COMUNICATO STAMPA

Accordo OIM-ANCI: Sistema di Interventi Decentrati e in Rete

ROMA, 6 ottobre 2003 – L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), hanno inaugurato oggi la sede dell’Unità dei Sistemi di Interventi Decentrati e in Rete (SID) in via dell’Ara Coeli 3, alla presenza del Direttore Generale dell’OIM, Amb. Brunson McKinley e del Sindaco di Ancona, Fabio Sturani, Delegato ANCI per le politiche dell’immigrazione e dell’inclusione sociale.

Il SID intende avviare servizi innovativi di accoglienza e integrazione in Italia, cooperazione decentrata e reinserimento nell’area di origine di rifugiati, profughi e gruppi vulnerabili di migranti (minori non accompagnati, anziani, portatori di handicap e vittime di tratta). Queste ultime categorie, infatti, sfuggono ai principi che hanno ispirato le quote d’ingresso regolare per lavoratori migranti e ricadono nella definizione di “flussi migratori non programmati”. Si tratta di un numero di persone difficilmente quantificabile ma in costante aumento e comunque non inferiore alle 20.000 persone, che permangono in una zona d’ombra tra ingresso irregolare e possibilità di permanenza legale in Italia.

Tra le prime attività di cui si occuperà il SID figura il Servizio Centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali che prestano servizi di accoglienza, istituito dalla legge 189 del 2002 che modifica la normativa in materia di immigrazione e asilo, c.d Bossi-Fini. Il Servizio Centrale raccoglie l’eredità del Programma Nazionale Asilo (PNA) che ha saputo dare, attraverso il coordinamento e la messa in rete dei servizi offerti dai Comuni a rifugiati e richiedenti asilo, valenza nazionale a interventi prima frammentati sul territorio.

Attraverso l’Unità SID, si intende estendere tale metodologia innovativa ad una più ampia utenza immigrata realizzando da un lato una mappatura completa dei servizi disponibili a livello locale e dall’altro creando nuovi servizi di accoglienza, counselling, orientamento sociale e al lavoro. L’Unità SID prevede inoltre un’attività di cooperazione decentrata tra Comuni italiani e autorità locali e nazionali nei paesi d’origine, in particolare in aree a forte pressione migratoria verso l’Italia. In questo contesto sarà incentivata la partecipazione di comunità straniere presenti in Italia e le loro associazioni nella promozione dello sviluppo delle proprie aree di origine attraverso il trasferimento e lo scambio di professionalità e di esperienze, la gestione delle rimesse per lo sviluppo, la creazione di joint ventures e altre attività.

In questa occasione, l’Amb. McKinley ha dichiarato: “Il protocollo d’intesa tra OIM e ANCI che istituisce il SID è un accordo molto importante che pone le basi per lo sviluppo di una gestione dell’immigrazione in Italia non più basata sull’emergenza bensì su un approccio integrato e coordinato da parte delle autonomie locali che possa perdurare nel tempo”, e aggiunge “in questo scenario, i Comuni assumono un ruolo strategico nelle politiche per l’immigrazione perché conoscono l’articolazione interna di questo fenomeno, soprattutto nei settori dell’accoglienza e dell’integrazione sociale degli immigrati sul territorio.”

Fabio Sturani ha sottolineato che “la gestione della presenza degli stranieri sul territorio è materia con la quale i Comuni si confrontano quotidianamente: l’ANCI considera strategica ogni forma di partnership che favorisca il lavoro di rete, la condivisione di politiche per l’integrazione, e la capacità di affrontare il fenomeno incidendo anche sulle aree d’origine dei flussi”, e ha aggiunto “è fondamentale per i Comuni che si costituiscano nuove reti che estendano il modello PNA a altri fenomeni migratori, a partire da quello dei minori stranieri non accompagnati, diventati ormai per gli enti locali una vera e propria emergenza.”

In base all’accordo, l’ANCI e l’OIM si impegnano a costituire tra loro un Coordinamento con il compito di definire le iniziative da intraprendere, individuare le linee strategiche degli interventi e promuovere progetti di comune interesse.

 

 

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