ENAR: DICHIARAZIONE SULLO STATUS DELLA RELIGIONE NEL PROGETTO DI COSTITUZIONE EUROPEA

 

 

La Rete europea contro il razzismo (ENAR), una rete di oltre 600 ONG impegnate nella lotta contro ogni forma di razzismo in tutta Europa, il cui mandato include la lotta contro la discriminazione religiosa, preoccupata dalla discussione sull'inserimento di un riferimento esplicito alla religione nella futura Costituzione.

 

Non intendiamo negare che il Cristianesimo abbia offerto un contributo decisivo ll'identit europea, ma affermiamo che ci vero anche per Ebraismo e Islam, entrambi presenti per secoli in Europa. Inoltre, l'Europa sempre pi multiculturale e multireligiosa, e questo dovrebbe essere riconosciuto in una Costituzione europea.

 

ENAR convinto che un testo di tale importanza dovrebbe trovare una formulazione che riconosca pienamente l'intera variet e ricchezza esistente di convinzioni religiose e filosofiche oppure evitare del tutto di menzionare valori religiosi.

 

In ogni caso, la menzione in una Costituzione di qualsiasi specifica religione sarebbe discriminatoria nei confronti di non condivide lo stesso credo o, in verit, non ne condivide alcuno.

 

Questo ancor pi vero alla luce dell'attuale art. 51 del progetto di Trattato, che stabilisce uno specifico dialogo con "le chiese e le organizzazioni non confessionali". Il Progetto riconosce l'importanza di un dialogo strutturato con la societ civile nel suo complesso; noi crediamo che che chiese e organizzazioni non confessionali siano parte integrante della societ civile. Il carattere controverso dell'articolo in questione stato evidenziato durante i lavori della Convenzione dall'alto numero di emendamenti presentati per ottenerne la cancellazione.

 

ENAR convinto che gli Stati Membri abbiano tradizioni differenti in material di relazioni Stato-Chiesa a che questo sia un elemento delle identit nazionali. Temiamo, tuttavia, che conferendo uno statuto speciale alle chiese l'Unione Europea stia mettendo in discussione la sua laicit.

 

 

 

 

ENAR CHIEDE PERCI AI PARTECIPANTI ALLA CONFERENZA INTERGOVERNATIVA DI RICONOSCERE IL PATRIMONIO MULTICULTURALE E MULTIRELIGIOSO D'EUROPA E DI NON INTRODURRE UNO STATUS PARTICOLARE PER IL DIALOGO CON LE CHIESE, CHE PARTE INTEGRANTE DEL DIALOGO CIVILE.