srm materiali materiali di lavoro e
rassegna stampa sull’immigrazione 2003
marzo |
Convenzione ONU per la Protezione di
Tutti i Lavoratori Migranti
e delle Loro Famiglie
(New York, 18 dicembre 1990)
Servizio Rifugiati e Migranti
Federazione delle Chiese Evangeliche in
Italia
Indirizzo:
Via Firenze, 38 - 00184 Roma
Tel.: 06 48905101 Fax: 06 48916959
E-mail: srm@fcei.it
Orario di apertura al pubblico:
Lunedì,
mercoledì, venerdì ore 10.00 - 12.30
INDICE
I.
Alcuni
cenni sulla Convenzione ONU per la
protezione di tutti i lavoratori migranti
e delle loro famiglie
II.
Passi
fatti finora per la promozione della Convenzione
III.
La
Campagna italiana
IV.
Entrata
in vigore della Convenzione
Aderisci alla campagna qui presentata
per rafforzare la difesa dei diritti dei migranti !
Compila la scheda di adesione allegata.
La scheda la puoi scaricare anche dai siti:
www.immagineimmigratitaliait e
www.ilo.org/rome
I.
Alcuni
cenni sulla Convenzione
I fondamentali diritti umani dei migranti
sono troppo facilmente violati o ignorati. Questo è maggiormente vero
per coloro che non rientrano in quelle alle quali generalmente viene assicurata
protezione legale categorie (rifugiati, lavoratori regolari, studenti). La
violazione dei loro diritti contribuisce ad aumentare la disgregazione sociale
e indebolisce il rispetto dell’autorità della legge.
Oggi c’è più che mai
bisogno di promuovere lo sviluppo e l’applicazione degli standard
internazionali per sottolineare un fatto fondamentale: i diritti dei
migranti sono diritti umani.
Nel riconoscere la necessità di
definire e sostenere esplicitamente i diritti umani dei migranti, le Nazioni
Unite hanno creato la Convenzione Internazionale per la Protezione dei
Diritti di Tutti i Lavoratori Migranti e delle Loro Famiglie. E’ stata approvata il 18 dicembre 1990
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Qual e’ il significato della
Convenzione Internazionale?
L’importanza di questa Convenzione
può essere riassunta in sei punti:
1.
La Convenzione
considera i lavoratori migranti non come mera forza lavoro o entità
economiche, ma come entità sociali con le loro famiglie e che hanno
perciò diritti, compreso quello del ricongiungimento famigliare.
2.
La Convenzione
riconosce che i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie, essendo
stranieri non residenti in transito o in condizioni di lavoro precario, non
sono protetti. I loro diritti spesso non sono contemplati dalla legislazione
nazionale dello stato ospitante o del loro stesso stato di origine; dunque
è responsabilità della comunità internazionale, attraverso
le Nazioni Unite, provvedere a adeguate misure di protezione.
3.
La
Convenzione stabilisce, per la prima volta, una definizione internazionale del
lavoratore migrante, delle varie categorie di lavoratori migranti e dei membri
delle loro famiglie. Stabilisce anche standard internazionali di protezione
attraverso l’elaborazione di particolari diritti umani dei lavoratori
migranti e dei membri delle loro famiglie. Questi standard serviranno anche da base per sostenere i
diritti umani di altre categorie di sradicati a rischio oltre a quella dei
lavoratori migranti.
4.
I diritti umani
fondamentali sono estesi a tutti i lavoratori migranti, sia regolari che
irregolari, mentre diritti umani supplementari sono riconosciuti ai lavoratori
migranti regolari e ai membri delle loro famiglie, nella fattispecie
uguaglianza di trattamento con i lavoratori nazionali rispetto ad istanze
legali, politiche, economiche sociali e culturali.
5.
La Convenzione
Internazionale vuole avere un ruolo importante nella prevenzione e
nell’eliminazione dello sfruttamento di tutti i lavoratori migranti e i
membri delle loro famiglie per porre fine a situazioni di illegalità,
clandestinità e irregolarità.
6.
La Convenzione
cerca di stabilire standard minimi di protezione per i lavoratori migranti e i
membri delle loro famiglie che siano universalmente riconosciuti. La
Convenzione vuole essere uno strumento che incoraggi quegli Stati privi di
standard nazionali ad uniformare la loro legislazione agli standard
internazionalmente riconosciuti.
Perché è necessaria una
Campagna Mondiale per la Ratifica della Convenzione?
E’ necessario che 20 Stati membri delle
Nazioni Unite ratifichino la Convenzione perché questa diventi
effettiva. Dopo sette anni dall’adozione delle Nazioni Unite solo nove
stati hanno ratificato o approvato la Convenzione: Bosnia-Herzegovina, Capo
Verde, Colombia, Egitto, Marocco, Filippine, Seychelles, Sri Lanka e Uganda. Il
Cile e il Messico, firmando la Convenzione, hanno fatto un primo passo verso la
ratifica.
La decisione delle Nazioni
Unite di stilare e adottare questa Convenzione rappresenta un forte appello
alla comunità internazionale sulla necessità di una maggiore
protezione dei diritti dei migranti. Ora quella decisione deve essere resa
effettiva attraverso la ratifica e la legislazione nazionali.
I governi devono essere convinti della
necessità della Convenzione, e questo sarà possibile soltanto
attraverso la sensibilizzazione di politici, diplomatici, funzionari governativi
e NGOs e allo stesso tempo dell’opinione pubblica nazionale e
internazionale.
II.
Passi fatti finora per la promozione della Convenzione in Italia
1)
Approvazione il
18 dicembre 1990 da parte dell’Assemblea dell’ONU, con pochi voti
contrari o astenuti. Il testo è stato elaborato con un forte impegno
italiano nella Commissione, pubblicato ufficialmente febbraio 1991
2)
Nel 1991 si
è costituito il Comitato per la promozione della Convenzione a livello
internazionale con sede a Ginevra e che oggi porta il nome di Migrant Rights
International (MRI) e del
quale la FCEI è membro fondatore e punto di riferimento in Italia. Nel
2001 anche la Casa dei Diritti Sociali aderisce.
3)
Nell'autunno
1991 la FCEI insieme al Churches'
Commission for Migrants in Europe (CCME), di cui è membro, incontra il Ministro Loiaccono del
MAAEE, per chiedere la ratifica della Convenzione. Il Ministero fa tradurre il
testo della Convenzione in italiano.
4)
Nel 1991 il
III° Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti e Rifugiati invita i Governi alla ratifica della
Convenzione.
5)
Il Presidente
della FCEI invia, in seguito a questo incontro, una lettera al Ministro degli
Esteri chiedendo la ratifica della Convenzione. Il Ministro nel marzo 1992
comunica che la procedura è stata avviata.
6)
Franco Pittau
della Caritas pubblica nella rivista
“Affari Sociali Internazionali” n.4 del 1992 un articolo che
servirà in seguito come guida per la conoscenza e promozione della
Convenzione.
7)
La Giunta della
Regione Toscana approva una mozione, che chiede al Governo Italiano la ratifica
della Convenzione.
8)
La FCEI
promuove a Roma nel 1993 il primo
seminario sulla Convenzione ed in seguito molte associazioni inseriscono la
richiesta di ratifica in vari documenti per una corretta politica migratoria.
9)
Dossier Europa
Emigrazione pubblica il testo
della Convenzione, come tradotto dal MAAEE.
10)
Nel 1997 il MRI
promuove una campagna mondiale per la promozione della Convenzione. La FCEI
aderisce a questa campagna.
11)
Il Commissario
Flynn inserisce la raccomandazione per la ratifica nella Comunicazione sulle
politiche migratorie (Flynn Document)
12)
Nel maggio 1998
la conferenza della Conferenza Episcopale Italiana invita il Governo alla ratifica.
13)
Il Gruppo di
Riflessione (ACLI, S. Egidio, Caritas, Migrantes, FCEI, UCSEI, ADRA, ACSE, JRS,
CSER) aderisce alla campagna mondiale.
14)
In occasione
del IV° Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti e Rifugiati
nel 1998, il Gruppo di Riflessione emette un comunicato stampa chiedendo
al Governo Italiano la ratifica della Convenzione. Nel suo intervento alla
conferenza il Ministro Livia Turco comunica che il Governo intende portare
avanti la ratifica. Nel documento finale della conferenza viene confermata la
richiesta, già fatta nel 1991.
15)
Il 1 ottobre
1998, la Camera approva una mozione in merito alla ratifica, presentata da
Maselli, Boato, Novelli, Russo Jervolino ed altri.
16)
A maggio del
1999 il Gruppo di Riflessione organizza insieme al MRI ed il CNEL un seminario sulla Convenzione, indirizzato in
particolare alle Istituzioni governative. Nel suo intervento il Sottosegretario
MAAEE, On.Toia, conferma l’intenzione del Governo di ratificare la
Convenzione.
17)
Nel 2001
durante la Conferenza ONU contro il razzismo a Durban, il MRI, con un forte impegno dei rappresentanti di Casa
dei Diritti Sociali e FCEI, ottiene che la richiesta della ratifica
venga inserita nel documento finale della Conferenza.
18)
Durante la
Conferenza di Durban i delegati del Parlamento Italiano si impegnano a
promuovere la ratifica.
19)
Durante il
dibattito sulla legge Bossi-Fini, la FCEI fa ripetutamente presente che questa
legge costituisce un passo indietro per quanto concerne i principi della
Convenzione ONU a favore dei lavoratori migranti.
III.
La campagna italiana
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CAMPAGNA DI INFORMAZIONE E
SENSIBILIZZAZIONE IN
ITALIA SUI DIRITTI UMANI DEI
MIGRANTI
Convenzione internazionale sulla
protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei
membri delle loro famiglie,
adottata dall'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite il 18
dicembre 1990
Documento adottato dal Comitato italiano per una campagna di informazione e sensibilizzazione sui
diritti umani dei migranti costituito il 17 dicembre 2002 e
composto da: uffici in Italia dell’Organizzazione Internazionale
del Lavoro (OIL), dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
(OIM), la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), la Fondazione
Migrantes (CEI), la Caritas Italiana, la Casa dei Diritti Sociali - FOCUS, le
organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
Per maggiori informazioni sulla Campagna globale per la ratifica della
Convenzione sui diritti dei migranti: www.migrantsrights.org
oppure www.december18.net. Il testo in italiano
della Convenzione è disponibile sul sito www.onuitalia.it
.
La
migrazione è un processo in costante evoluzione che continuerà a
giocare un ruolo essenziale nelle società di tutto il mondo. E’
sempre più evidente la dimensione globale del fenomeno migratorio con le
sue implicazioni politiche, economiche e sociali. Rispetto al passato, i
movimenti di popolazioni sono in aumento: guerre, carestie, degrado ambientale,
iniqua distribuzione delle ricchezze nel mondo spingono milioni di persone a
lasciare le proprie aree di origine.
Oggi nel
mondo – sono dati ONU – 175 milioni di persone risiedono
regolarmente in un Paese differente da quello di nascita, una cifra che
è raddoppiata negli ultimi 25 anni. Di questi, quasi un terzo - 56
milioni - vivono in Europa. Anche in Italia il fenomeno comincia ad essere
consistente dato che, secondo una stima del Dossier Caritas, gli stranieri
regolarmente residenti in Italia sarebbero 1.600 mila. Cifra destinata ad
aumentare, se si considerano i 700 mila stranieri che hanno fatto domanda di
regolarizzazione.
Riconoscendo il bisogno di definire esplicitamente e di rispettare i
diritti umani di tutti i migranti con uno strumento di diritto internazionale forte ed
esplicito, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la
“Convenzione Internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori
migranti e dei membri delle loro famiglie” il 18 dicembre 1990. Questo nuovo strumento
è inteso ad integrare la normativa specifica a favore del lavoratore
migrante promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro
attraverso la Convenzione (n.97) sui lavoratori migranti del 1949 e la
Convenzione (n.143) sui lavoratori migranti (disposizioni complementari) del
1975, entrambe ratificate dall’Italia. A più di dieci anni di
distanza, gli Stati che hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite del 18 Dicembre 1990, hanno appena
raggiunto il numero necessario (20[1])
per l’entrata in vigore prevista per settembre 2003, mentre altri 11[2]
Stati l’hanno sottoscritta. Va tuttavia
rilevato che, benché la Convenzione sia stata adottata in sede ONU a
larga maggioranza nel 1990, tuttora figurano tra i firmatari solo i paesi generatori
di flussi migratori.
In considerazione dell’importanza di questo strumento, è
stato costituito a Ginevra uno Steering Committee della Campagna Globale per la ratifica della Convenzione sui diritti dei
migranti e delle loro famiglie di cui fanno parte organizzazioni internazionali, organizzazioni
sindacali, ONG e associazioni [3],
con contatti e raccordi in vari paesi del mondo. In particolare, la campagna
è intesa a sensibilizzare la comunità internazionale su queste
tematiche e ad incoraggiare i governi a ratificare la Convenzione, adeguando
normative e prassi nazionali ai dettami della stessa. In tal senso, la campagna
dovrebbe trovare espressione nelle realtà nazionali dei singoli paesi,
per raggiungere il livello politico-istituzionale e la società civile.
In Italia, nonostante le pressioni esercitate sin dal 1991 dalla FCEI e
da altre associazioni ed organismi di ispirazione religiosa[4]
e laica[5],
benché già nel 1991-92 il Ministero degli Affari Esteri avesse
predisposto una traduzione italiana del testo della Convenzione e avviato le
procedure in vista della firma italiana[6],
per diversi anni non si è dato corso ad un dibattito sulla ratifica
della Convenzione.
Sino al 1998, in assenza di una legislazione organica in materia di
immigrazione, non si poteva forse prefigurare l’adesione
dell’Italia ad uno strumento di diritto internazionale che intende
definire ambiti di tutela molto precisi e dettagliati della condizione
giuridica del lavoratore migrante, vincolanti per gli Stati e non solo a livello
di principi. Tali ragioni ostative sono oggi in parte superate. L’Italia potrebbe inoltre
assumere un ruolo significativo e propositivo promovendo la ratifica di questa
Convenzione anche tra altri Stati membri dell’UE in particolare alla luce
della presidenza italiana prevista per il secondo semestre del 2003.
|
ATTIVITA’
ü
RACCOLTA
DI ADESIONI
Per la realizzazione dell’iniziativa, il Comitato italiano
svilupperà un’ampia piattaforma di cooperazione tra attori chiave
della società italiana, promuoverà la sostenibilità delle
attività del progetto, identificherà sinergie con attività
in corso allo scopo di
moltiplicare l’impatto delle iniziative esistenti. A tal fine, la prima
iniziativa intrapresa dal Comitato è proprio quello di aprire la
campagna all’adesione di altri enti che potranno manifestare il loro
interesse:
q confermando la propria adesione agli
obiettivi e alle finalità della Campagna;
q partecipando attivamente ad una o più
azioni della Campagna;
q co-finanziando una o più
attività della Campagna;
q promovendo e realizzando, d’intesa con
il Comitato, altre azioni specifiche rispondenti alle finalità della
Campagna.
ü
RICERCA
E STUDIO DELLA CONVENZIONE DEL 1990
Per promuovere una migliore conoscenza della Convenzione del 1990
saranno predisposti strumenti di approfondimento elaborati da un gruppo di
esperti giuridici o già esistenti che verranno poi presentati e studiati
nel corso di seminari e altre occasioni di incontro. Questi seminari
costituiranno un’importante occasione di discussione e un momento di
informazione su questioni riguardanti i lavoratori migranti. A conclusione
degli incontri sarà redatto un rapporto sugli aspetti più
rilevanti delle presentazioni e discussioni che includerà
raccomandazioni per il futuro. A tal fine sono previste le seguenti
attività:
q realizzazione e pubblicazione di una ricerca comparata tra il testo
della Convenzione e la legislazione italiana vigente in materia di
immigrazione;
q traduzione in Italiano e pubblicazione della
Guida alla Convenzione sulla base del testo elaborato dal Comitato per la
Campagna Globale di Ginevra;
q organizzazione di 2 incontri seminariali
(aprile e ottobre 2003) della durata di un giorno di approfondimento giuridico
sulla Convenzione;
ü
LANCIO
DELLA CAMPAGNA E SENSIBILIZZAZIONE
q lancio della campagna in una conferenza
stampa nazionale (giugno 2003);
q interventi del portavoce del Comitato
nell'ambito di trasmissioni radiofoniche e televisive sotto forma di dibattiti
e/o interviste con la possibile partecipazione dei testimonial della campagna;
q partecipazione a corsi professionali, universitari
e post-universitari dedicati al tema dei diritti umani e/o alle migrazioni;
q incontri nelle scuole e negli istituti
educativi;
q organizzazione di incontri tra rappresentanti
del Comitato e rappresentanti istituzionali/ parlamentari;
q organizzazione di incontri con rappresentanti
del mondo del lavoro
q pubblicazione su giornali e riviste di
articoli e annunci pubblicitari su radio, TV e carta stampata;
q partecipazione e sostegno a momenti di
sensibilizzazione promossi a livello locale e nazionale (mostre, convegni,
manifestazioni culturali ed altri eventi pubblici) promossi dai membri del
Comitato;
q altre attività promosse da enti
aderenti alla Campagna;
q organizzazione di una Conferenza nazionale
finale nella giornata internazionale del migrante (18 dicembre 2003).
V.
ENTRATA IN VIGORE DELLA CONVENZIONE
La condizione per
l'entrata in vigore della Convenzione per la Protezione dei Diritti di tutti i
Lavoratori Migranti e dei membri delle loro Famiglie (New York, 18 Dicembre
1990) è stata raggiunta il 14 Marzo 2003, con il deposito degli
strumenti di ratifica della 20° adesione alla Convenzione da parte del
Guatemala.
La Convenzione entrerà in vigore il 1° Luglio 2003, secondo le disposizioni dell'articolo 87
che prevedono quanto segue: "La presente Convenzione entrerà in
vigore il primo giorno del mese successivo al periodo di tre mesi dalla data di
deposito della 20° ratifica o adesione".
Gli Stati Contraenti sono: Azerbaijan, Belize, Bolivia, Bosnia e Erzegovina,
Capo Verde, Colombia, Ecuador, Egitto, Ghana, Guatemala, Guinea, Messico,
Marocco, Filippine, Senegal, Seychelles, Sri Lanka, Tajikistan, Uganda ed
Uruguay.
Proprio adesso
è necessario rafforzare l'impegno di tutti e tutte per promuovere la
ratifica della Convenzione in
Italia ed a livello europeo.
[1] Al 13 giugno 2002: Azerbaijan 11.01.99; Bolivia 12.10.00; Bosnia-Erzegovina 13.12.96; Capo Verde 16.09.97; Colombia 24.05.95; Ecuador 05.02.02; Egitto 19.02.93; Ghana 08.09.00; Guinea 08.09.00; Messico 08.03.99; Marocco 21.06.93; Filippine 05.07.95; Senegal 09.06.99; Seychelles 15.12.94; Sri Lanka 16.03.96; Tajikistan 08.01.02; Uganda 14.11.95; Uruguay 15.02.01; Bélize 14.11.01; Timor Est.
[2] Bangladesh 07/10/98; Cile 24/09/93; Comore 22/09/00; Guatemala 07/09/00; Guinea-Bissau 12/09/00; Paraguay 13/09/00; Sao Tome et Principe 06/09/00; Sierra Leone 15/09/00; Turchia 13/01/99; Togo 15/11/01; Burkina Faso 16/11/01.
[3] Il Steering Committee della
Campagna Globale per la ratifica della Convenzione sui diritti dei lavoratori
migranti e delle loro famiglie è attualmente composto da: December 18,
Human Rights Watch (HRW),
International Catholic Migration Commission, International Confederation
of Free Trade Unions (ICFTU), International Labour Organization (ILO),
International Movement Against All Forms of Discrimination and Racism (IMADR),
International Organisation for Migration (IOM), Migrants Rights International
(MRI), Office of the UN High Commissioner for Human Rights (OHCHR), Migrants
Forum in Asia (MFA), Public Services International (PSI), Women’s International
League for Peace and Freedom (WILPF), World Council of Churches (WCC), UN
Educational Scientific and Cultural Organization (UNESCO).
[4] Nell’aprile 1991, il Papa esprimeva il suo favore dichiarando “La Santa Sede ritiene quanto mai opportuna la nuova Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, alla cui elaborazione ha attivamente contribuito, auspicando che sempre più trovi spazio nel diritto internazionale la protezione di persone forzatamente sradicate dalla loro terra e lontane dai loro cari”. In linea con il sostegno ufficiale del Consiglio Mondiale delle Chiese, della Conferenza delle Chiese europee e di molti altri organismi delle chiese, le organizzazioni cattoliche evangeliche ed ebraiche in Italia si adoperano per la ratifica della Convenzione.
[5] Tra cui la Casa dei diritti sociali – FOCUS che ha predisposto la pubblicazione integrale della traduzione italiana della Convenzione del 1990 con il patrocinio di ILO, OIM e UNIC.
[6] Da una lettera del 12.3.1992 dell’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti al Presidente della FCEI, …“Abbiamo contribuito attivamente al varo di questa importante normativa e vorrei assicurarLe che il Ministero degli Affari Esteri ha avviato le procedure in vista della firma della Convenzione da parte del Governo italiano”.