

e)    promuove e sostiene iniziative volte al rispetto e alla valorizzazione dei caratteri culturali, linguistici e storici delle popolazioni immigrate ed a favorire, da parte loro, la conoscenza di quelli della popolazione locale.

3.    La/Il presidente della Consulta riceve comunicazione della convocazione delle Commissioni consiliari del Comune e del Consiglio comunale. Con richiesta motivata in relazione a uno o più punti posti all’ordine del giorno delle assemblee, la/il presidente, a nome e per conto della Consulta, può richiedere in forma scritta di parteciparvi con il solo diritto di parola e non di voto. Il presidente della Commissione consiliare, ovvero il presidente del Consiglio comunale cui perviene la richiesta di partecipazione, autorizza ovvero nega, motivandola, la partecipazione del presidente della Consulta alla seduta dell’assemblea a cui si riferisce la richiesta.

4.    La/Il Presidente della Consulta può richiedere, sulla base di richiesta scritta, qualora la Consulta lo deliberi, incontri con il Sindaco, con gli Assessori o con una Commissione consiliare.

 

Articolo 3 – STRUTTURA DI FUNZIONAMENTO

 

1.     La Consulta è composta da un minimo di cinque componenti, fino ad un massimo di venti, e può costituire al suo interno delle commissioni di lavoro su specifiche tematiche, delle quali possono far parte anche esperti o rappresentanti di enti ed istituzioni pubbliche o private.

2.    La Consulta elegge al suo interno il/la Presidente ed un/a Vicepresidente, che lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.

 

Articolo 4 – COMPONENTI DELLA CONSULTA

 

1.     Sono componenti della Consulta i/le candidati/e dichiarati/e eletti/e dalla Commissione elettorale a seguito di elezioni svolte secondo le modalità contenute nel relativo Regolamento. In caso di dimissioni o decadenza di una/o delle/degli elette/i, subentra il primo/la prima dei/delle non eletti/e, garantendo ove possibile la rappresentatività dell’organismo ai sensi dell’art. 15 del regolamento.


 

Articolo 5 – LA/IL PRESIDENTE DELLA CONSULTA

 

1.     La/Il Presidente e la/il Vicepresidente sono elette/i dai componenti della Consulta nella sua prima riunione a maggioranza assoluta dei componenti. Se dopo tre votazioni non viene raggiunta la maggioranza richiesta, è sufficiente la maggioranza delle/dei presenti. Durano in carica 12 mesi e alla scadenza dell’incarico possono essere rielette/i.

2.    La/Il Presidente rappresenta la Consulta nei confronti del Comune e della cittadinanza.

 

Articolo 6 – CONVOCAZIONE DELLA CONSULTA

 

1.     La Consulta è convocata dalla/dal Presidente di propria iniziativa o su richiesta di un quarto dei componenti dell’Assemblea entro 15 giorni dalla richiesta.

2.    L’Assemblea si riunisce in seduta ordinaria almeno 2 volte all’anno (1 volta per ogni semestre).

3.    La Consulta o la/il Presidente della stessa possono altresì essere convocati dal Sindaco di propria iniziativa, dalla Giunta comunale o su richiesta di almeno un quarto delle/dei componenti del Consiglio Comunale o su richiesta di una Commissione consiliare.

 

Articolo 7 – MODIFICHE DELLO STATUTO

 

1.     Il presente Statuto può essere modificato dal Consiglio comunale sentito il parere della Consulta. La Consulta può proporre al Consiglio comunale la modifica di articoli o commi dello Statuto, con deliberazione approvata a maggioranza di due terzi delle/dei suoi componenti.

 

Articolo 8 – REGOLAMENTO INTERNO

 

1.     La Consulta può dotarsi di un proprio Regolamento interno, integrativo del presente Statuto non in contrasto con i principi dello stesso.

 

Articolo 9 – VALIDITA’ DELLE SEDUTE E DELLE DELIBERAZIONI

 

1.     Le sedute della Consulta sono valide se è presente, in prima convocazione, la maggioranza assoluta delle/dei suoi componenti. In seconda convocazione la seduta è valida se sono presenti almeno un terzo delle/dei suoi componenti.

2.    Ad eccezione delle deliberazioni relative alle proposte di modificazioni dello Statuto, le deliberazioni della Consulta sono approvate a maggioranza delle/dei presenti.

3.    Le deliberazioni della Consulta non sono vincolanti per il Consiglio comunale, la Giunta comunale e le Commissioni comunali.

 

Articolo 10 – MEZZI

 

1.     La Consulta si avvale per il suo funzionamento amministrativo e per ricerche inerenti i suoi fini istituzionali, del personale e delle attrezzature tecniche che costituiscono la sua segreteria amministrativa.

2.    L’Amministrazione comunale provvede a dotare la Consulta di un’idonea segreteria amministrativa, in analogia a quanto previsto per le Commissioni consiliari.

Alle/Ai componenti della Consulta spetta, per la partecipazione ad ogni seduta, un gettone di presenza nella stessa misura di quello spettante ai Consiglieri comunali.

 

Articolo 11 – INSEDIAMENTO

 

1.     Entro 30 giorni dalla data di svolgimento delle elezioni, il Sindaco provvede a convocare la prima seduta della Consulta.

 

Articolo 12 – SCIOGLIMENTO

 

1.     La Consulta resta in carica per 5 anni e la nuova elezione deve essere indetta dal Sindaco, entro il 90° giorno antecedente la data di scadenza del mandato elettivo.

2.    Il Sindaco procede allo scioglimento della Consulta nei seguenti casi:

a)    qualora i componenti della Consulta rimasti in carica siano di numero inferiore a quanto previsto dall’articolo 15, comma 3 del regolamento;

b)    su motivata deliberazione approvata dal Consiglio comunale con la maggioranza dei due terzi delle/dei componenti.

3.    In caso di scioglimento, la nuova elezione deve svolgersi entro i 8 mesi successivi.

 

Articolo 13 – NORME TRANSITORIE

 

1.   L’indizione della prima elezione avviene entro 8 mesi dalla data di esecutività della deliberazione consiliare che approva il presente Statuto.

 


 

SATZUNG DES GEMEINDEBEIRATES DER IN BOZEN ANSÄSSIGEN AUSLÄNDISCHEN STAATSBÜRGER UND STAATENLOSEN

 

 

Artikel 1 – EINRICHTUNG DES BEIRATES

Artikel 2 – ZWECK UND AUFGABEN DES BEIRATES

Artikel 3 – AUFBAU DES BEIRATES

Artikel 4 – MITGLIEDER DES BEIRATES

Artikel 5 – DER/DIE VORSITZENDE DES BEIRATES

Artikel 6 – EINBERUFUNG DES BEIRATES

Artikel 7 – ABÄNDERUNG DER SATZUNG

Artikel 8 – INTERNE REGELUNG

Artikel 9 – GÜLTIGKEIT DER SITZUNGEN UND BESCHLÜSSE

Artikel 10 – MITTEL

Artikel 11 – EINSETZUNG

Artikel 12 – AUFLÖSUNG

Artikel 13 – ÜBERGANGSBESTIMMUNGEN

 

Artikel 1 – EINRICHTUNG DES BEIRATES

 

1.     Mit Bezug auf die Ratifizierung der in Strassburg am 5. Februar 1992 erlassenen Konvention des Europarates über die “Teilnahme der Ausländer am öffentlichen Leben auf lokaler Ebene”, die mit Gesetz Nr. 203 vom 8. März 1994 erfolgt ist (beschränkt auf die Kapitel A und B), wird der Gemeindebeirat der in Bozen ansässigen ausländischen Staatsbürger und Staatenlosen eingerichtet.

2.    Eine eigene Verordnung regelt die Wahl des Beirates, an der sich die in Bozen ansässigen volljährigen ausländischen Staatsbürger und Staatenlosen am festgelegten Wahltermin beteiligen.

 

Artikel 2 – ZWECK UND AUFGABEN DES BEIRATES

 

1.     Der Beirat ist ein beratendes Organ des Gemeinderates, des Gemeindeausschusses und der Ratskommissionen. Der Beirat kann diesen Organen Gutachten über Beschlussvorlagen vorlegen, die das Leben der Ausländer in Bozen betreffen, und er kann dem Bürgermeister, den Stadträten oder den Ratskommissionen Vorschläge hinsichtlich der Angelegenheiten der Einwanderung unterbreiten.

2.    Insbesondere hat der Beirat folgende Funktionen:

a)    Der Beirat informiert den Bürgermeister, den Gemeindeausschuss und den Gemeinderat je nach Zuständigkeit oder gemäß ihren Funktionen als Vermittler und Fürsprecher bei den zuständigen Körperschaften über die Problematiken, die die Integration von Einwanderern und Staatenlosen erschweren;

b)    Der Beirat organisiert und fördert Initiativen und Veranstaltungen, die eine paritätische Integration der Einwanderer und Staatenlosen fördern und durch die jeder Art von Diskriminierung vorgebeugt bzw. beseitigt wird.

c)    Der Beirat fördert Initiativen, durch die die Einwanderer über die Gesetze informiert werden, die ihren Aufenthalt, ihre Ansässigkeit, ihre Arbeit, ihre soziale und gesundheitliche Fürsorge, die Bildung, die Aus- und Weiterbildung, den Zugriff auf geförderten Wohnbau, den Transport und die Nutzung öffentlicher Dienste regeln.

d)    Der Beirat sammelt und verbreitet Informationen über die Einwanderung.

e)    Der Beirat fördert und unterstützt Initiativen, durch welche der Respekt und die Aufwertung von Kultur, Sprache und Geschichte der Einwanderer gefördert wird, bzw. er fördert Initiativen, in denen Einwanderer Informationen über die lokale Bevölkerung erhalten.

3.    Der/Die Vorsitzende des Beirates wird über die Einberufung der Ratskommissionen und des Gemeinderates informiert. Mit einem begründeten Gesuch bezüglich eines Punktes oder mehrerer Punkte der Tagesordnung der Sitzungen kann der/die Vorsitzende in seinem Namen und im Namen des Beirates, einen schriftlichen Antrag für die Teilnahme stellen, jedoch nur um sich in die Diskussionen einzuschalten und ohne Stimmrecht. Der Präsident der Ratskommission, beziehungsweise der Präsident des Gemeinderates bei dem das Teilnahmegesuch eingeht, autorisiert oder verweigert die Teilnahme des/der Vorsitzenden des Beirates an der Sitzung auf welche sich das Gesuch bezieht. Im Falle einer Verweigerung, muß diese begründet werden.

4.    Der/Die Vorsitzende des Beirates kann auf schriftlichen und vom Beirat genehmigten Antrag Treffen mit dem Bürgermeister, den Stadträten oder mit einer Ratskommission beantragen.

 

Artikel 3 – AUFBAU DES BEIRATES

 

1.     Der Beirat setzt sich aus mindestens fünf und maximal zwanzig Mitgliedern zusammen. Innerhalb des Beirates können für bestimmte Themenbereiche Arbeitskommissionen eingerichtet werden, denen auch Fachleute oder Vertreter von öffentlichen oder privaten Körperschaften und Institutionen angehören können.

3.    Der Beirat wählt aus seinen Reihen den/die Vorsitzende/n und eine/n Vizepräsidenten/in mit Vertreterfunktionen im Falle von Abwesenheit oder Verhinderung des/der Vorsitzenden.

 

Artikel 4 – MITGLIEDER DES BEIRATES

 

1.     Mitglieder des Beirates sind die Kandidaten und Kandidatinnen, die von der Wahlkommission im Anschluss an die Durchführung der Wahlen, wie in der Verordnung geregelt, als gewählt erklärt wurden. Im Falle eines Rücktrittes oder Verlustes des Amtes eines der gewählten Mitglieder, folgt auf das scheidende Mitglied das erste nicht gewählte Mitglied. Dabei wird, sofern möglich, die Repräsentativität des Organs im Sinne von Art. 15 der Verordnung gewährleistet.

 

Artikel 5 – DER/DIE VORSITZENDE DES BEIRATES

 

1.     Der/Die Vorsitzende und der/die Vizepräsident/in werden mit absoluter Mehrheit der Mitglieder des Beirates in seiner ersten Sitzung gewählt. Wenn nach drei Wahlgängen nicht die notwendige Mehrheit erreicht wird, genügt die Mehrheit der Anwesenden. Die Amtsdauer beträgt 12 Monate, und nach ihrem Ablaufen können der/die Vorsitzende und der/die Vizepräsident/in wiedergewählt werden. 

2.    Der/Die Vorsitzende vertritt den Beirat vor der Gemeindeverwaltung und in der Öffentlichkeit.

 

Artikel 6 – EINBERUFUNG DES BEIRATES

 

1.     Der Beirat wird von dem/der Vorsitzenden auf eigenes Betreiben oder auf Antrag eines Viertels der Mitglieder der Versammlung binnen 15 Tagen ab Antrag einberufen.

2.    Die Versammlung tritt mindestens 2 Mal im Jahr (1 Mal pro Semester) zu einer ordentlichen Sitzung zusammen.

3.    Der Beirat oder der/die Vorsitzende können auch vom Bürgermeister, vom Gemeindeausschuss oder auf Antrag von mindestens einem Viertel der Mitglieder des Gemeinderates oder auf Antrag einer Ratskommission einberufen werden.

 

Artikel 7 – ABÄNDERUNG DER SATZUNG

 

1.     Gegenständliche Satzung kann vom Gemeinderat nach Anhören des Gutachtens des Beirates abgeändert werden. Der Beirat kann dem Gemeinderat die Abänderung der Artikel oder Absätze der Satzung vorschlagen, sofern die Vorschläge mit Zweidrittelmehrheit der Beiratsmitglieder genehmigt wurden.

 

Artikel 8 – INTERNE REGELUNG

 

1.     Der Beirat kann sich selbst eine interne Regelung geben, die die vorliegende Satzung vervollständigt, die aber nicht in Widerspruch zu den darin verankerten Grundsätzen steht.

 

Artikel 9 – GÜLTIGKEIT DER SITZUNGEN UND BESCHLÜSSE

 

1.     Die Sitzungen des Beirates sind dann gültig, wenn bei erster Einberufung die absolute Mehrheit der Mitglieder anwesend ist. In zweiter Einberufung sind die Sitzungen bei Anwesenheit von mindestens einem Drittel der Mitglieder gültig.

2.    Die Beschlüsse des Beirates werden mit Mehrheit der Anwesenden genehmigt. Diese Regelung gilt nicht für die Beschlüsse über die Vorschläge zur Abänderung der Satzung. 

3.    Die Beschlüsse des Beirates sind für den Gemeinderat, den Gemeindeausschuss und die Ratskommissionen nicht bindend.

 

Artikel 10 – MITTEL

 

1.     Der Beirat stützt sich für seinen Betrieb und für die Ausübung seiner institutionellen Aufgaben auf das Personal und die technische Ausrüstung, die sein Verwaltungssekretariat bilden. 

2.    Die Gemeindeverwaltung stattet den Beirat mit einem geeigneten Verwaltungssekretariat aus, ähnlich wie für die Ratskommissionen vorgesehen.

 

Artikel 11 – EINSETZUNG

 

1.     Binnen 30 Tagen nach Durchführung der Wahlen beruft der Bürgermeister die erste Sitzung des Beirates ein.

 

Artikel 12 – AUFLÖSUNG

 

1.     Der Beirat bleibt 5 Jahre im Amt. Der Bürgermeister beruft innerhalb des 90. Tages vor dem Verfall des Mandates neue Wahlen ein.

2.    Der Bürgermeister löst den Beirat in folgenden Fällen auf:

a)    wenn die Zahl der im Amt befindlichen Beiratsmitglieder geringer ist als in Artikel 15, Absatz 3 der Verordnung vorgesehen;

b)    auf begründeten Beschluss, der mit Zweidrittelmehrheit der Gemeinderäte genehmigt wurde.

3.    Nach Auflösung des Beirates müssen innerhalb der nachfolgenden 8 Monate neue Wahlen abgehalten werden.

 

Artikel 13 – ÜBERGANGSBESTIMMUNGEN

 

1.     Die Anberaumung der ersten Wahlen erfolgt innerhalb von 8 Monaten ab dem Datum der Vollstreckbarkeit des Gemeinderatsbeschlusses, mit dem vorliegende Satzung genehmigt wird.

 

 

MM(Übers.)