Martedì 25
marzo 2003
1. RIFUGIATI - L'UNHCR: ''Ancora tranquilla la situazione alle
frontiere, proseguono i preparativi'' (Redattore Sociale)
2. IMMIGRAZIONE - Nonantola, caso di studio sociologico: valorizzata
la presenza di stranieri rivalutando la propria memoria storica (Redattore Sociale)
3. Per BUTTIGLIONE sarebbe disumano negare l'accoglienza ai profughi
iracheni. Pronto un disegno di legge per gestire l'emergenza. (Stranieri in Italia)
4. PACE - ''Oltre alle sofferenze, rischio di criminalizzazione per
i profughi kurdi'. Mehmet Yuksel (UIKI) richiama la stampa italiana al dovere
di verificare le fonti (Redattore
Sociale)
5. IMMIGRAZIONE - Grazie al servizio ''Stranieri & lavoro'' in
2500 hanno trovato lavoro. Ora esteso ad altre città umbre (Redattore Sociale)
6. IRAQ: FIORONI, temo Buttiglione parli per sé. Su
profughi c'è un gioco delle parti tra UDC e
Lega... (ANSA)
7. SOLIDARIETA' - Emergenza in Iraq, la Caritas diocesana di Roma
avvia una raccolta di fondi nella città (Redattore Sociale)
8. WELFARE – Tagli al Fondo sociale, De Poli scrive a Casini.
''Intervenga per sbloccare l'empasse dovuto allo scontro Governo-Regioni'' (Redattore Sociale)
9. IRAQ: I musulmani italiani ringraziano
il Papa (AGI)
10. IRAQ: BUTTIGLIONE, serve legge ad hoc per sfollati (ANSA)
11. IMMIGRAZIONE: Scafisti minacciano di buttare in mare bambini.
Inseguimento tra GDF e motoscafo veloce tra Sicilia e Malta (ANSA)
12. IMMIGRAZIONE: Segnalata barca in avaria, ricerche (1) (ANSA)
13. IMMIGRAZIONE: Segnalata barca in avaria, ricerche (2) (ANSA)
-
14. Il GOVERNO GIORDANO dice no ai matrimoni
con le straniere (AGI)
15. FISCO, In arrivo codice fiscale per gli immigrati: riguarda
coloro che attendono la regolarizzazione (Stranieri in Italia)
16. ASCOLI: Marocchino eletto consigliere
aggiunto (AGI)
17. IMMIGRAZIONE: L'On. Alfredo Mantovano: "Trend positivo per
la Bossi-Fini" (Stranieri
in Italia)
18. TORINO: Polizia, "lezione di tolleranza" a
studenti (AGI)
19. LAVORO: A Treviso tra nuovi assunti 6 su 10 sono immigrati. Impiego femminile
contribuisce a 2/3 crescita occupazionale (ANSA)
20. TRAPANI: Convegno sindaci comuni costieri su immigrati (AGI)
21. SALERNO: Una scuola per immigrati (AGI)
22. Il CORRIERE
DI PRATO parla cinese (AGI)
23. ROMA riceve comunità straniere (AGI)
24. IMMIGRATI: Clandestini trasferiti da Lampedusa a
Crotone (ADNKRONOS)
25. IMMIGRATI: Gioielli di contrabbando a Palermo, due denunciati (AGI)
26. Nasce al Senato un Comitato per le questioni
italiani all'estero (AGI)
27. IMMIGRAZIONE - Sanatoria, primi bilanci nella provincia
bolognese: su 350 domande, 20 i permessi di soggiorno (Redattore Sociale)
28. IMMIGRAZIONE: GASPARRI, positivo primo bilancio Bossi-Fini (ANSA) -
29. IMMIGRAZIONE: MANTOVANO, 700 mila domande regolarizzazione. E' probabile che 50-60 mila domande non verranno
accettate (ANSA)
30. IMMIGRAZIONE - Ricongiungimento familiare per le due mogli di un
marocchino. Il giudice: ''Non è una legittimazione della bigamia'' (Redattore Sociale)
1.
RIFUGIATI - L'UNHCR: ''Ancora tranquilla la situazione alle frontiere,
proseguono i preparativi'' (Redattore
Sociale) – ROMA,
24/03/2003 - Ancora tranquilla la situazione alle frontiere secondo l'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ma proseguono i preparativi
per il possibile arrivo di profughi. Sono in preparazione campi in Siria, dove
sono arrivati ieri 14 rifugiati iracheni, e in Giordania, in Turchia ed in Iran
sta arrivando altro personale dell’UNHCR che esorta tutti i paesi
confinanti a tenere aperte le frontiere. L’organizzazione fa sapere che
durante il fine settimana ha proseguito nel proprio impegno di allestire campi,
trasportare aiuti umanitari e monitorare aree di frontiera dove potrebbero
verificarsi flussi di rifugiati, in tutta la regione interessata dalla crisi in
Iraq. Al momento l'UNHCR dispone di due team mobili che monitorano la frontiera
siriana con l'Iraq e da sabato, oltre allo staff presente ad Al Yarubiyah, un
secondo team monitora la frontiera di Al Tanf mentre in Turchia sono tre i team
mobili attivi nella zona sud-orientale del paese. Nella giornata di oggi fa
sapere l’organizzazione internazionale un convoglio composto da 8 camion
provenienti dal deposito regionale di Iskenderun, in Turchia, con 8mila
materassi, dovrebbe arrivare al deposito della Mezzaluna Rossa Turca di Silopi;
al momento nel deposito di Iskenderun, in Turchia, l'UNHCR dispone di oltre
60mila coperte, 9mila tende, 18mila set da cucina, 44mila taniche per l'acqua,
58mila materassi, 15mila stufe/fornelli, 10.300 rotoli di plastica, 17mila
lanterne e 11 magazzini pre-fabbricati da campo. Se sarà necessario,
questi aiuti potranno essere trasportati in Siria.
2.
IMMIGRAZIONE - Nonantola, caso di studio sociologico: valorizzata la presenza
di stranieri rivalutando la propria memoria storica (Redattore Sociale) MILANO, 24/03/2003 - Un piccolo
comune di 12mila abitanti, in provincia di Modena, è diventato un caso
di studio sociologico. Si tratta di Nonantola, una cittadina che ha saputo
valorizzare la presenza degli immigrati rivalutando al tempo stesso la propria
memoria storica. I numeri di Nonantola rivelano un associazionismo molto vivo:
su 12.000 cittadini circa 4.000 sono iscritti a una qualche associazione, e i
3.000 iscritti al "Centro sociale anziani" sono così numerosi
perché molti appartengono anche a comuni vicini. Dopo essere stato il
primo ente locale italiano ad aprire una ludoteca nel 1978, dal 1994 il comune
di Nonantola ha istituito la figura del consigliere comunale straniero
aggiunto, con l'obiettivo di favorire il processo di integrazione e promozione
sociale degli stranieri presenti sul territorio. A Nonantola la cultura
dell'accoglienza ha radici antiche: negli anni a cavallo tra il 1942 e il 1943,
a "Villa Emma" si rfugiano un centinaio di bambini ebrei provenienti
dalla Jugoslavia, che riescono a sfuggire alla persecuzione grazie
all'intervento della popolazione, che riesce ad organizzare la fuga all'estero
di quei bambini, che dopo aver trovato rifugio in svizzera sono ritornati a
Nonantola nel 1996, per ricordare il loro salvataggio a mezzo secolo di
distanza. Di tutto questo si parlerà il 29 marzo a Milano, in un
incontro dal titolo "l'utopia concreta di Nonantola", dove alcuni
esponenti della comunità nonantolana (i due ultimi sindaci, i consiglieri
stranieri aggiunti, la direttrice didattica, la presidente della "Consulta
del volontariato", la direttrice della ludoteca...) e operatori di Milano
e della Lombardia (amministratori, studiosi, soggetti sociali del volontariato)
si incontreranno per studiare i tratti del "modello Nonantola" che
sono esportabili nel capoluogo lombardo. L'incontro si svolgerà a Villa
Pallavicini dalle 9,30 alle 13,30.
3.
Per BUTTIGLIONE sarebbe disumano negare l'accoglienza ai profughi iracheni.
Pronto un disegno di legge per gestire l'emergenza. (Stranieri in Italia) - ROMA, 24/03/2003 -
Accoglienza. Questa la parola d'ordine del ministro Rocco Buttiglione di fronte
all'emergenza umanitaria scatenata dalla guerra in Iraq. "Non si possono chiudere le porte
dell'Italia - dice il ministro - a chi fugge dal proprio paese per evitare la
morte: sarebbe disumano ed è impensabile". Ma come coniugare
l'accoglienza con le severe regole della Bossi-Fini? È un falso
problema: tra gli iracheni che stanno arrivando in Italia e i clandestini ci
sono molte differenze. "Lo sfollato - dice Buttiglione -non è un
immigrato clandestino", quindi non può essere trattato, nemmeno
legislativamente, come tale. "È invece una persona che fugge
davanti alla guerra e che, una volta terminato il conflitto, tornerà nel
suo paese. Per questo, intanto, quelli che arrivano qui dobbiamo accoglierli
come esseri umani e rivelarci capaci di mostrare umana solidarietà nei
loro confronti". Nessuna deroga, quindi, alla nuova legge
sull'immigrazione, ma uno strumento ad hoc per garantire un'accoglienza
adeguata. "C'è già una legge mia e del ministro Pisanu - ha
dichiarato Buttiglione a Il Messaggero - che il governo deve urgentemente
approvare per far fronte all'emergenza". La legge dovrebbe essere
presentata a breve in Consiglio dei ministri e darebbe tra l'altro attuazione
ad una direttiva europea sulla "Protezione temporanea in caso di afflusso
massiccio di profughi". Intanto, sulla questione dei profughi si ripropone
la spaccatura che aveva caratterizzato tutto l'iter parlamentare della
Bossi-Fini: da un lato le preoccupazioni umanitarie dei centristi, dall'altro
un Carroccio puntualmente sul "chi va là" quando si parla di
stranieri. Lo stesso Bossi, qualche giorno fa, si è fatto portavoce di
una linea tutt'altro che altruista: "Noi di profughi non ne vogliamo,- ha
dichiarato il senatùr - che se ne stiano a casa loro". Uno ad uno,
gli avevano fatto eco i colleghi leghisti, fino alla chicca umanitaria del
sindaco di Vicenza Gentilini: ''Se ci sono profughi sono quelli che hanno messo
al potere Saddam. Quindi non c'è spazio in Italia". Dichiarazioni
che non hanno però scosso Buttiglione, che sembra certo
dell'approvazione del suo piano per l'accoglienza dei profughi. "So che
Bossi non è d'accordo - ha concluso - ma non si potrà fare
diversamente".
4.
PACE - ''Oltre alle sofferenze, rischio di criminalizzazione per i profughi
kurdi'. Mehmet Yuksel (UIKI) richiama la stampa italiana al dovere di
verificare le fonti (Redattore
Sociale) - ROMA,
24/03/2003 - "Per la popolazione kurda alle sofferenze della guerra e
dell'esodo rischia di aggiungersi la beffa della criminalizzazione". Lo
afferma Mehmet Yuksel, di Uiki Onlus (Ufficio di informazione del Kurdistan in
Italia), riferendosi a un articolo apparso due giorni fa su un noto quotidiano nazionale.
"Non meglio identificate 'informative di servizi', e la semplice presenza
di un gruppo islamista nell'area di Suleymaniye e Halabja, regione di
provenienza di molti profughi kurdoirakeni, conducono oggi quotidiani
affidabili" a titolare sul "rischio kamikaze fra i profughi
kurdi" e su "kurdi addestrati da Al Qaeda in Italia". Una simile
campagna stampa - prosegue - "rischia di favorire il respingimento e
l'internamento dei kurdi, anzichè il loro doveroso riconoscimento e accoglienza
come profughi e vittime di guerra. L'Ufficio di informazione del Kurdistan in
Italia richiama la stampa italiana al dovere di una verifica delle fonti di
informazione non 'gridata' ma attenta e responsabile - conclude Yuksel -, in
una materia delicatissima che coinvolge il destino di centinaia di donne e
uomini perseguitati".
5.
IMMIGRAZIONE - Grazie al servizio ''Stranieri & lavoro'' in 2500 hanno
trovato lavoro. Ora esteso ad altre città umbre (Redattore Sociale) – PERUGIA, 24/03/2003 - Nell’ultimo anno
l’etnia maggiormente rappresentativa, tra gli avviati al lavoro grazie
all'orientamento del servizio della Provincia "Stranieri &
lavoro" proviene dal Marocco (25,1%), a seguire dall’Albania (20,6
%), dalla Romania (7,4%), dalla Macedonia (7,4%), dalla Tunisia (5,7 %), dalla
Jugoslavia (4,8%), dall’Algeria (3,7), dalla Polonia (2,6 %) dal
Perù (1,7%), dalla Nigeria (1,7 %), dalla Bulgaria (1,7 %), e dalla
Costa d’Avorio (1,4 %). Il servizio ha lo scopo di orientare gli
stranieri che accedono ai centri e articola la propria attività
prevalentemente sull'individuazione e valorizzazione delle
professionalità degli immigrati, il monitoraggio del mercato del lavoro,
formazione e riqualificazione delle professionalità, promozione e
orientamento al lavoro e consulenza alla formazione di impresa; opera
attraverso personale specializzato e riqualificato e offre informazioni
adeguate in un contesto di normative non sempre chiare. Vengono anche prodotti
supporti informativi in lingua straniera: ad esempio per colf e badanti il
materiale è stato prodotto in 10 lingue. Con l’entrata in vigore
della legge "Bossi-Fini" ai Centri per l’impiego è stato
attribuito il compito di dare indicazioni alla Prefettura sui flussi degli
immigrati: quando le aziende si rivolgono alla Prefettura per la richiesta di
personale immigrato, la richiesta viene fatta ai Centri per l'Impiego che entro
20 giorni devono verificare le richieste da parte di cittadini immigrati e, se
non ci sono, comunicarlo. "Per questa nuova competenza - spiegano alla
Provincia - si sta procedendo all’implementazione di protocolli e
procedure condivisibili fra le amministrazioni interessate per uno scambio
puntuale e corretto della comunicazione". L’utenza straniera che
nell'ultimo anno si è avvalsa del servizio ammonta a 13.000
unità. Secondo i dati dell'ente, nel 2002 i lavoratori immigrati che
hanno trovato lavoro tramite la Provincia sono 2.493 (circa il doppio rispetto
all’anno precedente). Ma qual'è il profilo degli avviati al
lavoro? La maggior parte ha più di 30 anni e possiede qualifica di
operaio generico. Ha contratto a tempo determinato e stagionali.
Prevalentemente si tratta di donne, grazie all'attività di
collaborazione domiciliare. "Per ridurre la precarietà lavorativa
di queste persone stiamo anche avviando altri progetti - spiega l'assessore
provinciale alla formazione, istruzione e lavoro Maria Pia Bruscolotti - che ci
sono stati finanziati, come ad esempio "IO - Impresa Occupazione"
attraverso il quale cerchiamo di avviare gli immigrati a costruirsi una propria
attività". Da oggi, oltre a Perugia il servizio "Stranieri
& lavoro" sarà esteso anche ad altre città umbre: in
primis a Città di Castello, Foligno, Spoleto, Gubbio e Norcia presso gli
Sportelli Comunali del lavoro.
6. IRAQ: FIORONI, temo Buttiglione parli per
sé. Su profughi c'è un gioco delle parti tra UDC e Lega... (ANSA) -
ROMA, 24/03/2003 - "Il governo dovrebbe avere il buon gusto di
risparmiarci, almeno in tempi di guerra, il gioco delle parti nel quale l'UDC
si schiera in difesa dei profughi e degli immigrati e la Lega li sconfessa
subito dopo imponendo la linea del pugno di ferro a Berlusconi": questo il
commento di Giuseppe Fioroni, della Margherita, alle parole del ministro
Buttiglione che ha promesso "porte aperte" ai profughi iracheni. "Il
ministro Buttiglione continua a ripetere che non si possono chiudere le porte
ai profughi: lo fa, evidentemente, a titolo personale, perché la Lega
penserà a breve a ripetere, come ha già fatto, che quei profughi
l'Italia non li vuole. Il ministro Gasparri, invece, afferma che sui profughi
l'Italia si atterrà alle regole ONU riesumato per l'occorrenza, visto
che stiamo appoggiando una guerra in piena violazione delle indicazioni ONU. La
verità - conclude l'esponente dielle - è che questo governo, nella
sua inaffidabilità, a causa delle faide interne, non è in grado
di affrontare, tra le altre, nemmeno l'emergenza umanitaria".
7.
SOLIDARIETA' - Emergenza in Iraq, la Caritas diocesana di Roma avvia una
raccolta di fondi nella città (Redattore Sociale) - ROMA, 24/03/2003 - - La rete internazionale della
Caritas sta intensificando i propri sforzi nelle zona dei conflitti. I 14
Centri di Caritas Iraq, sparsi intorno a Baghdad, Bassora, Kirkuk, Mosul,
insieme ad 8 piccoli ospedali sono stati dotati di attrezzature sanitarie, ossigeno,
medicinali, beni di pronto consumo, letti, materassi, coperte e lenzuola ed
altre attrezzature e medicinali sono stoccati in magazzini a Baghdad e in
Giordania e serviranno per far fronte alle urgenze. Inoltre un team di
emergenza è pronto per entrare nel Paese, appena sarà possibile,
per sostenere gli sforzi in atto. Per sostenere le spese necessarie la Caritas
diocesana di Roma ha anche indetto una raccolta di fondi nella città; le
offerte si possono inviare (causale: "Emergenza IRAQ 2003") alla
Caritas diocesana di Roma, Piazza S. Giovanni in Laterano 6a - 00184 Roma,
tramite c/c postale n. 82881004, c/c bancario n. 91885-68 (Abi 03001 - Cab
03201) Banco Ambrosiano Veneto, Filiale Roma 081 P.le Gregorio VII° n. 10,
direttamente presso gli uffici della Caritas diocesana, nel Vicariato di Roma,
2° piano, tutte le mattine, escluso sabato e festivi, dalle 9.00 alle
13.00. Sul fronte dei profughi la Caritas registra 10mila profughi ammassati al
nord dell'Iraq dato che la Turchia continua a tenere chiuse le frontiere; in
Siria, nei giorni scorsi sono riuscite ad arrivare clandestinamente 2000
famiglie, mentre in Iran al momento non si segnalano arrivi. In Libano la
Caritas locale ha preparato generi di prima necessità e resta in allerta
per eventuali arrivi e circa 350 persone si sono ammassate al confine con la
Giordania. L’Alto Commissariato ha allestito due campi profughi a 70 km
dal confine per accogliere 25.000 rifugiati e un terzo campo potrebbe essere
aperto.
8.
WELFARE – Tagli al Fondo sociale, De Poli scrive a Casini. ''Intervenga
per sbloccare l'empasse dovuto allo scontro Governo-Regioni'' (Redattore Sociale) VENEZIA, 24/03/2003
– "Il Presidente della Camera Casini intervenga per sbloccare la
situazione di empasse che tanto disagio politico-programmatorio sta creando ad
ogni livello per il duro scontro in atto tra Governo e Regioni in merito alla
proposta di riparto del Fondo nazionale per le Politiche Sociali per
l’anno 2003". La sollecitazione arriva dall’assessore alle
Politiche sociali della regione Veneto, Antonio De Poli, in qualità di
coordinatore degli assessori regionali del settore. La sollecitazione è
inserita nella lettera inviata da De Poli allo stesso presidente della Camera.
Nella missiva si ricordano anche i punti del contendere tra Regioni e Governo:
le prime chiedono la riconferma del fondo destinato loro, almeno nella stessa
quantità (771.461.268 Euro) e degli stessi criteri di riparto
dell’anno 2002; la Conferenza dei Presidenti delle Regioni nella riunione
del 6 febbraio ha poi chiesto al Governo di ritirare la proposta che presentava
“tagli” al Fondo; Il Coordinamento degli assessori regionali alle
Politiche Sociali nella riunione dello scorso 26 febbraio a Roma ha ritenuto di
non esprimere alcuna valutazione in merito al Libro Bianco sul Welfare,
presentato dal Ministro Maroni, finché non verrà positivamente
risolta la questione relativa alle risorse destinate alle Regioni nel riparto
del Fondo. “In particolare – scrive De Poli – le Regioni
rivendicano l’esclusiva competenza delle politiche sociali, secondo il
principio di sussidiarietà in seguito alle modifiche del Titolo V della
Costituzione. Pertanto non sono più legittimi interventi e prestazioni
sociali (asili nido, interventi a favore delle famiglie, ecc...) gestiti
direttamente a livello centrale. E ancora rivendicano: la vigenza delle
disposizioni contenute nella legge 328/00 e nel relativo Piano sociale
nazionale 2001-2003 e la conseguente certezza dei finanziamenti fino al 2003,
sulla base dei quali Regioni e Comuni hanno i propri atti di programmazione; la
certezza dell’entità del Fondo, perché attraverso queste
risorse e quelle stanziate direttamente dalle Regioni e dai Comuni devono
essere assicurati almeno gli attuali livelli di prestazioni in favore delle
famiglie, degli anziani, delle persone con disabilità, dei minori, dei
soggetti deboli”. De Poli, in conclusione, sottolinea a Casini che
“da parte sua il Ministro Maroni ha fatto proprio e recepito quanto
richiesto dalle Regioni. Ma ad oggi non si è ancora a conoscenza di
alcuna determinazione formale da parte del Governo. Anzi, lo scorso 13 marzo le
Regioni hanno proclamato un ultimatum: o entro il 27 marzo (data della prossima
riunione della Conferenza Stato-Regioni) il Governo ripristina
l’entità del Fondo sociale per l’anno 2003 oppure le Regioni
guideranno, in tutta Italia, manifestazioni di protesta che coinvolgeranno i
Comuni, le Province, le ASL, tutti i soggetti del Terzo Settore, le
associazioni dei disabili e quelle del volontariato”.
9. IRAQ: I musulmani italiani ringraziano il Papa (AGI) - ROMA, 24/03/2003 - I musulmani
italiani lodano Giovanni Paolo II, i vescovi cattolici e le gerarchie delle
chiese protestanti presenti in Italia per le loro "inequivocabili
posizioni" a favore di una soluzione pacifica della crisi irachena,
recepite dai credenti con "impegno e continuità ammirevoli", e
ringraziano "la misericordia divina" per il fatto di trovarsi
"in un Paese in cui la stragrande maggioranza della popolazione si e'
schierata contro la guerra e in cui, nonostante le posizioni assunte dal
governo, milioni di cittadini sono impegnati quotidianamente in una
testimonianza attiva della loro disapprovazione e della loro opposizione".
"Noi musulmani e musulmane - continua il documento dell'Unione delle Comunità
e Organizzazioni Islamiche in Italia - dobbiamo essere insieme a questi uomini
e donne, religiosi e laici, di molte, se non di tutte le tendenze ideologiche,
insieme a tutti coloro che hanno sinceramente a cuore i valori della pace,
della giustizia e della solidarietà". "Sfuggendo ad ogni
tentazione all'isolamento e alla paura - si legge ancora nel testo che annuncia
una serie di iniziative non violente, come incontri di preghiera e giornate
digiuno, che saranno intraprese dai musulmani italiani - dobbiamo essere parte
attiva e resistente di questo grande fenomeno di coscienza mondiale che sta
dicendo con tutto il fiato che ha in corpo che la violenza non e' una scelta
possibile, che, come dice la Costituzione della Repubblica bisogna ripudiare la
guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
Secondo l'Ucoii, "la violenta aggressione che il popolo iracheno sta
subendo, da parte di preponderanti forze armate appartenenti alla coalizione
anglo-americana é una ulteriore tappa del progressivo deterioramento
della situazione politica internazionale". Ma, conclude il documento,
"siamo certi che la guerra non sia contro l'Islam nella sua dimensione
rituale o consuetudinaria, ma contro i principi di libertà degli
individui e dei popoli che l'Islam ha insegnato e propugna nelle coscienze e
nella sua pratica di educazione degli individui e di partecipazione al governo
delle nazioni".
10. IRAQ: BUTTIGLIONE, serve legge ad hoc per sfollati
(ANSA) - PADOVA, 23/03/2003 - "Non vogliamo sospendere la Bossi-Fini:
noi dobbiamo fare una legge per gli sfollati. C'è una direttiva europea,
dobbiamo fare una legge di attuazione di questa direttiva europea ed è
una cosa urgente". Lo ha ribadito oggi il ministro per le politiche
comunitarie Rocco Buttiglione, a margine di un convegno degli artigiani a
Padova. "Lo sfollato - ha sottolineato Buttiglione - non è un
immigrato clandestino: è uno che fugge davanti alla guerra e che finita
la guerra tornerà; ma intanto noi quelli che arrivano qui dobbiamo
accoglierli come essere umani ed essere capaci di mostrare umana
solidarietà".
11. IMMIGRAZIONE: Scafisti minacciano di buttare in
mare bambini. Inseguimento tra GDF e motoscafo veloce tra Sicilia e Malta (ANSA) -
DONNA LUCATA (RAGUSA), 23/03/2003 - "Lasciateci in pace o li buttiamo in
mare, facendoli annegare". Così due scafisti, con il volto
travisato da passamontagna, tenendo due bambini fuori da un motoscafo veloce
carico di immigrati clandestini, hanno 'invitato' l'equipaggio di una
motovedetta della Guardia di Finanza a desistere dal tentativo di fermarli.
L'episodio è avvenuto la notte scorsa durante un tentativo di sbarco di
clandestini nei pressi di Donna Lucata nel Ragusano. Il natante, stivato di
immigranti clandestini, era stato intercettato a 4 miglia dalla costa siciliana,
dall'equipaggio della motovedetta del reparto operativo aeronavale della
Guardia di Finanza di Palermo. I militari hanno imposto l'alt al motoscafo,
lungo 8 metri e con motori potenti, che invece ha cambiato direzione dirigendo
verso Malta. Le Fiamme gialle lo hanno inseguito a velocità elevata,
oltre 40 nodi l'ora, riuscendo ad affiancarlo. A quel punto i due scafisti
hanno preso in braccio due bambini e hanno più volte minacciato le
Fiamme gialle di desistere dall'inseguimento altrimenti li avrebbero gettati in
mare. L'inseguimento si è concluso quando il motoscafo, carico di
clandestini, è entrato nella acque territoriali di Malta da dove, come
sospettano gli investigatori, era partito.
12. IMMIGRAZIONE: Segnalata barca in avaria, ricerche
(1) (ANSA) - LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 23/03/2003 - Aerei della Marina militare e
della Guardia di finanza e motovedette della Capitaneria di porto sono
impegnati dalla notte scorsa nella ricerca di una nave carica di clandestini
che sarebbe in avaria a largo di Lampedusa. Le ricerche, avviate dopo una
segnalazione anonima al centralino dei carabinieri di Agrigento, finora hanno
avuto esito negativo.
13. IMMIGRAZIONE: Segnalata barca in avaria, ricerche
(2) (ANSA) - AGRIGENTO, 23/03/2003- Sul barcone ci sarebbero un centinaio di
clandestini. L'allarme è scattato alle tre di oggi, in seguito alla
telefonata anonima giunta ai carabinieri i quali hanno informato la Capitaneria
di porto di Lampedusa e la stazione dell'Arma dell'isola pelagica. Tre
motovedette della Guardia costiera, dei Carabinieri e della Guardia di finanza
hanno scandagliato il Canale di Sicilia nel tratto indicato dall'anonimo
telefonista.
14. Il GOVERNO GIORDANO dice no ai matrimoni
con le straniere (AGI)
- AMMAN, 22/03/2002- No del governo giordano ai matrimoni con le straniere. Ad
Amman, infatti, la questione del matrimonio con le straniere sembra essere
diventata un fenomeno sociale. La maggior parte delle unioni avviene
solitamente con donne provenienti dagli stati asiatici e ciò ha causato
gravi problemi tra i quali il più importante riguarda la diffusione di
questi matrimoni che hanno assunto l'aspetto di un fenomeno commerciale.
Infatti, con pochi soldi si può sposare più di una donna all'anno
con conseguenze economiche e personali piuttosto amare: bambini divisi tra il
padre e la madre, mogli nei tribunali a reclamare i loro diritti, mediatori che
agevolano le trattative e che conoscono le zone in cui é possibile
trovare un'asiatica. Nel 1993 il Ministro degli Interni finì per acconsentire
alla richiesta pressante di sposare straniere a condizioni, però,
tutt'altro che semplici. Tra queste vi é l'obbligo che il richiedente
abbia motivi sociali che lo spingano a questo matrimonio, che non sia
già coniugato con una donna di Amman dimostratasi in grado di adempiere
ai propri doveri coniugali e che abbia una disponibilità economica tale
da garantire un'abitazione appropriata e il mantenimento della famiglia. La
Commissione che si occupa di investigare sulle varie richieste di matrimonio,
composta da membri del Ministero degli Interni, quello dello Sviluppo e della
Polizia Imperiale, ha avanzato le proprie proposte al Ministro degli Interni
affinché emetta decreti appropriati al caso. Il Ministro, però,
accorderà il consenso a sposarsi solamente se una delle due parti
proviene da uno stato del Consiglio di Cooperazione o e' nativo di Amman di
madre ammaniyya [che in arabo vuol dire di Amman] e abbia la residenza nella
capitale da 18 anni, se la candidata é vedova o divorziata da marito
ammaniyy e abbia avuto figli da lui. Inoltre, il consenso viene accordato
qualora l'aspirante sposo sia un residente delle zone di confine e anche in
tutti quei casi in cui il Ministro ritenga ci siano i presupposti adatti per
acconsentire il matrimonio. Non manca poi l'aspetto sanitario. Infatti, tra le
condizioni stabilite dalla Commissione e' obbligatorio che gli aspiranti mariti
siano privi di malattie infettive e che la differenza di età con la
futura sposa sia minima. Nel caso di matrimoni clandestini, ossia non legalmente
segnalati, la legge é molto severa. Noto il contrarsi di unioni in
segreto, le autorità interessate, per uscire da questa difficile
situazione, hanno fissato delle sanzioni per quanti violano la legge o non
abbiano ottenuto il consenso di sposarsi. Si tratta, nel dettaglio, di una
multa di 2.000 riyal [moneta ufficiale della Giordania] ossia poco più
di 7.000 dollari insieme al divieto di far entrare la sposa nel paese. Le
statistiche ufficiali indicano che il numero di coloro che preferiscono sposare
le straniere supera i 12.000 uomini, la gran parte dei quali ha un'età
adulta ed e' benestante. S.H., un giovane sposatosi con una filippina quindici
anni fa conosciuta in uno dei suoi viaggi e dalla quale ha avuto dei figli,
testimonia che quando si sposo' non penso' alla legge. La conobbe, le piacque e
ogni volta che voleva far visita alla famiglia doveva partire per Manila e solo
dopo molti sforzi e il pensionamento anticipato e' riuscita ad ottenere il
consenso. Benché siano state mosse numerose critiche le autorità
affermano che i vari provvedimenti adottati sono stati resi obbligatori per
evitare l'aggravarsi di problemi sociali già esistenti e cosi' precari.
Con poco denaro gli aspiranti mariti possono contrarre matrimoni con le straniere
tramutando il tutto in una sorta di compravendita. Uno dei responsabili
all'esame delle richieste matrimoniali ha dichiarato che la questione non e'
come viene vista dai tanti richiedenti; lo dimostra il fatto che a loro viene
dato il permesso di sposarsi con le sole residenti degli stati appartenenti al
Consiglio di Cooperazione in quanto più simili a livello di tradizioni
ed abitudini. Tra i vari problemi esistenti spicca senza dubbio l'esistenza di
matrimoni tra anziani e giovanissime. Ciò sta ad indicare un serio problema
di crisi sociale che non può essere trascurato soprattutto perché
la società giordana si trova ad essere composta da più di un
quinto di donne straniere provenienti in gran parte dalle regioni asiatiche.
15.
FISCO, In arrivo codice fiscale per gli immigrati: riguarda coloro che
attendono la regolarizzazione (Stranieri
in Italia) – ROMA,
22/03/2003 - I tempi per completare l'iter di regolarizzazione dei lavoratori
immigrati stanno diventando più lunghi del previsto e il fisco corre ai
ripari offrendo agli extracomunitari che ne avessero la necessità di
avere un codice fiscale, prima ancora della convocazione allo sportello
polifunzionale dove si chiuderanno le pratiche con il rilascio del permesso di
soggiorno. Il codice deve però essere confermato (ovvero sarà
annullabile se la procedura di regolarizzazione non si conclude positivamente)
e fino alla fine della pratica dovrà essere per questo 'riconoscibile' e
non potrà essere trasferito sul tesserino plastificato. Lo prevede l'Agenzia
delle Entrate che in una circolare diffusa oggi stabilisce la procedura che
consente l'attribuzione rapida del codice fiscale ai lavoratori extracomunitari
che hanno presentato domanda di regolarizzazione. Un meccanismo che, spiega
l'amministrazione fiscale, è stato approntato per venire incontro ai
lavoratori che, in attesa del completamento della procedura di
regolarizzazione, abbiano comunque necessità oggettive di aver
attribuito il codice fiscale. "Naturalmente - ribadiscono le Entrate -, il
codice fiscale attribuito verrà confermato soltanto al completamento
della regolarizzazione e fino ad allora non potrà essere prodotto il
tesserino plastificato".
16. ASCOLI: Marocchino eletto consigliere aggiunto (AGI) – ASCOLI PICENO, 22/03/2003 -
Un operaio calzaturiero di origine marocchina, Taai Mahdi, è stato
eletto consigliere provinciale aggiunto degli immigrati nella Provincia di
Ascoli, nella consultazione che si é svolta domenica 16 marzo. Mahdi,
sposato, due figli, residente in Italia da 14 anni, e abitante ad Appignano del
Tronto, é risultato il candidato più votato nella lista dell'UMP
(Unione Multietnica Picena), quella che ha ottenuto il maggior numero di
consensi (368), davanti all'USP (Unione Stranieri del Piceno), che ha avuto 230
suffragi. L'affluenza alle urne, negli otto seggi distribuiti sul territorio
provinciale, e' stata bassa: dei 6.707 stranieri aventi diritto al voto - su
circa 10.000 residenti - solo 674 (il 10%) si sono recati ai seggi. L'affluenza
maggiore si é registrata a San Benedetto del Tronto. Il nuovo
consigliere aggiunto, parteciperà già alla prossima seduta
dell'assemblea provinciale di Ascoli, il 25 marzo.
17.
IMMIGRAZIONE: L'On. Alfredo Mantovano: "Trend positivo per la
Bossi-Fini" (Stranieri
in Italia) – MILANO, 22/03/2003 - "C'è stata un'accelerazione
nelle convocazioni e vi è un trend crescente che fa ben sperare nel
rispetto del termine ultimo fissato entro il 31 dicembre". E' l'auspicio
del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, che oggi a Milano ha
visitato gli uffici della Prefettura per la regolarizzazione degli
extracomunitari in base alla legge Bossi-Fini. Mantovano ha ricordato le
difficoltà che ci sono state in questi mesi per avviare la
regolarizzazione, dovute principalmente all'elevato numero delle domande
presentate e ha sottolineato come la situazione non sia uguale per tutte le
città: "Ci sono cinque città sul territorio nazionale (Roma,
Milano, Torino, Napoli e Brescia) la cui somma di domande è pari a circa
la metà di tutte quelle presentate. E' chiaro che queste città
utilizzeranno tutto il tempo previsto mentre le altre dovrebbero terminare
prima". Le maggiori difficoltà che la macchina burocratica ha
dovuto superare sono state soprattutto quelle dovute al numero di domande:
"Una quantità inimmaginabile - ha detto il sottosegretario -
perché le previsioni erano di 30 mila, invece sono state 700 mila".
Sull'esperienza milanese il sottosegretario ha sottolineato: "Il caso
della Prefettura di Milano è esemplare in tutta Italia, perché
riesce a coinvolgere la disponibilità di varie istituzioni e grazie alla
elasticità degli uffici si sta andando a regime". A proposito delle
polemiche delle scorse settimane per alcune espulsioni in seguito al mancato
accoglimento delle domande, Mantovano ha replicato: "Vi invito a prendere
in considerazione ciò che dice la legge circa i motivi ostativi alla
regolarizzazione. In più di una circostanza si è verificato che
queste persone avevano avuto il diniego di sanatoria in base alla legge
Turco-Napolitano. Polemiche infondate. Comunque l'attenzione è massima
affinché la legge venga rispettata".
18. TORINO: Polizia, "lezione di tolleranza" a
studenti (AGI) - TORINO,
22/03/2003 - Duecento allievi delle scuole elementari e medie di Torino sono
stati accolti presso il Reparto Mobile della Polizia di Torino, dove é
stato consegnato loro un opuscolo informativo sulle leggi che regolano
l'immigrazione in Italia e sui diritti e doveri degli stranieri. L'iniziativa,
organizzata dalla Questura di Torino in collaborazione con l'Associazione Nesos
e l'assessorato al sistema educativo del Comune, rientra nell'ambito del
concorso nazionale rivolto agli alunni della quinta elementare e delle scuole
medie dal titolo "Regioni del mondo, ragioni del cuore - Storie di
immigranti ed emigranti" indetto dalla Polizia di Stato, dal Ministero
dell'Istruzione e dall'UNICEF, per favorire lo sviluppo della legalità e
del rispetto dei diritti umani, della tolleranza e della solidarietà.
Obiettivo dell'insolita lezione quello di fornire un'informazione corretta per
fugare il sentimento di insicurezza alimentato dalla diffidenza nei confronti
di usanze, costumi e culture diverse, attraverso la conoscenza e la
disponibilità a comprendere regioni lontane e le ragioni
dell'immigrazione. Secondo i dati della Polizia, sono circa 1.516.000 gli
stranieri soggiornanti in Italia, dei quali circa 1.354.000 gli
extracomunitari. Quasi 108.000 sono quelli presenti sul territorio piemontese,
la quinta regione per popolazione non italiana soggiornante dopo la Lombardia
(oltre 349.000), il Veneto (154.000), l'Emilia Romagna (151.000) e la Toscana
(110.000).
19. LAVORO: A Treviso tra nuovi assunti 6 su 10 sono
immigrati. Impiego femminile contribuisce a 2/3 crescita occupazionale (ANSA) -
TREVISO, 22/03/2003 - Treviso è la prima provincia italiana per crescita
migratoria, con una popolazione straniera di circa 30 mila unità,
corrispondente al 3,9% della popolazione totale, aumentata del 476% dal 1991 al
2001, e con sei stranieri ogni dieci nuovi assunti nel 2002. E' uno dei dati più
rilevanti contenuti nel "Rapporto annuale sul mercato del lavoro"
presentato oggi ed elaborato dall' “Osservatorio Economico di
Treviso", organismo al quale partecipano Amministrazioni ed Enti pubblici,
Unindustria, Associazioni dell'Artigianato e dell'Agricoltura ed Organizzazioni
sindacali di Treviso. Il fabbisogno di manodopera straniera, secondo lo studio,
non sarebbe inoltre in attenuazione, come confermano i dati delle domande di
regolarizzazione presentate ai sensi della legge Bossi-Fini, corrispondenti a
11.732 di cui ben 7.565 per lavoro subordinato. Particolarmente interessante,
nel documento, è anche il dato relativo all'impiego femminile, il cui
contributo alla crescita occupazionale è stimato in circa i 2/3 del
totale e riferibile soprattutto al settore dei servizi. Il tasso di
disoccupazione femminile, pari al 4,2% - il più basso, in Veneto,
assieme a Vicenza - associato all'1,4% maschile determina un dato complessivo
trevigiano del 2,5% che continua ad essere al di sotto della "soglia
fisiologica".Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, lo studio
rivela un leggero aumento dei rapporti a part-time, nel 2001 il 10,6% degli
oltre 93 mila nuovi contratti, mentre appaiono in decisa crescita quelli a
tempo determinato, pari, nel 2001, al 48,3% delle nuove assunzioni. E'
risultato in particolare molto marcato il ricorso ai rapporti di lavoro tramite
agenzie interinali, circostanza che, osservano gli esperti, dati i maggiori
oneri che essi comportano per le imprese, "contrasta con la grande enfasi
posta, da larghi settori del mondo dell'impresa nel rimarcare l'alto costo del
lavoro nel nostro Paese" attribuendo esclusivamente ad esso la
responsabilità della limitata competitività delle aziende. Ma non
si tratta dell'unica contraddizione rilevata dagli analisti nel mercato del
lavoro trevigiano. Appare infatti profonda la divergenza tra il sistema
formativo e la previsione di assunzioni, con giovani che sempre di più
affrontano percorsi scolastici elevati ed un tessuto produttivo che, al
contrario, cerca con maggiore insistenza addetti con basso grado di istruzione.
Negli ultimi anni sono infatti diminuite le assunzioni per le quali sono
richieste qualifiche professionali, diplomi superiori ed universitari. Cresce,
al contrario, la ricerca di laureati ma in quantità molto basse. Per
quanto riguarda, infine, la dinamica occupazionale tra i settori, il rapporto
dell'Osservatorio Economico rileva che nel decennio 1991-2001 gli addetti
all'industria sono cresciuti del 7,4% pur in presenza di una diminuzione di
unità produttive, mentre, nello stesso arco di tempo, il terziario ha
conosciuto incrementi sia di aziende (+12%) che di lavoratori (+36%).
20. TRAPANI: Convegno sindaci comuni costieri su immigrati (AGI) - TRAPANI, 22/03/2003 - La politica,
l'etica, la realtà e i drammi umani e sociali di migliaia di migranti
sbarcati negli ultimi anni in Sicilia saranno i temi del confronto, domani
pomeriggio a Mazara del Vallo (Trapani), tra i sindaci di otto Comuni costieri
diventati meta sempre più frequente dell'immigrazione. Al convegno,
organizzato dalla Fildis e coordinato dalla giornalista Liliana Pinta,
parteciperanno anche Neville Xuereb, ispettore dell'ufficio immigrazione della
Polizia di Malta e il sindaco di Enna, la città siciliana più
vivibile secondo una recente inchiesta del "Sole 24 Ore".
21. SALERNO: Una scuola per immigrati (AGI) - SALERNO, 22/03/2003 - E' nata a Salerno una
scuola di italiano per immigrati e stranieri. Un progetto varato dalla
''Proacta'', neonata associazione che si propone anche una serie di interventi
più complessi a sostegno degli stranieri. Interventi relativi, in
particolare, alla formazione professionale primaria e al tutoraggio per la
nascita di microimprese nei paesi di provenienza degli immigrati. La Proacta,
che ha sede a Salerno, in via Bastioni 4, rientra nell'ambito delle
associazioni ''no profit'' di utilità sociale e offre anche assistenza
legale per particolari problematiche, quali quelle legate ai diritti
fondamentali degli immigrati e dei loro doveri quali membri della collettività
nazionale. I corsi di lingua italiana sono iniziati lunedì 17 marzo, nei
locali della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, in via Bottiglieri. Il
corso, che terminerà il 13 giugno, si articolerà in 48 lezioni di
quattro ore settimanali. L'orario delle lezioni e' previsto dalle ore 18 alle
19. Al termine, a quanti avranno frequentato non meno del 20 per cento delle
lezioni, verrà rilasciato un attestato. Le materie comprenderanno, oltre
alla lingua italiana, anche geografia ed educazione civica. Il costo
complessivo del corso, che vale quale credito formativo generale con valenza ai
fini della selezione, é di circa 50 Euro. Il prossimo settembre, poi,
partiranno i corsi di secondo livello. Nell'ambito della futura iniziativa,
sono previsti anche dei progetti di sviluppo di tipo teatrale e conviviale.
22. Il CORRIERE DI PRATO
parla cinese (AGI) - PRATO,
22/03/2003 - Dal 15 marzo il Corriere di Prato esce tutti i giorni con una
pagina dedicata ai ventimila cinesi che vivono in città: notizie e
informazioni di servizi tradotti nella loro lingua. Cinque colonne di cronaca,
sport e cultura. L'iniziativa é firmata dal Corriere di Prato diretto da
Cristiano Draghi, già direttore del Corriere di Firenze.
"Un'Operazione di integrazione - spiega il direttore Draghi - che si sposa
con il marketing: infatti, a Prato vive la più grande comunità
cinese in Italia". Il quotidiano edito da Alberto Donati definisce questa
iniziativa come "primo esempio in Italia". Ma già nel 2000 (l'anno
del Dragone) la Polipress (il Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno) con la
collaborazione del quotidiano cinese Zhong Yi Bao aveva offerto ai suoi lettori
notizie ed informazioni tradotte dall'italiano al cinese.
23. ROMA riceve comunità straniere (AGI) - ROMA, 22/03/2003 -
Partirà domani, su iniziativa del Comune di Roma l'iniziativa " La
cultura dell'accoglienza". Si comincia con la Cina. Roma riceverà
ogni domenica le comunità straniere, in cambio loro presenteranno il
proprio paese, le proprie tradizioni e la propria cultura attraverso momenti di
folclore, musica, arte e assaggi di cucina locale. La manifestazione inizia
domani alle 16 con la visita al museo della Centrale Montemartini, unico nel
suo genere, dove statue greco romane sono esposte tra le vecchie macchine della
centrale idroelettrica. Sarà poi la volta dell'ambasciatore cinese che,
attraverso un video e una mostra fotografica, illustrerà gli usi e i
costumi cinesi. Concluderà la giornata una sfilata e poi involtini
primavera per tutti.
24. IMMIGRATI: Clandestini trasferiti da Lampedusa a Crotone (ADNKRONOS) - CROTONE, 22/03/2003
- - Settantasette immigrati provenienti da Lampedusa sono sbarcati questa sera
all'aeroporto Sant'Anna di Crotone per essere accolti al centro di accoglienza
Sant'Anna. Ad attenderli c'era il personale della Prefettura, le Forze
dell'ordine ed i gruppi della Protezione civile. Un altro volo, sempre
proveniente da Lampedusa e con a bordo un centinaio circa di clandestini, e'
atteso per le prossime ore.
25. IMMIGRATI: Gioielli di contrabbando a Palermo, due denunciati (AGI) - PALERMO, 21/03/2003 - Due gioiellerie
clandestine gestite in due appartamenti di Palermo da cittadini dello Sri Lanka
e riservate a una clientela di immigrati sono state scoperte dalla Guardia di
Finanza e dal commissariato Zisa della polizia che hanno effettuato un'indagine
congiunta. Gli investigatori hanno messo sotto controllo alcuni cingalesi
sospettati di trafficare in oggetti preziosi e sono risalti a due case del
centro storico, in via Orologio e in via Rosina Muzio Salvo, trasformati in
"bazar": in vendita oltre a collane, anelli, orecchini, bracciali e
ciondoli in oro erano offerti stoffe, capi di abbigliamento e articoli di
bigiotteria in maggioranza in stile orientale. Sono stati sequestrati gioielli,
per un peso complessivo di oltre 7 chili, entrati in Italia da Singapore
attraverso spedizionieri internazionali, nascosti tra bigiotteria e vestiti. Un
uomo ed una donna, entrambi dello Sri Lanka, sono stati denunciati alla
magistratura per violazioni delle leggi doganali in materia di importazione di
oro ed oggetti preziosi (contrabbando) e per evasione dei diritti di confine.
26. Nasce al Senato un Comitato per le questioni italiani all'estero (AGI) – ROMA, 21/03/2003 - Si è
recentemente insediato al Senato il Comitato per le questioni degli italiani
all'estero. Un organo collegiale, composto da nove membri e un presidente, in
cui sono rappresentate tutte le forze dell'arco parlamentare. Il Comitato, che
resterà in carica fino alla fine della legislatura, è stato
istituito con una specifica delibera dei capigruppo a cui hanno fatto seguito
le lettere di nomina che il Presidente del Senato Pera ha inviato a ciascun
membro della nuova struttura. Il Comitato ha in primo luogo il compito di
segnalare all'attenzione del Presidente del Senato le principali tematiche,
inerenti gli italiani all'estero, che dovranno essere poste all'ordine del
giorno delle competenti Commissioni e dell'Aula.
27.
IMMIGRAZIONE - Sanatoria, primi bilanci nella provincia bolognese: su 350
domande, 20 i permessi di soggiorno (Redattore Sociale) – BOLOGNA, 21/03/2003 - "Le pratiche per la
sanatoria, almeno qui a Bologna, e considerando i tempi della burocrazia,
stanno procedendo bene". A sottolinearlo è Maria Teresa Fusco,
responsabile del servizio colf e badanti dell'Associazione sindacale piccoli
proprietari della Provincia di Bologna. L’ASPPI, proprio dalla richiesta
dei suoi iscritti, aveva infatti creato un ufficio ad hoc per i datori di
lavoro domestico alle prese con la sanatoria. Scaduti i termini per consegnare
i moduli previsti per la regolarizzazione (l'11 novembre scorso) l'Associazione
fa ora i primi bilanci: su 350 domande di regolarizzazione presentate sono
già arrivati 20 permessi di soggiorno. "Ci si può chiedere
che cosa c'entri l'ASPPI con la sanatoria - spiega Maria Teresa Fusco -. Il
punto è che la maggior parte dei nostri iscritti, in tutto 13mila, sono
ultra settantenni e molti di loro sono ogni giorno assistiti da badanti
straniere". Da qui la necessità di creare un servizio di assistenza
e consulenza per la regolarizzazione di colf e badanti: "un servizio -
prosegue - che ha avuto un enorme successo: si sono rivolti a noi centinaia di
datori di lavoro che hanno voluto mettere in regola le persone con cui vivono
giorno e notte". In un primo momento lo sportello è servito come
consulenza per la compilazione e la presentazione dei moduli necessari, poi,
dopo l’11 novembre, il servizio è diventato assistenza per i
datori di lavoro e per i lavoratori, durante le diverse fasi delle pratiche:
denuncia all’INAIL, all’INPS, calcolo dei contributi. “Il
problema nevralgico – tiene però a precisare Maria Teresa Fusco
– riguarda i casi in cui il datore di lavoro licenzia il lavoratore o
è il lavoratore stesso a licenziarsi: in queste circostanze non è
sicuro che le pratiche per il permesso arrivino a buon fine. Nei casi in cui,
invece, il datore di lavoro decede, e succede purtroppo molto spesso, i
permessi arrivano comunque”. Per discutere sui risultati raggiunti e
sulle prospettive future è previsto un incontro alla sede dell'Asppi, in
via Testoni 5, domani a partire dalle 9.30 del mattino. Partecipano Maria
Teresa Fusco, responsabile del servizio colf e badanti dell'Associazione, e
Roberto Morgantini del Centro stranieri della CGIL. Presiede Angelo Marchesini,
Vice presidente di ASPPI.
28. IMMIGRAZIONE: GASPARRI, positivo primo bilancio
Bossi-Fini (ANSA) - MILANO, 21/03/2003 - "Il primo bilancio
della legge Bossi-Fini sull'immigrazione è senza dubbio positivo":
lo ha detto il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, che questa sera
a Milano è intervenuto a un convegno di AN sul tema 'Extracomunitari in
Italia, immigrati o clandestini?'. "La Bossi-Fini - ha aggiunto Gasparri -
ha tra l'altro dato un'arma in più alle forze dell'ordine, anche se il
problema dell'immigrazione è un problema non solo di ordine pubblico ma
che richiede risposte a 360 gradi. E' una legge equilibrata che consente la
solidarietà possibile". "Tuttavia questo è solo un
primo bilancio - ha concluso il ministro - dato che siamo ancora in fase di
avvio".
29. IMMIGRAZIONE: MANTOVANO, 700 mila domande
regolarizzazione. E' probabile che 50-60 mila domande non verranno accettate (ANSA) -
PESARO, 21/03/2003 - "Entro il prossimo dicembre, secondo l'impegno
assunto in Parlamento, verrà fatto fronte alle 700.000 domande di
emersione dall'irregolarità presentate da extracomunitari in
Italia". Lo ha ribadito il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano
parlando in un forum dedicato ai problemi della sicurezza urbana a Pesaro.
"Un'operazione importante", ha detto Mantovano, aggiungendo che ci
sarà da fare una tara di 50-60 mila domande che non verranno accettate.
Il sottosegretario ha poi ricordato che le Poste hanno trasmesso alle
Prefetture circa 260.000 domande; "stiamo entrando a regime e oggi siamo a
4.000 pratiche al giorno smistate dalle Poste alle Prefetture". Mantovano
ha fatto anche una battuta sulle "odiatissime" impronte digitali che
consentono - ha riferito - di isolare personaggi con molteplici identità
che hanno a carico altrettanti decreti di espulsione mai ottemperati.
"L'unico vizio di questa misura che ha sollevato in Parlamento polemiche
assolutamente fuori luogo - ha commentato - è soltanto che è
stata introdotta troppo tardi".
30.
IMMIGRAZIONE - Ricongiungimento familiare per le due mogli di un marocchino. Il
giudice: ''Non è una legittimazione della bigamia'' (Redattore Sociale) - BOLOGNA, 21/03/2003-
Lui ha 55 anni, è di origine marocchina, ha due mogli (ovviamente
sposate in Maghreb). In tutto, ci sono sette figli: quattro avuti da una donna,
tre dall’altra. La “confusione” comincia il 12 dicembre
scorso, quando l’ambasciata italiana di Rabat, in Marocco, rifiuta un
visto di ricongiungimento familiare richiesto dalla signora Lalama Fatima, con
la seguente motivazione: a settembre, la Questura di Bologna aveva già
rilasciato un nulla osta all’ingresso a favore del marito della signora,
il quale risultava coniugato con un’altra cittadina marocchina.
Quest’ultima, a sua volta, era già presente in Italia, motivo per
cui si poteva verificare un caso di poligamia, in contrasto con la legge dello
Stato italiano. Ma Darouach Jaouad, 23 anni, figlio di Lalama Fatima, con il
sostegno della Cisl Bologna, presenta ricorso al Tribunale. Il giovane,
residente a Monzuno, ormai da diversi anni in Italia, nel giugno corso aveva
ottenuto dalla Questura competente un regolare nulla osta per il
ricongiungimento familiare, sia a favore della madre che della moglie, entrambe
ancora in Marocco. Dunque? Autorizzare un visto di ingresso in Italia per
“ricongiungimento familiare” alle due mogli di un cittadino
marocchino non corrisponde a una legittimazione della bigamia, permessa nel
paese del Magreb, ma di fatto è un reato per l’Italia. A meno che,
a chiedere il ricongiungimento non sia il marito delle due donne e che queste,
una volta arrivate in Italia, non chiedano entrambe l’estensione degli
effetti civili del vincolo matrimoniale contratto in questo caso in Africa.
E’ quanto ha stabilito il giudice unico del tribunale di Bologna, Alessandra
Arceri, che ha accolto il ricorso presentato da Darouach Jaouad.
Nell’udienza del 27 febbraio scorso, i legali del giovane, gli avvocati
Pietro Chianese, Ercole Cavarretta e Luigi Melica, hanno ribadito che nel
provvedimento di diniego dell’ambasciata “si ravvisava un eccesso
di potere per violazione del T.U. sull’immigrazione per falso supposto,
di fatto e di diritto”, evidenziando come la legge italiana vieti la
bigamia solo per i matrimoni contratti nel nostro Paese. Quindi, se il padre di
Jaouad si è sposato due volte in Marocco, questo non può
rappresentare, in virtù del principio di territorialità della
legge penale, un reato per l’Italia. E, hanno chiarito i legali, non
esiste nel diritto italiano una legge che vieti a un uomo di vivere nello Stato
in cui risiedono anche le due mogli, a maggior ragione se nessuna di loro ha
intenzione di chiedere l’estensione degli effetti civili per entrambi i
matrimoni. Il giudice Arceri ha dato ragione ai legali annullando il
provvedimento dell’ambasciata e disponendo il rilascio del visto alla
signora: appena sarà disponibile, Lalama Fatima potrà raggiungere
il figlio. Una sentenza, questa, “destinata a fare giurisprudenza –
ha sottolineato Fabrizio Ungarelli, responsabile delle politiche territoriali
della Cisl – :si tratta di una delle prime pronunce
dell’autorità giudiziaria sul tema dell’unità
familiare di figli con genitori bigami”. Ungarelli ha poi ricordato
l’alto numero di immigrati “che si sono rivolti a noi, chiedendo
assistenza nei casi in cui hanno rilevato che interpretazioni
‘restrittive’ della legge Bossi - Fini erano lesive dei loro
diritti”.