Appello per il trasferimento e la tutele dalla vita di Abdullah Ocalan!

 

Destano continua e crescente preoccupazione le condizioni di salute di Abdullah Ocalan, recluso ormai da quasi cinque anni nellisola di Imrali, senza che gli sia consentito di incontrare i suoi avvocati e senza la possibilit di visite mediche da parte di sanitari indipendenti.

Sembra anzi di poter affermare che in atto una spietata strategia volta alla liquidazione fisica del leader kurdo, come del resto esplicitamente ammesso da un generale turco durante una riunione a Bruxelles, in una dichiarazione che stata ripresa dalla stampa turca.

Se tale scellerata strategia avesse successo si realizzerebbe una vera e propria catastrofe. Siamo infatti convinti che il destino personale di Ocalan sia fortemente intrecciato con quello della pace in Turchia e nellintera regione medio-orientale. Il contributo che il leader kurdo pu offrire appare estremamente prezioso nel momento in cui si evidenzia il fallimento della strategia unilateralista degli Stati Uniti e crescono di giorno in giorno le difficolt per la pace. Sarebbe drammatica, in tale contesto, una ripresa del conflitto del Sud-Est della Turchia che deve essere evitata salvaguardando la vita di Ocalan e con il riconoscimento dei diritti del popolo kurdo e uneffettiva democratizzazione dellintera Turchia.

Ci appare indispensabile per risolvere in modo pacifico la questione kurda e porre le premesse della pace nellintera regione, della democrazia in Turchia e dellammissione della stessa nellUnione europea.

Questultima ha importanti responsabilit. Il dialogo con la Turchia deve proseguire nella prospettiva dellammissione, ma a condizione che rilevanti avanzamenti siano effettivamente realizzati sulla strada della tutela dei diritti umani e dellinstaurazione dello Stato di diritto. Non possono essere tollerati pericolosi arretramenti e reviviscenze di un conflitto che va superato nella prospettiva del pieno accoglimento dei principi democratici.

Ancora pi consistenti, sono, al riguardo, le responsabilit, anche morali, dellItalia, Paese che a suo tempo accolse Ocalan e gli concesse, sia pure tardivamente, asilo politico con una sentenza del Tribunale di Roma. Oggi, che lItalia in prima fila nel caldeggiare lammissione della Turchia allUnione europea, il suo governo deve chiedere con forza a quello di Ankara il pieno rispetto dei diritti umani, ivi compresi quelli di Ocalan. Chiediamo inoltre che sia lo stesso Presidente della Repubblica, in quanto supremo garante dellordine costituzionale e dellonorabilit del nostro Paese in sede internazionale, a farsi carico di un passo in questo senso presso il governo turco.

Ci, tanto pi che il trattamento riservato al leader kurdo, con una detenzione in isolamento che dura oramai da quasi cinque anni, appare vietato dalle Convenzioni europee e internazionali applicabili.

In tale prospettiva, chiediamo che una delegazione di avvocati e di medici, con la partecipazione del Comitato contro la tortura del Consiglio di Europa, possa recarsi ad Imrali per accertare le condizioni di salute di Ocalan. La visita del Comitato appare necessaria ed opportuna se si considera che il suo mandato, stabilito dallart. 1 della Convenzione europea contro la tortura  quello di esaminare il trattamento delle persone private della loro libert al fine di rafforzare, se necessario, la tutela di tali persone dalla tortura e da trattamenti o punizioni disumane o degradanti.

Chiediamo inoltre, unendoci allappello lanciato da Amnesty International e da altre organizzazioni per la tutela dei diritti umani la fine immediata della condizione di isolamento di Ocalan e ladozione di ogni misura volta a garantirne lincolumit e la salute.

 

Primi firmatari:

Avv. Arturo Salerni, Avv. Luigi Saraceni, Avv. Giuliano Pisapia, Avv. Carmine Malinconico, Avv. Desi Bruno,

Fabio Marcelli e Domenico Gallo (Giuristi democratici), Angela Belli (Ass. AZAD), Davide Berruti (Associazione per la Pace), Gennaro Migliore,

On. Fausto Bertinotti, On. Ramon Mantovani, On. Elettra Deiana, On. Giovanni Russo Spena, On. Franco Giordano, On. Graziella Mascia, On. Nichi Vendola,

Sen. Tommaso Sodano, Sen. Luigi Malabarba,  Piero Bernocchi (Cobas)

 

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