IRAQ: ESODO DI GUERRA: FRISULLO (SENZACONFINE):
L'ITALIA FACCIA SUBITO CIO' CHE FECE NEL '92 PER GLI EX JUGOSLAVI
I
profughi kurdo-irakeni condotti da Lampedusa a Crotone in vista di uno
sperabile accesso al diritto d'asilo, come quelli sbarcati invece ad Ancona e
tradotti con mezzi militari a Foggia e Bari per essere respinti in Grecia, non
sono che le avanguardie più previdenti di un enorme esodo di guerra che
gradualmente nelle prossime settimane investirà l'Italia e l'Europa.
Secondo Dino Frisullo "sono in movimento non solo i cittadini irakeni, sia
kurdi che arabi, ma anche i giovani renitenti alla leva e le minoranze kurde
d'Iran, Siria e Turchia dove la repressione si è intensificata, dai
processi politici in Siria agli omicidi in carcere in Iran, alla restaurazione
dello stato d'emergenza e allo scioglimento del partito Hadep in Turchia".
Come
hanno già concordemente affermato sia Amnesty International, Medici
senza frontiere e Ics, sia interrogazioni di deputati e senatori di tutta
l'opposizione (primi firmatari Bandoli e Salvi), l'Italia deve smettere di
respingere i profughi dai suoi porti e di criminalizzarli preventivamente in
ternmini di "quarantena" o "terrorismo" e deve emettere un
provvedimento straordinario, previsto peraltro dalla Bossi-Fini e già
sperimentato nel '92 con la legge 390 sui profughi ex jugoslavi, che garantisca
protezione temporanea, fermo restando il diritto d'asilo in Italia e altrove,
ai cittadini irakeni, alle varie minoranze kurde ed a tutti i giovani renitenti
alla leva nei paesi coinvolti dalla guerra.
Questo
provvedimento può essere riproposto come "protezione temporanea
europea" in base alla Direttiva 2001/55 del Consiglio d'Europa, chiedendo
alla Ue di ripartire le spese e distribuire i profughi anche in deroga alle
strette maglie attuali. Ma intanto l'Italia deve provvedere in proprio, prima
che si moltiplichino le tragedie come quella di Leuca. Per non lasciare popoli
in fuga nelle mani di trafficanti assassini, va anche attivato un meccanismo di
"esame in loco" delle richieste d'asilo e di coesione familiare.
L'Europa
deve intervenire invece pesantemente sulla pretesa illegale proclamata
dalla Turchia, ma ventilata anche dalla Siria e dall'Iran, di chiudere le
frontiere ai profughi internandoli in campi di concentramento oltre
confine, dove resterebbero esposti ai rischi di guerra e fall-out, in violazione di tutte le norme
e convenzioni internazionali. A questo proposito Frisullo denuncia il gioco
delle parti fra Ankara e il Pentagono, che mentre protesta per lo sconfinamento
delle truppe turche ha già deciso di assumere mille mercenari
paramilitari (i famigerati "guardiani di villaggio") da adibire
proprio al controllo dei quattordici lager predisposti dalla Turchia in
territorio irakeno.
Roma,
24.3.03