IMMIGRAZIONE – Regolarizzazione e subentri: il Consiglio di Stato ha respinto l'appello del Ministero del Lavoro. Soddisfatti i sindacati
 
31/10/2003 11.02.48
ROMA - Regolarizzazione immigrati: i giudici hanno dato ragione ai sindacati. La Sesta Sezione del Consiglio di Stato, infatti, ha respinto l’appello avanzato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza del Tar del Lazio (n. 4568 del 24/9/2003) che, su ricorso di Cgil, Cisl e Uil di Milano, aveva sospeso la “circolare Maroni” sul problema dei subentri, ovvero la particolare situazione nella quale si erano venuti a trovare quei lavoratori extracomunitari che nel periodo intercorso tra l’invio della domanda di regolarizzazione e la conclusione delle procedure avevano perso il posto, o perché licenziati (spesso ingiustamente) o a causa (è il caso di molte badanti) del decesso (o del ricovero) del datore di lavoro.
Il ministro era intervenuto per bloccare un’intesa sottoscritta il 25 marzo del 2003 tra sindacati, Prefettura e associazioni imprenditoriali, proprio per risolvere questo problema. L’intesa prevedeva che l’immigrato che avesse perso il posto e ne avesse trovato un altro avrebbe potuto cominciare a lavorare da subito alle dipendenze del nuovo datore di lavoro. Contro il blocco imposto dalla circolare i sindacati avevano fatto ricorso al Tar del Lazio, che aveva riconosciuto le loro ragioni. Da qui l’appello di Maroni.
Il Consiglio di Stato, nell’ordinanza pronunciata il 28 ottobre scorso, lo ha respinto ritenendo “condivisibili le deduzioni difensive delle confederazioni appellate”, e ha posto definitivamente fine al contenzioso tra le parti. “Questa - hanno dichiarato i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Milano, Giorgio Roilo, Maria Grazia Fabrizio e Amedeo Giuliani - non è una vittoria solo del sindacato, ma di tutti i cittadini extracomunitari che ambiscono a trovare un’occupazione onesta e regolare”.
 

 


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