Sanatoria,
il Tar promuove il patto di Milano
Sospesa
la circolare Maroni che aveva bloccato l'intesa tra prefetto e sindacati sulle
regolarizzazioni
Extracomunitari,
il Tar boccia Maroni. A spuntarla, infatti, ¶ il progetto Milano. Con le tre
sigle sindacali che ottengono la sospensione della circolare del ministro del
Welfare dello scorso aprile a firma del direttore generale del ministero,
Maurizio Silveri. In quella lettera si sottolineava ‚di evitare che si
instaurino di fatto rapporti di lavoro irregolari, secondo procedure non
previste dalla normativa vigente in materia di immigrazioneé. E ancora: ‚Con
particolare riguardo alla situazione di cittadini extracomunitari in attesa di
regolarizzazione per i quali si ¶ interrotto nel frattempo il rapporto di
lavoro originario prima della conclusione della procedura di regolarizzazione e
che hanno l'opportunitĂ di instaurare un nuovo rapporto di lavoro con un
diverso datoreé. Di fatto una censura al protocollo firmato dal prefetto Bruno
Ferrante e sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, Assolombarda e Ufficio del lavoro,
che stabiliva una nuova procedura per i lavoratori extracomunitari. In pratica
lo straniero rimasto disoccupato dopo aver presentato domanda di
regolarizzazione poteva essere assunto da un nuovo datore di lavoro senza dover
attendere mesi per la convocazione in prefettura. Un subentro pi˙ rapido.
‚Il
Tar del Lazio - spiega l'avvocato Ettore Martinelli, associato dello studio
legale Angiolini che ne ha curato il ricorso dei sindacati - con un procedimento
cautelare ha sospeso la circolare del ministro del Welfare, dando di fatto
validitĂ all'accordo milaneseé. Per Martinelli la lettera di Maroni ‚dava adito
a un'inspiegabile discriminazione tra lavoratori extracomunitari. Da una parte
quelli che potevano prestare la propria opera in attesa della convocazione
della prefettura. Dall'altra coloro che, per motivi vari avevano perso il
lavoro e, in attesa della convocazione, non potevano lavorare regolarmente,
obbligandoli al neroé.
Pi˙
cauti i sindacati. Per Furio Colombo, della segreteria della Cisl, ‚¶ una
battaglia vinta, ma non la guerraé. ‚Per capire l'effetto di questa sospensione
- spiega Colombo - bisogna conoscere le motivazioni. Quindi dobbiamo essere
prudenti. Noi incrociamo le dita, augurandoci che venga ripristinato l'accordo
di Milano. Per ora non riusciamo a valutare cosa ci permetterĂ di fare questa
vittoriaé.
Si
augura un ritorno al protocollo milanese anche la Camera del Lavoro, anche se ¶
difficile trovare responsabili della segreteria chi si sbilanciano. ‚Mi piace
credere - dice Gabriele Messina, ex ufficio immigrazione della Cgil, ora nei Ds
- che il Tar abbia colto il senso del ricorso. Allora militavo nel sindacato e
ho vissuto le varie fasi del contendere. Sospendere il nostro accordo, siglato
anche dal prefetto, ¶ stato un segnale evidente da parte di Maroni di non voler
risolvere i problemi, dando alla Bossi-Fini una interpretazione repressiva.
Forse, con la sospensione del Tar, siamo sulla strada giusta. Aspettiamo le
motivazioni e vedremo il da farsié. Secondo l'avvocato Ettore Martinelli, ‚in
questa fase, giuridicamente sospesa, possono ricominciare quelle collaborazioni
tra istituzioni e sindacati che la circolare del ministro del Welfare aveva
bloccatoé.
Allora
Maroni aveva individuato un percorso diverso da quello stabilito dal protocollo
milanese. Cosă la possibilitĂ di cambiare lavoro rapidamente per gli stranieri
non ancora convocati dalla prefettura per il ritiro del permesso di soggiorno,
era stata annullata.
Michele Focarete