IMMIGRAZIONE ˆ Il ministero del Welfare sospende il protocollo d'intesa su

procedure di regolarizzazione. La Cgil: ''Atto irresponsabile''

 

 

  26/03/2003 15.05.45

MILANO - A Milano è "allarme sanatoria" per il provvedimento del ministero

del Welfare che sospende il protocollo d'intesa sulle nuove procedure di

regolarizzazione degli immigrati, sottoscritto ieri in prefettura dal

direttore regionale del ministero e dalle parti sociali: Cgil-Cisl-Uil,

Caritas e associazioni imprenditoriali. Graziella Carneri, responsabile

delle politiche sociali della Cgil di Milano, ha commentato l'iniziativa del

ministero descrivendola come un "atto irresponsabile, che abbandona al

lavoro nero e senza un permesso di soggiorno gli immigrati in attesa di

regolarizzazione".

La Carneri ha inoltre specificato i termini dell'accordo stipulato tra il

ministero e la prefettura: "le procedure burocratiche per la

regolarizzazione vanno avanti col contagocce, e se continua così ne avremo

per altri due anni - spiega la responsabile Cgil -. Con questo protocollo

abbiamo voluto risolvere i problemi di chi nel frattempo ha perso il lavoro,

e delle badanti a cui è venuto a mancare l'anziano che assistevano. Dopo un

lungo lavoro di trattativa - prosegue la Carneri - siamo riusciti a definire

con il direttore regionale del ministero un modulo che permetteva di

segnalare un nuovo datore di lavoro per sostituire quello che aveva avviato

la procedura di sanatoria, ma adesso questo non sarà più possibile".

L'accordo stipulato ieri sarebbe stato applicato solamente ai lavoratori e

alle badanti che avevano presentato la domanda di regolarizzazione con un

precedente datore di lavoro, interrompendo il rapporto lavorativo per

licenziamento, decesso del datore di lavoro o dell'assistito, dimissioni,

cessazione di attività dell'azienda.

Secondo Graziella Carneri "questo protocollo era un aiuto anche per il

ministero, perché i problemi che derivano dalla lentezza burocratica non

possono essere imputati ai lavoratori stranieri, né possono essere addossate

a loro tutte le conseguenze di questi intoppi. Il ministero del

lavoro ˆprosegue - con questo atto si assume una responsabilità gravissima,

che è quella di lasciare il lavoro nero come unica via d'uscita per

moltissimi stranieri che avevano avviato le procedure di sanatoria". La

lettera con cui il ministero del Welfare ha revocato il protocollo di intesa

sottoscritto ieri presso la prefettura è stata firmata dal direttore

generale del Ministero, il dottor Maurizio Silveri, che ha reso noto di

voler sospendere l'accordo raggiunto con la prefettura di Milano "per

valutare la legittimità della nuova procedura rispetto alla legge

Bossi-Fini", e ha invitato il prefetto "a non dar corso alla nuova procedura

prima che sia stata definita la sua corrispondenza con la legge".

Il ministero del Welfare ha inoltre inviato una lettera circolare a tutte le

proprie dipendenze per disporre che "nessuna iniziativa non espressamente

prevista dalla legge Bossi-Fini venga presa, sostenuta o condivisa".