Finalmente c´è l´accordo sul subentro «In questa sanatoria siamo un esempio»

 

12/3/2003

 

 

 

LE decine e decine di immigrati che assediano quotidianamente la Camera del Lavoro dovranno attendere ancora qualche giorno prima di sentirsi al sicuro, ma ormai si può dire che è cosa fatta. Dopo una serie di incontri del tavolo tecnico in Prefettura (l´ultimo proprio ieri mattina), i criteri di subentro sono stati definiti e hanno lasciato soddisfatte tutte le parti coinvolte (sindacati, ufficio provinciale del lavoro, Inps...). Entro qualche giorno, quindi, all´extracomunitario che ne farà richiesta verrà rilasciato il modulo con il quale gli sarà concesso di essere assunto da un datore di lavoro diverso da quello con il quale ha fatto domanda di regolarizzazione. «Restano da definire gli ultimi dettagli - spiega Gabriele Messina, responsabile dell´Ufficio immigrazione della Camera del Lavoro - ma al più tardi lunedì dovremmo essere in grado di dare risposte certe a tutti coloro che sono ancora in attesa. Lo sforzo fatto a Milano da tutte le parti in causa per accelerare da un lato le convocazioni e per risolvere problemi come appunto quello del subentro, sta portando a importanti risultati, al punto che non è azzardato dire che sul fronte sanatoria Milano è davvero davanti a tutti in Italia». Efficienza che traspare anche dalla parole del prefetto, Bruno Ferrante. «Grazie all´impegno e alla disponibilità di tutti, enti locali, ma anche sindacati, Caritas e categorie produttive, il tavolo ha cominciato a funzionare subito e ci ha aiutato a superare difficoltà organizzative o di applicazione tecnica della normativa. In modo particolare, ho sempre considerato le forze sociali antenne molto sensibili per quello che accade all´interno del mondo extracomunitario e per questo ho voluto che facessero subito parte di un tavolo tecnico qui in Prefettura. Oggi possiamo dire di avere raggiunto un´importante intesa, nella quale riconosciamo possibile la regolarizzazione di chi ha cambiato datore di lavoro». Discorso sul subentro a parte, la macchina burocratica nel suo complesso, almeno a Milano, sta registrando una chiara accelerazione. «Tutte le sedicimila pratiche sono in lavorazione - conferma il prefetto - non c´è n´è nessuna lasciata in arretrato. L´attuale sistema, che si avvale di quattro sportelli (due a Milano, uno a Monza e uno a Legnano) è tarato su trecento contratti al giorno, ma quando il flusso di pratiche da Roma ce lo richiederà, punteremo a raddoppiare la media quotidiana. Naturalmente sarà necessario aumentare anche il personale. A questo proposito abbiamo avuto risposte di grande collaborazione: la Regione Lombardia ha messo a disposizione del personale che arriverà dalla prossima settimana. Col Comune sono state avviate altre forme di cooperazione: stiamo per esempio pensando alla distribuzione nello sportello unico di via Anemoni anche di moduli che riguardano l´anagrafe comunale». Tra tanto entusiasmo, il punto critico di questa fase restano le espulsioni, in alcuni casi avvenute con modalità che hanno suscitato non poche polemiche. Caritas e sindacati hanno chiesto lunedì scorso al questore, Vincenzo Boncoraglio, di farsi portavoce al ministero degli Interni delle loro preoccupazioni e dei loro suggerimenti.

 

TIZIANA PREZZO