IL COORDINAMENTO
DEGLI IMMIGRATI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE
RIFFLESSIONI E
PROPOSTE RIVOLTE AI MEMBRI DEL COORDINAMENTO
di Ahmed Faghi Elmi
Trieste,
settembre 2003
Secondo
me, il nostro Coordinamento deve essere una forma di collegamento stabile tra
comunit, associazioni, gruppi, collettivi, singoli/e che esprimono in vario
modo lo sforzo multiforme di auto-organizzazione per l'affermazione dei
diritti, della libert e della dignit dei cittadini immigrati nella Provincia
di Trieste.
Il
Coordinamento deve essere pluralista: non pu solo raccogliere persone e realt
con caratteristiche ed idee politiche, convinzioni filosofiche e religiose
diverse, ma deve considerare questa molteplicit una forza e deve fondare i rapporti tra di noi sulla libera discussione e il
rispetto reciproco.
Un principio base delle nostre azioni
deve essere la solidariet tra le varie etnie, allo scopo di rompere
l'isolamento delle comunit (e anche l'intolleranza che a volte esiste tra
cittadini immigrati), creando una stretta rete di legami umani capace di
rispondere attivamente e velocemente agli attacchi quotidiani contro gli
immigrati ad esempio come i centri permanenti temporanei (CPT) o come
lespulsione assistita ed a tutte le discriminazioni dirette ed indirette.
I NOSTRI PRINCIPI
a)
UNIT
Siamo
immigrati venuti da paesi in guerra, o in grave crisi economica, o dove i
tiranni hanno creato un regno a loro piacimento, o arrivati in Italia per altri
motivi.
Queste nostre affinit di immigrati, sfruttati, senza diritti - creano forti
legami e collegamenti e ci spingono a lottare insieme per la difesa dei nostri
diritti.
b)
AUTONOMIA
La creazione delle basi per la partecipazione diretta degli immigrati nella rivendicazione e nelle lotte per il riconoscimento dei diritti politici e sociali e per il diritto alla cittadinanza un passaggio irrinunciabile e strategico per il nostro coordinamento che pu concretizzarsi solo attraverso la nostra auto-organizzazione.
c) SOLIDARIET
Nelle sofferenze, nelle mancanze, nella
fame, nelle malattie si vedono gli amici. Noi, a cui tante volte manca la
carezza dei genitori, il bacio del nonno, l'abbraccio del fratello e la mano
del conoscente, stiamo imparando il vero senso della solidariet, quella vera,
non la carit o lipocrisia.
Dobbiamo imparare di pi e insegnare a
porgere la mano a tutti quelli che soffrono per le ingiustizie del potere e per
la mancanza di diritti, e a coloro che lottano per conquistare il meglio per
tutti.
Gli aderenti al nostro Coordinamento
Immigrati devono riconoscere di avere in comune i principi dell'uguaglianza
di tutti gli esseri umani e della solidariet tra
chi colpito da qualsiasi forma di sfruttamento e di oppressione.
Quindi bisogna sostenere l'opposizione
attiva a ogni tipo di razzismo e di discriminazione. Sappiamo che oltre a
colpire gli immigrati questi mali colpiscono anche i lavoratori italiani e si
esprimono anche all'interno della popolazione immigrata.
LE NOSTRE FINALITA'
Oltre
alle principali finalit del nostro statuto dobbiamo:
1)
far riconoscere e valorizzare una nostra identit e capacit di iniziativa, in
quanto immigrati impegnati: unirci e comunicare pi attivamente e regolarmente,
serve prima di tutto a noi stessi.
Basta vedere lattuale legge
Bossi-Fini, non ci considera neanche come persone ma solo come braccia da
lavoro, quindi senza diritti e senza dignit. La politica ufficiale e i
mass-media parlano di noi come "fenomeno" o come
"problema"; a volte, anche le persone o le organizzazioni che sono
sensibili a noi, rischiano di pensare a noi immigrati come "oggetti"
a cui dare assistenza, a cui offrire solidariet, non a soggetti con cui
lavorare da pari. Questo incide anche sulla mentalit di molti di noi e per ci
dobbiamo rovesciare questa situazione. L'impegno e l'esperienza che abbiamo
accumulato dimostrano che possiamo farlo da soli.
2) mettere in comune le nostre
esperienze, i risultati e le difficolt che incontriamo. Per lottare e
organizzarci in ogni realt dobbiamo fare tanti sforzi, come vedete abbiamo
anche inventato forme nuove per associarci e far sentire la nostra voce.
Possiamo imparare dalle diverse esperienze, consigliarci a vicenda, mettere a
disposizione le informazioni, le competenze e le conoscenze che abbiamo,
scambiarci metodi e materiali utili a tutti. Soprattutto, possiamo confrontare
le situazioni in cui vivono gli immigrati in questa regione, valutando le
caratteristiche comuni e quelle differenti, per definire la strada migliore al
fine di ottenere il rispetto dei nostri diritti e della nostra dignit. Lo
possiamo fare con una sensibilit e una comprensione dei problemi particolare
perch noi siamo immigrati, abbiamo vissuto e viviamo sulla nostra pelle la
discriminazione, il razzismo, l'ingiustizia.
3) suscitare un maggiore coinvolgimento
ed una partecipazione pi attiva di noi immigrati: si tratta in primo luogo di
aiutare a sconfiggere la paura, l'individualismo e la rassegnazione, a volte la convinzione che qui siamo "ospiti" senza il diritto di pretendere nulla; dobbiamo fare un lavoro capillare
per fare capire agli immigrati che le mobilitazioni non sono finalizzate solo
all'ottenimento del permesso di soggiorno, ma che giusto e possibile lottare
per migliorare tutti gli aspetti della nostra vita (dalle condizioni di lavoro
al diritto ad abitare in case decenti). Per questo dobbiamo mostrare
concretamente come unirci e organizzarci.
4) promuovere l'auto-organizzazione, il
libero associazionismo per realizzare concretamente il protagonismo dei
cittadini immigrati. Per auto-organizzazione intendiamo la capacit di
autodefinirsi ed elaborare una propria autonomia d'azione che permetta a noi
immigrati di essere protagonisti del proprio destino.
Auto-organizzazione non deve per significare una chiusura su se stessi,
ma deve accompagnarsi sempre al dialogo e alla collaborazione con le altre
realt che si occupano d'immigrazione e di tutela dei diritti, come ha
dimostrato la nostra attivit in diversi ambiti. La questione importante
riuscire a parlare direttamente a tutti gli immigrati per coinvolgerli in prima
persona in una battaglia che non si limiti solo alle questioni contingenti, ma
che abbia l'orizzonte pi ampio dell'affermazione della dignit, della
giustizia e della libert attraverso limpegnarsi in prima persona senza delegare
ad altri la difesa delle nostre esigenze.
5) ideare, proporre e realizzare
attivit comuni: campagne e mobilitazioni. E molto importante, tramite la rete
che stiamo costruendo, riuscire ad avere sempre pi forti iniziative comuni a
livello di tutto il territorio, realizzate localmente ma coordinate su scala
regionale. Ci pu dare pi forza alle nostre rivendicazioni, far crescere la
fiducia e il coraggio delle persone che coinvolgiamo, far crescere il movimento
degli immigrati. Vogliamo tenere sempre presenti - grazie al contatto diretto e
quotidiano che abbiamo - le aspettative, i timori e le nostre necessit e
cercare di ideare attivit e iniziative pi rispondenti a queste esigenze.
Dobbiamo lavorare affinch le associazioni di immigrati acquisiscano sempre pi
forza e autorevolezza anche nei confronti delle istituzioni e dello stato. In
questo senso, il nostro impegno va nella direzione di costruire, con tenacia e
senza improvvisazioni, un coordinamento regionale che sia in grado di battersi
per migliorare le condizioni della nostra permanenza in Italia.
6) contribuire con maggior forza allo
sviluppo del movimento contro il razzismo, per l'affermazione dei diritti e
della dignit, per la libert di tutti. In Italia, negli ultimi dieci anni, con
la crescita dell'immigrazione, si sviluppato un ampio movimento antirazzista
che in certi momenti riuscito a far sentire con grande forza la propria voce.
Per questo, insieme all'auto-organizzazione degli immigrati, importantissimo
il rafforzamento del movimento antirazzista tra gli italiani, perch per
cambiare le cose, bisogna cambiare la mentalit della maggioranza.
IL NOSTRO FUNZIONAMENTO
Il Coordinamento degli Immigrati deve agire
in forma aperta, plurale e costruttiva.
Deve essere sempre aperto all'adesione, alla partecipazione e alla
collaborazione degli immigrati e degli amici italiani, che siano singoli oppure
organizzati in forma collettiva.
Il Coordinamento deve promuovere:
i principi di uguaglianza,
la pari dignit dei popoli,
lintegrazione degli stranieri nel tessuto socio-economico del territorio provinciale,
i diritti delluomo e della donna,
la cultura della pace e della democrazia,
una societ multietnica, multireligiosa e multiculturale.
Gli
strumenti di lavoro del Coordinamento devono essere soprattutto le assemblee.
importante che ci facciamo conoscere da tutte le comunit, associazioni ed
organizzazioni di immigrati attraverso una presentazione del Coordinamento e un
calendario delle attivit programmate tradotti in tutte le lingue (da preparare
e discutere insieme).