Novitý Europa ñ Febbraio 2003

ASGIñProvincia di Torino Progetto Atlante a cura di Chiara Favilli

http://www.provincia.torino.it/xatlante/00start.htm

 

 

Giurisprudenza della Corte di Giustizia.............................................................................................. 2

Sentenza sul diritto dei familiari di un cittadino europeo di rimanere in uno Stato membro............................................................................................................................................ 2

Prima sentenza sulla Convenzione di Schengen............................................................................... 2

Condanna dellíItalia per violazione del divieto di non discriminazione in base alla cittadinanza...................................................................................................................................... 2

Relazioni approvate dal Parlamento europeo nella plenaria di febbraio.............................................. 2

Relazione sulla direttiva sulla circolazione e soggiorno dei cittadini Ue.......................................... 2

Relazione sulla direttiva sullíingresso di cittadini terzi per motivi di lavoro................................... 3

Relazione sullíelenco dei Paesi ai cui cittadini Ë richiesto il visto.................................................... 3

Dibattito sullo spazio di libertý, sicurezza e giustizia..................................................................... 3

Consiglio GAI del 27/28 febbraio 2003............................................................................................... 3

Accordo politico sulla direttiva sul ricongiungimento familiare....................................................... 3

Controlli ai passaporti..................................................................................................................... 3

Studi sui mezzi finanziari e sui controlli alle frontiere marittime..................................................... 4

Dibattito pubblico sulla lotta alla criminalitý organizzata nei Balcani............................................. 4

Adottato il regolamento sul rilascio dei visti alla frontiera............................................................... 4

Adottata la decisione sugli ufficiali di collegamento......................................................................... 4

Direttiva sullíattribuzione della qualifica di rifugiato o di altra protezione internazionale.............. 4

Decisione quadro su razzismo e xenofobia e accordo Ue-USA (ANSA).......................................... 5

Varie..................................................................................................................................................... 6

Ripartizione dei costi sostenuti per líesecuzione delle espulsioni................................................... 6

70 milioni di Euro per il rimpatrio dei clandestini dallíItalia............................................................ 6

Libro verde sulle garanzie procedurali degli indagati e imputati....................................................... 6

Accordi di riammissione................................................................................................................... 6

Pubblicata la direttiva sullíaccoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri............................... 6

Consiglio díEuropa.............................................................................................................................. 7

Raccomandazione dellíECRI sulla legislazione nazionale contro il razzismo e intolleranza....................................................................................................................................... 7

Protocollo su razzismo e xenofobia via internet.............................................................................. 7

Unione europea e Convenzione europea dei diritti umani............................................................... 7

La Turchia e líabolizione della pena di morte.................................................................................. 7

 


Giurisprudenza della Corte di Giustizia

Sentenza sul diritto dei familiari di un cittadino europeo di rimanere in uno Stato membro

La Corte di Giustizia ha emanato la sentenza Givane lo scorso 9 gennaio 2003 sullíinterpretazione dellíart. 3, n. 2 del regolamento 1970 n. 1251 relativo al diritto dei lavoratori di rimanere nel territorio di uno Stato membro dopo avervi esercitato un impiego. La controversia Ë sorta tra i familiari indiani di un cittadino portoghese deceduto e il Regno Unito per il rifiuto di questo di concedere loro il permesso di soggiorno in quanto difettava il requisito della residenza ininterrotta per due anni prima del decesso del familiare. La Corte di Giustizia ha, confermando líinterpretazione data dal Governo inglese, affermato che tale periodo deve essere trascorso immediatamente prima il decesso del cittadino comunitario non potendo valere qualsiasi periodo di residenza prima della morte.

           

Prima sentenza sulla Convenzione di Schengen

La Corte di Giustizia ha emesso la prima sentenza di interpretazione della Convenzione di Schengen applicando il principio del ne bis in idem come formulato dallíart. 54 di detta Convenzione. La Corte Ë stata chiamata a decidere se tale principio si applichi anche al caso di un procedimento chiuso definitivamente in uno Stato a seguito del versamento da parte dellíimputato di una determinata somma di denaro, stabilita dal pubblico ministero in applicazione di una procedura di estinzione dell'azione penale. In questo caso infatti il procedimento termina a seguito della decisione adottata dal pubblico ministero, parte del procedimento e senza una sentenza emessa da un Tribunale. Secondo la Corte ìil principio del ne bis in idem, sancito nell'art. 54 della CAAS (Convenzione di Applicazione dellíAccordo di Schengen), a prescindere dal fatto che sia applicato nell'ambito di procedure di estinzione dell'azione penale che necessitino o meno dell'intervento di un giudice o di pronunce giudiziali, implica necessariamente che esiste una fiducia reciproca degli Stati membri nei confronti dei loro rispettivi sistemi di giustizia penale e che ciascuno di questi ultimi accetta l'applicazione del diritto penale vigente negli altri Stati membri, anche quando il ricorso al proprio diritto nazionale condurrebbe a soluzioni diverseî e ìsi applica anche nell'ambito di procedure di estinzione dell'azione penale, quali quelle di cui trattasi nelle cause principali, in forza delle quali il pubblico ministero di uno Stato membro chiude, senza l'intervento di un giudice, un procedimento penale promosso in questo Stato dopo che l'imputato ha soddisfatto certi obblighi e, in particolare, ha versato una determinata somma di denaro, stabilita dal pubblico ministeroî.

           

Condanna dellíItalia per violazione del divieto di non discriminazione in base alla cittadinanza

La Corte di Giustizia con una sentenza del 16 gennaio 2003 ha condannato líItalia per aver riservato tariffe pi˜ favorevoli per l'ingresso in istallazioni culturali municipali o decentralizzate ai soli cittadini italiani o alle persone residenti nel territorio degli enti locali che le gestiscono. La Corte ha infatti rilevato che il criterio della residenza richiesto ai cittadini di etý superiore ai 60 o i 65 anni díetý per usufruire delle tariffe agevolata costituisce una discriminazione indiretta sulla base della cittadinanza vietata dal Trattato e non giustificabile, come invece ha tentato di fare il Governo italiano, con ragioni di tipo economico o affermando la competenza in materia degli enti locali.

 

Relazioni approvate dal Parlamento europeo nella plenaria di febbraio

Relazione sulla direttiva sulla circolazione e soggiorno dei cittadini Ue

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione Giacomo Santini sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Trattasi della prima lettura sulla proposta alla quale si applica la procedura di codecisione.


Relazione sulla direttiva sullíingresso di cittadini terzi per motivi di lavoro

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione Anna TERR²N i CUSÕ sulla proposta di direttiva del Consiglio relativa alle condizioni d'ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendono svolgere attivitý di lavoro subordinato o autonomo. La relazione propone modifiche alla proposta della Commissione volte a rendere maggiormente flessibile ed adeguata alle caratteristiche del mercato del lavoro la disciplina dellíaccesso al lavoro degli immigrati soprattutto per coloro che si trovino giý nel territorio comunitario anche se in condizioni di illegalitý. Si segnalano a questo proposito, tra gli altri, gli emendamenti nn. 14 e 17. Si veda anche líintervento del Commissario Vitorino svolto davanti al Paramento europeo in occasione del dibattito sullíapprovazione di questa relazione.


 Relazione sullíelenco dei Paesi ai cui cittadini Ë richiesto il visto

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione Jorge Salvador HERNANDEZ MOLLAR sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo. Nella relazione oltre a porre dubbi sullíinclusione dellíEcuador tra i Paesi ai quali Ë richiesto il visto si chiede alla commissione diritti e libertý dei cittadini del PE di presentare una relazione entro il 1  luglio 2003 in merito all'impatto delle condizioni per i visti sui viaggi svolti per affari, lavoro e studio, in particolare dai Paesi limitrofi dell'Unione.

 

Dibattito sullo spazio di libertý, sicurezza e giustizia

La plenaria ha tenuto líannuale dibattito sullo spazio di libertý, sicurezza e giustizia ai sensi degli artt. 2 e 39 del Trattato Ue. A seguito di tale dibattito l'Aula adotterý una risoluzione sullo spazio di libertý, sicurezza e giustizia prevista nellíordine del giorno della plenaria del 27 marzo che si terrý a Bruxelles.

 

Consiglio GAI del 27/28 febbraio 2003

Accordo politico sulla direttiva sul ricongiungimento familiare

I Governi dei 15 hanno finalmente raggiunto un accordo politico sulla proposta modificata di direttiva (la versione del collegamento Ë quella del gruppo di lavoro del Consiglio confrontata con la proposta modificata originaria) sul diritto al ricongiungimento familiare (v. p. 6 del verbale). Il Consiglio europeo di Siviglia aveva richiesto che fosse adottata entro giugno 2003. Sullíargomento si veda il sito del Coordinamento europeo per il diritto degli stranieri di vivere in famiglia ed il loro ultimo comunicato stampa sulla direttiva. Il sottosegretario Mantovano ha espresso ìlíauspicio che non si creino eccessive disomogeneitý tra un paese e líaltro. Temiamo che l'applicazione di troppi elementi facoltativi possano limitare l'armonizzazione delle normativeî. Il timore dell'Italia Ë che si crei una sorta di ''migration shopping'': un indirizzo dei flussi migratori verso quegli Stati che hanno una normativa interna meno restrittiva in materia di ricongiungimento familiare (ANSA).

 

Controlli ai passaporti

Il Consiglio ha poi discusso sul rafforzamento delle procedure di controllo dei passaporti alle frontiere dellíarea Schengen tema oggetto di conclusioni del Consiglio dello scorso dicembre (si v. le precedenti news). La Commissione ha tenuto una relazione orale ed ha confermato líimpegno a presentare entro il mese prossimo delle proposte di atti normativi. » stata anche effettuata una dichiarazione comune di Francia e Germania sullíapplicazione della biometria per rendere pi˜ sicuri i documenti di viaggio (v. p. 7 del verbale).

 

Studi sui mezzi finanziari e sui controlli alle frontiere marittime

La Commissione ha riferito in merito allo stato díattuazione dello studio sulla ripartizione degli oneri per la gestione delle frontiere esterne (previsto per giugno 2003) e sul miglioramento dei controlli alle frontiere marittime. Il Consiglio ha chiesto che vengano presentati quanto prima. Inoltre il Consiglio ha discusso sulla seconda parte della Comunicazione ìIntegrare le questioni connesse allíemigrazione nelle relazioni esterne dellíUE con i Paesi terziî relativa allíefficacia delle risorse finanziarie a livello comunitario per le politiche di asilo e immigrazione ed ha concluso chiedendo alle delegazioni di presentare entro il 10 marzo 2003 proprie osservazioni in modo da continuare il confronto in occasione del Consiglio informale di Veria previsto per il prossimo 28 e 29 marzo 2003 (p. 8). A questo proposito il sottosegretario Mantovano, delegato del Ministro Pisanu al Consiglio, ha dichiarato che líItalia non vuole pi˜ pagare per tutti i costi sostenuti per i controlli in mare. ìLe carrette di clandestini si fermano in Italia perchÈ Ë il primo paese che incontrano, ma ciÚ non significa che líItalia debba sostenere da sola le spese dei controlli e dei rimpatri (Si veda infra: ì70 milioni di Euro per il rimpatrio dei clandestini dallíItaliaî). LíItalia ha chiesto ai partner di sostenere il principio del ìburden sharingî, vale a dire della condivisione delle spese. Il governo italiano aveva giý posto questo problema al vertice di Siviglia, del giugno scorso, dove i Quindici hanno varato un pacchetto di misure per combattere l'immigrazione clandestina, tra cui la gestione integrata delle frontiere esterne. Secondo l'Italia, in materia di spese, va fatta una netta distinzione tra quelle da inserire a carico dei bilanci nazionali (come ad esempio, i costi del personale, anche se impiegato in attivitý di controllo alle frontiere) e quelle per cui prevedere il concorso comunitario, come per l'acquisizione di tecnologie d'avanguardia.

 

Dibattito pubblico sulla lotta alla criminalitý organizzata nei Balcani

Il Consiglio ha tenuto un dibattito pubblico sulla lotta alla criminalitý organizzata nei Balcani occidentali che comprende anche la lotta allíimmigrazione illegale come delineata dalla dichiarazione comune di Sarajevo adottata il 28 marzo 2001. Il Consiglio ha deciso di rilanciare líazione dellíUnione prevedendo di tornare sul tema anche al Consiglio informale di Veira del 28/29 marzo 2003 e di discuterne anche nella riunione della Troika GAI del 23 aprile 2003 (v. pp.9-10-11 del verbale con una sintesi delle attivitý sinora condotte in tema di lotta allíimmigrazione clandestina).

 

Adottato il regolamento sul rilascio dei visti alla frontiera

Il Consiglio ha adottato il regolamento relativo al rilascio dei visti alla frontiera compreso il rilascio dei visti ai marittimi in transito. Il regolamento permette di concedere visti collettivi a marittimi di una stessa nazionalitý che viaggiano in gruppo e per transiti limitati e sostituisce la decisione del Comitato esecutivo Schengen del 19 dicembre 1996 (v. p. I del verbale; alla stessa pagina si possono consultare altre misure che costituiscono sviluppo dellíacquis di Schengen). Si veda anche la relazione Anna KARAMANOU approvata dal Parlamento europeo nel corso della plenaria di febbraio.

 

Adottata la decisione sugli ufficiali di collegamento

» stata adottata la decisione sullíutilizzo comune degli ufficiali di collegamento distaccati allíestero presso Stati terzi o organizzazioni internazionali dalle autoritý degli Stati membri incaricate dellíapplicazione della legge al fine di contrastare le organizzazioni criminali transfrontaliere (v. p. II del verbale).

 

Direttiva sullíattribuzione della qualifica di rifugiato o di altra protezione internazionale

Il Consiglio ha esaminato gli artt. 20-38 della proposta di direttiva sulle norme minime relative allíattribuzione della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale nonchÈ norme minime sul contenuto dello status di protezione rimandando la proposta ai gruppi di lavoro per raggiungere líaccordo politico entro giugno 2003 come richiesto dal Consiglio europeo di Siviglia. Si ricorda che il Consiglio del 28 novembre 2002 ha raggiunto un accordo sugli artt. 1-19 (v. p. 5 del verbale). Sulla prima direttiva, pende ancora una riserva della Germania, anche se il ministro degli interni tedesco Otto Schily oggi ha espresso la convinzione che un accordo sarý raggiunto entro la scadenza prevista di giugno. Uno dei punti pi˜ controversi riguarda il mantenimento dellíunitý familiare: la Finlandia vorrebbe che i benefici ottenuti dal rifugiato fossero concessi automaticamente anche ai parenti. Mentre la Germania e la Francia sono contrari a meccanismi di automaticitý.

 

Decisione quadro su razzismo e xenofobia e accordo Ue-USA (ANSA)

Sola contro tutti, líItalia ha bloccato a Bruxelles l'adozione in seno al Consiglio dei ministri dell'Ue del pacchetto di misure destinata ad armonizzare a livello europeo le norme e le sanzioni in materia di lotta al razzismo e alla xenofobia. Líopposizione del ministro italiano della giustizia, Roberto Castelli, non ha lasciato margine di manovra, sbarrando di fatto la strada all' approvazione del dossier, che Atene Ë comunque intenzionata a riproporre ìin tempi rapidiî. Le misure anti-razzismo non hanno incontrato altri ostacoli oltre a quello italiano. îNessun paese a parte l'Italia - ha affermato il ministro della giustizia greco e presidente di turno del Consiglio dell'Ue, Philippos Petsalnikos - ha ritenuto che ci fossero motivi per esprimere riserve sul testoî. ìLíItalia - ha aggiunto Petsalnikos - non ha precisato i motivi delle sue riserva, e personalmente non vedo quali dubbi ci possano essere su un testo che riscuote l'ampio consenso di tutti gli altri Stati membriî. Una mancanza di motivazioni sulla quale Atene vorrebbe vedere pi˜ chiaro: ìabbiamo chiesto agli italiani di precisare queste loro riserve, ma fino ad ora ciÚ non Ë avvenutoî ha osservato il ministro greco. Ancor pi˜ critico sul blocco della decisione-quadro si Ë detto il commissario Ue alla giustizia e agli affari interni Antonio Vitorino, che ha espresso la propria insoddisfazione per il fatto che il Consiglio non sia riuscito ad adottare un testo considerato giý di per sÈ un piccolo passo indietro sul cammino della protezione dei cittadini europei dagli attacchi e dalla violenza razzista e xenofoba. ìNon siamo soddisfatti dalla tendenza che Ë emersa - ha detto Vitorino - e da una proposta di decisione-quadro che Ë addirittura al di sotto dei livelli di protezione e di sanzioni raggiunti giý nel 1996î. Castelli - che a Bruxelles non ha voluto incontrare la stampa - ha reagito solo pi˜ tardi, in una nota da Roma in cui ha precisato ìdi avere reiterato le proprie perplessitý in merito ad un testo che minaccia di limitare la libertý di pensiero e di opinioneî. Resta tuttavia un riferimento a possibili strumentalizzazioni del testo per colpire avversari politici - riportato da fonti presenti alla discussione nel Consiglio odierno - che il ministro ha perÚ successivamente smentito di aver pronunciato. L'obiettivo principale della decisione-quadro bloccata oggi, Ë ìdefinire un approccio europeo comune basato sul principio legale della criminalizzazione al fenomeno della razzismo e della xenofobia, per far sÏ che gli stessi atteggiamenti costituiscano un crimine in tutti gli Stati membriî. Il testo prevede di stabilire ìpene e sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate nei confronti delle persone fisiche e giuridiche che siano responsabili di tali criminiî. Líagenda del Consiglio prevedeva che oggi i ministri discutessero ìla definizione della condotta intenzionale punibile e delle possibili deroghe in materia di comportamenti penalmente perseguibiliî. Dal Consiglio di oggi Ë arrivata una fumata nera anche per l'accordo in materia di cooperazione giudiziaria e di estradizione con gli Stati Uniti. I ministri dei Quindici hanno deciso di ìsospendere per il momento i negoziatiî per dare pi˜ tempo ai Quindici ìper esaminare tutti gli aspetti pi˜ importanti del testoî. ìSe possibile - afferma un documento del Consiglio - l'accordo sarý concluso a maggio-giugnoî. Líintesa, che fino a ieri la presidenza Ue pensava di poter chiudere, Ë slittato, secondo il ministro greco Philippos Petsalnikos ìa causa della legittima richiesta di alcuni paesi di consultare preventivamente il proprio parlamento nazionaleî. In particolare - si Ë appreso da fonti comunitarie a margine della conferenza stampa finale - a chiedere uníulteriore tappa di riflessione Ë stata la Francia, che ha intenzione di consultare il Parlamento in merito. Per il ministro greco ìnon ci sarý perÚ alcun bisogno di ridiscutere il dossierî. (ANSA). KRX 28-FEB-03 19:43 NNNN

 

 

 

 

Varie

Ripartizione dei costi sostenuti per líesecuzione delle espulsioni

La Commissione ha presentato una proposta di Decisione che definisce i criteri e le modalitý pratiche per la compensazione degli squilibri finanziari risultanti dall'applicazione della direttiva 2001/40/CE del Consiglio relativa al riconoscimento reciproco delle decisioni di allontanamento dei cittadini di paesi terzi.

 

70 milioni di Euro per il rimpatrio dei clandestini dallíItalia

Il Sottosegretario Mantovano a margine del Consiglio GAI ha affermato che nel 2002, l'Italia ha speso per il rimpatrio di immigrati clandestini circa 70 milioni di euro. La somma Ë cosÏ ripartita: 13.616.992 euro sono stati spesi per noleggio voli charter, acquisto biglietti di linee aeree e per tratte marittime per gli espulsi, noleggio pullman per il trasporto degli espulsi, somministrazione di pasti agli espulsi. Sono 12.418.000 euro quelli spesi per i servizi di scorta sul territorio nazionale e all'estero delle forze dell'ordine agli espulsi. Infine per 43.700.000 la gestione dei centri di identificazione e dei centri di permanenza temporanea ed assistenza straordinaria in favore dei clandestini sono stati spesi 43.700.000 di euro. In totale: 69.734.992 euro.

 

Libro verde sulle garanzie procedurali degli indagati e imputati

La Commissione ha presentato un Libro verde sulle garanzie procedurali a favore degli indagati e imputati in procedimenti penali nellíUnione europea. Come ha affermato il Commissario Vitorino, avere standard comuni Ë il miglior modo per assicurare uníeguale protezione alle persone in tutto il territorio dellíUnione costruendo cosÏ un vero spazio di libertý, sicurezza e giustizia. Il Comunicato stampa sottolinea anche líimportanza che il minimum standard sia definito prima dellíallargamento. La Commissione ha preso come riferimento la Convenzione europea dei diritti umani come interpretata dalla Corte di Strasburgo. Dopo aver chiarito la necessitý di uníazione a livello comunitario in questo settore il libro verde individua i settori nei quali si propone di intervenire immediatamente: accesso alla rappresentanza legale; accesso allíinterpretazione e traduzione; assicurare che le categorie deboli siano adeguatamente protette; assistenza consolare agli stranieri detenuti; notificazione agli indagati e agli imputati dei loro diritti. Altri diritti saranno esaminati con successivi provvedimenti. Il libro verde Ë rivolto a tutti i soggetti interessati che possono interagire con la Commissione formulando risposte ai 35 interrogativi contenuti nel libro entro il 15 maggio 2003. In particolare la Commissione sollecita risposte da parte degli avvocati oltre che dei singoli Governi che dovranno in ultima analisi adottare la decisione quadro in materia.

           

Accordi di riammissione

Lo scorso 28 gennaio Ë stato firmato a Belgrado un accordo di riammissione tra líItalia e la Jugoslavia che consentirý il rapido rimpatrio dei cittadini Jugoslavi che si trovino illegalmente nel nostro Paese. Mentre il Marocco ha dichiarato di accettare di iniziare le trattative su un accordo di riammissione con líUnione europea.

 

Pubblicata la direttiva sullíaccoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri

» stata pubblicata nella GUUE L 31 del 6 febbraio 20003, la Direttiva 2003/9 recante norme minime relative all'accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri approvata dal Consiglio dellíUnione europea il 27 gennaio 2003.

 

 

 

 

Consiglio díEuropa

Raccomandazione dellíECRI sulla legislazione nazionale contro il razzismo e intolleranza

Il 17 febbraio la Commissione europea contro il razzismo e líintolleranza (ECRI) del Consiglio díEuropa ha emesso una raccomandazione sui contenuti che dovrebbero comparire nelle legislazioni degli Stati membri del Consiglio díEuropa per combattere in maniera efficace tali fenomeni. LíECRI ha inteso cosÏ fornire un utile strumento agli Stati membri proprio in questa fase che vede molti di loro impegnati in uníopera di recisione delle proprie legislazioni in materia. Tra gli altri aspetti della raccomandazione si evidenziano quelli relativi agli strumenti giuridici di lotta alla discriminazione, la creazione di organismi specializzati e indipendenti e líobbligo di promuovere líuguaglianza in capo alle istituzioni.

 

Protocollo su razzismo e xenofobia via internet

Il Consiglio díEuropa ha approvato lo scorso 7 novembre 2002 un protocollo addizionale alla Convenzione sul crimine informatico volta ad armonizzare le legislazioni penali relative ad atti di razzismo e xenofobia commessi utilizzando i mezzi informatici.

 

Unione europea e Convenzione europea dei diritti umani

Il Consiglio díEuropa ha espresso il proprio favore allíintegrazione della Carta dei diritti fondamentali dellíUnione europea nella Convenzione europea dei diritti umani dando cosÏ il proprio contributo allíattuale processo di costituzionalizzazione dellíUnione europea. I punti principali del contributo sono: líadesione alla Convenzione europea non appena líUnione avrý acquisito la personalitý giuridica, la ridefinizione del concetto di cittadinanza europea basata su altri criteri oltre a quello della cittadinanza, la considerazione del ruolo e delle caratteristiche del Consiglio díEuropa per líattuazione dello spazio di libertý, sicurezza e giustizia.

 

La Turchia e líabolizione della pena di morte

La Turchia ha firmato il protocollo n. 6 alla Convenzione europea dei diritti umani che vieta la pena di morte in tempo di pace. La Turchia ha compiuto cosÏ un ulteriore passo verso la conformitý ai criteri per líadesione allíUnione prevista per la fine del 2004.